close

LATEST POSTS from Erica Di Paolo

Frollini di riso al cocco: un assaggio, un’idea e il ritorno alle vecchie abitudini

Da tanto, troppo tempo, mancano biscotti nel vaso di vetro che arricchisce la mensola della cucina. La colazione ha perso mordente. Pigrizia? Stanchezza? Tempo? O forse quei biscottini biologici che porto a casa ogni volta in cui vado in visita da mammà mi giustificano? Di certo c'è che, alle ultime briciole nel sacchetto, ho iniziato a pensare: ora me li preparo io. Non attenderò una nuova fornitura: impasto.
E' una vita, ormai, che non lo faccio. E' ora di ricominciare. Ho messo a mollo la lecitina nell'acqua, pretesto per preparare la margarina e non potermi tirare indietro, e ho iniziato a pensare alle farine. La dispensa è generosa e ben assortita e ogni mio capriccio può essere soddisfatto degnamente. Impasto veloce, preparazione semplice e contestualizzazione..... da togliere il fiato. Ho assaggiato queste delizie con una composta di pomodori verdi, vecchio regalo a cui cercavo di dare un posto speciale. Sono finiti così, senza neanche rendermene conto, ma la loro dolcezza ha innescato nuovamente il meccanismo del faccio in casa e da oggi la colazione è nuovamente MIA!!

Ingredienti

200 g di farina Petra 5
150 g di farina di riso (io Alce Nero)
100 g di scaglie di cocco
5 g di lievito naturale bio per dolci
100 g di malto di riso
100 g di margarina
100 g di latte di cocco

Per prima cosa preparate la margarina, se decideste di farla in casa, come me, seguendo questo procedimento. Pesate e miscelate le farine al lievito e al cocco in scaglie. Sbattete, quindi, la margarina e il malto di riso con una frusta elettrica.
Aggiungete poca farina alla volta e impastate, incorporandola alla crema. Quando risulterà necessario, unite poco latte alla volta. Continuate fino a terminare gli ingredienti, impastando velocemente con le mani.
Date alla pasta la forma di un panetto, avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo riposare in frigorifero per un'ora circa.
   Trascorso il tempo, infarinate una spianatoia, riprendete l'impasto e stendetelo, con un mattarello, in una sfoglia spessa circa mezzo centimetro (o comunque dello spessore di vostro gradimento. La prossima volta tenterò di farli più spessi).
Tagliatei biscotti della forma che preferite e sistemateli su una teglia coperta da carta forno. Sarà normale che, per la presenza delle scaglie di cocco, i bordi non risultino perfetti, ma è una partisolarità che non stona, neanche in cottura ^_^ Portate il forno alla temperatura di 175°
Quando sarà caldo, infornate i biscotti e cuoceteli per circa 20 minuti. Controllate che la cottura sia uniforme ed eventualmente girate la teglia a metà cottura.
Sfornate quando i biscotti saranno ben dorati, trasferiteli su una gratella e lasciateli raffreddare.
Una volta che saranno freddi potrete conservarli in un barattolo di vetro, o in una scatola di latta. Dureranno molti giorni.
A questo punto divertitevi a interpretarli come meglio desiderate: che sia in semplicità, oppure con del cioccolato (il cioccolato bianco trovo sia perfetto accanto al sapore del cocco, ma anche quello fondente, credetemi, non vi deluderà ^_^)., oppure con della confettura. A tal proposito ho trovato sfiziosissimo l'abbinamento con una confettura di pomodori verdi: dolce, delicata e di carattere al tempo stesso.
Finiti a mo' di pane e marmellata è davvero difficile, assaggiato il primo, resistere agli altri ^_^

Si faccia avanti chi pensa di poter resistere!!


abc

Gratin di zucchine e patate alle nocciole: lo sfodero delle forchette e la lotta all’ultima briciola

Il la me lo ha dato lei, qualche giorno fa, quando ci presentò una teglia di zucchine e patate al gratin che, solo a guardarla, faceva venire appetito. Ho avuto questo pensiero, come un chiodo fisso, per tutto il tempo in cui non sono riuscita a realizzarla. Poi..... è stata magia. Ovviamente la mia personalizzazione non ha atteso e, non appena ho immaginato questo piatto, ho sentito che il tocco croccante non sarebbe potuto mancare. Anzi, avrebbe reso particolare la crema delicata che avrebbe avvolto le verdure. Le patate sono quelle dell'orto di famiglia, e già vi avevo anticipato di come fossi felice di riacquisirle, saltuariamente, nella mia alimentazione, perché queste sono le patate di papà e sono belle (e buone) davvero. Non comprerò più patate, di questo sono certa, ma la rossa di papà è un piacere che non merita tentennamenti. Il risultato, come sempre accade nei miei piatti, è particolare e insolito, ma proprio per questo è decisamente intrigante. Non filano, no. Ma quella crosticina ti porta a grattare la pirofila cercando il sapore e la sfiziosità fin negli angolini. Grazie Marisa per l'ispirazione e..... sfoderate le forchette, che la lotta a chi si aggiudica l'ultima briciola abbia inizio!!

