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Panettoncini ai pistacchi e fichi secchi: il metodo collaudato che rassicura prima di un nuovo salto verso….

Non farò molte altre infornate. Probabilmente una, al massimo due. Questa proposta segue ancora il metodo del maestro, ma sto studiando una versione elaborata e.... non posso svelarvi altro!! ^_^
Questa nuova proposta, collaudata nel procedimento, è invece nuova di sapore. Non amo i canditi, faccio volentieri a meno dell'uvetta e allora mi diletto a cercare fragranze diverse. Seppur le noci, ancor più del cioccolato, mi abbiano veramente conquistato nella precedente versione, questa volta ho voluto optare per qualcosa di nuovo. Il mio amore per i pistacchi è palese e ampiamente dichiarato nel tempo, per cui perché non chiamarli in causa? E a cosa accostarli? Beh, gli scoppiettanti semini dei fichi secchi fanno di questo panettoncino uno sfizioso peccato di gola!!

Ingredienti

Per il poolish
90 g di acqua a 29°
9 g di lievito madre secco
80 g di farina per dolci (io Antico Molino Rosso)

Per l'impasto
Poolish
650 g di farina per dolci (io Antico Molino Rosso)
180 g di margarina + q.b. per la superficie
110 g di zucchero grezzo di canna
200 g di fichi secchi
110 g di pistacchi sgusciati (tostati non salati)
120 ml di latte di riso alla vaniglia a temperatura ambiente
4 uova + 2 tuorli a temperatura ambiente
15 g di lievito madre secco
6 g di sale
la scorza di un arancio

Setacciate la farina per il poolish con il lievito madre secco. Versate l'acqua tiepida e mescolate fino a quando si saranno amalgamate. Coprite con un foglio di pellicola trasparente e lasciate che lieviti per 11 ore circa. Io ho impastato alle 8.30 del mattino.
Quando sarà trascorso il tempo, troverete una pasta gonfia, piena di bollicine. Il vostro poolish sarà pronto. Passiamo all'impasto, che ho effettuato alle 19.30.
Preparate tutti gli ingredienti sul vostro tavolo di lavoro. Sgusciate i pistacchi e puliteli il più possibile dalle pellicine e tagliate i fichi in dadini piccoli. Ricordate che uova e latte andranno utilizzati a temperatura ambiente.
Setacciate i 650 g di farina con i 15 g di lievito madre secco. Sbattete le uova e i tuorli con lo zucchero, la scorza dell'arancio grattugiata, il burro e il sale. Quando saranno ben omogenei aggiungete circa la metà della farina e incorporatela, formando una pastella.
Aggiungete, quindi, il poolish e poca farina alla volta fino a terminarla, alternandola con il latte tiepido, aggiunto a filo.
Infarinate i fichi a dadini e setacciateli per togliere la farina in eccesso. Uniteli, insieme ai pistacchi, all'impasto ottenuto. Lavorate il tutto cercando di amalgamarli uniformemente.
Dovrete ottenere una pasta molto elastica. A questo punto preparate i pirottini da panettone. Io ho usato quelli da 100 g.

    Prelevate un pugno di impasto alla volta e lavoratelo con le mani, attocigliandolo su se stesso ripetutamente. Posatelo in un pirottino. Continuate fino a terminare la pasta. Verranno circa 15 pezzi. Fate attenzione che la quantità non superi la metà dello stampo, se no fuoriescerà come un fungo atomico ^_^
Lasciate lievitare per 12 ore in luogo fresco. Io li ho lasciati per tutta la notte. Al mattino seguente, ore 8.30, praticate con meticolosa attenzione un taglio a croce su ciascuna superficie. Cospargete il taglio con un po' di margarina e infornate, a 170°, per circa 35 minuti. Il tempo di cottura dipenderà dal vostro forno.
Aiutatevi con uno stuzzicadente per verificarne la cottura.
Quando satanno cotti sfornateli.
Lasciateli raffreddare a testa in giù per almeno un paio d'ore. Se doveste confezionarli, fate attenzione che siano completamente freddi, in modo che evitino di rilasciare umidità, che genererebbe muffa.
Procedete al taglio e alla degustazione.


