E' del tutto vero: non mangio pasta e, quando ne ho desiderio o, ben più probabile, ho in programma di viziare qualche ospite, la preparo in casa. E' davvero molto, ma molto, ma molto raro che apra un pacco di fusilli, o penne, o conchiglie, o tortiglioni, o eliche o qualsivoglia formato. La rarità ricade sempre sullo spaghetto, o linguina, o comunque pasta lunga. Per il resto.... ci sono le mani, gli ingredienti prescelti, un po' di creatività e di sano lavoro. Ma soprattutto, direi, tanto piacere.
Così ecco che l'esperimento di un folle giorno d'autunno, periodo in cui la zucca staziona costantemente nella mia cucina, vede nascere uno gnocco concettualmente difficile, ma dal risultato decisamente convincente. Tanto che al primo assaggio è seguita una produzione più consistente, da condividere con amici e da offrire anche a voi. Beh, un giorno si potrà assaggiare anche attraverso un monitor: inizio a portarmi avanti. E non me ne vogliate se fino a quel giorno non potrete allungare una forchetta per servirvi, io le occasioni le metto sempre a disposizione. I vicini saranno i più fortunati, ma per gli altri rimane il piacere di sporcarsi le mani e sfidarsi :)
Ingredienti
Per gli gnocchi
600 g di zucca Delica cruda pulita
200 g di farina di ceci
70 g di fecola di patate
5 g di lievito alimentare in scaglie
3 g di sale rosa
curry q.b.
paprika q.b.
Per il condimento
150 g di zucca Delica pulita
150 ml di bevanda vegetale all'avena
25 g di pistacchi sgusciati
10 g di olio extravergine di oliva
sale rosa q.b.
Tagliate a tocchetti la zucca che utilizzerete per la preparazione degli gnocchi e cuocetela al vapore, fino a quando sarà perfettamente morbida. Frullatela insieme al sale, al curry e alla parika, quindi aggiungete la farina, la fecola e il lievito alimentare. Impastate fino ad ottenere un composto omogeneo e piuttosto appiccicoso. Trasferite tutto su una spianatoia e lavorate, aggiungendo ulteriore farina per facilitarvi, creando un panetto.
Prelevate un po' di impasto alla volta e lavoratelo con le mani, creando dei salsicciotti. Tagliate gli gnocchi e lasciateli sulla spianatoia, ben infarinati.
Fate saltare in un wok la restante zucca, aggiungendo sale e bevanda di avena. Fate cuocere a fuoco basso, con un coperchio, fino a rendere la zucca morbida. Spegnete il fuoco e lasciate intiepidire. Trasferite tutto in un boccale, aggiungete l'olio extravergine di oliva e frullate tutto con un minipimer. Trasferite nuovamente tutto nel wok e aggiungete i pistacchi, che nel frattempo avrete tritato o pestato, finemente, in un mortaio.
portate a bollore abbondante acqua salata e cuocete gli gnocchi. Basteranno pochi minuti. Quando inizieranno a venire a galla scolateli e trasferiteli nel wok insieme al condimento. Saltate tutto a fiamma vivace per qualche istante, quindi impiattate.
Spolverizzate con qualche briciola di pistacchio, concludete con un giro di olio e servite.abc
Che io sia sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo: si sa. Che abbia sviluppato una forte propensione al salutismo: si sa. Che mi piaccia scoprire affinità con chi, questo stile di vita, lo ha scelto e lo perpetua: si sa. Che io sia innamorata di lei: ora lo sapete anche voi. Mi è bastato vedere la foto del suo nuovo pane magico, per avere la certezza che, quel pane, in qualche modo sarebbe entrato nella mia cucina. Ed è stato così, con le mie interpretazioni, ma con la certezza che da lei arrivano sempre grandi cose. In fondo la scelta di arricchire la mia alimentazione con i semi è testimoniata dal fatto che la preparazione più frequente, nella mia cucina, sia questa. Confesso che il crunch sfizioso è insuperabile, e che è davvero difficile fermarsi, una volta iniziato :D Ma di tanto in tanto cambiare consistenza e sfruttare la versatilità di un pane morbido mi stuzzica!!
