E' da tanto tempo, tanto davvero, che non condivido una ricetta, che non la racconto, che non la offro all'assaggio virtuale di questa pagina. Sembra che tutto si sia fermato, arenato in una stagione calda e bizzarra. In realtà tutto procede con una portata molto più grande di quello che è sempre stato. In realtà porto con me, ancora in parte nascosto, un carico di novità che non vedo l'ora di svelare, e su cui sto lavorando generosamente. E in realtà cucino molto più di quello che possa sembrare, anche se qui ne do quotidiana dimostrazione. E qui ne do anche la prova tangibile e concreta.
Una delle novità di cui posso certamente parlarvi è che ho una nuova creaturina con me. Non le ho ancora trovato un nome, ma sto imparando ad amarla. La conservo al fresco, la massaggio, la guardo crescere e la metto alla prova, o forse metto alla prova le mie capacità nel portarla al massimo delle sue potenzialità. Cresce benissimo, ma si mantiene anche vivace. Mi sta insegnando ad avere pazienza, a rispettarla, ad ascoltarla e a correggere i miei errori. Oggi l'ho messa alla alla prova, seppur non per la prima volta, e oggi, per la prima volta, ve ne parlo. Pasta madre parte prima :D [l'avevate capito, vero?].
Ho scoperto che con lei posso portare la mia amata farina di segale a sviluppare meglio. Questa farina, infatti, naturalmente debole e dal forte potere assorbente, sfrutta l'acidità della pasta madre per bloccare i processi enzimatici che la rendono meno elastica. L'elasticità, infatti, è una caratteristica fondamentale tipica dello sviluppo glutinico di una farina forte, di frumento, e di un buon lievitato. E il risultato, devo ammetterlo, mi ha certamente soddisfatto!! Poi con le meravigliosissime ciliegie di Vignola, regalo del mio fidanzato (che ha goduto, in risposta, di tanta bontà), avrei potuto farmi scappare l'occasione?
Ingredienti
162 g di pasta madre (rinfrescata 2 volte)
100 g di farina 2
45 g di farina di avena
45 g di farina d'orzo
45 g di farina di segale
215 g di acqua
300 g di ciliegie di Vignola snocciolate
30 g di zucchero bruno + q.b.
15 g di olio extravergine di oliva (per me Lei di Agricola Doria)
2 g di sale integrale
Setacciate le farine e mescolatele. Mettete nell'impastatrice (io ho usato il Bimby) la pasta madre a lsecondo rinfresco con l'acqua, lo zucchero e metà della farina. Iniziate a lavorare fino a creare un impasto omogeneo. Versate l'olio a filo, continuando a lavorare, fino a completo assorbimento. Unite il sale e, poco alla volta, la farina restante. Impastate per il tempo necessario a creare una buona incordatura (per quanto le farine di cereali possano permettere), quindi lasciate riposare per un'oretta, nello stesso boccale o nell'impastatrice.
Pulite e snocciolate le ciliegie, quindi tagliatele a metà. Prendete l'impasto, stendetelo su una spianatoia infarinata, copritelo con 1/3 delle ciliegie e fate una piega a 3 in un senso, poi un'altra nell'altro. Copritelo con un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo riposare per una decina di minuti.
Coprite una teglia con carta forno, versate un filo di olio e stendetevi sopra l'impasto. Cospargetelo con le restanti ciliegie, spennellatelo con olio, copritelo e lasciatelo lievitare per almeno 3 ore.
Al momento di infornarlo scopritelo, costargetelo con poco zucchero e cuocetelo, a 200°, per circa 20 minuti.
