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LATEST POSTS from Erica Di Paolo

Petto di pollo farcito con verza, frutti rossi e nocciole

Si cerchino una momentanea distrazione da questa pagina gli amici vegani e vegetariani per questa mia parentesi carnivora. Rara, ma comunque presente, a cadenza regolare, nel mio quadro alimentare. "Lo farai felice, Massimo. Perché non gli lasci rimasugli". Già, il mio macellaio di fiducia, che mi vede solo quando finisco le scorte di pollo, è felice che io gli dica "separami tutto, petto, ali, cosce, sovraccosce. E..... dammi anche il collo, che ho voglia di un buon brodo". Le zampe se le tiene strette, ma la prossima volta non la scampa. Non è forse della gallina che non si butta via niente? Ahahahahahah. I suoi polli sono buoni, non c'è dubbio e io mi diverto ad arricchire la loro semplicità con sapori sempre nuovi, talvolta bizzarri, sempre appaganti. Questa volta è nata la sfida di una farcitura audace. La dolcezza della frutta, la nota pungente del cavolo verza, la croccantezza delle nocciole e una crosticina sfiziosa a mo' di panatura all'esterno. Beh, io mi avvalgo della preziosa alleanza con una friggitrice ad aria calda che rende tutto più leggero e lascia, così, che i sapori delle materie rimangano liberi di esprimersi naturalmente. Per chi ancora non avesse ceduto ^_^ il forno può sempre rappresentare una valida alternativa. Insomma, trovate il vostro escamotage, ma provate questo piatto: rimarrete meravigliati! Ingredienti 170 g di petto di pollo intero 50 g di nocciole sgusciate 30 g di frutti rossi essiccati 1 spicchio d'aglio 2 foglie di alloro 40 g di foglie di cavolo verza 20 g di miele d'arancia 1/2 cucchiaino di foglie di aneto essiccato albume d'uovo sale rosa pepe 1 cucchiaio di fiocchi d'avena 1 cucchiaio di pangrattato (io di riso) olio evo 4 foglie di cavolo verza 1/2 pera Williams Fate ammorbidire in acqua i frutti rossi, per almeno un paio d'ore. Strizzateli e insetiteli in un boccale. Aggiungete le nocciole, l'aglio, le foglie di alloro, l'aneto, il sale, il pepe e tritate tutto. Lavate le foglie di cavolo verza, asciugatele bene e tagliatele a striscioline. Unitele al trito di frutti rossi e frullate nuovamente, aggiungendo anche il miele. Incidete il petto di pollo in modo da ricavare una tasca. Farcitelo con il trito appena preparato e chiudetelo sigillandolo bene con un filo o con degli stuzzicadenti. Sistemate su un piatto il pangrattato e i fiocchi d'avena e mescolateli tra loro. A parte versate del tuorlo d'uovo (io uso quello pastorizzato, ma in alternativa potreste usare un uovo o una parte di questo), passateci il petto di pollo farcito. Rotolatelo nel pangrattato e lasciatelo riposare per una decina di minuti. In questo modo la panatura aderirà bene alla carne. Irrorate leggermente la superficie con dell'olio evo, quindi cuocete per 30 minuti nel cestello della friggitrice ad aria calda, oppure in forno, a 200°. Nel frattempo lavate le restanti foglie di cavolo verza, asciugatele e tagliatele a julienne. Tagliate a bastoncini anche la pera e unitela al cavolo. Condite con olio, sale e pepe a piacere. Quando avrete ottenuto una bella crosticina dorata, estraete il pollo farcito e lasciatelo riposare qualche minuto. Tagliate la vostra tasca a fettine non troppo sottili e servite accompagnandolo con l'insalata. Dolcezza, pienezza, freschezza, per un piatto che vi sorprenderà.abc

