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Uova di quaglia su funghi shiitake e nidi di agretti

Direi fuori tempo limite, ma la stagione potrebbe ancora regalarci qualche gradevole assaggio. Sarebbe stato impossibile tenere in archivio questa ricetta per così tanti mesi, ancora. Gli agretti sono una scoperta recente, per me. Non sono mai stati parte della mia alimentazione e, con la consapevolezza di gusto acquisita nel tempo, posso affermare che è un bene che sia così: un palato più giovane e immaturo, probabilmente, non avrebbe potuto apprezzarne il sapore. Ho avuto chiaro in mente questo piatto da subito: un regalo gradito (le uova di quaglia dell'amico torinese Ezio), la ricchezza dei funghi shiitake e l'intensità di quei fili di barba che avrebbero unito e raccolto tutti i sapori e tutte le consistenze. Ed è nato, questo insieme di piccoli nidi che cattura lo sguardo e conquista il palato. Intenso, vario, armonioso, sfizioso, appagante. Sapori semplici e diretti. Nitidi. E il piacere di accostarsi, sempre, ad esperienze nuove e a nuove scoperte. Ingredienti 5 funghi shiitake 70 g di agretti freschi 250 ml di passata di pomodori bio 1 carota bio con il ciuffo 10 g di senape 5 g di olio evo 5 uova di quaglia 1/2 spicchio d'aglio paprika affumicata q.b. aneto sale rosa q.b. Mettete i funghi in ammollo, in acqua, per almeno un paio d'ore. Separate la carota dal ciuffo, pulitela, tagliatela e inseritela in un boccale. Unite la senape, l'aglio, qualche foglia di carota, il sale e le spezie. Frullate, fino ad ottenere una crema omogenea. Aggiungete la passata di pomdoro e amalgamate il tutto. Pulite gi agretti e lavateli. Sbollentate gli agretti per un minuto, quindi raffreddateli sotto un getto di acqua ghiacciata e teneteli da parte. Scolate i funghi e strizzateli delicatamente, in modo da rimuovere l'acqua in eccesso.  Sistemateli su un ripiano, a testa in giù. Sistemateci sopra gli agretti a mo' di nido, lasciando spazio all'interno e riempite questo spazio con un uovo di quaglia. Versate la salsa di pomodoro in una pirofila, sistemate sopra i funghi e infornate. Cuocete a 180° per 10 minuti circa, fino a quando vedrete il bianco dell'uovo rapprendersi leggermente. A questo punto sfornateli e impiattateli, su una base di pesto di foglie di carota, che nel frattempo avrete potuto preparare. Decorate con la salsa di pomodoro e servite.abc

Gelato di avocado e Slim Choco

Il fatto è che sono incurabile. Ho le mie missioni. Le mie paturnie. I miei mulini a vento. Che, talvolta, trasformo anche in conquiste. Eccone una. Amo follemente il gelato. Al cioccolato non resisto neanche in piena notte. Le due cose potrebbero sfuggirmi di mano prima ancora che il mio celeberrimo autocontrollo abbia la meglio. E allora cerco una soluzione. E la trovo. Avete mai sentito parlare di glucomannano? Si tratta di un polisaccaride, formato da glucosio e mannosio estratto dal tubero di Konjiac. Konjiac. Vi dice qualcosa? Vi riporta alla mente, forse, shirataki? Quella pasta che spesso documento come concessione al mio palato goloso ed esigente? Eccolo, sotto un'altra forma. Polvere di cioccolato. Diluito (perché essendo ricco di fibre ed essendo in grado di assorbire almeno 60 volte il suo peso di acqua, è fondamentale che venga assunto correttamente per evitare il rischio di effetti indesiderati come stipsi), può essere assunto come bevanda. Io ne ho fatto un gelato. Ovviamente calibrato negli ingredienti e ovviamente senza gelatiera (*che poi mi tocca uscire di casa). Perfettamente raw, deliziosamente veg, sorprendentemente gustoso e favolosamente leggero, si è conquistato all'istante il suo posto nella lista dei miei must. Se foste a regime, ma anche in cerca di qualcosa di sano e alternativo, vi consiglierei di non perdervi l'occasione. Che ne ho già una bella da proporvi :) Ingredienti 270 g di polpa di avocado 100 g di Slim Choco Clean Food 80 g di datteri Medjoul 60 g di bevanda vegetale 5 g di maca in polvere Sbucciate l'avocado, tagliatelo in piccoli pezzi e inseritelo in un boccale, insieme allo Slim Choco, alla maca e ai datteri privati del nocciolo. Frullate tutto, a più riprese per non surriscaldare il prodotto, fino ad ottenere una crema liscia ed omogenea. Allungate con il latte che siete soliti utilizzare (io uso una bevanda a base di avena) e rendete tutto ben amalgamato. Trasferite il composto in uno stampo in acciaio e trasferite in freezer. Dopo mezz'ora estraete il recipiente e mescolate, con una spatola, per ricompattare e amalgamare il composto. Ripetete l'operazione, sempre a distanza di 30 minuti, per almeno 5 volte. Lasciate in congelatore. Estraetelo 15 minuti prima di utilizzarlo e.... divertitevi. Ve lo propongo, oggi, nella pienezza della sua semplicità, ma ho all'attivo un assaggio che vi farà toccare le stelle con un dito :Dabc