Donate quelli che desiderate, conservate quelli che non riuscirete a donare, nascondete quelli che non vorrete mangiare, impacchettate quelli che non mangerete. Fate qualsiasi cosa desideriate per resistervi, o cedervi!!
abc

Cioccolatini ‘fino’ alla cannella: il contrasto tra ali croccanti e un cuore morbido

Spesso, chiudendo gli occhi, identifico una forma, una precisa presentazione di ciò che sento di desiderare. Gli ingredienti si allineano e giocano tra loro creando quella armonia. Poi, aprendo gli occhi, inizia la sfida: ricreare la stessa armonia e darle la forma immaginata. Sarò sincera, il più delle volte la realizzazione assume sembianze del tutto differenti dal prototipo idealizzato, ma fondamentalmente il risultato mi appaga sempre. Questa volta, invece, è così che li ho desiderati. Così li ho visti pararsi davanti ai miei occhi chiusi e così li ho immaginati di sapore. Il cuore morbido di fichi e noci, fino appunto, aromatizzato alla cannella, si fa goloso sotto una veste di cioccolato dolcissimo arricchito con pepite di muesli.

Ingredienti

Per il ripieno
175 g di fichi secchi
50 g di gherigli di noci
15 ml di Amaretto di Saronno (o rum)
20 ml di latte di riso alla vaniglia
1 cucchiaino di cannella
15 g di malto di riso

Per la copertura
180 g di cioccolato al latte
135 g di cioccolato fondente al 75%
25 g di burro vegetale
60 g di muesli di avena al cioccolato

Prendete i fichi secchi, eliminate il picciolo e trasferiteli in un frullatore.
Unite la cannella, il latte e il liquore e frullate fino ad ottenere una pasta piuttosto compatta. Aggiungete, quindi, il malto di riso e mescolate bene.
Frantumate i gherigli di noci piuttosto grossolanamente e uniteli alla pasta. Mescolate cercando di amalgamare tutto perfettamente.
Fate riposare l'impasto in frigo per almeno mezz'ora. Nel frattempo occupatevi del cioccolato.
Sciogliete a bagnomaria i due cioccolati, mescolando spesso. Non portate mai l'acqua ad ebollizione. Quando sarà perfettamente sciolto in una crema liscia incorporate il burro vegetale mescolando fino ad averlo amalgamato bene. Spegnete il fuoco e lasciate intiepidire il cioccolato.
Unite, a questo punto, il muesli. Non dovrà essere in briciole troppo grosse, per cui eventualmente, prima, frantumatelo un po'. Lavorate bene con un cucchiaio, in modo da incomporarlo del tutto.
Riprendete la pasta di fichi secchi e preparate un ripiano (un tagliere, una spianatoia, una teglia o un vassoio).
Inumiditevi le mani e, prendendo poco impasto alla volta, formate delle palline di circa due centimetri di diametro. Sistematele sul piano e procedete fino ad aver terminato l'impasto.
Quando saranno tutte in forma, passate alla copertura. Immergete ciascuna pallina nel cioccolato fuso e, con l'aiuto di due cucchiaini, togliete l'eccedenza di cioccolato dalla copertura e adagiatela su un foglio di carta forno.
Procedete con tutte le palline. In teoria, con queste dosi, il cioccolato dovrà essere leggermente abbondante per la quantità di palline.
Fate riposare in frigo per almeno un paio di ore. Potrebbe bastare meno, ma questo tempo vi garantirà la perfetta solidificazione del cioccolato.

A questo punto non vi resta che assaporarle. Ali croccanti, cuore morbido. Sapori avvolgenti e golosità fuori controllo.
A voi il verdetto!!

abc

Liquore alla liquirizia: l’anima nera che affascina, conquista e allarga il sorriso

Da una vita in testa, per la prima volta tra gli alambicchi cuocherellosi. La liquirizia è sempre stata tra le mie grazie e fortuna vuole la mia pressione è talmente bassa da non temere l'assunzione spropositata. Certo in veste liquorosa, magari, dovrei rivalutare il concetto, ma stanca e nauseata del solito limoncello, il modo con cui preferisco eventualmente e sporadicamente terminare un pasto, in compagnia, è di certo la famosa anima nera. E come ai tempi, sai che novità, il limoncello aveva fatto il suo ingresso nel mondo home made, oggi posso dire che, nessun'altra grande novità, da oggi il liquore alla liquirizia impone il suo dominio. Preparazione semplice e d'effetto. Ho fatto un po' di testa mia, altra scontata non novità, dopo aver inutilmente tentato di capire qualcosa tra le innumerevoli proposte presenti sul web. C'è chi mette il doppio dello zucchero rispetto alla liquirizia, chi mette una quantità infinita di liquirizia, chi mette più alcool che acqua (O_O), chi ha proporzioni acqua/zucchero quasi 1 a 1 e chi sfiora l'1 a 3. Insomma, visto che assaggiare tutte le versioni che ho visto sarebbe stato assolutamente poco fattibile, ho definito la mia strada secondo i miei gusti e il mio modo di vedere.
La bottiglietta biporzione è ideale per un prèt-à-boire improvvisato!! Ovviamente in compagnia ; )

