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Farinata di ceci strapazzata: l’ordinarietà del destino e l’attesa del momento giusto per agire

Vi capita mai, davanti ad un ingrediente che amate particolarmente, di provare un senso di piacere quando lo vedete proposto nelle differenti accezioni? Ecco, a me sì, capita spesso. E se tanti sono i sapori che apprezzo, molti di questi li perseguo a periodi, come se il mio corpo chiedesse di essere colmato di quel sapore fino a non poterne più. Questo è il periodo della farinata di ceci. Potrei non stancarmene mai!
Quel mattino di qualche settimana fa, nella visita alla pagina amica della splendida Angela, mi imbatto in questa meraviglia. Lei la chiama farinata scomposta e, a sua volta, scrive dell'ispirazione che ha avuto da Daniela (in una pubblicazione che, ai tempi, colpì anche me), che lei chiama non uova strapazzate. Se tutto, nella vita di una persona, avviene per un motivo, anche il fatto di ritrovare quel piatto e, in quel piatto, ritrovare il mio apprezzamento di ormai un anno fa, allora questo piatto è il caso che entri anche nella mia cucina. E così è stato: il tempo di preparare la pastella e di farla riposare e la mia personale versione di farinata strapazzata ha preso vita. Eccezionale. Grazie Angel, grazie Daniela e.... a voi l'assaggio.

Ingredienti

50 g di farina di ceci
125 g di acqua
8 g di olio evo
2 g di sale
1 rametto di rosmarino
pepe
noce moscata

Lavate e asciugate il rosmarino. Sfogliatelo e tritate finemente, con una mezzaluna, le foglioline.
Setacciate la farina di ceci in una terrina capiente. Versate poca acqua alla volta, mescolando in modo da evitare la formazione dei grumi. Unite il rosmarino tritato, il pepe, la noce moscata, miscelate bene e lasciate riposare la pastella in frigo, coperta, per almeno un'ora.
Scaldate una padella con un filo di olio evo. Unite olio e sale alla farinata e mescolate energicamente. Quando la padella sarà molto calda, versate il liquido e cuocetelo a fiamma vivace per un minuto circa. Quando si sarà formata una crosticina sul fondo, spezzattate la frittatina con un cucchiaio di legno, mantenendo sempre la fiamma viva.
Fate saltare la farinata, in modo da far rosolare bene le briciole da tutti i lati. Mantenetela sul fuoco fino a quando saranno dorate uniformemente. A quel punto spegnete la fiamma e impiattate.
Servitela calda, magari accompagnandola da verdure al vapore o, anch'esse, saltate in padella.
Io le ho gustate con delle carote a fettuccina e friggitelli.
La delicatezza e la leggerezza di questo piatto, supportata da un sapore deliziosamente avvolgente, vi rapiranno e soddisferanno il vostro palato.

Una nuova versione di farinata, che incanta e convince.
Un'esperienza da ripetere sicuramente.
abc

Polpette di melanzane con cuore filante: ottimizzazioni di risorse e nuove conquiste

Finalmente la mia versione di polpetta!!!! Ormai, leggendo sempre le mie dosi pro capite, saprete che cucino quasi sempre per una sola persona. E immaginerete come sia difficile, talvolta, dividere gli ingredienti, utilizzarli in parte per poi ripeterli per i giorni seguenti, fino al loro totale smaltimento. Così è successo per questa melanzana. Quando vi proposi questa versione il mio estro cercava già un modo per consumare la metà rimasta. Questa volta non è stato difficile: polpette. Sento parlare spesso di questa delizia. Fatta in svariati modi, tutti difficilmente replicabili nella mia cucina per la presenza di ingredienti che generalmente non utilizzo. Così mi sono detta: perché non provarci? E perché non aggiungere nell'etere una ricetta in più? La mia personalissima versione di polpetta di melanzana? L'ho voluta semplice, aromatizzata e con pochissimi ingredienti. Ho prediletto, ome di consuetudine, la cottura in forno e.... il risultato è stato sbalorditivo. Morbide e delicate, in una crosticina sfiziosa e con un cuore di travolgente avvolgenza. Lancio avvenuto con successo: le mie polpette di melanzane viaggiano verso i vostri palati!!

