close

Senza categoria

FEATURED POST

Not Post Found!

LATEST POSTS from Senza categoria

Gallette di germogli Alfalfa ai ceci: la scoperta che dà vigore alla missione ‘salute e gusto’

Ne ho sempre ignorato l'esistenza, fino al giorno in cui me li sono trovati davanti agli occhi. Una distesa di germogli, tutti diversi gli uni dagli altri. Così tanti che quelli di soia, ormai una costante nella mia alimentazione, risultavano perfino banali. Avrei potuto prenderli tutti, ma il cuore mi ha dato la possibilità di sceglierne uno, oltre ai classici. Piccoli, delicati, frizzanti, pieni di vita..... ho scelto loro. Alfalfa. Bene, ora imparo qualcosa di nuovo. Nella mia documentazione ho scoperto che si tratta di un'erba medicinale e che è anche preziosissima. Sulla pagina di Germogliamo.it ho scoperto tutta questa ricchezza:
"L'erba medica o alfalfa é la "regina" dei germogli, e tra i più ricchi di contenuti nutritivi: è un'ottima fonte di vitamina C, vitamina K, vitamine del gruppo B, acido folico e sali minerali (ferro, magnesio, fosforo, zinco e altri); è inoltre una buona fonte di proteine (con numerosi aminoacidi essenziali), vitamina A, vitamina PP e calcio. Contiene poi numerosi enzimi essenziali per il processo digestivo, che permettono una facile assimilazione degli alimenti, senza affaticare l'organismo e prevenendo i processi di invecchiamento.
In virtù di queste eccezionali proprietà nutritive, dell'assenza di colesterolo e del bassissimo contenuto di grassi, i germogli di erba medica costituiscono un alimento veramente sano e completo, con un apporto di calorie molto limitato; inoltre, l'elevato contenuto di fibre favorisce una sensazione di sazietà
". 
Cheddire.... valeva la pena di provarci, no? Non so perché, ma ci ho visto subito delle frittatine. Particolari, perché al posto delle uova è entrata in gioco la mia amata farina di ceci. Sono versatili, oltre che sfiziose. Da farcire, arrotolare, accompagnare ad una qualsiasi portata o in purezza, sapranno sicuramente appagare il palato, nutrendo e arricchendo con sapienza il nostro amato organismo. La mia missione cucina sana e gustosa continua!! ^_^

Ingredienti

10 g di farina di ceci
1/2 cucchiaino di semi di cumino
40 g di acqua
100 g di germogli di Alfalfa
10 g di olio evo
sale

Mettete in un recipiente la farina di ceci e unite i semi di cumino.
Aggiungete l'acqua, poca per volta, mescolando con una frusta in modo da non creare grumi. Quando sarà diventata una pastella omogenea, mettetela a riposare in frigo, per almeno un'ora.
Nel frattempo portate a bollore dell'acqua salata. Prendete i germogli, sciacquateli e fateli sbollentare per circa 1 minuto. Scolateli e trasferiteli su un panno pulito. Allargateli e lasciateli asciugare.
Riprendete la pastella, unitevi sufficiente sale (dipende dai gusti, io non eccedo mai e ne aggiungo un pizzico abbondante) e versate l'olio. Mescolate bene, quindi immergetevi i germogli.
Mescolate fino a rendere tutti i germogli avvolti dalla pastella.
Coprite una teglia da carta forno e ungete leggermente la superficie con un pennellino. Portate il forno in temperatura, a 210°.
Prelevate una forchettata di germogli e sistematela sulla teglia, dandole una forma arrotondata e piatta. Procedete fino alla fine e versate su ciascuna galletta un po' della pastella rimanente.
   Infornate su un ripiano piuttosto alto e cuocete per circa 20 minuti. Il tempo di cottura dipenderà dal vostro forno. Controllate che si dorino, ma che non arrivino a colorarsi troppo.
Quando saranno pronte sfornatele e trasferitele su carta assorbente.
A voi il piacere di gustarle e contestualizzarle secondo i vostri gusti. Sono perfette da preparare in aticipo: mantenendole al caldo e facendole gratinare prima di servirle, riacquisiranno la croccantezza che le rende speciali!!

