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Il piacere di stupire con gusto: crema “cheestacchio” con chips di sedano rapa

Sono sempre alla ricerca di gusti nuovi. Non mi accontento di ripetere preparazioni di piatti ampiamente testati. Chissà quante volte avrò visto il sedano rapa sui banchi della verdura ignorandolo, per il suo aspetto non certo invitante (e senza sapere, in realtà, di cosa si trattasse!!). Mi è poi capitato, in un viaggio di lavoro, di trovare al buffet del ristorante un piatto da portata che mi ha decisamente incuriosito. Prendo un paio di queste fettine cremose, ma dalla superficie croccante, e le assaggio: incontro fatale! Dolce....avvolgente.... "Di cosa si tratta?", chiedo. "Sedano rapa", mi rispondono. Fu così che il sedano rapa entrò a far parte della mia lista di ingredienti da elaborare. Ho provato a cucinarli in molteplici modi, in umido, gratinati, in crema. Qui ve li propongo come sfizioso appetizer, con cui potrete divertirvi a sfidare la curiosità dei vostri ospiti!!

Ingredienti

1 sedano rapa
200 g certosa light (o formaggio cremoso a vostro piacimento)
50 g di pistacchi sgusciati
paprika dolce
sale

Pulire il sedano rapa non è una vera passeggiata, ma con qualche piccolo consiglio risulterà più semplice di quanto crediate! Vi rimando ad una spiegazione della scuola di cucina di Giallo Zafferano.
Una volta pulito affettatelo sottilmente con l'aiuto di una mandolina, o di un coltello affilatissimo. Lo spessore dovrà essere di un paio di millimetri al massimo. Dal momento che questa radice è parecchio ostica da tagliare, per facilitarne la riuscita potrete dividerlo a metà. Le fettine vi verranno delle mezzelune, ma il risultato sarà garantito ugualmente.
A questo punto sistematele su una teglia ricoperta da carta forno, salatele in superficie e, senza l'aggiunta di grassi, infornate a 175°. Dovranno cuocere per una decina di minuti, ma controllatele perché bruciano facilmente. L'aspetto dovrà essere dorato e il bordo dovrà arricciarsi. Quando avranno raggiunto il grado di cottura, sfornatele e fatele raffreddare. In questo modo diventeranno croccanti (è importante, per ottenere questo risultato, che siano tagliate molto sottili).
Nel frattempo tritate i pistacchi e uniteli alla certosa. Aggiungete paprika dolce a piacere e un pizzico di sale. Mescolate tutto fino ad ottenere un composto omogeneo e versatelo in una o più coppette. Servitelo insieme alle chips e......osservate lo sguardo stupito dei vostri invitati!!! Li meraviglierete!!abc

Quello che definisco un pranzetto veloce: straccetti di fegatini con linguine di zucchina al basilico

Credo che questo piatto sia più lungo da descrivere, che da preparare. Il mio concetto di base è che anche un pranzetto veloce può diventare sfizioso, con un po' di estro. Spesso un taglio diverso di verdura può cambiarne il gusto e renderla speciale. E anche un semplicissimo filetto di fegato di vitello si trasforma in una preparazione express a cui dedicare pochi istanti!! Trovo che le zucchine siano tra le più duttili verdure e le differenti versioni in cui le cucino e le propongo non me ne fanno stancare mai!!!




Ingredienti

1 filetto di fegato di vitello
1 zucchina
10 g di semi di sesamo
1 cucchiaio di farina di riso
4 foglie di basilico fresco
100 ml di vino bianco secco
10 g di olio evo
1 spicchio d'aglio
buccia grattugiata di 1/2 limone
noce moscata
pepe
sale

