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Farfalle ai porcini: il volo che si eleva da un fiorellone e che sa stupire

La cucina del qui non si butta via niente e del da un ritaglio può nascere un grande piatto sta per andare in scena. Sì, perché il giorno in cui preparai i fiorelloni dal cuore filante mi rimase un po' di pasta fresca. Quantità minima, ma per me più che abbondante. Sembrava quasi che fosse rimasta per chiedermi di sperimentare qualche formato diverso dal solito tagliolino, pappardella, spaghetto o quant'altro. E credete che mi sarei mai potuta tirare indietro? Una pazza che tira uno spaghettone alla volta (qui), o che arriccia uno ad uno degli strozzapreti (qui), potrà mai rinunciare ad una sfida del genere? Così ho iniziato a preparare queste farfalle fresche. Sì, avete capito bene.... sono freschissime farfalle di semola. Chiamatela anche cucina del riciclo...

Ingredienti

1 sfoglia di pasta fresca di semola (qui)
2 funghi porcini
1 bustina di zafferano
olio evo
sale

Inizio con dirvi che con le dosi della pasta che trovate sulla ricetta dei fiorelloni mi sono venuti 12 ravioli piuttosto grandi e una porzione di farfalle. Regolatevi, quindi, per le vostre porzioni!
Stendete bene la sfoglia, che sia spessa non più di un millimetro. Con una rotella tagliapasta dentato ricavate delle lunghe strisce, larghe circa 4 cm. Utilizzando, ora, una rotella liscia, dividete le strisce in tanti rettangoli alti un paio di centimetri.
Pizzicate l'impasto di ciascun rettangolo al centro, ricavandone tante farfalle.
Occupatevi ora del condimento. Pulite i funghi porcini, tagliateli a spicchi lunghi e fateli rosolare in padella con un filo di olio evo. Salateli e cuoceteli a fiamma moderata per circa 15 minuti. Sciogliete in un po' di acqua (io ho utilizzato l'acqua di cottura della pasta mentre arrivava a bollore) lo zafferano, unitelo ai porcini e mescolate delicatamente.
Cuocete la pasta in abbondante acqua salata per 4 minuti circa (assaggiatela, perché il tempo di cottura dipenderà dallo spessore della sfoglia). Scolatela senza asciugarla troppo dall'acqua di cottura e versatela nella padella con i funghi.
Saltatela per un minuto a fiamma viva e servite.
Ora ditemi: lo definireste mai un piatto di riciclo?abc

Sformatini di ricotta al pesto di pistacchi: un lavoro di squadra dal risultato garantito

Come stuzzicare l'appetito quando lo stomaco proprio non ne vuole sapere di fare spazio ad una cena? Focalizzo l'attenzione su diversi alimenti pensando se preparassi questo ? E quando nulla fa smuovere la recettività dei miei neuroni è proprio il caso di mettere in azione il piano B: mani in pasta in un lavoro di complicità testa / gola. Insomma, questa volta ne è venuto fuori questo piattino. Veloce, sfizioso, e leggero. Diciamo che è stato un piatto "apri stomaco"..... della serie toglietemi il pane Carasau da davanti!!!! Io le mezze misure.... MAI!!



Ingredienti

100 g di ricotta
40 g di albume (1 albume)
10 g di pistacchi + 5 g per guarnire
5 g di pinoli
2 g di basilico fresco
2 g di olio evo
1 g di sale
pepe
3 piccole zucchine (o 1 grande)
porro
pane Carasau per decorare

Tritate le foglie di basilico ben lavate e asciugate insieme ai pinoli e ai 10 g di pistacchi. Dovrà risultare un composto non troppo fine. Unitelo alla ricotta. Aggiungete l'olio, il sale e mescolate bene fino a ottenere un composto omogeneo.
Montate a neve fermissima l'albume con una frusta elettrica e mescolatelo delicatamente alla crema di ricotta.
A questo punto ungete e ricoprite di pangrattato due cocotte e versateci dentro il composto. Fate cuocere a bagno maria in forno, a 180°, per 15 / 20 minuto circa.
Nel frattempo fate rosolare in padella con un filo d'olio il porro. Unitevi le zucchine tagliate a fettine sottili, salate, pepate e fate saltare fino a quando saranno morbide e dorate. Aggiungete poca acqua di tanto in tanto per non farle bruciacchiare.
Versate le zucchine in un piatto, sistemate sopra i due sformatini e decorate con sfoglie di pane Carasau.





