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Torta di carote e cocco: desideri, necessità e follie di semplici momenti di dolcezza

E' un periodo che sono "da dolci". Non mangio quasi niente, ma il dolcino a fine pasto ci vuole sempre. E se per concludere un solleticamento dello stomaco può bastarmi un pezzo di cioccolato fondente, a colazione ho proprio desiderio di un dolce vero. Così quando dovetti pensare alla torta da proporre agli amici in visita non esitai un attimo: gli avanzi della cena sarebbero stati spartiti, la torta sarebbe rimasta a me, per deliziare i miei risvegli. Ovviamente loro non lo avrebbero mai immaginato ^_^
Sulla base della mia tattica di gioco, in cui si prevedono esperimenti anche in fase di condivisione con ospiti, e quindi con la necessità di cavare qualcosa di decente al primo tentativo, non avrei potuto tirarmi indietro. Ma non avrei neanche potuto cadere nel banale, o ancora rischiare di essere troppo audace e fallire. Ho messo insieme le mie amate carote, dei fiocchi di yogurt e la preziosissima farina Petra. Una buona manciata di cocco e via..... ad incrociare le dita. Confesso di non avere un gran bel feeling con il forno di casa. Credo che qualche minuto in più sarebbe stato necessario, ma credo anche che me ne sia accorta troppo tardi ^_^ Per non smentirmi, vista la modalità "in the air" in cui vivo da qualche tempo, ho unito lo zucchero alle carote, in fase di "tritaggio", e non alle uova. A dire il vero non è da me neanche la stagnola invece della carta forno per rivestire la teglia, ma cosa ci volete fare: le mani vanno da una parte, le parole da un'altra e la testa.... la testa dov'è? ^_^ In ogni caso è piaciuta. Insolita, come me. Non da tutti, magari. Né più né meno come me.

Ingredienti

400 g di carote
200 g di farina Petra 5
175 g di fiocchi di latte con yogurt
80 g di zucchero di canna Dulcita
45 g di cocco in scaglie
3 uova
10 g di polvere lievitante naturale
1 pizzico di sale

Sbucciate e pulite le carote. Tagliatele a tocchetti e inseritele in un boccale con lo zucchero. Tritatele fino a renderle omogenee, ma non troppo fini.
Unite il cocco in scaglie e mescolate incorporandolo perfettamente. Tenete da parte. Foderate una teglia (io ne ho usata una dal diametro di 28 centimetri) con carta forno, o alluminio ^_^
Rompete le uova in una terrina e sbattetele fino a renderle spumose.
Unite i fiocchi di latte e amalgamateli. Versate tutto sulle carote e mescolate fino a rendere l'impasto uniforme. Setacciate la farina e mescolateci la polvere lievitante (o lievito per dolci). Unitela poco alla volta all'impasto, mescolando bene per incorporarla. Unite anche il sale e procedete fino a quando l'impasto sarà morbido e omogeneo.
   Versate tutto nella teglia, distribuendo uniformemente l'impasto
Portate il forno a 190° e cuocete per 45 minuti (nel mio forno ci sarebbero voluti una decina di minuti in più).
Trascorso il tempo, sfornate la torta e lasciatela raffreddare.

Servitela con una bella spolverata di scaglie di cocco, oppure dello zucchero a velo, secondo i vostri gusti.

Come adoro fare, è molto sfiziosa servita tagliata a cubetti, con della frutta fresca o del cioccolato bianco. In questo modo può diventare un piacevole sfizio di fine pasto o un dolcino da assaggio.



abc

Tagliata di salmone all’ananas: l’insolito che rassicura, gratifica e dà certezza

Ritorno per un po' al passato. Questo piatto lo preparai quando ancora ero ignara di come la vita sarebbe cambiata, di lì a poco. Tenevo a debita distanza quella parola di fine. O di principio. E mi aggrappavo alla speranza. Ma già lottavo.
Ho sempre amato la carne del salmone per la sua consistenza. Mi piace che sia croccante in superficie e morbida all'interno. Ho sempre cercato di abbinarla a contorni che potessero sgrassare il suo sapore ricco, ma mai mi ero spinta ad accostarla ad un frutto. L'ananas. Frutto strano, per i miei gusti. Mi piace, ma mi stanca subito. Non lo apprezzo tanto da crudo, quanto cotto.... e in versione salata. Forse è proprio la sua "eccessiva" dolcezza a renderlo poco incline ai miei gusti. Mi diverto, quindi, a trasformarlo in pietanze che possano deliziarmi e farmi godere in pieno dei suoi preziosi principi nutritivi. Assolutamente fresco, aborro qualsivoglia metodo di conservazione. E se aromatizzato.... acquisisce un valore in più.