Ingredienti

2 patate rosse (le mie erano piccole)
1 zucchina piuttosto grande
150 g di fiocchi di latte allo yogurt
10 g di olive taggiasche
10 g di nocciole
parmigiano grattugiato
sale
pepe
olio evo

Pelate le patate, lavatele e tagliatele a fettine sottili, aiutandovi con una mandolina. Lasciatele a mollo in acqua per qualche minuto e poi trasferitele su un canovaccio pulito ad asciugare. Fate la stessa cosa con le zucchine, lasciandone da parte circa 70 g.
Portate ad ebollizione una pentola di acqua salata e bollite i 70 gi di zucchina, tagliata a tocchetti, fino a renderla morbida. Un avolta cotta, scolatela e, nella stessa acqua, sbollentate le fettine di verdura, in modo da intenerirle appena.
Trasferitele quindi in un piatto e lasciatele intiepidire.
Sistemate i tocchetti di zucchina in un bicchierone, insieme ai fiocchi di latte e al pepe. Frullate tutto fino a creare una crema omogenea.
Aggiungete ora le olive taggiasche e procedete ancora con il frullatore ad immersione, lasciandole piuttosto grossolane all'interno della crema.
Sgusciate le nocciole e pestatele in un mortaio. In questo modo rimarranno piuttosto spesse.
Diversamente schiacciatele con un peso (bicchiere, mattarello, o quant'altro): tritarle le renderebbe, a mio avviso, troppo fini.
Prendete una pirofila e ungetela bene alla base.
Sistemate le fettine di verdura alternando zucchine e patate.
Coprite le verdure con la crema di fiocchi di latte e olive, distribuendola omogeneamente su tutta la superficie. Cospargetela con le nocciole tritate.
Accendete il forno e portatelo a 200°.
Quando sarà in temperatura coprite la teglia con abbondante parmigiano grattugiato e infornate su un ripiano piuttosto alto.
Cuocete per 20 minuti circa, o comunque fino a quando la superficie sarà ben dorata e croccante.
A questo punto sfornate e lasciate riposare per un paio di minuti.
Sporzionate e servite (non vi sto dicendo di mangiare direttamente nella pirofila, ma sarebbe un bellissimo momento di condivisione ^_^ Solo un po' pericoloso per la temperatura della teglia!!!).

Delicato, leggero, avvolgente e saporito. Cosa potrei aggiungere? Provateci voi!!
E se la sola visione vi farà desiderare questo piatto, sarò felice di passare il testimone e di portare avanti la tradizione di Marisa!!
Attendo le vostre versioni ^_^

abc

Crocchette di mozzarella e caviale di melanzana: il piacere a portata di…. fingers

L'attesa è stata lunga, lo so. Vi avevo anticipato che il tanto apprezzato caviale di melanzana era riuscito ad arrivare solo in una portata, prima di finire in semplici cucchiaiate prèt a manger e per questa proposta vi ho fatto attendere un.... pochino ^_^ Ma vi garantisco che ne varrà la pena!!
La crocchetta credo debba diventare un'istituzione. Che sia fritta, al forno, tonda, cilindrica o cubica, rapisce e ingolosisce solo all'idea. E ogni tanto me la concedo anche io.
Gli ingredienti sono pochi e semplici. Per certi piaceri non è necessario stravolgere troppo i sapori. L'accompagnamento è delicato e completa perfettamente un piatto che soddisfa l'esigenza sia di un pasto leggero, che sfizioso. Lo sapete, di fronte a certe cose le manine si fanno avanti, boicottando il galateo e snobbando rebbi e dentini, assolutamente superflui in situazioni come queste. Credo debba essere incluso nella lista degli ingredienti, l'utilizzo di indice e pollice ^_^ Contribuiscono sicuramente ad ottenere l'effetto piacere!!