Ingredienti

100 g di polpa di melanzana cotta al vapore
1/2 spicchio d'aglio
2 rametti di rosmarino
sale nero di Cipro
25 g di farina di riso bio
10 g di parmigiano grattugiato
9 cubetti di parmigiano
pangrattato di riso
olio q.b.

Estraete la polpa dalla melanzana cotta a vapore. Tagliatela a pezzi ed inseritela in un boccale. Aggiungete il rosmarino, precedentemente lavato e sfogliato, il sale e lo spicchio d'aglio.
Frullate tutto, fino ad ottenere una crema. unite la farina di riso e il parmigiano grattugiato e amalgamate bene.
Lasciate riposare l'impasto per circa mezz'ora: in questo modo i sapori si armonizzeranno e si intensificheranno.
Nel frattempo tagliate il parmigiano in cubetti e rivestite una teglia con carta forno. Ungetela leggermente alla base, in modo da creare una perfetta superficie di cottura. Riprendete ora l'impasto e procedete alla formazione delle polpette.
Bagnatevi leggermente le mani. Prelevate poco impasto alla volta e affondateci, nel mezzo, un cubetto di parmigiano.
Passate ciascuna polpetta nel pangrattato di riso, quindi sistemate le polpette nella teglia, facendole rotolare leggermente sul fondo, in modo che si ungano leggermente. Procedete fino a terminare l'impasto (e quindi anche il parmigiano. Con queste dosi ve ne verranno circa nove).
Accendete il forno e portatelo alla temperatura di 200°
Infornate le polpette e lasciatele cuocere per circa 30 minuti, girandole durante la cottura, in modo che cuociano in maniera uniforme.
Quando saranno ben dorate, sfornatele e servitele.
Io le ho accompagnate con una freschissima insalatina di rucola e finocchi, impreziosita da semi di sesamo. Un piatto da verdura al quadrato ^_^ Ricco, semplice e genuino.
Ma, soprattutto, pieno di irresistibile sapore!!!
Difficile fermarsi di fronte a tanta sfiziosa bontà ; ))




abc

Biscotti di carote ai pistacchi: la proiezione di un modo di essere e il pensiero in continua evoluzione

Seppur ultimamente non ne abbia più fatto cenno, spostando l'attenzione su altri argomenti, la colazione rimane il punto focale delle mie giornate. No, nel frattempo non ho stravolto le mie abitudini o spostato il baricentro della mia quotidianità ^_^ Il risveglio deve proiettare i migliori propositi sul nuovo giorno e non esiste risveglio che si rispetti, senza una colazione che si rispetti. Quello che, forse, un po' è cambiato, è il modo di pensare al dolcetto. Sempre più folle, sempre più audace. Il fatto che non debba obbligare palato altrui all'assaggio forzato di nuovi intrugli, mi autorizza a lanciarmi in elaborazioni niente affatto tradizionali. E, a dirla tutta, questa cosa del non essere affatto intrappolata in schemi definiti di normalità, nella cucina come nella vita in genere, mi piace davvero tanto. Così quando ho immaginato questi biscotti non ci ho pensato un attimo a provarci. E sapete? Non sono assolutamente niente che si possa paragonare ad un sapore già vissuto, niente che possa ricordare una consistenza già assaggiata. Sono loro, con la loro identità, la loro stranezza e la loro forte personalità. E mi rappresentano alla grande ^_^
Ah.... preparatevi, qui si biscotta a tutto spiano!!

Ingredienti

230 g di carote
25 g di zucchero di canna grezzo Dulcita
30 g di pistacchi + 25 g per la copertura
20 g di mandorle
40 g di crusca di grano
45 g di farina tostata di soia
25 g di farina di canapa sativa
15 g di olio evo