Ingredienti

1 filetto di salmone
2 fette di ananas fresco
1 cucchiaino di aceto balsamico
1/2 cucchiaino di malto di riso
2 cucchiai di farina di riso impalpabile
sale
olio evo
salvia
rosmarino

Tagliate le due fette di ananas dello spessore di circa un centimetro e mezzo. Pulitele bene e tagliatele a cubetti.
Lavate qualche foglia di salvia e un rametto di rosmarino e asciugateli accuratamente. Tritateli con una mezzaluna, in modo da renderli fini.
Scaldate in una padella un po' di olio e fate saltare l'ananas. Salate a piacere e unite gli aromi. Cuocete a fiamma viva per qualche minuto.Aaggiungete quindi il malto di riso e l'aceto balsamico, abbassate la fiamma e fate cuocere fino a quando il condimento si sarà rappreso. Spegnete il fuoco e lasciate che i sapori leghino tra loro.
Eliminate la pelle dal salmone. Sciacquate il il filetto e asciugatelo tamponandolo con un foglio di carta assorbente.
Impanatelo nella farina di riso da entrambe i lati.
Scaldate un cucchiaio di olio evo in una padella e, quando sarà molto caldo, adagiatevi il salmone.
Cuocete a fiamma viva per un minuto, dopodiché girate il filetto e procedete per altrettanto tempo dall'altra parte. L'interno dovrà risultare rosato, ma in base allo spessore del filetto potrebbe volerci più o meno tempo di cottura.
Salatelo leggermente su entrambi i lati, poi toglietelo dalla padella e tagliatelo a fettine.
Posizionatelo su un piatto e versatevi accanto la dadolata di ananas.
Servitelo caldo e assaporatene i contrasti di sapori.

Morbido e delicato, ma allo stesso tempo di carattere. Conquistarvi sarà un gioco da ragazzi!

O siete ancora, forse, un po' scettici?

abc

Pesto di sedano con feta e noci: lei vide, si stranì ed approvò rendendo gioiosa quella semplice giornata

Vi racconto di questa delicatissima cremina sapendo già quale seguito avrà. Ma per ora fermiamoci alle origini ^_^
Vidi quel bel sedano verde sfoggiare le sue splendide foglie e non seppi resistere. Non ci fu attimo in cui meditare sul cosa ne avrei fatto. Ancora prima di toccare la borsa della spesa era chiaro, davanti ai miei occhi, che il risultato sarebbe stato questo. E come per ogni cosa speciale, necessita di un'occasione speciale. Mamma in visita. Sì, che poi è anche un controsenso: mamma in visita con fagiolini, piselli, taccole, biete, insalata e prugne, rigorosamente raccolte dall'orto di casa, e io mi metto a lavorare del sedano? Ebbene sì, perché se mamma di questi tempi mangia fagiolini, piselli, taccole, biete, insalata e prugne io perché non dovrei deliziarla con del sedano? Ma speciale!!!! Tanto che, non solo ho lavorato questi igredienti sotto i suoi occhi attenti e increduli, ma anche rassegnati (ma tu, ogni volta, dei fare questo lavoro qui? Prepari, scrivi, fotografi.... Che pazienza!!!), ma l'ho anche messa all'opera. Questa, però, è un'altra storia!! La soddisfazione più grande non è stata quella di apprezzare il risultato. La più grande soddisfazione me l'ha data la sua approvazione: una mamma soddisfatta è un regalo che non ha paragoni!!