Ingredienti

40 g di liquirizia in polvere (o liquirizia pura da sminuzzare)
200 g di zucchero
350 g di acqua
200 g di alcool puro a 95°

Mettete l'acqua in un pentolino e ponetela sul fuoco a scaldare.
Mescolate lo zucchero con la liquirizia in polvere. Se usaste pepite di liquirizia pura, cercate di sminuzzarle in più possibile, magari aiutandovi con un macinacaffè. Prima che l'acqua raggiunga l'ebollizione, versate la miscela e mescolate. Quando lo zucchero si sarà sciolto, abbassate leggermente la fiamma e lasciate cuocere, per 15 minuti, girando di tanto in tanto, affiché non si attacchi al fondo. Spegnete, quindi, il fuoco e lasciate raffreddare. Girate con un cucchiaio, ogni tanto.
Quando sarà a temperatura ambiente, aggiungete allo sciroppo l'alcool. Mescolate bene.
Versate il liquore ottenuto in una bottiglia oppure in più bottigliette.
Con queste quantità verranno circa 70 ml di liquore.
Chiudete ora le bottigliette e trasferite in frigorifero. Affinché i sapori si assestino e la consistenza diventi quella perfetta, sarà necessario lasciarle un paio di giorni a riposo. Vi garantisco che, appena preparata, il sapore dell'alcool predomina sulla liquirizia.
Ma vi garantisco anche che la liquirizia prenderà il totale dominio della scena non appena le avrete dato modo di riposare.


Non a caso propongo questo liquore in questo periodo: come idea regalo non è affatto malvagia!!



abc

Polpettine di quinoa rossa con carote, ricotta e nocciole: tanti piccoli scrigni di sana bontà

Lo so bene che il periodo delle festività è visto come un'opportunità per cedere ai peccati di gola senza doversi crucciare per i troppi sensi di colpa. Era così anche per me, in tempi remoti e non sospetti. In fondo cos'è un cioccolatino? E con un cioccolatino si aprivano le porte ad ogni forma e sapore di leccornia. Con il tempo, però, la mia consapevolezza è cresciuta, moderando quell'ingordia ai limiti dell'avidità e così ecco che, seppur mi piaccia prendermi per la gola, un po' (un po' tanto) tendo a conservare l'equilibrio della una sana alimentazione. La preparazione di dolcetti di generi diversi, per i malcapitati amici che ne riceveranno una rappresentanza in dono, mi porterà a proporvi con maggiore frequenza ricettine ghiotte. E, ahimè, confesso che l'assaggio sarà un dovere (beh, dai, anche un piacere ^_^). Ma a dirla tutta sarà perché, credetemi, regalare polpette...... è davvero difficile!! Sicuramente c'è chi apprezzerebbe. Si accontenterà, non me ne voglia,  di un sempice invito a cena!! Per chi, invece, voglia comentarsi da sé, date tregua ai bagordi con questa soffice coccola.

Ingredienti

50 g di quinoa rossa
100 g di ricotta fresca
1 carota
15 g di nocciole
20 g di pangrattato + q.b. per la panatura
1 rametto di rosmarino
scorza di 1/2 limone non trattato
1 uovo (per me 2 albumi)
sale
olio evo