Buon appetito, e ricordate che il pane Carasau crea dipendenza : nascondetelo dopo l'uso!!!!!abc

Toast di spinaci e occhio di bue in croccanti fette di pane home made: la soddisfazione che non ha eguali

Capita, di tanto in tanto, che niente, tra la miriade di cose che ho tra frigo e dispensa, riesca a catturare la mia attenzione e farmi propendere per quel piatto o per quell'altro. Sono i giorni in cui non ho voglia di spadellare più di tanto, di perdermi dietro esperimenti vari, di elaborare. Giorni in cui voglio semplicità e gusto.
Oggi è un giorno di quelli e.... no, forse sono ancora rapita dal successo del mio pane in cassetta e voglio assaporarmelo in una versione semplice e delicata. Sì, è davvero così. La stanchezza ha preso il sopravvento e sono affascinata da questa opera d'arte!! Allora tosto due fettine di pane, due le mangio morbide (così, pre e post cena) e le farcisco a modo. E sapete che vi dico? Cenerei così anche domani, e poi domani e domani ancora.....

Ingredienti

2 fettine di pane in cassetta
1 uovo
5 cimette di spinaci freschi
sale alle erbe
olio evo
1 spicchio d'aglio

Lavate bene le cime degli spinaci. Scaldate un filo di olio in una padella e, quando sarà caldo, aggiungeteci lo spicchio d'aglio tagliato a metà. Fate insaporire per un minuto circa e poi unite gli spinaci, saltandoli a fiamma viva per qualche istante. Aggiungete il sale speziato, abbassate leggermente il fuoco e procedete la cottura per cinque minuti circa. Non dovranno risultare troppo appassiti.
Nel frattempo tostate bene le due fette di pane in cassetta (a me piacciono schiacciate bene con la bistecchiera elettrica). Quando gli spinaci saranno cotti trasferiteli in un piattino e mettete nuovamente un filo d'olio nella padella. Approfittate della temperatura del tegame per cuocere l'uovo croccantissimo: rompetelo e versatelo nel centro della padella, insaporendolo con il sale speziato, facendo attenzione a non rompere il tuorlo. Dopo circa 2 minuti giratelo, per pochi secondi, dall'altra parte.
Mentre l'uovo cuocerà sistemate gli spinaci su una fettina di pane tostato e sopra poneteci il vostro occhio di bue, che intanto si sarà cotto a puntino (il rosso dovrà rimanere fluido).
Coprite con l'altra fetta di pane tostato e servite.

Sarà un tripudio di semplicità e vi ingolosirà morso dopo morso.
Il cuore cremoso del tuorlo, il croccante dell'albume e la morbidezza degli spinaci in una corazza di pane genuino domineranno i vostri sensi.abc

Fiorelloni di spinaci dal cuore fondente: il piacere di trovare la soluzione perfetta

L'ispirazione di questa pasta ripiena mi è venuta leggendo il post de le Pellegrine Artusi, in cui narravano e illustravano questi splendidi ravioli crema di crescenza e fiori di zucca. Geniale questo ripieno, ho pensato. E visto che la crescenza, seppur light, è un peccato a cui cedo volentieri, per non ricadere sempre sulla simil focaccia di Recco, che un giorno prometto vi presenterò, ho voluto seguire la loro idea. Ovviamente, non me ne vogliano queste splendide fanciulle dall'indiscussa bravura, ne ho fatto la mia versione. A partire dall'impasto, per finire al ripieno..... il risultato è stato strepitoso. Non si fa e non si dice, ma io ho leccato il piatto.... e ve lo dico!!

Ingredienti

Per la pasta
130 g di spinaci (pesati a crudo)
1 tuorlo d'uovo
160 g di semola rimacinata (io Mugnaio di Altamura)
sale alle erbe
olio evo

Per il ripieno
100 g di Certosa (io light)
20 g di semi di zucca non salati
20 g di parmigiano