Ingredienti

1/2 sedano verde (80 g di foglie)
20 g di noci
20 g di semi di zucca
60 g di feta light
2 filetti di acciuga (6 g)
25 g di olio evo

Sfogliate il sedano. Lavate accuratamente le foglie e asciugatele perfettamente su un canovaccio pulito.
Mettete in un boccale le foglie. Unite i gherigli di noci, i semi di zucca, la feta tagliata a tocchetti e i filetti di acciuga.
Azionate le lame e tritate tutto a più riprese, pulendo bene i bordi del boccale, in modo che tutto risulti sminuzzato uniformemente.
Unite l'olio a filo, lavorando il composto senza farlo surriscaldare. Assaggiate ed eventualmente correggete di sale. Personalmente, tra i filetti di acciuga e la feta, ho trovato che il sapore fosse perfetto così. Meglio non eccedere!
Quando avrete ottenuto una cremina densa e omogenea raccoglietela e riempite un vasetto in vetro (pulito e sterilizzato). Compattate bene la crema all'interno, coprite con uno strato di olio la superficie e chiudete il barattolino.
Conservatelo in frigorifero. Si manterrà per diversi giorni, sempre che riusciate a resistere.

Ideale per condire la pasta, o per farcire delle tartine, o ancora per dare supporto a del pesce o ad una fettina di carne, o ancora da assaporare con verdura freschissima, insomma, non avrete che l'imbarazzo della scelta. Di certo il sapore vi conquisterà, la morbidezza coccolerà il vostro palato e l'intensità dei sapori vi avvolgerà in una abbraccio golosissimo.

Vi avviso che presto arriverà in casa Cuocherellona (e anche nella casa della mamma della Cuocherellona) un vero mortaio. Allora potrò replicare con tanto di olio di gomito e assaporare questa bontà nella sia vera pienezza!!


abc

Zuppa di ceci neri e germogli di soia: piccole grandi digressioni di una stagione che non convince

Davanti a quella vaschetta non ho saputo resistere. Dentro di me si è acceso un sorriso radioso, in parte curioso, in parte scettico. E se non ne fossi all'altezza? Ogni volta in cui mi aproccio ad un nuovo ingrediente parte questa sfida tra le due parti di me: l'impavida e la ragionevole. Chissà perché vince quasi sempre l'impavida ^_^
Avete idea di quante cose si possano fare con 150 grammi di germogli di soia? Beh, io vi presenterò, al momento, solo due versioni dei piatti che ho preparato, ma di certo posso dire che non ne farò mai più a meno. Certo mai avrei immaginato che potessi deliziarmene contestualizzandoli in un piatto così autunnale (non tanto per le zucchine, anche se ormai si trovano, nostro malgrado, tutto l'anno, quanto per la zuppa di per sé). Ma tant'è che la casa è buia, mentre scrivo, e fuori si fatica a vedere il bosco, dall'intensità della pioggia. E, forse, sì, questa è anche grandine. La maglia a maniche lunghe copre la canotta e le finestre sono chiuse. Voi chiamatela pure estate, che io mi preparo una bella e calda zuppa!!

Ingredienti

2 manciate di ceci neri
50 g di germogli di soia
1 finocchio (le foglie esterne)
1 zucchina
2 rametti di rosmarino
peperoncino
1/2 l di acqua (oltre a quella per l'ammollo dei ceci)
sale

Mettete i ceci secchi in una ciotola e copriteli con acqua. Lasciateli ammorbidire per 24 ore, cambiando l'acqua un paio di volte. Trasferiteli, quindi, in un pentolino e lateli bollire, a fiamma bassa, per circa 2 ore, aggiungendo un tametto di rosmarino e, solo a fine cottura, del sale a piacere.
Tagliate le zucchine a julienne e lavate i germogli di soia. Pulite le foglie esterne di un finocchio, tagliatele a fettine sottili e fatele bollire in 1/2 litro di acqua, con del sale e del peperoncino.
Quando saranno morbide, unite un cucchiaio di ceci bolliti e passate tutto con il frullatore ad immersione, fino a quando avrete ottenuto una crema molto liquida e omogenea.
Unite i germogli di soia e fateli cuocere per circa 10 minuti. A questo punto aggiungete le zucchine a julienne e i ceci scolati e procedete per altrettanto tempo. Assaggiate per verificare la sapidità ed eventualmente correggete di sale.
Quando sarà pronta spegnete la fiamma e sporzionate in ciotoline. Servite subito, molto calda.
L'insieme di sapori, tra finocchio, peperoncino e ceci avvolgerà la ricchezza dei germogli e delle zucchine e renderà intensa e preziosa questa insolita zuppa estiva.

Si mantiene anche il giorno seguente, per cui non abbiate fretta di finirla ^_^ In questo modo ho potuto deliziare anche la mia mamma!! Che, lo confesso, non si capacita di questa mia costanza (ed esuberanza) ai fornelli!!