Ingredienti

100 g di mozzarella (io light)
10 g di anacardi tostati non salati
100 g di caviale di melanzana
10 g di farina di soia bio tostata
5 foglie di salvia fresca
noce moscata
pepe
semolino di riso
2 cucchiai di acqua
1 cucchiaio di olio evo + q.b. per la cottura

Lavate le foglie di salvia e asciugatele bene. Pestatele in un mortaio con gli anacardi.
Tritate finemente la mozzarella, beln sgocciolata e unite tuto. Salate, pepate e mescolate bene.
Aggiungete, ora, il caviale di melanzana e continuate a mescolare, amalgamando bene i due composti tra di loro.
Assaggiate la sapidità ed eventualmente correggete di sale.
   Pesate e setacciate la farina di soia, quindi unitela all'impasto, incorporandola perfettamente.
Fate riposare una decina di minuti la crema appena ottenuta.
Quindi sistemate del semolino di riso su un piatto e versate in un contenitore due cucchiai di acqua e uno di olio.
Formate, con poco impasto alla volta, delle crocchette. Rotolatele nel semolino di riso, quindi immergetele velocemente nel liquido, poi ancora nel semolino di riso.
Dovrete ottenere una panatura piuttosto spessa e perfettamente compatta.
Sistemate le crocchette su un piatto e lasciatele in freezer per circa 15 minuti.
Scaldate un cucchiaio di olio evo in una padella e, quando sarà molto caldo, adagiatevi le crocchette appena estratte dal freezer. Lasciatele cuocere uniformemente a fiamma piuttosto vivace.
Quando satanno belle dorate trasferitele in un piatto e servitele.
Io le ho accompagnate con delle zucchine tagliate a rondelle e leggermente saltate in padella.

Il sapore della melanzana darà carattere alla mozzarella e trasformerà questa crocchetta in un'intenso momento di piacere ^_^
Preparate le mani e iniziate ad assaporarle: non riuscirete più a fermarvi!!
Potrete preferire anche la cottura in forno, ma abbiate cura di infornarle a temperatura elevata, poichè diversamente si scioglierebbero prima di riuscire ad avere la crosticina croccante.

abc

Bignè di pomodorini ai pistacchi e bacche di Goji: il fresco appagante in uninsolito scorcio di sole

Non mi voglio illudere che oggi sia l'inizio dell'estate. Non voglio credere che il sole caldo e brillante che spacca l'azzurro intenso del cielo, questa mattina, possa battezzare i prossimi giorni della stagione. Semplicemente apprezzo questa meraviglia godendo della sua pienezza. Oggi. Non so come dire: io che meteropatica lo sono fin nel midollo, che senza sole mi si assopiscono anche le cellule delle piante dei piedi, non riesco proprio a lamentarmi di questa bizzarra nonestate. Semplicemente prendo ciò che arriva, come arriva, impiegando le energie che avrei speso a dire "macheppalle" a sfruttare al meglio le risorse. Oggi c'è il sole? E allora piatto fresco sia! Questi bigné sono assolutamente freschi, naturali, genuini, saporiti, leggeri e appaganti. Veloci da preparare, si gustano in un boccone. Intreccio di sapori, tra i miei preferiti. La farcia è impreziosita dalle favolose bacche di Goji, che ormai ho imparato ad integrare perfettamente nella mia alimentazione quotidiana. A volte in uno yogurt, con qualche gheriglio di noce spezzettato, oggi.... così!!

Ingredienti

12 pomodorini Pachino
100 g di ricotta vaccina fresca
20 g di rucola
2 g di pistacchi tostati non salati
8 g di bacche di Goji
sale

   Pulite i pistacchi e tritateli insieme alle bacche di Goji. Generalmente le utilizzo senza ammollo, in modo che diano consistenza senza bagnare troppo. Lasciateli piuttosto grossolani.
Uniteli alla ricotta e mescolate.
A questo punto lavate bene la rucola e asciugatela. Tritate anche questa e unitela alla crema appena preparata. Mescolate bene. Assaggiate ed aggiungete sale secondo il vostro gusto.
Lavate i pomodorini e asciugateli. Tagliateli a metà e sistemate le metà superiori, quelle del picciolo per intenderci, a faccia in giù in un piatto.
Farciteli, ciascuno con un cucchiaino di impasto alla ricotta. Copriteli con le rispettive metà, premeteli leggermente in modo da compattarli.
A questo punto potete servirli e gustarli subito, oppure potrete mantenerli al fresco fino a necessità ^_^
Di certo sono una preparazione che non teme l'attesa e che, anzi, possono aiutarvi nel caso abbiate bisogno di preparare con anticipo qualche sfiziosità.
Accompagnateli con dei crackers, magari fatti da voi (qui, qui, qui e qui qualche spunto ^_^), magari proponeteli con altre fresche verdure per completare una tavola estiva.