Pulite e lavate accuratamente gli spinaci. Cuoceteli per circa 15 minuti in padella con un filo di olio evo e con sale speziato alle erbe. Quando avranno consumato parte della loro acqua, ma non tutta, spegnete il fuoco e fate raffreddare. Tritateli, quindi, creando una crema (senza strizzarli, con la loro acqua). Aggiungete la semola e il tuorlo d'uovo e impastate, fino a formare un panetto compatto. L'impasto dovrà rimanere piuttosto morbido, ma regolatevi in base alla quantità di acqua degli spinaci ed eventualmente adeguate la quantità di semola. Avvolgete la pasta in una pellicola trasparente e fate riposare in frigo per mezz'ora.
Nel frattempo preparate la farcia: sistemate in una scodella la crescenza e unite i semi di zucca tritati grossolanamente e il parmigiano grattugiato (o tritato, anche lui).
Aggiungete del sale (non troppo) e mescolate bene, fino ad ottenere una crema omogenea. Coprite il contenitore e lasciate riposare.
Riprendete la pasta, infarinate una spianatoia e stendete una sfoglia sottile (1 mm circa) con il mattarello.
Adesso sbizzarritevi a creare la forma di raviolo che preferite. Io ho utilizzato una forma piuttosto grande (circa 10 cm di diametro). Formate tante sagome quante ce ne staranno sulla sfoglia. Assicuratevi che siano pari.
Ponete al centro della metà delle forme il ripieno. Con queste quantità di ripieno mi sono venuti 12 ravioloni. Adeguate la quantità in base alla forma del vostro stampo.
Con le altre metà, rimaste libere, coprite le forme farcite, avendo cura di non far rimanere aria all'interno.
Schiacciate bene i bordi e, aiutandovi con i rebbi di una forchetta, formate una raggiera sui contorni di ciascun raviolo.
Portate a bollore l'acqua, salatela e fate cuocere i ravioli per circa 4 o 5 minuti.
Io li ho proposti in due versioni: al maturale con un filo di ottimo olio evo pugliese a crudo e parmigiano grattugiato, e con una cremina di zucca e porro. A voi la vostra versione preferite.

A posteriori dico che il sapore della sfoglia di pasta e il ripieno fondente e gustosissimo non necessitavano di altre aggiunte.
Ed è finita davvero così.... piatto pulitissimo!! ; )



abc

Budino di miglio e pere Packam’s con striature fondenti: un tarlo, una domanda e due risposte

Era da giorni che desideravo cimentarmi in questo esperimento. L'impiego di un cereale, il miglio, in un dolce. Per molti è insolito come sostituto della pasta, figuriamoci in versione sweet. Ma questo tarlo continuava a tormentarmi e..... a cosa abbinarlo? Ho trovato una qualità di pera mai sentita prima (mi vorranno perdonare coloro che sono più edotti di me). E' vero, con tutte le Abate e le Williams che produciamo in Italia io devo proprio andare a prendermi una pera australiana della fine dell'800? Mi piace provare, scoprire, assaggiare e capire.... E allora sì, vi dico che sono andata a prendermi quattro begli esemplari di pera Packam's. Nel tentativo di capire se la mia idea di budino al miglio avesse riscontri nella realtà quotidiana ho trovato una ricetta decisamente invitante su uno dei siti che amo maggiormente consultare: Cucina Naturale. La ricetta originale la trovate qui. Io mi sono permessa di apportare un po' di modifiche in base a ciò che avrei voluto utilizzare. Ovviamente ho usato le pere e, visto che il cioccolato con le pere ci sta divinamente, ho mantenuto questo dettaglio, senza però uniformare l'impasto. Trovo sia sfizioso creare queste piacevoli e golosissime macchie e striature fondenti. Anche al palato risultano gradevoli, come tutto l'insieme.... provare per credere!!
Se considerassimo questo budino il dolcetto della colazione, le 290 kcal per porzione sarebbero anche perfette!!

Ingredienti

1 pera Packam's 80 kcal
40 g di miglio 144 kcal
250 g di latte di riso alla vaniglia 170 kcal
125 g di acqua
25 g di mandorle 153,5 kcal
5 g di zucchero di canna integrale 20 kcal
20 g di malto di riso 63,2 kcal
50 g di cioccolato fondente 253 kcal
1,5 g di agar agar
1/2 cucchiaino di zenzero in polvere
1 pizzico di sale
cocco per decorare

