close

Senza categoria

FEATURED POST

Not Post Found!

LATEST POSTS from Senza categoria

Insalata di orzo con pesto di rucola e sgombro: il desiderio che si trasforma in sostanza

Non sono solita essere la fortunata vincitrice, o l'estratta di turno. Ho imparato a capire che la mia fortuna viene manifestata in altre forme. Poi succede che, proprio quando l'immediata eredità del quotidiano lasciata da mio padre mi mette davanti questi due vasetti di sgombro sott'olio, Claudia propone questo splendido piatto per il suo contest del mese di luglio. Non è la prima volta che mi candido, e questa volta, mentre scrivo la mia adesione, mi dico "il tuo è il primo commento.... e il numero uno è poco probabile che esca, dal sorteggio". Ma ci voglio provare. Lo voglio perché quel piatto mi rappresenta, e non può essere capitato a caso.
Il giorno seguente Claudia comunica chi dovrà riproporre il suo piatto. Numero uno. Uno. UNO. U N O. Sono io. Io. Il suo entusiasmo mi travolge e il mio sorriso illumina radioso il mio volto. Grazie Claudia, grazie papà. Mai piatto è stato più voluto.
Nel post pubblicato da Claudia, proprio oggi, potrete leggere le mie impressioni sul piatto e le motivazioni delle mie variazioni rispetto alla ricetta originale (e l'appuntamento con i deliri da demenza senile precoce, fossi in voi, non me li perderei per nulla al mondo). Non ho voluto stravolgere più di tanto la natura del piatto e vi posso garantire che è buono da togliere il fiato.

Con questa ricetta partecipo al contest di Claudia "tu come cucineresti" del mese di luglio


Ingredienti

80 g di orzo biologico
240 g di acqua
1 pannocchia
1 vasetto di filetti di sgombro sott'olio extravergine As do Mar
sale 
olio evo
paprika dolce

Per il pesto
100 g di rucola
35 g di nocciole
3 filetti di acciuga
60 g di feta light

Sgranate la pannocchia, aiutandovi con un coltello. Sciacquate i chicchi sotto il getto d'acqua, in modo da eliminare le impurità e fateli bollire per 5 minuti in acqua salata. Scolate i chicchi e lasciateli raffreddare.
Sciacquate l'orzo e mettetelo in un pentolino, unendo una piccola manciata di sale e l'acqua. Portate tutto ad ebollizione e cuocete, a fiamma bassa e coperto, fino al totale assorbimento dell'acqua.
Nel frattempo lavate la rucola. Scolatela e asciugatela in un panno pulito. Sgusciate le nocciole, se non le usate già pronte, e mettetele in un boccale con la rucola, le acciughe e la feta.
   Tritate tutto in modo da sminuzzare il tutto, lasciando le nocciole piuttosto grossolane.
Quando l'orzo sarà cotto, unite il pesto. Mescolate tutto quando ancora sarà caldo, in modo da farlo insaporire bene.
A questo punto unite i filetti di sgombro spezzettati e il mais bollito, meno un cucchiaio che lascerete da parte.
Mescolate e fate riposare, fino al totale raffreddamento. [A questo punto aggiungo che anche tiepida questa insalata è meravigliosa!! Parola di..... gola, incontenibile gola che ha attratto un bel cucchiaio colmo di insalata tiepida ^_^].
Riprendete ora il mais tenuto da parte. Conditelo con dell'olio evo e della paprika dolce a piacere.
Scaldate una padella e, una volta calda, rovesciate dentro i chicchi.
Fateli saltare a fiamma viva per qualche minuto, cercando di farli dorare uniformemente e facendo attenzione a non farli bruciacchiare.
Impiattate l'insalata come meglio desiderate, su un piatto, in scodellini, monoporzione oppure in un piatto da portata.
Copritela con i chicchi tostati e servite.

Aromi avvolgenti, fragranze contrastanti e consistenze antagoniste. Sapori che conquistao e che stregano. Lo capirete dalla prima forchettata.

Ringrazio Claudia per avermi dato la possibilità di portare sulla mia tavola questa bontà. In ogni caso, anche non fossi stata estratta, questo piatto sarebbe arrivato ugualmente a deliziarmi. Solo alla lettura degli ingredienti, con la dritta sull'utilizzo della pannocchia al posto del mais (che trovo davvero insapore), ho capito che ne sarei rimasta folgorata.
Ora tocca a voi prendere il testimone. Divertitevi a personalizzarla!!