Burro di mandorle al cardamomo e vaniglia con maca in polvere

Di natura golosa. Per evoluzione ingolosita. Dal buono che fa bene. Ho imparato che se qualcosa lo ignori, non vuol dire che non farà mai parte della tua vita. E che l'eccezionale può diventare ordinario. Stupirti ogni volta, e regalare quello stato di felicità, e soddisfazione, e appagamento tipici di una vita serena e salutare. Leggera. Che non vuol dire superficiale. Perché nella ricerca di alleati nuovi, nella ricerca di nuove conoscenze, nell'applicazione dei nuovi insegnamenti, tutto si concentra, fuorché la superficialità. Neanche il cucchiaino, che si approccia timidamente a questo vasetto, si accontenta di qualcosa che non sia.... profondità!! Così arriva nella mia dispensa anche questo concentrato di benessere. Perché concentrato? Perché dentro c'è il buono: dolcissime mandorle, ricche di vitamine (tra cui la vitamina E che contrasta i radicali liberi), di grassi polinsaturi che favoriscono l'abbassamento del colesterolo cattivo, di sali minerali (soprattutto magnesio, importante per la produzione di energia e alleato per un mantenimento del ph equilibrato nel sangue); semi di cardamomo, dalle proprietà digestive, antinfiammatorie delle vie aeree, di controllo della pressione arteriosa; e maca, questa parola sconosciuta, detta anche Ginseng peruviano, dalle importantissime proprietà ricostituenti, energizzanti e..... afrodisiache. Vi serve altro per convincervi che un cucchiaino di questa crema è un perfetto, corroborante e generoso toccasana per il nostro corpo? Fossi in voi non perderei tempo :) Ingredienti 200 g di mandorle pelate 1/2 cucchiaino di maca in polvere 1/2 cucchiaino di vaniglia in polvere 5 bacche di cardamomo 1/2 cucchiaino di farina di limoni (o scorza di limone) 1/2 cucchiaino di cannella in polvere 10 g di sciroppo di agave Tostate le mandorle, a fuoco dolce, su una padella, oppure in forno. Lasciatele raffreddare completamente. Inseritele in un boccale insieme a tutti gli altri ingredienti. Per meglio amalgamarlo al composto, pestate, prima, i semi delle bacche di cardamomo in un mortaio. Frullate tutto, a più riprese, fino ad ottenere una crema morbida e omogenea. Trasferite tutto in un vasetto e conservate in frigorifero. Può durare, senza perdere sapore e proprietà, per settimane. Divertitevi a contestualizzarla: nella preparazione di dolci, su una fetta biscottata o su una fetta di pane, come farcitura di un waffle, o di un dattero (prima di un'attività sportiva una vera fonte di energia). Insomma.... ce n'è per tutti i gusti!! In poche parole, non risparmiatevi :) abc

Insalata di seppie con nocciole, crema di yogurt greco allo zafferano, pere al basilico e note agrumate