Sfornate la vostra focaccia e lasciatela intiepidire. Quindi tagliatela e gustatela, offritela, nascondetela, divoratela :D
Il piacere del buono fatto in caso vi sorprenderà!!
abc
Ci sono sapori che sanno di ricordi, ricette che fanno famiglia. Io sono cresciuta con la torta di mele di mamma. Ogni occasione, seppur talvolta arricchita da qualche variante creativa e di differente natura, era buona per una torta di mele. La sua preferita, sempre perfetta. E oggi il ricordo di lei, in cucina, a tagliare quei frutti, riporta profumi, riaccende ricordi, libera emozioni e fa sorridere. Per molto tempo mi sono tenuta lontano da queste sensazioni. Non che fosse una scelta precisa, ma a posteriori credo sia stata una questione di cicli: come non ho sentito il richiamo della sua avvolgenza familiare per lunghi anni, oggi ho un motivo per farla tornare sulla mia tavola. E un desiderio forte di non farla mai mancare nella quotidianità. La torta dei ricordi è una torta importante non solo per me. Lo è anche per la persona che oggi, accanto a me, fa famiglia. E tornare a sfornare precisi ricordi, oggi, ha un sapore tutto nuovo: quello di crearne altri. E di tornare a sorridere.
Ingredienti
6 mele golden
70 g di farina tipo 2
30 g di zucchero bruno
2 uova
100 ml bevanda di avena
25 ml di olio extravergine di oliva
1 limone bio
1 bustina di cremor tartaro
1 pizzico di sale
1/2 bacca di vaniglia
Pesate tutti gli ingredienti e teneteli sul piano di lavoro.
Iniziate a sbattere le uova con lo zucchero, fino a renderle spumose. Aggiungete, poco alla volta, la farina, setacciata e mescolata al cremor tartaro, il sale, la bevanda di avena e l'olio. Unite, quindi la scorza del limone e i semi della bacca di vaniglia.
Sbucciate le mele, privatele del torsolo e affettatele finissime direttamente nell'impasto. Mescolate bene fino a rendere tutto omogeneo.
Foderate una teglia tonda del diametro di 19 cm (se ne usaste una più grande la torta verrà più bassa), versate il composto e infornate a 180°. Cuocete per circa 60 minuti, quindi sfornate e lasciate raffreddare.
A questo punto procedete al taglio e all'assaggio.
abc
Mi è sembrato eterno, il tempo trascorso dall'ultimo biscotto sfornato. "E' impossibile!!!!", mi sono detta. Io adoro i biscotti, non compro biscotti, produco biscotti, invento biscotti, sogno biscotti, divoro biscotti, regalo biscotti. Come può essere che, per così tante settimane, abbia rinunciato a tutto questo??? Come può essere che, per tutto questo lungo periodo, non abbia dato libero sfogo alla mia creatività??? Per riprendere le sane e buone abitudini, ho dunque scelto uno dei miei biscotti preferiti: quello con la farcitura. E dal momento che il solito a me non piace, ho immaginato un'interpretazione in pieno stile La Cuocherellona. Forte di una preparazione proposta con successo ai miei amici di corso La Buona Dispensa, ho pensato di contestualizzare tutto e di dare un valore aggiunto a quella soffice, gustosa, avvolgente crema. Che, per inciso, prima ha conquistato, poi ha sorpreso. Perché cercare il piacere nei soliti ingredienti è un po' come desiderare nuove albe affacciati alla stessa finestra.
Ingredienti
Per i biscotti
210 g di farina di farro integrale
450 g di burro di arachidi (per me autoprodotto)
20 g di zucchero bruno
2 tuorli d'uovo
100 ml di bevanda vegetale di avena (o latte a piacere)
1 limone bio
6 fave di cacao
Per la crema di cannellini
200 g di fagioli cannellini secchi
100 g di cioccolato fondente al 72%
10 g di zucchero bruno
1 cucchiaino di zenzero fresco grattugiato
1 cucchiaio di olio di nocciole
cannella a piacere
1 pizzico di sale
Mettete in ammollo i fagioli per una notte intera. Sciacquateli, metteteli in una pentola capiente, copriteli di acqua e fateli cuocere, dal momento dell'ebollizione, per un paio di ore. Dovranno diventare morbidissimi. Spegnete la fiamma e lasciate intiepidire.
Versate in un boccale la farina con il burro di arachidi, lo zucchero e i tuorli. Impastate fino ad amalgamare tutti gli ingredienti. Pestate le fave di cacao in un mortaio, quindi aggiungetele all'impasto, insieme alla scorza del limone grattugiata e al latte. Continuate ad impastare, fino a formare un panetto compatto. Avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo riposare in frigorifero per almeno un'ora.