Vi garantisco che ne varrà la pena!
abc

Caviale di melanzana: il lungo percorso verso la scoperta e una nuova conquista

La melanzana è quell'ortaggio che ho imparato a scoprire (e ad apprezzare) nel tempo. La curiosità di sezionarla e darle un'interpretazione mi ha portato a scoprirne versatilità e intensità. Ho imparato ad approcciarmici lasciando che quel senso di fastidio sul palato non si intromettesse più. Ho imparato a conoscerla e a lavorarla esaltandone le caratteristiche prestigiose. Ho imparato a trasformarla in qualcosa di insolito e nuovo, almeno per i miei canoni. E mi sono abbandonata al piacere di lavorarla su consiglio. Avevo sentito parlare, e visto più volte, del caviale di melanzana. Mai, però, mi ero lasciata realmente prendere. Il tempo di lavorazione mi ha sempre frenato. Poi un passaggio, in visita dalla grande Emanuela, e il rapimento: il suo caviale, così fresco, leggero, semplice e intenso non mi ha lasciato vie di fuga. Quella melanzana attendeva questa fine ^_^
Ho adattato i sapori in base alle mie esigenze e ai miei gusti e via.... il gioco è stato presto fatto. Nel suo bel vasetto è durato pochi giorni, in attesa di qualche preparazione, finendo spesso ad accompagnare verdure crude, direttamente su un cucchiaino. Come sempre Emanuela è certezza di successo e questa volta portarla nella mia cucina è stata una vera magia!!

Ingredienti

1 melanzana viola
5 foglie di basilico fresco
10 g di semi di zucca
20 g di olive taggiasche
   10 g di capperi sotto sale
sale
pepe
noce moscata

Lavate la melanzana e asciugatela. Tagliatela a metà nel senso della lunghezza e adagiatela su una teglia. Bucherellatela con i rebbi di una forchetta, cospargetela con il sale, il pepe, la noce moscata e le foglie di basilico spezzettate.
Chiudetela nuovamente e avvolgetela in un foglio di alluminio, in modo che rimanga ben compatta. Portate il forno a 200° e cuocetela per 1 ora.
Nel frattempo ammollate i capperi e sciacquateli. Uniteli ai semi di zucca e alle olive. Tritateli con una mezzaluna fino a renderli piuttosto fini.
   Quando la melanzana sarà cotta, sfornatela e lasciatela raffreddare nel suo cartoccio. Quindi apritela e, aiutandovi con un cucchiaio, togliete tutta la polpa.
Tritatela con la mezzaluna, lasciandola piuttosto spessa.
Unitela al trito di semi di zucca, capperi e olive e mescolate, in modo da rendere la crema del tutto uniforme.
Versatela in un barattolino, chiudetelo e lasciate che tutto insaporisca e si amalgami per almeno un'intera notte. Io l'ho lasciato una giornata, gustandolo il giorno dopo quello della preparazione.
A voi l'imbarazzo della scelta e la fantasia. E' deliziosissimo da gustare su un pezzo di pane, ma è anche un'ottima base per diverse preparazioni. Vi darò un'idea tra qualche giorno.
Avvolgente e intenso, il sapore di questo caviale vi conquisterà all'istante.

Vale la pena dedicargli il tempo di preparazione che richiede!!


abc

Lasagna di farinata di ceci con pesto di sedano e spinaci filanti: l’insolito incontro tra certezze

Un sacchetto da un chilo di farina di ceci. Farina comprata sfusa. Sacchetto di carta, artigianale, come ai vecchi tempi. Dosi scritte a penna sulla carta, per non dimenticare. Adoro la farinata, lo sapete e ve lo rammento ogni volta. E mi piace che ogni volta sia diversa: nelle forme, nelle metodologie di cottura, nelle aromatizzazioni, nelle presentazioni.
Questa volta il desiderio è nato guardando quel deliziosissimo vasetto di pesto di sedano (che confesso di avere finito secoli or sono, ma questo piatto, anche lui, rappresenta solo un piacevolissimo e alquanto lontano ricordo per il mio palato). Come per infinite altre volte ho solo chiuso gli occhi, ho accostato consistenze, sapori e proprietà e ho dato libero sfogo alle idee. Ne sono uscita deliziata, ancora, da qualcosa di nuovo e di sorprendente. Semplice, intenso ed essenziale. Un piatto bilanciato, che rispetta saldi principi alimentari e nutre organismo e spirito. Una pietanza che ho assaporato boccone dopo boccone e che, con piacere, ora vi presento. E vi suggerisco ^_^

Ingredienti

50 g di farina di ceci
125 g di acqua
8 g di olio evo
1 rametto di rosmarino
sale q.b.
noce moscata
100 g di spinaci cotti al vapore
40 g di pesto di sedano
2 cucchiai colmi di parmigiano grattugiato