Di certo la loro delicatezza vi conquisterà e i sapori, perfettamente antagonisti, appagheranno il vostro palato.



abc

Sandwich di ananas con bresaola e rucola: il piacere di azzardare sapori e di concedersi freschezza

Seppur ci siano giornate, di questa estate, in cui la tentazione sarebbe affrontare le temperature prepararando una bella zuppa fumante di cereali e legumi, ci sono giorni in cui ho davvero pochissima voglia di spadellare. Sono giorni in cui anche l'appetito latita e allora mi arrovello per trovare una strategia che possa permettermi di nutrire con piacere e freschezza il mio corpicino. Quella che vi presento oggi non è una vera e propria ricetta. E' solo un modo di interpretare e unire qualche ingrediente, senza trasformarlo, cuocerlo, frullarlo, mescolarlo e stravolgerlo. Quello che, per me, è stato un pranzo, può diventare uno sfiziosissimo aperitivo, magari sognando una cena tra amici sul terrazzo o un cocktail in riva al mare. Si prepara in un nanosecondo e delizia in semplicità. Vorreste davvero farvi scappare questa occasione?

Ingredienti

6 fettine di ananas fresco
12 fettine di bresaola di tacchino
1 mazzetto di rucola

Tagliate le fettine di ananas in modo che siano molto sottili. Pulitele dalla buccia e tagliatele in 4 spicchi.
Lavate la rucola e asciugatela bene. Prelevatene qualche fogliolina e posatela su una fettina di bresaola. Piegate in 4 la bresaola e posizionatela tra due quarti di ananas.
Procedete fino alla fine degli ingredienti.
Sistemate gli spicchi su un piatto e servite.
Le varianti possono essere infinite. Io ho usato la bresaola di tacchino perché la trovo leggera e gustosa. Non ho condito la rucola, ma potreste impreziosirla con gocce di aceto balsamico, con peperoncino, nocciole tritate e semi di sesamo.
Potreste addirittura spolverizzare le fettine di ananas con dello zenzero, o della cannella (io sono quella dagli abbinamenti bizzarri, ma credetemi, ne vale la pena).
Mettete due stuzzichini in tavola, un buon bicchiere di vino fresco e godetene l'intensità di sapori.

E poi godetevi il tempo libero che vi rimane ^_^

abc

Insalata di orzo con pesto di rucola e sgombro: il desiderio che si trasforma in sostanza

Non sono solita essere la fortunata vincitrice, o l'estratta di turno. Ho imparato a capire che la mia fortuna viene manifestata in altre forme. Poi succede che, proprio quando l'immediata eredità del quotidiano lasciata da mio padre mi mette davanti questi due vasetti di sgombro sott'olio, Claudia propone questo splendido piatto per il suo contest del mese di luglio. Non è la prima volta che mi candido, e questa volta, mentre scrivo la mia adesione, mi dico "il tuo è il primo commento.... e il numero uno è poco probabile che esca, dal sorteggio". Ma ci voglio provare. Lo voglio perché quel piatto mi rappresenta, e non può essere capitato a caso.
Il giorno seguente Claudia comunica chi dovrà riproporre il suo piatto. Numero uno. Uno. UNO. U N O. Sono io. Io. Il suo entusiasmo mi travolge e il mio sorriso illumina radioso il mio volto. Grazie Claudia, grazie papà. Mai piatto è stato più voluto.
Nel post pubblicato da Claudia, proprio oggi, potrete leggere le mie impressioni sul piatto e le motivazioni delle mie variazioni rispetto alla ricetta originale (e l'appuntamento con i deliri da demenza senile precoce, fossi in voi, non me li perderei per nulla al mondo). Non ho voluto stravolgere più di tanto la natura del piatto e vi posso garantire che è buono da togliere il fiato.

