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Spiedini di pollo con melanzana e pera: vivacità e gusto

Poi non mi venite a dire che questa è una carne triste, che un piatto a base di pollo è insapore e che vi ricorda vagamente una mensa aziendale o, ancor peggio, un ospedale. Pensate a quanti abbinamenti si possono fare con una carne così delicata! E senza neanche chissà quale ingrediente segreto.... Chi non ha in casa della frutta e un po' di verdura? Mettere insieme tutto e giocare in una stuzzicante alternanza di sapori è una vera passeggiata. Non ci credete? Guardate qui......






Ingredienti

Per 3 spiedini
1 sovraccoscia di pollo
1 pera Williams
2 fette spesse di melanzana violetta striata
farina di mais fioretto
olio
sale
noce moscata

Sbucciate la pera, tagliatela a metà per la lunghezza, privatela del torsolo e del filamento interno e tagliatela in cubetti piuttosto grandi. Ve ne serviranno 18 pezzi. Metteteli in una ciotola e spolverizzateli di noce moscata.
Tagliate le due fette di melanzana a tocchi piuttosto grandi. Ve ne serviranno 9 pezzi. Aromatizzate anche questa con la noce moscata.
Disossate, quindi la sovraccoscia di pollo e ricavatene 12 bocconcini piuttosto panciuti. Copriteli con farina di mais e mescolate bene affinché vengano ricoperti tutti i pezzi. Scaldate un filo d'olio in padella e fate saltare velocemente e a fiamma viva il pollo. Non importa che siano ben cotti, ma è essenziale che abbiano una bella crosticina.
Ripetete l'operazione con la pera: infarinatela con la farina di mais e fatela saltare in padella con un filo d'olio. Siate cauti a girare i quadrotti, perché tenderanno a spappolarsi. Fateli rosolare a fiamma viva, velocemente, su tutti i lati. Stessa cosa per le melanzane, ma questa volta servirà una piccola giunta d'olio a metà cottura.
Ora divertitevi a comporre i vostri spiedini, magari canticchiando: Po-Pe-Me-Pe-Po-Pe-Me-Pe-Po-Pe-Me-Pe-Po. Dove Po sta per pollo, Pe per pera e Me per melanzana. Ponete gli spiedini su un piatto o su una teglia e passate in forno a 180° per 10 minuti circa.
Quindi assaporate: il pollo risulterà morbidissimo, la melanzana soffice e delicata e la pera spezzerà con la sua dolcezza. Vi avverto che finiranno molto in fretta!!!!abc

Crema di ricotta e piselli in cialda di quinoa: da un incontro casuale ad un approccio fatale

Ho un gran bisogno di svuotare il frigo. A dire il vero non che ci sia molto, ma mi assenterò per qualche giorno per cui.... niente spesa e occhi puntati in dispensa. Quando la materia prima scarseggia di prodotti freschi la testolina deve solo cercare di ingegnarsi un po' di più. Mi è capitato, pochi giorni fa, di trovare sul blog de Lalexa, artista geniale per cui ho un debole neanche troppo nascosto, un piatto particolarissimo che ha subito attirato la mia attenzione. Ma ciò che maggiormente mi ha colpito è stata quella cialda di quinoa, peraltro preparata senza l'aggiunta di grassi o leganti di alcun tipo. Nuda, in modo da potersi esprimere al meglio nel suo dedalo di proprietà benefiche, soprattutto per il sistema cardiocircolatorio, per l'intestino e per l'apparato muscolare. Ricchissima di proteine, a basso apporto calorico è ideale per i celiaci, in quanto priva di glutine. Ovviamente la quinoa è sempre nella mia dispensa, e, altrettanto ovviamente, non ho potuto esimermi dal provare le gallette croccanti de Lalexa. Ne ho reinterpretato la forma ma, cara mia, mi hai aperto una nuova strada!!