Sciacquate bene il miglio (ricordate che tutti i cereali vanno sempre sciacquati prima dell'utilizzo per rimuovere ogni impurità, scorie, polveri, corpi estranei e chicchi frantumati) e ponetelo in una casseruola con il latte di riso, l'acqua l'agar agar le mandorle precedentemente tritate e il pizzico di sale. Mettete sul fuoco e, una volta raggiunto il bollore, abbassate la fiamma e cuocete per circa 25 minuti, girando di tanto in tanto, soprattutto dopo la metà cottura, per evitare che i chicchi si addensino in fondo al pentolino.
Mentre il miglio cuoce, sbucciate la pera e tagliatela a dadini piuttosto piccoli. Mettetela in un pentolino insieme allo zucchero di canna e accendete il fuoco, mescolando in modo da coprire uniformemente i pezzettini di pera di zucchero.
Quando inizierà a scaldare aggiungete lo zenzero e mescolate ancora. Cuocete a fiamma moderata, con un cucchiaio di acqua, fino a quando lo zucchero inizierà a caramellare. Abbiate cura di girare con frequenza, in modo che non si attacchi al padellino.
Quando le pere avranno raggiunto un colore ambrato (lo zucchero è poco quindi non si formerà un vero caramello), spegnete il fuoco e lasciate riposare.
A questo punto il miglio sarà cotto. Toglietelo dal fuoco e frullatelo fino a creare una crema liscia e omogenea, senza che ci siano più i grumetti.
Aggiungete il malto di riso, le pere caramellate e mescolate bene. Cuocete ancora, a fiamma bassa, per 10 minuti, poi spegnete il fuoco e fate riposare per qualche minuto.
Tritate grossolanamente il cioccolato fondente e unitelo alla crema. Questa operazione dovrà essere eseguita quanto più velocemente possibile, senza mescolare troppo il composto, in modo da non sciogliere le scagliette di cioccolato e lasciare le striature nella crema.
Versate il composto in stampini mono porzione (o in un unico stampo se preferiste) e lasciate raffreddare. Quando sarà freddo mettete in frigo per qualche ora.

Con queste dosi vi verranno 3 stampi monoporzione.

Io ve ne propongo anche una versione più cioccolatosa... In sostanza sarà sufficiente mescolare metà del cioccolato fino a farlo sciogliere completamente e metà lo unite poco prima di versare nelle forme.


Vi garantisco che con entrambe c'è da leccarsi i baffi!abc

Mostracchini, ovvero mostriciattoli fritti allo stracchino: bontà e gusto dal primo morso

E' stato qualche giorno fa: la grande Federica, nel suo blog Ricette Facili e Veloci, pubblica la ricetta di deliziosissime palline allo stracchino. Amore a prima vista. Un formaggio che amo particolarmente (e che consumo sempre in versione light), i pistacchi che adoro....e ...... fritto???? Fede non possiamo trovare una cottura differente? Impossibile, certe cose vanno per forza fritte. Sono stata in dubbio un po' sul lasciarmi convincere o meno. Alla fine ha prevalso la gola, a discapito di uno stomaco sempre più abituato ad un'alimentazione salutare e sempre più capriccioso. Non friggo MAI, mi sento poco portata e ho anche poca dimestichezza con questa tecnica di cottura. Perché tutte queste premesse? Primo: queste frittelle, denominate mostriciattoli per un aspetto non proprio in linea con la versione originale, non hanno niente a che vedere con quelle di Federica (al di là delle modifiche che ho apportato per necessità o per scelta); secondo: non farò più un fritto per i prossimi 20 anni..... Il mio stomaco ha gradito, ringrazia e pone un veto assoluto!! Ma se sono riuscita io a gustare questa sfiziosa prelibatezza.... sono certa che voi ne farete un grande e incontrollato consumo! La ricetta di Federica è strepitosissima. Appetizer, seconda portata, piatto unico, come vorrete questi mostracchini (mostriciattoli di stracchino) sapranno deliziarvi!!
Ringrazio Max, il blog di Max, per la preziosissima consulenza circa la scelta dell'olio che meglio si presta alla frittura.

