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Sorgo alla cannella con melanzane, fichi e nocciole: per ogni nuovo incontro, nuove ispirazioni

La scusa era buona: cercare la farina di sorgo per la mia amica Laura, nell'Emporio di fiducia. E, come tutte le volte, il giro tra gli scaffali è d'obbligo. Bandite le farine, almeno fino a quando non terminerò le scorte, ho avvertito l'occhio cadere su un sacchetto. E' stato troppo breve il tempo che è trascorso dalla visione al possesso: il sacchetto era tra le mie mani senza che potessi più gestire quell'infatuazione. Sorgo, nel suo stato di cereale naturale.Un ingrediente nuovo, uno stimolo nuovo, una curiosità..... solita e collaudata ^_^ Il potere del sorgo sta nelle sue proprietà nutritive (è ricco di importanti sali minerali come ferro, calcio, potassio e vitamine come la niacina -Vitamina B3- e la vitamina E. Contiene inoltre antiossidanti naturali e fitocomposti quali acidi fenolici, fitosteroli e flavonoidi) che, accostate alla totale assenza di glutine, rendono questo alimento davvero prezioso.
"Non appena mi viene l'ispirazione lo provo", sono state le mie parole nel raccontare questo nuovo innamoramento. E l'ispirazione, senza troppo pensare, è arrivata in un giorno in cui il raccolto della mamma mi ha messo davanti quell'ultimo fico. Troppo tardi per utilizzarlo nella preparazione del piatto, ma ormai l'idea era partita e avrei dovuto trovare la soluzione. Immediata. Quel vasetto di marmellata, rigorosamente senza zucchero aggiunto perché io sono rognina al punto da condizionare l'operato di famiglia nella conservazione in vasetto, era pronto a soddisfare i miei capricci e a dare vita al mio pensiero.
Non si spiega. L'insieme di sapori ha conquistato non solo il mio palato: sono insolitamente accostati, ma creano un'armonia unica e mai sentita prima. Forse audace, per il palato di un bambino, ma io ci provo, e presento questo piatto per la raccolta di settembre de




che questo mese è ospitato da Letizia

Ingredienti

110 g di sorgo
15 g di nocciole (per me dell'orto di famiglia)
1 melanzana piccola (per me dell'orto di famiglia)
60 g + 20 g di marmellata di fichi senza zucchero (per me di produzione casalinga)
1 cucchiaino di senape delicata
5 g di aceto di mele
5 g di olio evo
pepe
cannella
1 rametto di rosmarino

Sciacquate il sorgo sotto un getto di acqua corrente, quindi cuocetelo in acqua leggermente salata per il tempo necessario (ci vorranno dai 20 ai 30 minuti circa). Nel frattempo sbucciate e tagliate la melanzana a cubetti. Miscelate la senape con l'aceto, l'olio e il pepe e versate tutto sulle melanzane. Mescolate bene e lasciate marinare per almeno 15 minuti.    Scaldate una padella e fate cuocere la stessa melanzana, in modo da ammorbidirla bene. Unitevi 60 g di marmellata di fichi (oppure 60 g di fichi freschi tagliati a cubetti) e lasciate insaporire.
Quando il sorgo sarà cotto, scolatelo e versatelo in padella.
Aggiungete i restanti 20 g di marmellata di fichi, il rosmarino tagliato sottilmente, cannella a piacere (ma vi suggerisco di non essere parsimoniosi) e, in ultimo, le nocciole tagliate a coltello. Fate cuocere a fuoco basso per circa un paio di minuti, in modo che i spori si armonizzino. Quindi spegnete la fiamma e servite.
   E' un piatto che esterna tutta la sua pienezza se assaporato caldo, ma saprà deliziarvi e incantarvi anche in una versione più tiepida.

Promuovo a pieni voti il sorgo, che, forte delle sue proprietà, potrà far comparire con maggiore frequenza i cereali sulla mia tavola. E lascio a Laura la libertà di sperimentare la sua farina, certa che quello che proporrà sarà, come sempre, incanto e magia.
Divertitevi a sperimentare sapori nuovi, non intimoritevi per accostamenti audaci. Provate ingredienti mai assaggiati. Scoprite, create, emozionatevi.

Sarà bellissimo.

abc

Biscotti al mais con semi misti e avena: il piacere di incontrare la magia nel gusto nell’insolito

C'è un sapore particolare che mi porta, con la testa, indietro di anni. E puntualmente, ogni anno, alla visione dei ricchi campi di granturco, si ripresenta. La semplicità del mais, sgranocchiato direttamente dalle pannocchie che papà portava a casa e che mamma faceva bollire per ore e ore, fino a renderle tenere, mi conquista ogni volta. Cibo povero, ma ricco di emozioni. Pieno, tanto che una volta gustato il mais alla fonte diretta, riuscire ad apprezzarlo conservato in scatoletta è davvero difficile. Per me, impossibile. Anche quest'anno ho ceduto al piacere dello "sgrana" e sgrano"cchiamento. Ma questa volta, per manenere fervido il mio piacere di sperimentare e cercare e scoprire e sorprendermi, sono andata oltre. Un biscotto. Ricco, tondo, sano, saporito, fragrante, appagante e indimenticabile. Sapori insoliti, che colpiscono e travolgono. Non posso definirlo un biscotto crudista, perché parte da un chicco bollito, ma il mio essiccatore non si risparmia mai e questa volta mi ha concesso magia vera. Non so se la mia idea di colazione mi stimoli nel creare sapori nuovi o se il desiderio di sapori nuovi stimoli la mia creatività, ma di certo posso dire che qui è racchiusa tutta la magia che ci si possa aspettare dalla semplicità.