Ingredienti

50 g di quinoa
120 g di acqua
100 g di ricotta
2 manciate di piselli freschi o surgelati
1 filetto di acciuga
peperoncino
sale
semi di sesamo
semi di papavero
foglie di insalata (io little gem)

Unite in un pentolino la quinoa e l'acqua, salate leggermente e portate ad ebollizione. Fate cuocere, coperto, a fiamma moderata per circa 15 minuti. La quinoa dovrà assorbire tutta l'acqua. Quando la cottura sarà ultimata, spegnete il fuoco e lasciate riposare per una decina di minuti.
Coprite una teglia con carta forno e spennellate la superficie con un filo di olio. Versateci la quinoa e appiattite bene, con le mani o con un oggetto dalla superficie piatta (come il fondo di un bicchiere) formando una piccola spianatina. Bagnate le mani o la superficie utilizzata, in modo da facilitare il lavoro.
Cuocete in forno a 180° per mezz'ora circa. Dovrà sirultare bella dorata, ma fate attenzione ai bordi, che tenderanno a bruciacchiarsi. Sfornatela e trasferitela in una terrina o in un piatto fondo, facendola aderire bene ai bordi, ma con delicatezza per non romperla, e fatela raffreddare.
Nel frattempo fare bollire i piselli in acqua salata fino a renderli morbidissimi. Al termine della cottura trasferiteli in un bicchiere da mixer e frullateli fino ad ottenere una crema omogenea e vellutata. Aggiungete la ricotta, il filetto di acciuga, il peperoncino e frullate ancora creando una crema densa. Lasciate raffreddare completamente.
Coprite la cialda di quinoa con le foglioline di insalata lavata e asciugata. Ponete sopra la crema di ricotta e piselli, cospargete con i semi di sesamo e di papavero.
Servite, e assaporate, magari usando le foglie di insalata come cucchiaio, o perché no altra verdura cruda, a mo' di pinzimonio.

abc

Frollini rustici alle noci e pistacchi e una nuova conquista sul fronte vegan light

Ed eccomi ad una nuova sfida biscotti vegan light. E' vero che mi piace deliziare le colazioni con un biscotto senza sensi di colpa, ma è anche vero che mi piace sperimentare intrugli nuovi. In questa versione NON c'è una sola traccia di farina raffinata, né di zucchero. Ovviamente per i palati più esigenti occorrerà aggiungere almeno 30 g di zucchero (che consiglio di canna integrale). Io non amo il dolce stucchevole, per cui trovo che i 12 g di malto di riso possano essere sufficienti. La presenza di frutta secca dona al biscotto una fragranza particolare ed una consistenza friabile pari ad una digestiva, ma semplicemente senza burro!! L'uovo è ampiamente dimenticato, grazie ai semi di lino che, cotti nell'acqua, lo sostituiscono come addensante. Insomma, non ci sono scuse: se voleste provare l'ebbrezza della cucina veg e cedere ad un dolce senza ingurgitare miriadi di calorie, questo è il biscotto giusto per voi!!

Ingredienti

100 ml di acqua
5 g di semi di lino 31 kcal
15 g di pistacchi tostati non salati 88 kcal
20 g di gherigli di noci 144 kcal
40 g di cereali d'orzo (io Orzo Flakes bio Baule Volante) 127 kcal
12 g di malto di riso 38 kcal
40 g di farina d'avena integrale 74 kcal
1 pizzico di sale
1/2 cucchiaino raso di bicarbonato di sodio
15 g di olio di semi di soia 135 kcal
15 g di fiocchi di avena 56 kcal

Portate ad ebollizione i 100 ml di acqua con i semi di lino tritati. Lasciate bollire per 10 minuti, poi spegnete il fuoco e fate raffreddare.
Tritate piuttosto finemente i pistacchi e le noci. Aggiungete 20 g di cereali d'orzo e tritate ancora velocemente. Aggiungete la farina d'avena, i fiocchi d'avena, il malto, il sale, il bicarbonato, l'olio di semi e mescolate uniformando velocemente l'impasto. Unite ora il composto di semi di lino e i restanti cereali d'orzo ed impastate fino a formare una pasta morbida.
Compattatela formando un panetto, avvolgetela nella pellicola trasparente e lasciate riposare l'impasto in frigo per un'ora.
Riprendete quindi l'impasto e stendetelo, cospargendo la spianatoia con un po' di farina d'avena. Lo spessore è soggettivo, io li ho stesi di circa mezzo centimetro. Tagliate i biscotti della forma che desiderate e trasferiteli su una teglia, coperta da carta forno.
Lasciate riposare ancora mezz'ora e poi infornate, a 180°, per 10 minuti.
Terminato il tempo di cottura, quando saranno ben dorati, sfornateli e trasferiteli su una griglia fino al raffreddamento.
A questo punto divertitevi ad assaggiare.
Con questo quantitativo di pasta mi sono venuti 17 biscotti del diametro di circa 10 m. Ciascun biscotto avrà quindi 40,75 kcal. Tre biscotti per colazione saranno perfetti!!abc

