Ci sono abitudini che un po' si perdono, che cambiano lentamente. Trasformazioni che ci affacciano su panorami nuovi, da scoprire e da fare nostri. Io li chiamo percorsi. Tempi. E, inevitabilmente, diventiamo la proiezione dei nostri cambiamenti. Ma poi succede qualcosa, comunque e sempre traccia del destino, frutto di un desiderio, ma anche incontro di energie, e torni ad affacciarti a tradizioni, a sapori accantonati.
Per dirla in termini più pragmatici: non sono una mangiatrice di pasta, ma sono tornata a questa tipologia di pietanza sfruttando un palato ben contento di farlo. E, giusto perché certe abitudini non si perdono mai, quando decido che sia pasta, lo è a modo mio: farine selezionate, mani sporche e il valore aggiunto del benessere.
Nasce così l'idea di questa tagliatella. Semplicissima pasta all'uovo, come la faceva papà ogni domenica, come ci ha insegnato lui settimana dopo settimana, mese dopo mese, anno dopo anno, in un'incessante sfida del "ma senti che buona!! Sono stato veramente bravo", in cui lui, col sorriso compiaciuto, risultava (e sarebbe sempre risultato, noi poveri illusi :) ) invincibile. Ho preso l'asse di legno, ho versato la farina come faceva lui, ho creato una fontana, ci ho rotto un uovo dentro e ho iniziato a sbatterlo con la forchetta, a incorporare farina, a sporcarmi le mani e a lavorare l'impasto fino a quando tutte le briciole si sono unite in un unico panetto. Certo è che, ai tempi, mai ci saremmo sognati di parlare di spirulina, ma.... che spunto migliore potrebbe esserci nel tornare alla tradizione, se non l'evoluzione?
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Ingredienti
Per la pasta
100 g di farina di grano duro Senatore Cappelli
1 uovo
3 g di spirulina in polvere
sale q.b.
Per il condimento
80 g di pesce spada
75 g di topinambur (pulito)
150 g di latte (per me di avena)
1 cucchiaino di olio extravergine di oliva
1 cucchiaio di whiskey Laphroaig
1/2 limone biologico
liquirizia in polvere q.b.
pepe q.b.
sale q.b.
Tagliate il pesce spada a cubetti e conditelo con l'olio, il sale, il pepe e la punta di un cucchiaino di polvere di liquirizia. Aggiungete qualche goccia di succo di limone e mescolate. Scaldate il whiskey in un pentolino e sfiammatelo, in modo da bruciare l'alcool. Fatelo raffreddare e versatelo sul pesce. Mescolate nuovamente, coprite con un foglio di pellicola trasparente e lasciate marinare tutto per almeno un paio di ore.
Mescolate la farina con la spirulina. Formate una fontana sulla spianatoia, rompeteci l'uovo all'interno, salate q.b. e iniziate ad impastare. Formate un panetto, avvolgetelo in un panno umido e lasciatelo riposare per mezz'ora circa.
Tagliate il topinambur e inseritelo in un pentolino, insieme al latte e alla scorza del mezzo limone. Portate a ebollizione, quindi abbassate la fiamma e lasciate sobbollire fino al quasi completo assorbimento del liquido. Comunque fino a quando il topinambur risulterà morbido. Spegnete e lasciate intiepidire. Frullate tutto, aggiungendo poco sale, fino ad ottenere una crema vellutata.
Stendete la pasta in una sfoglia sottile e tagliatela creando delle tagliatelle. Fatele cuocere in acqua salata per 4 minuti circa (il tempo dipenderà dallo spessore della pasta), quindi scolatela, conditela con un filo di olio a crudo e servitela sulla vellutata di topinambur. Adagiatevi sopra il pesce spada marinato e servite, con una spolverata di pepe e un filo di ottimo olio extravergine di oliva.abc
Che io sia sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo: si sa. Che abbia sviluppato una forte propensione al salutismo: si sa. Che mi piaccia scoprire affinità con chi, questo stile di vita, lo ha scelto e lo perpetua: si sa. Che io sia innamorata di lei: ora lo sapete anche voi. Mi è bastato vedere la foto del suo nuovo pane magico, per avere la certezza che, quel pane, in qualche modo sarebbe entrato nella mia cucina. Ed è stato così, con le mie interpretazioni, ma con la certezza che da lei arrivano sempre grandi cose. In fondo la scelta di arricchire la mia alimentazione con i semi è testimoniata dal fatto che la preparazione più frequente, nella mia cucina, sia questa. Confesso che il crunch sfizioso è insuperabile, e che è davvero difficile fermarsi, una volta iniziato :D Ma di tanto in tanto cambiare consistenza e sfruttare la versatilità di un pane morbido mi stuzzica!!
