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Cioccolotti al pistacchio: una coccola, una dedica, un pensiero e tanti auguri

Eccoci arrivati. Oggi sarebbe un giorno speciale. Ho pensato molto se scriverne o se condividere con voi le mie solite "passioni" di vita, tra esperimenti, ricordi, azzardi, emozioni e sorrisi, sorvolando sull'evento. Alla fine ho optato per uscire allo scoperto, giusto per dirvi, cari amici, che se non mi vedrete troppo presente, sarà solo perché mi sono presa una giornata tutta e solo per me.Oggi compio 34 anni. Una bambina, una donna, una incontentabile avventuriera, una guerriera instancabile, una caparbia lottatrice, un'anima sensibile, sono io, nelle mie innumerevoli sfaccettature. Ed oggi festeggio così, coccolandomi con questi dolcetti e dedicando il tempo a quanto possa rendermi serena.
Questi dolcetti furono amore a prima vista quando, sulla pagina di Aria, dolcissima amica e piacevolissima scoperta, lessi il racconto dei biscotti nocciolotti, che lei fece in occasione della festa dei nonni. Ultimamente ho serie difficoltà a frenarmi di fronte ad una qualsiasi creatura cioccolatosa. Ma questi biscottini mi colpirono particolarmente per la loro semplicità. E, come tutte le cose semplici, portano con sé una bontà genuina e travolgente. Ho così pensato di rendere questi dolcini la mia golosa tentazione della giornata. Ho utilizzato la mia cioccocrema alla nocciola e ho arricchito l'impasto con i miei amatissimi pistacchi. Ho usato farine speciali e ho affondato le mani nel cioccolato fondente, quasi fosse il sogno di una vita, quello che mette insieme la bambina alla donna, la caparbia all'avventuriera. E quello che ne è venuto fuori è stato un vero capolavoro!! Grazie Aria, la tua bravura è arrivata nuovamente sulla mia tavola!
Ed ora vi lascio assaporare queste soffici e fragranti delizie.... io ho una giornata che mi attende!!!

Ingredienti


Per 90 biscotti
480 g di cioccocrema alla nocciola
40 g di pistacchi tostati non salati
1 uovo
1/2 bustina di lievito per dolci
175 g di farina di farro
145 g di farina integrale

Pulite e pestate i pistacchi in modo da ottenere una granella piuttosto grossa. Unitela alla crema di nocciole e mescolate bene.
Setacciate il lievito con le farine e aggiungetele, poco alla volta, incorporandola al cioccolato. Unite l'uovo e terminate impastando bene con un cucchiaio di legno o con le mani.
Prelevate poco impasto per volta e create, aiutandovi con le mani, delle palline grandi poco meno di una noce. Sistematele su una teglia coperta da carta forno e cuocetele, per 15 minuti, a 180°.
Sfornatele e lasciatele raffreddare.


Fuori saranno croccanti, ma il cuore rimarrà morbidissimo.


Vi stregheranno dal primo all'ultimo morso!!

abc

Cotolette di porcino in crosta croccante: la rivisitazione di un ricordo in chiave moderna

Ricordo questa fragranza dai tempi dell'adolescenza, quando mia madre, trovandosi di fronte a porcini dalla dimensione alquanto importante, ce li proponeva in cotoletta. Li amavo particolarmente: croccanti e delicati. E poi, diciamola tutta: a mio fratello non sono mai piaciuti i funghi porcini e io ne gioivo, perché significava che ne avrei potuto mangiare di più, senza litigarmi il migliore, o l'ultimo, che in casa nostra "della vergogna" non lo è mai stato. Anzi, l'ultimo pezzo era quello dell'audacia e della caparbietà. Così, trovandomi davanti questo meraviglioso porcino, ho rivissuto quelle sensazioni e ho desiderato portarle in vita, nuovamente, creando la mia versione. Ovviamente non ho fritto nulla, ovviamente ho insaporito la panatura con dettagli troppo sofistici per i gusti dei "vecchi" e ovviamente me li sono assaporati senza contendere il pezzo della caparbietà! ^_^

Ingredienti

1 gambo grande di porcino
15 g di nocciole
10 g di orzoflakes
1 cucchiaino di timo fresco
1 cucchiaino di gomasio
20 g di pangrattato di riso
10 g di farina di riso
olio evo

