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Spiedini di seppia e frammenti di sapori: un perfetto gioco di contrasti e legami

Ho tenuto in sospeso con un filo di desiderio questa seppia, carnosa, tenera e invitante, perché non avrei voluto proporla in un piatto visto e rivisto e, soprattutto, avrei voluto dare spazio a qualcosa di più creativo, dal momento che trovo che la sua polpa si adatti bene a molteplici preparazioni. Non so esattamente da dove tutto sia partito: è come se molteplici frammenti di idee e sapori si siano, poco alla volta, raggruppati. Hanno sventolato il loro bel fazzolettino attirando la mia attenzione et voilà, mi è sembrato che tutto legasse molto bene insieme. Ho accettato la loro sfida e ci ho provato, perché è così che per me funziona la stragrande maggioranza delle cose: mi butto e sperimento. Il gioco di consistenze è accattivante e i gusti così contrastanti tra loro rendono questi spiedini irresistibili bocconi di bontà. Dosati con precisione per una esatta porzione e, ohimé, finiti troppo in fretta. Non dico mai che li riproporrò, a meno che qualche invitato non me li chieda espressamente, perché alla fine so che la mia curiosità mi spinge sempre a provare qualcosa di nuovo: ripetermi è decisamente noioso!!! ^_^

Ingredienti

1 seppia (da 100 g)
8 cubetti di mela Granny Smith con la buccia
1/2 lime (succo e scorza)
10 g di olio evo
1 pizzico di sale
1/2 peperone giallo
20 g di pistacchi tostati non salati
10 g di bottarga fresca
4 foglie di basilico
4 rametti di timo

Iniziate tagliando la mela in cubetti. Preparate una marinatura con olio, scorza e succo di mezzo lime e sale. Mescolate bene e lasciate riposare in frigo, coprendo con pellicola trasparente.
Lavate e asciugate delicatamente il basilico e il timo. Tritateli insieme ai pistacchi sgusciati e alla bottarga tagliata a dadini, ottenendo un composto molto fine.
Sciacquate bene la seppia avendo cura di privarla dell'occhio. Separate il ciuffo e tagliatela in 5 filetti verticali.
Tagliate il peperone, precedentemente lavato, ricavando 8 quadratini di circa 2 cm di lato e tenete da parte. Il restante tagliatelo a julienne. Riprendete le mele.
Disponete, su ciascun filetto, il composto di pistacchi ed erbe. Arrotolatelo e formate degli spiedini, iniziando dalla mela, poi seppia, poi peperone, poi mela e ancora seppia e peperone, fino a riempire con 4 pezzi di frutta, 4 di verdura e 3 di pesce ciascuno spiedo (in uno spiedo utilizzerete il ciuffo, anch'esso farcito). Sistemate gli spiedi in una teglia, sopra un foglio di carta forno.
Unite la farcia avanzata alla marinatura delle mele e create un composto omogeneo. Unitevi i peperoni tagliati a julienne e mescolate. Versate i peperoni nella teglia accanto agli spiedi.
Versate sugli spiedini un filo d'olio evo e infornate, per 30 minuti, a 200°.




Sono ottimi da mangiare caldi, divertenti in un'alternanza di sapori da.... giocherelloni!! ^_*

abc

Versione ai cereali del pane in cassetta e l’inizio di una lunga sperimentazione

Ci riprovo. Sì, perché il primo tentativo è riuscito, la replica altrettanto e quindi..... perché non provare una nuova miscela di farine?
Vedo l'espressione di Mela terrorizzata..... ma vorrei tranquillizzarla. La tua ricetta è entrata nel pieno delle mie facoltà e la riuscita è un gioco da ragazzi, ormai!!
Ricordate la proposta del pane in cassetta semi integrale? Successo e basta? Qui c'è chi si lecca ancora le dita!!!! E perché non diminuire la quantità di lievito e non giocare ancora sul semplice, con una farina multicereali? Sì, semplice perché la prossima versione sarà una miscela di farine deboli e la scommessa inizierà a complicarsi..... e quindi a farsi interessante davvero! Ma dal momento che anche questa versione ha avuto il suo successo.... partiamo da qui!! Dosi e passaggi sono gli stessi proposti nella precedente versione, per cui sarò un po' ripetitiva. Solo i tempi di lievitazione si allungheranno. Sopportatemi ; )

Ingredienti

100 g di farina 0 di manitoba
79 g di farina integrale (io Molino Chiavazza)
178 g di farina ai cereali (io Molino Chiavazza)
2 g di malto d'orzo (io Antico Molino Rosso)
10 g di lievito madre secco (io Antico Molino Rosso)
211 g di acqua
9 g di sale
13 g di zucchero di canna grezzo
24 g di olio evo