Ma lei assaggia e io non mi risparmio di sperimentare ^_^abc

Miglio alla curcuma con asparagi e mirtilli: la ricerca di certezze nell’incontro con la realtà

Tempo. La gestione del tempo. L'organizzazione del tempo. Tempo che passa. Tempo che si ferma. Tempo che schiarisce le idee. Tempo che confonde. Tempo che conferma. Tempo che manca. Tempo che consuma. Attimi. Luce, buio.
Cambiano direzione in un momento. Priorità. Attenzioni. Metto da parte tutto, per l'essenziale. Si spostano le prospettive. Non io..... non a me. Urlo di straziante incredulità. Spunto di riflessione. Richiamo al confronto con se stessi. Non è questa, forse, l'esistenza? Trovare in ogni particolare uno stimolo alla crescita. Il cambiamento. Quello che destabilizza, ma che fortifica. Niente è fermo. Niente torna come prima. Consapevolezza. Questa dolorosa presenza che arriva, inevitabile. Ci provo, a trovare nuovamente le mie certezze in una quotidianità. Ma le sensazioni cambiano ogni giorno e ogni giorno cerco di scoprirmi, di conoscermi, di ricostruirmi. Cucino, sporco, fotografo, scrivo, appunto, correggo, assaggio, condivido. Fatico. Tutto è.... troppo. Tutto è nuovo.

Ingredienti

35 g di miglio
60 g di asparagi
10 g di semi di zucca
15 g di mirtilli essiccati
10 g di parmigiano
1/2 cucchiaino di curcuma
olio evo
sale

Cuocere al vapore gli asparagi e teneteli da parte.
Sciacquate il miglio sotto un getto di acqua corrente e fatelo cuocere in acqua, pari al doppio del suo volume, nella quale scioglierete la curcuma. A fine cottura aggiungete il sale a piacere, spegnete il fuoco e lasciatelo riposare coperto.
   Pesate i mirtilli e i semi di zucca. Eliminate le code degli asparagi e tenetele da parte. Tagliate a rondelle le punte e fatele saltare in padella con un po' di olio evo.
Aggiungete, dopo qualche minuto, i mirtilli e i semi. Lasciate insaporire e unite del sale a piacere. Nel frattempo il miglio sarà pronto e potrete versarlo in padella. Mescolate bene e lasciate sul fuoco a fiamma molto bassa.
Nel frattempo tritate le code degli asparagi con il parmigiano. Io mi sono servita di una mezzaluna per non creare una crema, ma per lasciare piuttosto spesso il composto.
Unitelo al miglio condito e mescolate. Fate amalgamare bene tutto e lasciate che il condimento crei una crema attorno al miglio stesso.
A questo punto servite e gustate ben caldo. A piacere potrete aromatizzare il piatto: trovo che un po' di scorzetta grattugiata di limone o di arancia possa completare perfettamente l'incontro di sapori.
Preziose le proprietà nutritive di ciascun ingrediente. Piacevole il sapore che ci regala al palato.
E' un piatto completo, gustoso, leggero e sfizioso.

Frutta e verdura si legano magicamente e mettono in risalto sapori stuzzicanti.

Una coccola irrinunciabile!!


abc

Bocconcini di pane alla segale: il piacere di concedersi uno sgarro e di condividere amore

Seppur faccia soggettiva difficoltà a resistere di fronte ad una qualsiasi forma di pane, soprattutto se scrocchiosa, ho imparato a tenermi lontana dalla tentazione di addentarne morsi, cambiando un po' le abitudini di alimentazione. L'unica occasione per cui il pane non manca dalla mia tavola è quando ho ospiti. Non posso certo obbligare dei cari amici a privarsi di un piacere simile ^_^ E mai possa accadere che sulla tavola compaia un pane acquistato. Perché, voglio dire, dal momento che debba essere pane, che almeno sia impastato con le mie manine ^_^ Così diventa un'occasione per sperimentare forme nuove (ma non ditelo ai miei ospiti) e per cedere al piacere della rarità, con qualcosa di genuino. Poi volete mettere la gioia del mettere le mani in pasta e di sporcarsi di farina, paciugarsi fino al gomito e ridurre la cucina ad una polveraia che non teme inquisizioni? Questo pane, anche lui, nasce così. Non un'idea precisa. Solo farine selezionate (e buonissime) e tanto amore da far defluire. Sono venuti speciali: fragranti, scrocchiosi, soffici nel cuore e avvolgenti. Sia in un contesto salato..... sia con un bel quadrotto di cioccolato, sanno farsi apprezzare al meglio!!