   Pulite le carote e tritatele finemente, insieme allo zucchero di canna. Pulite i 30 g di pistacchi, cercando di eliminare tutte le pellicine e uniteli, insieme alle mandorle, al trito di carote. Tritate ancora, formando un composto piuttosto uniforme.
Setacciate e mescolate tra loro le farine, la crusca di grano e tenetele da parte.
Versate l'olio nelle carote e, un cucchiaio alla volta, unite le farine. Lavorate bene tutto fino ad ottenere un impasto omogeneo.
Pulite i restanti 25 g di pistacchi e pestateli grossolanamente in un mortaio. Rovesciateli su un foglio di carta da cucina. Con l'impasto formate delle palline grandi poco meno di una noce.
Schiacciatele nel mezzo e passatele, su una sola superficie, nei pistacchi in granella.
Sistemateli su una teglia coperta da carta forno e cuoceteli, a 180°, per 30 minuti. Controllate la cottura: non diventeranno croccanti e friabili come frollini, ma fate attenzione che i pistacchi in superficie non tendano a bruciacchiarsi. Potrebbe essere necessario un tempo di cottura differente, in base al vostro forno. Una volta sfornati, lasciateli raffreddare su una gratella.
   Quando saranno freddi sistemateli in piccoli pirottini e serviteli. Possono essere una deliziosa idea regalo, un dolce e originale pensiero per la vicina di casa, o per la maestra dei vostri bambini che, oggi in buona parte delle regioni, inizieranno il nuovo anno scolastico.
O semplicemente potranno deliziare i vostri risvegli, così come hanno deliziato i miei ^_^


L'importante, nella vita, è..... osare sempre!!

abc

Fiori di zucca farciti ed essiccati: nuove conoscenze, grandi aspettative e invitanti stimoli

E' arrivato l'essiccatore!!!!! E' arrivato pochi giorni prima che partissi per l'Abruzzo, per quel viaggio importante di cui presto vi parlerò. E' arrivato in un momento in cui non avrei potuto mettermi all'opera, così sono stata costretta a fronteggiare la mia curiosità e a lasciare che questa meraviglia occupasse il suo nuovo spazio (come porta vaso, vi garantisco che fa la sua bella scena ^_^). Mia madre ha sgranato gli occhi, quando le ho descritto le dimensioni di questo marchingegno. "E dove lo metti?". La mia cucina è parecchio piccolina e, chi l'ha vista lo sa, sia mai che sacrifichi un ripiano della dispensa, rinunciando alle mie amate farine, ai miei preziosi semi, ai cereali, alla frutta secca, alle mie conserve casalinghe, .... Ma lì è perfetta. Magari rivestirò la scatola di tessuto, o cercherò una cesta per contenerla, ma è il caso che rimanga lì, sempre a portata di mano. Perché lavorerà alla grande!! Il primo esperimento è stato con dei dolcissimi pomodorini Pizzutello. Quando ho visto il risultato ho fatto scorta di pomodori, ora che sono ancora succosi e prelibati, e mi sono garantita una modesta scorta per l'autunno. Ma, mentre vedevo trasformarsi questi frutti in piccole patacche rosse, già elucburavo.
Questi fiori sono il frutto di una neonata passione, che tanto ancora mi dovrà insegnare, ma che tanto mi sta appassionando. E, sempre questi fiori, sono uno snack originale, salutare, sfizioso e irresistibile. E sono davvero fiera del risultato!!

Ingredienti

200 g di fiori di zucca
20 g di nocciole
2 rametti di menta (anche di più se utilizzaste la mentuccia)
sale

Pulite i fiori di zucca, eliminando il pistillo e il gambo, quindi lavateli e tamponateli delicatamente, senza romperli.
Lavate anche la menta e asciugatela bene.
Prelevate le foglie e pestatele, insieme alle nocciole, in un mortaio, fino a creare un battuto piuttosto fine.
Aiutandovi con un cucchiaino, farcite delicatamente ciascun fiore con una parte del composto di menta e nocciole, cercando di uniformarlo su tutta la superficie.
   Disponete ora i fiori sui ripiani dell'essiccatore, facendo in modo che non si sovrappongano. Con l'essiccazione si ridurranno di volume, ma è bene non metterli troppo ammassati, in modo da far circolare bene l'aria tra loro.
Impostate la temperatura sui 54° e, coprendo con il coperchio, azionate l'essiccatore.
Io li ho fatti essiccare per circa 8 ore. Era la prima volta e sono andata un po' ad occhio. E' stato sufficiente per ottenere delle belle cialde secche.
A questo punto estraeteli e sistemateli su un ripiano, sopra un foglio di carta assorbente. Cospargeteli di sale e copriteli con un altro foglio assorbente. Sistematevi sopra un tagliere (o un oggetto piatto) e ponete sopra un peso, in modo da schiacciarli.
Lasciateli una notte intera, quindi raccoglieteli e..... conservateli, oppure assaggiateli.