L'idea è quella di ottenere un accompagnamento che possa essere ricco, ricchissimo di fibre e grassi buoni, senza portare con sé grandi carichi di carboidrati (zuccheri). E visto che rispetta anche esigenze gluten free, perché non proporlo come valida alternativa al pane comune? Che dite: procediamo all'assaggio?
Ingredienti
50 g di semi di zucca
50 g di semi di girasole
50 g di semi di sesamo
40 g di semi di lino
40 g di semi di chia
250 g di acqua
75 g di mandorle spellate
50 g di crusca di avena (certificata gluten free)
3 g di sale rosa
1/2 cucchiaino di spirulina
5 g di lievito alimentare secco
Inserite tutti i semi in una ciotola e mescolateli tra loro (provateci con le mani: è decisamente terapeutico!!). Aggiungete acqua e lasciate in ammollo per un'oretta. Vedrete che i semi assorbiranno tutto il liquido e creeranno una sostanza vischiosa.
Tritate le mandorle, insieme al sale, fino ad ottenere una farina fine. Aggiungete la crusca di avena, la spirulina e il lievito alimentare e mescolate bene. Versate questi ingredienti secchi nel composto di semi e mescolate tutto, fino ad amalgamare perfettamente.
Versate l'impasto in uno stampo da plumcake e infornate, a 180°. Cuocete per 50 minuti, quindi estraete il pane dallo stampo e rimettetelo in forno, capovolto, per altri 50 minuti.
Estraete il pane e lasciatelo raffreddare. Quindi iniziate ad affettarlo e a gustarne l'avvolgenza.
Da solo, in pietanze salate, con marmellate o cioccolato, in crostini..... avrete l'imbarazzo della scelta per goderne.
Ovviamente, visto che le cose belle mi stanno a cuore e che le occasioni, se meritano, non me le faccio scappare facilmente, ho approfittato della riuscita di questa meraviglia per donare una nuova ricetta ad un'altra donna che stimo molto: lei, la mia splendida Leti!! Una forza della natura :)
E allora ecco la mia proposta salata, che mica si può vivere di soli dolci!! :D
Con questa ricetta partecipo al contest The Free Food Lover organizzato da Senza è Buono e Shake Your Free Life.abc
Altrimenti detta: la mia rivoluzione alimentare!!
Che io ami la cheesecake, non l'ho mai nascosto. Che un tempo, quasi, ne abusassi, è una certezza. Che abbia iniziato a farne a meno propendendo per un'alimentazione meno carica di grassi, è un dato di fatto. Che stia rivalutando questa scelta è la mia nuova tendenza. Allora cheesecake a tutto spiano!! :D
In un percorso formativo utile a dare vita al mio nuovo progetto, mi sto approcciando a teorie, studi, metodologie che fino a poco tempo fa mi avrebbero fatto drizzare i capelli. E oggi, invece, arretro di fronte ad un frutto, o ad un biscotto (home made, comunque), o ad uno yogurt magro, preferendo un pezzetto di formaggio o uno yogurt intero e naturale. Energia vera, senza picchi glicemici e senza pesantezza. Sono stata io stessa la cavia :) Non tornerò al burro, questo no, per un discorso di gusto, e non cederò al mascarpone, per lo stesso motivo, ma non guarderò più con astio quanto eccede da un cucchiaio di olio extravergine, quando preparerò le mie pietanze. Insomma, il nostro cervello è materia grassa e di grassi ha bisogno. Con cognizione, selezionando materie buone, impariamo quanto il vero problema di oggi sia l'industrializzazione del cibo e il meccanismo sviluppato a nostro discapito per renderci dipendenti da questi stessi alimenti. Punto. Potrei dare vita ad un panegirico pazzesco su questo tema, ma non è il momento, né il luogo adatto. Vi dico solo che, con questa cheesecake, i sensi di colpa davvero svaniscono. Solo grassi buoni, ponderati e ben equilibrati con proteine e carboidrati (quelli buoni, che non sono zuccheri!!). E poi il risultato è la precisa espressione della mia idea originaria. Immaginate quanta sia la soddisfazione...... Affondiamo la forchetta?