L'idea è quella di ottenere un accompagnamento che possa essere ricco, ricchissimo di fibre e grassi buoni, senza portare con sé grandi carichi di carboidrati (zuccheri). E visto che rispetta anche esigenze gluten free, perché non proporlo come valida alternativa al pane comune? Che dite: procediamo all'assaggio?
Ingredienti
50 g di semi di zucca
50 g di semi di girasole
50 g di semi di sesamo
40 g di semi di lino
40 g di semi di chia
250 g di acqua
75 g di mandorle spellate
50 g di crusca di avena (certificata gluten free)
3 g di sale rosa
1/2 cucchiaino di spirulina
5 g di lievito alimentare secco
Inserite tutti i semi in una ciotola e mescolateli tra loro (provateci con le mani: è decisamente terapeutico!!). Aggiungete acqua e lasciate in ammollo per un'oretta. Vedrete che i semi assorbiranno tutto il liquido e creeranno una sostanza vischiosa.
Tritate le mandorle, insieme al sale, fino ad ottenere una farina fine. Aggiungete la crusca di avena, la spirulina e il lievito alimentare e mescolate bene. Versate questi ingredienti secchi nel composto di semi e mescolate tutto, fino ad amalgamare perfettamente.
Versate l'impasto in uno stampo da plumcake e infornate, a 180°. Cuocete per 50 minuti, quindi estraete il pane dallo stampo e rimettetelo in forno, capovolto, per altri 50 minuti.
Estraete il pane e lasciatelo raffreddare. Quindi iniziate ad affettarlo e a gustarne l'avvolgenza.
Da solo, in pietanze salate, con marmellate o cioccolato, in crostini..... avrete l'imbarazzo della scelta per goderne.
Ovviamente, visto che le cose belle mi stanno a cuore e che le occasioni, se meritano, non me le faccio scappare facilmente, ho approfittato della riuscita di questa meraviglia per donare una nuova ricetta ad un'altra donna che stimo molto: lei, la mia splendida Leti!! Una forza della natura :)
E allora ecco la mia proposta salata, che mica si può vivere di soli dolci!! :D
Con questa ricetta partecipo al contest The Free Food Lover organizzato da Senza è Buono e Shake Your Free Life.abc
L'occasione c'è sempre. E quando proprio non esiste, la si crea!! Quando ho scoperto che la mia dolcissima amica Letizia aveva lanciato, insieme a Manolo, il contest The Free Food Lover, in cui dare libero sfogo alla fantasia nella proposta di dolci (e non solo) dove il "senza glutine" potesse incontrare l'originalità, mi sono detta: io ci sarò!!
Sono sempre alle prese con i miei tempi, o per meglio dire i miei fuori tempo, ma non mi sembra vero, ve ne sto parlando!!
L'occasione è stata una cena con un'amica e il suo spettacoloso bimbo; un ometto dolce, sensibile, curioso, attento. Tante cose in comune, con lei: un'energia forte, stimoli, progetti e una forte attenzione per il benessere, che passa anche e soprattutto da un'alimentazione sana e consapevole. Evviva!! Qualcuno che ha eliminato lo zucchero!!!! Evviva, qualcuno che potrà apprezzare un dolce meno dolce, in cui i senza sono un valore aggiunto e non una privazione.
Il cioccolato per me è sinonimo di dolce: è difficile che riesca a prescindere da questo binomio, quando penso ad una torta o ad un piccolo peccato di gola. Così ho pensato ad una combinazione che potesse celebrare il cioccolato, ma diversificarlo. Zero farina. Zero latticini. Zero glutine. E, nella mia versione, anche zero zuccheri (ma nella ricetta metterò la dose ideale per palati più viziati!!).
Ne viene fuori una consistenza a metà strada tra un budino e un pan di spagna, in un abbraccio che coccola e appaga, non stanca e lascia il desiderio di replicare :)
Insomma, una torta tutta da scoprire....