Tritate finemente le nocciole insieme agli orzoflakes, al timo fresco e al gomasio. Unite il pangrattato e mescolate bene. Tenete da parte.
Prendete il porcino, pulitelo e prelevate il gambo. Tagliatelo, nel verso della lunghezza, in fettine spesse circa un centimetro.
Preparate ora, su due piattini, farina di riso e il mix di pangrattato e, a parte, una scodellina con dell'acqua (o, a scelta, latte o uovo). Passate le fettine nella farina di riso, poi nell'acqua (velocemente) e nel pangrattato di riso. Sistemate ciascuna fettina su una teglia coperta da carta forno.
Accendete il forno a 200°. Quando sarà in temperatura versate un filo d'olio evo sui funghi e infornateli.
Cuocete per 30 minuti circa, girandoli dopo 20 minuti in modo che dorino uniformemente. A cottura ultimata sfornateli e serviteli.

Un gustoso viaggio tra i ricordi e una golosa coccola per il palato!


                        abc

Grissini farciti: la versatilità di una sfoglia che diventa sfiziosa e irresistibile

Avete presente quando amate follemente qualcosa da cercare una forma continuamente diversa di espressione, un'identità in costante evoluzione, per renderla sempre più perfetta e preziosa? Santo cielo, sembra vi stia parlando di chissà quale gemma e invece sto introducendo una semplicissima pasta phyllo!! Cos'è la pasta phyllo? Quando sento questa domanda mi tremano le gambe, in preda allo shock da dimmi come fai a non conoscere questa prelibatezza. Poi, ritrovate le forze, comprendo che il mio sapere non può essere obbligatoriamente il sapere del resto del mondo e inizio a parlarne, trasmettendo tutta la mia passione e il mio coinvolgimento emotivo per questa sfoglia sottile e croccante, che conquista senza lasciare speranze di salvezza! No, per me non esiste un degno sostituto. Tappezzerei di pasta phyllo le pareti di casa e anche l'interno dell'auto. E penso in phyllo qualsiasi prelibatezza culinaria. Oggi è toccato a dei semplici e gustosissimi grissini.

Ingredienti

Pasta phyllo (la dose indicata qui)
70 g di bresaola
20 g di pistacchi tostati non salati
2 g di aghi di rosmarino
olio evo

Preparate la pasta phyllo e lasciatela riposare, come indicato, per 20 minuti tra due fondine calde. Nel frattempo lavate il rosmarino, asciugatelo accuratamente e tritatelo insieme alla bresaola e ai pistacchi.
Stendete metà della pasta in una sfoglia rettangolare molto sottile, direi trasparente. Ungetela in superficie e copritela con il trito di bresaola.
Stendete anche l'altra metà di pasta in un rettangolo di pari dimensioni. Ungete anch'essa e adagiatela sopra la precedente, coprendo la farcitura. Sigillate bene i bordi. Con una rotella per pizza tagliate delle strisce di circa 2 centimetri di spessore.
Iniziate ad arrotolare l'estremità di ciascuna striscia su se stessa, formando una spirale. Procedete così con tutte le strisce.
Sistematele su una teglia coperta da carta forno, leggermente distanziate tra loro. Accendete quindi il forno a 200° e, quando sarà in temperatura, infornate e cuocete per 20 minuti circa. Dopo 15 minuti girate i grissini in modo che dorino uniformemente e, quando saranno belli croccanti, sfornateli e lasciateli raffreddare. In questo modo acquisiranno croccantezza e friabilità.

Assaporateli con gusto, ben consapevoli che vi stregheranno e non vi lasceranno liberi fino a quando avrete afferrato l'ultimo!

Come poter resistere a una simile bontà?

abc

Sauté di morbida polenta filante con zucchine e olive: il passo decisivo verso la consapevolezza

Quando la polenta entra in scena, ci siamo: l'autunno mi ha battezzato! Io, che sono quella dall'irriducibile desiderio di estate, quella che "le calze? Il più tardi possibile" e va in giro con gli sciarponi e le gambe scoperte (è un gioco di equilibri: il tanto che compensa il poco), io che "la giacca? Solo un impiccio fastidioso", che guarda l'ora al calar del sole e si intristisce a vedere che siamo già a meno 4 ore di luce rispetto alla mia giornata ideale, io, proprio io, alla fine non posso che cedere. I piatti si caricano di colori e sapori intensi e avvolgenti e compare lei: la polenta. Segno emblematico dell'arrivo del mio autunno. Meglio tardi che mai.... anche io vi raggiungo in questo inizio di stagione. E come tutti gli inizi che, per me, si rispettino, cerco di renderli meno amari possibile. La mia vita è un continuo inizio, a volte anche esasperante, ma sempre stimolante. E ciascuno di questi inizi, in un primo momento, mi destabilizza sempre. Poi elaboro, mi ambiento, prendo consapevolezza e via... non mi ferma più nessuno. E' così che ho deciso di reinterpretare un classico della stagione fredda. Con colore, con sapore, con sfizio. E vi dirò: il mio autunno è iniziato proprio alla grande!!