Sciacquate molto bene, sotto un getto di acqua corrente, la quinoa. Mettetela in un pentolino e copritela con acqua pari al doppio del suo volume. Portate ad ebollizione, a pentola coperta, e cuocete a fiamma bassa per circa 15 minuti, fino al totale assorbimento dell'acqua. Quando mancheranno pochi minuti, aggiungete un pizzico di sale.
Pelate la carota e tagliatela a dadini piccolissimi. Per chi non avesse tempo (o pazienza) a sufficienza, tritate grossolanamente con le lame di un mixer o con una mezzaluna. Procedete in questo modo anche per il rosmarino, che avrete lavato, asciugato e liberato dal rametto.
Fate scaldare un filo d'olio in padella e, quando sarà caldo, versateci carote e rosmarino. Fateli soffriggere per un paio di minuti, aggiungendo del sale. Unite, quindi, le nocciole tritate e lasciate rosolare ancora per un paio di minuti, girando spesso con un cucchiaio, poichè le nocciole tendono a scurire subito!
A questo punto la quinoa sarà cotta. Spegnete la fiamma e sgranatela con un cucchiaio. Versatela nella padella insieme alle carote. Mescolate bene e lasciate che insaporisca. Aggiungete la scorza del limone grattugiata e amalgamate bene il tutto. Fate riposare il misto di quinoa per una decina di minuti.
Aggiungete, ora, la ricotta e l'uovo. Mescolate tutto fino a creare un impasto omogeneo. Unite il pangrattato (regolatevi in base alla consistenza ottenuta) e amalgamate perfettamente.
Prelevate poco impasto per volta, formate delle palline con le mani e passatele nel pangrattato, che avrete preparato su un piattino.
Scaldate una padella con due cucchiai di olio e fate soffriggere le polpettine, girandole con cura in modo che dorino uniformemente.
Quando saranno sufficientemente scure e croccanti, trasferitele in un piatto e servitele, magari su un letto di buon radicchio croccante.


Sono ottime gustate molto calde. Gli aromi si fondono e rimangono legati tra loro. Una tirerà l'altra senza potervi resistere!!




abc

Margherite alla farina di castagne e burro di anacardi: la magia di un frollino in un punto di incontro

Che mi piaccia sfornare biscotti credo non sia una novità. Che mi diletti in sperimentazioni folli è ormai risaputo. Che metta insieme le mie piccole scoperte è quanto vi illustrerò con questi frollini. Tempo fa scopersi e vi illustrai il mio grande amico burro di anacardi. Confesso che da allora gli anacardi non sono mai più mancati dalla mia dispensa e, tra tutta la frutta secca, è quella che maggiormente mi strega. Arrivo al punto di nascondere il sacchetto dietro scorte di farine, perché una volta aperto potrebbe non durare una settimana. E, vanno bene i principi salutistici, ma le calorie non si contano!! Ho impiegato questo burro, spesso preparato senza l'ammollo e con l'aggiunta di noci, per diverse preparazioni, ma mi sono sempre sentita incuriosita dal volerlo provare in un frollino. Così ecco che si ri-biscotta. Certo, scontato sarebbe utilizzare una banalissima farina (di cui è peraltro sprovvista la mia dispensa). E allora perché non assaporare la dolcezza della farina di castagne in una consistenza fragrante e croccante? Farina novella, sia chiaro. Ho atteso con trepidazione che il negozio bio ricevesse le nuove scorte e non me la sono lasciata sfuggire. Quello che ne è venuto fuori è sicuramente un biscotto inconsueto, ma di un'avvincente bontà!!

Ingredienti

Per il burro (per circa 260 g di prodotto)
150 g di anacardi
60 g di acqua + 150 g per l'ammollo
18 g di olio evo

Per l'impasto
180 g di farina di castagne bio
100 g di farina di riso integrale bio
100 g di fecola di patate
260 g di burro di anacardi
1 uovo
100 g di zucchero di canna grezzo
1/2 bustina di lievito per dolci
1 pizzico di sale

Lasciate in ammollo gli anacardi fino a quando saranno ben morbidi. Ci vorranno almeno 3 ore. Quando sarà il momento scolate l'acqua e frullateli, aggiungendo i 60 g di acqua a filo. Non surriscaldate troppo il composto. Lavorate ad intermittenza. Quando l'acqua sarà stata tutta incorporata e quando avrete ottenuto un impasto omogeneo, aggiungete l'olio evo e  amaglamatelo bene. Conservate in frigo per almeno un paio di ore.
Setacciate le farine e unitele in un recipiente. E' molto importante per la farina di castagne questo passaggio. Unitevi il lievito, anch'esso setacciato per evitare che lasci grumi, e mescolate tutto.
Versate in una terrina l'uovo e lo zucchero. Lavoratelo con le fruste per lungo tempo, fino ad ottenere una crema spumosa. Unitevi il burro di anacardi e continuate la a sbattere con la frusta.
A questo punto, poco alla volta, incorporate le farine, mescolando dapprima con la frusta, poi con una spatola in silicone, quando l'impasto sarà diventato compatto.
Terminate la lavorazione impastando con le mani, formate un panetto, avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo riposare in frigo per almeno un'ora.
Stendete, quindi, una sfoglia, su una spianatoia infarinata, dello spessore di poco meno di un centimetro. Utilizzando una formina a vostro piacere ritagliate dei biscotti.
Sistemate i biscotti ottenuti su una placca, coperta da carta forno e lasciate riposare, in frigo, per almeno mezz'ora. Io, per motivi di tempo, ho lasciato che riposassero tutta la notte.
Portate il forno a 180° e, qando sarà in temperatura, infornate le teglie. Lasciate cuocere i biscotti per 20 minuti e sfornateli. Attenzione che tendono a bruciare facilmente e il colore della farina di castagne, piuttosto brunata, vi trae in inganno.
Sfornate i biscotti e trasferiteli su una griglia. Lasciateli raffreddare completamente e poi distribuiteli, assaggiateli e deliziatevene.