Croissant di farro e grano arso al burro vegetale e ripieno di cioccolato

Ormai da tempo, da molto tempo, avevo messo da parte lievito e farina. Troppe salite frapposte tra il desiderio di un buon croissant e....un buon croissant ^_^ Così, rassegnata al battere del tempo, ho atteso che le energie trasmesse agli impasti tornassero ad essere nuovamente quelle positive. Quelle che sono già un passo verso il successo. Alla fine anche la cucina, nella sua concezione più ampia, insegna. Insegna che spesso chiediamo troppo a noi stessi, insegna che per un successo servono decine di fallimenti, insegna l'arte della pazienza, e della costanza, insegna che talvolta è necessario fare un passo indietro, che tutto è vita e va ascoltato e rispettato: tempi, sapori, esigenze. E insegna che poi, non importa dopo quanta attesa, le soddisfazioni arrivano. In un incontro tra sogno e realtà ho sfornato i miei cornetti speciali. Non perfetti, ma sani e appetibili anche per una salutista incallita come me. Che adora la sfogliatura ricca e sconvolgente, ma che non ne sopporta  più neanche l'odore. Ho voluto, ho cercato ed ho trovato il mio burro. E la prossima volta ne aumenterò la dose per ottenere un risultato più stratificato. Vegetale. Sano. Di certo calorico, ma con l'attenuante. Questi croissant hanno il peso di una nuvola e la consistenza dello zucchero filato. E un cuore......un cuore.....un cuore intenso e fondente che strega!! Ingredienti Per l'impasto 300 g di farina di farro integrale 100 g di farina di Tipo 1 5 g di farina di grano arso 30 g di lievito madre secco 75 g di zucchero di canna Demerara 20 g di malto d'orzo 50 ml di olio evo delicato 1 uovo Per il burro vegetale 35 g di burro di arachidi* 75 g di olio di cocco Per il ripieno 100 g di cioccolato fondente 50 g di datteri 25 g di latte vegetale 1 cucchiaino di miele 1 cucchiaio di albume *Preparato con 65% di arachidi, 15% di olio evo e 20% di sciroppo di malto, o miele (più, a piacere, un pizzico di sale) Setacciate le farine insieme al lievito madre e inseritene metà nella ciotola dell'impastatrice. Aggiungete il latte vegetale tiepido, il malto d'orzo, lo zucchero di canna e l'uovo. Iniziate ad impastare, unendo la restante farine, un cucchiaio alla volta. Per ultimo versate l'olio a filo. Lavorate la pasta fino a quando otterrete un impasto incordato. Trasferite tutto in una terrina infarinata, coprite con un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo lievitare fino al raddoppio. A me ci sono volute 6 ore. Preparate il ripieno fondendo il cioccolato vegetale insieme al latte. Unite i datteri privati del nocciolo e frullate tutto fino ad ottenere una crema omogenea. Tenete da parte. Raffreddando diventerà una pasta morbida. Sciogliete l'olio di cocco e versatelo sul burro di arachidi. Mescolate energicamente con una frusta fino ad ottenere un liquido omogeneo. Mettete in frigorifero e, ogni 10 minuti, girate, per amalgamare bene le parti che, poco alla volta, si rapprenderanno. Quando il vostro impasto satà lievitato, trasferitelo su un piano infarinato e stendetelo in un rettangolo 2:1. Coprite 2/3 della superficie con il burro, formando uno strato uniforme, quindi piegate il lembo di impasto rimasto pulito verso il centro, e chiudete con l'ultima piega anche la parte imburrata. Effettuate nuovamente la piega a tre nel verso opposto, avvolgete in un foglio di pellicola trasparente il panetto ottenuto e lasciate riposare in frigorifero per 1 ora. Riprendete l'impasto, stendetelo con un mattarello su una superficie infarinata ed effettuate una piega a tre. Impacchettate nuovamente e lasciatelo un'altra ora in frigorifero. Effettuate l'ultimo passaggio con una piega a quattro (prima in due in un verso. poi in due nell'altro) e lasciatelo ancora un'ora a riposo nel frigorifero. Stendete, a questo punto, il vostro impasto in una sfoglia lunga e rettangolare alta circa 20 centimetri. Tagliate i votri triangoli, a mano o con il mattarello sagomato) e sistemate alla base di ciascun triangolo un cucchiaino di farcitura al cioccolato. Arrotolate i triangoli e adagiateli, ben distanziati tra loro, su una placca rivestita da carta forno. Copriteli con un foglio di pellicola trasparente e lasciateli lievitare per 12 ore. Io li ho lasciati per l'intera notte. Accendete il forno e portatelo ad una temperatura di 180°. Nel frattempo mescolate l'albume con il miele e spennellate la miscelasu ciascun croissant. Infornate e cuocete per circa 30 minuti, controllando la doratura della superficie. Quando saranno pronti sfornateli e lasciateli raffreddare su una gratella. Resistere a questo passaggio è cosa assai difficile ^_^ ma è consigliato. Gustatevi i vostri soffici cornetti e, solo quando saranno perfettamente raffreddati, conservate quelli rimasti in un sacchetto ben chiuso, nel congelatore. Volendo potreste congelarli a crudo, prima della lievitazione delle 12 ore. All'occorrenza vi basterà estrarli, lasciarli una notte intera sulla placca e cuocerli al momento. Non serve aggiungere altro. Sapete cosa c'è dentro e non sono conservanti ^_^ Solo bontà, genuinità e taaaaaaaaaaanto sapore!