Ingredenti

300 ml di acqua
120 g di polenta taragna precotta
sale
100 g di ricotta
20 foglie di basilico fresco
5 g di olio evo
20 g di parmigiano
1 zucchina
1 cucchiaio di olive taggiasche

Portate ad ebollizione l'acqua con il sale. Versate a pioggia la polenta, mescolando bene, e fare cuocere per il tempo indicato. Io, per praticità, utilizzo la farina precotta, che cuoce in 5 minuti. Spegnete il fuoco.
Grattugiate 15 g di parmigiano e uniteli alla polenta, mescolando bene. Tenetela, quindi, da parte, in modo da farla intiepidire.
Lavate le foglie di basilico e tritatele con una mezzaluna. Aggiungetele alla ricotta, unite un pizzico di sale e mescolate fino a creare un composto ben amalgamato. Unite la crema alla polenta e mescolate accuratamente fino a quando sarà completamente incorporata.
Rovesciate l'impasto su un piano e stendetelo in un panetto spesso circa 2 centimetri. Lasciatelo raffreddare.
Nel frattempo pulite e lavate la zucchina. Tagliatela a julienne e fatela saltare in padella con un filo di olio evo. A piacere aggiungete sapori, cipolla, aglio o quanto possiate gradire. Io ho optato per una versione semplice che mettesse in risalto solo il sapore naturale degli ingredienti.
Tagliate a rondelle le olive taggiasche e unitele alle zucchine. Salate a piacere e fate rosolare bene il tutto, per 5 minuti circa, a fiamma piuttosto alta. Attenzione a non far bruciacchiare le zucchine!!
Riprendete la vostra polentina e tagliatela a cubetti (o come desideriate).
Unitela alle zucchine, alzate la fiamma e fate abbrustolire bene ciascun cubetto, facendo saltare spesso l'insieme per evitare che attacchi alla padella e che bruci. Questo passaggio dipenderà dalla quantità di polenta, ma regolatevi guardando l'aspetto brunito che le vostre polentine prenderanno.
Quando saranno belle croccanti spegnete il fuoco, unite il parmigiano e servite.
La crosticina croccante, che racchiude un cuore morbido e cremoso, e accompagnata dal sapore delicato delle zucchine e saporito delle olive, renderanno ogni boccone un piacevole viaggio sensoriale.

Non ci si stanca mai di assaporarlo, cubetto dopo cubetto ^_^abc

Chiocciole integrali alle noci con cacao e burro di anacardi: partire da zero e crederci!

Si parte da zero. Spesso mi chiedete come mi vengano certe idee, da dove tragga ispirazione la mia creatività. Ecco, credo di avere la risposta. Trasporto in termini culinari quello che è il mio modus operandi nella vita. Parto da zero. Unica aspettativa è tagliare un traguardo. Non mi affido a raccomandazioni, non utilizzo pappe pronte, non accetto l'arresa, credo in me stessa, cerco di sfruttare al meglio le mie forze, mi concentro sul successo ma con un occhio puntato sull'insuccesso, in modo da prevenire eventuali cadute e se proprio dovrà arrivare un fallimento, che almeno sia stato toccato per mezzo di un tentativo e non per arrendevolezza e che almeno mi insegni qualcosa, per le volte successive. Avevo del semplice burro di anacardi, il desiderio di impiegarlo per la creazione di qualcosa di nuovo, una dispensa ricca di preziosi elementi e tanta speranza. Ho perfezionato l'idea strada facendo e questo è quanto mi è riuscito.