Setacciate la farina di ceci in una ciotola capiente. Versateci poca acqua alla volta, mescolando con una frusta per evitare che si formino grumi. Lavate il rametto di rosmarino e mettetelo in infusione nella pastella. Coprite con un foglio di pellicola trasparente e lasciatela riposare in frigorifero per un paio di ore.
Trascorso il tempo, aggiungete l'olio e un pizzico abbondante di sale, mescolate e togliete il rormarino.
Ungete 4 stampi dal diametro di 10 centimetri e versateci 3 cucchiai circa di pastella. Portate il forno alla temperatura di 200° e infornate. Fateli cuocere per 30 minuti, controllando che dorino in superficie uniformemente.
Saltate velocemente gli spinaci in una padella, con poco olio evo. Salate e insaporite con la noce moscata e lasciate che si aromatizzino bene.
Quando le piccole farinate saranno cotte estraetele dal forno e toglietele dagli stampi.
Iniziate la preparazione della lasagnetta sporcando leggermente il piatto con un cucchiaino di pesto.
Adagiatevi sopra una farinata. Cospargetela con un altro cucchiaino di pesto, aggiungete una forchettata di spinaci e una manciatina di parmigiano grattugiato.
Procedete con una nuova farinata e continuate con la preparazione fino ad avere ultimato tutti gli ingredienti.
   Schiacciate leggermente le farinate tra di loro, in modo da assestare la torretta creata.
Quando avrete terminato, adagiatevi accanto gli eventuali spinaci rimasti, spolverizzate con il parmigiano e passate in forno, sotto il grill, per una decina di minuti.

Sfornate e servite immediatamente.
La fragranza della farinata si sarà legata alla morbidezza del pesto e la freschezza degli spinaci legherà perfettamente con il parmigiano sciolto. Spiegarvi in altre parole cosa si prova all'assaggio è impossibile. Occorre assaggiare ^_^

Pronti a farlo?

abc

Torta di semolino di riso al pistacchio con crema all’ananas e cocco: l’insolito che diventa costante

Arriverà il giorno in cui dal mio forno uscirà una torta normale. Forse. Non riesco a seguire una ricetta, sono sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, di mio. Allora metto insieme, sperimento, assaggio e condivido. Sì, perché questa torta è nata dal piacere di portare qualcosa di mio ad una cara amica. Direi una sorella. La mia sorellina. Per lunghi mesi i nostri impegni ci hanno tenuto distanti, ma finalmente le nostre strade ci hanno concesso una serata come ai vecchi tempi, in cui solo noi e il nostro sushi sono i protagonisti. E la mia torta. Che protagonista non è, ma una parte fondamentale la interpreta. La torta di semolino mi è sempre piaciuta. Mi piace il semolino in sé, mi piace la sua consistenza, mi piace la sua delicatezza. Dopo aver scoperto il semolino di riso, di cui vi parlai in occasione di questi bocconcini, ho iniziato ad utilizzarlo al posto di quello di grano duro, in modo da poter dimostrare che l'intolleranza al glutine spesso è meno problematica di quanto possa sembrare. Questo è un dolce interamente gluten free. Peraltro è anche dietetico (davvero??): la crema è a base di pura frutta, non ho aggiunto zucchero e di grassi.... neanche l'ombra, se non fosse per quella manciata di pistacchi che donano la loro porzione di grassi salutari. Il cocco? Solo una chicca ^_^

Ingredienti

Per la torta
550 ml di latte di cocco
110 g di semolino di riso
25 g di malto di riso
40 g di pistacchi tostati non salati
35 g di cocco in scaglie
2 uova
1/2 limone non trattato - scorza grattugiata

Per la crema all'ananas
300 g di ananas fresco
100 g di latte di cocco
35 g di farina di riso
2 g di agar agar