Siete pronti ad una nuona esperienza sensoriale? ^_^
Sono certa che non ne potrete più fare a meno!!

abc

Focaccine d’orzo allo yogurt con zucchine e pistacchi: la cromaticità che racchiude dimenticanze e occasioni

Le vidi pubblicate dalla mia grandissima ispiratrice Claudia, nella sua intensa versione che mi ha conquistato all'istante. Ne salvai la ricetta. Ma, come spesso accade, prima che le provassi sarebbe passato molto tempo. E' davvero difficile che abbia nel frigo dello yogurt. Generalmente lo compro in vista di un'idea precisa di ricetta e, benedetta demenza senile precoce, tutte le volte che vado a fare spesa passo davanti al banco frigo dicendomi che quello yogurt mi servirebbe per fare...... e sistematicamente non ricordo cosa. Non lo compro e torno nel circolo vizioso della mancanza dell'ingediente fondamentale. Ogni volta la solita scena. Caso irrecuperabile. Per fortuna in aiuto è arrivata la mitica Fr@, con la sua personalissima versione. Lo vogliamo chiamare segno del destino? Beh, non ho fatto passare un solo giorno: sono andata a fare spesa e HO PRESO all'istante lo yogurt. Pizzette pizzette pizzette. Avrei voluto scriverlo su una lista della spesa. Pizzette pizzette pizzette. Ma la lista della spesa non ho avuto tempo di farla. Pizzette pizzette pizzette. Va bene, ho dimenticato migliai di altre cose, ma questa volta lo yogurt in casa, almeno, ci è entrato. E l'ho utilizzato nelle pizzette, in una mia personalissima versione. Avrei voluto fare un impasto con gli spinaci, ma avrei mai potuto ricordarmi di prendere anche quelli? Certo che no, e ovviamente nelle mie scorte di porzioni congelate..... neanche l'ombra. Allora mi sono ingegnata. E mi è sembrata una bella idea provarci così ^_^

Ingredienti

100 g di yogurt greco (io 0% di grassi)
50 g di farina di orzo integrale
25 g di farina d'orzo
60 g di piselli
1 zucchina
10 g di parmigiano
10 g di pistacchi
10 foglie di menta fresca
olio
sale
pepe

Utilizzando i piselli dell'orto dei miei genitori, li ho sbollentati e lasciati raffreddare. Il peso indicato è da scongelato. Preparate i piselli in modo da averli cotti e a temperatura ambiente.
Versateli in un recipiente, insieme allo yogurt. Aggiungete il sale e frullate fino a creare una crema omogenea. Lavate le foglioline di menta, asciugatele e aggiungetele alla crema. Frullatele insieme allo yogurt. Amalgamato bene tutto, iniziate a versare le farine, precedentemente miscelate tra loro. Aggiungetene poca alla volta, in modo da valutare la quantità esatta da utilizzare. La tipologia di farina utilizzata varierà la quantità necessaria. L'impasto dovrà essere compatto, ma piuttosto appiccicoso.
Lasciate riposare l'impasto in un recipiente, coperto, per circa un'ora. In questo modo i sapori si armonizzeranno e la pasta acquisirà consistenza.
Nel frattempo dedicatevi alla farcitura.
Sgusciate i pistacchi e puliteli dalle loro pellicine. Pestateli grossolanamente in un mortaio. A me piace che la granella sia piuttosto spessa, perché mi piace la consistenza che conferiscono al morso ^_^
Tagliate, poi, la zucchina in una julienne piuttosto lunga.
Raccoglietela in un recipiente e conditela con olio, sale e pepe.
Lasciatela insaporire.
Accendete il forno e portatelo alla temperatura di 200°.
   Riprendete l'impasto. Stendetelo, su un piano infarinato, in una sfoglia spessa circa 1 centimetro. Con un coppapasta tagliate le pizzette. Trasferitele su una teglia coperta da carta forno.
Adagiatevi sopra una forchettata di zucchine, quindi cospargete un po' di pistacchi e una grattugiata di parmigiano.
Infornate la teglia e cuocete per circa 20 minuti, girando la teglia a metà cottura affinché la doratura sia uniforme. Conoscere il proprio forno è essenziale!!!!! Non mi stancherò mai di ripeterlo.
Quando avranno acquisito la giusta doratura, sfornate.
Lasciate appena intiepidire e poi assaporate.
La cottura avrà sciolto il parmigiano, lasciando la leggerezza di un condimento importante, ma non invasivo. E la doratura della pasta renderà croccante e fragrante ogni morso.
Il gusto acidulo dello yogurt, seppur al primo morso possa creare un piccolo shock, conferisce, assaggio dopo assaggio, un piacevole sapore che arriverà a rapire.
E' un insieme di ingredienti simili per cromaticità, ma differenti per sapori. L'insieme è decisamente un'esperienza da provare!
Sicuramente la scelta di farine particolari come quella di orzo, nelle due varianti bianca e integrale, ha dato un aspetto rustico al risultato. Ma la velocità di esecuzione, la totale assenza di lievito e la facilità di cottura, rendono questo piatto una gradevolissima scelta per una cena improvvisata, o per uno sfiziosissimo antipasto.