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Peanut choco cookies con gemme di sale integrale

A questi cookies ci sono arrivata un po' per caso. Intenta ad autoprodurmi il mio immancabile burro d'arachidi, mi sono imbattuta in una consistenza che mi ha letteralmente rapito. In realtà non c'è voluto molto: dopo il primo giro di lame, ho aperto il boccale per mescolare l'intruglio e....e.... morta!! Una granella sfiziosa, legata da una glassa dolce e arricchita da gemme di sale ha messo a dura prova le mie capacità di autocontrollo. Ho così virato le mie intenzioni ed ho creato dei biscotti-prova. Sorprendenti, sì, ma non immortalati, quanto meno nelle fasi di preparazione. E sapete bene quanto ci tenga!!! Come dite? Una scusa? Forse sì, o forse no, visto che, per quanto sia restia alla replica, in un'occasione ho dimostrato di essere l'eccezione vivente ^_^ Di certo fu che, nel momento stesso in cui davo forma ai nuovi sovrani (perché lo sono, rubando il podio ai sopra menzionati), sapevo che avrei replicato, e ancora, e ancora. E così, ma non solo, è stato. Nell'intento di arrivare a darvi testimonianza di quanto sia tangibile il paradiso, ho corretto qualche piccolo dettaglio fino a trovarmi, oggi, a presentare un perfetto equilibrio di contrasti e armonie. Biscotti che sono la prova di quanto esistano alchimie da cui non si può fuggire. E oggi affermo che resistere a questi cookies per me è veramente impossibile: basta un solo morso per non riuscire a liberarsi dal desiderio di volerne ancora. Arachidi, cioccolato, sale e una nota agrumata. Io non chiedo nulla di più!! Ingredienti 150 g di arachidi sgusciate 60 g di malto di riso* 160 g di cioccolato fondente 50 g di fecola di patate 40 g di fiocchi d'avena* 35 g di latte d'avena* 15 g di polline 1 cucchiaino raso di sale grosso integrale 1 limone bio (scorza) cannella cocco rapé *per i celiaci accertarsi che siano privi di glutine Inserite le arachidi in un boccale, unite il malto di riso, il sale integrale e frullate fino ad ottenere una granella non troppo fine. Tagliate il cioccolato fondente, con un coltello, in piccoli pezzi e unitelo alle arachidi. Aggiungete i fiocchi d'avena e il polline e mescolate bene. Unite la cannella, la scorza di limone grattugiata e mescolate ancora. Terminate con la fecola, il latte e impastate, fino ad ottenere un impasto omogeneo. Date al composto la forma di un salame, ben compattato. Rotolatelo nel cocco rapé e avvolgetelo in un foglio di carta forno, o di pellicola trasparente. Sigillatelo bene e ripontelo nel freezer per un paio d'ore. Riprendetelo e tagliatelo a fettine spesse circa 1 centimetro. Sistematele su una placca da forno e cuocetele, per 20 minuti, a 180°. Al termine della cottura, quando saranno ben dorati, estraeteli e lasciateli raffreddare. In questo modo acquisiranno croccantezza e friabilità. Non servirà dirvi di goderne: sarà istinto, forza, desiderio, conferma, stupore, magia, travolgenza, incanto. Seppur croccanti, la consistenza friabile li rende leggeri e sfiziosi. Una coccola irresistibile che crea una vera e propria dipendenza. Questi biscotti potrebbero essere la nuova droga del millennio :D

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Ricci di seppia e broccoli all’arancia con mandorle e olive taggiasche

Idee, come frammenti. Si insinuano tra un lavoro e l'altro, tra un impegno, un'incombenza, un ticchettio di lancetta. Si fissano tra i pensieri, talvolta frastornanti, talvolta silenti. Spesso annebbiate dalla stanchezza, qualche volta allontanate dalla necessità. Si prendono i loro piccoli spazi, tentano, ispirano, stimolano i sensi, attendono pazienti. Stuzziacanti spunti, rassicuranti certezze. Equilibri arditi che sorprendono, colpiscono, confortano, incidono. Momenti che arrivano, passano, rimangono, tornano. Si imprimono nella memoria, si trasformano in immagini, si articolano in parole. Arrivano ai vostri occhi, solleticano i palati, stimolano i sensi, accendono desideri. Riscaldano, colorano, saziano, deliziano. Non importa quanto tempo sia trascoso da quando, per la prima volta, i sapori di questo piatto hanno ispirato il mio palato. Conta che siano rimasti incastonati nei miei pensieri, confermando di essere perfetti, giusti, equilibrati. E conta che oggi siano anche vostri. Assaggiatene a volontà ^_^ Ingredienti 250 g di tentacoli di seppia 1 arancio bio 100 g di cime di broccolo 10 g di olive taggiasche 5 mandorle 1 spicchio d'aglio olio evo sale rosa pepe Separate i tentacoli di seppia, sciacquateli e metteteli in una ciotola capiente. Lavate bene l'arancio, prelevate la scorza e tagliatela a striscioline. Preparate un'emulsione con un cucchiaio di olio evo, uno spicchio d'aglio schiacciato, sale rosa, pepe e le scorzette. Versatela sui tentacoli e mescolate bene. Coprite con un foglio di pellicola e lasciate marinare per un paio d'ore. Nel frattempo sistemate le olive taggiasche ben sgocciolate su un piattino e fatele "asciugare" in forno. Quando saranno ben tostate sminuzzatele con una mezzaluna e tenetele da parte. Scaldate bene una padella, quindi versate la seppia, insieme a tutta la marinatura. Fate rosolare a fiamma viva per un paio di minuti, quindi abbassate il fuoco e unite il succo dell'arancia. Lasciate cuocere fino a quando il fondo di cottura si rapprenderà. Nel frattempo cuocete a vapore, per pochi minuti, le cime dei broccoli. Fatele saltare in padella insieme alla seppia, a fiamma viva. Fate insaporire tutto per qualche minuto, quindi impiattate. Condite tutto con le olive tenute da parte, le mandorle tagliate a coltello e una grattugiata di scora d'arancia. Un filo di olio a crudo e tutto sarà perfetto. Io ho unito anche qualche fettina di arancio tagliato a vivo: dona freschezza al piatto e vivacizza i colori. Perfetta da gustare tiepida, piena nei sapori, ricca nelle consistenze, generosa nelle emozioni ^_^