Ingredienti

30 g di gherigli di noci
90 g di farina di segale Jurmano
60 g di farina integrale
3 g di lievito madre secco (io Antico Molino Rosso)
20 g di malto di riso (+ 10 g per ma farcitura)
105 g di acqua
15 g di olio di semi di soia
8 g di zucchero integrale di canna
30 g di burro di anacardi (+ 10 g per la farcitura)
2 g di cacao amaro
zenzero a piacere
un pizzico di sale

Setacciate e mescolate tra di loro le farine e il lievito madre secco. Aggiungete il malto di riso, il sale e, poco alla volta, l'acqua e l'olio, e impastate fino ad ottenere una pasta molto morbida e appiccicosa.
Trasferitela in un recipiente, possibilmente di plastica, infarinato. Coprite con la pellicola trasparente e lasciate lievitare per 6 ore circa in un luogo tiepido, al riparo dalla luce. Io l'ho lasciato nel forno spento.
Prendete, quindi, l'impasto lievitato e trasferitelo su una spianatoia infarinata. Stendetelo con un mattarello, non troppo sottile e copritelo con uno strato di burro di anacardi. Piegatelo in 3 e stendetelo nuovamente. Copritelo ancora con uno strato di burro di anacardi e piegatelo di nuovo in 3.
Avvolgetelo in una pellicola trasparente e lasciatelo riposare per mezz'ora circa.
Preparate, nel frattempo, la farcitura: mescolate il malto di riso con il cacao, il burro di anacardi e lo zenzero. Create una crema omogenea, che terrete da parte.
Riprendete l'impasto e stendetelo su un ripiano infarinato, dello spessore di circa un centimetro, cercando di dargli una forma quadrata o rettangolare. Tagliate con una rotella delle strisce alte circa 3 centimetri.
Spennellate, su ciascuna striscia, un po' della crema ottenuta.
Arrotolate, ora, ciascuna striscia su se stessa, cercando di formare delle chioccioline piuttosto strette. Imburrate ciascuno stampo per babà (io ne ho utilizzato uno in silicone) e inserite una chiocciolina per ogni spazio.
Lasciate riposare ancora mezz'ora e infornate, a 190°, per 25 minuti circa.


Sfornate e lasciate raffreddare i coni. Quindi assaggiate ^_^

Un incontro delicato di sapori, la fragranza di un pane dolce, la soffice consistenza in ciascun morso..... un viaggio sensoriale.

                                 

abc

Polpette di rana pescatrice e salmone affumicato con fichi caramellati: lotta all’ultima forchettata

Capitò, qualche tempo fa, che mangiando qualche fettina di salmone affumicato, mi chiesi come avrebbe potuto, un pesce così saporito, sposare una carne più delicata. Alla fine ci ho dovuto provare. Amo particolarmente la rana pescatrice per la sua leggerezza di sapore, che spesso accosto a gusti decisi come bresaola o prosciutto crudo. Questa volta ne ho prelevato la polpa e l'ho lavorata con il salmone affumicato. Semplicemente questo. Niente uova, solo la pura leggerezza del pesce, in un formato che conquista grandi e piccini, Cottura semplice, leggera, veloce che rispetta le proprietà della sostanza senza alterarne i sapori. L'abbinamento? Non mi smentisco: spesso alle verdure preferisco la frutta e i fichi, come già sperimentato, in un piatto così ci stanno d'incanto. E quando non so mai decidere se lasciare l'ultimo boccone di uno o dell'altro, allora vuol dire che l'abbinamento è riuscito alla grande!! Però non vi svelo quale sia stata la mia ultima forchettata: a voi le scommesse ^_^

Ingredienti

90 g di rana pescatrice
60 g di salmone affumicato
10 g di semi di sesamo
3 foglie di salvia
3 fichi
10 ml di vino bianco secco
olio evo
sale
noce moscata
farina di mais fioretto