Snack sfizioso e salutare, oppure antipastino originale, magari servito con una salsina alla rucola e menta, o ancora decorazione per una cheesecake salata, o tutto quello che la vostra fantasia suggerisce. Non vi deluderanno!!


abc

Melanzana ripiena estiva: il perfetto ritrovo di sapori in un piacevole ‘ritrovo’ di sorrisi

Tutto è partito dalla voglia di qualcosa di semplice, ma che portasse con sé tutti i sapori intensi che la nostra terra e la stagione ci offrono. Tutto è partito dalla voglia di sezionare una melanzana e ricomporla con un piccola rivisitazione. In questa melanzana ripiena, infatti, c'è poco di più della melanzana stessa. Ma è il modo di rivisitarla, che mi è piaciuto. Quei bocconcini dorati legano perfettamente con la dolcezza dei pomodorini e il parmigiano unisce tutto senza coprire i sapori. Tiepida, delicata e.... sorridente. Sì, per me un piatto riuscito è un piatto che fa sorridere. La tendenza di questo periodo, quasi come se volessi trovare certezze nelle piccole cose, è di prediligere i sapori naturali. Non mi piace stravolgere, non mi piace rivoluzionare. Amo riempirmi della pienezza della natura. Questo piatto mi soddisfa proprio per questo. Questo piatto mi fa sorridere.
Porto ancora qualche raggio di sole estivo tra le mie pagine, convinta che le tracce di un'estate in punta di piedi rimarranno dentro di me, nei segni di gioia e nei vuoti che ha lasciato.

Ingredienti

1/2 melanzana viola
4 pomodorini Pizzutello
10 g di semi di zucca
15 g di parmigiano
1 cucchiaio di semolino di riso
1 cucchiaio di olio di olive taggiasche
12 foglie fresche di basilico
sale rosa dell'Himalaya

Lavate la melanzana, tagliatela a metà, cospargetela con del sale e cuocetela a vapore fino a quando sarà morbida, ma non troppo. Mantenete il picciolo.
Lasciatela raffreddare, quindi prelevate con un coltellino la polpa, lasciando sulla buccia uno spessore di un paio di centimetri. Tagliatela a dadini non troppo piccoli e infarinateli nella semolina di riso. Scaldate, in una padella, l'olio di olive taggiasche e, quando sarà ben caldo, buttateli la dadolata di melanzana, facendola saltare a iamma viva.
   Nel frattempo lavate i pomodorini, asciugateli e tagliateli in otto.
Lavate e asciugate le foglie di basilico, quindi spezzettatele, unitele ai pomodori e lasciate che insaporiscano, per qualche minuto.
Aggiungete, ora, alle melanzane in padella, i semi di zucca. Fate saltare bene ancora per qualche minuti il tutto, salate a piacere, quindi spegnete la fiamma e aggiungete le melanzane ai pomodorini. Mescolate e lasciate intiepidire.
Tagliate a scaglie il parmigiano, aggiungetela alla farcia e mescolate.
Riempite, con il composto ottenuto, il guscio di melanzana svuotato. Cercate di compattare bene il ripieno, quindi grattugiatevi sopra parmigiano a piacere.
Accendete il forno a 200°. Una volta che sarà in temperatura, versate un filo di olio sulla melanzana (ne sarà necessario davvero pochissimo) e infornate. Lasciate cuocere per circa 30 minuti, o comunque fino a quando sulla superficie si sarà formata una crosticina dorata.

A questo punto sfornate la melanzana e lasciatela intiepidire.

Impiattatela e servitela, respirandone il profumo, prima ancora di immergervi nei suoi intriganti sapori.

Semplicità, niente di più.
Semplicità che travolge.


abc

Friggitelli ripieni: piccole conquiste che tingono di delicata dolcezza le più consolidate tradizioni