Ingredienti

225 g di farina Petra 1
75 g di farina di segale Jurmano
mescolae e così suddivise:

Per il poolish
150 g di farina (75% di Petra 1 e 15% di segale Jurmano)
18 g di lievito madre essiccato (naturale)
150 g di acqua

Per l'impasto
Poolish
150 g di farina (75% Petra 1 e 15% di segale Jurmano)
10 g di lievito madre essiccato
60 g di acqua
8 g di sale
22 g di malto di riso

Setacciate e mescolate le farine. Prelevatene 150 g e metteteli in una terrina, insieme allo lievito madre secco. Aggiungete 150 g di acqua e mescolate velocemente fino a quando tutta la farina sia bagnata. Coprite con la pellicola trasparente e lasciate riposare circa 3 ore.
Trascorso il tempo pesate e preparate tutti gli ingredienti che vi serviranno per l'impasto. Io ho eseguito tutto a mano, senza ausilio del Bimby o di qualsivoglia impastatrice.
Unite alla restante farina il lievito e mescolate. Poi unite il poolish. Aggiungete l'acqua e il malto di riso e impastate fino ad ottenere un composto omogeneo. Per ultimo unite il sale. Impastate ancora cercando di dare una consistenza uniforme alla pasta. Risulterà piuttosto appiccicosa, ma evitate di unire altra farina.
Ponetelo in una terrina, copritelo con la pellicola trasparente e lasciatelo lievitare fino al raddoppio. A me ci sono volute circa 4 ore. Quando sarà pronto scoprite l'impasto, trasferitelo su una spianatoia infarinata ed eseguite le pieghe come dimostrato nel video. Lasciatelo riposare ancora una decina di minuti, poi tagliatelo in pezzature a vostro piacere. Io ho ottenuto tanti bocconcini, ma potreste creare anche dei filoncini.



Disponeteli su una teglia coperta da carta forso leggermente infarinata e lasciateli riposare per circa un'ora.
Accendete, quindi, il forno e quando avrà raggiunto la temperatura di 190° infornate e lasciate cuocere per 30 minuti circa.
Controllate che la doratura sia uniforme. Il tempo di cottura potrà variare in base alla dimensione delle vostre forme e in base alle caratteristiche del forno. Regolatevi di conseguenza. Quando sarà pronto, sfornate il vostro pane e lasciatelo raffreddare.
Ecco pronti i vostri bocconcini fragranti, da gustare da soli, oppure da farcire come meglio crediate.

Di certo c'è che la scelta di farine speciali e assolutamente di qualità vi regalerà una indimenticabile esperienza di assaggio ^_^


abc

Zucchine marinate alla liquirizia: l’imprevendibilità degli eventi in una corsa contro il tempo

"Tu li mangi gli sgombri?". Le mie trasferte torinesi, nella terra di origine, sono sempre caratterizzate dal rito dell'approvigionamento che mi vede carica, quando più e quando meno, di generi diversi di alimenti. Tutti autoprodotti, che siano conserve o prodotti freschi dell'orto dei miei genitori. Al massimo qualche pacco di caffè. Ma lo sgombro, questo davvero mi ha spiazzato. Guardo confusa mia mamma in attesa che la sua domanda abbia un seguito, che possa fare chiarezza. E, lei non mi delude mai, eccola giungere. "Avevamo appena preso due vasetti di filetti di sgombro sott'olio. Mangi anche le alici? Perché le mangiava solo papà.... e non so cosa farmene". Beh, inutile dire che quel poco che ancora riusciva a mangiare mio padre era scelto e di qualità. Quei filetti di sgombro sono signori filetti e sì, cara mamma, li mangio davvero voletieri ^_^ Anche le alici, eh!!?? E tu, caro papocchio, non te la ridere troppo: in fondo c'è da spartire l'eredità che ci hai lasciato in dispensa, ahahahahahah. Chissà perché, però, quei biscottini che hai voluto a tutti i costi e che non sei riuscito ad assaggiare sono rimasti a casa ^_^ Mamma golosa?
In ogni caso eccomi tornata, con il mio bottino, a riprendere la normale quotidianità. La trasferta, che da tre giorni pianificati si è protratta a dieci, ha messo in subbuglio le mie rimanenze di verdura. Urgente la necessità di far fuori il salvabile e..... non sono forse perfette delle meravigliose zucchine "simil carpione" con quegli sgombri? Lo so, sono ancora ben lontana dall'idea di vera cucina, ma la verdura in questa stagione (e in questo periodo) è l'unica cosa che scende volentieri ^_^
Se poi la vivacizziamo con il tocco insolito, beh, qualcosa di Cuocherelloso non può che rassicurare.