Prelevate la polpa della rana pescatrice. Tritatela insieme al salmone affumicato. Aromatizzatela come desiderate, se voleste. Personalmente l'ho voluta lasciare naturale e dare un tocco di sapore in cottura.
Il salmone affumicato è già piuttosto saporito quindi non ho aggiunto ulteriore sale. Anche qui basatevi sui vostri personali gusti.
Aggiungete i semi di sesamo e mescolate bene, fino ad ottenere un composto omogeneo.
Con le mani leggermente bagnate, prelevate un po' di impasto e formate delle polpette del diametro di 6 o 7 centimetri circa.
Versate in un piatto un paio di cucchiai di farina di mais fioretto. Passateci, una ad una, le polpette, in modo da fare aderire bene e uniformemente la panatura.
Fate scaldare in una padella un filo di olio evo insieme alla salvia, precedentemente lavata e asciugata. Quando sarà ben calda ponetevi le polpette. Lasciate cuocere a fiamma medio bassa per 10 minuti circa, girandole spesso per farle cuocere in maniera uniforme.
Nel frattempo lavate bene i fichi e asciugateli. Tagliateli a metà verticalmente e cospargete la polpa con sale e noce moscata.
Quando le polpette saranno cotte toglietele dalla padella. Versate ancora un filo di olio evo e adagiate i fichi in modo che la polpa sia a contatto con la superficie calda. Alzate la fiamma e fate caramellare per un minuto. Aggiungete a questo punto il vino bianco e lasciate sfumare leggermente.
Unite nuovamente le polpette e lasciate insaporire tutto, a fiamma media, per un paio di minuti. Trasferite quindi in un piatto e servite.
L'insieme di sapori delicati rende questa portata una vera prelibatezza.

E voi, quale forchettata lascereste per ultima?

abc

Vesmati rolls, ovvero nidi di spaghetti di riso basmati in crema di piselli e basilico dal cuore filante

Esistono giorni in cui quell'idea che ronza per la testa non cerca solo la forma perfetta per poter passare dalla serratura e trovare concretezza nel piatto. No, ci sono giorni in cui quella forma, oltre ad essere perfetta nell'accostamento di sapori, consistenze e cotture, deve anche appagare la necessità di qualcosa di sfizioso. E' un po' una continua sfida a cercare nel sano e nel salutare un'interpretazione ghiotta e vivace. Perché pensare che i piatti genuini debbano essere tristi ed insapori? In questa portata tutte le regole sono state rispettate: una sola fonte proteica, carboidrati buoni, pochissimi grassi e cottura leggera. Allora perché non iniziare a convincervi che amarsi e coccolarsi non deve per forza essere un sacrificio? La mia convinzione ha trovato ulteriore riscontro in questo piatto unico che ha portato in scena sapori che amo con vesti irresistibili: quella crosticina sugli spaghetti è davvero la fine del mondo!! ^_^

Ingredienti

50 g di piselli (freschi o surgelati)
20 foglie di basilico fresco
60 g di spaghetti di riso basmati
1 mozzarella (io light, ma se di bufala è decisamente più saporita)
noce moscata
1 cucchiaino di paprika dolce
sale
olio evo

Fate bollire i piselli fino a quando non saranno morbidi, in abbondante acqua salata. Io ho la fortuna di avere abbondanti scorte di piselli freschi dell'orto di famiglia, che congelo ed utilizzo tutto l'anno. Quando saranno pronti scolateli e trasferiteli in un bicchierone da mixer, aggiungete 5 g di olio evo, le foglie di basilico precedentemente lavate e asciugate, e passate con il frullatore ad immersione fino a ricavare una crema densa ed omogenea. Correggete di sale se necessario.
Mettete sul fuoco dell'acqua salata per gli spaghetti. Unitevi un cucchiaino di paprika dolce e portate a bollore. Nel frattempo tagliate la mozzarella in cubetti della dimensione desiderata (ma vi consiglio non troppo piccoli), salateli e conditeli con un pizzico di paprika e noce moscata a piacere.
Cuocete gli spaghetti di riso per il tempo indicato, generalmente una decina di minuti, cercando di scolarli piuttosto al dente. A cottura ultimata trasferiteli in una terrina e conditeli con la crema di basilico e piselli preparata precedentemente.
Prendete pochi spaghetti alla volta e stendeteli su una superficie piana.
Posizionate un bocconcino di mozzarella ad un'estremità e arrotolate, formando dei piccoli involtini.
Scaldate un filo di olio evo in una padella e, quando sarà molto calda, sistemate i piccoli involtini appena ottenuti. Fate rosolare bene da tutti i lati, facendo attenzione che non brucino. In ultimo sistemate nel piatto e servite.
Un modo originale per gustare un piatto di pasta, che divertirà i bambini e appagherà i palati!!