Prima d'ora la parola friggitello proiettava nel mio immaginario solo un ortaggio cucinato in umido, intero insieme ai suoi semini, leggermente rosolato e dal sapore intenso nella sua cottura semplice. Tradizioni di famiglia. Non un piatto consumato spesso, ma sempre in questa versione.
Poi, come per ogni ortaggio di cui l'orto di famiglia è genitore, ho iniziato a girare intorno a questo piccolo peperone verde e a cercare di capire se e come avrei potuto interpretarlo, giusto per affrontare con fantasia le maggiori frequenze con cui mi sarebbe capitato di cucinarlo. Ho iniziato, dapprima, con la farcitura di questi baci di dama. Fu allora mi convinsi che avrei potuto farne altre varianti. Ripieni. Ripieni. Ripieni. Ripieni. Era una eco infinita che ha accompagnato un susseguirsi di giornate. Fino a quando.... rupieno fu. Il sapore deciso del friggitello avrebbe richiesto qualcosa di dolce, a contrasto. Ho scelto un formaggio morbido e delicato e l'ho impreziosito con piccole gemme ricche e dolci. Non sapevo cosa ne sarebbe venuto fuori, ma come ogni volta, la fotografia è d'obbligo..... sia mai che poi il risultato sia meritevole. L'assaggio mi ha dato ragione: questi piccoli bocconcini verdi sanno appagare l'appetito coccolando il palato. E quando mia mamma ne è venuta a conoscenza..... ha strabuzzato gli occhi, con un "ma davvero???". Tradizione rivoluzionata. Con sapore. Con piacere. E con estrema semplicità.

Ingredienti

3 friggitelli
75 g di ricotta vaccina
10 g di semi di zucca
5 g di bacche di Goji
sale rosa dell'Himalaya
olio evo

Lavate i friggitelli. Eliminate il picciolo e puliteli da tutti i semini. Teneteli da parte.
Tritate finemente i semi di zucca insieme alle bacche di Goji. Io non sono solita lasciarle in ammollo, perché sono comunque morbide e danno una piacevole consistenza.
Unite il trito alla ricotta, salate a piacere e mescolate fino ad ottenere un composto omogeneo.
   Aiutandovi con un cucchiaino e avendo molta cura, riempite ciascun friggitello con la farcia. Cercate di fare arrivare il ripieno fino in fondo, facendo fuoriuscire l'aria e facendo in modo che non rimangano spazi vuoti.
Portate il forno alla temperatura di 200°. Sistemate i friggitelli farciti in una piccola pirofila, cospargete con un filo di olio evo e infornate.
Cuocete i friggitelli per circa 30 minuti, fino a quando saranno ben rosolati.
Quindi sfornate e lasciate intiepidire leggermente.
Servite i friggitelli e assaporateli nella loro intensa dolcezza. Piccoli bocconcini morbidi, profumati e gustosissimi.

Sarà impossibile resistere!!!



abc

Crostata di pere alle nocciole e cocco con bacche di Goji: storie di magia e di bizzarre follie

In genere tutto parte dall'urgenza di dovere far fuori della frutta prossima all'eccessiva maturazione. In genere questa esigenza incontra qualche follia estrosa che, come sempre, porta lontano dai soliti canoni di pasticceria e dai binari di qualche ricetta classica, scritta e tramandata nei secoli. Solitamente tutto questo è condito dalla volontà di creare qualcosa che non abbia traccia di uova, burro e latticini e che sia ricco di preziosi nutrienti. La conferma che il buono e il goloso non debbano essere per forza sinonimo di insalubre e saturo. A volte, però, la mano scappa e..... si crea un dolce inatteso anche nei pensieri più propositivi e fantasiosi. Eccovene una prova. Due gli stimoli di partenza: crema di pere senza uova e bacche di Goji nell'impasto della frolla. Ma non solo due sono state le sorprese. Le bacche danno un sapore e un aspetto avvincente, la crema di pere è delicata e vellutata, ma quel tocco croccante delle nocciole e la pienezza del gusto del cocco, rendono questo dolce qualcosa di veramente diverso, piacevole e irresistibile. Per niente dietetico ^_^ è da dire. La quando in ogni boccone si sente la genuinità di ingredienti semplici e preziosi, anche il peccato di gola si tinge di fierezza.