Ingredienti
Per 8 frittelle

50 g di stracchino (io Certosa light)
12 g di pistacchi sgusciato, tostati e non salati
25 g di farina 00
25 g di farina integrale
noce moscata
acqua (meglio se frizzante, io ne ero sprovvista)
1/2 cucchiaino di bicarbonato
1 pizzico di sale
olio di arachidi (ideale per le fritture, anche se io ho usato olio di semi di soia)

Tritate grossolanamente i pistacchi. Mescolate lo stracchino con una frusta, aggiungendo qualche cucchiaio di acqua per agevolarvi, fino ad ottenere una crema liscia. Aggiungete la noce moscata a piacere, il sale, i pistacchi e la farina, poco alla volta, mescolando bene. Otterrete un impasto piuttosto colloso. Aggiungete circa 4 cucchiaio di acqua (meglio se frizzante) e mezzo cucchiaino di bicarbonato (io non ho voluto utilizzare il lievito istantaneo).  Mescolate bene fino ad amalgamare tutti gli ingredienti.
Mettete a scaldare in una casseruola dai bordi alti abbondante olio di arachidi. Portate a temperatura (Federica consiglia 180°, io non ho avuto possibilità di misurare.... e credo fosse un tantino più caldo) e versate un cucchiaino di pastella alla volta, avendo cura di girare sovente la frittella in modo da farla dorare uniformemente e da non farla attaccare al fondo della casseruola.
Fate colare bene l'olio su uno (o due o tre o cinque) fogli di carta assorbente e gustate.....calde fragranze sfiziose!!abc

Un salto tra i ricordi in un fiore di zucchina filante alla salvia

I fiori di zucchina li ho sempre amati e rievocano ricordi piacevoli. Ricordano la nonna materna, sempre alle prese con qualche piatto nel suo cucinino lungo e stretto, con le antine in ferro della cucina che cigolavano ad ogni passaggio. Ricordano il nonno materno, che saliva dall'orto, protetto dal suo immancabile cappello in paglia, con le ceste piene di zucchine, pomodori, prezzemolo e quant'altro. E quante volte questi fiori sono stati preparati a noi nipotini: ripieni, in pastella, nel risotto. Sento ancora i profumi. Profumi di genuinità, di famiglia, di affetto. Questi fiori amo riempirli in qualsiasi modo. Mia madre li faceva sempre in pastella e poi fritti, con il cuore filante di fontal. Ma all'epoca trituravo qualsiasi cosa e ne andavo ghiottissima. Non mi sarei mai fermata, ne avessi avuto un piatto pieno tutto per me. Oggi che, invece, la selezione nell'alimentazione è più controllata, che ho abbandonato (salvo sporadiche occasioni) il fritto, i formaggi grassi e stagionati e i condimenti pesanti, sono qui a giocare con spezie, gusti, erbe, e quanto possa mettere in risalto il sapore naturale della verdura.... e non solo. Vi presento una delle tante versioni dei fiori di zucchina ripieni.

Ingredienti

7 fiori di zucchina grandi
2 zucchine piccole (quelle con il fiore)
6 foglie di salvia fresca
1 mozzarella (io light) da 125 g
noce moscata
sale alle erbe
olio evo
poco parmigiano grattugiato
1 cucchiaino di pangrattato (io di riso)

Lavate delicatamente i fiori di zucchina dopo aver rimosso il fondo e lasciateli scolare. Asciugateli con estrema attenzione. Prendete 5 foglie di salvia e lavate bene anche loro, poi asciugatele.
Tritatele insieme ad una mozzarella. Condite con noce moscata e sale alle erbe, un goccio di olio evo e mescolate in modo da rendere tutto omogeneo. Tenete da parte.
Pulite e lavate le due zucchine. Tagliatele a fiammiferini e fatele saltare in padella con un filo d'olio caldo. Salatele a piacere e lasciatele ammorbidire, aggiungendo poca acqua, per circa 10 minuti. Spegnete il fuoco e fate intiepidire.
Unite quindi le zucchine alla mozzarella e mescolate creando un composto omogeneo. Riempite con una forchetta ciascun fiore di zucchina, dividendo equamente il ripieno tra i fiori. Adagiateli su un piatto e cospargeteli di pangrattato, prima, e di parmigiano grattugiato, dopo.
Fate cuocere in forno a 180° per 10 minuti sul ripiano alto, in modo che gratinino bene in superficie.
Quando saranno ben dorati sfornate e servite.

L'aroma della salvia, già sprigionato in fase di cottura, vi conquisterà!

Non saranno i fiori della nonna, non saranno neanche quelli della mamma, ma sono buoni buonissimi da leccarsi i baffi!!
abc

Pane in cassetta semi integrale e il piacere di poter dire “è opera mia”!