Ne gradite un assaggio??
abc

Biscotti di riso Venere al cocco: dall’idea all’assaggio per mezzo di un’irresistibile visione audace

Parto dal semplice. Semplice inteso come "scontato". A cosa mai avrei potuto pensare per il mio amato burro salato di arachidi? Inevitabile, un biscotto. Certo, ma vorreste mai che potessi mettere sul piatto della bilancia solo la sfida con questo nuovo ingrediente? Ovviamente no. Ovviamente sono arrivata a questo biscotto andando incontro ad un'esigenza. Sì, ho aperto la mia dispensa e..... di fronte ai "non mangio più lievitati", "non mangio più riso", "non mangio più cereali", (quanto amo i capricci del mio stomaco ^_^) mi sono trovata questo pacco di preziosissimo riso Venere che implorava attenzione. Biscotti!!!!! Biscotti Venere, ma li immaginate? Avrei potuto trasformare questo riso in farina, ed utilizzarla come parte integrante (e non come copertura come in queste indimeticabili crocchette). Ma la luce mi si è accesa su un altro dettaglio: non uso uova, lo so, e allora come posso creare un composto che dia consistenza e compattezza senza richiedere "farina e liquidi"? Ma facciamolo cuocere, prima, questo riso!!!! Così sono nati, passo dopo passo, idea dopo idea, forma dopo forma, questi folli biscotti.
Che hanno girato un po' di palati, lo ammetto, lasciando sempre stupore e incredulità. Dolci, ma non troppo, fragranti, e anche tanto, sfiziosi, ma non grassi. Insomma.... il biscotto perfetto! E tutta la scorta di riso è...... finita qui, nelle centinaia di biscotti che, a più riprese, ho deliberatamente sfornato.

Ingredienti

70 g di riso Venere bollito
35 g di malto di riso
45 g di burro salato di arachidi
60 g di semolino di riso
20 g di cocco in scaglie
zucchero di canna grezzo per la rifinitura

Fate bollire il riso Venere in abbondante acqua salata (ma non troppo!). Quando sarà ben morbido, dopo i 40 minuti di cottura, scolatelo e fatelo raffreddare.
   Versatelo in un boccale e unitevi il malto di riso e il burro di arachidi. Azionate le lame e frullate tutto fino a creare un composto alquanto omogeneo.
Unite, a questo punto, il semolino di riso e il cocco. Impastate bene tutto, fino a quando gli ingredienti saranno ben amalgamati.
Formate un panetto, con l'impasto, e avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente. Lasciate riposare in frigorifero per almeno un'ora.
Trascorso il tempo, prelevate poco impasto alla volta, formate una pallina lavorandolo tra le due mani e schiacciateli delicatamente con un dito, in modo da formare un incavo nel centro.
Sistemate i biscotti, così formati, su una placca coperta da carta forno.
Portate il forno in temperatura, quindi inserite la teglia e procedete la cottura a 180°, per circa 30/40 minuti.
I biscotti dovranno asciugarsi e diventare croccanti, ma non dovranno bruciare.... e il passo è davvero breve ^_^ Controllate la cottura in base al vostro forno.
Quando saranno pronti sfornateli e sistemateli su una gratella, per farli raffreddare.

Raffreddando acquisiranno consistenza e manterranno la loro perfetta fragranza.
Potrete conservarli per molti giorni in un barattolo di vetro, oppure in una scatola di latta.

Il sapore del riso Venere conferisce un aroma unico, che emerge morso dopo morso e inebria il palato. Il profumo..... indescrivibile!!

Se vorrete potrete spolverare dello zucchero di canna sui biscotti appena sfornati: la nota dolce completerà il panorama di sapori.


abc

Burro salato di arachidi: il ‘mai più senza’ che merita uno spazio tutto suo

Sono stata combattuta per lungo tempo sull'idea di dedicare uno spazio tutto suo a questo burro. "Scontato!!", continuavo a dirmi. Ma, per ogni "scontato!!!!", mi dicevo "però lo hai usato qui, e anche qui, e nel giro di una settimana l'hai fatto 3 volte!!!". Alla fine mi sono convinta, e l'ho fatto per un semplicissimo motivo. Sono una irriducibile salutista, sempre in cerca di soluzioni che possano convincere a spodestare alimenti poco amici del nostro organismo (e per certi aspetti anche poco affini ad approcci etici in stile vegano). E se nel mio piccolo voglio dimostrare che "questo sia possibile", devo abbattere ogni barriera del lo do per scontato. Vorrei che per ciascuno voglia approcciarsi a questo modo di vivere la cucina e l'alimentazione, il pensiero possa esserre "è assolutamente alla portata!!". Questo burro è decisamente calorico, per cui un dolce a base di burro di arachidi non sarà di certo dietetico. Ma è anche ricco di grassi sani che, con le dovute cautele sulle dosi, può fornire preziosi nutrienti al nostro corpo. Ed è un burro che, per consistenza, può sostituire il burro classico e, per tipicità, può insaporire pietanze in piena semplicità. Allora ecco uno spazio tutto suo. Perché lo merita e perché qui può manifestarsi in tutta la sua magnificenza. Fatene buon uso!! ^_^