Nel frattempo preparate la crema: frullate i cannellini insieme allo zucchero, allo zenzero, alla cannella e al sale. Versate l'olio di nocciola e rendete tutto una vellutata. Fate fondere il cioccolato, quindi versatelo sulla crema di fagioli e mescolate, amalgamando bene tutto. Tenete da parte.
Riprendete l'impasto, lasciatelo una decina di minuti a temperatura ambiente, quindi spendetelo in una sfoglia piuttosto sottile. Tagliate i biscotti ricavando in egual numero basi e parti forate. Sistemate i biscotti su un teglia e cuocete, a 180°, per 20 minuti.
Sfornate i biscotti e, una volta intiepiditi, sistemate su ciascuna base mezzo cucchiaino di crema. Coprite ciascuna base con un biscotto forato, e fate raffreddare completamente.
Conservate i biscotti (che riuscirete a non mangiare) in un barattolo o in un contenitore chiuso. I miei sono arrivati alla settimana, quindi.... :)
Potrete utilizzare questa crema di cannellini in sostituzione della diffusa crema alle nocciole (non farò nomi nel rispetto dei principi di questa pagina :D ): ne guadagnerà il vostro corpo, la vostra gola e il vostro spirito!!
abc
Una delle cose che mi soddisfa maggiormente, in questo interminabile e coscienzioso percorso di trasformazione, è quanto senta di desiderare sempre più ingredienti alternativi, e di quanto questi diventino, poco alla volta, un'alternativa irrinunciabile. Prioritaria, principale. Anche nel dolce, ormai, prediligo l'utilizzo della frutta a discapito dello zucchero raffinato, e la frutta secca come fonte grassa sana e nutriente. E visto che, golosa, lo sono, visto che la colazione va difesa e celebrata, ma anche un piccolo peccato di gola una tantum deve avere motivo di esistere, mi diverto a tritare, mescolare, accostare, testare e saggiare sapori intensi, pieni e appaganti, rispettando i principi, sempre più solidi, di benessere. Insomma, il cibo cura: anche un pasticcino, può farlo!! Soprattutto se contiene tanti piccoli diamantini, come questi. Carboidrati, fibre e grassi in una giusta proporzione, ma poi tanti altri preziosi nutrienti. Insomma, dei piccoli concentrati di energia che apprezzerete, ne sono certa, in qualsiasi momento della giornata!!
Ingredienti
150 g di fiocchi di avena
50 g di mandorle pelate
50 g di mandorle
50 g di noci
10 fave di cacao
250 g di datteri Medjoul
25 g di bevanda vegetale (per me a base di avena)
25 g di semi di lino
100 g di cioccolato fondente (per me 72%)
100 ml di caffè
50 ml di bevanda vegetale (per me a base di avena)
10 ml di olio (per me extravergine di oliva)
Inserite in un boccale i fiocchi di avena, la frutta secca, i semi di lino e le fave di cacao. Tritate, fino ad ottenere un composto sbriciolato. Aggiungete i dattei snocciolati e il latte. Frullate fino ad ottenere un impasto omogeneo.
Trasferite tutto su un foglio di carta forno. Coprite con un altro foglio e stendete, con il matterello, ricavando un panetto spesso circa 2 centimetri. Tagliate dei quadrotti.
Sciogliete il cioccolato con il caffé e il latte. Unite l'olio e mescolate fino ad incorporarlo completamente. Immergete ciascun quadrotto e posizionatelo su una griglia, per far colare il cioccolato in eccedenza.