Ingredienti
Per la base
160 g di lupini puliti
20 g di burro di arachidi (per me home made)
10 g di olio di cocco
fieno greco q.b.
cumino q.b.
Per la crema di formaggio
120 g di caprino fresco
230 g di yogurt greco naturale
50 g di feta
15 foglie di basilico fresco
60 g di avocado
pepe q.b.
4 bacche di cardamomo
50 ml di bevanda vegetale (per me di avena)
3 g di agar agar
Per la copertura
1 zucchina
50 g di avocado
1/2 limone
spirulina q.b.
20 foglie di basilico fresco
sale rosa q.b.
1 cucchiaio di olio evo
1 cucchiaio di semi di chia
1 cucchiaio di semi di sesamo
1/2 cucchiaino di olio di semi di sesamo
Inserite i lupini puliti in un minipimer. Unite il burro di arachidi, l'olio di cocco, gli aromi e frullate, a più riprese, fino ad ottenere una crema compatta. Trasferitela in una taglia tonda (di 18 cm di diametro) e schiacciatela bene sul fondo.
Trasferite la teglia in congelatore per mezz'ora circa. Nel frattempo preparate la crema di formaggio.
Frullate lo yogurt con i due formaggi. Aggiungte il pepe, i semi delle bacche di cardamomo precedentemente pestati nel mortaio e polverizzati e il basilico. Frullate nuovamente, fino a rendere in basilico perfettamente sminuzzato e amalgamato alla crema. Tagliate l'avocado a dadini e unitelo al formaggio. Frullate nuovamente, fino ad ottenere una crema liscia.
Stemperate l'agar agar nel latte e portatelo a bollore. Fate sobbollire per un paio di minuti, quindi versate tutto nella crema di formaggio e amalgamate bene.
Versate il composto sulla base di lupini, quindi mettete in frigorifero la teglia. Lasciatela per almeno un paio d'ore.
Tagliate a dadini piccoli 2/3 di zucchina e l'avocado. Preparate un'emulzione con olio evo, olio di semi di sesamo, sale, spirulina, succo di mezzo limone e basilico tagliato finemente al coltello. Condite la dadolata di zucchine e avocado, unite i semi di chia e di sesamo e lasciate marinare per almeno un'ora.
Estraete la teglia dal frigorifero, trasferite la cheesecake su un piatto da portata e copritela con le zucchine marinate.
Decorate a piacere e servite.
Soffice, delicata, avvolgente, leggera. Rinfresca il palato, rinfranca lo spirito e conquista all'istante.
Ovvio che potrete omettere quegli ingredienti astrusi come fieno greco e spirulina, e anhe l'olio di semi di sesamo. Ma il suggerimento è quello di tenervi questi superfood in dispensa, che tanto male non fanno. Anzi :)abc
Avere un'idea in testa e provare a metterla in pratica.
Nell'ottica di sfruttare le ultime foglie di cavolo nero e di fare delle chips in una versione simile alla classica con crema di anacardi, mi sono trovata ad impastare questi tre ingredienti magici e, prima ancora di affondare le mani nella ciotola per il massaggio terapeutico (ma ci avete mai provato? Sporcarvi le mani di benessere.....che fantastica terapia!!), ero già rapita dal sapore, dall'avvolgenza e dall'intensità dell'impasto. Tanto da volerlo. All'istante. E da mettermi immediatamente all'opera per creare questo, chiamiamolo, formaggio. Ovvio che non lo sia, dal momento che non c'è l'ombra di latte, di cagliatura e quant'altro. Ma alla fine una piccola toma lo diventa, e anche irresistibile. Quindi.... perché no? Grassi buoni, proteine vegetali e tanti preziosi nutrienti, regalo dei miei amatissimi superfood. Una nota di affumicatura, una consistenza perfetta e un sapore che rapisce. In altre parole, mai più senza :D
In fondo i lupini nella mia dispensa non mancano mai. Lavorarli e trasformarli in avvincenti stuzzicherie mi diverte molto. Il loro gusto si presta per essere contestualizzato in millemila modi, quasi da non crederci. E allora via alla fantasia. Che, in realtà, basta davvero poco....