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Polpette in panatura di sesamo con cuore di cavolino e salsa di avocado

Lo so, due proposte a base di carne, una di fila all'altra, potrebbero perplimere chi è entrato nel mood "low meat diet" che è parte di me. Ma spesso quello che vi propongo è stato messo a punto nel tempo, oppure fa fronte ad esigenze particolari. In questo caso, beh.... è il risultato di un periodo piuttosto polveroso. Diversi sono i cantieri aperti. Di alcuni vi parlerò presto, altri richiederanno ancora molto tempo. Ma anche le esigenze sono importanti. E' vero che non mangio molta carne, e quella che mi concedo difficilmente è rossa, ma avevo ancora da parte un filetto di manzo utilizzato per una bourguignon tra amici e, paladina del non si butta niente e inguaribile sognatrice, mai avrei scottato semplicemente in padella qualcosa che avrebbe potuto solleticare la fantasia. Così nascono queste meraviglie. Sane, perché forti della mia fedele amica, lei, la friggitrice ad aria calda. Gustose, perché ricche di sapori, seppur semplici e casalinghe. Confortevoli, con la loro salsina che le abbraccia calorosamente. E sfiziose, grazie a tutti quei semini che creano una crosticina irresistibile. Insomma, sopportate questa insistenza carnivora e concedetevi qualcosa di sorprendente!!
Ingredienti Per le polpette 200 g di filetto di manzo 150 g di cavolini di Bruxlles 15 g di parmigiano 3 g di olio di semi di sesamo paprika dolce noce moscata sale rosa pangrattato di riso semi di sesamo olio evo Per la salsa 40 di polpa di avocado 15 g di senape delicata 10 g di olive taggiasche 10 g di capperi sotto sale origano acqua q.b. Mondate i cavolini di Bruxelles e cuoceteli al vapore per pochi istanti. Non dovranno risultare troppo morbidi: finiranno di cuocere con la cottura delle polpette. Tagliate a tocchetti il manzo e inseritelo in un boccale. Aggiungete gli aromi e il sale a piacere, l'olio di semi di sesamo e tritate. Unite il parmigliano e continuate a tritare, ottenendo una polpa omogenea. Prendete un po' di impasto di carne, fatene una pallina, scavatela al centro e inseritevi un cavoletto. Abbiate cura di asciugare bene i cavolini di Bruxelles, onde evitare che la carne si stacchi e si rompa durante la cottura. Procedete fino a temrinare gli ingredienti. Mescolate il pangrattato di riso con i semi di sesamo e impanate le polpette. Lasciatele riposare per una decina di minuti in frigorifero, in modo che la panatura si compatti bene. Irrorate le polpette con un po' di olio evo, sistematele nel cestello della friggitrice ad aria e cuocetele, a 200°, per 20 minuti. In alternativa cuocetele in forno. Nel frattempo preparate la salsa di accompagnamento frullando la polpa dell'avocado insieme ai capperi, lasciati in ammollo per eliminar il sale in eccesso, la senape, le olive sgocciolate e l'origano. Aggiungete un goccio d'acqua fino ad ottenere una crema morbida e omogenea. Quando le polpette saranno ben dorate, estraetele e servitele.
L'imperativo è sporcarsi le mani, per cui mettetevi comodi e..... enjoy!!
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Nuggets di pollo con finta frittura