Fate riposare i pasticcini in frigorifero per un paio d'ore, quindi cedete all'assaggio.
abc
Mi è bastato guardare un'immagine, questa. Ci sono cose che mi sanno rapire in un modo irrimediabile. Senza scampo. Cioccolato, nocciole, arancia. Potrebbe esserci altro? Sono andata, allora, a leggere la sua ricetta, perché Betta è forte davvero! Niente, e dico NIENTE, da eccepire: la lista degli ingredienti non richiede adattamenti. Metto in ammollo le nocciole e procedo. Creo dei cilindri, sciolgo il cioccolato, ce lo verso sopra e faccio riposare tutto in frigorifero. Poi assaggio. Ne sono già dipendente! Amore ti faccio assaggiare una cosa goduriosa: ho rispettato fedelmente la ricetta e seppur sappia che a te non piacciono i dolci...... Finiti!!!!! :D
Lo stesso amore che non ama i dolci, però, è fortemente dipendente dalla mia cioccocrema alle nocciole. e, salvo azzerare le scorte piemontesi della tonda deliziosa, ho pensato di adattare questi dolcetti alle mie esigenze: mandorle! Promossi? Promossi. Tanto che non solo l'uomo ha apprezzato (e abusato, e chiesto se esista uno stampo da 240, invece che da 24!!!! :D ) ma anche i miei fedeli amici di corso hanno constatato l'effettiva bontà :) Alla fine ho elaborato un pasticcino, chiuso da una base morbida e altrettanto goduriosa, che, nell'insieme, è davvero una coccola piacevole e appagante!! E, come agli stessi amici di corso ho promesso, ecco la ricetta. Abusatene!! :D
Ingredienti
200 g di mandorle pelate
10 g di zucchero bruno grezzo
1 arancia
1 limone biologico
1 cucchiaio di cocco rapè
1 cucchiaino di polline
1/2 cucchiaino di vaniglia in polvere
60 g di datteri Medjoul
40 g di fiocchi di avena
10 fave di cacao
200 g di cioccolato fondente
Mettete le mandorle in un contenitore, copritele di acqua e lasciatele in ammollo per un paio di ore. Scolatele e fatele saltare in padella con lo zucchero, fino a farle appena caramellare. Fatele raffreddare, quindi inseritele in un boccale, aggiungete la scorza grattugiata del limone e frullate. Aggiungete il succo dell'arancia, il polline, la vaniglia e il cocco rapè, quindi frullate fino ad ottenere una pasta liscia e compatta. Aggiungete 5 fave di cacao e frullate ancora.
Passate alla preparazione della base, frullando i datteri privati del nocciolo, i fiocchi di avena e le restanti 5 fave di cacao. Una volta che avrete ottenuto un impasto compatto, avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e fatelo riposare in frigorifero.
Riempite, con l'impasto di mandorle, lo stampo scelto, compattandolo bene. Lasciatelo in freezer per una decina di minuti.
Sciogliete a bagno maria o nel microonde il cioccolato fondente. Estraete i pasticcini dagli stampi, sistemateli su una grata, colatevi sopra il cioccolato e fatelo rapprendere.
Prendete la pasta di datteri e avena e stendetela in una sfoglia spessa circa mezzo centimetro. Ritagliate le basi dello stesso diametro dei vostri pasticcini e adagiatele sotto i pasticcini.
In una seconda produzione ho unito il pasticcino e la base prima di colare il cioccolato, facendo riposare l'insieme nel freezer. Può essere un'alternativa pratica e efficace.
Conservate i vostri pasticcini in frigorifero. Si manterranno per molto più tempo rispetto a quello che impiegherete a terminarli.... ;)abc
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Biscotti chiocciola gluten free e senza lattosio alle noci
Seppur la mia cucina sia sperimentazione continua, sia ricerca di sapori, combinazioni, soluzioni sempre nuove e mai uguali (anche quando cerco di replicarle :) ), capita che mi si chieda "hai una buona ricetta per...?" e io no, non ce l'abbia. Perché, nero su bianco, non l'ho mai scritta. E così quando mamma mi ha detto che Ester avrebbe necessitato di una soluzione per un dolce gluten free e senza lattosio, mi sono accorta che, una proposta di questo tipo, non l'ho mai pubblicata, nonostante mi diverta spesso a giocare con queste necessità. Sfide, più che esigenze, ma che, quando diventano esigenze, meritano un posto in primo piano! Allora ho aperto la mia dispensa e, nonostante sia in attesa di nuove e preziose farine, ho attinto dalle scorte per creare la frolla perfetta, divertendomi con nuove forme di biscotti, che per le mie colazioni sono proprio calzanti :P Scrocchiano, sono friabili, si mantengono nel tempo, stuzzicano, sono insoliti, conquistano. Per me sono vincenti!!