Ingredienti

4 zucchine
1 scalogno
2 cucchiaini di farina di riso impalpabile
2 cucchiaini di salsa di soia
1 cucchiaino di olio evo + q.b.
6 cucchiaini di aceto di vino bianco
6 cucchiaini di acqua
1/2 cucchiaino di liquirizia in polvere
sale
pepe
noce moscata

Lavate, mondate e asciugate le zucchine. Tagliatele a bastoncini linghi circa 5 centimetri. Fate scaldate un po' di olio evo in una padella e fate imbiondire lo scalogno affettato sottilmente.
Unite le zucchine. Salate e aggiungete pepe e noce moscata a piacere. Fatele saltare a fiamma viva per qualche minuto, poi abbassate leggermente il fuoco e procedee la cottura per una decina di minuti circa. Dovranno cuocere, ma non ammorbidire troppo.
Nel frattempo mescolate in un piccolo recipiente la farina di riso con la liquirizia, cercando di sciogliere tutti i grumi.
   Unite l'olio, l'acqua, la salsa di soia e l'aceto bianco. Mescolate fino ad ottenere una crema omogenea, non troppo densa.
Versatela sulle zucchine, mescolate bene e coprite la pentola. Abbassate la fiamma e lasciatele insaporire per cinque minuti. Se dovesse rapprendersi troppo, unite un po' di emulsione di acqua e olio. Spegnete il fuoco e lasciatele riposare fino al completo raffreddamento. In questo modo la marinatura impregnerà bene la verdura.
Potrete preparare il piatto la sera prima e servirle il giorno seguente. Conservatele in frigorifero: fresche e saporite sapranno deliziarvi.
Accompagnatele a qualsiasi cosa desideriate. Inutile dire che lo sgombro di papà si è sposato alla perfezione a questi sapori.
Ironia della sorte papà, dai tempi in cui l'orto ne regalava in quantità industriali, non nutriva più questa grande simpatia per le zucchine ^_^ Ma sono certa che ora le apprezzerà anche lui, anche in queste versioni particolari e aromatizzate, cui lui solitamente era poco propenso ^_^
Una figlia davvero troppo particolare per lui, così tradizionalista!! Ma l'assaggio, ora, lo desterà ; ))abc

Crostatine alle fragole con crema di pistacchi al cioccolato bianco: la quotidianità a piccoli passi

Ricomincio. Torno a viaggiare sul mio binario, dopo una fermata importante. Dura. Improvvisa. Difficile. Che mi ha tolto tanto, ma che tanto mi ha dato. Ricomincio. A piccoli passi, come ho sempre affrontato la vita. Due occhi in meno da poter guardare e un vuoto infinito da colmare. Ma anche una presenza costante con cui affrontare i nuovi giorni. Ricomincio dal passato, da una ricetta dolce, preparata (e gustata) parecchi giorni fa. Direi una vita ^_^ Non è facile parlare di qualcosa che, in un certo senso, sento distante. Eppure se penso che in queste crostatine ci sono i sapori che amo, un po' di ghiaccio si scioglie. Fragole, pistacchi e una frolla che non è la solita frolla. Come sono io, sempre quel passo fuori dal consueto. Contrasti di sapori, dolcezza avvolgente, ma non nauseante, freschezza. Hanno accompagnato le mie colazioni e.... lo ammetto, qualche piccolo peccatuccio di gola extra ^_^ Ma in fondo quando la genuinità accompagna il piacere, perché doversi tirare indietro? Così busso alle vostre porte, offrendovi un sorriso, colori vivaci e una dolcezza insolita. Pronta a riprendere possesso della mia dispensa e a lasciare che le mie elucubrazioni trovino nuovamente vita.