Io, quella del novantesimo minuto, quella del finché c'è tempo c'è speranza, quella delle idee bizzarre, quella dei sapori che devono incastrarsi in un meccanismo di emozioni perfetto, quella dei nuovi esperimenti, ma della semplicità. Allo scadere del tempo, arrivo anche io. Quando Fuudly promosse il contest Cucina con Zaffy non ci pensai un attimo: innamorata di questa grande famiglia e affascinata, da sempre, dalla delicata intensità di questi pistilli, decisi che ne avrei preso parte. Iniziò, così, una ricerca di sapori, tutti immaginati e racchiusi in una testolina presa da tanti progetti stimolanti, ma difficile da far scendere a compromessi. Anche se, questa volta, un piccolo compromesso c'è stato. Nonostante abbia tinto di giallo molteplici piatti, grazie al cofanetto con cui Zaffy ci ha premiato, due, in particolare, hanno diviso il podio: uno è quello di cui vi sto parlando. L'altro, magari, arriverà domani!! Perché decretare un vincente è un po' difficile. Ma, soprattutto, perché tutte e due le idee meritano il loro show. Parto da qui, da una seppia cotta a bassa temperatura. Quando focalizzai questa fantasia, mi chiesi in che modo avrei potuto procedere. Nonostante un roner sia uno dei più ricorrenti pensieri, nella lista dei desideri (e affiancherà presto la mia fedelissima friggitrice ad aria calda), ad oggi non vanto di alcun sistema di cottura a bassa temperatura. E quindi? Rinuncio ancora prima di iniziare? Io??? No, dico, IO?????? M A I. Piuttosto approfitto dell'occasione e mi butto: un sacchetto, il sottovuoto e la lavastoviglie. Follia? Provateci e mi direte. Io, che della lavastoviglie ho fatto a meno per anni e anni e anni e che alla lavastoviglie, oggi, mi affido con la consapevolezza che accentui il senso di pigrizia nell'utilizzare un oggetto tanto vintage come una spugna insaponata, adesso posso dire che..... mai più senza!! Ottimizziamo le risorse e portiamo in tavola pietanze sane e genuine. Insomma, un passo in più verso la totale padronanza di uno stile di vita healthy e consapevole. 65°, 1 ora e 40 minuti. Come poter resistere ad un invito così accattivante? :) Ingredienti Per il burro di cottura 10 g di olio evo 10 g di nocciole 1/2 bustina di zafferano biologico Zaffy scorza di 1/4 di limone biologico sale rosa q.b. Per la crema di yogurt greco 12 g di nocciole 15 g di scorza di limone biologico 8 g di miele d'arancio 1/2 bustina di zafferano biologico Zaffy 2 cucchiaini di succo di limone 15 g di yogurt greco 10 g di olio evo sale rosa q.b. 170 g di seppie 2 foglie di alloro 1/2 spicchio d'aglio 1 pera williams 5 foglie di basilico olio evo Pestate le nocciole in un mortaio, quindi trasferitele in un pentolino con 10 g di olio evo e scaldate, senza portare ad ebollizione. Spegnete e lasciate insaporire bene, fino a totale raffreddamento. Aggiungete il sale rosa, la scorza di limone e lo zafferano, quindi pestate bene con il pestello, fino ad ottenere un burro omogeneo. Tagliate la seppia ad anelli e dividete il ciuffo in piccole parti, quindi inserite tutto in un sacchetto per il sottovuoto. Aggiungete le foglie di alloro, lo spicchio d'aglio pulito e il burro di nocciole. Sigillate bene, quindi inserite il sacchetto nella lavastoviglie. Avviate il programma di lavaggio a 65° e attendete il tempo necessario (il mio programma dura 1 ora e 40 minuti). Nel frattempo passate alla crema. Frullate le nocciole, la scorza di limone (inserite anche la parte bianca, perché non verrà cotta e non acquisirà le note amarognole, ma, anzi, accentuerà la dolcezza), il miele, il sale rosa e l'olio. Unite lo yogurt e la restante metà della bustina di zafferano, quindi frullate nuovamente, in modo da ottenere un composto omogeneo. Non dovrà essere liquindo, ma piuttosto denso. A parte tritate le foglie di basilico e unitele ad un buon cucchiaio di olio evo e ad un pizzico di sale rosa. Lasciate insaporire. Tagliate la pera Williams a dadini e conditela con l'olio aromatizzato al basilico. Quando il ciclo di lavaggio sarà terminato, estraete il sacchetto con le seppie ed apritelo. Impiattate tutti gli elementi: la crema allo yogurt nel centro, con gli anelli e i ciuffi di seppia intorno e l'insalata di pere al basilico a fare da cornice. Terminate con qualche nocciola e preparatevi all'assaggio. Quindi, dicevamo.....a quando il prossimo lavaggio? :D   Con questa ricetta, effettuata con zafferano biologico, partecipo al contest Cucina con Zaffy.abc