Ingredienti
Per la frolla all'olio
110 g di farina di ceci
90 g di farina di riso
30 g di zucchero Mascobado
40 g di olio extravergine di oliva
scorza di 1/2 limone biologico
1/2 cucchiaino di vaniglia
40 g di bevanda vegetale di avena
1 tuorlo d'uovo
1 pizzico di bicarbonato di sodio
Per la farcia
100 g di crema di cioccolato
50 g di noci
Setacciate le farine e mescolatele, insieme al pizzico di bicarbonato. Polverizzate lo zucchero. Aggiungete l'olio e frullate, fino a creare uno sciroppo. Aggiungete la farina, la scorza di limone grattugiata, la vaniglia e impastate. Unite poco latte alla volta e, per ultimo, il tuorlo d'uovo. Lavorate fino ad ottenere un impasto compatto.
Avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e fatelo riposare in frigorifero per almeno mezz'ora.
Riprendete la pasta e stendetela in una sfoglia rettangolare, spessa circa mezzo centimetro. Spalmate sulla sua superficie uno strato di cioccolato, avendo cura di lasciare libero un centimetro su un lato. Spezzettate sopra le nocciole e iniziate ad arrotolare la sfoglia, stretta, lasciando la parte libera dalla crema di cioccolato al fondo. Avvolgete bene il rotolo appena ottenuto nella pellicola e lasciate riposare ancora per mezz'ora.
Schiacciate leggermente il rotolo e tagliate delle fettine spesse appena mezzo centimetro. Adagiate le fettie su una teglia e cuocete, a 175°, per circa 20 minuti. Controllate che non scuriscano troppo: la farina di ceci tende a brunire facilmente!! Sfornate e lasciate raffreddate. Quindi assaporate!!
Si conservano in un barattolo ben chiuso per una settimana buona.
abc
Ancora dolci. Ancora cioccolato. Ancora avocado. Ancora il binomio cioccolato-pera. Ancora scelte mirate verso ingredienti sani. Ancora il desiderio di dimostrare che il benessere ha sapori davvero travolgenti. Ancora le mie folli planate verso un ridottissimo utilizzo di zuccheri. Beh, ormai sapete che la piega presa sia quella di farmi paladina del sano con stile e soprattutto del sano con gusto. Questo non vuol dire arenarsi su concetti già assunti, ma divertirsi a provare, cercare, migliorare, scoprire, testare e anche condividere, per dimostrare e convincere quanto fondate siano queste teorie e, soprattutto, quanta concretezza prendano nella pratica. E allora beccatevi queste crostatine che, lo confesso senza timori di presunzione, profumavano di successo già in fase embrionale :D Ma che vengono a bussare sui vostri monitor in una replica che sarà sicuramente perpetuata, gustata, apprezzata, divorata, amata.... Perché se si fa del buono e ci si diverte, vale sempre la pena ripetersi. E, nel ripetersi, migliorarsi anche.
Ingredienti
Per la base
200 g di burro di arachidi*
180 g di farina di farro integrale
30 g di crusca di avena
20 g di zucchero bruno (per me Mascobado)
30 g di bevanda vegetale (per me di avena)
1/2 cucchiaino di vaniglia in polvere
Per la farcia
100 g di polpa di avocado
150 g di cioccolato fondente (per me 75%)
25 g di bevanda vegetale (per me di avena)
5 g di cacao amaro in polvere
1 pera
Pesate gli ingredienti secchi e mescolateli tra loro. Uniteli al burro di arachidi freddo (io lo preparo e lo conservo in frigorifero) e iniziate ad impastare. Aggiungete il latte necessario a creare un impasto compatto, ma non troppo umido. Dovrà sbriciolarsi piuttosto facilmente, ma rimanere legato.