Non trovate anche voi irresistibile questa croccantezza?



abc

Gallette di mais e lupini aromatizzate al rosmarino: l’accompagnamento che rapisce, conquista e appaga

Avete presente quel crock che sentite quando addentate una sfoglia? E la fragranza che conferisce l'impiego di farine rustiche? Quell'aroma di rosmarino che si sprigiona in cottura e che veste a festa il palato? Ecco, io avevo veramente bisogno di questo. Non un cracker normale, non una sfogliatura classica. No, un viaggio sensoriale che appagasse anche la mia inesauribile voglia di sperimentare. Sono un'amante dei lupini, che ho già impiegato in differenti preparazioni: gnocchi, omelette, creme.... l'imbarazzo della scelta. Li uso anche semplicemente saltati in padella con la verdura, oppure in insalata. Ma così mi tentavano proprio. Una pazza armata di frullatore ad immersione, che uso come fosse uno spadaccino, ho affrontato questa nuova sfida. E tra il crock, il sapore, il profumo, la riuscita..... smettere di mangiarli è stata una vera impresa! Ingredienti 175 g di lupini (puliti) 3 rametti di rosmarino 50 g di farina di mais fioretto 10 g di olio evo 115 g di acqua olio per spennellare sale Pulite i lupini e frullateli, con un frullatore ad immersione, aggiungendo poca acqua alla volta e l'olio. Dovrete ottenere una crema vellutata ed omogenea. Io non aggiungo sale, in quanto per i miei gusti i lupini hanno già la giusta sapidità. Regolatevi in base ai vostri gusti. Tritate piuttosto grossolanamente, con una mezzaluna, il rosmarino precedentemente lavato ed asciugato. Anche in questo caso procedete secondo i vostri personali gusti: a me piace che il rosmarino di avverta distintamente nel composto. Diversamente sminuzzate finemente. Unite il rosmarino alla crema di lupini e mescolate bene, fino ad ottenere un composto omogeneo. Trasferite il composto su un piano e incorporate la farina di mais fioretto. La quantità è indicativa: dovrete ottenere un panetto piuttosto sodo e per niente appiccicoso. Lavoratelo bene con le mani, dategli la forma ovale e fatelo riposare per una decina di minuti. A questo punto stendete l'impasto sulla spianatoia, creando una sfoglia sottile. Io l'ho stesa di circa un paio di millimetri. Aiutandovi con una rotella da pizza tagliate le gallette della misura e forma preferita. Disponete ciascuna galletta su una teglia, coperta da carta forno. Con i rebbi di una forchetta bucherellate la superficie. Spennellateli con olio evo (poco, mi raccomando!) e cospargeteli con un pizzico di sale. Cuocete in forno a 180° per 50 minuti. Sfornate e lasciate raffreddare sulla teglia.
Ed ora a voi il vostro crock, poi scrunch, poi ancora scrock abc

Carotini dal cuore di mandorla: la virtù dell’ottimizzazione che incontra ed esaudisce un desiderio

Era davvero da tanto tempo che sentivo il desiderio di farmi dei dolcetti alla carota. Poi, sempre poco convinta dalla banalità della preparazione, ho continuato ad accantonare l'idea. Fino a quando mi sono trovata il frigo invaso da carote, cene sempre meno frequenti e la necessità di impiegare un consistente quantitativo di ortaggio in qualche preparazione. Così ritorna quel desiderio e cerco di dargli forma. Pensa e ripensa, ho trovato potesse essere un buon matrimonio quello con il semolino. Ecco!!!! Semolino dolce e carote. Mi piace! Ma come lo personalizzo oltremodo? Gli creo un cuore? Un cuore come? Ovvio, con me carote cosa sta meglio delle mandorle? Nella mia dispensa la frutta secca non manca mai: mandorle, noci, nocciole, pistacchi, anacardi, pinoli.... ho solo l'imbarazzo della scelta! Ci ho, così, provato e..... eccomi a parlarvene. Colazione genuina per un po' di mattine ^_^

Ingredienti

Per l'impasto al semolino
100 g di semolino
300 ml di latte di riso alla vaniglia
2 cucchiai di olio di semi di soia
25 g di zucchero grezzo di canna (raddoppiate tranquillamente, golosastri!)
250 g di carote (pulite)
2 uova

Per il cuore di mandorla
90 g di mandorle pelate
20 g di pasta di mandorle
100 g di carote (pulite)
100 ml di latte di riso alla vaniglia
2 g di farina di semi di carrube
10 g di zucchero grezzo di canna (io l'ho omesso, ma ve lo consiglio)