Portate ad ebollizione il latte di riso, nel quale scioglierete il malto di riso, insieme alla scorza del limone grattugiata.
Nel frattempo pesate il semolino di riso e, quando il latte avrà raggiunto l'ebollizione, abbassate la fiamma e versatelo a pioggia, mescolando con una frusta.
   Continuate a cuocere il semolino per circa 4 o 5 minuti, mescolando continuamente. Quando sarà trascorso questo tempo, spegnete la fiamma e lasciatelo intiepidire.
Nel frattempo sgusciate i pistacchi e puliteli dalle pellicine. Pestateli in un mortaio, in modo da avere una granella non troppo fine. Teneteli da parte.
Separate i tuorli dagli albumi: mettete gli albumi in una ciotola, che lascerete momentaneamente in frigorifero, e unite i tuorli al semolino. Mescolate fino ad incorporarli completamente e a creare una crema perfettamente omogenea.
A questo punto unite alla crema di semolino i pistacchi pestati e il cocco in scaglie. Mescolate accuratamente e tenete da parte.
Accendete il forno e portatelo alla temperatura di 190°.
Con una frusta elettrica montate gli albumi a neve fermissima.
Quando sarà bello compatto (io non ho aggiunto né sale, né succo di limone, ma fate secondo le vostre abitudini), unitelo al semolino.
Con una spatola in silicone amalgamatelo, mescolando dal basso verso l'alto. Procedete con delicatezza, in modo da non smontare la neve, ma con accuratezza in odo da rendere tutto perfettamente omogeneo.
Rivestite una teglia con carta forno (io ho usato uno stampo dal diametro di 20 cm (più 3 ciambelline in silicone, perché la prova assaggio va sempre fatta!!).
Verate il composto all'interno della teglia e livellatelo in superficie.
Infornatelo quando il forno avrà raggiunto la temperatura e procedete con la cottura per circa 50 minuti (a me c'è voluta 1 ora, ma il mio forno è un po' pigro ^_^).
Quando sarà sufficientemente compatta sfornatela e lasciatela raffreddare.
Confesso che la ciambellina è rimasta molto sfiziosa da assaggiare: potrebbe essere un prossimo formato di cottura ^_^
Occupatevi, ora, della crema di ananas per la copertura.
Pulite l'ananas e tagliatelo a tocchetti. Mettetelo in un pentolino capiente, insieme al latte di cocco, e portate tutto ad ebollizione. Abbassate la fiamma e lasciate ammorbidire tutto per un paio di minuti.
Nel frattempo pesate la farina di riso e unitevi l'agar agar (diversamente potrete fare ammollare un foglio di colla di pesce nel latte di cocco prima della cottura dell'ananas).
Togliete per un attimo l'ananas dal fuoco e passatela con un frullatore ad immersione, fino ad ottenere una crema piuttosto liscia. Stemperate il mix di farina di riso e agar agar con poco liquido alla volta e mescolate bene fino a quando i due composti saranno completamente uniti.
Lasciate bollire per un paio di minuti, sul fuoco dolce, sempre mescolando, quindi spegnete la fiamma e lasciate intiepidire. Noterete subito come si addensa.
Riprendete ora la vostra torta, estraetela dalla teglia e capovolgetela su un piatto. Fate attenzione a rimuovere la carta forno, poiché rimarrà molto morbida e tenderà a rompersi.
Versateci sopra abbondante crema e distribuitela, con una spatola, su tutta la superficie, compresi i bordi laterali. La consistenza della crema, che inizierà a rapprendersi, vi renderà facile questa operazione.
Ora copritela con il cocco in scaglie, cercando di distribuirlo in maniera uniforme.
Ponete la torta in frigo e lasciatela riposare per un paio di ore. In questo modo acquisirà compattezza e gli aromi si armonizzeranno, creando un'avvolgente abbraccio di sapore sul palato.

Non vi rimane, ora, che tagliarla e servirla.
Se vi fosse avanzata un po' di crema, sarà gradevole gustarla insieme alla torta stessa.

Delicata, insolita e curiosa. Non la solita torta, ma qualcosa di speciale. Consiglio solo di aumentare la quantità di malto (o di aggiungere una parte di zucchero, preferibilmente di canna) a chi il dolce lo preferisce.... veramente dolce ^_^


abc

Tris di verdure croccanti al forno: l’intenso piacere del semplice e del vero

Voglia di semplicità. Che non vuol dire banalità. Spesso nella semplicità si nascondono i sapori autentici, che deliziano e soddisfano.
Ricordate quando vi parlai della mia prima volta con i germogli di soia? Ve li presentai in questa zuppa. Rapita da un sapore nuovo e sfizioso, ho voluto testarne altre forme. Non ho scoperto grandi mondi, con questo contorno, non ho inventato niente di geniale. Ho solo portato in tavola genuinità, in una veste intrigante. Due verdure al forno sono veloci e semplici da preparare. Sono un perfetto centrotavola dal quale attingere direttamente con le mani (NON SI FA!! ^_^), creando una piacevole atmosfera di aggregazione e convivialità. E sono sane, salutari e leggere. Perché non includere, quindi, anche i germoglietti? Una piacevolissima scoperta, un tocco diverso ad un classico contorno di verdura.  Le ho presentate ad una cena tra amici e.... sono state apprezzate ^_^
I germogli di soia entrano di diritto nella mia lista dei must have.

Ingredienti

4 carote
2 zucchine
100 g di germogli di soia
farina di riso impalpabile
olio
sale

Pulite le carote e le zucchine e tagliatele a bastoncini. Lavate i germogli di soia. Sbollentate tutta la verdura, separatamente, per pochi istanti in acqua salata, fino a farla appena ammorbidire. Gettatela in acqua gelata per fermare la cottura e poi trasferitela su un canovaccio pulito, sempre separatamente, affinché asciughino leggermente.
Infarinate un tipo di verdura alla volta, fatela saltare in un colino affinchè perda la farina in eccedenza e sistematela su una placca coperta da carta forno e leggermente unta con olio evo.
Irrorate con un filo di olio e infornate a 200°. Dopo una decina di minuti estraete la teglia e smuovete le verdure. Infornate nuovamente e procedete per altri 10 minuti con la cottura, fino a quando la verdura diventerà croccante e dorata.
Sfornate, salate immediatamente, mescolate le verdure e lasciatele intiepidire.
Potrete mantenere le verdure al caldo in un vassoio fino al momento di servirle.