Il sapore dolciastro della farina di castagne, unito alla croccantezza del biscotto, renderà questo assaggio una piacevole scoperta.



Si manterranno, conservati in un barattolo di vetro, per molti giorni.




abc

Bocconcini di pollo dorati con broccoli e anacardi: il piatto veloce che non sacrifica il sapore

Il piatto express, pasto veloce. Due idee, quattro ingredienti e quindici minuti per la preparazione. Nuova testimonianza di come la macchina fotografica debba sempre essere a portata di mano. Non soffro di compulsione da regalo di Natale, non ho marmocchi o quadrupedi di cui curarmi, ma la mia vita ultimamente pare sia una corsa ad ostacoli ^_^  Così capita, talvolta, che il tempo per preparare qualcosa con cui deliziarmi non sia così generoso. Ma perché lasciare che questo alimenti la malsana abitudine di togliere importanza al pasto? E così ecco il mio pollo ad attendermi. Sfiziosa doratura, genuino accompagnamento e golosa finitura. Cosa volere di più? Tra un pacco e l'altro, tra una corsa e il traffico, tra una recita, la spesa, il lavoro e la casa, magari due bocconcini vi rimettono in pace con il mondo!! Quindici minuti.

Ingredienti

1 sovraccoscia di pollo
6 cime di broccolo
15 g di anacardi non salati
 1 cucchiaio di farina di riso
sale
pepe
olio evo

Pulite e lavate bene le cime del broccolo. Sbollentatele, per due minuti, in acqua salata. Quando sarà trascorso il tempo, scolatele e gettatele in acqua ghiacciata per fermare la cottura.
Tagliate la sovraccoscia del pollo in bocconcini non troppo piccoli. Passateli nella farina di riso, in modo che ne siano completamente ricoperti. Scaldate, quindi, un paio di cucchiai di olio evo in una padella. Quando avrà raggiunto una buona temperatura gettatevi i bocconcini di pollo e saltateli, a fiamma viva, per 3 o 4 minuti. Salate a piacimento.
Trascorso il tempo unitevi le cime del broccolo e continuate la cottura, aggiungendo eventualmente un briciolo di acqua (o di vino bianco) per non far seccare e bruciacchiare tutto.
Abbassate leggermente la fiamma e proseguite la cottura per altri 5 minuti. I bocconcini non dovranno cuocere molto, in modo da non diventare asciutti, ma non dovranno essere al sangue. Verificate il livello di cottura dal colore che il pollo assumerà.
Unite gli anacardi e lasciate cuocere e insaporire tutto per un minuto circa. Aggiungete pepe e correggete, eventualmente, di sale.
Spegnete il fuoco e servite. Il bilanciamento di sapori e di consistenze renderà questo piatto irresistibile.


Semplice, veloce, ma di grande impatto. Ancora una volta ho fatto bene a fotografare, anche solo un bocconcino di pollo!!