Ingredienti

Per l'impasto
50 g di nocciole
15 g di bacche di Goji
10 g di semi di lino
45 g di zucchero di canna Dulcita
50 g di margarina
100 g di farina Petra 5
70 g di latte di avena

Per la farcitura
500 g di pere coscia
10 g di nocciole
10 g di frutti rossi
10 g di bacche di Goji
15 g di cocco in scaglie
1 cucchiaio di latte di avena
1 g di agar agar

Sbucciate le pere, eliminate il torsolo e tagliatele in piccoli pezzi. Mettetele in un pentolino capiente e fatele cuocere a fiamma viva, fino a quando prenderanno a sobbollire. Quindi abbassate la fiamma e fatele cuocere per circa mezz'ora, coperte.Mentre la frutta cuoce, pensate all'impasto.
Inserite, in un boccale, i semi di lino, le nocciole e le bacche di Goji. Tritatele azionando le lame a scatti, fino ad ottenere una granella fine. Aggiungete lo zucchero di canna e proseguite ancora per qualche istante.
Aggiungete la margarina (io la preparo in casa secondo la ricetta riportata qui) e impastate grossolanamente. Aggiungete, poco alla volta, la farina e il latte di avena. Aggiungetelo per gradi, in modo da valutarne la consistenza. Il tipo di farina potrebbe richiedere più o meno liquidi.
Impastate velocemente fino ad ottenere un impasto compatto.
   Formate quindi un panetto, avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo riposare in frigorifero per almeo mezz'ora.
Versate in un bicchierino l'agar agar. Spemperatelo con il cucchiaio di latte di avena, in modo da formare una cremina senza grumi.
Versatela nel pentolino con le pere, mescolate e poi passate tutto con un frullatore ad immersione. Abbassate quindi la fiamma e fate cuocere, mescolando di tanto in tanto, per circa 4 minuti.
Pestate in un mortaio le nocciole, lasciandole piuttosto grossolane. Versatele nella purea di pere, insieme alle bacche, ai frutti rossi e al cocco in scaglie.
Personalmente non ho sentito il bisogno di aggiungere zucchero. Il dolce naturale della frutta, soprattutto quando raggiunge un certo grado di maturazione, è assolutamente appagante. Eventualmente assaggiate e provvedete a correggere secondo i vostri gusti.
Accendete il forno, portandolo alla temperatura di 190°.
Stendete la pasta frolla e foderate una teglia da 20 cm di diametro. Lasciatela piuttosto spessa (si sbriciolerà facilmente, ma compattatela bene prima di farcirla).
Versate la crema di pere e distribuitela in modo omogeneo.
Infornate la crostata e cuocetela per circa mezz'ora, controllando che non scurisca troppo.
Sfornatela e lasciatela raffreddare completamente. In questo modo si compatterà bene e sarà facile tagliarla a fettine.

A questo punto non avrete da fare altro che perdervi nei sui sapori: intensi, intriganti, ricchi.

Una dolce e preziosa coccola, che accompagnerà i vostri risvegli e i piccoli momenti di dolcezza concessi alle vostre giornate.


abc

Mini capresi al forno: prospettive, incontri e avvicinamenti di una stagione fuori stagione

Quando Maometto non va dalla montagna, la montagna va da Maometto. Così, se l'estate non viene a noi, noi andiamo verso l'estate. Ecco qual è stato il mio pensiero costante di questi mesi. La caprese è uno dei piatti veloci più desiderato sulle tavole italiane. Ma a dire il vero quest'anno non ho mai veramente necessitato di tutta questa freschezza. I sapori, però, quelli si cercano sempre e si rincorrono in tutti i modi. Che estate (o finta estate) sarebbe, senza pomodoro e mozzarella? Ecco allora che ho voluto contestualizzare una caprese, personalizzandola con sapori che richiamano l'estate e che appagano i miei personali gusti. Basilico e semi di zucca legano questi bocconcini  e rendono particolare un piatto tipicamente stagionale, in versione fuori stagione. Semplici, veloci, creano assoluta dipendenza. Il profumo si sprigiona durante la cottura e rapisce senza rimedio. Che sia un lento procedere verso nuovi sapori stagionali? In ogni caso è un piacevole modo per gustare gli ultimi attimi di estate. O finta estate.


Ingredienti

5 pomodorini dolci di Valpolicella
100 g di mozzarella light
20 foglie di basilico
10 g di semi di zucca
pepe
sale