Ingredienti
200 g di lupini (per me sottovuoto)
25 g di gherigli di noci
5 g di lievito alimentare
1 cucchiaino di fieno greco
1 cucchiaino di paprika affumicata + q.b.
2 cucchiaini di succo di limone
scorza di mezzo limone
1/2 striscia di alga kombu
spirulina q.b.
pepe q.b.
olio evo q.b.
Mettete in ammollo l'alga combu in abbondante acqua.
Una volta puliti i lupini (il peso dovrà essere al netto degli scarti), inseriteli in un boccale, insieme alle noci, al lievito alimentare, al fieno greco, alla spirulina e alla paprika affumicata. Frullate tutto, a più riprese, fino a creare una crema omogenea.
Aggiungete il succo e la scorza grattugiata del limone, l'alga e il pepe. Frullate ancora ripetutamente. Una volta che avrete ottenuto un composto compatto e ben amalgamato trasferitelo nello stampo per formaggi. Compattatelo bene e lasciatelo riposare in frigorifero, coperto, per 24 ore.
Riprendete lo stampo, estraete il formaggio e aspennellatelo con un'emulsione di olio e paprika affumicata.
Portate il forno a 170°. Inserite la forma e spegnete. Lasciatelo fino a totale raffreddamento. A questo punto estraetelo, tagliatelo e gustatelo.
Può essere conservato, in frigorifero, per 3 giorni.
Io sono pronta a dare il via alla produzione ripetitiva :D
Qualcuno, peraltro, me ne ha già ordinate delle quantità!! Non lasciatevi scappare l'occasione per deliziarvi di salute e benEssere.
abc
Gluten free - I dietetici - Primi piatti - Riso - Spirulina - Vivere vegan
Tortino di riso alle tre essenze di carota
Se da una parte i mesi sembrano scivolare via senza controllo, dall'altra l'inverno sembra non abbandonarmi mai. Lo sento nelle ossa, nella luce fioca e grigiastra che cerca di dirmi che non è ancora il momento di abbandonare il letargo. Ma la voglia di colori non mi abbandona mai. E se una giornata buia compromette la riuscita di uno scatto e appiattisce gli animi, perché lasciarsi prendere dallo sconforto? Io ci metto betacarotene!! ^_^
Caote, ancora carote. Estrattore di succo, sempre e ancora lui. Cosa posso farci? Dalle buone abitudini non so prescindere. Questa volta mi affaccio al salato. La ricerca continua di un modo sfizioso per soddisfare le mie esigenze alimentari mi porta ad approcciarmi a pensieri sempre nuovi. Non chiedetemi quale sia il mio piatto preferito, perché non ne ho uno. E non chiedetemi neanche quale sia il mio cavallo di battaglia, perché è raro che cucini per più di due volte uno stesso piatto. E' istinto: se la vita mi dà l'occasione di apprendere cose nuove, la sfrutto fino in fondo. Se l'arcobaleno di sapori mi invita a sperimentare accostamenti nuovi, mi sfido. Se posso prendere un ingrediente, scomporlo, ricomporlo e interpretarlo, mi trovate in prima linea!!
Così eccovi la mia carota: foglia, estratto e polpa. Una banalissima carota, in un piatto semplice, ma allo stesso tempo intenso, e pieno, seppur delicato.
Il mio sole.
Assaggiamo?
Ingredienti
3 carote biologiche con il ciuffo
55 g di riso a grana lunga (per me Zaccaria)
250 g di acqua
10 g di olio evo
10 g di capperi sotto sale
5 g di pistacchi di Bronte tostati
8 g di nocciole
1/2 limone
2 foglie di alloro
1 fettina di formaggio veg (o altro formaggio a piacere)
paprika affumicata
1/2 cucchiaino di spirulina (facoltativa, ma consigliata)
sale rosa
Mettete i capperi in ammollo e lasciateli dissalare per almeno mezz'ora.
Separate i ciuffi dalle carote, lavateli bene e asciugateli accuratamente. Prelevate le foglie e inseritene 30 g in un boccale. Aggiungete i capperi, sciacquati e strizzati, i pistacchi, la scorzetta di 1/4 di limone, un cucchiaino di succo di limone e 10 g di olio evo (io ne ho messo un po' meno, circa 8 g). Frullate tutto fino ad avere una crema liscia ed omogenea. Tenete da parte.