Crespelle di melanzane, ovvero un’opera teatrale dal copione di tutto rispetto

Dicevo? Ah, sì.... adoro le crespelle. E le amo particolarmente in un formato finger food che mi permetta di assaporarle senza doverle porzionare. Sì, lo so, sono una straviziata, incontentabile ed esigente degustatrice, ma finché penso io ai miei vizi....
Questo piatto è la dimostrazione di come sia sempre piuttosto attenta ad equilibrare le portate: proteine, carboidrati e grassi, possibilmente buoni, assumono i loro ruoli di protagonisti e antagonisti come da copione di tutto rispetto. Insomma, con una crespella così posso dire di gustare un pasto completo, dove i sapori certo non mancano e il palato, comunque, rimane accontentato!

Ingredienti

1/2 melanzana viola striata
10 crèpes
5 fettine di fesa di tacchino arrosto (o prosciutto cotto)
besciamella
parmigiano grattugiato
olio

Preparate le crèpes e la besciamella come da ricetta.
Lavate e tagliate la melanzana in fettine sottili, con una mandolina, nel verso della lunghezza. Sistematele a strati su un tagliere, cospargendo ogni strato con sale. Ponete sopra un peso e lasciatele inclinate per un paio d'ore. In questo modo perderanno il liquido amarognolo e....udite udite.... diventeranno più digeribili!
Quando sarà ora sciacquatele e asciugatele bene su un foglio di carta assorbente. Cospargete ciascuna fettina con noce moscata e lasciatele riposare per una mezz'ora, in modo che insaporiscano bene.
Iniziate a comporre le crespelle sovrapponendo ad una crèpe una fetta di melanzana e una fetta di fesa di tacchino. Tagliate striscioline alte circa 3 centimetri (che dovrebbero corrispondere alla metà della fetta di melanzana) e arrotolate ciascuna strisciolina.
Componete il vostro piatto come meglio desiderate: in pirofila, su un piattino, come assaggi su uno spiedino.... su una base di besciamella, con la quale li coprirete leggermente anche in superficie, poi cosparsi di parmigiano e gratinati per 10 minuti.
Il successo è garantito!abc

Crèpes integrali senza uovo: un classico in una chiave di lettura diversa

Sono ghiottissima, tra le tante cose, di crèpes, crespelle e ogni tipo di interpretazione si voglia dare a queste sfoglie morbidissime. Quando ho scoperto che non sarebbe stato necessario l'uovo per renderle compatte, ho iniziato a crearne le più impensabili interpretazioni. In una dieta bilanciata l'abbinamento di nutrienti è importante ed eliminare una fonte proteica da una preparazione base, permette farciture tra le più varie. Se poi ci mettiamo una farina integrale.... non veniamo a meno ad alcun principio di buona nutrizione.



Ingredienti

Per circa 10 crèpes di 15 cm di diametro
90 g di farina integrale
200 ml di latte di avena (o vaccino, o di soia, o acqua)
1 cucchiaino di olio evo
1/2 cucchiaino raso di sale
1 pizzico di bicarbonato di sodio

Mescolate tutti gli ingredienti e sbatteteli energicamente con una frusta fino a creare una pastella densa ed omogenea. Non è necessario lasciarla riposare.
Scaldate un padellino antiaderente e ungetelo. Il mio segreto per usare meno olio è passare un foglio di carta assorbente unto sul fondo. Questa procedura la ripeto sempre, anche tra una cottura e l'altra.
Versate quindi circa 3 cucchiai di pastella (io li preparo prima in una tazzina da caffè, in modo da avere il quantitativo giusto per ogni crèpe) e stendetela uniformemente sulla superficie della padella. Lasciate cuocere a fiamma moderata per circa un minuto, poi girate la crèpe e cuocetela per un minuto scarso (ma anche meno) anche dall'altra parte.
Trasferite ciascuna crèpe su un piatto e procedete con una nuova cottura fino a terminare la pastella.