Prendete i pomodorino, privateli del verde e lavateli.
   Tagliate la sommità e, con uno scavino, private della polpa tutti i pomodori, facendo attenzione di non rompere i pomodori stessi. Salateli all'interno e lasciateli scolare, a testa in giù, per almeno mezz'ora, in modo che perdano buona parte della loro acqua di vegetazione.
Lavate e asciugate bene le foglie di basilico. Pestatele, in un mortaio, insieme ai semi di zucca.
Aiutandovi con un cucchiaino, inserite in ciascun pomodorino un po' di pesto. Cercate di "sporcare" bene le pareti interne.
Tagliate la mozzarella in tocchetti e strizzatela leggermente, in modo da farle perdere l'acqua in eccesso.
Salatela, quindi inserite in ciascun pomodorino un tocchetto, premendolo bene affinché riempia bene tutto l'incavo.
Sistemate i pomodorini in una pirofila, in modo che rimangano dritti. Cospargeteli con una macinata di pepe.
Accendete il forno e portatelo alla temperatura di 180°. Infornate e cuocete i pomodorini per 20 minuti, su un ripiano alto in modo che la superficie diventi dorata.
Sfornate e impiattate. Accompagnateli con verdura fresca o saltata. Io li ho accostati ai miei amati germogli di soia al forno.

Lasciateli intiepidire leggermente, quindi assaporateli nel pieno della loro intensa semplicità.

Piccole briciole d'estate sulle vostre tavole e grandi momenti di vera soddisfazione.


abc

Spiedini di fiori di zucca ripieni di patate e feta: tempo che scorre, emozioni che scaldano, ricordi che segnano

La scelta di questo piatto, da proporre oggi, non è casuale. Questo piatto è speciale. La preparazione di questo piatto, lo è stata. E, speciale, è questo giorno, questo venerdì 29 agosto.
Sarebbe stato il 38mo anniversario di matrimonio dei miei genitori. Mi è sempre piaciuto festeggiare insieme a loro e questa ricorrenza è sempre stata motivo di semplici e grandi condivisioni. Da oggi questo giorno rappresenta qualcosa di più: laddove il destino toglie, noi uniamo. Papà non c'è più, ma oggi, da.... oggi, lui sarà libero sulle sue montagne, nel suo paese di origine, quello per cui ha sempre avuto un amore incontenibile. Siamo tutti insieme, oggi, proprio su quel lago a cui appartengono tanti ricordi.
Questo piatto è stato pensato e preparato insieme a mamma. Quattro mani e la gioia di condividere piccoli momenti e semplici piaceri. I fiori di zucca mi legano, in qualche modo, a momenti vissuti con loro: appena la scorsa estate, nella passeggiata mattutina intorno al lago, proprio lo stesso lago che ci vede oggi ancora insieme, arrivavamo davanti all'orto di mio zio e, attratta da quelle macchie arancioni, mettevo in moto papà affinché cogliesse tutto quello che si potesse cogliere (zio avvisato!!!! "Ti rubo un po' di fiori.... tanto tu non li mangi... vero???" ^_^). E lui coglieva.
In questi fiori ci sono le sue patate, le splendide patate rosse di cui sarebbe andato fiero. E l'idea di presentarle su uno spiedino ha dapprima reso scettica mamma, poi l'ha conquistata.
Vi lascio questi colori, dentro cui ci sono infinite emozioni. E vi lascio la libertà di assaggiare qualcosa di veramente intenso, delicato e travolgente.

Ingredienti

200 g di fiori di zucca
80 g di feta light
2 patate rosse
1 zucchina
4 foglie di salvia
olio evo
sale

Lavate le patate e mettetele a bollire, con la buccia, in acqua salata. Quando saranno morbide pelatele e schiacciatele. Lavate le foglie di salvia e tagliuzzatele sulle patate. Mescolate tutto e lasciate raffreddare, in modo che insaporiscano.
Togliete dai fiori il fondo e il pistillo. Lavateli delicatamente e tenetene 15 da parte, facendoli asciugare su un canovaccio pulito. Gli altri tagliateli a listarelle e teneteli da parte. Scaldate un cucchiaio di olio in una padella. Lavate e mondate le zucchine, quindi tagliatele a julienne, aiutandovi con una mandolina. Versate in padella e fate saltare a fiamma viva per un paio di minuti, aggiungendo un pizzico di sale. Unite anche i fiori di zucca tagliati a listarelle, abbassate la fiamma e cuocete fino a quando saranno morbidi e avranno consumato la loro acqua di vegetazione. A questo punto spegnete il fuoco e unite tutto alle patate schiacciate.
Aggiungete anche la feta sbriciolata e impastate, fino ad ottenere un impasto omogeneo.
Sistemate, i fiori tenuti da parte, su un piano. Versate sopra ciascuno di essi un po' di farcia. Chiudeteli a fagottino e infilzatene 3 per ogni spiedo.
Portate il forno alla temperatura di 200°. Sistemate gli spiedini su una teglia coperta da carta forno, vaporizzate sipra dell'olio evo e infornate.
Cuocete per circa 15 minuti, controllando che non scuriscano troppo: il fiore tende a bruciacchiare facilmente. Eventualmente girate la teglia per rendere uniforme la cottura.
Quando saranno ben dorati sfornateli e lasciateli appena intiepidire.
Trasferiteli su un piatto da portata tiepido, che mantenga la temperatura degli spiedini, e servite.