Ungete le formine da crostatina (con queste dosi ne vengono circa 10 da 10 cm di diametro) e riempitele con un cucchiaio e mezzo di impasto. Dovrebbe rimanervene una parte, che potrete lavorare con un po' di latte, da avvolgere in un foglio di pellicola trasparente e lasciare nel frigo. Schiacciate la pasta nelle formine, con un cucchiaio, in modo da creare una base uniforme e non troppo spessa. Fate riposare gli stampi, in frigorifero, per un'oretta.
Inserite in un boccale il cioccolato fondente e tritatelo. Aggiungete il cacao, la polpa di avocado e frullate tutto insieme. Versate il latte e amalgamate bene. Fate sciogliere il composto, a bagnomaria o nel microonde, fino a creare una crema liscia e omogenea.
Pelate la pera e tagliatela in fettine sottili, aiutandovi con una mandolina. Sistemate poche fettine alla base delle crostatine. Copritele con un buon cucchiaio abbondante di crema al cioccolato e decorate con striscioline, ottenute stendendo l'impasto lasciato a parte in precedenza.
Cuocetele a 170° per 45 minuti circa. Sfornatele e lasciatele raffreddare completamente, in modo che diventino friabili e possano essere estratte dagli stampini. Si conserveranno in frigorifero per una settimana, per cui non temete di eccedere con le dosi: moltiplicate a piacere e godetene a dismisura!!
* Il burro di arachidi, per questa occasione, l'ho preparato piuttosto morbido: 180 g di arachidi e 30 g di olio extravergine di oliva. E un grammo circa di sale integrale.abc
Amo le cose che nascono per caso. Amo le sorprese. Amo lo stupore che ti coglie all'improvviso. Amo il "quando meno te lo aspetti". Amo i tentativi che falliscono per portarti al successo. Amo i tentativi riusciti al primo colpo. Amo smentirmi. Amo scoprire, conoscere, imparare. Amo stravolgere. Amo mettermi in gioco, sfidarmi, superarmi. Amo lo stupore negli occhi della gente. Amo quell'espressione del "quanta bellezza". Amo i sapori di sempre che incontrano forme nuove. Amo le coccole, quelle date e quelle prese. Amo i gusti pieni, sul palato e sottopelle. Amo ribaltare i "mai nella vita". Amo la mia vita, la mia strada. Amo le attese. Amo gli incontri. Amo la semplicità, quella lontana dalla banalità. Amo dar voce alle emozioni. Amo gli intrecci di mani. Amo gli abbracci. Amo i sorrisi che riempiono gli occhi. Amo i miei sogni. Amo le mie scelte. Amo la cosa giusta al momento giusto. Amo l'insolito che diventa abitudine. Amo le abitudini diventate cambiamenti. Amo il presente. Amo condividere. Amo le farfalle nello stomaco. Amo le emozioni incontenibili. Amo i progetti. Amo renderli reali.
Amo. In ogni respiro, amo.
Ingredienti
60 g di datteri Medjoul
40 g di polpa di avocado
30 g di cocco rapé
30 g di mandorle
20 g di crusca di avena
1 cucchiaino di maca in polvere
cacao q.b.
sale rosa
Eliminate il nocciolo dai datteri e inseriteli in un bccale. Aggiungete l'avocado, il cocco e le mandorle. Tritate, a più riprese, fino ad ottenere un composto il più possibile omogeneo.
Unite, quindi, la crusca di avena e la maca in polvere e mescolate fino a rendere tutto uniforme.
Prelevate poco impasto alla volta e date una forma sferica. Passate ciascun tartufino in un misto di cacao e sale rosa e sistematelo su un tagliere. Fate riposare in frigorifero almeno un'ora, prima di assaggiare.
Si conserveranno, chiusi in un barattolo al fresco, per una settimana. Ma vi sfido a farceli arrivare.... :)
abc
Avrei dovuto essere fedele ai miei propositi di continuità e regolarità, senza arrivare a mttere da parte il mio ricettario.