Setacciate e mescolate bene le farine, il lievito e il malto. Versate nel boccale l'acqua e unite metà del composto di farine e lo zucchero. Azionate le lame a velocità minima fino a quando si creerà una pasta omogenea. Aggiungete l'olio a filo (mi raccomando pochissimo alla volta). Quando avrete ultimato l'olio unite il sale e la restante farina, un cucchiaio per volta, facendo andare le lame a velocità spiga. Io ho lavorato l'impasto per 5 minuti.
Quando si sarà incordato bene trasferite l'impasto su una spianatoia infarinata e poi ponetelo in una ciotola capiente. Coprite con la pellicola trasparente e fate lievitare in un luogo tiepido (io nel forno con la lucina accesa) fino al raddoppio del volume.
A questo punto stendete l'impasto su una spianatoia infarinata e date la forma rettangolare. Piegate in tre e arrotolate in salsicciotto ottenuto su se stesso. Vi riporto al dettaglio spiegato e illustrato egregiamente da Mela, qui. Ungete e infarinate il vostro stampo (ricordate che queste dosi sono per uno stampo di 24 x 10 cm), riponete all'interno l'impasto con le pieghe e spennellatelo. Io ho utilizzato dell'albume e il risultato è ottimo!!
Copritelo con la pellicola trasparente e lasciate che lieviti fino a raggiungere il bordo dello stampo.
Portate il forno a 220° e, raggiunta la temperatura, infornate e abbassate a 190°. Fate cuocere per 30 minuti circa, ma regolatevi in base al vostro forno.
Sfornate e adagiatelo su un fianco, sopra una griglia, a raffreddare.

Io ormai sono diventata bravissima a resistere al taglio..... ma una volta tagliato.... finisce in un baleno!!!!!!!!

abc

Spaghettini di soia risottati con acqua di mare e il valore di un titolo iridato

Avevo in dispensa l'ultimo nido di spaghetti di soia. Mi piacciono particolarmente, ma rispettando le modalità di cottura riportate sulla confezione non sono mai stata soddisfatta del risultato. Puntualmente, a cottura ultimata, il trasferimento in padella, seppur con metodo e tecnica, non consentiva una fluida amalgama ma lasciava costantemente il malloppone di spaghetti da una parte e il condimento dall'altra. Visto che, testarda io, sono dell'idea che chi la dura la vince, ho guardato quell'ultimo agglomerato secco di fili bianchi e attorcigliati con aria di sfida e ho sussurrato "adesso ti faccio vedere io.....". Porto a casa un punto importante e mi gusto il sapore della vittoria. 50 g di trofeo in mostra nella mia bacheca di titoli iridati!! E questo, iridato, lo è davvero ; )

Ingredienti

50 g di spaghetti di soia
100 g di frutti di mare misti (cozze, seppioline, gamberetti)
1/4 di peperone rosso arrostito
1 zucchina piccola chiara
porro
farina di riso
olio evo
gomasio
sale

Mettete in ammollo gli spaghetti di soia per una decina di minuti, in acqua fredda. Nel frattempo preparate un brodo con 1/2 litro di acqua circo e gomasio a piacere (se non lo aveste utilizzate del dado, ma non eccedete).
Lavate e asciugate la zucchina e tagliatela a julienne nel senso della lunghezza. Tagliate a julienne anche il peperone arrostito e privato della pelle. Fate scaldare un filo d'olio evo in padella e fate insaporire qualche fettina di porro. Unite le verdure tagliate e fate saltare per qualche minuto. Salate leggermente.
Infarinate i frutti di mare e uniteli alle verdure. Fate insaporire a fiamma moderata per una decina di minuti.
Quando il brodo raggiungerà il bollore scolate gli spaghetti e versateli nel brodo stesso. Mescolate e dopo un minuto versate tutto, brodo e spaghetti, nella padella con verdure e frutti di mare. Fate cuocere a fiamma viva fino a quando l'acqua si sarà assorbita e consumata, mescolando di tanto in tanto. E' necessario non abbondare con l'acqua perché gli spaghetti rischierebbero di diventare poltiglia. Dovranno, invece, rimanere croccanti. Questo passaggio ha richiesto un tempo di cottura in linea con il consiglio riportato sulla confezione.
Servite e gustate. E' sicuramente più facile e veloce da preparare che da spiegare! Miei cari spaghetti di soia, ma soprattutto miei cari produttori, non avete più scampo...... Siete miei, e lo siete a modo mio!!abc

Polpette di tofu e piselli con sorpresa: fierezza e una dedica da gustare con le mani