Formaggio di lupini, noci e alga kombu

Avere un'idea in testa e provare a metterla in pratica. Nell'ottica di sfruttare le ultime foglie di cavolo nero e di fare delle chips in una versione simile alla classica con crema di anacardi, mi sono trovata ad impastare questi tre ingredienti magici e, prima ancora di affondare le mani nella ciotola per il massaggio terapeutico (ma ci avete mai provato? Sporcarvi le mani di benessere.....che fantastica terapia!!), ero già rapita dal sapore, dall'avvolgenza e dall'intensità dell'impasto. Tanto da volerlo. All'istante. E da mettermi immediatamente all'opera per creare questo, chiamiamolo, formaggio. Ovvio che non lo sia, dal momento che non c'è l'ombra di latte, di cagliatura e quant'altro. Ma alla fine una piccola toma lo diventa, e anche irresistibile. Quindi.... perché no? Grassi buoni, proteine vegetali e tanti preziosi nutrienti, regalo dei miei amatissimi superfood. Una nota di affumicatura, una consistenza perfetta e un sapore che rapisce. In altre parole, mai più senza :D In fondo i lupini nella mia dispensa non mancano mai. Lavorarli e trasformarli in avvincenti stuzzicherie mi diverte molto. Il loro gusto si presta per essere contestualizzato in millemila modi, quasi da non crederci. E allora via alla fantasia. Che, in realtà, basta davvero poco.... Ingredienti 200 g di lupini (per me sottovuoto) 25 g di gherigli di noci 5 g di lievito alimentare 1 cucchiaino di fieno greco 1 cucchiaino di paprika affumicata + q.b. 2 cucchiaini di succo di limone scorza di mezzo limone 1/2 striscia di alga kombu spirulina q.b. pepe q.b. olio evo q.b. Mettete in ammollo l'alga combu in abbondante acqua. Una volta puliti i lupini (il peso dovrà essere al netto degli scarti), inseriteli in un boccale, insieme alle noci, al lievito alimentare, al fieno greco, alla spirulina e alla paprika affumicata. Frullate tutto, a più riprese, fino a creare una crema omogenea. Aggiungete il succo e la scorza grattugiata del limone, l'alga e il pepe. Frullate ancora ripetutamente. Una volta che avrete ottenuto un composto compatto e ben amalgamato trasferitelo nello stampo per formaggi. Compattatelo bene e lasciatelo riposare in frigorifero, coperto, per 24 ore. Riprendete lo stampo, estraete il formaggio e aspennellatelo con un'emulsione di olio e paprika affumicata. Portate il forno a 170°. Inserite la forma e spegnete. Lasciatelo fino a totale raffreddamento. A questo punto estraetelo, tagliatelo e gustatelo. Può essere conservato, in frigorifero, per 3 giorni. Io sono pronta a dare il via alla produzione ripetitiva :D Qualcuno, peraltro, me ne ha già ordinate delle quantità!! Non lasciatevi scappare l'occasione per deliziarvi di salute e benEssere. abc