Seppur nel tempo abbia imparato ad assaporare gli alimenti senza sottoporli a grandi trasformazioni, quella per i nuggets di pollo rimane una vera passione. A cui non cedo spesso, direi quasi mai, ma che mi stuzzica sempre appetito e curiosità. Ormai in simbiosi con la mia friggitrice ad aria calda, che rappresenta uno degli elettrodomestici più utili e utilizzati nella mia cucina, avrei potuto non rendere onore a queste polpettine meravigliose, alleggerendone la sostanza senza privarle del loro gusto caratteristico? Pochi ingredienti, passaggi veloci e la magia di una cottura salutare: il pasto è pratico, completo e appagante. Se poi tutto può essere assaporato sporcandosi le dita, in totale relax, o stuzzicando la curiosità dei più piccoli, magari ostili a certi tipi di alimenti, cosa poter chiedere di più? Non serve mangiare tanta carne, se la dieta quotidiana sa essere bilanciata e sa apportare i giusti nutrienti, ma per quella volta in cui si cede, scegliete bene: un pollo di cortile lo riconoscerete dal colore intenso e dal sapore pieno. E, soprattutto, una volta provato non lo barattere più con nient'altro!! Ingredienti 230 g di petto di pollo 10 g di maizena 1/2 limone biologico (con la scorza edibile) sale rosa q.b. paprika dolce q.b. noce moscata q.b. rosmarino 1 cucchiaino di farina di riso impalpabile latte vegetale pangrattato di riso olio evo Tagliate a tocchetti il petto di pollo e inseritelo in un boccale insieme al succo di mezzo limone, alla sua scorza grattugiata, alla maizena, al sale, alla paprika, alla noce moscata e al rosmarino. Frullate tutto, fino ad ottenere un composto omogeneo. Formate delle pallottoline e sistematele su un piatto. Miscelate la farina di riso con la paprika e un pizzico di sale. Aggiungete latte vegetale a sufficienza per ottenere una pastella piuttosto densa. Passateci dentro le polpette appena formate, quindi impanatele con il pangrattato di riso. Lasciate riposare i nuggets per circa mezz'ora, in modo che la panatura si consolidi. Irrorate le polpettine con un filo di olio evo e trasferitele nel cestello della friggitrice ad aria calda (in alternativa su una placca da forno). Cuocetele a 180° per circa 30 minuti. Quando saranno ben dorate trasferitele in un piatto e servitele, accompagnandole con verdura a piacere e, magari, una bella salsina. Io ho optato per una maionese di avocado e senape, una delle mie preferite ^_^ La croccantezza della crosticina sarà sfiziosa e lascerà il giusto spazio al cuore morbibo e pieno del cuore. Delicate, ma intense. Si mangeranno, una dietro l'altra, senza riuscire a fermarsi!! Se servisse, ma iniziate ad educare il vostro palato a sapori meno sapidi, aggiungete un po' di sale a fine cottura. Tuffare i vostri nuggets nella salsina preferita, sarà un divertente passatempo :D
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Tortini semifreddi di cioccolato e zucca con crumble speziato

Provate a convincermi, e a convincervi, che, sfiniti dai bagordi delle feste, da oggi non toccherete neanche un dolce! Non vi crederò mai ^_^ Primo: le decisioni drastiche non sono quasi mai le più efficaci. Il quasi lo elimino del tutto se limito l'affermazione al contesto "dieta", intesa come regime alimentare. Secondo: il dolce può essere appagante, avvolgente, sorprendente e magico anche con tutta quella sfilza di "senza" che per qualcuno può sembrare moda, per me è diventata quotidianità. Per bene personale, puro e smisurato bene per me stessa. Allora vi dico: alleggerite i vostri pasti con verdure, condimenti sani e circostritti alle quantità necessarie, bevete molto, integrate con gli alleati che madre natura ci mette a disposizione, ma non privatevi della coccola quotidiana. Cedetevi, però, con consapevolezza ^_^ Avevo già anticipato un assaggio qui, dopo essere rimasta stregata dalla torta di Letizia. Fatta e rifatta. Condivisa. Meditata. E trasformata secondo le mie necessità ^_^ L'anticipazione, anzi LE anticipazioni, sono state gradite, ma ora è arrivato il momento di svelare il segreto di tanta bontà. Qui c'è da leccare i piatti!! E le dita. E le ciotole. E la teglia. E. ovviamente, i cucchiai :D Miei cari golosoni bentornati alla quotidianità!! Io sono pronta, e voi? Ingredienti Per l'impasto 35 g di cacao amaro 60 g di malto d'orzo (agave o miele per la versione gluten free) 600 g di zucca cruda pulita 260 g di cioccolato fondente 50 g di olio di cocco cannella a piacere Per il crumble 35 g di fiocchi di avena (testati gluten free) 20 g di zucchero di canna integrale 25 g di burro di arachidi (per me fatto in casa) 5 bacche di cardamomo cannella a piacere zenzero a piacere Pulite la zucca, tagliatela a pezzi e cuocetela a vapore fino a farla diventare morbida. Nel frattempo spezzettate il cioccolato, unitevi l'olio di cocco e sciogliete tutto a bagno maria (o nel microonde, come preferite). Frullate i fiocchi d'avena con lo zucchero di canna e i semi di cardamomo estratti dalle bacche. Unite cannella, zenzero e burro di arachidi e frullate ancora, fino ad ottenere delle briciole di impasto. Tenetele da parte. Frullate la zucca, ormai cotta, con il malto, la cannella e il cacao, fino ad ottenere una crema omogenea. Versate il cioccolato fondente e messcolate, in modo da amalgamare perfettamente tutto. Versate l'impasto in uno stampo unico, o in più pirottini, come ho fatto io*. Livellate bene la superficie, quindi ricoprite con le briciole precedentemente preparate. Infornate a 180° e cuocete per circa 30 minuti, fino a quando cioè il crumble risulterà dorato. Estraete lo stampo e lasciate che arrivi a temperatura ambiente. A questo punto mettete il vostro dolce in frigorifero per almeno un paio di ore, prima di servirlo. E conservatelo sempre in frigo: se ne farete una grande scorta, vi durerà per almeno una settimana. Estraete i vostri tortini dallo stampo, lasciatelo a temperatura ambiente per una decina di minuti, quindi affondate il cucchiaino. Vi garantisco che sarà un'esperienza da togliere il fiato!!       * Le monoporzioni, come sono solita fare, aiutano a regolarsi sulla quantità. Sceglietele se volete evitare "ancora una fettina" ^_^
Ringrazio Letizia per i suoi soliti preziosissimi suggerimenti e spunti e invito ciascuno di voi, intolleranti al glutine e al lattosio in primis, a visitare il suo splendido mondo delle meraviglie ^_^
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Insalata tiepida di cavolini viola e castagne in salsa agrodolce di acciughe