Abbiate cura di infarinare la verdura un attimo prima di infornarla, diversamente la farina si trasformerà in collante. Un occhio particolare abbiatelo per i germogli: a meno che non vogliate ottenere una ragnatela, seguite questo piccolo consiglio.

Preparate le dita e.... servitevi!!abc

Chiocciole di tacchino ai frutti rossi con basilico e spinaci: il bisogno di ascoltarsi e di rispettare i tempi

Ogni tanto ritornano. Qualche tempo fa non avrei mai pensato potessi pubblicare senza criterio i miei post. Mi piaceva l'idea di dare una continuità, di arrivare con le mie parole, di esprimere le mie fantasie culinarie, di fare compagnia, di dare spunti e idee e di fare tutto questo ogni giorno. Perché io sono quella che non cede mai, quella che dà sempre mille, quella che difficilmente fa un passo indietro, soprattutto se si prende un impegno, se si fa portavoce di un progetto. Oggi dico che tutto questo mi manca. Ma ciò che maggiormente mi manca è la lucidità nell'affrontare questo insieme di sensazioni travolgenti. Oggi accetto di non avere tempo, di dedicarmi ad altro e di lasciare per me qualche attimo di silenzio. Ecco dove sono, quando non ci sono. La cucina rimane una grande forma di espressione, per me. Ma richiede tempo e forze che spesso svaniscono.
Mangio poca carne, e quando la mangio prediligo quella bianca. Rientra nel mio quadro di alimentazione salutare. Certo mi diverto sempre ad interpretarla e ad arricchirla con preziosi elementi. La verdura non manca mai, come anche la versatilità della frutta, che sia secca, fresca o disidratata trovo dia un tocco speciale alle pietanze. Un piatto che ho condiviso con amici e che ha trovato, nella sostanza di una carne piuttosto anonima, l'incontro con sapori e condimenti perfettamente integranti.

Ingredienti

4 fette di fesa di tacchino
70 g di prosciutto crudo
20 g di anacardi non salati
15 g di frutti rossi disidratati
12 foglie di spinaci cotte al vapore
8 foglie di basilico fresco
1/2 bicchiere di Valpolicella
olio
sale (io non l'ho aggiunto)

Lavate e asciugate le foglie di basilico. Unitele agli anacardi e ai frutti rossi e trutate tutto non troppo finemente, ma tanto quanto possa bastare a creare un composto omogeneo.
Stendete le fettine di tacchino e battetele leggermente. Sistemate su ciascuna fettina un po' del battuto di anacardi, frutti rossi e basilico.
Coprite tutto con le foglie di spinaci cotte al vapore e con una fettina e mezzo di prosciutto crudo, tagliato ben sottile. Arrotolate quindi le fettine, piuttosto strette, e legatele.
Fate scaldare un cucchiaio di olio evo in una padella e, quando sarà caldo, unite le rolatine. A iacere potrete fare insaporire l'olio con uno spicchio di aglio. Fatele rosolare a fiamma vivace per qualche minuto, girandole in modo che si coloriscano uniformemente, quindi versate il vino rosso, abbassate la fiamma, coprite la padella e cuocete per circa mezz'ora.
Se il fondo di cottura dovesse asciugarsi, aggiungete poca acqua alla volta.
Quando saranno cotte, spegnete il fuoco, prelevate le rolatine dalla padella e fatele raffreddare su un piatto. Quando saranno poco più che tiepide tagliatele a fettine dello spessore desiderato, eliminando le estremità.
Sistemate le fettine in una pirofila leggermente unta alla base.
Raccogliete in un bicchierone il fondo di cottura e i ritagli delle rolatine e frullate tutto, ottenendo un composto denso e liscio. Eventualmente aggiungete un po' di acqua per allungarlo.
Assaggiate la sapidità ed eventualmente (per i miei gusti non è necessario) correggete con del sale.
Versate la salsina sulle fette di rolata e servite. Se ne aveste necessitòà, potrete mantenere il piatto al caldo fino al momento di gustarlo, ma abbiate cura di rendere più liquida la salsa, poiché tenderà ad asciugare.

   Piatto delicato, ma di carattere, perfetto per essere accompagnato da un contorno di verdura, magari cruda, fresca e rigenerante.