Apprezzatene l'avvolgenza e lasciatevi conquistare dalla delicatezza. Non servirà aggiungere altro, sono un'esperienza di sensi, a partire dai profumi.

A me basta guardare queste foto per tornare a quel giorno, e a tutti i giorni racchiusi nei ricordi. Questo piatto, oggi, è per te, papà. Una piccola e stupida cosa che condivido e che ti renderà presente, con noi, oltre noi.

abc

Rosti di zucchine farciti con crema di ricotta e pesto di sedano: quel che resta di un’idea

Avevo preso gli ingredienti, pochi e semplici. Li avevo assemblati seguendo un istinto fluente e indisturbato. Mi ero ripromessa di scrivere dosi e dettagli, prima che svanissero tra pensieri, impegni, meccanismi tortuosi. Sono passate settimane e non solo non ho mai solcato le pagine del mio quadernetto di ricette con la solita mina morbida della matita, ma non vi ho ancora e mai parlato di questi semplici e freschi sapori.
Furono un lampo e si materializzarono senza troppi ingegni. Ma mi appagarono nella loro semplicità e intensità. Uno stesso ortaggio può assumere caratteri diversi, in base al taglio che scelgo di riservare loro. Rondelle, fiammiferi, cubetti, fettine. A ciascuna forma il suo sapore e la sua cottura. Questa volta il fiammifero sarebbe stato d'obbligo. Una veloce infarinata ed ecco formarsi dei croccanti rosti, pronti per essere farciti. Un tocco di colore e il piatto si anima.
Poche sono state le giornate che richiedessero piatti freschi e leggeri, ma questi ultimi strascichi d'estate potranno ancora regalarci grandi spunti ed enormi soddisfazioni.

Ingredienti

100 g di ricotta vaccina
1 cucchiaio di pesto di sedano
2 zucchine
5 pomodorini Pachino
farina di riso
olio evo
sale

Lavate le zucchine e mondatele. Asciugatele, poi tagliatele a fiammiferini, a coltello o aiutandovi con una mandolina. Lasciatele in ammollo in acqua e sale per una decina di minuti.
Versate la ricotta in un recipiente. Unitevi il pesto di sedano e mescolate fino ad amalgamare tutto perfettamente. Conservate in frigorifero, in modo che il sapore si armonizzi.
Scolate le zucchine tagliate e asciugatele su un telo asciutto.
Scaldate un cucchiaio di olio evo in una padella. Infarinate una piccola manciata di zucchine alla volta, eliminate la farina in eccesso con un colino e rovesciatele nella padella. Con l'aiuto di una paletta compattatele bene e date loro una forma circolare.
Fatele cuocere a fiamma viva, schiacciandole leggermente, fino a quando la parte inferiore sarà ben dorata. A questo punto girate e cuocete dalla parte opposta, fino a renderla dorata come in precedenza. Ci vorranno 4 minuti circa per lato.
Sistemate la cialda appena ottenuta su un piatto, salatele a piacere e procedete con un'altra. Con queste quantità di zucchine dovrebbero venirvene quattro.
Una volta cotte, sistemate su due cialde metà del composto di ricotta e pesto di sedano. Coprite con le altre due cialde e compattate bene. Lavate i pomodorini e tagliateli a spicchi. Cospargete i rosti e lasciate riposare per qualche minuto.
Servite e gustate.

Tortini deliziosi, leggeri e avvolgenti nel loro sapore delicato e appagante.
Veloci da preparare, stupiscono in modo insolito.

   Perché l'imperativo è non cedere al banale e rispettare i sani principi!

Aromatizzati con noce moscata, con zenzero in polvere, o arricchiti cn semi di sesamo: sbizzarritevi!!


abc

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