Altrimenti dette: le infinite sfumature del cavolo. Quando mi sono trovata davanti questi piccoli bozzetti viola, non ho saputo resistere. Amo i cavoletti di Bruxelles che, nel tempo, mi sono divertita a contestualizzare e ad apprezzare, ora in insalata, ora in crosta, ora in vellutata, ora al forno, ora con un uovo all'occhio di bue. Li trovo versatili, sfiziosi e divertenti. E questa volta hanno innescato all'istante l'incontro di sapori che colora il semplice piatto bianco di cui vi sto parlando. La necessità è la stessa: concentrare in una pietanza i valori nutrizionali necessari ad un'alimentazione sana e bilanciata. E qui c'è tutto: i sono le proteine, ci sono i carboidrati, ci sono i grassi, quelli buoni e c'è tanto, tanto, tanto sapore. Nata come provocazione per una "me" sempre alquanto esigente, è diventata presto una sfida, per poi trasformarsi in missione, quindi finire in stile di vita. Ed oggi è quotidianità. Una quotidianità che raccoglie valori importanti: stupore, consapevolezza, amore, rispetto. Ecco in che modo vi presento la mia insalata tiepida. E' un concentrato di semplicità che rispetta la genuinità degli ingredienti, vestendoli di sapori che spiccano sul palato e fanno sorridere gli occhi. Una coccola di bontà che è un po' come..... un atto d'amore ^_^ Ingredienti 100 g di cavoletti di Bruxelles viola 6 castagne 10 g filetti di acciuga sott'olio 1/2 cucchiaino di miele d'arancia 1 cucchiaino di senape delicata 10 nocciole pepe noce moscata olio evo sale rosa

Mondate i cavoletti, pulite le castagne crude eliminando la pellicina e cuocete tutto al vapore. Io non eccedo mai con i tempi di cottura, per non compromettere le proprietà dell'ortaggio. Raffreddate i cavoletti subito dopo la cottura, quindi teneteli da parte, insieme alle castagne. Sciogliete i filetti di acciuga in un pentolino, aggiungete il miele e, ancora sul fuoco, mescolate tutto creando una crema omogenea. Aggiungete pepe, noce moscata a piacere e la senape, quindi mescolate energicamente. Condite le castagne con un filo di olio evo e con una macinata di sale rosa, quindi fatele saltare in padella, in modo da abbrustolirle leggermente. Unite i cavoletti e fate insaporire tutto a fiamma viva per un paio di minuti. Versate su un piatto la salsa alle acciughe, creando una base. Sistematevi sopra castagne e cavolini, unite le nocciole leggermente pestate al mortaio e spolverizzate con pepe e noce moscata. Servite e deliziatevi. Sapidità, dolcezza e quella punta di aromi, per un gioco di consistenze davvero sorprendente. Per me un bersaglio centrato!

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Cioccolatini all’arancia con biscotto sablé salato