Non troppo impegnativo nella preparazione, appagante al palato.abc

Frittata dolce (senza uova) di frutta e pistacchi: viaggio panoramico tra consapevoli necessità

Folle, irrecuperabile, indomabile salutista. Non mi arrendo all'ovvio, non rincorro le certezze. Mi misuro, sperimento, scavalco i limiti e imparo. Non la chiamo torta, non la chiamo schiacciata. La chiamo frittata, seppur di fritto non abbia nulla. Ma è cotta in padella e la chiamo così. Frutta pura. In ogni forma. Fruttosa la dolcezza, fruttosa la consistenza, fruttoso il profumo  e fruttose le propretà. Un concentrato di genuina bontà e di insolita fragranza. E quel tocco in più, il mio. L'amore spropositato per quei frutti verdi, croccanti, dal sapore pieno. Polpa e croccantezza insieme. Niente di fotogenico, niente di alta pasticceria (io??? Ma quando???), ma una gradevole sensazione di aver raggiunto un altro piccolo traguardo. Lo zucchero entra sempre meno nella mia cucina e i grassi si riducono notevolmente. Il sapore no, quello rimane e delizia. A modo suo, con il suo carattere.

Ingredienti

240 g di polpa di mela (io Granny Smith)
160 g di prugne
200 g di yogurt al pistacchio
55 g di pistacchi tostati non salati
1 limone bio (succo e scorza)
230 g di farina integrale
30 g di zucchero di canna integrale grezzo
7 g di polvere lievitante bio
1 pizzico di sale
olio per ungere

Lavate le prugne, tagliatele a metà, eliminate il nocciolo e mettetele in una terrina. Lavate il limone, grattugiate la scorza e unitela alle prugne, insieme al succo del limone stesso. Lasciatele marinare per almno un paio di ore.
Pulite i pistacchi e tritateli non troppo finemente, insieme allo zucchero di canna. Teneteli da parte.
Sbucciate ora le mele e pulitele dal torsolo. Tagliatela a pezzi e tritatela finemente. Aggiungete lo yogurt e mescolate fino ad ottenere un composto omogeneo.
Mescolate la farina con la polvere lievitante e tenetela pronta per l'utilizzo.
Trascorso il tempo di marinatura delle prugne scaldate una padella. Ungetela con un foglio di carta assorbente impregnato di olio.
Sistemate le prugne con la polpa a contatto della padella e fatele caramellare una decina di minuti a fuoco medio, con il succo del limone. Dovranno ammorbidirsi e dovrà crearsi uno sciroppo denso. Abbassate la fiamma e fate consumare leggermente.
Aggiungete alla polpa della mela un po' di farina alla volta, incorporandola con una spatola. Per ultimo unite il pizzico di sale e il trito di pistacchi. Amalgamate tutto perfettamente.
Versate quindi il composto in padella, sopra le prugne.
   Livellate tutto con una spatola, cercando di ditribuire l'impasto uniformemente. Coprite la padella con un coperchio e cuocete a fiamma medio bassa, per circa 30 minuti. Quando vedrete che si sarà rappreso aiutatevi con una spatola e girate la frittata dal lato opposto.
Cuocetela ancora per una decina di minuti, sempre a fuoco medio basso. Quindi spegnete il fuoco e trasferite la torta su un piatto.
Lasciatela intiepidire, poi procedete al taglio.

E' intensa e avvolgente da calda, è appagante da fredda. Può essere rivisitata, magari tagliata a quadrotti e passata nella farina di pistacchio, o nel cocco in scaglie. Può essere farcita con della marmellata e, per i più golosi, del travolgente cioccolato bianco non potrà mancare.

Non lasciatevi fuggire la sua intensità e coccolatevi di genuina bontà!!

abc

Melanzane grigliate al pesto di sedano: piaceri semplici e condivisioni che infondono gioia

Cucinare mi è sempre piaciuto. E' una passione che si tramanda da generazioni, ormai. Ho ricordi piacevoli di pranzi in casa dei nonni, quando noi piccini, cinque cugini, occupavamo il tavolino accanto a quello dei grandi e ce la contavamo assaggiando tutto quello che la nonna aveva preparato con le sue sapienti mani. Ricordo anche che mi affascinava un sacco guardarla mentre lavorava la farina, le uova e le patate lesse. Crescendo, poi, il ruolo di incantatore di palati si è spostato in casa dei miei genitori: se in settimana le esigenze lavorative non permettevano altro che pranzi veloci, le cene erano sempre tanto semplici, quanto ingegnose, il sabato sera la pizza era fatta in casa e la domenica non mancava mai la pasta fresca, rigorosamente impastata a mano e tagliata, talvolta, con la chitarra abruzzese di papà. Ricordo cene con amici di famiglia. Era sempre una festa!! Fino a quando il testimone è arrivato a me: ora quella che è l'energia culinaria, prima di nonna, poi di mamma, si è impossessata delle mie mani. La cucina è piacere, è sfogo, è estro, è gratificazione, è scoperta, è gioia. Mi ha aiutato molto in momenti difficili, mi ha donato tanto nella condivisione e mi solletica sempre la fantasia. E' qualcosa di terapeutico, a cui sento di dover dedicare tempo. E se l'importanza che dà a me, mettere le mani in pasta, può coinvolgere anche qualcun altro, la gioia è amplificata. Così ecco che torno al mio pesto di sedano. Vi avevo anticipato che qualcosina ne avrei fatto. Bene, è giunto il momento di svelare come io e la mia mamma ci siamo deliziate. Così, in un attimo, è nata l'idea di questo piatto: semplice, senza troppe elaborazioni, ma di una intensità di sapore da togliere il fiato. Ovviamente non ho fatto tutto da sola. Ovviamente lei è stata una preziosissima compagna di cucina!!