Ingredienti

350 g di chicchi di mais bolliti
75 g di zucchero di canna grezzo Dulcita
50 g di fiocchi di avena
40 g di semi di chia
40 g di semi di girasole
30 g di semi di lino

Sgranate una pannocchia, dopo averla fatta bollire per un paio di ore e poi laciata raffreddare.
   Prelevate i chicci e metteteli in un boccale. Aggiungete lo zucchero di canna e frullate tutto fino ad ottenere un impasto omogeneo e non troppo fine.
A questo punto aggiungete i semi e frullate ancora brevemente. Impastate tutto fino ad ottenere un composto piuttosto compatto.
Lasciate riposare tutto per circa mezz'ora, quindi stendete l'impasto su un ripiano, in una sfoglia spessa mezzo centimetro circa. Tagliate i biscotti della forma desiderata, quindi sistemateli si ripiani dell'essiccatore (oppure su una teglia, che infornerete a 150° per circa un'ora).
Accendete l'essiccatore a 42° e fateli asciugare per tutta la notte, circa 9/10 ore.
Quando saranno ben asciutti, estraeteli e lasciateli riposare per una mezz'oretta. Ora sono pronti per essere consumati. Semplicemente.

Accompagnati da una buona marmellata, da una crema di cioccolato (la mia era homemade) o da semplice frutta, sono particolari nel sapore e assolutamente nuovi nella consistenza, almeno per me ^_^

Nel caso ne vogliate preparare in abbondanza, oppure non li consumiate tutti subito, conservateli in una scatola di latta o in un barattolo di vetro. Si manterranno saporiti e fragranti per diversi giorni.abc

Pomodori farciti di feta e noci con fiocchi d’avena: il silenzio della partenza e l’occasione per il ritorno

In silenzio ho chiuso i battenti, per qualche settimana. Non sapevo neanche io per quanto si sarebbe protratta l'attesa del ritorno e oggi sono nuovamente qui, forte dell'invito a cena ricevuto dalla dolcissima Erika. E' difficile, in questo periodo, trovare il tempo per programmare. Se da una parte il lavoro mi sta particolarmente provando (ferie??? E' un termine in cui credo solo perché è il fine ultimo del mio lavoro ^_^), dall'altra vivo di improvvisazioni. Vado dove mi dice il cuore, libera da vincoli, figlia dell'istinto. E mi arricchisco di tutte quelle emozioni inevitabili. Così anche questo piacevole appuntamento con un'amica scoperta sulle pagine di un blog diventa uno spunto e uno stimolo. Mi ha fatto davvero molto piacere essere la destinataria di questo invito. Non mi presento alla sua tavola con un dessert, come ci si potrebbe immaginare. Io rimango quella strana e a cena porto un pomodoro ripieno ^_^
Pomodoro dell'orto di mamma, di cui vado fierissima, arricchito con un concentrato di ingredienti che amo alla follia. Abbinato a sapori nettamente contrastanti e rispettoso dei miei soliti e sani principi di benessere. Insomma, i sapori di questa proposta sono così ricchi e insoliti da rimanere impressi sul palato e.... direttamente nel cuore.
Cosa poter scegliere, di meglio, da condividere in amicizia?

Con questa ricetta vado a cena da Giochi di Zucchero

Ingredienti

2 pomodori ramati
50 g di feta light
3 noci
1 rametto di rormarino
1 foglio di alga kombu
1 cucchiaio di fiocchi d'avena
pepe mix creolo