Ingredienti
 
120 g di arachidi tostate non salate
1 cucchiaio di olio evo
1 g di sale fino

Pulite le arachidi, liberandole dalle loro pellicine. Inseritele in un boccale e unitevi il sale.
Azionate le lame, facendole lavorare per 10 secondi alla volta. Ad ogni pausa riportate le bricioline depositate sulle pareti del boccale sul fondo, e procedete con una nuova fase.
Procedete in questo modo fino a quando si creerà una crema. Quindi aggiungete, a lame in funzione, l'olio evo. Lavorate ancora tutto fino a quando la crema sarà omogenea.
Travasate tutto in un contenitore e ponetelo in frigorifero. Con il raffreddamento acquisirà compattezza e diventerà consistente come il burro e cremoso, come una crema mou ^_^
Durerà diversi giorni, ma tutto sta a voi.... potrebbe finire molto prima!!!

Utilizzatelo nella preparazione di dolci, oppure negli impasti salati, ma anche.... No, non vi anticipo ancora nulla!!!! Per me è una vera rivelazione.

Ma..... a piccole dosi ^_^

abc

Crema di ricotta alla rucola e nocciole: l’eleganza accessoria che arricchisce e dà carattere

Quando preparai questi favolosi sesamini, la mia testolina elucubrava già su una salsa deliziosa e sfiziosa con cui presentarli e assaporarli, in un piacevole aperitivo. Seppur abbia AMPIAMENTE apprezzato l'accostamento con il cioccolato fondente (che con il dolce/salato dei biscottini ci sta davvero d'incanto), devo ammettere che questa nuvola avvolgente e delicata non ha fatto altro che dare vigore e completezza a questi stuzzichini.
E' una ricetta non ricetta, una semplice suggestione di sapori. La ricotta rappresenta una base delicata a cui si possono unire gusti e consistenze diverse e adattabili ai piaceri personali. Però per me, e per l'accostamento a questi biscottini, sono risultati la scelta vincente. Lo confesso, il ditino sul fondo della coppetta ci è scivolato beatamente ^_^
Proposta semplice, di facile e veloce esecuzione, che vi farà fare bella figura anche in caso di una visita improvvisa!! Provare per credere.

Ingredienti

100 g di ricotta vaccina
20 g di rucola
15 g di nocciole
10 g di semi di sesamo
5 g di olio evo
sale rosa dell'Himalaya

Lavate la rucola e asciugatela delicatamente. Inseritela in un boccale, unendo l'olio, le nocciole e i semi di sesamo. Tritate tutto fino a creare una salsa piuttosto fine, ma non troppo omogenea.
Unite, quindi, la ricotta e un pizzico di sale rosa. Mescolate tutto, fino a rendere la salsa bella cremosa e ben amalgamata.
Assaggiatela e correggetela, eventualmente, con ulteriore sale.
Volendo potrete aromatizzarla a piacimento. A me è piaciuta così, leggera e delicata.
Lasciatela riposare in frigorifero per circa mezz'ora. In questo modo i sapori si armonizzeranno perfettamente e la salsa diventerà irresistibile.
Servitela in piccole cocottine monoporzione, oppure in una ciotola centro tavola e gustatela, con verdure, grissini, salatini, oppure..... sesamini ^_^

In fondo questa salsa è nata proporio per loro!!

Veloce, no? ^_^


abc

Caciotta alla piastra con pesche al basilico e pompelmo: una vita, un giorno, il per sempre