Con questa ricetta partecipo al contest di Claudia "tu come cucineresti" del mese di luglio


Ingredienti

80 g di orzo biologico
240 g di acqua
1 pannocchia
1 vasetto di filetti di sgombro sott'olio extravergine As do Mar
sale 
olio evo
paprika dolce

Per il pesto
100 g di rucola
35 g di nocciole
3 filetti di acciuga
60 g di feta light

Sgranate la pannocchia, aiutandovi con un coltello. Sciacquate i chicchi sotto il getto d'acqua, in modo da eliminare le impurità e fateli bollire per 5 minuti in acqua salata. Scolate i chicchi e lasciateli raffreddare.
Sciacquate l'orzo e mettetelo in un pentolino, unendo una piccola manciata di sale e l'acqua. Portate tutto ad ebollizione e cuocete, a fiamma bassa e coperto, fino al totale assorbimento dell'acqua.
Nel frattempo lavate la rucola. Scolatela e asciugatela in un panno pulito. Sgusciate le nocciole, se non le usate già pronte, e mettetele in un boccale con la rucola, le acciughe e la feta.
   Tritate tutto in modo da sminuzzare il tutto, lasciando le nocciole piuttosto grossolane.
Quando l'orzo sarà cotto, unite il pesto. Mescolate tutto quando ancora sarà caldo, in modo da farlo insaporire bene.
A questo punto unite i filetti di sgombro spezzettati e il mais bollito, meno un cucchiaio che lascerete da parte.
Mescolate e fate riposare, fino al totale raffreddamento. [A questo punto aggiungo che anche tiepida questa insalata è meravigliosa!! Parola di..... gola, incontenibile gola che ha attratto un bel cucchiaio colmo di insalata tiepida ^_^].
Riprendete ora il mais tenuto da parte. Conditelo con dell'olio evo e della paprika dolce a piacere.
Scaldate una padella e, una volta calda, rovesciate dentro i chicchi.
Fateli saltare a fiamma viva per qualche minuto, cercando di farli dorare uniformemente e facendo attenzione a non farli bruciacchiare.
Impiattate l'insalata come meglio desiderate, su un piatto, in scodellini, monoporzione oppure in un piatto da portata.
Copritela con i chicchi tostati e servite.

Aromi avvolgenti, fragranze contrastanti e consistenze antagoniste. Sapori che conquistao e che stregano. Lo capirete dalla prima forchettata.

Ringrazio Claudia per avermi dato la possibilità di portare sulla mia tavola questa bontà. In ogni caso, anche non fossi stata estratta, questo piatto sarebbe arrivato ugualmente a deliziarmi. Solo alla lettura degli ingredienti, con la dritta sull'utilizzo della pannocchia al posto del mais (che trovo davvero insapore), ho capito che ne sarei rimasta folgorata.
Ora tocca a voi prendere il testimone. Divertitevi a personalizzarla!!

Vi garantisco che ne varrà la pena!
abc

Caviale di melanzana: il lungo percorso verso la scoperta e una nuova conquista

La melanzana è quell'ortaggio che ho imparato a scoprire (e ad apprezzare) nel tempo. La curiosità di sezionarla e darle un'interpretazione mi ha portato a scoprirne versatilità e intensità. Ho imparato ad approcciarmici lasciando che quel senso di fastidio sul palato non si intromettesse più. Ho imparato a conoscerla e a lavorarla esaltandone le caratteristiche prestigiose. Ho imparato a trasformarla in qualcosa di insolito e nuovo, almeno per i miei canoni. E mi sono abbandonata al piacere di lavorarla su consiglio. Avevo sentito parlare, e visto più volte, del caviale di melanzana. Mai, però, mi ero lasciata realmente prendere. Il tempo di lavorazione mi ha sempre frenato. Poi un passaggio, in visita dalla grande Emanuela, e il rapimento: il suo caviale, così fresco, leggero, semplice e intenso non mi ha lasciato vie di fuga. Quella melanzana attendeva questa fine ^_^
Ho adattato i sapori in base alle mie esigenze e ai miei gusti e via.... il gioco è stato presto fatto. Nel suo bel vasetto è durato pochi giorni, in attesa di qualche preparazione, finendo spesso ad accompagnare verdure crude, direttamente su un cucchiaino. Come sempre Emanuela è certezza di successo e questa volta portarla nella mia cucina è stata una vera magia!!