Divertitevi ora a trovare la vostra migliore interpretazione, 
ma non evitate di assaggiarne una al naturale..... 
scoprirete il piacere che una chiave di lettura salutista può dare 
ad una preparazione base largamente utilizzata!
abc

Seppia in crosta di mais: quando soddisfare un desiderio è un gioco da ragazzi

Volete mettere una polpa morbida dalla crosticina croccante? E ci credereste mai che questo possa esistere senza che  si intraveda all'orizzonte una minima ombra di frittura?
Capita spesso che senta una insistente propensione per un piatto. Capita per fotografie che vedo, capita per pensieri che riesumano ricordi, capita perché, semplicemente, sento di avere desiderio di un particolare sapore. Ecco, così è capitato quando ho messo in crosta questa seppia. Sentivo di volere sfidare un'accattivante crosticina e perdermi nella tenerezza avvolgente di questo piacevole mollusco. E allora l'ho conciato per le feste!! Quella di cui vi sto parlando è, peraltro, una preparazione che richiede pochissimo tempo: cedervi è un attimo e soddisfarne il desiderio un gioco da ragazzi!!

Ingredienti

1 seppia da 120/150 g
sale
paprika dolce
farina di mais fioretto
olio evo

Sciacquate bene la seppia e accertatevi di aver eliminato gli occhi. Spolverizzatela con della paprika dolce e aggiungete del sale. Con l'aiuto delle mani fate aderire bene la speziatura su tutta la superficie.
Versate in un piatto un po' di farina di mais fioretto e impanate bene la seppia. Aprite bene la pancia affinché tutta la carne ne sia ricoperta.
Portate alla massima temperatura una bistecchiera elettrica a doppia piastra. Quando sarà pronta adagiate la seppia cercando di appiattirla bene. Chiudete la bistecchiera e fate cuocere per 5 minuti tenendo ben premuto. Trascorso questo tempo versate sulla seppia un filo (ne bastano veramente poche gocce) di olio evo, chiudete nuovamente, e cuocete ancora per 10 minuti, tenendo sempre ben premuto. Il tempo di cottura varierà in base alla dimensione della seppia stessa: regolatevi in base allo spessore.
Per chi desiderasse si potrebbe servire con un po' di olio a crudo versato in superficie. Io l'ho trovata particolarmente gustosa anche senza.
Non vi resta che affilare il coltello!!abc

Budino di riso al pistacchio con gelatina di fragole: quell’incontro che determinò una dipendenza

Ebbene sì, lo confesso: alla fine sono diventata una vittima dell'agar agar. Insomma, mi piace misurarmi con qualche piccola novità e quando il gioco si trasforma in qualcosa di buono non è facile fermarmi! Vi garantisco che ne rimarrete soddisfatti anche voi.
Proprio dopo il successo della panna cotta veg, in un confronto con una donna dolcissima e molto capace (lei dice che si tratta di pura passione, ma io vi garantisco che lei della sua passione ne fa opere d'arte.... guardare per credere!!), e in un'incantevole carrellata di sue creazioni con l'agar agar, scopro che questo naturale addensante è ampiamente versatile. Strano a dirsi, si innesca una curiosità tale da far partire all'istante una sfida tra le mie capacità e la mia fantasia. Nulla da togliere alla panna cotta, ma qui si aprono strade che promettono grandi cose!!