Se foste a regime alimentare controllato, potrete eliminare gli anacardi: apportano preziosissimi nutrienti, ma sono piuttosto calorici!!abc

Panettoncini con noci e gocce di cioccolato: la generosità del maestro e il suo metodo semplice, e di successo

Non glielo dissi, quando mi illustrò il suo metodo. Lo ascoltai parlare con l'umiltà di chi ha solo da imparare, da un maestro come lui. Mi chiese: "Vuoi che ti dica come lo faccio io?". Come poter rifiutare? Con la titubanza di chi ha paura di osare un po' troppo, mi sentii tanto orgogliosa di quella domanda che accettai senza aggiungere altro. Mi scrisse tutto, pesi, quantità, tempi e misure. E alla fine chiusi gli occhi e feci mie quelle dosi, quei procedimenti, quegli ingredienti. Poi mi svelai. In realtà non sono nuova a questo tipo di preparazione. Solo che sono passati due anni da quando provai e confezionai i miei piccoli capolavori. E in questi due anni l'assenza è legata a salite decisamente ripide e a fatiche inestimabili, che hanno tolto le energie da poter dedicare a lavorazioni così laboriose. Forse questa associazione di pensieri, più che la paura di affrontare la difficoltà della preparazione, mi ha spaventato, all'inizio. Ma ho accettato la sfida, cogliendo l'occasione d'oro. Ho rivisitato a modo mio qualche dettaglio, come l'utilizzo della margarina, il latte di avena e la farcitura. Ho lasciato che il tempo della lievitazione non fosse mai abbastanza, idratando (ohimè per errore, ma con successo) la biga oltre il 100% e mostrando la mia gratitudine per ogni piccolo movimento di questo impasto. Prima infornata dell'anno. Non credo ne farò ancora molte, ma il mio sorriso di gratitudine, riflesso in queste meraviglie, è tutto per quel maestro così ricco di insegnamenti preziosi e di un sapere genuino, che va rispettato e apprezzato.

Ingredienti

Per il poolish
110 g di acqua a 27°
10 g di lievito madre secco
80 g di farina per dolci (io Antico Molino Rosso)

Per l'impasto
Poolish
650 g di farina per dolci (io Antico Molino Rosso)
180 g di margarina + q.b. per la superficie
130 g di zucchero grezzo di canna
130 g di gherigli di noci
135 g di gocce di cioccolato
120 ml di latte di avena a temperatura ambiente
4 uova + 2 tuorli a temperatura ambiente
15 g di lievito madre secco
6 g di sale
la scorza di un arancio
1 fiala di essenza di vaniglia

Setacciate la farina per il poolish con il lievita madre secco. Versate l'acqua tiepida e mescolate fino a quando si saranno amalgamate. Coprite con un foglio di pellicola trasparente e lasciate che lieviti per 11 ore circa. Io ho impastato alle 8.30 del mattino.
Quando sarà trascorso il tempo, troverete una pasta gonfia, piena di bollicine. Il vostro poolish sarà pronto. Passiamo all'impasto, che ho effettuato alle 19.30.
Preparate tutti gli ingredienti sul vostro tavolo di lavoro. Ricordate che uova e latte andranno utilizzati a temperatura ambiente.
Setacciate i 650 g di farina con i 15 g di lievito madre secco. Sbattete le uova e i tuorli con lo zucchero, la scorza dell'arancio grattugiata, l'essenza di vaniglia, il burro e il sale. Quando saranno ben omogenei aggiungete circa la metà della farina e incorporatela, formando una pastella.
Aggiungete, quindi, il poolish e poca farina alla volta fino a terminarla, alternandola con il latte tiepido, aggiunto a filo. Controllate che l'impasto sia ben idratato, ma non troppo liquido. Eventualmente regolatevi con la quantità di latte. Quando avrete formato un impasto omogeneo, unite le gocce di cioccolato e i gherigli di noci spezzettati. Impastate bene, cercando di non surriscaldare troppo l'impasto. Io ho usato il Bimby, perfetta sarebbe una planetaria. Per chi lavorasse a mano, il compito sarebbe decisamente impegnativo.
Dovrete ottenere una pasta molto elastica. A questo punto preparate i pirottini da panettone. Io ho usato quelli da 100 g.
Prelevate un pugno di impasto alla volta e lavoratelo con le mani, attocigliandolo su se stesso ripetutamente. Posatelo in un pirottino. Continuate fino a terminare la pasta. Verranno circa 15 pezzi. Fate attenzione che la quantità non superi la metà dello stampo, se no fuoriescerà come un fungo atomico ^_^
Lasciate lievitare per 12 ore in luogo fresco. Io li ho lasciati per tutta la notte. AL mattino seguente, ore 8.30, praticate con meticolosa attenzione un taglio a croce su ciascuna superficie. Cospargete il taglio con un po' di margarina e infornate, a 170°, per circa 35 minuti. Il tempo di cottura dipenderà dal vostro forno.
Aiutatevi con uno stuzzicadente per verificarne la cottura.
Quando satanno cotti sfornateli.
Lasciateli raffreddare a testa in giù (e qui date il via alla vostra fantasia! Io li ho infilzati alla base con uno spiedo e li ho allineati sullo stendibiancheria) per almeno un paio d'ore. Se doveste confezionarli, fate attenzione che siano completamente freddi, in modo che evitino di rilasciare umidità, che genererebbe muffa.
A questo punto procedete al taglio e all'assaggio.