Preparate qualche ora prima, la marinatura. Tagliate la zucchina in fettine lunghe e sottili e dividetele a metà per il lungo. Sbollentatele per 20 secondi in acqua bollente e salata e raffreddatele immediatamente sotto l'acqua molto fredda, in modo da fermarne la cottura. Versate in una ciotola l'olio evo, la noce moscata, il sale, e l'aglio diviso in due e privato dell'anima. Miscelate e aggiungete le zucchine. Mescolate bene affinché il condimento venga ben distribuito, facendo attenzione a non spezzare le fettine. Coprite e lasciate riposare.
Tagliate a listarelle la fettina di fegato, ponetela in un piatto fondo e condite con sale, pepe e la buccia grattugiata del limone. Lasciatela riposare, coperta. Quando sarà passata almeno un'ora versateci sopra la farina di riso e mescolate velocemente. Ripetete la stessa operazione anche con i semi di sesamo. Scaldate quindi una padella con un filo di olio evo e fate saltare a fiamma viva i fegatini. Dovranno diventare croccanti, senza ovviamente bruciacchiare. Dopo circa 2 minuti versate il vino bianco e abbassate la fiamma, cuocendo ancora per 5 minuti. Non dovranno asciugare molto, per cui eventualmente aggiungete ancora un po' di vino (poco, mi raccomando!!).
Mentre la cottura procede lenta passate in padella anche le zucchine. Il fuoco dovrà essere medio: devono rimanere morbidissime. Trasferitele in un piatto creando delle piccole roselline, girandole come fossero delle vere linguine.
A questo punto anche il fegato sarà pronto e potrete unirlo al contorno appena impattato. Semplice, veloce e gustoso!
Il piatto è servito!!

abc

Il pane come piace a me

E' davvero raro che in casa mia ci sia del pane. Ne sono ghiottissima, lo confesso, ma il mio regime alimentare prevede che non ne faccia largo uso e visto che assaggio è un termine che non mi appartiene, mi tengo alla larga dalle tentazioni. Misure drastiche, insomma. Quando, però, mi capita di concedermi uno strappo alla regola ecco che inizio a comporre la mia tavolozza di ingredienti con farine e semi di ogni genere e natura. Mi piace personalizzare miscele e accostamenti. Ecco nato un impasto dal sapore rustico e dalla consistenza importante, che è una vera coccola per il palato. Da solo o accompagnato, vi avvolgerà di piacere!!

Ingredienti

160 g di farina di manitoba (0)
60 g di farina integrale
60 g di farina di segale
30 g di crusca di grano
165 g di acqua di cottura del riso Venere (salata)
20 g di olio evo
5 g di lievito di birra secco
10 g di semi di girasole
10 g di semi di zucca

In un formato mignon


Tritate i semi di zucca e quelli di girasole piuttosto grossolanamente. Aggiungete quindi le farine, la crusca, il lievito di birra e mescolate. Unite l'olio e l'acqua di cottura del riso venere (regolatevi sul grado di sapore. Eventualmente aggiungete del sale, circa un paio di grammi) e impastate energicamente per una decina di minuti. Mettete l'impasto a riposare per una notte in una terrina coperta da pellicola trasparente. Riprendete l'impasto, che avrà avuto tutto il tempo per lievitare (come mi insegna l'amico Max si lavorano farine a basso contenuto di glutine e il ridotto attacco glutinico richiede maggior quantità di lievito e tempi di lievitazione più lunghi), lavoratelo dandogli la forma che desiderate. 
Da gustare affettato....
Ponetelo su una teglia coperta da carta forno e farina. Lasciatelo riposare ancora 4 o 5 ore e infornatelo, a 210° per 10 minuti. Abbassate poi la temperatura a 190° e cuocetelo per 30 minuti.
Verificate la cottura....la dimensione della forma e può richiedere tempi di cottura differenti! Io ne ho gustato una forma più piccola con una buona farcitura.....
Con una semplice farcitura

abc

L’irresistibile voglia di un croissant…..per cena!!

Mi hanno sempre stuzzicato i croissant salati da farcire con le più ghiotte prelibatezze e da servire come aperitivo o appetizer, ma non li avevo mai sperimentati. Non sono una di quelle persone a cui piace cedere alla semplicità di un rotolo pronto di pasta sfoglia. Comodo, certo. Ed è anche buona....e ho detto buona, non genuina. Ma ho sempre trovato maggiore soddisfazione nel mettere le mani in pasta. Avevo davanti agli occhi del profumatissimo riso venere in cottura. Ho pensato "metto le mani in pasta". Anche questa volta.

Con queste dosi ho fatto sia del pane, che i croissant, ma la quantità di questo impasto permette di ottenere una ventina di croissant di media grandezza!