Quella che sto iniziando a raccontarvi è una storia che parte da lontano, da quando ho iniziato a scoprire che oltre al pane classico per i toast esisteva una versione, chiamata bauletto, molto più soffice, gustosa e morbida. Finché ho vissuto con mammà e papà non ne sono mai entrata in confidenza: le tradizioni sono tradizioni e guai cedere a qualcosa di diverso! Ma non appena ne ho assaggiato la consistenza.... per me ha iniziato ad esistere solo lui!! Bianco, integrale, ai cereali..... come lo si voglia, a me piace! Poi è subentrato lo sport, il controllo dell'alimentazione e le mie solite turbe mentali. Tra queste, ben contenta di averle, le domande su "cosa mangiamo negli alimenti confezionati?". Beh, da quel giorno non ha mai più toccato un pane bianco in cassetta, ma confesso che la gola è sempre tanta!! Ricordo che avevo una tecnica tutta mia per mangiarlo: prima staccavo gli angolini in basso, poi staccavo tutto il resto della crosta. La arrotolavo stretta e la mordevo avidamente. Poi la mollica morbida. Lo so... ognuno ha i suoi difetti: a me lasciate i miei : ) Insomma, tornando al presente, vedo nei vari blog le differenti proposte di ricette e intrugli per un buon pane in cassetta e non ho proprio resistito. Guardate qui, MelaZenzero. Questa incantevole donzella palermitana ha fatto breccia nel mio cuore (e nel mio stomaco.... si dice??) illustrando una ricetta precisa al grammo. Sembra la formula magica di una vita perfetta. Mi sono detta: è un segno del destino, devo provarci! Avrei solo dovuto sostituire il burro, che assolutamente NON uso, e così mi sono rivolta a Mela per qualche consiglio. Beh, non vi illustro tutta la conversazione perché probabilmente finirei domani, ma credetemi se vi dico che Mela ha curato ogni dettaglio come se si stesse parlando del parto di un figlio!!!! E' una grandissima donna, e artista culinaria e per eseguire questo impasto ho seguito alla lettera la sua ricetta. Burro a parte..... ma per la sostituzione ha pensato bene lei a istruirmi. Non ci sono se e non ci sono ma..... si esegue così!! Per il procedimento vi rimando al sito di Mela, spiegato egregiamente. Io mi prendo solo il merito di essere stata una buona allieva (e contro ogni proposito.... al primo tentativo! ), ma sappiate che il vero merito di questo capolavoro è tutto suo!!!! Grazie Mela!!

Ingredienti
Per uno stampo di 24 cm x 10 cm

178 g di farina integrale
179 g di farina di Manitoba
211 g di acqua
13 g di zucchero di canna grezzo
9 g di sale
2 g di malto d'orzo
24 g di olio evo
14 g di lievito madre secco (io Antico Molino Rosso)

Io ho usato il Bimby e il procedimento ve lo indico su questa base. 
Setacciate e mescolate bene le farine, il lievito e il malto. Versate nel boccale l'acqua e unite metà del composto di farine e lo zucchero. Azionate le lame a velocità minima fino a quando si creerà una pasta omogenea. Aggiungete l'olio a filo (mi raccomando pochissimo alla volta). Quando avrete ultimato l'olio unite il sale e la restante farina, un cucchiaio per volta, facendo andare le lame a velocità spiga. Io ho lavorato l'impasto per 5 minuti. Quando si sarà incordato bene trasferite l'impasto su una spianatoia infarinata e poi ponetelo in una ciotola capiente. Coprite con la pellicola trasparente e fate lievitare in un luogo tiepido (io nel forno con la lucina accesa) fino al raddoppio del volume.
Prendete ora l'impasto e stendetelo, con delicatezza, su un piano infarinato. Procedete con le pieghe, spiegate dettagliatamente qui, e fate riposare per 10 minuti sotto una campana di vetro (io ho usato la stessa terrina della lievitazione). 
Allungate poi la forma a misura di stampo, eseguite le ultime pieghe indicate da Mela e adagiate nel vostro stampo da plumcake, spennellandolo con acqua mista a uovo (sarebbe necessario il tuorlo, ma io ho usato un po' di albume pastorizzato che uso per le mie colazioni quotidiane), o del latte. Io ho unto e ricoperto di semola la superficie interna dello stampo, ma potrete anche utilizzare della carta forno. Coprite con la pellicola e lasciate lievitare fino a quando la pasta raggiungerà il bordo dello stampo. 
Accendete il forno a 220° e quando sarà in temperatura infornate, abbassando la temperatura a 190°. Cuocete per 30 / 35 minuti, in base al vostro forno. 
Sfornate, estraete il pane e adagiatelo su una griglia a far raffreddare, appoggiato sul fianco. Io sono stata bravissima e ho resistito fino al completo raffreddamento, ma vedere un capolavoro così fa venire voglia di tagliarlo subito!
Tagliatelo, quindi e farcitelo o utilizzatelo come meglio credete. Marmellate, creme di cioccolato, salumi, verdure..... avrete solo l'imbarazzo della scelta!!
La prova sofficità? Eccovi accontentati!!