Cercavo uno spunto giusto, una di quelle trovate da colpo di fulmine. Ci tenevo non fosse una ricetta così, tanto per fare e alla fine mi sono imbattuta su questa polpetta, di Sonia. E' stato amore a prima vista. Sonia ha utilizzato ingredienti che io ho abitualmente in dispensa, ma soprattutto ha dato una forma diversa a quello che avrei voluto fosse l'ingrediente protagonista del mio piatto. Ma perché, vi starete chiedendo? Mettetevi comodi....
Questo post nasce per festeggiare un evento, che oltre ad essere un evento è uno stato d'animo, una scelta, un successo, un amore. Chi avrà avuto modo di seguire i miei racconti saprà che ho un fratello. E' più grande di me di due anni. Siamo opposti per scelte di vita e idee, ma siamo simili per sensibilità e animo (ecco.... credo che lui adesso stia storcendo il naso, ma questo è il mio blog e io dico quello che penso, tiè ^_*). Anche le sue scelte di vita, per motivi diversi dai miei, sono state coraggiose e difficili da portare avanti. Ma per una persona coerente e determinata come lui (ci somiglieremo anche in questo? Chi mi conosce.... sa) gli ostacoli non sono che un mezzo per raggiungere una meta. Senza che io sapessi molto, perché in casa nostra funziona così e non solo adesso che vivo a 160 km do distanza, mi arriva la notizia che Fabio è diventato educatore cinofilo!!!

Non vi racconto l'orgoglio di mamma nel momento in cui me l'ha annunciato. Mi soffermo piuttosto su questo aneddoto che, lo so per certo, farà sorridere proprio lui, il mio caro fratellozzo. Quando eravamo piccini eravamo due bambolotti decisamente timidi, timorosi di ogni parola sentenziata in casa e assolutamente terrorizzati da qualsiasi animale, soprattutto dai cani. Ogni volta in cui si andava da amici di famiglia i nostri genitori si accertavano se non ci fossero queste strane bestiole e, nel caso in cui ci fossero state, chiedevano gentilmente se fosse possibile tenerle rinchiuse da qualche parte per agevolare il nostro passaggio. Ovviamente noi arrivavamo con le antennine belle tese e camminavamo senza toccare il suolo. Sorrido oggi a questo pensiero. Sorrido perché non solo con il tempo questa paura si è trasformata in conoscenza e amore, ma è diventata per lui una passione e un'attività. Oggi Fabio ha con sé un gioiellino amorevole, Rebeldìa (non mi chiedete che nome sia, vi dico solo che sarebbe stata fondamentale l'assonanza con Sofia, precedente nome della donnina di casa), che è di una dolcezza infinita. Mi piacerebbe mostrarvela, ma mio fratello è così.... gli chiedi una foto e ti manda il pensiero. Spero che almeno questo vi sia arrivato e che possiate mettere bene a fuoco la sua bellezza ^_^ Beh, Dìa (per rendere facile la menzione) è educatissima e.... femmina. Curiosa, furba e capace. Ama da morire i piselli freschi. L'abbiamo scoperto quando, nella lunghissima lavorazione di sgranamento baccelli, andava a pescare e a gustare tutti i dispersi che, inevitabilmente, finivano a terra (papà non l'ha mai fatto di proposito, sia chiaro!). Ecco allora perché oggi questa polpetta. E' un omaggio all'orgoglio della zia (che fa rima con Rebeldìa) e alla conquista di Fabio, con l'augurio che possa diventare un dog sitter ed un educatore di indiscusso successo! Intanto a tutti gli amici che mi leggono dalla provincia di Torino..... ricordatevi di lui se mai aveste bisogno di una figura simile. La Cuocherellona ci mette la sua parola!

Passiamo ora alla ricetta. Ringrazio ancora Sonia, anche qui, oltre che sul suo blog. Mi sono permessa di trasformare lo spunto preso da lei in qualcosa che sentissi più mio..... ma io sono così, non mi stimola a sufficienza la mera copia e spero che anche lei possa apprezzare la mia versione!

Ingredienti

60 g di piselli freschi
125 g di tofu alle erbe
3 g di semi di lino
5 g di semi di zucca
1 cucchiaino di gomasio
8 striscioline di peperone arrostito
8 capperi sotto sale
pangrattato (io di riso)
olio evo

Iniziate facendo bollire per qualche minuto i piselli, in acqua salata. Non dovranno essere troppo morbidi (per questo suggerisco piselli freschi o eventualmente surgelati, ma non quelli in scatola). Scolateli, metteteli in un piatto e fateli raffreddare, o comunque intiepidire.