Ingredienti

160 g di farina di manitoba (0)
60 g di farina integrale
60 g di farina di segale
30 g di crusca di grano
165 g di acqua di cottura del riso Venere (salata)
20 g di olio evo
5 g di lievito di birra secco
10 g di semi di girasole
10 g di semi di zucca
1.
40 g di margarina

Tritate i semi di zucca e quelli di girasole piuttosto grossolanamente. Aggiungete quindi le farine, la crusca, il lievito di birra e mescolate. Unite quindi l'olio e l'acqua di cottura del riso venere (regolatevi sul grado di sapore. Eventualmente aggiungete del sale, circa un paio di grammi) e impastate energicamente per una decina di minuti. Mettete l'impasto a riposare per una notte in una terrina coperta da pellicola trasparente (1).
Riprendetelo il giorno seguente e stendetelo leggermente su un piano infarinato. Copritene con la margarina i 2/3 ed effettuate le pieghe come spiegato della preparazione dei croissant integrali dolci.
Dopo aver effettuato tutte le pieghe, ricordando di lasciare riposare l'impasto tra una e l'altra, stendete l'impasto ottenuto su una spianatoia infarinata, cercando di dare la forma di un rettangolo alto circa 30 cm.
2.
3.
Tagliate dei triangoli di 10 cm di base, effettuate un tagliettino al centro della base stessa e arrotolateli (2). Poneteli su una teglia coperta da carta forno e spolverizzata di farina e lasciateli lievitare per 4 o 5 ore (3). Accendete il forno a 200° e quando avrà raggiunto la temperatura infornate i croissant e cuoceteli per circa 20 minuti (dipenderà molto dal forno e dalla dimensione dei pezzi). Una volta sfornati (4) lasciateli raffreddare e farciteli a piacere (5). Croccanti fuori, morbidi e saporiti all'interno.....sarà delizia per il vostro palato!!

4.
5.

abc

Guardando Veg un frollino integrale…

Questa ricetta nasce dall'elaborazione di un biscotto creato per curiosità....e necessità. La sfida è sempre quella di creare degli snack appetitosi, che non siano troppo impegnativi da un punto di vista di apporto calorico. La ricetta originale prevedeva l'impiego di un uovo, che qui ho sostituito con un infuso di semi di lino. La sua consistenza densa permette di amalgamare e compattare perfettamente l'impasto ed è una vera rivelazione: salutare, utile all'organismo e....veg!!





Ingredienti

30 g fiocchi di avena, 112 kcal
15 g di semi di lino, 70 kcal
30 g di muesli di farro, 150 kcal
75 g di farina d'orzo, 251 kcal
25 g di farina integrale, 80 kcal
35 g di margarina (ricetta), 280 kcal
65 g acqua
1 pizzico di sale
10 g di miele, 31 kcal (per la verione veg 15 g di malto d'orzo, 3 kcal)
30 g di latte di riso alla vaniglia, 20.4 kcal
1/2 bustina di lievito per dolci, 13 kcal

Mentre portate ad ebollizione l'acqua, tritate i semi di lino. Non li lascio interi perché non filtro l'infuso al momento dell'aggiunta all'impasto e lascio che la corteccia che li avvolge venga spezzata per apportare tutti i benefici del seme. Versateli nell'acqua bollente mantenendo la fiamma bassa per 10 minuti. Spegnete il fuoco e lasciate in infusione per 1 ora. Tritate quindi i fiocchi d'avena. Aggiungete il muesli sminuzzato, le due farine, il sale, il lievito ed mischiate tutto. Unite il miele, la margarina, il latte di riso e l'infuso dei semi di lino (semi compresi) ed impastate bene, fino a formare un panetto piuttosto consistente.
Avvolgetelo nella pellicola trasparente e fatelo riposare in frigo per un paio d'ore. Stendetelo, poi, su una spianatoia infarinata, in una sfoglia di circa mezzo centimetro di spessore. Ritagliate i biscotti della forma che desiderate, sistemateli su una teglia coperta da carta forno e infornateli per 20 minuti a 180°.
Con questo quantitativo di impasto mi sono venuti 41 biscottini. Ciascun biscotto, quindi, ha un apporto di 23.9 kcal ed è assolutamente.....veg!!!!
abc