Ad un mese esatto da quel giorno importante, vi parlo delle emozioni che sono nate e che custodisco dentro di me, e le racchiudo tutte in questo piatto.
Per lunghi anni le vacanze di famiglia ci vedevano, mamma papà mio fratello ed io, condividere le tradizioni e la vita del paese natale di mio padre: Barrea, parco Nazionale d'Abruzzo. I profumi che sentivo lì erano unici e le usanze di quel paesino sul lago, arrampicato su interminabili scalini, rendevano gioiosi i giorni trascorsi insieme.
Ormai era da molto tempo che questo non succedeva: tutti e quattro, in quella terra, non ci eravamo più tornati. Non prima di un mese fa. Papà aveva un desiderio, il suo ultimo desiderio. Voleva ricongiursi alla sua terra, diventarne parte, guardare e nutrire i suoi amati faggi. E per noi questa è diventata una necessità. Ma anche una grande sfida. Rirovare quei profumi, rivivere quelle stradine, il sorriso degli amici di sempre, l'accoglienza di un paese generoso.... è stato così intenso e così forte che..... mai avremmo immaginato quanto questo ci avrebbe segnato.
In una delle cene di quei pochi giorni di permanenza, l'amico d'infanzia di papà ci ha fatto assaggiare, nel ristorante del figlio Danilo, un piatto pazzesco. Una semplicissima fetta di caciotta, scottata su una piastra rovente e coperta da caramello e noci. E' stato un attimo: mamma ed io ci siamo guardate, ci siamo scambiate un complice gesto di assenso e ho capito che, presto, avrei replicato quel piatto. Ma con l'interpretazione in chiave cuocherellona.
Siamo ripartiti pieni di tanti pensieri, tanti omaggi e quella caciotta. Ed è stato inevitabile proporla. Inevitabile parlarvene. Inevitabile farvene assaggiare la semplicità e la meraviglia. Inevitabile portare sulla vostra tavola una manciata di vere emozioni.
Nella vita, ho imparato, che sono le difficoltà a regalarci le migliori occasioni per imparare, per crescere e confrontarci con noi stessi. Ed è nelle difficoltà che capisci realmente chi è amico e chi solo comparsa. Papà, laggiù, ne aveva davvero tati di amici. Amici che ora non risparmiano di dimostrare a noi il loro affetto. Grazie di cuore a tutti. So che qualcuno di voi mi legge in queste pagine. Arrivi forte e sentito il mio, il nostro grande abbraccio ^_^

Ingredienti

1 fettina di caciotta di vacca
1 pesca
10 foglioline di basilico fresco

1 pompelmo rosa
10 g di nocciole
sale
olio evo

Lavate la pesca, asciugatela e tagliatela a dadini, tenendo da parte 3 fettine.
Fate scaldare un filo di olio evo in una padella. Lavate le foglioline di basilico, asciugatele delicatamente e spezzettatele finemente.
Lavate il pompelmo e grattugiatene metà della scorza, facendo attenzione di non utilizzare la parte bianca.
Unite scorza e basilico in padella e fate soffriggere leggermente.
Versate, quindi, la pescha tagliate a dadini e lasciate cuocere, e insaporire, fino a quando sarà morbida. Spremete il pompelmo e, quando si sarà asciugata, bagnate la pesca, in modo che rimanga sempre cremosa.

Nel frattempo scaldate una piastra (o una padella antiaderente). Non aggiungete grassi. Quando sarà molto calda, adagiatevi la fettina di caciotta.

Fatela rosolare a fiamma viva fino a quando si sarà formata una crosticina. Dovrà rosolarsi, ma non sciogliersi. A questo punto girate la caciottina e fatela rosolare anche dall'altra parte.
Quando sarà pronta, trasferitela in un piatto.
Copritela con la dadolata di pesche al basilico e unitevi, a mo' di decoto, le fettine di pesca tenute da parte, che avrete fatto rosolare sulla piastra.
Pestate in un mortaio le nocciole, in modo che rimangano piuttosto grossolane.
Spargetele sulla superficie e servite.
E' bene che il piatto sia caldo, in modo che il formaggio non raffreddi e che mantenga, in questo modo, la morbidezza e la sua totale avvolgenza, tra la pasta filante della caciotta e la dolcezza delle pesche.

La provenienza del formaggio è sicuramente garanzia di riuscita. L'amore che vi lega ad un piatto, garanzia di apprezzamento.


abc

Biscotti integrali con noci e frutti rossi: tracce che segnano il binario dei ricordi

Parlare di questi biscotti è un po' come ripercorrere strade passate. Sì, perché tanta è la mia ricerca di fragranze nuove che addolciscano la colazione e qualche spuntino, che non faccio in tempo a preparare una versione di biscotto che sono già a quella successiva. E quando ve ne parlo, è sistematico, non sono che un vecchio ricordo.
I primi tempi in cui ho iniziato ad approcciarmi alle preparazioni "no butter", ho trovato rifugio nella mia magica margarina. Ottima, genuina e sorprendente soluzione. Mi piace che i dolci che preparo in casa siano "miei" a partire dalle materie prime e tutto quello che posso produrre io, lo produco con infinito piacere. Ma è anche vero che mi piace, in un percorso conoscitivo, mettere insieme scoperte, sapori, piaceri. Amo la frutta secca, su questo non ci sono dubbi. E la frutta secca è ricchissima di grassi. Grassi benefici per il nostro organismo (ma sempre con moderazione!!!). Perché, allora, non sfruttare queste potenzialità e accostarla alla margarina, permettendo di diminuirne la quantità necessaria? In fondo la frutta secca nella mia dispensa non manca mai, davvero mai. Così ecco la soluzione: gli istinti di biscottatrice conpulsiva così possono essere ascoltati, assecondati e..... soddisfatti ^_^ Ah, ovviamente lo zucchero è superato :D Solo un lontano, lontanissimo ricordo.