Pelate le carote e inseritele nell'estrattore. Prelevate il succo, allungatelo con 250 g di acqua e versatelo in un pentolino capiente. Aggiungete il riso, sue foglie di alloro e poco sale rosa. Portate a bollore e lasciate cuocere fino al cquasi completo assorbimento del liquido, e comunque fino alla cottura.
Mescolate la polpa delle carote, ricavata dall'estrazione del succo, con un pizzico di sale e paprika affumicata. Mescolate bene, quindi aggiungete le nocciole pestate grossolanamente in un mortaio.
Iniziate a comporre il piatto: create una base con la crema di foglie, adagiatevi sopra la fettina di formaggio, quindi create uno strato con il riso ed ultimate con la polpa di carota e nocciole.Passate sotto il grill del forno per circa 5 minuti, irrorate con un filo di olio evo e servite.
Consistenze diverse, sapori antagonisti, delicatezza, ricchezza. Tutto in una sola forchettata.
L'avreste mai detto? Con una semplice carota....
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Chicchi di shirataki al curry con crema di avocado e foglie di carota: le follie e le certezze del quotidiano
Shirtaki mania. Ormai lo è diventata. Come tutte quelle cose per cui si storce il naso e si ascolta la solita tiritera del non sa di niente, tutto si trasforma in missione, e quindi in principio. Non aprite un pacco di shirataki con l'intenzione di assaggiarli al naturale, sia pure dopo il lavaggio consigliato. Rimarreste profondamente delusi. Ma giocate d'astuzia, con pochi e semplici accorgimenti e vi sentirete confortati nell'averne la dispensa piena :D Io lascio a se stessi, sempre, i consigli di cottura. Faccio sempre di testa mia. A volte inciampo, altre volte ne esco vincente. Questa volta mi sento vincente. Il segreto per i miei shirataki, che siano in grani, in spaghetti o in noodles, è farli saltare a fiamma viva fino a renderli croccanti. Arricchiti di sapori che ogni volta invento e modifico, diventano un piatto sfizioso e magicamente low calories. Sentitevi, così, autorizzati ad aggiungere una buona salsa all'avocado. Che salutare lo è, sì, ma anche un tantino ricca ^_^ Quel ricco buono, però, che regala al piatto preziose declinazioni di nutrienti utili al nostro corpo. Un piatto innovativo. Sano. Buono. Per me il traguardo dei miei principi ^_^
Ingredienti
1 confezione di shirataki in grani
1 ciuffo di foglie di carote (da 1 kg di carote)
75 g di avocado
20 g di gherigli di noci
250 g di latte di cocco
20 ml di olio evo
2 cucchiaini di olio di sesamo
1 cucchiaino di fieno greco
1 spicchio d'aglio
1/2 cucchiaino di spirulina
curry a piacere
sale integrale
Inserite in un boccale le noci, il fieno greco, la spirulina, il sale e il curry. Tritate tutto, quindi inserite le foglie prelevate dai ciuffi di carote, precedentemente lavate e asciugate, unite l'olio evo, quello di sesamo e frullate tutto fino ad ottenere una crema più o meno uniforme.
Pulite l'avocado e tagliatelo a pezzetti. Aggiungetelo alla crema appena preparata e frullate nuovamente. Assaggiate sapore e sapidità ed eventualmente correggete con spezie o sale.
Per ultimo versate il latte di cocco e mescolate tutto in modo che l'insieme risulti ben amalgamato.
Scaldate in un wok un filo di olio evo. Schiacciate uno spicchio d'aglio e fate insaporire sul fuoco. Sciacquate gli shirataki sotto un getto di acqua corrente per un minuto circa. Scolate bene, quindi versateli nel wok.
Aggiungete curry e sale a piacere e fate saltare tutto, a fiamma viva, per qualche minuto. Fino a quando risulteranno ben dorati.
A questo punto unite la salsa preparata in precedenza (quanto basta, secondo i vostri gusti). Fate saltare ancora per un paio di minuti in modo che i sapori si armonizzino, quindi servite.