Lavate i pomodori, eliminate la calotta e svuotateli. Capovolgeteli e lasciateli sgocciolare bene.
Nel frattempo preparate il ripieno. Mettete in ammollo in poca acqua il foglio di alga kombu, in modo da farla ammorbidire e reidratare.
Tritate con una mezzaluna il rosmarino lavato e asciugato e le noci. Mischiateli alla feta, schiacciando tutto con una forchetta, quindi aggiungete i fiocchi di avena, l'alga kombu, che avrete sgocciolato e tamponato bene per togliere l'acqua in eccesso, tagliata a striscioline e aromatizzate tutto con il pepe, nella quantità che riterrete opportuna secondo i vostri gusti. Io non ho aggiunto sale per la sapidità della feta e dell'alga stessa, ma considerate che il pomodoro rimarrà piuttosto dolce. Non abbondare di sale è importante, per cui sfruttate i sapori degli ingredienti utilizzati, per imparare a diminuire il suo utilizzo ^_^
Riprendete i pomodori, ben asciutti, e riempiteli con la farcitura, compattando bene tutto all'interno. Chiudete tutto con la calotta e infornateli sotto il grill, a 180°, per circa una ventina di minuti.
Potrete, in caso di necessità, passarli anche in cottura nel microonde. Confesso che, questa volta, non ho acceso il forno solo per due pomodori. Il risultato è stato comunque eccellente.
Quando la pelle del pomodoro sarà raggrinzita, sfornateli e lasciateli intiepidire appena.
Serviteli accompagnandoli con composte, marmellate, miele o quanto di più contrastante, per sapori, vogliate. Io ho proposto un abbinamento con una confettura di cipolle di Tropea, noci, miele e Umeboshi.
Impossibile descriverne la pienezza. Leggeri, eclettici, saporiti, intensi. Ci si perde ad ogni assaggio, si rincorrono i bocconi, ci si perde nei contrasti.

I colori riempiono il piatto e diventano sapori.
I sapori dipingono il palato e regalano emozioni.
E di emozioni..... si vive.

Grazie Erika per il tuo invito a cena. Alla fine ce l'ho fatta e sono felice di aver condiviso con te questa splendida esperienza. Spero che questo insolito piatto sia stato gradito e gustato in pienezza.



abc

Baci di dama di coccocarota e noci con crema di pistacchio: insolite note di sapore nel benessere quotidiano

Ci sono concetti ricorrenti, nella mia cucina. Come il benEssere sia diventato un modo di dimostrare rispetto e amore nei confronti di noi stessi, con la scelta di uno stile di vita e di alimentazione salutare e controllato, così ha esteso la sua grandezza nella forma in cui si esprime. Il mio non si butta via niente, quel che resta da un estratto, la cucina degli scarti è proprio questo. Gli estratti di frutta e verdura rappresentano, ormai, quasi una scelta quotidiana. Ovviamente, se da una parte mi arricchisco del succo prezioso, dall'altra penso a come ottimizzare lo "scarto". Così un giorno, immaginando la mia bella carota, mi sono detta che avrei potuto sfruttarne la polpa. In un attimo ho immaginato i sapori che avrei accostato e, immediatamente, l'estratto si è arricchito di noci (che tocco di gusto!!!) e la polpa è stata mischiata alla dolcezza piena delle scaglie di cocco. E visto che di seriale non ho solo l'estrazione, l'essicazione ha permesso di creare dei dolcetti non solo in perfetto stile vegano, ma anche crudista. Il fatto che abbia poi deciso di presentarli con una leggerissima crema di pistacchio, avrà tolto la caratteristica raw, ma ha lasciato, al risultato, un tocco inconfondibile di originalità, novità e piacere agli occhi, sul palato e al nostro corpo riconoscente.

Ingredienti

Per i biscotti
150 g di polpa di noci e carote
40 g di malto di riso
20 g di cocco rapè

Per la crema di pistacchi
50 g di pistacchi di Bronte
35 g di cocco rapè
30 g di zucchero di canna grezzo
15 g di farro soffiato
20 ml di latte vegetale (per me di mandorla)
1/2 cucchiaino di agar agar

Versate in un contenitore la polpa delle carote e delle noci, unite il cocco rapè e il malto di riso, quindi mescolate fino ad amalgamare perfettamente tutto.
Riempite, con una parte di impasto, degli stampi in silicone per i baci di dama, pressando bene il composto e appiattendo bene la superficie. Lasciate riposare, in frigorifero, per almeno un'ora, in modo che si compattino.
Estraete i biscotti ottenuti e sistemateli sui ripiani dell'essiccatore. Lasciateli, alla temperatura di 45°, per tutta una notte.
Passate alla preparazione della crema di pistacchi. Fateli tostare in una padella, a fiamma bassa, fino a quando vedrete che inizierà a spaccarsi la pellicina. Cercate di pulirli al meglio, quindi lasciateli raffreddare. Versateli in un boccale, insieme allo zucchero di canna, e tritate fino a creare una pasta. Aggiungete il cocco e il farro soffiato, e tritate ancora tutto finemente.
Stemperate l'agar agar con poco latte alla volta, quindi mettete tutto il liquido sul fuoco, versateci la pasta di pistacchio, mescolate e portate tutto a bollore. Lasciate sobbollire, a fiamma bassa, per tre minuti circa, quindi spegnete la fiamma e lasciate raffreddare.
Quando i biscotti saranno pronti, farcitene metà con la crema di pistacchio e uniteli alla restante metà. Lasciate riposare in frigorifero per almeno un paio di ore, quindi procedete all'assaggio.