Ingredienti
150 g di mandorle (o farina di mandorle)
1 pera William (ca 150 g di polpa)
200 g di cioccolato fondente al 75%
90 g di acqua
4 uova
25 g di zucchero di canna Mascobado
1/2 cucchiaino di vaniglia in polvere
1 bustina di cremor tartaro
1 pizzico di bicarbonato
Riducete le mandorle in farina fine e tenetela da parte. Spezzettate il cioccolato e mettetelo in una ciotola con l'acqua. Sciogliete a bagno maria o nel microonde.
Riducete la polpa della pera in purea e aggiungetela al cioccolato fuso. Mescolate bene e lasciate intiepidire.
Sbattete le uova con lo zucchero e la vaniglia, fino a farle diventare un composto spumoso. Aggiungete, poco alla volta, la farina di mandorle insieme al cremor tartaro e al bicarbonato, fino ad ottenere un composto omogeneo.
Rivestite una teglia tonda di 24 cm di diametro con carta forno. Iniziate a versare una parte di composto di mandorle. Versate, poi, nel centro, un po' di cioccolato. Procedete ancora con l'impasto di mandorle e ancora con il cioccolato, fino a finire i due composti. Con uno spiedo disegnate delle linee, che creino delle venature tra i due impasti.
Infornate a 180° e cuocete per 50 minuti. Quindi sfornate e lasciate raffreddare completamente.
A questo punto mettete la torta in frigorifero e lasciatela per almeno un paio d'ore. Servitela fredda. Se foste golosi, una bella pallina di gelato allo zabaione sarebbe perfetta. Se foste viziosi, una bella colata di cioccolata calda. Per i salutisti, invece, la sua essenza sarà perfetta e lontana da qualsiasi senso di colpa :D
Con questa ricetta partecipo al contest The Free Food Lover organizzato da Senza è Buono e Shake Your Free Life.
abc
Cucino molto, molto più di quanto riesca a documentare su questa pagina. Ogni mio pranzo è una piccola coccola e non è mai lasciato al caso. Per me cucinare è appagare non solo lo stimolo dell'appetito, ma quell'insieme di aspetti sensoriali che trasformano in gioia un semplice gesto. E tutto è sempre all'insegna del benessere: la consapevolezza che un corpo sano dev'essere nutrito in modo sano è uno stimolo per scegliere gli ingredienti giusti e elaborarli nel modo giusto. Ma sempre con una nota di gusto... Per dare testimonianza di tutto ciò, ogni giorno pubblico l'istantanea del mio pasto sul profilo Instagram. Talvolta i sapori mi conquistano tanto che non posso prescindere dal suggerirvi la ricetta. Sia chiaro, io racconterei tutti i miei piatti documentando con dosi, fotografie e spiegazioni, ma.... avere in dono ore supplementari alla giornata credo sia una richiesta troppo pretenziosa. Questa, però, è una di quelle volte. Questa volta i sapori che si sono incontrati nel piatto mi hanno fatto chiudere gli occhi e dire "parlane!!". E allora vi lascio a dipingere i sapori sui vostri palati e a cedere alla tentazione di amarvi in modo gustoso e salutare.
Ingredienti
160 g di trancio di spinarolo
1 clementina
100 ml di vino bianco frizzante
8 g di pistacchi sgusciati e tostati
8 g di fiocchi di avena
5 cime di broccolo
10 g di olio extravergine di oliva (per me Ramarà di Piero Matarazzo - in Guida Extravoglio)
un pizzico di pistilli di zafferano
sale rosa q.b.
Tritate i pistacchi insieme ai fiocchi di avena. Aggiungete il sale rosa e miscelate uniformemente. Impanate il trancio di spinarolo, quindi rosolatelo in padella con olio extravergine di oliva, in modo che tutti i lati siano ben dorati.
Trasferite il trancio in una terrina e infornatelo, a 200°, per circa 15 minuti.
Cuocete le cime del broccolo a vapore, lasciandole croccanti. Gettatele in acqua ghiacciata, quindi conditele con olio e sale e fatele rosolare su una piastra.
Nel frattempo pulite la clementina, eliminando perfettamente tutti i filamenti bianchi. Fate insaporire gli spicchi in padella, con il vino bianco, quindi aggiungete i pistilli di zafferano e fate cuocere, a fiamma dolce, fino a quando saranno morbidi e succosi.