Mettete i capperi a mollo in acqua e lasciate che addolciscano per mezz'ora circa.
Tritate piuttosto grossolanamente i semi di zucca e i semi di lino.
Tagliate a pezzi il tofu, unitelo ai semi tritati, aggiungete il gomasio e frullate tutto, fino a creare un composto omogeneo. Assaggiate per verificare che sia sufficientemente saporito, ed eventualmente correggete con del sale fino. Il gomasio non insaporisce quanto il sale, per cui regolatevi secondo il vostro gusto.
Unite, a questo punto, i piselli. Azionate ancora le lame, per pochi istanti. I piselli, infatti, non dovranno diventare cremosi, ma dovranno solo spezzettarsi all'interno dell'impasto.
Versate il composto in un piatto.
Sciacquate i capperi, tagliate a listarelle il peperone arrostito e avvolgete ciascuna di queste attorno ad un cappero. Ripetete l'operazione per ciascuno degli 8 capperi preparati. Lasciate da parte e riprendete l'impasto di tofu e piselli per comporre i fagottini.
Inumiditevi le mani e prendete poco impasto alla volta. Affondate nel mezzo i rotolini di peperone e richiudete la polpetta su se stessa. Procedete fino al termine dell'impasto. A me ne sono venute 8, voi regolatevi in base alla dimensione che vorrete dare ai vostri bocconcini.
Quando saranno tutte pronte mettete a scaldare un buon cucchiaio di olio evo in padella. Versate il pangrattato in un piatto e impanate ciascuna polpetta facendo aderire bene la panatura.
Quando l'olio sarà caldo trasferite le polpette e fatele cuocere a fiamma media, avendo cura di girarle in modo da farle cuocere uniformemente.
Se servisse fate una piccola giunta di olio in cottura. Quando saranno ben dorate trasferitele in un piatto da portata. Servite. Calde, tiepide o fredde, non importa come...... l'importante è gustarle.
E visto che Dìa non mangia con le posate..... mi sono permessa di assaporarle con le mani, anche io!

Garantito che il gusto ne guadagna in maniera esponenziale!!

abc

Tortino fondente ai fiori di zucchina: una pasta croccante che racchiude tutto il “buono rimasto”

Sì, insomma, si parte da un'idea di ingredienti, da un'idea di forma..... poi tutto subisce una metamorfosi e..... comunque ne esce una prelibatezza.
Fiori di zucchina. Ormai me ne delizio ogniqualvolta li vedo colorare d'arancio le bancarelle. Poi la raccolta dei pezzi sparsi nel frigorifero: un po' di ricotta, tenuta da parte dal pranzo del giorno prima, in cui l'avevo gustata con bottarga grattugiata e scorza di lime, una piccola porzioncina di Certosa light rimasta dalla preparazione della non chiamatela focaccia di Recco, un albume rimasto dal ragù delle pappardelle di zucchine e come racchiudere meglio tutto questo se non in una bella sfoglia di pasta Phyllo? Alla fine ne è uscito questo tortino salato, decisamente appetitoso e d'effetto!! Una tela che assorbe perfettamente i colori e li trasforma in sensazioni.

Ingredienti

Pasta Phyllo (questa dose)
100 g di ricotta vaccina
80 g di certosa (io light)
2 zucchine chiare piccole
10 fori di zucchina
1 albume
noce moscata
sale
olio evo

Preparate per tempo la pasta Phyllo e fatela riposare almeno due d'ore.
Pulite i fiori di zucchina dal loro pistillo e sciacquateli delicatamente sotto l'acqua corrente. Asciugateli tamponandoli con cura e tagliateli a striscioline verticali. Pulite, lavate e tagliate a fiammiferi le due piccole zucchine e fatele cuocere in padella con un filo di olio evo per una decina di minuti. Aggiungete i fiori e continuate la cottura per un minuto circa, a fiamma viva. Spegnete il fuoco e fate intiepidire.
Setacciate la ricotta sui fiori a julienne e amalgamate il tutto, correggendo con sale e noce moscata. Lasciate riposare e insaporire, mentre vi dedicate alla lavorazione dell'impasto per la sfogliatura della scocca del tortino.
Dividete l'impasto in 4 e iniziate a stendere, con un matterello, la prima sfoglia, cercando di darle una forma tonda e fino ad avere uno spessore minimo. Ungetela con olio evo aiutandovi con un pennellino e mettete da parte. Passate alla seconda parte e ripetete l'operazione, sovrapponendo la sfoglia ottenuta alla precedente. Continuate con le altre due parti rimaste. Coprite con carta forno la base di una teglia e capovolgetevi sopra gli strati di Phyllo.
Montate a neve ferma l'albume e unitevi il composto di ricotta. Mescolate delicatamente fino a creare un composto uniforme. Rovesciate il ripieno nel centro del disco di pasta e affondateci la certosa tagliata a pezzi. Iniziate a chiudere il bordo, ripiegandolo verso il centro. Pizzicatelo in modo da tenerlo fermo intorno al ripieno.
Portate a temperatura il forno e cuocete, a 200°, per mezz'ora.