Ingredienti

100 g di margarina
35 g di zucchero di canna mascobado
65 g di farina di mais fioretto
65 g di farina di riso
40 g di farina di soia tostata
60 g di farina integrale
20 g di latte di soia
1 pizzico di bicarbonato di sodio
250 g di fragole
1 cucchiaio di malto di riso
200 g di crema di pistacchi

Versate in una ciotola lo zucchero e la margarina (se utilizzaste burro o margarina acquistata, fateli prima ammorbidire). Mescolateli e sbatteteli con una frusta elettrica, fino a renderli morbidi. Aggiungete, poco alla volta, le farine setacciate e mescolate insieme al bicarbonato di sodio. Unite il latte di soia e impastate velocemente.
Formate un panetto, avvolgetelo nella pellicola trasparente e fatelo riposare in frigorifero per almeno 30 minuti.
Nel frattempo lavate le fragole, eliminate il picciolo e tagliatele a spicchi, non troppo sottili.
Fatele saltare in una padella calda con il cucchiaio di malto di riso, per circa 5 minuti. Quindi spegnete la fiamma e lasciate raffreddare.
   Riprendete l'impasto. Stendetelo su una spianatoia infarinata, in una sfoglia di circa mezzo mentimetro di spessore. Ritagliate, con una formina da crostatina, quanti più dischi vi vengano (con queste dosi mi sono venute 8 crostatine da 10 cm di diametro).
Rivestite ciascuno stampo, facendo aderire bene la pasta ai bordi. Riempitele con la crema di pistacchi e cioccolato bianco, quindi sistemate circa 6 spicchi di fragola per ogni crostatina.
Accendete il forno e portatelo alla temperatura di 175°. Informate le crostatine e lasciatele cuocere per circa 30 minuti.
   Quando saranno ben dorate sfornatele e lasciatele raffreddare negli stampi. In questo modo non si sbricioleranno. Appena saranno fredde estraetele e assaporatele.

Fresche e leggere, sfiziose e appaganti. Si conservano in frigo, ben chiuse in un contenitore di vetro, per 5 o 6 giorni senza che il sapore venga alterato. Una colazione o una merenda genuina, gustatele in qualsiasi occasione.
Sono sfiziose senza sensi di colpa. Ma creano forte dipendenza ^_^



abc

Insalata di spinaci con ananas e fragole: esserci con i colori, con la vivacità e con la consueta consapevolezza

Come spesso accade, era da molto tempo che avvertivo in testa un ronzio continuo e insistente. Credo che la mia cocciutaggine arrivi proprio da questo: non lascio mai passare stimoli e curiosità senza avere assorbito quanto di nuovo possano darmi. Per me è di vitale importanza confrontarmi con situazioni nuove e, soprattutto, uscirne arricchita.
Spinaci e fragole. Ecco, loro. Non so perché, ma il mio palato suggeriva questo accostamento. L'ananas è seguita a ruota. Ananas e spinaci. Ma immaginate? Contrasti di sapori come questi potrebbero rendere sfizioso anche un piatto estivo veloce!! Mettere tutto insieme è stato davvero irresistibile. L'aggiunta delle noci è stata una scelta di sostanza, oltre che di sapore. Preziosi i suoi elementi, mantengono la leggerezza del piatto e lo completano. In semplicità. Ho leggermente scottato gli spinaci solo perché non erano sufficientemente teneri da utilizzare freschi, ma credo proprio che la bella foglia cruda possa amplificare il piacere di questa insalata.
Vi lascio questi colori, vivi, accesi, pieni di allegria. Vi lascio la mia immancabile impronta salutista. Vi lascio assaporare con estrema tranquillità questo piatto. Vi lascio assaggiarlo, valutarlo, farlo vostro. Vi lascio con la certezza che per qualche giorno non riuscirò a tempestarvi con le mie stranezze cuocherellose ^_^ Ma mi prendo tutti i vostri abbracci, certa che mi daranno la forza necessaria per affrontare questa nuova settimana.