Crema fondente ai datteri e rhum con note di sale rosa

Ci sono cose che, nel corso del tempo, cambiano, si trasformano, migliorano, a volte peggiorano, si strutturano, vengono approfondite, evolvono. Poi ci sono cose che rimangono nella nostra vita come una trave portante. Ma esiste una terza categoria, che, ho scoperto nell'ascoltare questo costante progresso che è la vita, è qualcosa di irrimediabilmente sorprendente: le travi portanti che evolvono, migliorano, si sfaccettano di bellezze e bontà sempre nuove e sempre stupefacenti. Prendi una tavoletta di cioccolato fondente, detta trave portante, e trasformala in crema, detta evoluzione. Adesso adattala alle esigenze, ai gusti, alle finezze del palato. Ecco, eccovi pronta la sorpresa stupefacente!!!! Nel tempo ho scoperto che cioccolato e rhum si sposano alla perfezione. E che il cioccolato salato è un'emozione difficilmente pareggiabile. L'ho definito, e lo definisco tutt'ora, senza riserve, orgasmo culinario. Ho anche scoperto che i datteri, quelli naturali, carnosi, pieni, sono un'esperienza sensoriale che vale la pena di essere vissuta. E che permettono, insieme a tante alte soluzioni, di eliminare zuccheri raffinati, nemici del nostro corpo. Non ho fatto altro che mettere insieme questi miei, personali, assiomi. E quello che ne è venuto fuori è....... il paradiso!! Il paradiso in un vasetto. Da aprire quando vorrete. Da regalare a chi merita il meglio. Da tenere sempre a portata di cucchiaino, nei momenti di bisogno, quando servirà un piccolo aiuto, quando ci si vorrà dedicare una coccola. Da condividere seduti su un tappeto. Da spalmare. Il paradiso ve l'ho messo sotto vetro. GODETENE!! Ingredienti 250 g di cioccolato fondente 90 g di datteri Medjoul 60 g di latte vegetale (per me di avena) 20 g di rhum (per me Zacapa 23 anni) 2 g sale rosa Spezzettate il cioccolato e frullatelo. Unite i datteri, il rhum, il sale e frullate nuovamente, creando un impasto omogeneo. Sciogliete tutto, a bagno maria o nel Bimby (questa volta ho fatto tutto nel Bimby), fino a quando otterrete una crema liscia. Versate il composto bollente in un barattolo di vetro, ben sterilizzato in precedenza. Chiudete il barattolo e avvolgetelo in un canovaccio. Lasciatelo raffreddare fino a quando si creerà il sottovuoto. In questo modo potrete conservarlo per settimane, chiuso. Una volta aperto, invece, finirà prima di quanto possa durare..... :) L'assenza di grassi la rende piuttosto compatta e per me è un valore aggiunto. Il rhum, comunque, permetterà di mantenerla morbida e piacevole. E perfetta per farciture, se proprio riuscirete a resistere al cucchiaino ;) abc