Avrei voluto riuscire a cucinare, fotografare, condividere e "provocarvi" con le mie stranezze senza saltare un solo appuntamento settimanale.
Avevo programmato di sperimentare, studiare e assaggiare questi biscotti, e molto altro, secondo una tabella di marcia che non ho rispettato.
Non ce l'ho fatta. La ragione è una, e in questa è mille!!
Amo il tempo che scorre denso di progetti, impegni, pensieri, idee, emozioni. Anche se mi manda in aria i piani. E questo anno è iniziato così, con la decisione di dare un seguito a idee e progetti. E ho iniziato prendendo carta e penna, un'agenda e sedendomi al mio amato tavolo di lavoro. Ho scritto tutto, trasformando pensieri in obiettivi. E ho iniziato a scadenzarli. Ho iniziato a dare loro un aspetto più tangibile. Questo ha richiesto, e richiede, molto tempo. Tempo in cui si lavora nell'ombra. Tempo in cui si costruisce, per poter condividere. Così mi sono trovata a lasciare che quell'ultima ricetta permanesse come ultima pubblicazione per più del tempo solito di permanenza. Ma ho anche dato spazio ad argomenti diversi, arricchendo aree di questa casa che diventano sempre più importanti. E i miei pranzi sono regolarmente condivisi (e apprezzati). Allora, quando la richiesta di una mamma golosa rimane in cantiere per qualche tempo in più di quello preventivato, penso che alla fine l'importante sia che arrivi ad essere soddisfatta. Ed eccola soddisfatta, magari tardi, ma rispettando tutte le necessità.
Le mie origini sono piemontesi. Da parte di mamma, piemontesi nel midollo. E il Piemonte mi ha offerto sapori, tradizioni, culture che hanno accompagnato il mio percorso di crescita. E anche se oggi sono il frutto di una trasformazione, quei ricordi rimangono, e provo ad adattarli.
Parlando con lei di quei biscotti favolosi che sono le paste di meliga, raccontandole quanto fossero buone quelle che proposi con la mia margarina home made, lei mi chiese: "si potranno fare con l'avocado al posto della margarina?". Beh, potrebbe esistere occasione migliore per sfidarsi? Così, nel giro di qualche giorno, eccomi emulsionare avocado al posto di lecitina di soia. Ed eccomi impastare biscotti profumati. Ed eccomi..... nooooooooooo, la sparabiscotti è NON PERVENUTA!!!!!! Già, era fuori dai giochi da un po', da quell'ultima volta in cui ha deciso che non avrebbe più compiuto il suo lavoro. E adesso? Si va di sac à poche. Così ecco le mie bizzarre paste di meliga, che sono più bocconcini, ma che fanno pienamente centro. Rispondo a mamma, e nel rispondere a lei rispondo a tutti: SI PUO' FARE!!!!!
Credeteci sempre, non mollate mai!!!
E... bonne appétit ;)
Ingredienti
100 g di polpa di avocado
40 g di olio extraverdine di oliva
140 g di farina di grano duro Senatore Cappelli
70 g di farina di mais fioretto
1 uovo
1 limone biologico (con la buccia edibile)
20 g di zucchero bruno*
3 g di cremor tartaro (o lievito per dolci)
2 g di sale rosa
1 pizzico di bicarbonato
Pulite l'avocado, tagliatelo in tocchetti e inseritelo in un boccale. Versateci l'olio, il sale e lavoratelo con un frullatore ad immersione, a più riprese, fino a quando sarà cremoso e vellutato. Tra una ripresa e l'altra lasciatelo riposare in frigorifero, al fresco, in modo che i grassi evitino di separarsi.
Setacciate e mescolate le farine, il cremor tartaro e il bicarbonato e tenetele da parte. Aggiungete al burro di avocado lo zucchero e montatelo, con la frusta elettrica, fino a farlo diventare leggero e spumoso. Aggiungete, quindi, l'uovo e la scorza grattugiata del limone e lavorate nuovamente.
Aggiungete, poco alla volta, il mix di farine, incorporandolo perfettamente all'impasto. Quando otterrete un composto compatto, avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo riposare in frigorifero per un'ora circa.