Sfornate quando sarà ben dorata e lasciatela raffreddare per qualche minuto. Tagliatela quindi a spicchi e servitela. E' buona da assaporare anche fredda, magari per un pranzo all'aria aperta.
Cuore fondente, involucro croccante: caratteristiche fondamentali per un piattino sfizioso!
abc

Croissant ai cereali con il miele e le sperimentazioni dai tempi lunghi quanto le scorte

Finita la mia scorta di croissant integrali di cui, come una formichina, avevo messo da parte una sostanziosa provvista, mi trovo a riaffrontare la sfida colazione domenicale, unica per cui mi concedo una simile dolcezza. Come fare a resistere ad un croissant? Cambiamone, quanto meno, la sostanza. Nel tempo ho iniziato ad approcciarmi a sistemi e a materie diverse. Il lievito madre, seppur secco e quindi con una parte chimica di agente lievitante, ha sostituito il lievito di birra liofilizzato e la quantità di lievito utilizzata si è notevolmente abbassata (se non dimezzata) a favore di un tempo di lievitazione decisamente maggiore. Partita un po' scettica e con un impasto un po' troppo sodo, mi sono dovuta ricredere. Per un paio di mesi ora avrò nuovamente la mia colazione garantita, ma sono già pronta ad una nuova sfida..... già precisa e chiara in mente!! Ma partiamo da qui..... e da questi cornettini ai cereali decisamente golosi!

Ingredienti

50 g di zucchero di canna integrale
400 g di farina ai cereali (io Molino Chiavazza)
2 g di malto d'orzo
8 g di lievito madre liofilizzato (la dose consigliata sarebbe 16 g)
40 g di olio di semi di soia
150 ml di latte di avena
miele (io castagno e tiglio, Miele Ticinese)
1 pizzico di sale
1 uovo
margarina per le pieghe

Polverizzate lo zucchero di canna. Aggiungete la farina, il lievito, il malto e mescolate, Aggiungete l'uovo, l'olio, il latte e il sale e impastate fino ad ottenere un bell'impasto incordato. Compattatelo bene formando un panetto.
Infarinate una terrina di vetro e ponete l'impasto nel mezzo. Coprite con la pellicola trasparente e lasciate lievitare in forno, spento, per almeno 8 ore. L'impasto dovrà raddoppiare il suo volume.
Una volta raggiunta la lievitazione ottimale estraete la pasta e stendetela leggermente su una spianatoia. Prendete la margarina e iniziate la lavorazione delle pieghe come spiegato qui. Rispettate i tempi di lievitazione: per un risultato perfetto occorre molta pazienza!! Ma non ve ne pentirete!
Al termine dell'ultima lievitazione prendete l'impasto e stendetelo in una sfoglia rettangolare su una spianatoia. Lo spessore dovrà essere di circa mezzo centimetro, ma ovviamente va un po' a gusto. Più spessa sarà la sfoglia e più tozzi risulteranno a cottura terminata (e meno ve ne verranno, ovvio ; )
Ricavate tanti triangoli quanti ce ne staranno e praticate un taglietto a metà di ciascuna base. Farcite a piacere (io ho utilizzato del miele) e arrotolate su se stesso ciascun triangolo. Mettete i croissant su una placca da forno e lasciate lievitare per tutta la notte. Vedrete che, al vostro risveglio, saranno belli panciuti! Mentre il forno andrà in temperatura, a 200°, spennellateli con del latte o con dell'uovo.
Infornateli, abbassate la temperatura a 190° e cuocete per mezz'ora circa. Controllate durante la cottura che non brucino.
Sfornateli e.... come dirvi di attendere che raffreddino se sono la prima a non resistere???? Allora facciamo così: vi dico che tutti i lievitati non andrebbero consumati caldi, perché è come se continuassero a lievitarvi durante la digestione, ma ogni tanto uno strappetto....    : )

P.S. Con i ritagli avanzati dai croissant ho creato due girelle, cosparse di miele e ricoperte di cornflakes bio

La preparazione
      Una vera bontà!!
      Un formato "mignon" per un capriccio impellente....
Dopo la lievitazione
Pronta per la lievitazione




abc

Medaglioni freddi di melanzane aromatizzate e un incontro di sapori e piaceri che fanno festa