Tortino di riso alle tre essenze di carota

Se da una parte i mesi sembrano scivolare via senza controllo, dall'altra l'inverno sembra non abbandonarmi mai. Lo sento nelle ossa, nella luce fioca e grigiastra che cerca di dirmi che non è ancora il momento di abbandonare il letargo. Ma la voglia di colori non mi abbandona mai. E se una giornata buia compromette la riuscita di uno scatto e appiattisce gli animi, perché lasciarsi prendere dallo sconforto? Io ci metto betacarotene!! ^_^ Caote, ancora carote. Estrattore di succo, sempre e ancora lui. Cosa posso farci? Dalle buone abitudini non so prescindere. Questa volta mi affaccio al salato. La ricerca continua di un modo sfizioso per soddisfare le mie esigenze alimentari mi porta ad approcciarmi a pensieri sempre nuovi. Non chiedetemi quale sia il mio piatto preferito, perché non ne ho uno. E non chiedetemi neanche quale sia il mio cavallo di battaglia, perché è raro che cucini per più di due volte uno stesso piatto. E' istinto: se la vita mi dà l'occasione di apprendere cose nuove, la sfrutto fino in fondo. Se l'arcobaleno di sapori mi invita a sperimentare accostamenti nuovi, mi sfido. Se posso prendere un ingrediente, scomporlo, ricomporlo e interpretarlo, mi trovate in prima linea!! Così eccovi la mia carota: foglia, estratto e polpa. Una banalissima carota, in un piatto semplice, ma allo stesso tempo intenso, e pieno, seppur delicato. Il mio sole. Assaggiamo? Ingredienti 3 carote biologiche con il ciuffo 55 g di riso a grana lunga (per me Zaccaria) 250 g di acqua 10 g di olio evo 10 g di capperi sotto sale 5 g di pistacchi di Bronte tostati 8 g di nocciole 1/2 limone 2 foglie di alloro 1 fettina di formaggio veg (o altro formaggio a piacere) paprika affumicata 1/2 cucchiaino di spirulina (facoltativa, ma consigliata) sale rosa Mettete i capperi in ammollo e lasciateli dissalare per almeno mezz'ora. Separate i ciuffi dalle carote, lavateli bene e asciugateli accuratamente. Prelevate le foglie e inseritene 30 g in un boccale. Aggiungete i capperi, sciacquati e strizzati, i pistacchi, la scorzetta di 1/4 di limone, un cucchiaino di succo di limone e 10 g di olio evo (io ne ho messo un po' meno, circa 8 g). Frullate tutto fino ad avere una crema liscia ed omogenea. Tenete da parte. Pelate le carote e inseritele nell'estrattore. Prelevate il succo, allungatelo con 250 g di acqua e versatelo in un pentolino capiente. Aggiungete il riso, sue foglie di alloro e poco sale rosa. Portate a bollore e lasciate cuocere fino al cquasi completo assorbimento del liquido, e comunque fino alla cottura. Mescolate la polpa delle carote, ricavata dall'estrazione del succo, con un pizzico di sale e paprika affumicata. Mescolate bene, quindi aggiungete le nocciole pestate grossolanamente in un mortaio. Iniziate a comporre il piatto: create una base con la crema di foglie, adagiatevi sopra la fettina di formaggio, quindi create uno strato con il riso ed ultimate con la polpa di carota e nocciole.Passate sotto il grill del forno per circa 5 minuti, irrorate con un filo di olio evo e servite. Consistenze diverse, sapori antagonisti, delicatezza, ricchezza. Tutto in una sola forchettata.
L'avreste mai detto? Con una semplice carota....
abc

Pasticcini di carote, arancia e mandorle alla cannella e cioccolato bianco

Forte del mio nuovo, mega, estrattore di succo, quello in cui, finalmente, posso inserire anche la frutta secca, rassegnata alla mia incessabile voglia di dolce, mi sono voluta approcciare ad una nuova sfida: creare un pètit dessert, perfetto per qualsiasi momento della giornata, che limitasse la quantità di zuccheri raffinati (che qui sono presenti SOLO nella goccia di cioccolato bianco versato in superficie) e decisamente in stile healthy. Così prendo una carota, un'arancia e una mandorla, le guardo, le scompongo e le ricompongo. Arrotondo il sapore con un tocco di cannella, creo un equilibrio tra i sapori con una moderata dose di inulina*, e chiudo un cerchio perfetto con un "colpo di gola". Che, dosato in queste quantità, ci sta senza pesare, né sul metabolismo, né sulla coscienza ^_^ Metto in frigo, lascio riposare, assaggio. Una favola!!!!! Leggero, fresco, gustoso, goloso, appagante. Tutto quello che cerco in un dolce. Lontana anni luce dalle forme burrose e pastose che hanno sempre rappresentato la mia massima espressione di pasticceria, oggi affermo di aver trovato una dimensione perfetta. Perché al dolce non so resistere. Tanto vale cedervi con convinzione ^_^ Ingredienti 300 g di carote (pulite) 60 g di mandorle pelate 40 g di olio di cocco 1 arancia bio 25 g di inulina (io ne ho utilizzati 20 g) 50 g di cioccolato bianco 2,5 g di agaranta 1 cucchiaino di miele d'arancio cannella a piacere acqua q.b. 10 mandorle con la pelle Sbucciate le carote ed inseritele nell'estrattore. Procedete, quindi, con le mandorle pelate. Prendete la polpa ottenuta dall'estrazione e mettetela in una ciotola. Unite la scorza dell'arancio grattugiata, l'inulina, cannella a piacere e l'olio di cocco. Mescolate bene, quindi trasferite tutto in uno stampo da plumcake in silicone. Fate riposare nel freezer per circa mezz'ora. Tagliate l'arancio a pezzi, eliminate le estremità e passate anche questo nell'estrattore. Prendete il succo (di arancia, carota e mandorle insieme) e aggiungete acqua fino ad arrivare ad un peso di 300 g. Stemperate l'agaranta, poi mettete sul fuoco, aggiungete il miei e portate ad ebollizione. Abbassate la fiamma e cuocete, girando con un cucchiaino, per 1 minuto. Spegnete la fiamma e lasciate intiepidire.   Quando inizierà ad addensarsi, versatelo sullo strato di polpa di carota e riponete lo stampo in frigorifero. Lasciatelo riposare per circa 3 ore. A questo punto estraetelo dallo stampo e tagliatelo in piccoli lingotti. Sciogliete il cioccolato bianco a bagno maria, quindi versatene una piccola quantità su ciascun pasticcino. Tagliate le mandorle a metà e inseritene una arte sopra ciascun lingotto. Fate riposare in frigorifero fino al totale raffreddamento del cioccolato. Spolverizzate con cannella e gustate. Poi gustate. Poi gusate. Poi gustate. Già finiti? .....ops..... ^_^ *L’inulina è un oligosaccaride dalle caratteristiche uniche che permette di risolvere tantissimi problemi di salute dato che agisce sul secondo cervello, ovvero l’intestino, apportando dei profondi cambiamenti in breve tempo potenziando moltissimo la nostra capacità digestiva, di assimilazione e di difesa dai virus, batteri e funghi.abc