Riprendete l'impasto e, aiutandovi con una sparabiscotti o un sac à poche, create dei biscotti direttamente su una teglia coperta da carta forno.
Cuocete a 170° per circa 30 minuti (ma dipenderà dallo spessore che avrete dato ai vostri biscotti), fino a quando inizieranno a dorarsi.
Sfornate e lasciate raffreddare. Quindi..... toglietevi ogni dubbo sulla bontà di questi dolcetti!!
* La mia dieta è stata adeguata, nel tempo, a livelli di zucchero quasi nulli. Comprendo che per molti 20 g di zucchero siano una scelta più incline a diventare un biscotto salato :D Per me, invece, le proporzioni comuni tra zucchero e il resto degli ingredienti sono davvero improponibili. Imparate a ridurrlo gradualmente e vedrete che, arrivando ai fatidici 20 g, apprezzerete la dolcezza, senza rinunciare alla salute.abc
Eviterò di chiamarli biscotti di Natale, perché la forma è solo una clausola temporale legata all'occasione. E' già alquanto strano che pubblichi qualcosa a tema, ma limitare il piacere di questi dolcetti ad un solo periodo dell'anno mi pare un po' impertinente :D
E' da quando ho scoperto la dieta Chetogenica, l'importanza dei grassi e il digiuno intermittente che ho selezionato, tra le fonti amiche, il cocco. L'ho sempre amato, ma non ne ho mai fatto largo uso. Oggi spacco noci di cocco come se non ci fosse un domani, per la felicità dei vicini di casa, e, udite udite, faccio uso di cocco rapè che, finalmente, ho trovato senza solfiti. Eggià, perché mi si è stretto il cuore quando, girando il sacchetto in dispensa, e da lì in poi tutti i sacchetti trovati al supermercato, ho letto quella parolina antipatica. I solfiti sono ovunque, o quasi. Diciamo che sono in molti più alimenti di quelli che immaginiamo. Così, come faccio a meno di tutto il cibo in scatola, mi sono detta: "farò a meno anche del cocco rapè". Ma potrà mai essere che non esista, al mondo, del cocco rapè naturale? La risposta è qui, ed è un grande sì!! Complice la mia fornitrice di farine (io la definisco spacciatrice, ma suona un po' adace), posso dire mai più senza e in questi biscotti troverete solo tanta bontà. Non solo per il vostro palato. Perfettamente in linea con i principi di cui vi riempio continuamente la testa. A dimostrazione del fatto che sano è buono e non prevede sacrifici!!
Ingredienti
125 g di farina di saragolla
75 g di cocco rapè (senza solfiti)
25 g di olio extravergine di oliva
40 g di yogurt greco intero
20 g di zucchero bruno
1 tuorlo d'uovo
1/2 limone biologico (con la buccia edibile)
1/2 cucchiaino di vaniglia in polvere
Riducete lo zucchero bruno in zucchero a velo. Aggiungete nel boccale il cocco rapè con l'olio extravergine di oliva. Io ne ho scelto uno dai sentori erbacei, delicato. Se fosse troppo forte, sostituitelo con l'olio che siete abituati ad utilizzare. Frullate tutto, a più riprese, fino ad ottenere una pasta densa. Inserite lo yogurt e il tuorlo, quindi amalgamate bene tutti gli ingredienti. Versate, infine, la farina, la scorza del limone grattugiata e la vaniglia. Impastate fino ad ottenere un composto omogeneo e fatelo riposare, in frigorifero, per un'ora circa.
Riprendete l'impasto e stendetelo, formando una sfoglia di circa mezzo cm di spessore. Riragliate i biscotti della forma desiderata e trasferiteli su una teglia.
Cuocete i biscotti a 170° per 20 minuti. Sfornateli e fateli raffreddare. Se voleste, decorateli, oppure cospargeteli di zucchero a velo. Per me sono perfetti così, nella loro essenzialità.
Gustateli con un caffè, regalateli, affondateli in una cioccolata calda.... insomma, abusatene :D (con moderazione :P )abc