Da quando il mio balcone si sta riempiendo di erbe aromatiche (uniche piante che riesco a salvare da una morte impietosa), la mia mente spazia su preparazioni e sapori, dal dolce al salato, che mi riempiono di orgoglio. In questa melanzana non c'è nulla di stravolgente, ma l'attenzione per il dettaglio rende ogni boccone un tripudio di sapori perfetto e avvolgente.
Purtroppo la melanzana non è così ben accetta da questa pietra di stomaco che ultimamente mi ritrovo (povero, io continuo a dare la colpa a lui, ma la mela marcia non risiede propriamente lì). E quindi dopo l'apprezzamento del primo boccone partono i timori per i successivi. Vi posso però garantire che, provando a dimenticare le fitte lancinanti, questo piattino è da leccarsi i baffi!!

Ingredienti

1 piccola melanzana
100 g di robiola
1 mela Granny Smith
1 cucchiaio di olive di Riviera denocciolate
olio
4 foglie di salvia
4 rametti di tino
sale
pepe
noce moscata

Lavate la melanzana e tagliatela a fettine non troppo spesse. Mettetele in un colapasta alternando gli strati con il sale grosso. Schiacciatele con un peso e lasciatele riposare per un paio d'ore, affinché perdano il loro liquido. Nel frattempo aromatizzate l'olio. Versate due bei cucchiai in una scodellina e unitevi la salvia lavata, asciugata e tritata, le foglioline di timo staccate dai rametti, il sale, il pepe e la noce moscata. Mescolate bene il tutto e mettete da parte.
Sciacquate le melanzane, strizzatele bene e asciugatele. Grigliatele su entrambi i lati e, con l'aiuto di un pennellino (per utilizzare meno olio, visto che assorbono parecchio!), ricopritele con l'olio alle erbe. Lasciatele raffreddare con il condimento.
Prendete la robiola e tagliatela a cubetti. Unitela alle olive tagliate a rondelle, a 1/2 mela tagliata a dadini e mescolate tutto delicatamente con l'aggiunta di sale e pepe.
Disponete le melanzane su un piatto da portata e ricoprite ciascuna fettina con il composto appena ottenuto.
Tagliate la restante metà della mela in fettine sottili e guarnite il piatto.
Versate sulle melanzane un filo di olio e servite.


Possono anche essere presentate a involtino, soluzione più pratica per essere assaporata in un pranzo all'aria aperta, o magari in ufficio!


La cremosità del formaggio, insieme alla delicatezza della melanzana, renderanno il vostro pranzo un vero momento di piacere!abc

Cannelloni ricotta e spinaci in lotta tra classicità e innovazione

Cannelloni, nulla che mi possa distrarre: devo prepararmi un bel piatto di cannelloni. Varianti? Innovazioni? No..... la tradizione bella e buona. Per una volta voglio un piatto classico!!
Parto allora alla ricerca della miscela perfetta di farina per l'impasto (senza uovo?..... No, ho detto classiche). Penso al ripieno. Certo, ricotta e spinaci, un classico.... (ma non ci metto neanche un semino di zucca? No, nessuna delle tue varianti). E poi faccio un sughino veloce veloce, semplice semplice per accompagnarli (un cicinela di verdurine, o magari un po' di peperoncino?? Mmmmhh, ti sto per fulminare.....). E sa facessi anche un po' di besciamella con del pistacchio? Facciamo così: metto un po' di pomodoro nella sfoglia e prendo due foglioline di salvia, ma due, per il ripieno. E' tutto ciò che mi sono concessa...... un tocco di colore nella pasta e due foglioline di salvia, perché proprio classico un piatto non mi riesce. E vi dirò..... ci stavano veramente bene. Piatto gustosissimo e ampiamente appagante.

Ingredienti

Per la sfoglia
40 g di farina 1 di grano tenero (io Molino Chiavazza)
70 g di semola di grano duro rimacinata
20 g di pomodoro (parte del sugo preparato per il condimento)
50 g di albume

Per il ripieno
100 g di spinaci
4 foglie di salvia
100 g di ricotta vaccina
15 g di parmigiano
noce moscata (io abbondante)
sale

Per il sughetto
200 g di polpa di pomodoro (io Mutti)
porro
sale
1 pizzico di zucchero
olio evo