Quando il trancio di pesce sarà cotto, sfornatelo e fatelo riposare per qualche minuto. Tagliatelo, quindi in fettine dello spessore di circa 1.5 cm.
Impiattate lo spinarolo con la clementina e i broccoli e irrorate il pesce con il succo delle clementine stesse.
Delicato, sfizioso, avvolgente, leggero, salutare. Senza glutine (l'avena dovrà essere certificata) e senza latticini, per chi avesse intolleranze. Insomma....lascerete posto solo al gusto, e al piacere di goderne!!
abc
E' sorprendente quanto le piccole cose, spesso, si manifestino come grandi rivelazioni.
Da piccola mangiavo maionese. In barattolo, per lo più. Ma da piccola era usanza fare anche la maionese in casa, per poi trasformarla in salsa tonnata. E se ne facevano fuori cucchiaiate come se non esistesse colesterolo :D
A scuola mi hanno insegnato a fare la maionese a mano, con frusta e litri di olio, come ricetta comanda: tot ml di olio di semi (!!!) e tot newton di olio di gomito. Oggi direi "brucia tutte le calorie che puoi, che tanto le reintegri, e con gli interessi, in un nanosecondo".
Con il tempo, non che la cosa generi stupore, ho smesso di mangiare maionese. Quel senso di grasso sul palato proprio non mi va giù. Del resto, per fortuna o per sfortuna, ci si abitua e disabitua a tutto, anche alle buone e cattive abitudini.
Da poco, però, parlo nuovamente di maionese. I puritani inorridiranno, ma non posso farmene un cruccio. Se tante e preziose sono le proprietà dell'uovo (e ve ne ho parlato proprio qui), perché farle svanire in litri di olio, per quanto buono e di qualità possa essere? E visto che anche l'olio, extravergine di oliva e non più evo, sarà un prossimo argomento di discussione ed è già una mia scelta quotidiana, mettiamo insieme due elementi preziosissimi e creiamo qalcosa di superbo? E allora via, procediamo verso una nuova conquista...
Ingredienti
2 uova
1/2 limone biologico
10 capperi sotto sale
15 g di olio extravergine di oliva
1 cucchiaino raso di foglie di timo
pepe a piacere
Inserite le uova in un pentolino, copritele con acqua e mettetele sul fuoco. Una volta raggiunta l'ebollizione attendete un minuto, poi spegnete il fuoco e lasciate raffreddare le uova in acqua. In questo modo le uova cuoceranno senza che vengano alterate le sue proprietà e mantenendo la loro digeribilità.
Quando saranno fredde sgusciatele e inseritele in un boccale. Aggiungete i capperi dissalati, il succo e la scorza grattugiata di mezzo limone e il pepe. Iniziate a frullare, con un minipimer e versate, a filo, l'olio extravergine di oliva.
Aggiungete, infine, le foglie di timo e continuate a frullare. Otterrete una crema compatta, ma soffice.
Pronta in pochi istanti, si mantiene in frigorifero per un paio di giorni, senza che il sapore venga alterato e, anzi, migliorando l'armonia dei suoi ingredienti.
abc
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Tartare di gallinella alla vaniglia con cremoso di mandorla e crostino di ceci
Ci sono pensieri che si aggrappano alle pareti del mio cervello, e che non lasciano scampo. Idee che prendono forma, che si strutturano, che chiedono spazio, che cercano concretezza. E finché tutto questo non accade, non lasciano respiro. Pensieri così intensi che, chiudendo gli occhi, quasi assaggio. E se quell'assaggio genera emozioni, allora il successo è garantito. Niente di nuovo, nello specifico, ma qualcosa di travolgente, nell'insieme. Una gallinella intensa, ma delicata, con il tocco di vaniglia, supportata dalla scorzetta di limone e vivacizzata dai frutti rossi, che nell'avvolgenza del cremoso di mandorla trova un contesto perfetto per esprimersi. Il richiamo è stato forte. Forte al punto che genera dipendenze. Per tutte le volte in cui dico che devono essere buoni, qui i grassi ci sono tutti e sono tutti perfetti: nel bilanciamento, nella qualità, nella proporzione. E il sapore celebra a meraviglia tutto questo equilibrio. Se riusciste ad immaginarlo, allora sarete già alla ricerca degli ingredienti.