Il tocco di Venere in un grissino dal sapore d’infanzia

Ecco venir fuori le mie origini piemontesi. La fragranza di questi grissini mi ha accompagnato nella crescita e mi lega a ricordi d'infanzia che custodisco gelosamente. A casa dei nonni materni, nei pranzi in cui il tavolo dei bambini era separato da quello dei "grandi" (per evidenti questioni di spazio), non mancava mai lo scatolone del panificio artigianale, pieno di un'infinità di rubatà. Venivano custoditi nella camera di nonna bis, che rappresentava il rifugio dei nipoti, la mitica camera di nonna bis, e ogni scusa era buona per sfilarne uno, poi un altro e un altro ancora. I grissini torinesi mi hanno conquistato tanto da non farmene apprezzare altra specie. Forse perché trattengono il ricordo di noi cugini ormai cresciuti e delle innumerevoli giornate trascorse a combinare guai e a non farci "beccare" (termine tipicamente torinese) dai nonni severi. Forse perché quei nonni severi ci mancano. Forse perché......sono buoni, non c'è niente da fare sono buoni e ve lo dimostrerò.....in una versione impreziosita dalla fragranza di cottura del riso Venere.

Ingredienti

160 g di acqua (io ho utilizzato l'acqua di cottura del riso Venere, già salata. Se utilizzaste dell'acqua normale, aggiungete 6 g di sale)
1.
40 g di margarina
1 cucchiaino di malto d'orzo
375 g di farina 0
4 g di lievito di birra secco (oppure 12 g di lievito di birra)
farina di mais fioretto per la stiratura

Unite all'acqua (nella quale farete sciogliere il sale, se non usaste l'acqua di cottura del riso Venere) la margarina, il malto d'orzo e metà della farina e impastate fino ad ottenere una pasta cremosa (1).
2.
Aggiungete, quindi, il lievito e, poco alla volta, il resto della farina (2). Impastate bene tutto per 20 minuti fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo. E' vero, ci vuole tempo e un po' di forza, ma il risultato varrà la fatica!!!
Date all'impasto una forma ovale e copritelo con un telo (3). Fatelo riposare per 20 minuti circa. Durante questa prima fase di riposo preparate un foglio di pellicola trasparente, che sia grande almeno 2 volte il rettangolo di pasta, e ungetelo in superficie con dell'olio evo.
3.
Riprendete il panetto avvolto dal canovaccio, schiacciatelo con le dita stendendolo leggermente e ripiegatelo in tre (4). Ponete, quindi, l'impasto sulla pellicola unta e ricopritela, in modo che non prenda aria.
4.
L'olio servirà a mantenere morbido l'impasto, senza che questo faccia la crosticina in superficie (5). Lasciate lievitare per almeno 70 minuti (io con i tempi di lievitazione esagero sempre e ho lasciato che crescesse per 4 ore buone). Quando aprirete la pellicola la pasta sarà morbidissima e facile da lavorare.
5.
6.
A questo punto preparate una spianatoia e cospargetene una parte con la farina di mais fioretto. Iniziate a tagliare l'impasto, dal lato più corto, in strisce di circa 2 cm di spessore, che poi dividerete a metà. Tagliatene una alla volta e ricoprite l'impasto tra una e l'altra. Mi raccomando: il taglio dovrà essere netto, per cui utilizzate una lama tagliente, in modo da non rovinare il panetto e da rendere più facile la stiratura. Allungate ciascun filoncino con le dita partendo dal centro, fino all'estremità e poi lavoratelo sulla spianatoia formando un cilindro sottile e lungo circa 40 cm. Passatelo nella farina di mais e riponetelo su una teglia, coperta da carta forno (6).
Portate in temperatura il forno, a 230° e infornate per circa 15 minuti. Il tempo di cottura dipenderà dal vostro forno e dallo spessore dei grissini (tenete presente che in cottura lieviteranno ancora).
7.
Controllate che non brucino, ma lasciate che cuociano bene (7).
In questo modo quando raffredderanno saranno croccanti e friabili (8). Perché sappiate che....vanno gustati freddi!!

8.