Grazie Mela.... sarai sulla mia tavola ogni giorno!! ; )
abc

Sandwiches di parmigiano alla crema di porcini…. ossia il piatto nato da un errore

Non mi nasconderò dietro questo capolavoro facendovi credere che fosse tutto voluto. Sarò sincera: la mia idea era di creare tutt'altro. Non male come inizio, vero? Avevo in mente da tempo dei frollini al parmigiano, ma le mie solite fisime mentali mi hanno portato a questo ragionamento " se già crei un piatto con base di formaggio, e quindi proteine, perché aggiungere anche l'uovo, e quindi altre proteine? ". Dovete sapere che, per il carico e la tipologia di attività fisica che pratico quotidianamente, mi è stato consigliato di non mischiare tra loro le fonti proteiche. Il motivo? Se esagerassi potrei trasformarmi in una culturista!!! Magari sarebbe carino mantenere quantomeno la femminilità e fare attenzione a non sovrapporre tra loro queste care proteine. Beh, l'estenuante tentativo di seguire alla lettera il consiglio del coach mi ha portato a creare questo piatto pazzesco. Ah, non dite al coach la quantità di calorie che ho ingurgitato in questo pasto!!!!! Ma l'allenamento è stato intenso a sufficienza per potermelo permettere! E abbiate fede che tornerò sicuramente sui frollini......

Ingredienti

Per le cialde di parmigiano
80 g di parmigiano
1 rametto di rosmarino
50 g di margarina
60 g di farina di mais fioretto
sale aromatizzato alle erbe

Per la farcia
100 g di ricotta vaccina
100 g di funghi porcini freschissimi
1 bustina di zafferano
1 spicchio d'aglio
sale
olio

Lavate il rosmarino, asciugatelo bene e prelevate tutti gli aghetti. Tritatelo finemente insieme al parmigiano. Aggiungete la margarina, la farina e il sale aromatizzato e impastate fino ad ottenere una pasta omogenea. Formate un panetto e lasciatelo riposare in frigo per un'ora circa avvolto nella pellicola trasparente.
Stendete l'impasto con il matterello. Per non fare incollare la pasta e per non utilizzare altra farina io lascio la pasta coperta dalla pellicola e passo sopra il mattarello: viene una sfoglia perfetta!! Tagliate con uno stampino (non sarà necessaria la forma, come invece vedrete nei miei, perché in fase di cottura si scioglieranno). Se decideste di fare un formato finger food formate dei dischetti piccoli, diversamente mantenete un diametro classico da biscotto.
Sistemate i dischi su una teglia ricoperta da carta forno. Mi raccomando di mantenere una buona distanza tra loro, in modo che non si uniscano in cottura. Lasciate riposare in frigo ancora mezz'ora e infornate a 180° per 20 minuti circa. A cottura ultimata sfornate e lasciate raffreddare sulla placca da forno. Nel frattempo preparate la farcia.
Pulite i funghi porcini con una spugnetta umida, cercando di togliere tutta la terra, ma senza passarli sotto l'acqua.
Tagliateli a tocchetti piuttosto piccoli. Scaldate un cucchiaino di olio evo in padella e, quando sarà caldo, unite lo spicchio d'aglio tagliato in due. Fate insaporire per un paio di minuti e poi unite i funghi. Fate saltare per un minuto a fiamma viva, poi abbassate la fiamma, unite un goccio di acqua, salate e aggiungete lo zafferano. Lasciate che si asciughino bene, quindi spegnete la fiamma e fate intiepidire.
Mettete la ricotta in una ciotola. Tritate i porcini e uniteli al formaggio. Salate a piacere e amalgamate bene fino ad ottenere un composto omogeneo.
Ora potete farcire i vostri sandwiches. Maneggiate con molta cura le cialde perché tendono a frantumarsi facilmente (esagero in modo da rendere questo passaggio più semplice!!).
Dividete il composto di ricotta e porcini per il numero delle cialde e copritele con altrettante cialde.
Fate riposare in frigo per una buona mezz'ora e gustatele....