Ingredienti
Per il cremoso di mandorle
70 g di mandorle pelate
25 g di olio extravergine di oliva
1 cucchiaino di foglie di aneto
5 g di lievito alimentare in scaglie
2 cucchiaini di succo di limone
1 g di sale rosa
1 g di fieno greco
Per la tartare
170 g di filetti di gallinella
1 cucchiaio di frutti rossi essiccati
1/2 cucchiaino di vaniglia in polvere
1/2 limone biologico
sale rosa
pepe
Per il crostino di ceci
50 g di farina di ceci
25 g di farina di riso
300 g di acqua
spezie a piacere
sale rosa
olio extravergine di oliva q.b.
Iniziate dal formaggio di mandorle. Richiederà un paio di giorni, per la preparazione.
Mettete le mandorle in ammollo e lasciatele per almeno 24 ore. Io le lo lasciate per 48, cambiando l'acqua circa 4 o 5 volte. Scolatele, inseritele in un boccale, aggiungete olio, aneto, lievito alimentare, sale e fieno greco e frullate. Aggiungete, poco alla volta, il succo di limone, in modo da bilanciare bene l'acidità. Quando avrete ottenuto un composto omogeneo, ungete una fuscella e trasferite tutto al suo interno. Copritela e lasciatela riposare in frigorifero per 24 ore.
Setacciate la farina di ceci e unitevi la farina di riso e le spezie. Mescolate e tenete da parte. Portate ad ebollizone l'acqua con un cucchiaino scarso di sale rosa. Appena bollirà, abbassate la fiamma e versate a pioggia il mix di farine e spezie. Mescolate in modo da non creare grumi e cuocete, sempre mescolando, per 10 minuti, a fiamma bassa.
Versate il composto ottenuto in un recipiente cilindrico, del diametro di circa 10 cm, precedentemente unto. Livellate bene e fate raffreddare completamente.
Eliminate le spine dai filetti di gallinella, doverosamente abbattuti, e privateli della pelle. Tagliateli in cubetti di mezzo centimentro circa, quindi trasferiteli in una scodella. Unite sale, olio, vaniglia, pepe, zeste di limone tagliate a filetti e mescolate. Lasciate insaporire, mentre metterete ad ammorbidire i frutti rossi in una piccola ciotola con acqua.
Tagliate il panetto di farina di ceci in dischetti, aiutandovi con il filo interdentale (ebbene sì, la tecnica è perfetta!).
Ungete leggermente una piastra, scaldatela bene, quindi fate tostare ciascuna cialda da entrambi i lati. Tenete da parte.
Aggiungete qualche goccia di limone e i frutti rossi scolati e strizzati alla gallinella, mescolate ancora, quindi iniziate a comporre il piatto.
Sformate il cremodo di mandorla, spalmatene un po' su ciascuna cialda croccante, quindi sistematevi un cucchiaio di tartare. Procedete fino a ultimare gli ingredienti.
Poi servite e..... deliziatevi!!
Sì, avete ragione, è davvero da togliere il fiato!!abc
Ma che sia di quelli buoni!!!!!
Ho iniziato questo viaggio alla scoperta dell'eccellenza. E' stato un inizio desiderato, e desiderato da tanto. Così tanto che, scrivere olio evo sulle mie ricette, mi provocava una sorta di resistenza da picchiettamento sulla tastiera. Ma, come per tutte le cose importanti, un passo alla volta e obiettivo ben focalizzato. Conobbi Piero qualche anno fa, virtualmente, su una pagina social. Fui affascinata dal suo mondo e dalla sua conoscenza del prodotto. La padronanza di argomentazione mi fece sentire così lontana da quel mondo, da voler accorciare le distanze e arricchirmi di quella che non è semplice conoscenza, ma esperienza. Un mondo che, inevitabilmente, ti conquista, ti travolge e, come per tutte le emozioni forti, non ti lascia via di scampo! Non gli nascosi mai il desiderio di entrare in quel mondo fatto di profumi, di sentori, di consistenze, di sfumature. E così, in punta di piedi, mi approcciai alla sua Guida così ricca, semplice, essenziale, precisa, dettagliata e affascinante. Fino all'assaggio. Perché Piero è così: tanto è il suo amore per l'olio extravergine, che il solo pensiero di conquistarti, per lui, è una strada verso il piacere. Una selezione di splendidi oli presenti nella sua guida è, da qualche tempo, parte della mia dispensa. Ed è divertente e formante imparare a conoscerli e a contestualizzarli. Ogni olio ha le sue caratteristiche ed ognuno il suo abbinamento ideale. L'occasione è stata perfetta per cedere ad un peccato di gola. Credetemi, ci sono mondi che sorprendono e che incantano senza riserve. Conoscerli dovrebbe essere un dovere, ma certamente rimane uno dei piaceri più intensi possiate concedervi!