Ogni volta in cui ho ospiti a cena è prerogativa assoluta che il pane e i grissini vengano preparati in casa. E con questi vi garantisco che il successo è garantito!!


abc

Sfoglie dei pera alla cannella

Mi piace accostare il sapore dolce della frutta alle pietanze. Che sia carne, pesce o semplice verdura, trovo che il contrasto di sapore e consistenza amplifichi il valore di un piatto. Le sperimento crude, cotte in qualsiasi modo e devo dire che il risultato è sempre gratificante. Queste sfoglie di pera le ho studiate in contrasto al gusto deciso di un polipo croccante, ma sono certa che le potrete apprezzare in infiniti altri modi.....anche da sole!!!






Ingredienti

1 pera Williams
10 g di farina di mais fioretto
cannella
noce moscata
sale
olio evo

Lavate una pera Williams e asciugatela bene. Togliete il fondo, creando una base piatta, e la parte alta, fino al punto in cui si allarga. Togliete il torsolo (se non aveste un levatorsolo dovrete usare un coltellino facendo attenzione a non rovinare la polpa) e affettate finemente il frutto. Ciascuna fettina dovrà essere spessa al massimo 2 millimetri.Mescolate la farina di mais con una bella grattata di noce moscata e cannella a piacere. Con l'aiuto di un colino cospargete il composto su un piatto piano. Quando sarà completamente ricoperto posate un primo strato di fettine di pera. Ripetete l'operazione, alternando farina e pere, fino ad ultimare le fettine. Lasciate da parte, in modo che il frutto assorba il sapore delle spezie. Accendete il forno a 200° e, mentre arriva in temperatura, ungete una teglia (a me ne sono servite due) con poco olio, poneteci le fettine di pera impanate e cospargete con un altro filo di olio e un po' di sale. Infornate per 20 minuti circa, ma controllate bene la cottura: tendono a bruciacchiare facilmente. E poi.....apprezzatene la delicatezza!!
abc

Scarola alla piastra: il contorno di un piatto importante

Il mio concetto di accompagnamento ad una portata prevede una scissione ben precisa: contorni saporiti e ricchi e contorni delicati che rinfrescano il palato. Il piatto che vi presento fa parte del secondo gruppo. Trovo che la scarola sia un'insalata che si presta a molteplici cotture e preparazioni. Si può arricchire con alici, capperi, olive, pomodorini, pinoli, funghetti, noci e tanto altro ancora, fino a renderla addirittura un piatto unico. Personalmente amo gustarla anche in minestra, con un buon brodo di carne accompagnata da uovo sodo e polpettine di macinato (a voler fare la golosa anche una bella scamorza bianca a dadini), ma anche sulla pizza. O semplicemente in umido in padella. Quando l'ho immaginata nuda, alla piastra, ho pensato che la dolcezza della sua foglia potesse contrastare il piatto intenso a cui l'ho accompagnato, il polipo croccante. Ed è stato proprio così....come sciacquare il gusto saporito e preparare le papille gustative all'incontro con un nuovo boccone.

Ingredienti

1/2 cespo di insalata scarola
sale
olio evo

Dividete il mezzo cespo in 3 spicchi, facendo attenzione che le foglie rimangano ben salde al torsolo. Lasciateli a mollo in acqua e lavateli bene. Fateli sbollentare per qualche secondo in acqua salata e prelevateli cercando di scolarli al meglio. Scaldate, in padella, un filo d'olio evo e, quando sarà ben calda, adagiatevi gli spicchi di scarola, in modo che la parte più esterna delle foglie aderisca perfettamente alla base. Dopo un minuto di cottura a fiamma viva girate gli spicchi e cuoceteli bene anche dal lato opposto. Controllate che acquisiscano un bel colore, senza che brucino. Se fosse necessario, aggiungete ancora un pizzico di sale. Semplice, no?abc