" Mentre lo addentavo sentivo la dolcezza del cioccolato.. Qua e là la croccantezza delle noci... Tutto ciò ha fatto sì che a un morso ne seguisse un altro, un altro ancora.. sempre più grosso ... Finito ^_^"

Testimonianze che emozionano.

abc

Involtini di platessa con spinacino fresco e pistacchi: l’importanza delle briciole in un piatto del “perché?”

Vi sembrerò pazza, ma è veramente molto raro, se non impossibile, che ripeta due volte uno stesso piatto. Il desiderio di accostarmi a nuovi sapori mi porta sempre alla ricerca di qualcosa di diverso. A volte questo tentativo riesce talmente bene, che, alla fine, mi trovo ad osservare il piatto vuoto e a pensare, con l'occhietto languido, perché? e a passare il ditino in cerca di quelle briciole che prima erano addirittura fastidiose. Figlia del "non si lascia niente nel piatto", mi sento anche orgogliosa di come riesco a tirare a lucida quella porcellana. Ecco, di questi involtini, sappiate, è successo proprio questo. Amo il sapore dello spinacino fresco. Amo che anche la cottura al vapore sia appena accennata e che lasci il gusto naturale delle foglie. Ho voluto interpretarle secondo questo principio. Arricchite di sapori che porterei in qualsiasi pietanza, hanno creato un piatto dalla meravigliosa e avvolgente bontà. E sono finiti troppo in fretta.....

Ingredienti

2 filetti di platessa

4 foglie di spinaci fresche
15 g di pistacchi
20 g di parmigiano
scorza di 1/2 limone
sale
olio evo
3 cucchiai abbondanti di pangrattato (io di riso)

Sgusciate i pistacchi e puliteli di tutte le pellicine. Tritateli finemente e mescolateli al parmigiano e alla scorza di limone, che avrete grattugiato.
Lavate bene le foglie degli spinaci e asciugatele. Sciacquate i filetti di platessa e tagliateli in due nel verso della lunghezza.
Versate su un piatto il pangrattato e adagiatevi sopra un filetto. Posate sulla parte superiore una foglia di spinacino, riempitela con una buona cucchiaiata di trito e chiudetela lateralmente, in modo che non sia più larga del filetto stesso. Avvolgete in filetto partendo dalla coda, mantenendolo sul pangrattato, in modo che aderisca bene alla polpa.
Chiudete l'involtino con uno spago o con un laccio in silicone (o ancora con uno stuzzicadenti) e impanatelo ancora bene su tutta la superficie. Ripetete l'operazione con gli altri filetti.
Sistemate gli involtini in una teglia coperta da carta forno e leggermente unta, versate un filo d'olio e infornate, a 200°, per 20 minuti.
Quando saranno ben dorati sfornate, liverateli del laccio e serviteli.








Non snobbate le briciole!! Vi torneranno utili a pietanza finita ^_*

abc

Spaghetti di farro con broccoli e olive: il desiderio appagato in pieno stile salutista

Quando assaggiai la prima volta questi spaghetti di farro, ne rimasi piacevolmente colpita. Mi piace il sapore rustico, mi piace la ruvidità, mi piace la consistenza che portano con sé. Trovo sposino qualsiasi condimento e, credetemi, nel tempo mi ci sono imbattuta più volte. Quando ho l'irrefrenabile desiderio di pasta, generalmente questa soluzione mi appaga enormemente.
E così capitò che quel desiderio di arrotolare due spaghetti sulla forchetta mi colse all'attivo di un meraviglioso broccolo. Il broccolo, che creatura meravigliosa, così ricca di preziosi sali minerali e vitamine!! Peraltro decisamente versatile. E' stato un attimo pensare a due differenti consistenze e ad unirle in un piatto ben bilanciato tra proteine, carboidrati, grassi e fibre. Insomma, sarò un'inguaribile salutista, ma quando il sapore arricchisce un piatto genuino, gustarlo riempie sempre di appagante soddisfazione.