Ingredienti
200 g di cioccolato fondente extra
100 g di zucca Delica cotta al vapore
3 uova
70 ml di olio extravergine di oliva (per me Mimì)
30 g di fecola di patate
1/2 cucchiaino di cannella in polvere
Spezzettate il cioccolato fondente, unite la cannella e fatelo sciogliere a bagno maria o in microonde. Unitevi 20 ml di olio extravergine e mescolate bene. Lasciatelo da parte e fatelo raffreddare.
Pulite la zucca e tagliatela a fettine non troppo spesse. Fatela cuocere a vapore per 5 minuti, quindi inseritela in un boccale, unite 50 ml di olio extravergine e frullate, fino ad ottenere una crema vellutata e soffice. Unitela al cioccolato e mescolate bene. Portate al completo raffreddamento.
Sbattete 3 uova con una frusta, insieme alla fecola di patate. Io non ho aggiunto zucchero per gusto personale e trovo che questo risalti il sapore intenso del cioccolato e dell'olio.
Versate il composto in 4 pirottini di alluminio, copriteli e lasciateli in frigorifero per un'oretta circa. Io li ho preparati il giorno prima, per necessità di tempo.
Accendete il forno e potatelo ad una temperatura di 190° (anche 200°, se necessario). Infornate i pirottini e cuocete per 10/12 minuti. Io mi sono fermata a 10, ma il risultato non è stato perfetto. La prossima infornata sarà più lunga, in modo da ottenere un guscio perfettamente solido.
Se voleste fare come me, lasciate i pirottini in frigorifero per la colazione: ogni mattino potreste cuocere il vostro tortino e regalare al vostro risveglio una delle coccole più avvolgenti e confortevoli che ci siano :)
Perché ho scelto Mimì?
Perché i suoi sentori erbacei e amarognoli, come ci insegna la Guida, e poi l'assaggio, lo rendono perfetto accanto al cioccolato...abc
E' interessante scoprire che non sempre, per creare, occorra cucinare. Talvolta le esigenze di assaporare qualcosa di fresco, di veloce, ma allo stesso tempo di appagante, fanno in modo che tutto il lavoro necessario sia un taglio. Un semplicissimo taglio.
Quando le materie prime sono sane, di stagione e golose, non serve altro: basta un pizzico di fantasia e l'incontro dei sapori crea un'armonia di piacere a cui è difficile resistere.
Questa insalata è nata così, per questa precisa esigenza. Il melone bianco è l'unico che riesco a concedermi, senza dover vagare con il panzone in stile gravido per le ore successive. E comunque e sempre in piccole dosi. Allora ho pensato che, per un pranzo sul terrazzo, a piedi nudi, con un libro a farmi compagnia e un sole caldo, intenso e limpido, l'occasione sarebbe stata perfetta. Amo la feta, adoro i giochi di consistenze, mi diverto a bilanciare dolcezza e acidità. E allora mi sono detta che sì, sarebbe stata perfetta, e lo sarebbe stata così, proprio come ve la mostro. Niente più di questo. Lo stretto necessario. E senza effetti collaterali :)
Ingredienti
1/2 melone bianco (Gigante di Napoli)
100 g di feta
10 g di nocciole
2 rametti di basilico fresco
1 cucchiaio di olio evo
1 cucchiaio di succo di limone
sale rosa
pepe
Tagliate le due estremità del melone, quindi dividetelo in due. Eliminate i semi presenti all'interno, quindi ricavate, con uno scavino, delle palline, che terrete da parte. Pulite e livellate bene la metà del melone rimasta senza polpa.