Polipo croccante con sfoglie di pera: l’effetto sorpresa

Avete presente quando desiderate ardentemente mangiare qualcosa e avete quell'immagine che vi perseguita ovunque siate e qualsiasi cosa facciate? Ecco, credetemi, quando succede vale la pena soddisfare quel desiderio.
Mi ronzava per la testa il ricordo di un polipo arrostito presentato con pancetta e gamberetti, mangiato in un ristorantino di quelli da cui non ti aspetti grandi cose, e invece ne esci sempre deliziato! Una prelibatezza che è difficile da spiegare. Un gioco di consistenze, contrasti, intensità... Figuriamoci quanto sarebbe stato complicato pareggiare le sensazioni di quel piatto in una versione simile, seppur differente. E' stato posando casualmente lo sguardo sul piatto di frutta che ho trovato la mia illuminazione....."e se lo accompagnassi a....?". L'immaginazione di quell'accostamento di sapori ha trovato riscontro nella realtà e quell'ultima forchettata è rimasta nel piatto un po', perché mai mi sarei liberata del piacere di gustarlo!!

Ingredienti

4 tentacoli di polipo
1 pera Williams
10 g di farina di mais fioretto
noce moscata
cannella
paprika dolce
sale
olio evo

Separate i tentacoli dal polipo, tenendoli uniti 2 a 2. Bolliteli per 10 minuti in acqua salata, avendo cura di immergerli poco alla volta a partire dalle punte, in modo che si formino dei bei ricciolini. Scolarli e condirli con un filo di olio evo e paprika a piacere. Lasciateli riposare per un'ora circa. Lavate una pera Williams e asciugatela bene. Togliete il fondo, creando una base piatta, e la parte alta, fino al punto in cui si allarga. Togliete il torsolo (se non aveste un levatorsolo dovrete usare un coltellino facendo attenzione a non rovinare la polpa) e affettate finemente il frutto. Ciascuna fettina dovrà essere spessa al massimo 2 millimetri.
Mescolate la farina di mais con una bella grattata di noce moscata e cannella a piacere. Con l'aiuto di un colino cospargete il composto su un piatto piano. Quando sarà completamente ricoperto posate un primo strato di fettine di pera. Ripetete l'operazione, alternando farina e pere, fino ad ultimare le fettine. Lasciate da parte, in modo che il frutto assorba il sapore delle spezie. Accendete il forno a 200° e, mentre arriva in temperatura, ungete una teglia (a me ne sono servite due) con poco olio, poneteci le fettine di pera impanate e cospargete con un altro filo di olio e un po' di sale. Infornate per 20 minuti circa, ma controllate bene la cottura: tendono a bruciacchiare facilmente.
Mettete a scaldare una padella con un filo d'olio. Quando sarà molto calda fate rosolare, a fiamma viva, i tentacoli del polipo. Abbiate cura di girarli in modo da farli diventare croccanti su tutti i lati. Potrete aggiungere un pizzico di sale. Io tendo a non esagerare, per cui ho lasciato che fosse sufficiente il sale dell'acqua di bollitura. A questo punto, quando saranno belli croccanti, trasferiteli in un piatto. In questa versione ho creato un contorno di semplice scarola alla piastra. Sfornate le sfoglie di pera e unitele al piatto. Passate tutto in forno per altri 10 minuti e gustate questa prelibatezza, dove il dolce della pera sposa alla perfezione il polipo.

Quell'ultima forchettata la sogno ancora....
abc

Salsa delicata di spinaci, niente di più semplice

E' stato l'incontro con una manciata di spinaci cotti al vapore, che giaceva in un contenitore sul ripiano del frigorifero, a stuzzicare la mia fantasia. Mi sarebbe servita, in accompagnamento alla cena a base di panelle (o quasi panelle), una salsa dal gusto delicato e dalla consistenza leggera. Niente uova, niente panna, niente latte, niente farine..... Beh, alla fine, niente di più semplice.
Tanto velocemente è nata, altrettanto celermente è stata divorata. Trovo sia ottima per accompagnare carni grigliate, o per semplici crostini e sfiziosi appetizer.



Ingredienti

100 g di spinaci cotti al vapore (peso da cotti, non troppo strizzati)
10 g olio evo
2 g di sale
peperoncino secondo i vostri gusti


Inserite gli spinaci in un boccale. Aggiungete l'olio, il sale e il peperoncino e passate tutto con un frullatore ad immersione fino a quando avrete ottenuto una salsa densa e omogenea. 

Semplicemente.....servite!!
abc

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