Non sempre "cucina" vuol dire servirsi di ogni genere di utensile, spadellare su quattro fuochi contemporaneamente, infarinare un ripiano e seguire, passo passo, una lievitazione. "Cucina" vuole anche dire guardare un uovo e trasformarlo in dipinto, nel poco tempo che la giornata ti concede per un pranzo.
Ricordo che, tempo fa, molti di coloro che seguivano le mie avventure culinarie condivise e conoscevano la mia condizione di nuovamente single mi chiedevano che voglia avessi di cucinare "solo per me". Quasi come se l'essere soli significasse non prendersi cura di un momento così intimo con il proprio Io. Ve lo dico senza troppi giri di parole: cucinare non solo è passione, è un atto d'amore verso se stessi. Ed io ho iniziato ad amarmi proprio a tavola. Proprio nel momento in cui ho deciso di ricominciare da me. Anche quando guardo l'orologio e mi dico che "non c'è tempo a sufficienza", qualcosa viene sempre fuori. Apro il frigo, prendo due cosette e le trasformo in qualcosa che possa essere una coccola.
Così vi parlo di questo piatto come la risposta ad un'esigenza di tempo che non vuole sacrificare il palato. Pochi semplici passaggi che vi regaleranno un momento di delizioso sapore-
Ingredienti
1 uovo
100 g di certosa light
30 g di rucola
10 g di semi di sesamo
olio evo
sale
Lavate accuratamente la rucola e asciugatela in un panno, con delicatezza. Scaldate un filo d'olio in una padella e fatela soffocare velocemente.
Unite la certosa a fette non troppo spesse. Lasciatela ammorbidire, poi cospargete i semi di sesamo. Rompeteci sopra l'uovo, facendo attenzione a mantenere intatto il tuorlo. Salate a piacere e coprite con un coperchio. Fate cuocere, a fiamma moderata, per circa 4 minuti, il tempo necessario affinché l'albume rapprenda e il tuorlo rimanga morbido.
Quindi spegnete il fuoco e servite.
Neanche si spiega la velocità e la semplicità di esecuzione.
E' un semplice uovo all'occhio di bue, ma porta con sé un insieme avvincente di sapori.
Anche per un pasto mordi e fuggi ^_^
abc
Credo esistano cose, nell'immaginario della mente umana, che ci riportino ad essere bambini. Non che da bambina mi sia mai stato permesso di mangiare con le mani, chiarisco, ma davanti ad una crocchetta così..... al diavolo tutte le regole del buon caro Galateo: mi rimbocco le maniche e dimentico le posate!! Scontato dirlo, ma ciò che crea questa golosissima panatura non è niente che abbia a che fare con fritture varie e l'interno ha una sofficità che sorprende..... e che nasconde un piccolo segreto. L'assenza di uova le rende leggerissime..... Insomma, non avete scuse: su le maniche e zampine al lavoro!!
Ingredienti
per 7 crocchette circa
3 carote piuttosto grandi
5 g di parmigiano grattugiato
1 cucchiaino colmo di farina di riso
pangrattato (io di riso)
sale
olio
Pulite le carote. Tagliatene una e mezza a rondelle e fatela bollire in acqua salata fino a quando non risulterà morbidissima. La restante carota e mezza grattugiatela in scaglie piuttosto grandi (ho usato una grattugia dai fori grossi).
Quando la carota bollita sarà pronta, scolatela e ponetela in un bicchiere da mixer. Frullate fino a farla diventare una crema. Aggiungete il parmigiano grattugiato (di cui potrete ampiamente abbondare), la farina di riso e continuate a frullare fino a rendere tutto omogeneo. Seppur la quantità di carote grattugiate vi sembri eccessiva per la crema ottenuta, unitela al composto e mescolate bene in modo da amalgamare tutto perfettamente.
Preparare il pangrattato su un piattino. Prendete un cucchiaio di composto (è normale che risulti morbido, molto morbido) e, adagiandolo sul pangrattato, lavoratelo facendogli assumente la forma di una crocchetta. Ripetete l'operazione fino a terminare l'impasto.
Lasciate riposare su un piatto, coperto con un po' di pangrattato, per una mezz'ora circa.
Scaldate ora, in una padella, due cucchiai di olio evo. Quando sarà a temperatura mettete le crocchette a cuocere, a fiamma media. Girate delicatamente in modo da farle dorare uniformemente.
Se voleste il tocco in più, fate gratinare per 5 minuti in forno (microonde). Io questo passaggio l'ho omesso, ma non essendo una frittura vera potrebbe aiutare a rendere la panatura ancora più croccante.
Servite e....gustate.
Scoprirete che sette crocchette possono durare il tempo di un respiro.
abc