Tagliate la feta a dadini e unitela alle nocciole appena pestate al mortaio.
Preparate un'emulsione con olio, succo di limone, sale e pepe. Versate tutto sulla feta, unite le palline di melone, le foglie di basilico spezzettate e mescolate delicatamente.
Versate tutto nella metà di melone svuotata e..... servite.
Potrebbe servire dell'altro? :)
abc
Le novità mi piacciono molto. Le idee che prendono forma mi stimolano un sacco. Se entrambe le cose si intersecano tra loro come tasselli perfettamente complementari..... è euforia allo stato puro!!
Adoro il cioccolato. Fondente, ovvio. Potrete immaginare quante forme abbia dato, nel tempo, a questo preziosissimo ingrediente. Uno dei dolci a cui ho sempre fatto fatica a resistere è proprio lui: il salame di cioccolato. Ovviamente quando ero tuttivora (concedetemi questo inciampo grammaticale, che rende sicuramente l'idea più di quanto lo faccia il termine onnivora), la versione classica, burrosa, peccaminosa era l'unica opzione possibile. E, forte di una presenza, in famiglia, che apprezzava particolarmente questo dolce, mi esprimevo con sostenuta frequenza nella creazione dell'impasto. Credo che adesso, mentre state leggendo questo incipit, vi starete dicendo "non può essere così, ci sarà il barbatrucco!!". E in effetti, nel tempo, qualche barbatrucco l'ho messo a punto. Ma oggi, con questa versione, posso confessare deliberatamente che, sì, ho raggiunto la perfetta soddisfazione dei miei desideri. Neanche l'ombra di burro, solo del sofficissimo yogurt greco. Sapori che si intrecciano. Intensità. Perdizione.... :D
Ah, gli unici zuccheri sono quelli dei biscotti. Che si sa, il cioccolato non ha bisogno di altro ;)
Ingredienti
300 g di cioccolato fondente
200 g di biscotti secchi (per me questi, home made)
175 g di yogurt greco 0% di grassi
25 g di zenzero fresco
45 g di mandorle (più 20 g da tritare)
scorza di mezzo limone bio
10 g di cacao amaro
noce moscata
Preparate tutti gli ingredienti. Spezzettate i biscotti. Mettete il cioccolato in un boccale, insieme allo zenzero tagliato in pezzetti, e frullate fino ad ottenere una pasta omogenea.
Aggiungete le mandorle e frullate nuovamente, in modo da sminuzzare queste ultime. Aggiungete i biscotti sbriciolati e mescolate. Unite, quindi, lo yogurt greco, la noce moscata (io ne ho usata abbondante), la scorza di limone tagliata a dadini e il cacao amaro. Amalgamate tutto.
Rovesciate il composto su un foglio di carta forno e dategli una forma di salame. Avvolgetelo nella stessa carta e fate riposare in frigorifero almeno un paio di ore. Io l'ho lasciato tutta la notte. Più riposa, più i sapori si armonizzeranno.
Tritate le restanti mandorle, quindi ricoprite la superficie del salame.
Tagliate a fettine e..... cercate di resistere: si perde il controllo senza rendersene conto :D
Sano, leggero, ricco e godurioso. Potreste desiderare di meglio?
Avanti con l'impasto: 10 minuti di puro piacere e un'attesa che amplifica il desiderio. Ma poi..... un assaggio che toglie il fiato!!!
abc
Altrimenti detta: la mia rivoluzione alimentare!!