Spolverizzate con del pepe e, se gradiste, irrorate con un filo di olio crudo. I sapori esploderanno sul vostro palato, regalandovi un'esperienza difficile da dimenticare!!
E tutta la cremina, preziosissima, conservatela in un vasetto a chiusura ermetica. In frigorifero si manterrà per qualche giorno e per tutti i vostri sani capricci.
abc
Quando una sana abitudine diventa quotidianità, quella che agli occhi di tutti parrebbe un'eccezione, una straordinarietà, ai tuoi occhi si trasforma, magicamente, in felicità. Quel tipo di felicità che ti fa stare bene, che ti fa pensare "allora è davvero possibile", "anche oggi me ne sono data dimostrazione". E continuo, non in una ricerca accanita del folle, dell'insolito, del bizzarro, ma nel quotidiano incastro di modi di essere e di volermi bene che emergono sempre più naturali. Scoprendo sapori nuovi, provando nuovi ingredienti, mettendo insieme gusti e tipologie di cottura diverse, dando fiducia a quegli amici di cucina da cui non potrei più prescindere. E creando qualcosa che sappia sempre stuzzicare l'appetito e che non risulti mai banale, o triste, o senza identità. Ecco cos'è oggi per me la cucina. Ecco cos'è per me l'alimentazione. Ed ecco cosa provo ogni volta che nomino lei, friggitrice ad aria calda, che mi concede il piacere di un pasto sfizioso senza appesantire il mio stomaco e il mio senso di colpa. Che poi uno voglia fare o meno una scelta più complessa, o meglio dire radicata, e approcciarsi ad un'etica vegana, questo è un di più. Oggi mi racconto, con i miei involtini in sfoglia di riso, in questa veste, lasciando piena libetà di provare i medesimi sapori in una versione decisamente più onnivora ^_^
Ingredienti
Per gli involtini
4 wrap di riso
200 g di spinacini freschi
40 g di formaggio vegano affumicato (ioVEG)
10 g di semi di zucca
1 cucchiaino di olio evo + q.b. per la cottura
paprika dolce
rosmarino in polvere (per me essiccato e tritato)
sale integrale
pepe
Per la salsa
45 g di avocado maturo
15 g di anacardi (ammollati per almeno 10 ore)
sale
paprika dolce
1/2 cucchiaino di spirulina
2 cucchiai di latte vegetale (per me di avena)
Bagnate un canovaccio e strizzatelo bene. Piegatelo su se stesso e inserite le i fogli di riso, in modo che si ammorbidiscano. Lasciateli riposare per circa mezz'ora.
Nel frattempo lavate gli spinati e cuoceteli al vapore. Non troppo. Strizzateli bene e conditeli, con olio, sale e pepe. Teneteli da parte.
Tritate le fettine di formaggio veg con i semi di zucca e la paprika, non troppo finemente.
Prendete un foglio di riso alla volta e posatelo su un ripiano in legno. Posizionate ad un'estremità un cucchiaio di spinaci, ponete sopra un cucchiaino abbondante di farcia vegana alla paprika, quindi procedete alla chiusura, piegando prima un'estremità, poi i due lati, quindi arrotolando tutto l'involtino fino al fondo del foglio di riso. Spennellateli con un po' di olio, se voleste potrete aromatizzarlo a piacere, e cuocete nella friggitrice ad aria calda (o in forno) per circa 20 minuti a 190° e per 10 minuti a 200°.
Nel frattempo occupatevi della crema.
Inserite in un boccale l'avocado a pezzi, gli anacardi, il sale, la paprika e la spirulina (prendete la sana abitudine di tenerne un vasetto in dispensa). Iniziate a frullare, aggiungendo poco latte alla volta, fino a quando la crema sarà liscia e morbida. Assaggiate ed eventualmente correggete con i sapori. Lasciatela riposare per qualche istante.
Quando gli involtini saranno pronti estraeteli dal cestello di cottura e impiattate.
Accompagnateli con la salsa, cospargete tutto con briciole di semi di zucca e godetene la meravigliosa travolgenza.
Croccanti all'esterno, fondenti e morbidi all'interno, delicati nei sapori, ma dal carattere forte. Leggeri, completi. Esattamente quello che mi aspetto da un pasto. Esattamente quello che serve al mio corpo per avere energia e forza. E poi..... vorreste dirmi come poter resistere?
abc