Ingredienti
Per 1 sformato monoporzione

20 g di riso
110 ml di latte di riso alla vaniglia (è già zuccherato, diversamente aggiungete 1 cucchiaino raso di zucchero)
100 g di fragole
20 g di acqua
1 pizzico di sale
5 g di zucchero di canna integrale
1/2 cucchiaino raso di agar agar
8 g di pistacchi tostati non salati
10 gocce di tabasco

Versate in un pentolino 100 ml di  latte con il riso e un pizzico di sale. Mettetelo sul fuoco a fiamma moderata e portate a bollore.
Mantenete la fiamma bassa e fate cuocere fino al completo assorbimento del latte. Il riso deve essere quasi scotto, per cui, eventualmente, aggiungete ancora latte. Sciogliete 1/4 di cucchiaino raso di agar agar nei restati 10 ml di latte e aggiungetelo al riso, mescolando bene. Dopo 1 minuto spegnete il fuoco.
Tritate grossolanamente i pistacchi e uniteli al riso. Mescolate creando un impasto omogeneo e versatelo in una coppetta, compattando bene il riso e livellando la superficie.
Tagliate le fragole, ben lavate, in un pentolino. Aggiungete l'acqua, il tabasco e lo zucchero di canna e portate a bollore. Fate cuocere fino a quando l'acqua si sarà parzialmente consumata, creando uno sciroppo, e le fragole saranno morbide. Aggiungete il 1/4 di cucchiaino restante di agar agar e fate cuocere per circa 3 minuti a fiamma bassa.
Versate la composta composta di fragole nella coppetta, sopra al riso, e livellate bene la superficie.
Lasciate raffreddare e mantenetelo in frigo per almeno un'ora (ad essere sincera il mio nel frigo non ci è proprio passato!).
Con una spatolina sottile separate il vostro budino dalle pareti della coppetta e rovesciatelo su un piatto.


Guarnitelo a piacere e gustatelo!!
abc

Besciamella versione veg… non lo direste mai!!

Adotto, anche per questa crema base di molti piatti, una rivisitazione veg. Elimino il burro, e quindi un grasso decisamente dannoso, e il latte vaccino.  Utilizzo inoltre una farina di riso, ottimo addensante, evitando di ricorrere a prodotti di raffinazione come la comune farina 00. Il risultato è una comunissima besciamella, densa, corposa e saporita. Non ci credete? Provate!!









Ingredienti

10 g di margarina
20 g di farina di riso impalpabile
200 ml di latte di avena (o di soia)
noce moscata
sale

Fate sciogliere la margarina sulla fiamma bassissima. Togliete dal fuoco, versate la farina e mescolate velocemente creando una massa uniforme e senza grumi. Aggiungete poco latte alla volta, precedentemente scaldato, mescolando fino al completo assorbimento. Quando inizierete ad avere una crema piuttosto morbida, unite tutto il latte rimanente e mette nuovamente sul fuoco. Aggiungete sale e noce moscata e portate ad ebollizione, sempre mescolando. Quando inizierà a bollire, abbassate la fiamma e mescolate ancora per un paio di minuti. Spegnete il fuoco ed utilizzate la vostra veg besciamella come desiderate....



abc

Trittico di verdure al gratin e un ruolo da comparsa che lascia il segno

Anche quando la verdura rappresenta solo un contorno senza interpretare un ruolo da protagonista, mi piace dare loro quel tocco in più: colore e gusto non devono mai essere sottovalutati. Le verdure saltate in padella sono tra le mie preferite. Se poi ci mettessimo un po' di farina a farle diventare croccanti acquisirebbero interesse. E se, alla fine, le facessimo anche gratinare..... sarebbero perfette! Ovviamente accanto alla mia interpretazione di verdura non può mancare la noce moscata: delicata, dolciastra, lega perfettamente con qualsiasi sapore e consistenza. Si tratta di un piatto molto semplice, veloce e sfiziosissimo. Come non potersene innamorare?