Accostamento inusuale di sapori, consistenze nuove, leggerezza indescrivibile e genuinità a tuttotondo. E' un dolce che non stanca, che stupisce e che appaga senza lasciare tracce di sensi di colpe ^_^

La cucina è anche questo: è ricerca, è divertimento, è scoperta, è stupore. E quando tutto questo è racchiuso in un dolce, fermarsi diventa impossibile!!

abc

Melanzana estiva ripiena con alga kombu e semi di girasole: l’amore di un cuore forte e due mani coraggiose

Quando mamma mi dice “ti porto un po’ di verdura?”, iniziando ad elencare i prodotti del suo orto che, per il primo anno, cura e nutre con le sue sole mani, beh, è molto bello. Quando mi chiese, qualche giorno fa, se volessi delle melanzane, mi illuminai. Confesso di essere stata fortunata per essere stata la bocca eletta ad assaggiare la prima melanzana della stagione. La sua dolcezza non ve la so spiegare. Zucchero. Polpa compatta, colore viola intenso. La natura in tutta la sua massima espressione di bellezza e bontà. Quando ho sentito pronunciare dalla sua voce la parola melanzana, il riflesso condizionato è partito e una luce mi ha letteralmente travolto. Tre, ne ho portate a casa esattamente tre. Così belle tonde, non mi hanno dato scampo. Seppur si vedano melanzane (e non solo) ripiene in tutte le forme e in tutte le salse, il richiamo è stato troppo forte, per potervi resistere. Ma, come spesso accade, avrei potuto farmi ispirare da qualcosa di diverso, se non dal mio istinto? Con un bottino ricco di così tanti frutti, mettere insieme i sapori è stato un gioco da ragazzi. Ve la propongo in due versioni, quella vegetariana e quella vegana. A voi la vostra scelta, in ogni caso il risultato è meritevole ^_^

Ingredienti

1 melanzana tonda viola
1/2 peperone giallo
1/2 peperone rosso
1/2 peperone viola
1 pomodoro ramato
1 zucchina chiara
1/2 cipolla
1 foglio di alga kombu
10 g di semi di girasole
10 g di olive taggiasche
1 cucchiaino di miele (malto o agave per la versione vegana)
1 cucchiaino di parmigiano (lievito alimentare –quello che ho utilizzato io- per la versione vegana)
sale rosso di Cipro
olio evo
pepe mix creolo

Lavate la melanzana. Asciugatela, eliminate la calotta e svuotatela, facendo attenzione a mantenere un bordo di circa un centimetro. Salate con del sale rosso l’interno della melanzana, capovolgetela e lasciate che perda il liquido di vegetazione (la mia melanzana era talmente dolce che non avrebbe necessitato di questo trattamento).
Lavate tutte le verdure, asciugatele e tagliatele a tocchetti. Tagliate anche la polpa della melanzana prelevata. Scaldate un filo di olio in una padella, quindi affettate sottilmente la cipolla e fatela imbiondire. Unite, in ordine, i peperoni, poi la zucchina, poi la polpa di melanzana e i pomodori.
   Salate e pepate a piacere. Quando le verdure si saranno ammorbidite, aggiungete il miele, le olive taggiasche tagliate a fettine, il lievito alimentare (o parmigiano grattugiato) e i semi di girasole. Mescolate e lasciate insaporire, quindi spegnete il fuoco.
Sciacquate la melanzana e tamponatela, in modo da asciugarla. Farcitela con il mix di verdure e infornatela, a 190°, per circa 15 minuti.
Una volta che sarà rugosa e dorata, sfornatela e servitela.
Accompagnatela con la parte di farcitura che non sarete riusciti a sistemare all’interno e gustatela in tutta la sua pienezza.
Morbida, sfiziosa, saporita e delicata. Il crunch dei semi sono la chicca che dà carattere alla rotondità della verdura. L’alga dà sapore e arricchisce il tutto con importanti nutrienti e il panorama di sapori esaltato dalle olive e sostenuto dal miele….. vi conquisterà.
 
Un assaggio che è un’esperienza.














Con questa ricetta partecipo al Gluten Free(Fri)day
http://www.glutenfreetravelandliving.it/100-gluten-free-friday/

abc

Sale di sedano: l’incessabile e sorprendente strada verso nuove scoperte e gradite conquiste