Petto di pollo farcito con verza, frutti rossi e nocciole

Si cerchino una momentanea distrazione da questa pagina gli amici vegani e vegetariani per questa mia parentesi carnivora. Rara, ma comunque presente, a cadenza regolare, nel mio quadro alimentare. "Lo farai felice, Massimo. Perché non gli lasci rimasugli". Già, il mio macellaio di fiducia, che mi vede solo quando finisco le scorte di pollo, è felice che io gli dica "separami tutto, petto, ali, cosce, sovraccosce. E..... dammi anche il collo, che ho voglia di un buon brodo". Le zampe se le tiene strette, ma la prossima volta non la scampa. Non è forse della gallina che non si butta via niente? Ahahahahahah. I suoi polli sono buoni, non c'è dubbio e io mi diverto ad arricchire la loro semplicità con sapori sempre nuovi, talvolta bizzarri, sempre appaganti. Questa volta è nata la sfida di una farcitura audace. La dolcezza della frutta, la nota pungente del cavolo verza, la croccantezza delle nocciole e una crosticina sfiziosa a mo' di panatura all'esterno. Beh, io mi avvalgo della preziosa alleanza con una friggitrice ad aria calda che rende tutto più leggero e lascia, così, che i sapori delle materie rimangano liberi di esprimersi naturalmente. Per chi ancora non avesse ceduto ^_^ il forno può sempre rappresentare una valida alternativa. Insomma, trovate il vostro escamotage, ma provate questo piatto: rimarrete meravigliati! Ingredienti 170 g di petto di pollo intero 50 g di nocciole sgusciate 30 g di frutti rossi essiccati 1 spicchio d'aglio 2 foglie di alloro 40 g di foglie di cavolo verza 20 g di miele d'arancia 1/2 cucchiaino di foglie di aneto essiccato albume d'uovo sale rosa pepe 1 cucchiaio di fiocchi d'avena 1 cucchiaio di pangrattato (io di riso) olio evo 4 foglie di cavolo verza 1/2 pera Williams Fate ammorbidire in acqua i frutti rossi, per almeno un paio d'ore. Strizzateli e insetiteli in un boccale. Aggiungete le nocciole, l'aglio, le foglie di alloro, l'aneto, il sale, il pepe e tritate tutto. Lavate le foglie di cavolo verza, asciugatele bene e tagliatele a striscioline. Unitele al trito di frutti rossi e frullate nuovamente, aggiungendo anche il miele. Incidete il petto di pollo in modo da ricavare una tasca. Farcitelo con il trito appena preparato e chiudetelo sigillandolo bene con un filo o con degli stuzzicadenti. Sistemate su un piatto il pangrattato e i fiocchi d'avena e mescolateli tra loro. A parte versate del tuorlo d'uovo (io uso quello pastorizzato, ma in alternativa potreste usare un uovo o una parte di questo), passateci il petto di pollo farcito. Rotolatelo nel pangrattato e lasciatelo riposare per una decina di minuti. In questo modo la panatura aderirà bene alla carne. Irrorate leggermente la superficie con dell'olio evo, quindi cuocete per 30 minuti nel cestello della friggitrice ad aria calda, oppure in forno, a 200°. Nel frattempo lavate le restanti foglie di cavolo verza, asciugatele e tagliatele a julienne. Tagliate a bastoncini anche la pera e unitela al cavolo. Condite con olio, sale e pepe a piacere. Quando avrete ottenuto una bella crosticina dorata, estraete il pollo farcito e lasciatelo riposare qualche minuto. Tagliate la vostra tasca a fettine non troppo sottili e servite accompagnandolo con l'insalata. Dolcezza, pienezza, freschezza, per un piatto che vi sorprenderà.abc