Ingredienti

1 melanzana viola
80 g di pesto di sedano
25 g di olio + q.b.

Pulite e lavate la melanzana. Asciugatela bene. Tagliatela a fettine spesse meno di un centimetro e sistematele in uno scolapasta a strati, cospargendole con del sale. Schiacciatele con un peso e lasciate che perdano il loro liquido. Io le ho lasciate riposare per tutta la notte, ma saranno sufficienti anche un paio di ore.
Mescolate il pesto con 25 g di olio evo. In questo modo diventerà più liquido e ideale per il condimento. Se voleste e se vi piacesse il sapore, potrete aggiungere delle fettine sottilissime di aglio.
Sciacquatele e asciugatele tamponandole con un canovaccio pulito. Grigliatele su una padella o in una bistecchiera (io ho utilizzato la bistecchiera, perché mi piace la striatura che lascia sulla fetta).
Sistemate le fettine appena grigliate, e quindi ancora calde, in un contenitore di vetro. Copritele con un po' di pesto, aiutandovi con un pennellino o una spatola di silicone.
Procedete fino a terminare le fette di melanzane. A questo punto lasciate riposare fino al completo raffreddamento. Solo a quel punto trasferite le melanzane in frigorifero: più tempo staranno a riposo, più assorbiranno il sapore e diventeranno buone ^_^
Se vi risultassero troppo asciutte (va a gusti, io non ho aggiunto niente), versate un filo di olio tra uno strato e l'altro.

Divertitevi, ora, a gustarle come desiderate. Anche solo su una fettina di pane sapranno incantarvi e avvolgervi con sapori intensi e frizzanti.

Il ditino di mamma testimonia il prezioso aiuto: un momento di condivisione che fa star bene, fa sorridere e apprezzare la vita.


abc

Insalata di spinacino fresco su croccante d’ananas alle nocciole: strategia o necessità?

Vi garantisco che la mia non è una redenzione e che non sto attuando una politica "assaggio fino alla conversione". L'ananas continua a piacermi a piccole dosi, salvo che sia cotta. Effettivamente qui la presento.... cotta. E salata. E sfiziosa, come piace a me ^_^
Il fatto è che l'anans la concepisco solo fresca e le ananas per i single, la terra non le produce ancora. Voglio dire: hanno provato con le angurie baby, ma l'ananas la trovo ancora e soltanto in scala 1:1. E cosa posso fare, se non fantasticare sui più bizzarri modi di presentarla, per riuscire ad arrivare al fondo senza sprecarne un solo grammo e non rimanerne nauseata? Perché non riesco proprio a pensare di tagliarmi una fettina di ananas per soddisfare il desiderio di frutta. Proprio non ci riesco!! Che poi il taglio è fondamentale: non presentatemi un'ananas tagliata a spicchi, che ve la lascio lì. L'ananas io la taglio a fettine circolari. E solo così la assaporo. Pazza, sì lo so. Ma ognuno avrà poi le sue fisse? [Papà non te la ridere, che ti vedo....]. In ogni caso armatevi di pazienza, perché la preparazione di questo piatto (dalle foto lo vedrete) mi ha permesso di arrivare ben (o soltanto) ad un terzo del frutto stesso. Avremo ancora due terzi di storia da raccontarci ^_^

Ingredienti

20 g di pane raffermo (io ho utilizzato il mio)
30 g di nocciole (sempre quelle dell'orto di casa)
60 g di bresaola
7 g di bacche di Goji
7 g di semi di zucca
1 mazzetto di spinacini freschi
4 fette di ananas (tonde ^_^)
olio evo
sale