Lo sapete: amo sperimentare, sono affascinata dalle nuove scoperte e sono sempre propensa a portare in casa sane abitudini. Così, quando sono arrivata da lei, la meravigliosa Simona, ho capito che in quell'attimo sarebbe successo tutto questo. Leggo, semplicemente, sale di sedano.Mi piace all'istante. Poi scorro le sue parole. Scopro che il sedano ha una consistente quantità di sodio e, dal momento che il sale bianco, come tutti gli alimenti raffinati, l'ho eliminato dalla mia cucina a favore di qualità più naturali e genuine, vorreste credere che non abbia colto al volo l'occasione per prepararmi questa salutare alternativa? Non ho mai amato il sapore del sedano, da piccola. E questo status me lo sono portato avanti per anni, fino a quando ho iniziato ad amare sapori nuovi, rivalutando i gusti radicati. Adesso lo uso costantemente, perfino in aggiunta agli estratti di frutta. Nelle insalate rappresenta il tocco di classe e anche gratinato al forno ha il suo bel fascino. Le foglie le destino sempre in pesti o salse (preparatevi, che ne ho una nuova da raccontarvi!!). Ma un sale.... chi se ne libera più!!!!! L'essiccatore è uno dei migliori acquisti di sempre e lavora a pieni regimi. Non ho scuse: sedano caro, vieni a me!!
Definirlo sale è riduttivo, per due motivi. Primo, non è puramente un sale, in quanto non ha una così alta concentrazione di sodio da essere paragonato al sale vero e proprio. Secondo, non si limita solo a dare sapidità, ma insaporisce. Dà sapore, riempie, completa, veste. Insomma, amanti del benEssere non avete scuse: l'estate è calda e soleggiata e, anche se non aveste l'essiccatore, non avrete ostacoli. Provate e coccolatevi con consapevolezza e rispetto. Perché amarsi è una scelta quotidiana.

Ingredienti

1 sedano verde

Prelevate le coste del sedano, eliminate (e tenete da parte) le foglie. Lavatelo bene, asciugatelo e tagliatelo in sottilissime fettine.
Sistematelo sui ripiani dell'essiccatore (se fosse necessario rivestite i ripiani con carta forno, per me non è stato necessario). Fate essiccare a 45° fino a quando avrà completamente perso acqua. Non avendo utilizzato la carta forno, mi sono state sufficienti 10 ore circa. Se non aveste l'essiccatore, sistemate le fettine su un piano ed esponetelo al sole, riparato con una retina.
Quando sarà perfettamente secco, trasferite tutto in un macina caffè (è il modo migliore, a patto che non abbiate un Bimby o un ottimo tritatutto). Fate lavorare le lame a brevi riprese, in modo da non surriscaldare troppo il sedano. Continuate fino ad ottenere un granulato molto molto fine.
Fate raffreddare bene (comunque un po' si surriscalderà) e, solo in quel momento, trasferitelo in un barattolino di vetro. In questo modo potrete conservarlo a lungo, senza che venga perso l'aroma e sempre pronto all'uso.

Profumi e sapori a portata di mano e di..... benEssere ^_^
Non è sorprendente?

Sedano per tutti! Facciamo grandi scorte. Con un sedano di media grandezza ho ottenuto questo vasetto. Credo mi durerà per un buon numero di mesi, per cui alla genuinità, aggiungiamo anche l'economicità ^_^




abc

Polpette di cereali alla cannella e pistacchi con salsa di senape: le forme di una dispensa da riorganizzare

Per fare spazio a nuovi prodotti, che ho già adocchiato e segnato sul taccuino dei must have, occorre dare fondo a quelli già presenti, magari da un po', in dispensa. E, credetemi, la mia dispensa non ha bisogno di presentazioni. Della serie chiedete e vi sarà dato ^_^
Avena, orzo e riso integrale. Li prendi per mettere a punto un progetto e concretizzare un'idea. Poi rimangono lì, perché tre chili di prodotto, per le dosi e le frequenze a cui sono abituata, sono davvero un eccesso, per me. Arriva sempre, però, il momento in cui si corre ai ripari e lo si fa in un modo che non sia banale. Si aspetta il momento giusto, ma quando arriva, si afferra e si esalta. Un amuse bouche che arriva al centro del bersaglio. L'ecletticità dei sapori, che rimane racchiusa in una leggera panatura e che viene rinfrescata e solleticata dalla pungenza di una salsa dal carattere forte, mi fa sorridere di fronte al pensiero che, in fondo, non ci sia mai fine alle sinfonie di sapori che un piatto può donare. Continuo a immaginare, a mettere insieme, ad assaggiare e continuo a godere dell'interminabile sequenza di vibrazioni che un boccone può donare. Magia, poesia, senza che una sola parola venga espressa. Il potere emozionale della cucina è una forza contagiosa che porta oltre, sempre oltre.

Ingredienti

Per 15 polpettine
25 g di riso integrale
25 g di orzo
25 g di avena
25 g di feta light
10 g di pistacchi tostati
10 foglie di basilico
1 cucchiaino di olive di Riviera
1/2 cucchiaino di cannella in polvere
sale rosa dell'Himalaya
pangrattato di riso
olio evo

Per la salsa
1 cucchiaio di senape
10 foglie di basilico
10 g di semi di zucca
zenzero in polvere
pepe mix creolo