Ingredienti

150 g di farina integrale
100 g di farina di orzo integrale
100 g di margarina
65 g di malto di riso
30 g di noci
15 g di frutti rossi
25 g di latte di soia
sale rosa dell'Himalaya

Unite in un boccale le noci e i frutti rossi. Tritateli grossolanamente, quindi unitevi il malto di riso.
   Impastate fino a formare una base perfettamente omogenea.
Aggiungete, quindi, la margarina e create una crema.
A questo punto miscelate le farine e iniziate ad incorporarle poco alla volta. Unite anche il sale, un pizzico sarà sufficiente.
Impastate fino ad ottenere un composto compatto.
Formate un panetto, avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo riposare in frigorifero per almeno un'ora.
Quando sarà trascorso il tempo riprendetelo. Infarinate il piano di lavoro e stendete l'impasto in una sfoglia spessa circa mezzo centimetro.
Con una formina della forma desiderata ritagliate i biscotti, fino a terminare la pasta.
Foderate una teglia con carta forno, quindi adagiatevi i biscotti appena creati.
Accendete il forno ad una temperatura di 180° e, una volta in temperatura, infornate.
Lasciate cuocere per circa 30 minuti, girando la teglia a metà cottura se vedeste che la doratura non fosse uniforme. Ormai ho capito che nel mio forno questo passaggio è d'obbligo.
A questo punto sfornate i vostri biscotti e lasciateli raffreddare su una gratella.
Quando saranno ancora caldi potrete spolverarli con dello zucchero di canna polverizzato. In genere è un passaggio che evito, ben consapevole che andrà a discapito dell'aspetto. E' solo l'attenzione per la quantità di zuccheri a fermarmi, ma certamente ne gioverà sia la vista, che il palato ^_^
A questo punto non vi rimane che l'assaggio, sempre che non abbiate ceduto nella fase post sfornamento ; ))

Potrete conservare i biscotti in un barattolo di vetro, oppure in una scatola di latta. Dureranno parecchi giorni. Di certo più di quelli che la vostra golosità concederà loro!!!

abc

Moscardini in umido con pere e peperoni su crema di patate alla rucola: l’irresistibile stimolo delle sfide

La verità è che difficilmente mi approccio ad un piatto tanto per cucinare qualcosa. Quando emerge il pensiero di una particolare pietanza, quella pietanza deve essere studiata e curata nei minimi dettagli. La sfida si fa stimolante quando, a fare da protagonista, è un ingrediente che nel tempo non ha mai rappresentato grande versatilità sulla mia tavola. Polipo o moscardino che sia, è sempre stato in insalata, e sempre con quelle verdurine in barattolo che ho felicemente abbandonato una volta intrapresa la mia vita lontana da mamma e papà. Ma comunque, anche nei primi tempi di indipendenza, è sempre stata insalata: con patate bollite, olive, formaggio a cubetti, prosciutto a dadini e basilico, ma sempre insalata. Fatale fu quell'assaggio, in una lontana cena a base di pesce. Ve ne parlai quando vi riproposi la mia versione di quel piatto, qui. Uno dei miei migliori piatti polposi. Allora capii che avrei dovuto stravolgere la convinzione che l'insalata fosse l'unica incastonatura possibile per questo mollusco. Quando mi trovai, così, tra le mani questi tentacoli, seppur si stia parlando di un moscardino, ho iniziato a vagare tra le più varie specie di sapore e cottura. Non credo sia immediato immaginare che un peperone possa accostarsi ad una pera, ma, complice la stagione ancora estiva (ai tempi in cui lo ideai) e la mia predisposizione all'aggiunta della frutta nelle pietanze, tutto si è legato davanti ai miei occhi con sorprendente semplicità. Diciamo che ci ho provato. Diciamo che i sapori immaginati hanno scatenato una fervida curiosità di assaggio. E diciamo che il piatto, nel suo dedalo di sapori e consistenze, mi ha appagato ampiamente. E, giusto per concludere con una curiosità, non mi concedo più l'acquisto di un polpo per farne insalate. Mai ^_^