Fu una conversazione di qualche mese fa(*). Il mio interlocutore: cuoco, con una particolare propensione alla pasticceria, ai tempi collega. "Ci sono preparazioni che richiedono degli ingredienti precisi, quelli e basta: da lì non si scappa". Sorrido, ma neanche per troppo tempo, visto che la risposta mi è scivolata via dalla bocca nel giro di un battito di ciglia: "Come professionista tu sei tenuto a seguire certe regole, come appassionata di cucina io sono autorizzata ad infrangerle". Tutto si concluse con un'arresa, la sua, a mani alte. E tutto si perpetua con la mia voglia di sperimentare cose nuove, che nulla hanno a che vedere con le regole della cucina e della pasticceria, ma per cui, ogni tanto, sento ancora dirmi "beh, niente male questa scelta!!". La mia passione incontrollabile per il cioccolato non è un mistero. In questa stagione, poi, non faccio molto per trattenerla. E allora lo vesto per l'occasione: lo aromatizzo, lo accosto a sapori di stagione, lo interpreto, lo arrotondo. E ve lo offro. A qualcuno, fortunello, lo porgo sul palato, ad altri, ancora la maggioranza, davanti agli occhi. Ma senza mai risparmiarmi ^_^ Ingredienti Per il biscotto 85 g di farina di riso impalpabile 25 g di maizena 60 g di burro di arachidi (per me home made) 40 g di olio di cocco 45 g di malto di riso sale rosa Per il ripieno 180 g di datteri naturali 80 g di confettura di arance (per me arance e zucca fatta in casa) 15 g di cacao amaro farina di limoni cannella sale rosa 5 g di rhum Per la copertura 150 g di cioccolato fondente extra 25 g di olio di cocco

Iniziate a preparare il biscotto: impastate le farine con il burro di arachidi, l'olio di cocco, il malto di riso e il sale rosa (mezzo cucchiaino scarso). Formate un panetto compatto e lasciatelo riposare in frigorifero, avvolto in un foglio di pellicola trasparente, per circa un'ora. Sciogliete il cioccolato fondente con l'olio di cocco, a bagno maria o nel microonde, come preferite. Lasciatelo intiepidire. Versatene un cucchiaino circa in ogni incavo dello stampo in silicone e fate ruotare lo stesso stampo, in modo da coprire tutta la superficie. Lasciatelo riposare in frigorifero per qualche minuto, poi ruotate nuovamente. Proseguite fino a quando si sarà formato uno strato sufficientemente spesso. Lasciate solidificare completamente il cioccolato. Preparate quindi il ripieno, frullando i datteri, privati del nocciolo, la confettura di arance, il cacao, la cannella, la farina di limoni (o un po' di scorza grattugiata), il sale rosa e il rhum. Dovrete ottenere una crema uniforme. Riempite, con questa preparazione, le piccole conchiglie di cioccolato, lasciandole sempre nello stampo di silicone. Ponete in frigo e passate ai biscotti. Riprendete lo stampo, stendetelo in una sfoglia spessa circa mezzo centimetro e tagliatelo in dischi della grandezza dei cioccolatini. Sistemateli su una placca coperta da carta forno e cuocete, a 180°, per 15 minuti. Sfornateli e lasciateli raffreddare completamente. Passate all'assemblaggio. Estraete con attenzione i cioccolatini dallo stampo e sistemate sulla base di ciascuno un disco di biscotto. Fondete nuovamente il cioccolato rimasto. Sistemate i cioccolatini su una griglia e colateci sopra il cioccolato fuso. Lasciate raffreddare in frigorifero e, quando saranno pronti, spolverizzateli con del cacao amaro. A questo punto sono pronti per essere gustati e condivisi. Libidine pura. Lontana dall'alta pasticceria, ma dall'incontrollabile travolgenza.

(*) Le note del cuoco: Perché il cacao nell'impasto del ripieno? Avresti potuto giocare sui colori, molto importanti in cucina.   Mi piaceva l'idea di dare una nota amara al sapore della confettura di arance e poi..... chi lo guarda l'interno, si mangiano in un solo boccone!!! Perché il limone, visto che c'è giù l'arancia nel ripieno?   L'arancia ha un sapore piuttosto amaro e la nota agrumata del limone, a contrasto, mi sembrava desse una spinta in più. Io avrei messo del Cointreau al posto del rhum.   Alcolizzata non lo sono ancora e un'intera bottiglia di Cointreau, che diversamente non bevo, avrebbe dovuto sottointendere una produzione industiale di cioccolatini ^_^ Il rhum, invece, in casa non manca mai. Ma confermo che il Cointreau sarebbe stato meglio. Non condivido la scelta dell'olio di cocco: dà un sapore che non c'entra molto. Per ammorbidire il cioccolato ne serve una percentuale del 25% e si sente troppo, rispetto ai sapori che hai scelto.   In realtà ne ho messo poco più del 10%, si avverte appena e l'ho usato, come lo uso abitualmente, non per il sapore, seppur sapore dia, ma come sostituto del burro. Non dev'essere male, quella sablé. ....................salti di gioia fino al cielo!! abc

India del sud: Kerala tra spezie, natura e mare

Lo Stato del Kerala si trova nell'India sud-occidentale; con i suoi 575 chilometri di costa bagnata dal Mare Arabico, è un "paradiso tropicale" che prende il nome da "Kera", la palma da cocco che qui cresce ovunque. Il Kerala è una sottile striscia di terra fertile a ridosso dei Gati Occidentali, che per anni lo protessero dalle invasioni da terra. Oggi, oltre ai commercianti, migliaia di turisti vengono a godersi una vacanza indimenticabile, attratti dal caldo mare blu, dalle spiagge dorate incorniciate dalle palme, dalle verdi risaie, dai tipici villaggi di case con i tetti di paglia, dalle fresche lagune costiere, dai massaggi a base di oli ottenuti da erbe medicinali, dalle forme di arte e di danza proprie del Kerala.