Ingredienti

1 melanzana viola
5 foglie di basilico fresco
10 g di semi di zucca
20 g di olive taggiasche
   10 g di capperi sotto sale
sale
pepe
noce moscata

Lavate la melanzana e asciugatela. Tagliatela a metà nel senso della lunghezza e adagiatela su una teglia. Bucherellatela con i rebbi di una forchetta, cospargetela con il sale, il pepe, la noce moscata e le foglie di basilico spezzettate.
Chiudetela nuovamente e avvolgetela in un foglio di alluminio, in modo che rimanga ben compatta. Portate il forno a 200° e cuocetela per 1 ora.
Nel frattempo ammollate i capperi e sciacquateli. Uniteli ai semi di zucca e alle olive. Tritateli con una mezzaluna fino a renderli piuttosto fini.
   Quando la melanzana sarà cotta, sfornatela e lasciatela raffreddare nel suo cartoccio. Quindi apritela e, aiutandovi con un cucchiaio, togliete tutta la polpa.
Tritatela con la mezzaluna, lasciandola piuttosto spessa.
Unitela al trito di semi di zucca, capperi e olive e mescolate, in modo da rendere la crema del tutto uniforme.
Versatela in un barattolino, chiudetelo e lasciate che tutto insaporisca e si amalgami per almeno un'intera notte. Io l'ho lasciato una giornata, gustandolo il giorno dopo quello della preparazione.
A voi l'imbarazzo della scelta e la fantasia. E' deliziosissimo da gustare su un pezzo di pane, ma è anche un'ottima base per diverse preparazioni. Vi darò un'idea tra qualche giorno.
Avvolgente e intenso, il sapore di questo caviale vi conquisterà all'istante.

Vale la pena dedicargli il tempo di preparazione che richiede!!


abc

Lasagna di farinata di ceci con pesto di sedano e spinaci filanti: l’insolito incontro tra certezze

Un sacchetto da un chilo di farina di ceci. Farina comprata sfusa. Sacchetto di carta, artigianale, come ai vecchi tempi. Dosi scritte a penna sulla carta, per non dimenticare. Adoro la farinata, lo sapete e ve lo rammento ogni volta. E mi piace che ogni volta sia diversa: nelle forme, nelle metodologie di cottura, nelle aromatizzazioni, nelle presentazioni.
Questa volta il desiderio è nato guardando quel deliziosissimo vasetto di pesto di sedano (che confesso di avere finito secoli or sono, ma questo piatto, anche lui, rappresenta solo un piacevolissimo e alquanto lontano ricordo per il mio palato). Come per infinite altre volte ho solo chiuso gli occhi, ho accostato consistenze, sapori e proprietà e ho dato libero sfogo alle idee. Ne sono uscita deliziata, ancora, da qualcosa di nuovo e di sorprendente. Semplice, intenso ed essenziale. Un piatto bilanciato, che rispetta saldi principi alimentari e nutre organismo e spirito. Una pietanza che ho assaporato boccone dopo boccone e che, con piacere, ora vi presento. E vi suggerisco ^_^

Ingredienti

50 g di farina di ceci
125 g di acqua
8 g di olio evo
1 rametto di rosmarino
sale q.b.
noce moscata
100 g di spinaci cotti al vapore
40 g di pesto di sedano
2 cucchiai colmi di parmigiano grattugiato

Setacciate la farina di ceci in una ciotola capiente. Versateci poca acqua alla volta, mescolando con una frusta per evitare che si formino grumi. Lavate il rametto di rosmarino e mettetelo in infusione nella pastella. Coprite con un foglio di pellicola trasparente e lasciatela riposare in frigorifero per un paio di ore.
Trascorso il tempo, aggiungete l'olio e un pizzico abbondante di sale, mescolate e togliete il rormarino.
Ungete 4 stampi dal diametro di 10 centimetri e versateci 3 cucchiai circa di pastella. Portate il forno alla temperatura di 200° e infornate. Fateli cuocere per 30 minuti, controllando che dorino in superficie uniformemente.
Saltate velocemente gli spinaci in una padella, con poco olio evo. Salate e insaporite con la noce moscata e lasciate che si aromatizzino bene.
Quando le piccole farinate saranno cotte estraetele dal forno e toglietele dagli stampi.
Iniziate la preparazione della lasagnetta sporcando leggermente il piatto con un cucchiaino di pesto.
Adagiatevi sopra una farinata. Cospargetela con un altro cucchiaino di pesto, aggiungete una forchettata di spinaci e una manciatina di parmigiano grattugiato.
Procedete con una nuova farinata e continuate con la preparazione fino ad avere ultimato tutti gli ingredienti.
   Schiacciate leggermente le farinate tra di loro, in modo da assestare la torretta creata.
Quando avrete terminato, adagiatevi accanto gli eventuali spinaci rimasti, spolverizzate con il parmigiano e passate in forno, sotto il grill, per una decina di minuti.