Ingredienti

60 g di spaghetti di farro (io Fior di Pietra Bio)
1/3 di broccolo
100 g di ricotta
1 cucchiaio abbondante di olive di Riviera
1 spicchio d'aglio
sale
olio evo

Separate le cime dei broccoli dal torsolo. Lavatele accuratamente, poi fatele sbollentare in acqua salata per due minuti. Scolatele e passatele sotto un getto di acqua ghiacciata. Fate quindi bollire i torsoli, tagliati a pezzi, per almeno dieci minuti, fino a quando saranno molto morbidi.
Tagliate le cimette in piccoli pezzetti e fatele saltare in padella con un filo d'olio e uno spicchio d'aglio. Quando saranno dorate aggiungete le olive, ben sgocciolate, e tenete sul fuoco ancora un minuto, in modo che insaporisca bene tutto.
Portate a bollore abbondante acqua salata e fare cuocere gli spaghetti di farro, al dente.
Nel frattempo scolate i torsoli del broccolo e trasferiteli in un biccherone. Aggiungete la ricotta, correggete di sale e frullate fino ad ottenere una crema densa e vellutata.
Scolate la pasta e versatela nella padella con le cime di broccolo e le olive. Fatela saltare leggermente, poi versate la crema.
Lasciate insaporire per un minuto circa, poi spegnete il fuoco e servite.

Buon appetito, in salute!!

abc

Gnocchi di semolino al pistacchio saltati con le erbette: il caos metodico e il risultato avvincente

Una cena. Un'idea. Infinite strade tra cui scegliere. Ecco, ci risiamo: sembra che a scadenze definite debba avere a che fare con il caos cosmico. Per il semolino, ve l'ho già detto, ho un debole che parte da lontano, da quando, piccina, la mia mamma ci deliziava con i suoi gnocchi alla romana. E per quegli gnocchi ho un dolcissimo ricordo: la teglia delle frattaglie, tutti i rimasugli del taglio, che finivano in un coccio e che erano ambito bottino per mamma, mio nonno e.... me!!
Cedere a quella bontà è sempre come tornare a quei momenti. Prima di arrivare a questo piatto, lo confesso, sono passata a sfiorare molteplici versioni. Non so perché sia arrivata a questa, non so perché le altre non mi convincessero, ma so che il sapore delicato, incastonato in un bocconcino croccante, ha assolutamente appagato il mio deisdeio di bontà.

Ingredienti

Per gli gnocchi
125 g di semolino
1/2 litro di latte di avena
1 tuorlo
20 g di olio evo
25 g di parmigiano grattugiato
1 cucchiaino raso di sale
noce moscata a piacere
15 g di pistacchi

Per il condimento
100 g di erbette cotte
25 g di pomodori secchi
1 spicchio d'aglio
olio evo

Versate il latte, l'olio, la noce moscata e il sale in un pentolino e portatelo ad ebollizione. Versate, quindi il semolino a pioggia, mescolando con un cucchiaio di legno per evitare di formare grumi.
Cuocete per 10 minuti a fiamma bassa, sempre mescolando.
Sgusciate i pistacchi, privateli delle pellicine e tritateli. Quando il semolino sarà cotto spegnete il fuoco e aggiungete il tuorlo e il parmigiano e mescolate, incorporandoli bene. Unite i pistacchi e amalgamate tutto. Fate intiepidire per una decina di minuti.
Versate il composto su una spianatoia e prelevatene un pezzo alla volta. Lavoratelo con le mani formando un filoncino di circa 2 cm di diametro. Tagliatelo a tocchetti. Procedete con tutti l'impasto. Fate raffreddare bene gli gnocchi, sistemandoli sul piano in modo che siano ben separati tra di loro.
Nel frattempo prendete le erbette e i pomodori secchi e tagliuzzateli, con un coltello o con una mezzaluna.
Scaldate un po' d'olio in una padella e fate insaporire con lo spicchio d'aglio. Quando sarà ben caldo, alzate la fiamma e versate gli gnocchi. E' importante che la fiamma sia viva, poiché devono dorarsi e non sciogliersi.
Fate saltare per un paio di minuti, quindi aggiungete le erbette. Procedete la cottura, a fiamma media, per altri 3 o 4 minuti.
A questo punto non vi resta che impiattare e servire. Con queste dosi vi verranno due porzioni abbondanti.


Si possono anche congelare e saltare all'occorrenza!!



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