Fate bollire i cereali in acqua salata fino a quando saranno ben morbidi. Scolateli e lasciateli intiepidire.
Tritate grossolanamente i pistacchi tostati. Aggiungete il mix di cereali, la feta, le foglie di basilico lavate e asciugate accuratamente, cannella e olive. Frullate tutto il tempo necessario per creare un impasto non troppo liscio, ma ben omogeneo. La feta e le olive daranno sapidità sufficiente a non aggiungere ulteriore sale. Fate riposare l'impasto per una decina di minuti.
   A questo punto create delle polpettine non troppo grandi. Passatele nel pangrattato di riso e lasciatele a riposo, in frigorifero, per un'oretta (potrete anche prepararle il giorno prima, o la mattina per la sera). In questo modo la panatura si compatterà bene.
Preparate la salsa. Lavate e asciugate accuratamente le foglie di basilico. Tritatele, insieme ai semi di zucca, quindi mescolate tutto alla senape. Aggiungete pepe e zenzero a piacere e mescolate bene.
Lasciate riposare la salsa, in modo che i sapori si armonizzino bene.
Scaldate in una padella un cucchiaio di olio evo, oppure coprite una teglia con carta forno e un filo di olio. Sistemate le polpettine e fare in modo che vengano irrorate completamente.
Nel caso di cottura in padella, fatele girare continuamente, in modo che cuociano e dorino in modo omogeneo. Nel caso di cottura in forno, lasciatele circa 20 minuti a 200° (il mio forno non è fortissimo, per cui potrebbe essere sufficiente portare la temperatura a 190°), girandole un paio di volte.
Quando saranno croccanti e dorate, sistematele su un piatto da portata e servitele, insieme alla salsa alla senape.

Se da sole saranno piene, gravi e avvolgenti, la punta acidula e pungente della salsa saprà donare freschezza e carattere, trasformando ogni boccone in un assaggio di poesia. Tanto che..... vi verrà da chiudere gli occhi, ogni volta ^_^

Accompagnatele con verdura di stagione e saranno perfettamente bilanciate!!abc

Biscotti di riso rosso al pistacchio: quel che spinge una mente a trovare sempre un’immagine nuova

E' il secondo tentativo, quello che mi porta a parlarvene. Al primo non pensavo che il risultato potesse essere tanto notevole. Avevo semplicemente pensato di dare fondo alla mia scorta di riso rosso, in dispensa, in un modo leggermente diverso da quello che ci si aspetterebbe. Ho buttato tutto nel Bimby trasformando il chicco in farina. Fine, finissima. Ed ho messo insieme pochi altri ingredienti, un olio delicato, arricchendo il sapore con piccole pepite dei miei amati pistacchi. Non ho voluto uova, non uso latticini, neanche una traccia di lievito. Completamente gluten free. Il risultato è un impasto leggerissimo, friabile, croccante, delicato, ma allo stesso tempo pieno. Appaga. Ed è perfetto per qualsiasi momento della giornata. Perché non replicare, allora, e parlarvene? Ah, cosa non si inventa per giustificare un peccato di gola!!!! ^_^
Accompagnato, o solo, non ha bisogno di grandi presenazioni. Il colore è tipico del riso, il profumo inebriante. Il vantaggio di essere una biscottatrice seriale è quello di poter elaborare sempre una finezza oltre il confine appena superato. Di non fermarsi mai, sempre alla ricerca del sapore nuovo, del bilanciamento perfetto. Mi diverto, mi proietto in un pensiero e mi plasmo nella finalizzazione.
E' sentire la vita scorrere sotto pelle, è benEssere.

Siamo arrivati all'ultimo giorno, siete stati generosi e preziosi. GRAZIE.

http://www.lacuocherellona.it/2015/06/unidea-un-pensiero-un-progetto-il-primo.html

Ingredienti

150 g di riso rosso Jasmine
70 g di farina di ceci
60 g di farina di pistacchi*
20 g di granella di pistacchi*
50 g di zucchero grezzo di canna
50 ml di latte vegetale (per me di nocciola)
50 ml di olio di riso
1 pizzico di sale rosa
 
*ottenuti da 80 g di pistacchi di Bronte

Iniziate dalla preparazione della farina di riso. Se non aveste il Binby, utilizzate un macina caffè e polverizzate i chicchi di riso rosso. Tenete da parte.
Inserite in un boccale i pistacchi e iniziate a tritarli. Separate 20 g di granella di pistacchi, quindi continuate a tritare, ottenendo dai 60 g rimanenti una farina fine. Lavorate a più riprese, in modo da non surriscaldare i pistacchi e non fare uscire l'olio, che trasformerebbe la farina in pasta.
   Unite alla farina di pistacchio quella di riso ottenuta prima e la farina di ceci. Mescolate bene, quindi aggiungete lo zucchero, il sale e, in ordine, il latte e poi l'olio.
Lavorate fino ad ottenere un impasto compatto. Regolatevi, in base alla qualità della farina utilizzata, aggiungendo o limitando la quantità di latte.
Fate riposare il panetto avvolto in un foglio di pellicola trasparente per un'ora almeno, in frigorifero. Procedete, quindi, alla formazione dei biscotti.
Per la versione ricoperta dalla granella ho utilizzato uno stampo in slicone per babà. Mettete la punta di un cucchiaino di pistacchi sul fondo, quindi prelevate una noce di impasto e pressatela sopra.
Riempite tutto lo stampo, quindi ribaltatelo ed estraete i biscotti.
Sistemate tutto su una teglia coperta da carta forno. Infornate a 180° e cuocete per circa 10/15 minuti. Il tempo varierà in base allo spessore del biscotto. La versione più sottile ha cotto 10 minuti appena
Quando li sfornetere saranno piuttosto morbidi, ma vedrete che, nel raffreddare, acquisiranno la croccantezza perfetta.
Una volta sfornati trasferiteli su una gratella e attendete che siano completamente..... scrocchiosi ^_^

Potrete farne una grande scorta, aumentando le dosi degli ingredienti. Si conservano perfettamente in un barattolo di vetro o in una scatola di latta, chiuse ermeticamente. E la colazione, lo spuntino, lo sfizio, la merenda, il dopo pasto.... saranno sempre a portata di palato e sempre pronti a deliziarvi.