Tagliate le fette di ananas dello spessore di circa un paio di centimetri (ma anche meno). Pulitele dalla buccia e tenetele da parte.
Tritate il pane insieme alle nocciole (se voleste potrete aggiungre sapori, come il rosmarino fresco). Lavorate a più riprese, in modo che rimanga tutto farinoso e non diventi una pasta grumosa per via dell'olio sprigionato dalle nocciole e dai semi.
Versate il trito su un foglio e impanate le fettine di ananas, premendo sufficientemente per fare aderire il trito, ma non troppo: il succo sprigionato verrebbe assorbito dalla panatura e rimarrebbe troppo spessa.
Scaldate molto bene una padella con un po' di olio e rosolate a fiamma viva le fettine di ananas. Lasciatele qualche minuto, prima di girarle dalla parte opposta. Dovrà formarsi una crosticina dorata. Salatele a piacere. Togliete l'ananas croccante dal fuoco e tenetela da parte.
Lavate gli spinacini e asciugateli delicatamente. Spezzettateli in una terrina, unite le bacche di Goji e i semi di zucca e condite con un filo di olio e un pizzico di sale.
Tagliate a striscioline la bresaola, unitela all'insalata e mescolate delicatamente tutto.
Sistemate le fette di ananas su un piatto da portata. Su ciascuna fetta adagiate un po' dell'insalata preparata. Se dovesse esservi avanzata della panatura, distribuitela sopra. Servite il piatto e gustatelo.

Il motivo per cui non ho voluto aggiungere aromi alla panatura è perché avrebbero distolto l'attenzione dal sapore base degli ingredienti. La crosticina croccante delle nocciole non fa perdere il sapore dell'ananas, ma lo attenua senza disturbarlo.
La dolcezza del frutto avvolge e incontra quella delle bacche e dà carattere allo spinacino. La bresaola spezza questa alleanza creando, con la consistenza dei semi di zucca, un contrasto di tutto rispetto.
  
Quando anche voi avrete terminato la critica dell'assaggio, lasciatevi andare ai restanti bocconi, perché fino all'ultimo, questo piatto, vi terrà incollati alla sedia e vi conquisterà di piacere!!

Piatto unico, fresco ed estivo, o semplice aperitivo per una cena tra amici. A voi la scelta!!

abc

Sautè di asparagi e peperoni alla feta e nocciole: ottimizzazione e recupero di tempo e di risorse

Ancora una volta un passo indietro. Ancora una volta quella corsa a salvare il salvabile, di rientro da una trasferta oltremodo prolungata che mi ha tenuto separata dalla dispensa e dal frigorifero per un tempo inatteso. Tra le tante magie che questo conteneva vi erano dei preziosissimi asparagi freschi, dell'orto dei miei vecchi. Poverelli, un po' raggrinziti, ma perfettamente sani. "Non esitare un attimo, Cuocherellona". Preso possesso di tagliere e coltello ho iniziato a preparare quello che sarebbe dovuto essere un semplicissimo piatto di asparagi e parmigiano con un uovo rotto sopra. La fretta mi mette sempre davanti agli occhi piatti veloci e semplici così. Poi però.... mi sarei davvero potuta accontentare di un istinto pragmatico senza dare voce all'istinto di espressione? Coloriamo il piatto, arricchiamolo di sapori, di sostanza, di proprietà nutritive. Un battito di ciglia e, sì, ho sentito i sapori di questa portata sul palato e mi sono convinta all'istante. Rimane un piatto molto veloce da preparare e regala grandi soddisfazioni. Non un accontentarsi, ma un trasformare in meraviglia una urgentissima necessità ^_^

Ingredienti

1 mazzetto di asparagi
3 falde di peperone arrosto (io una per colore)
40 g di feta light
10 nocciole
7 g di parmigiano grattugiato
olio evo
sale

Pulite gli asparagi e sbollentateli per un minuto in acqua salata. Scolateli e fateli saltare in una padella con un filo di olio caldo. Unite le falde di peperone tagliate in strisce e salate a piacere.
Sgusciate le nocciole (le mie arrivano dall'orto di famiglia) e schiacciatele in un mortaio, non troppo finemente. Unitevi la feta e impastate il tutto fino ad ottenere un composto omogeneo.
Aggiungete il parmigiano grattugiato e mescolate bene.
A questo punto versate il composto sugli asparagi, in padella. Cospargetelo in modo da coprire uniformemente la verdura, quindi coprite con un coperchio e lasciate cuocere, a fiamma media, fino a quando il formaggio si sarà sciolto. A questo punto scoperchiate la padella e alzate la fiamma. Lasciate dorare il formaggio e, quando avrà raggiunto la consistenza desiderata, spegnete la fiamma e trasferite gli asparagi in un piatto da portata, o direttamente nei piatti da servire a tavola.
Vi raccomando di non aggiungere troppo sale: la feta e il parmigiano daranno già parecchio sapore al piatto e sarà perfetto e sufficiente a mantenere la dolcezza della verdura.

Si tratta di un piatto completo, avvolgente e sfizioso. Appaga il desiderio di qualcosa di diverso e non sacrifica affatto il gusto. Se poi si ha la fortuna di portare in tavola i frutti della propria terra, beh, il successo è garantito!!

Potrete anche preparare questo piatto con anticipo e passarlo in forno, sotto il grill, per qualche minuto: un modo diverso di deliziare i vostri ospiti, o di appagare il vostro desiderio di novità in pochi minuti!!

abc

INSTAGRAM FEED

Follow on Instagram