Versate in un pentolino 300 ml di latte, lo zucchero di canna e l'olio e mettetelo sul fuoco. Portate a bollore e, raggiunto, versate a pioggia il semolino. Mescolate energicamente e spegnete il fuoco. Fate raffreddare, mescolando di tanto in tanto.
Tritate finemente 250 g di carote e unitele al composto, mescolando bene in modo da amalgamare tutto in modo omogeneo.
Ora dedicatevi al cuore: tritate le restanti carote insieme alle mandorle, alla pasta di mandorle e allo zucchero. Stemperate la farina di semi di carrube con il latte. Unite tutto al trito di mandorle e carote e trasferite sul fuoco. Portate quasi a bollore (è un composto molto denso, per cui dovrete fare in modo che scaldi bene: ci vorranno almeno  minuti), mescolando continuamente affinché non attacchi sul fondo.
Stendete il composto ottenuto su un foglio di carta forno, o su una superficie piana. Stendete fino a creare uno strato liscio, dello spessore di un centimetro circa. Lasciate raffreddare (operazione che solidificherà  il preparato) e poi tagliate dei cerchi della grandezza leggermente inferiore alla base degli stampi da muffin che utilizzerete.
Riprendete l'impasto di semolino. Aggiungete due tuorli e incorporateli bene. Montate a neve fermissima gli albumi, uniteli al semolino e mescolate tutto con cura, dal basso verso l'alto, fino a rendere perfettamente omogeneo l'impasto.
Sistemate i pirottini nello stampo dei muffin. Versate in ciascuno un cucchiaio generoso di preparato. Adagiate, quindi, un disco di impasto alla mandorla e coprite con un ulteriore cucchiaio abbondante di impasto. Con queste dosi a me sono venuti 12 carotini.
Fate cuocere in forno, a 190°, per 50/55 minuti.


Sfornate, lasciate raffreddare e..... tuffatevici sopra: meritano sicuramente questo trattamento!! ^_^


Soffice dolce dal cuore fragrante. Colazione superba, ma anche merenda, capriccio, spuntino, dopo pasto, .....

abc

Burro di anacardi: le basi di nuove e avvincenti sfide e una conquista dal sapore genuino

Difficile parlarvi di questa scoperta senza dirvi cosa ne ha mosso la ricerca. Ma dal momento che non voglio ancora svelare niente, cercherò di mantenere il riserbo assoluto. Chi mi conosce e segue le mie esperienze culinarie sa bene che non utilizzo grassi animali, nello specifico il burro, e che tutto ciò che posso lo produco in casa, nello specifico la margarina. Ma dovrebbe anche sapere che difficilmente mi accontento di un traguardo e che, anzi, guardo al successivo mentre sono ancora in corsa. E' la mia esistenza. Sono io. Ma questo modo di vivere mi ha sempre permesso, anche nel piccolo, di crescere e di imparare. Così è stato per questo burro. Sia chiaro: non parliamo di un burro dalle caratteristiche paragonabili a quello animale, ma di un burro che sfrutta i grassi vegetali di un frutto, l'anacardo (o anacardio), ricco di proprietà preziose. E allora perché non imparare a sfruttarne i benefici?

Ingredienti

150 g di anacardi non salati
150 g + 150 g di acqua
15 g di olio di semi di soia

Mettete a mollo gli anacardi in una terrina, con 150 ml di acqua. Lasciateli ammorbidire per almeno 6 ore. In questo modo sarà più semplice lavorarli e perderanno l'acido fitico, sostanza che non permette al nostro organismo di assorbire i minerali e di cui la frutta secca è ricco.
Vedrete che si formeranno delle bollicine nell'acqua. Passato il tempo di ammollo scolate gli anacardi. Trasferiteli in un bicchierone e frullateli azionando le lame ad intervalli, in modo da non surriscaldare il composto. Versate 150 ml di acqua a filo (non quella dell'ammollo) e, a fine lavorazione, unite l'olio. Volendo potrete aggiungere il sale, per preparazioni salate, o ancora aromatizzarlo con quanto possiate desiderare. Io l'ho lasciato naturale.
Otterrete una crema omogenea e vellutata. Trasferitela in un barattolo di vetro, chiudete e ponetela in frigo. Dura almeno una settimana, se ben conservata al fresco.


Preparazione veloce. Basta solo ricordarsi di mettere a mollo gli anacardi, magari la sera, prima di andare a dormire!


E tutta questa bontà rimane a portata di mano!
Con queste dosi vi verrà un vasetto da 33 cl..... colmo!! ^_^
abc

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