Peanut choco cookies con gemme di sale integrale

A questi cookies ci sono arrivata un po' per caso. Intenta ad autoprodurmi il mio immancabile burro d'arachidi, mi sono imbattuta in una consistenza che mi ha letteralmente rapito. In realtà non c'è voluto molto: dopo il primo giro di lame, ho aperto il boccale per mescolare l'intruglio e....e.... morta!! Una granella sfiziosa, legata da una glassa dolce e arricchita da gemme di sale ha messo a dura prova le mie capacità di autocontrollo. Ho così virato le mie intenzioni ed ho creato dei biscotti-prova. Sorprendenti, sì, ma non immortalati, quanto meno nelle fasi di preparazione. E sapete bene quanto ci tenga!!! Come dite? Una scusa? Forse sì, o forse no, visto che, per quanto sia restia alla replica, in un'occasione ho dimostrato di essere l'eccezione vivente ^_^ Di certo fu che, nel momento stesso in cui davo forma ai nuovi sovrani (perché lo sono, rubando il podio ai sopra menzionati), sapevo che avrei replicato, e ancora, e ancora. E così, ma non solo, è stato. Nell'intento di arrivare a darvi testimonianza di quanto sia tangibile il paradiso, ho corretto qualche piccolo dettaglio fino a trovarmi, oggi, a presentare un perfetto equilibrio di contrasti e armonie. Biscotti che sono la prova di quanto esistano alchimie da cui non si può fuggire. E oggi affermo che resistere a questi cookies per me è veramente impossibile: basta un solo morso per non riuscire a liberarsi dal desiderio di volerne ancora. Arachidi, cioccolato, sale e una nota agrumata. Io non chiedo nulla di più!! Ingredienti 150 g di arachidi sgusciate 60 g di malto di riso* 160 g di cioccolato fondente 50 g di fecola di patate 40 g di fiocchi d'avena* 35 g di latte d'avena* 15 g di polline 1 cucchiaino raso di sale grosso integrale 1 limone bio (scorza) cannella cocco rapé *per i celiaci accertarsi che siano privi di glutine Inserite le arachidi in un boccale, unite il malto di riso, il sale integrale e frullate fino ad ottenere una granella non troppo fine. Tagliate il cioccolato fondente, con un coltello, in piccoli pezzi e unitelo alle arachidi. Aggiungete i fiocchi d'avena e il polline e mescolate bene. Unite la cannella, la scorza di limone grattugiata e mescolate ancora. Terminate con la fecola, il latte e impastate, fino ad ottenere un impasto omogeneo. Date al composto la forma di un salame, ben compattato. Rotolatelo nel cocco rapé e avvolgetelo in un foglio di carta forno, o di pellicola trasparente. Sigillatelo bene e ripontelo nel freezer per un paio d'ore. Riprendetelo e tagliatelo a fettine spesse circa 1 centimetro. Sistematele su una placca da forno e cuocetele, per 20 minuti, a 180°. Al termine della cottura, quando saranno ben dorati, estraeteli e lasciateli raffreddare. In questo modo acquisiranno croccantezza e friabilità. Non servirà dirvi di goderne: sarà istinto, forza, desiderio, conferma, stupore, magia, travolgenza, incanto. Seppur croccanti, la consistenza friabile li rende leggeri e sfiziosi. Una coccola irresistibile che crea una vera e propria dipendenza. Questi biscotti potrebbero essere la nuova droga del millennio :D

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