Sfornate e servite immediatamente.
La fragranza della farinata si sarà legata alla morbidezza del pesto e la freschezza degli spinaci legherà perfettamente con il parmigiano sciolto. Spiegarvi in altre parole cosa si prova all'assaggio è impossibile. Occorre assaggiare ^_^

Pronti a farlo?

abc

Torta di semolino di riso al pistacchio con crema all’ananas e cocco: l’insolito che diventa costante

Arriverà il giorno in cui dal mio forno uscirà una torta normale. Forse. Non riesco a seguire una ricetta, sono sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, di mio. Allora metto insieme, sperimento, assaggio e condivido. Sì, perché questa torta è nata dal piacere di portare qualcosa di mio ad una cara amica. Direi una sorella. La mia sorellina. Per lunghi mesi i nostri impegni ci hanno tenuto distanti, ma finalmente le nostre strade ci hanno concesso una serata come ai vecchi tempi, in cui solo noi e il nostro sushi sono i protagonisti. E la mia torta. Che protagonista non è, ma una parte fondamentale la interpreta. La torta di semolino mi è sempre piaciuta. Mi piace il semolino in sé, mi piace la sua consistenza, mi piace la sua delicatezza. Dopo aver scoperto il semolino di riso, di cui vi parlai in occasione di questi bocconcini, ho iniziato ad utilizzarlo al posto di quello di grano duro, in modo da poter dimostrare che l'intolleranza al glutine spesso è meno problematica di quanto possa sembrare. Questo è un dolce interamente gluten free. Peraltro è anche dietetico (davvero??): la crema è a base di pura frutta, non ho aggiunto zucchero e di grassi.... neanche l'ombra, se non fosse per quella manciata di pistacchi che donano la loro porzione di grassi salutari. Il cocco? Solo una chicca ^_^

Ingredienti

Per la torta
550 ml di latte di cocco
110 g di semolino di riso
25 g di malto di riso
40 g di pistacchi tostati non salati
35 g di cocco in scaglie
2 uova
1/2 limone non trattato - scorza grattugiata

Per la crema all'ananas
300 g di ananas fresco
100 g di latte di cocco
35 g di farina di riso
2 g di agar agar

Portate ad ebollizione il latte di riso, nel quale scioglierete il malto di riso, insieme alla scorza del limone grattugiata.
Nel frattempo pesate il semolino di riso e, quando il latte avrà raggiunto l'ebollizione, abbassate la fiamma e versatelo a pioggia, mescolando con una frusta.
   Continuate a cuocere il semolino per circa 4 o 5 minuti, mescolando continuamente. Quando sarà trascorso questo tempo, spegnete la fiamma e lasciatelo intiepidire.
Nel frattempo sgusciate i pistacchi e puliteli dalle pellicine. Pestateli in un mortaio, in modo da avere una granella non troppo fine. Teneteli da parte.
Separate i tuorli dagli albumi: mettete gli albumi in una ciotola, che lascerete momentaneamente in frigorifero, e unite i tuorli al semolino. Mescolate fino ad incorporarli completamente e a creare una crema perfettamente omogenea.
A questo punto unite alla crema di semolino i pistacchi pestati e il cocco in scaglie. Mescolate accuratamente e tenete da parte.
Accendete il forno e portatelo alla temperatura di 190°.
Con una frusta elettrica montate gli albumi a neve fermissima.
Quando sarà bello compatto (io non ho aggiunto né sale, né succo di limone, ma fate secondo le vostre abitudini), unitelo al semolino.
Con una spatola in silicone amalgamatelo, mescolando dal basso verso l'alto. Procedete con delicatezza, in modo da non smontare la neve, ma con accuratezza in odo da rendere tutto perfettamente omogeneo.
Rivestite una teglia con carta forno (io ho usato uno stampo dal diametro di 20 cm (più 3 ciambelline in silicone, perché la prova assaggio va sempre fatta!!).
Verate il composto all'interno della teglia e livellatelo in superficie.
Infornatelo quando il forno avrà raggiunto la temperatura e procedete con la cottura per circa 50 minuti (a me c'è voluta 1 ora, ma il mio forno è un po' pigro ^_^).
Quando sarà sufficientemente compatta sfornatela e lasciatela raffreddare.
Confesso che la ciambellina è rimasta molto sfiziosa da assaggiare: potrebbe essere un prossimo formato di cottura ^_^
Occupatevi, ora, della crema di ananas per la copertura.
Pulite l'ananas e tagliatelo a tocchetti. Mettetelo in un pentolino capiente, insieme al latte di cocco, e portate tutto ad ebollizione. Abbassate la fiamma e lasciate ammorbidire tutto per un paio di minuti.
Nel frattempo pesate la farina di riso e unitevi l'agar agar (diversamente potrete fare ammollare un foglio di colla di pesce nel latte di cocco prima della cottura dell'ananas).
Togliete per un attimo l'ananas dal fuoco e passatela con un frullatore ad immersione, fino ad ottenere una crema piuttosto liscia. Stemperate il mix di farina di riso e agar agar con poco liquido alla volta e mescolate bene fino a quando i due composti saranno completamente uniti.
Lasciate bollire per un paio di minuti, sul fuoco dolce, sempre mescolando, quindi spegnete la fiamma e lasciate intiepidire. Noterete subito come si addensa.
Riprendete ora la vostra torta, estraetela dalla teglia e capovolgetela su un piatto. Fate attenzione a rimuovere la carta forno, poiché rimarrà molto morbida e tenderà a rompersi.
Versateci sopra abbondante crema e distribuitela, con una spatola, su tutta la superficie, compresi i bordi laterali. La consistenza della crema, che inizierà a rapprendersi, vi renderà facile questa operazione.
Ora copritela con il cocco in scaglie, cercando di distribuirlo in maniera uniforme.
Ponete la torta in frigo e lasciatela riposare per un paio di ore. In questo modo acquisirà compattezza e gli aromi si armonizzeranno, creando un'avvolgente abbraccio di sapore sul palato.