Ingredienti

2 cespi di spinaci
40 g di fragole
4 fettine di ananas fresco
10 g di gherigli di noci
succo di 1/2 limone
olio evo
sale

Pulite gli spinaci e lavateli accuratamente. Metteteli in una padella e fateli cuocere a fiamma bassa, coperti, per 5 minuti. Spegnete il fuoco e lasciate raffreddare.
Nel frattempo pulite le fettine di ananas e tagliatele in tanti piccoli spicchietti. Mettete tutto da parte.
Pulite, quindi, le fragole, lavatele e tagliatele a spicchi.
Adagiate una parte delle foglie di spinaci su un piatto, ben distese.
Copritele con una parte di ananas e con un po' di fragole. Procedete nuovamente con un nuovo strato. Spezzaettate i gherigli di noci sopra, in ultimo.
   Preparate ora un'emulsione con il succo di limone, l'olio e il sale.
Versatelo sull'insalata e servite.
Nulla di più semplice e veloce.
Arricchite l'insalata con del pepe o con spezie a piacere. Ci vedrei bene un po' di zenzero, ma, perché no, anche della cannella.

Arricchite occhi e palato, il piacere di alimentarsi in modo sano non è mai stato tanto semplice e gustoso!! Tanto da non avere bisogno di altro ^_^


abc

Cartoccio di cozze croccanti: la variante “street” come sfumatura dell’interpretazione del cibo

Forse è il silenzio di questa casa, di rientro da due giorni in cui forza e coraggio sono stati richiesti e indossati come fossero la cosa più naturale del mondo. Forse è il desiderio di rientrare nei miei soliti ritmi, nelle mie abitudini, nei miei pensieri, di scaricare le tensioni. Forse è che tutto questo mi manca e sento il bisogno di sentirmi quella di sempre, o di tornare quella di sempre. Come potesse cancellare tutto il resto. Allora scrivo. E un po' lotto con la parte di me che vorrebbe farlo con il solito sorriso, ma che sa di non riuscirci. Vi parlo di questi sapori cercando di riportarli vivi in un presente in cui avere tempo per mangiare e dedicarsi a qualche sfiziosa preparazione non è certo una priorità. Ma ve ne parlo chiudendo gli occhi e immaginando il piacere che ho provato quando, pulendo guscio per guscio, ho nuovamente assecondato la capriola del mio neurone che mi ha dipinto a murales davanti agli occhi: rendi street food queste cozze. Beh, l'ho fatto. Non ci si ferma mai, se non alla fine. Non si riesce a smettere. Croccanti, intense, saporite, ma anche leggere e inebrianti. Le ho presentate in un cartoccio, così, proprio per ricordare quei cibi da strada, come le caldarroste in autunno. E vi garantisco che la buona parte della riuscita di questo semplice piato sta proprio qui. Lavatevi le mani e favorite.

Ingredienti

1 kg di cozze
olio evo
pangrattato di riso

Lavate sotto l'acqua corrente le cozze, pulendole bene e grattandole per togliere tutte le incrostazioni. Mettetele in una padella, copritele e accendete il fuoco. Fatele cuocere fino a quando si saranno aperte.
Spegnete il fuoco e lasciatele intiepidire.
A questo punto sgusciatele una ad una e raccoglietele in una ciotola. Versatevi sopra del pangrattato di riso e mescolate bene, in modo che tutte si impanino uniformemente. Non servirà salarle, poiché saranno decisamente gustose al naturale.
Coprite una teglia con carta forno, ungetene la superficie e sistemate le cozze distribuendole distanziate le une dalle altre.
   Accendete il forno a 200° e, quando sarà in temperatura, infornatele. Fatele cuocere per circa 15 minuti, poi giratele velocemente e fatele dorare uniformemente.
Quando saranno pronte sfornatele. Preparate un cartoccio con della carta per fritti e riempitelo con le cozze stesse. Servitelo molto caldo (potrete tenerlo anche in forno per mantenerlo in temperatura) e sporcatevi le dita.
Cibo da strada, o snack da divano (mi raccomando alle quantità, perché in determinate situazioni il cervello non controlla l'istinto della mano che porta il cibo alla bocca - tanto che mangiare davanti alla televisione è vivamente sconsigliato!! Ma io vi sconsiglio anche di guardare la televisione ^_^) rimarrete in ogni caso soddisfatti.

Potrete proporle anche come appetizer in un buffet, o come gradevole antipastino, magari con una salsa al prezzemolo, o al basilico. O che assecondi il vostro gusto.


   E prima di rientrare in contatto con il mondo.... ricordate di pulirvi le mani ^_^

abc

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