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01° GIORNO : ITALIA – COCHIN Arrivo all’aeroporto di Cochin ed incontro con il nostro rappresentante e trasferimento in hotel. Pomeriggio visita di Cochin. Pernottamento in hotel. 02° GIORNO: COCHIN – MUNNAR [140KM/3ore] Colazione in hotel e partenza per Munnar, un’oasi di pace e tranquillità e un’idilliaca stazione turistica, situata ad un’altitudine di 2000 m ., nel distretto Idduki, è stata la destinazione estiva dei governatori britannici durante il periodo coloniale. Resto della giornata a disposizione per relax oppure attività personali. Pernottamento in Hotel. Munnar-hill-station 03° MUNNAR Giornata dedicata ad esplorare i dintorni di Munnar; percorrendo in auto la strada verso il Parco di Eravilkulam avrete modo di vedere paesaggi straordinari che si apriranno davanti ai vostri occhi. Il Parco Nazionale di Eravikulam è stato creato per proteggere il Nilgiri Thar un mammifero che assomiglia al camoscio e che rischia l’estinzione. Durante la giornata avrete modo di percorrere a piedi alcuni tratti di sentieri che si addentrano nelle piantagioni di te utilizzati dai raccoglitori di foglie. Pernottamento in hotel. 04° GIORNO : MUNNAR – MARARIKULAM [235 KM / 6 ore] Dopo colazione partenza per Mararikulam. Arrivo e sistemazione in albergo. Pomeriggio per attivita’ beach & Relax. Pernottamento in hotel. Mararikulam 05° GIORNO : MARARIKULAM Beach & Relax. Pernottamento in hotel. 06° GIORNO : MARARIKULAM Beach & Relax. Pernottamento in hotel. 07° GIORNO : MARARIKULAM - ALLEPPY [220 KM / 5 ore] Dopo colazione trasferimento ad Alleppey sul mar Arabico, considerata la Venezia dell’est per i numerosi canali che intersecano la città. La città è importante anche per l’estrazione del vino di palma, la pesca, la lavorazione della fibra di cocco e l’allevamento di gamberi. Imbarco nelle House Boat (le case galleggianti), cena e pernottamento a Bordo. Alleppy 08° GIORNO : ALLEPPY – KOVALAM [310 KM / 6 ore] Colazione a bordo, e partenza per Kovalam. Arrivo e check in all’ hotel. Pomeriggio libero per attività sulla spiaggia e relax. Pernottamento all’ hotel. 09° GIORNO : KOVALAM [50 KM / 1 ora] La giornata potrebbe essere dedicata per attivita’ sulla spiaggia o per trattamenti ayurvedi o spa. Pernottamento in albergo. 10° GIORNO : KOVALAM – KANYAKUMARI – KOVALAM [285 KM / 6 ore] Prima colazione in hotel, escursione a Kanya Kumari, che rappresenta il punto più a sud della penisola indiana, dove si incontrano le acque del golfo del Bengala, del mare arabico e dell’oceano indiano. Il luogo è di grande bellezza, con spiagge di sabbia multicolore e vedute panoramiche mozzafiato. Kanya kumari è anche un’importante centro di pellegrinaggi indu, qui il leader spirituale Swami Vivekanand trascorse molti giorni in meditazione su una roccia a picco sul mare, dove oggi sorge il memoriale a lui dedicato, accessibile solo in barca. Si visiteranno inoltre il tempio Sucheendram, noto capolavoro dravidico, ed il palazzo Padmanabhapuram, antica residenza dei Raja di Travancore. Dopo il tramonto rientro a Kovalam, Pernottamento in Hotel. Kanya Kumari 11° GIORNO : KOVALAM – KUMARAKOM [280 KM / 6 ore] Dopo prima colazione partenza per Kumarakom, piacevole villaggio del Kerala sul lato orientale del grande lago Vembanad. Nel lago si possono trovare impianti per la nautica, surf, nuoto ed equitazione. Pernottamento in albergo. 12° GIORNO : KUMARAKOM – PERIYAR 128 KM Dopo prima colazione proseguimento per Periyar (Thekkady). Nel pomeriggio giro in battello sul lago omonimo (buone possibilità di vedere la fauna selvatica, anche elefanti). Cena e pernottamento in Hotel. Pernottamento in hotel. 13° GIORNO: PERIYAR – COCHIN Dopo colazione visita nel parco nazionale di Periyar e alle coltivazioni di spezie. Nel pomeriggio partenza per Cochin. All’ arrivo sistemazione in albergo. 14° GIORNO: COCHIN – ITALIA Dopo colazione partenza per l’Italia come da operativo voli
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