Partite dal sugo, in modo che, mentre preparerete il resto, avrà il tempo di cuocere. Fate soffriggere qualche fettina sottile di porro in un cucchiaio scarso di olio evo e unite la polpa di pomodoro. Correggete di sale e unite un pizzico di zucchero per togliere l'acidità. Fate cuocere a fiamma bassa per 40 minuti circa, girando di tanto in tanto. Dovrà asciugare abbastanza.
Passate ora al ripieno. Tritate gli spinaci con il parmigiano e le foglie di salvia. Io ho usato la mezzaluna perché avrei voluto ottenere un composto non troppo fine e abbastanza rustico. Quando sarà ben sminuzzato unite alla ricotta, aggiungete la noce moscata e il sale e mescolate fino ad ottenere una crema omogenea. Coprite con un foglio di pellicola trasparente e riponete in frigo per il tempo della preparazione della sfoglia.
Miscelate le farine, formate una fontana e versate nel mezzo circa 20 g della salsa d pomodoro preparata e l'albume. Impastate fino ad ottenere un panetto compatto e fate riposare, avvolto in un canovaccio pulito, per circa mezz'ora. Stendete quindi la pasta in una sfoglia sottile. Generalmente, e per praticità, utilizzo la macchinetta dell'Impera. Questa volta ho voluto stenderla a mano, con l'ausilio del mattarello. Ricavate dei rettangoli di circa 15 cm di altezza e 30 cm di lunghezza.
Portate ad ebollizione abbondante acqua salata e preparate, accanto, una boule con acqua fredda e un cucchiaio di olio. Fate cuocere per poco più di un minuto una sfoglia alla volta. Poi prelevatela, passatela nell'acqua fredda e stendetela su un canovaccio. Ripetete il procedimento per tutte le sfoglie. Tagliate ciascun rettangolo in due e farcite ogni quadrato con il composto di ricotta e spinaci, sistemandolo lungo uno dei lati. Avvolgete i vostri cannelloni, in modo che rimangano compatti e piuttosto stretti.
Cospargete il fondo di una pirofila con un cucchiaio di sugo, adagiatevi i cannelloni, affiancati tra di loro e ricopriteli con il restante pomodoro.
Ricopriteli con abbondante parmigiano grattugiato, versate un filo di olio evo e infornate a 180° per 10 minuti circa. Utilizzate un ripiano alto del forno, in modo che venga una croccante gratinatura.

Ora non vi resta che gustarveli!!


Perfetta coesistenza di morbido e croccante in un semplice intreccio di sapori. Il classico, per oggi, ha vinto!!
abc

Salmone marinato al lime e timo con pistacchi e spinacini freschi e una vittoria in tasca

Grande confusione in questi giorni: lo stomaco è un po' capriccioso e faccio davvero fatica a capire cosa desideri, quanto meno per stuzzicarlo e gratificarlo. Così succede che la ruota degli ingredienti giri per ore, prima di fermarsi sul prescelto. E poi, una volta definito, perché non può essere così semplice, ecco i ripensamenti, gli interrogativi su come trasformarlo, con cosa accompagnarlo. Insomma..... dire che questo piatto sia nato un po' in maniera estemporanea non è una grande novità, visto che la maggior parte dei miei piatti sono espressione di un preciso e temporaneo stato d'animo, ma questo salmone ha preso forma, la vera forma, strada facendo, girandolo e rigirandolo tra le mani e guardandolo da ogni prospettiva. E vi dirò che il mio stomaco mi ha dato una bella pacca sulla spalla: grande lavoro, Cuocherellona ! E se lui esulta..... esulto anche io!

Ingredienti

1 trancio di salmone
4 rametti di timo fresco
4 foglie di salvia
15 g di pistacchi tostati non salati
1 lime
100 g di foglie fresche di spinaci
olio
sale

Sciacquate il salmone, privatelo della pelle e tagliatelo a cubetti.
Preparate la marinatura grattugiando la scorza di mezzo lime in una boule. Aggiungete 1 cucchiaio di olio evo, la salvia, precedentemente lavata ed asciugata, tagliata a listarelle e il timo. Spremete mezzo lime e unitelo al composto. Aggiungete sale a piacere e mescolate tutto.
Unite il salmone tagliato e mescolate bene e delicatamente con le mani affinché tutto il condimento si distribuisca uniformemente. Coprite con la pellicola trasparente e lasciate marinare in frigo per almeno un'ora.
Nel frattempo lavate le foglie degli spinaci e passatele in padella, in poco olio, per un paio di minuti, salandole a piacere. Trasferitele subito in un piatto cercando di mantenerle intatte e fate raffreddare. Sgusciate i pistacchi, privateli della loro pellicina e tritateli. Fateli saltare in padella nel fondo lasciato dagli spinaci per pochi istanti, a fiamma moderata.
Riprendete il salmone e pulitelo dalla marinatura. Tritate gli aromi della marinatura stessa nella padella con i pistacchi e fate insaporire per un paio di minuti. Alzate quindi la fiamma e buttate in padella il salmone, facendolo saltare per pochi istanti, in modo che s formi una crosticina croccante.
Componete il piatto sistemando a raggiera gli spinaci, sopra cui metterete le fettine ottenute dalla rimanente metà del lime e nel mezzo i bocconcini di salmone.