Ingredienti

Per il polpo
2 moscardini
1 peperone rosso
1 pera Williams
sale
olio evo
pepe
1 spicchio d'aglio
1 cucchiaino di scorza di limone bio grattugiata

Per la crema di patate
1 patata rossa (per me direttamente dall'orto di famiglia)
1 mazzetto di rucola (circa 100/150 g)
latte di avena
2 cucchiaini di senape delicata

Lavate i moscardini, togliendo le parti non commestibili ^_^
Tagliate i tentacoli e la testa a listarelle. Scaldate un po' di olio evo in una padella e, una volta caldo, aggiungete lo spicchio d'aglio schiacciato. Lasciate insaporire per un minuto circa, quindi unite i moscardini.
   Fate saltare per qualche istante, quindi abbassate leggermente la fiamma e lasciate cuocere il pesce, salandolo leggermente.
Nel frattempo lavate il peperone. Tagliatelo a metà, privatelo dei semi e delle parti interne e tagliatelo a listarelle.
Unitele ai moscardini, quindi aggiungete altro sale e procedete con la cottura, coprendo con un coperchio, per circa 50 minuti. Se fosse necessario unite dell'acqua durante la cottura.
Sbucciate la patata, tagliatela a dadini e bollitela in acqua salata, fino a quando sarà morbida.
Sbollentate velocemente anche la rucola, precedentemente lavata, quindi scolate e inserite tutto in un bicchierone di plastica.
Passate con un frullatore ad immersione, aggiungendo un cucchiaino di senape e correggendo con il latte di avena (la quantità dipenderà dalla quantità di amido presente nella patata, per cui regolatevi). Assaggiate e correggete eventualmente di sale. Quindi tenete la salsa al caldo, da parte. Nel frattempo tornate al piatto e tagliate la pera, precedentemente lavata, a fettine non troppo sottili.
A me piace utilizzarela frutta con la loro buccia, voi procedete secondo il vostro gusto.
Unitela ai moscardini, insieme alla scorza del limone e al pepe. Saltate tutto a fiamma vivace per circa 5 minuti, in modo che la pera si insaporisca, ma non si sciolga. Assaggiate la sapidità ed eventualmente correggete.
A questo punto il piatto è pronto.
Versate su metà piatto la crema di patate e rucola, quindi posatevi sopra i moscardini.
La restante crema versatela in un bicchierino e ponetelo accanto al piatto stesso. Sarà piacevole alternare i sapori e gustarne le differenti sfumature.

Un piatto che richiede tempo e cura, ma che dà importanti e insolite soddisfazioni!! Provare per credere.

abc

Sesamini al burro salato di anacardi: il traguardo che non ti aspetti, il piacere che ti conquista

Quando pensai a questo biscottino, non immaginai che ciò che ne sarebbe venuto fuori sarebbe stato così sorprendente. A dirla tutta non sapevo neanche se aspettarmi un biscottino da dolce oppure uno da aperitivo. Ho preso i miei amatissimi anacardi, ci ho aggiunto una manciatina di sale e ho iniziato a frullare. Man mano che tutto si trasmormava in crema.... davanti ai miei occhi prendevano forma questi piccoli bottoncini. Come sempre accade ogni volta in cui mi concedo ai senza (senza burro, senza uova, senza latticini), la paura di avere un impasto troppo morbido, oppure poco friabile, insomma poco riuscito, si impadronisce di me. Ma non è certo questo a fermarmi. Mi piace pensare che il buono possa anche risiedere in alimenti privi di ingredienti inadatti agli intolleranti, oppure eliminati per scelta etica. E ci provo sempre. In genere vivo con preoccupazione l'attesa, seppur la certezza che un insuccesso possa gravare solo sul mio palato renda tutto più leggero. Ma, se certe volte le scelte hanno portato con loro aspettative troppo elevate affinché il risultato potesse essere all'altezza, ci sono sfornate che fanno pieno centro: questi sesamini sono un successo senza precedenti!

Ingredienti

Per il burro di anacardi
150 g di anacardi tostati
5 g di sale grosso

Per i biscotti
185 g di farina integrale
25 g di farina di soia tostata
5 g di bicarbonato
burro di anacardi
100 g di malto di riso
35 g di latte di avena
25 g di semi di sesamo