Non vi dico quante sono riuscita a mangiarne io..... e voi non dite niente al mio coach!! ;)




abc

Strozzapreti con vongole e broccoli: il piacere di prendersi sul serio con una pasta fatta in casa

Continuo a rincorrere il mio piatto di pasta preferito, girandogli intorno. E' come se, preparandolo e gustandolo, vedessi svanire il fascino dell'attesa. Gli spaghetti con le vongole, rigorosamente bianchi, rigorosamente con spaghettino fine (unico piatto in cui prediligo questo tipo al classico spaghettone), con un po' di prezzemolo e stop ! Cerco quindi delle alternative per gustare questi molluschi saporiti e non smettere di desiderare il buon piatto di spaghetti. E oggi.... oggi ho voglia di pasta fresca. Pasta fatta in casa. Generalmente quando parto con questa idea mi pento dopo i primi esemplari creati. Un pentimento che viene ampiamente ripagato dal piacere di gustarmi la pietanza finita, ma vi dico che per farmi questo piattino di strozzapreti ho impastato, steso, tagliato, arricciato e arrotolato pezzo per pezzo per oltre un'ora!! Però sì, ne è valsa la pena!! Probabilmente per più di un ospite a cena ricorrerei a pasta fresca confezionata (ebbene sì....), ma volete mettere la soddisfazione?????

Ingredienti

Per la pasta
80 g di semola di grano duro rimacinata (io Mugnaio di Altamura)
50 g di acqua
noce moscata
sale alle erbe

Per il condimento
1/4 di broccolo
300 g di vongole veraci
1 spicchio d'aglio
olio evo
sale

Mettete le vongole in ammollo in acqua salata per 4 ore, in modo che spurghino la sabbia presente all'interno.
Lavate il broccolo e separate le cimette dal torsolo. Cuocete le cimette a vapore per pochi minuti e fate bollire in acqua appena salata il torsolo, tagliato a pezzi, fino a quando risulterà tenerissimo (ci vorrà almeno mezz'ora).
Versate la farina a fontana su una spianatoia. Grattugiatevi sopra una buona quantità di noce moscata e versateci del sale speziato alle erbe. Aggiungete l'acqua e impastate fino a creare un panetto liscio e compatto. Tagliate piccoli pezzi alla volta, stirateli a spaghettoni del diametro di mezzo centimetro, tagliateli a tocchetti di circa 4 cm, appiattiteli e arrotolateli su un ferro. Trasferiteli su un canovaccio ben separati tra di loro e procedete il lavoro fino ad ultimare la pasta.
Fate scaldare un filo d'olio in padella e aggiungete lo spicchio d'aglio tagliato a metà. Tagliate le cimette in piccoli pezzi e fatele soffriggere aggiungendo poco sale.
Sciacquate le vongole e fatele aprire in padella, a fuoco medio, coperte. Quando si saranno aperte sgusciatene metà e aggiungetele alle cime del broccolo. Scolate il torsolo bollito in un bicchiere da mixer, aggiungete un cucchiaino di olio e frullate tutto fino ad ottenere una crema liscia.
Aggiungete poco fondo di cottura delle vongole alla volta, diluendo la salsa. Quando sarà piuttosto liquida aggiungetela alle vongole rimaste con il guscio e fate insaporire bene.
Portate intanto a bollore l'acqua per la pasta, facendo attenzione a non salarla troppo perché la vongola ha già un sapore deciso.
Unite il soffritto di cimette e vongole alla crema con i gusci e fate cuocere a fiamma bassa. Aggiungete eventualmente un po' di acqua di cottura del torsolo di broccolo se dovesse asciugare troppo.
Fate cuocere la pasta piuttosto al dente. Facendola fresca come nella mia versione basteranno pochi minuti.
Scolatela senza farle perdere troppa acqua e trasferitela nella padella insieme alle vongole. Saltate e lasciate insaporire a fiamma alta e servite.
Sul fatto che finisca troppo in fretta rispetto al tempo di preparazione non ci sono dubbi.

Ricordate quanto riportato nella pagina diamoci un taglio : uno dei segreti di una buona digestione è la masticazione lenta!!


Mai come in questa occasione.... fate tesoro del consiglio ; )


abc

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