Che io ami la cheesecake, non l'ho mai nascosto. Che un tempo, quasi, ne abusassi, è una certezza. Che abbia iniziato a farne a meno propendendo per un'alimentazione meno carica di grassi, è un dato di fatto. Che stia rivalutando questa scelta è la mia nuova tendenza. Allora cheesecake a tutto spiano!! :D
In un percorso formativo utile a dare vita al mio nuovo progetto, mi sto approcciando a teorie, studi, metodologie che fino a poco tempo fa mi avrebbero fatto drizzare i capelli. E oggi, invece, arretro di fronte ad un frutto, o ad un biscotto (home made, comunque), o ad uno yogurt magro, preferendo un pezzetto di formaggio o uno yogurt intero e naturale. Energia vera, senza picchi glicemici e senza pesantezza. Sono stata io stessa la cavia :) Non tornerò al burro, questo no, per un discorso di gusto, e non cederò al mascarpone, per lo stesso motivo, ma non guarderò più con astio quanto eccede da un cucchiaio di olio extravergine, quando preparerò le mie pietanze. Insomma, il nostro cervello è materia grassa e di grassi ha bisogno. Con cognizione, selezionando materie buone, impariamo quanto il vero problema di oggi sia l'industrializzazione del cibo e il meccanismo sviluppato a nostro discapito per renderci dipendenti da questi stessi alimenti. Punto. Potrei dare vita ad un panegirico pazzesco su questo tema, ma non è il momento, né il luogo adatto. Vi dico solo che, con questa cheesecake, i sensi di colpa davvero svaniscono. Solo grassi buoni, ponderati e ben equilibrati con proteine e carboidrati (quelli buoni, che non sono zuccheri!!). E poi il risultato è la precisa espressione della mia idea originaria. Immaginate quanta sia la soddisfazione...... Affondiamo la forchetta?
Ingredienti
Per la base
160 g di lupini puliti
20 g di burro di arachidi (per me home made)
10 g di olio di cocco
fieno greco q.b.
cumino q.b.
Per la crema di formaggio
120 g di caprino fresco
230 g di yogurt greco naturale
50 g di feta
15 foglie di basilico fresco
60 g di avocado
pepe q.b.
4 bacche di cardamomo
50 ml di bevanda vegetale (per me di avena)
3 g di agar agar
Per la copertura
1 zucchina
50 g di avocado
1/2 limone
spirulina q.b.
20 foglie di basilico fresco
sale rosa q.b.
1 cucchiaio di olio evo
1 cucchiaio di semi di chia
1 cucchiaio di semi di sesamo
1/2 cucchiaino di olio di semi di sesamo
Inserite i lupini puliti in un minipimer. Unite il burro di arachidi, l'olio di cocco, gli aromi e frullate, a più riprese, fino ad ottenere una crema compatta. Trasferitela in una taglia tonda (di 18 cm di diametro) e schiacciatela bene sul fondo.
Trasferite la teglia in congelatore per mezz'ora circa. Nel frattempo preparate la crema di formaggio.
Frullate lo yogurt con i due formaggi. Aggiungte il pepe, i semi delle bacche di cardamomo precedentemente pestati nel mortaio e polverizzati e il basilico. Frullate nuovamente, fino a rendere in basilico perfettamente sminuzzato e amalgamato alla crema. Tagliate l'avocado a dadini e unitelo al formaggio. Frullate nuovamente, fino ad ottenere una crema liscia.
Stemperate l'agar agar nel latte e portatelo a bollore. Fate sobbollire per un paio di minuti, quindi versate tutto nella crema di formaggio e amalgamate bene.
Versate il composto sulla base di lupini, quindi mettete in frigorifero la teglia. Lasciatela per almeno un paio d'ore.
Tagliate a dadini piccoli 2/3 di zucchina e l'avocado. Preparate un'emulzione con olio evo, olio di semi di sesamo, sale, spirulina, succo di mezzo limone e basilico tagliato finemente al coltello. Condite la dadolata di zucchine e avocado, unite i semi di chia e di sesamo e lasciate marinare per almeno un'ora.
Estraete la teglia dal frigorifero, trasferite la cheesecake su un piatto da portata e copritela con le zucchine marinate.
Decorate a piacere e servite.
Soffice, delicata, avvolgente, leggera. Rinfresca il palato, rinfranca lo spirito e conquista all'istante.
Ovvio che potrete omettere quegli ingredienti astrusi come fieno greco e spirulina, e anhe l'olio di semi di sesamo. Ma il suggerimento è quello di tenervi questi superfood in dispensa, che tanto male non fanno. Anzi :)abc