Con questa ricetta partecipo al Gluten Free (Fri)day

abc

Marinatura di seppie e zucchine al basilico con patate in panatura di pistacchio: monocromie di sapori poliedrici

Cedo sempre volentieri ad un buon piatto di pesce. Mi piace la sua delicatezza, mi piace la leggerezza e mi piace come si presta ad essere interpretato, vestito e insaporito. Per le seppie provo un'attrazione totale: è difficile trovare un modo in cui non mi piacciano, la sua consistenza rappresenta metà della riuscita del piatto. Farcite, al forno, in una croccante panatura, su spiedino, in casa mi diverto sempre, anche se, quando scelgo di gustarle in qualche ristorante, cedo sempre alla semplicità di un salto sulla piastra.
Questa volta la mia seppia volevo regalasse freschezza. Che non vuol dire solo piatto non caldo, ma vuol dire piatto ricco di sapori leggeri e rinfrescanti. Un inno all'estate, con questi compagni di scena. Le zucchine della mamma e il basilico del mio piccolo vaso, un incanto. E la patata rossa dell'orto di famiglia, in quella panatura di pistacchi di Bronte.... cheddire, non è la morte sua?
Ho messo insieme tutto, in un giorno in cui il tempo rappresentava un lusso. La marinatura concede tempi di gestione generosi e variabili. E, alla fine, incastrare tutto e assaporarne la meraviglia è soddisfazione allo stato puro.

Ingredienti

2 seppie di media grandezza
10 foglie di basilico fresco
1 cucchiaino di miele di tiglio
1 cucchiaio di semi di zucca
1 cucchiaio di olio evo
sale rosso di Cipro
pepe mix Creolo
2 zucchine chiare
1 patata rossa media
1 cucchiaio di pistacchi di Bronte

Cuocete a vapore le seppie, precedentemente pulite. Nel frattempo preparate la marinatura, tritando le foglie di basilico lavate e asciugate, con i semi di zucca. Versate tutto in una terrina e unite il miele, l'olio, il sale e il pepe. Mescolate bene.
Quando le seppie saranno cotte, tagliatele a striscioline e, ancora calde, mettetele nella marinatura.
Lasciatele raffreddare, in modo che assorbano bene tutti gli aromi.
Sbucciate la patata rossa e tagliatela a fettine spesse circa mezzo centimetro. Io generalmente le lascio a mollo in acqua, in modo che perdano un po' del loro amido. E' una mia fissa, quindi sentitevi liberi di saltare questo passaggio.
Cuocetele a vapore per pochi minuti, in modo che si ammorbidiscano appena. Nel frattempo tritate i pistacchi piuttosto finemente e rovesciateli su un foglio di carta assorbente. Passate ciascuna fettina di patata sul trito, premendo leggermente, prima da un lato, poi dall'altro. Tenetele da parte.
Mondate e lavate le zucchine, quindi tagliatele in bastoncini approssimativamente delle stesse dimensioni delle seppie. Cuocete anche queste a vapore, facendole appena ammorbidire, quindi unitele alle seppie. Mescolate bene e fate raffreddare tutto.
Quando avrete impanato tutte le fettine, scaldate un filo di olio in una padella antiaderente e fare rosolare le patate da entrambi i lati.
Sistemate le patate su un piatto, quindi accompagnate con l'insalata di seppie e zucchine.

Servite e gustate la semplicità e la freschezza di questo piatto. Mono nella cromaticità, poliedrico nei sapori.

Adatto da preparare con anticipo, acquisirà maggior sapore con il prolungamento del tempo di marinatura. Non abbiate timore ad avanzarne, anche se di forza, quella sì, ne servirà abbastanza!!

abc

Cannelloni di melanzana alle erbette su crema di lenticchie rosse e anacardi: nuovi stimoli, nuove scoperte