Guarnite con foglioline fresche di spinaci e qualche rametto di timo.

Servite e deliziatevi: cuore crudo, esterno croccante..... si sciolgono in bocca e rapiscono letteralmente!!

abc

Non chiamatela focaccia di Recco, ci tengo: è simile, ma non è…

Vi avevo accennato a questa prelibatezza, coccola che mi concedo... diciamo spesso, parlandovi dei fiorelloni di spinaci dal cuore fondente. Ebbene ci siamo, non è la prima volta, dai tempi in cui è stata menzionata, che me la preparo, ma è la prima volta in cui riesco a resistere dall'addentarla il tempo sufficiente per fotografarla!! Non chiamatela focaccia di Recco. Ci tengo, la focaccia di Recco è ben altra cosa. Quello utilizzato nella focaccia originale è un formaggio tipico, di difficilissima reperibilità. E le mie manine avrebbero bisogno di un po' di scuola ligure per poter essere certe di preparare un impasto simile. Ma l'idea rimane quella. L'impronta che le si vuol dare è quella di una appetitosissima e irresistibile focaccia sottilissima con una crema filante e avvolgente da far perdere la testa!! Io ce la perdo volentieri..... e credo anche voi!!

Ingredienti

100 g di farina 0 di Manitoba
65 g di acqua
10 g di olio evo
2 g di sale
200 g di certosa (io irrimediabilmente light)

Personalmente per l'impasto mi affido al fedele amico Bimby, ma anche a mano, con un paziente lavoro di manualità, potrete ottenere il medesimo risultato. Mischiate acqua e olio e scioglieteci il sale. Unite il liquido ottenuto alla farina e impastate fino ad ottenere un composto liscio e compatto. Formate un panetto, avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo riposare in frigo per almeno due ore. Mi raccomando, il tempo di riposo è essenziale per rendere l'impasto perfettamente elastico.
Prendete ora il vostro panetto e dividetelo in due parti, una leggermente più grande. Iniziate proprio da questa, che sarà la base della focaccia, e stendetela su un piano leggermente infarinato, aiutandovi prima con un mattarello, poi allargandola con il dorso delle mani. Fate attenzione a non bucare la sfoglia, soprattutto questa, perché in cottura fuoriuscirebbe la certosa e brucerebbe al contatto con la teglia.
Ungete una teglia, o copritela con un foglio di carta forno (con queste dosi vi verranno o due teglie medie o una bella teglia grande). Stendeteci sopra la sfoglia ottenuta e cospargetela con la certosa a pezzi.
Passate ora alla lavorazione della seconda parte di impasto, utilizzando lo stesso procedimento. Su questa parte se si dovessero formare dei buchi non sarebbe un problema. Coprite con la pasta stesa la prima sfoglia e sigillate bene i bordi. Aiutandovi con una rotella da pizza ritagliate la pasta in eccesso. A questo punto, con indice e pollice, pizzicate la sfoglia superiore (mi raccomando a non afferrare anche la base) e praticate dei piccoli squarci su tutta la superficie.
Aiutandovi con un pennellino, ungete la superficie con olio evo (io sto sempre attenta alle dosi, ma ce ne vorrà abbastanza) e salate.
Accendete il forno alla massima temperatura (quello domestico dovrebbe arrivare a 250°). A questa temperatura la cottura sarà mediamente di 7 minuti. Mi raccomando controllate bene la doratura durante questo tempo, perché essendo così sottile brucia in un attimo! La caratteristica di questa focaccia è che deve cuocere a temperature altissime (generalmente 300°) per pochissimi minuti (generalmente 3/4 minuti). In questo modo il formaggio si scioglierà rimanendo compatto e la sfoglia risulterà croccante.
Infornate e.... STATE A GUARDARE : ) Quando sarà pronta sfornate, tagliate e.... servite!! Masticate con calma e generosità!!
Il mio piccolo segreto, chissà poi che segreto, è prenderne un pezzo alla volta e lasciare gli altri al caldo, sulla teglia. Appena il forno scende di temperatura inserisco nuovamente la teglia lasciando lo sportellino aperto, in modo che rimanga al caldo, senza continuare a cuocere : )


Un'altra cosa: finisce alla velocità della luce!!


abc

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