Iniziate preparando il burro. Inserite in un boccale gli anacardi e unitevi il sale. Azionate le lame e fatele girare, pulendo di tanto in tanto le pareti del boccale, fino a quando avrete ottenuto una crema.
Trasferite tutto in un contenitore e riponete in frigo, fino a quando sarà raffreddato completamente. In questo modo acquisirà anche compattezza. Passate quindi alla preparazione dell'impasto.
Setacciate e mescolate le farine, con il bicarbonato.
   Unite il malto di riso e iniziate ad impastare, inserendo, poco alla volta, il burro di anacardi e il latte di avena. Impastate fino a quando otterrete un impasto compatto.
Formate un panetto, avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e ponetelo in frigorifero, a riposare, per almeno un'ora.
Trascorso il tempo riprendete la pasta e tagliatela in piccole fette. Tirate ciascuna fettina in salamotti del diametro di circa 2 centimetri.
Sistemate su un foglio i semi di sesamo, quindi passateci sopra il salamotto di pasta, in modo che si copra completamente.
Tagliate la pasta in piccole fettine di mezzo centimetro, o poco più. Sistemate ciascun diamantino su una teglia coperta da carta forno.
Procedete con la lavorazione fino a terminare tutto l'impasto.
Accedete, a questo punto, il forno. Quando avrà raggiunto la temperatura di 180° infornate la teglia e cuocete i sesamini per circa 30 minuti. Fate attenzione che la cottura sia uniforme: eventualmente, a metà cottura, girate la teglia.
Una volta che li vedrete dorati spegnete il forno, estraete la teglia e sistemate i biscotti su una gratella, su cui li lascerete raffreddare.
In questo modo acquisiranno croccantezza.

A questo punto non dovrete fare altro che procedere all'assaggio.

Si possono conservare per molti giorni in un barattolo di vetro o in una scatola di latta. Manterranno la loro meravigliosa consistenza e non perderanno sapore e fragranza.

Potrete presentare queste chicche azzardando un accostamento dolce (sono favolosi con il cioccolato!!!!) oppure, in un buffet d'aperitivo, con una salsa delicata e sfiziosa. Beh, io quella salsa l'ho preparata e..... presto ve ne parlerò.

Per il momento..... godete di questa delizia in tutta semplicità!!

abc

Budino di pesche su miglio al cioccolato: la proiezione di un pensiero audace

Quando vi parlai di questa confettura, in realtà, il mio pensiero navigava oltre. Quella crema di pesche, Rhum e salvia è nata avendo ben chiara la sua successiva contestualizzazione. L'idea mi frullava in testa da lungo tempo: quella base di miglio al cioccolato mi incuriosiva al limite della resistenza ^_^ e non avrei potuto che mettere in atto un altro piccolo esperimento e assaggiarne il risultato. Se il principio di cottura di questa preziosa pianta erbacea è quello dell'assorbimento, perché non evolverlo e sfruttarne le potenzialità? Così ho arricchito la quantità di liquido richiesta con del fondentissimo cacao. Che, insieme alle pesche, al retrogusto di Rhum, alle nocciole, in un incontro di consistenze diverse, rendono l'esperimento decisamente riuscito. E, il dolce, assolutamente adatto anche a chi persegue un'alimentazione controllata, appaga papille e anima.

Ingredienti

50 g di miglio
10 g di cacao amaro
170 g + 20 ml di latte di soia 
5 g di zucchero di canna grezzo   
1/2 cucchiaino di agar agar 
1 limone (scorza)  
1 vasetto da 350 ml di confettura di pesche
20 g di nocciole   

Iniziate mescolando la scorza grattugiata del limone alla marmellata di pesche. Tenete da parte e lasciate insaporire.
Sciogliete in 170 g di latte do soia il cacao e lo zucchero di canna. Versatevi il miglio, precedentemente sciacquato sotto acqua corrente, e ponete tutto sul fuoco, coperto. Portate ad ebollizione, quindi abbassate la fiamma e fate cuocere fio al completo assorbimento del liquido. Spegnete, quindi, la fiamma e lasciate intiepidire.
   Dividete il miglio in due vasetti e compattatelo bene al fondo. Lasciatelo riposare.
Scioliete l'agar agar in 20 ml di latte di soia, quindi versate tutto nella confettura di pesche. Portate ad
ebollizione e lasciate cuocere per circa 3 minuti.
A questo punto spegnete il fuoco e versate la crema sopra il miglio. Lasciate raffreddare a teperatura ambiente, fino a quando sarà tiepido. Quindi spostate i vasetti in frigorifero e lasciateli per almeno un'ora. In questo modo il dolce acquisirà consistenza.
Prima di servire spezzettate le nocciole in un mortaio, piuttosto grossolanamente, e coprite la superficie.

Tenete i budini fuori dal frigo un'oretta prima dell'assaggio.

Non vi resta che assaporare questo insolito dessert.

Sapori, consistenze.... un modo diverso per stupire i vostri ospiti, e per coccolare i vostri palati!!


abc

INSTAGRAM FEED

Follow on Instagram