Una favola. Avete presente trovarsi a pensare di creare un piatto, senza una traccia precisa, e di immergersi in una perfezione di sapori incantevole, del tutto oltre le aspettative? Come potreste descrivere una favola? Io ve la racconto con questo piatto.
Mamma mi aveva portato, tra i molteplici doni del suo orto, una splendida melanzana. Bella, tonda, viola brillante. Dolce, sì, perché poi ho scoperto essere anche dolcissima.
L'ho ribaltata e rivisitata, mentalmente, più e più volte. Accostata a sapori diversi, cotta in molteplici modi, immaginata in forme diverse. Poi una sera, senza avere idee precise, ho iniziato a mettere insieme qualche ingrediente, qua e là, in cerca della vera ispirazione. Bollite le lenticchie, ammollati gli anacardi, la strada ha iniziato a definirsi. Ma, visto che non sono io se non ci metto qualcosa di insolito e mai sentito (ma quei pochi che lo conoscono, lo amano alla follia), il caso ha voluto che, proprio quel giorno, la mia dispensa si arricchisse di una salsina nuova. Servita dal mio amico Marco nel suo piatto proposto per il contest, sono stata subito incuriosita. Non è passato molto tempo prima che l'Umeboshi entrasse in casa ^_^ Ma attenzione..... "ha un fortissimo potere curativo, Erica, non usarla come salsa". Ecco, io mi sarei finita il vasetto. Per fortuna qui ce n'è solo un cucchiaino ^_^

Ingredienti

Per la crema
20 g di anacardi non salati
50 g di lenticchie rosse
1 cucchiaino di aceto di mele
1 cucchiaino di farina di mandarino
1 cucchiaino di lievito alimentare
2 rametti di menta
1 cucchiaino di Umeboshi

Per le melanzane
1/2 melanzana tonda
sale rosa dell'Himalaya
200 g di costine al vapore
10 g di olive di Riviera
10 g di semi di canapa sativa
1 cucchiaino di salsa di noci
1 foglio di alga kombu
1 cucchiaio di lievito alimentare
1 cucchiaino di farina di riso
noce moscata
olio evo

Mettete in ammollo gli anacardi e lasciateli almeno 4 ore. Nel frattempo lavate la melanzana e affettatene metà, in fettine spesse pochi millimetri. Mettetele in uno scolapasta, alternandole con del sale rosa, e fatele riposare per qualche ora, fino a che abbiano perso il liquido di vegetazione e il sapore amarognolo (nel mio caso non ce ne sarebbe stato davvero bisogno).
Fate bollire le lenticchie, precedentemente sciacquate sotto un getto di acqua. Salatele leggermente e fatele intiepidire.
Versatele in un boccale, aggiungete gli anacardi, la farina di mandarino, il lievito alimentare e l'aceto di mele. Correggete di sale e frullate tutto, fino ad ottenere una crema omogenea. Unite le foglie di menta ben lavate, la salsa di Umeboshi (in alternativa potrete usare un cucchiaino di salsa di soia) e continuate a frullare.
Lasciate riposare la crema in frigorifero, e tornate ad occuparvi delle melanzane.
Prendete le costine, tagliatele in piccoli tocchetti e saltatele in padella con le olive di Riviera.
Unite la salsa di noci. Io ce l'avevo già pronta, prodotta da un'azienza vicino a casa di mamma, ma potrete crearla voi frullando delle noci con dell'olio di oliva, del formaggio a pasta dura o, se voleste la versione vegana, con del tofu.
Mescolate tutto, lasciate insaporire e spegnete il fuoco. Nel frattempo mettete in ammollo l'alga kombu e lasciatelo rinvenire.
Sciacquate le melanzane e asciugatele tamponandole con un panno pulito.
Preparate un mix di farina di riso e noce moscata e impanateci le fettine di melanzana. Fatele rosolare in una padella antiaderente con un filo di olio evo. Quado saranno pronte trasferitele su un foglio di carta assorbente e fatele intiepidire.
Unite alle costine il cucchiaio di semi di canapa sativa (potrete usare anche semi di sesamo o qualsiasi altro seme a voi gradito) e l'alga kombu tagliata a striscioline. Mescolate bene, quindi posate su ciascuna fettina di melanzana un po' della farcia. Compattatela bene, quindi chiudete le melanzane a cannolo. Una volta che saranno tutte pronte, sistematele in una pirofila, una accanto all'altra, e cospargetele con il cucchiaio di lievito alimentare (in alternativa andrà bene del pangrattato o, per i non vegani, una grattugiata di parmigiano o di pecorino).
Portate il forno alla temperatura di 190° e infornate. Fate rosolare bene la superficie: non dovranno cuocere, ma solo gratinare, per cui saranno sufficienti 10/15 minuti.
Scaldate leggermente la crema di lenticchie e create una base su un piatto da portata. Sfornati i cannoli, sistemateli sulla crema.
Servite, caldi, e assaporate.

Non solo una differenza di consistenze, ma anche un contrasto di sapori: la dolcezza del cannolo con il suo ripieno pungente e avvolgente allo stesso tempo, e la crema morbida, dal sapore fresco e leggero. Un insieme che si sposa a meraviglia e che renderà piacevole ogni boccone.

Arrivare alla fine e dire "peccato....." è sempre la miglior prova d successo.
Ma il peccato, qui, è che difficilmente replico un piatto ^_^
Chi mi invita per l'assaggio? ^_*

abc

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