Ingredienti

1 zucchina
1 carota
1/3 di melanzana violetta striata
farina di riso
noce moscata
sale
olio evo

Pulite le verdure e tagliatele a fiammiferini. Sistemate ciascun ortaggio in una terrina diversa.
Su ognuna cospargete della noce moscata (io ho assolutamente abbondato!! Comunque nei limiti della salute).
Scaldate un cucchiaio di olio evo in padella. Cospargete sulle carote una piccola manciata di farina di riso e mescolate in fretta con le mani, in modo da uniformare la panatura. Versate le carote in padella e fare saltare a fiamma viva per un paio di minuti. Abbassate leggermente la fiamma e continuate la cottura per altri due minuti circa. Trasferite le carote in un piatto. Ripetete lo stesso procedimento per le zucchine (il tempo di cottura sarà inferiore rispetto a quello delle carote) e per le melanzane. Attenzione al potere di assorbimento dell'olio della melanzana: ne richiederà sicuramente di più, ma siate parsimoniosi.... potrebbe non sembrare mai sufficiente!
A questo punto il vostro trittico è pronto per passare alla fase finale: gratinatelo in forno per una decina di minuti e sarà pronto per essere portato in tavola!!
abc

Rivisitazione in chiave “no guilt” di un classico dei classici: panna cotta alla vaniglia

Tutto inizia sempre con una domanda. Perché no? Sono una golosa di natura, ma cerco abitualmente di tenermi lontana da tutto ciò che rappresenta una tentazione troppo forte per essere controllata. Quello che entra nel calderone di panne cotte, creme al latte, crème brulée e via dicendo rappresenta per me una vera e propria istigazione al peccato di gola. Ho imparato, dall'alto della mia deviazione mentale, ad approcciarmi a queste leccornie immaginando l'insieme di elementi che le compongono e devo dire che, seppur rimangano gusti per i quali senta incredibili affinità, riesco sempre a farmi dissuadere. Ma una volta tanto potrò anche io soddisfare i miei capricci? Allora perché non farlo in modo consapevole e rispettoso? Ho rivisitato così, in chiave no guilt, un classico dei classici.
Il primo tentativo, e ultimo con la colla di pesce, è stato un piccolo fallimento: una crema buonissima, ma nulla che assomigliasse ad una panna cotta. Ho voluto provare così ad approcciarmi a questa grande rivelazione che è l'agar agar. E proprio il giorno in cui ho deciso di provarlo, ecco che una grande esperta, la cara amica Federica, di La cucina di Federica, mi chiede se avessi mai provato questo addensante. Ne nasce una piacevolissima chiacchierata, nella quale mi presenta un articolo carinamente divertente (l'ho trovato così perché alquanto maniacale) sull'agar agar e tutti i miti da sfatare, con tanto di prove ed esperimenti da piccolo chimico. Insomma, decisa più che mai, mi sono trovata alquanto terrorizzata all'idea di testarne la validità. Il risultato lo potete vedere anche voi: non una crema, bensì una panna cotta di tutto rispetto. A posteriori dico che, con una cottura leggermente più prolungata, diminuirei anche la quantità di agar agar. I 2 grammi (quantità di una bustina) credo siano perfetti per 300 ml di panna e 300 ml di latte.
Sempre che, anche voi, non vogliate improvvisarvi piccoli chimici!!


Ingredienti

200 ml di panna di soia
200 ml di latte di riso alla vaniglia (o di avena)
scorza di mezzo limone
1/2 bacca di vaniglia
20 g di zucchero di canna integrale
2 g di agar agar

Versate in un pentolino 100 ml di latte e la panna. Aggiungete la mezza bacca di vaniglia, precedentemente incisa nel verso della lunghezza, e lo zucchero. Portate a leggero bollore facendo sciogliere lo zucchero. Nel frattempo stemperate l'agar agar con il latte tenuto da parte. Quando la crema inizierà a bollire togliete la bacca di vaniglia, versate il latte con l'agar agar e, sempre mescolando, portate nuovamente ad ebollizione.
Quando vedrete le prime bolle abbassate leggermente la fiamma e continuate la cottura, girando con cura, per un paio di minuti. Sappiate che il tempo di cottura dell'agar agar influisce sulla solidificazione del preparato. Meno agar agar significa una cottura più prolungata.
Versare la crema calda in tre stampini monodose, far raffreddare, coprire e riporre in frigo per almeno un paio d'ore.
Potete servirlo come desiderate. Io ve lo propongo con una semplice bacca di vaniglia.

A voi il verdetto. Per quanto mi riguarda: palato appagato e testa libera da sensi di colpa!!abc

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