Non vi rimane, ora, che tagliarla e servirla.
Se vi fosse avanzata un po' di crema, sarà gradevole gustarla insieme alla torta stessa.

Delicata, insolita e curiosa. Non la solita torta, ma qualcosa di speciale. Consiglio solo di aumentare la quantità di malto (o di aggiungere una parte di zucchero, preferibilmente di canna) a chi il dolce lo preferisce.... veramente dolce ^_^


abc

Tris di verdure croccanti al forno: l’intenso piacere del semplice e del vero

Voglia di semplicità. Che non vuol dire banalità. Spesso nella semplicità si nascondono i sapori autentici, che deliziano e soddisfano.
Ricordate quando vi parlai della mia prima volta con i germogli di soia? Ve li presentai in questa zuppa. Rapita da un sapore nuovo e sfizioso, ho voluto testarne altre forme. Non ho scoperto grandi mondi, con questo contorno, non ho inventato niente di geniale. Ho solo portato in tavola genuinità, in una veste intrigante. Due verdure al forno sono veloci e semplici da preparare. Sono un perfetto centrotavola dal quale attingere direttamente con le mani (NON SI FA!! ^_^), creando una piacevole atmosfera di aggregazione e convivialità. E sono sane, salutari e leggere. Perché non includere, quindi, anche i germoglietti? Una piacevolissima scoperta, un tocco diverso ad un classico contorno di verdura.  Le ho presentate ad una cena tra amici e.... sono state apprezzate ^_^
I germogli di soia entrano di diritto nella mia lista dei must have.

Ingredienti

4 carote
2 zucchine
100 g di germogli di soia
farina di riso impalpabile
olio
sale

Pulite le carote e le zucchine e tagliatele a bastoncini. Lavate i germogli di soia. Sbollentate tutta la verdura, separatamente, per pochi istanti in acqua salata, fino a farla appena ammorbidire. Gettatela in acqua gelata per fermare la cottura e poi trasferitela su un canovaccio pulito, sempre separatamente, affinché asciughino leggermente.
Infarinate un tipo di verdura alla volta, fatela saltare in un colino affinchè perda la farina in eccedenza e sistematela su una placca coperta da carta forno e leggermente unta con olio evo.
Irrorate con un filo di olio e infornate a 200°. Dopo una decina di minuti estraete la teglia e smuovete le verdure. Infornate nuovamente e procedete per altri 10 minuti con la cottura, fino a quando la verdura diventerà croccante e dorata.
Sfornate, salate immediatamente, mescolate le verdure e lasciatele intiepidire.
Potrete mantenere le verdure al caldo in un vassoio fino al momento di servirle.

Abbiate cura di infarinare la verdura un attimo prima di infornarla, diversamente la farina si trasformerà in collante. Un occhio particolare abbiatelo per i germogli: a meno che non vogliate ottenere una ragnatela, seguite questo piccolo consiglio.

Preparate le dita e.... servitevi!!abc

INSTAGRAM FEED

Follow on Instagram