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“incontriamoci a Roma”: storia di una quasi panella

Non è una panella, non è una farinata. Ma allora cos'è? E' il desiderio di mangiare qualcosa che possa soddisfare il gusto della farina di ceci, in qualcosa che non sia una semplice farinata. Arricchito dal sapore delle verdure, accompagnato da una salsa leggera e delicata che possa avvolgerne la tipica consistenza croccante dal cuore tenero. Ed è diventato un trovarsi a metà strada, come ha affermato la mia amica Mela, di MelaZenzero, in una divertente conversazione Facebookkiana. Una specialità siciliana che ne incontra una toscana. E quindi.... incontriamoci a Roma, vi presento la mia "quasi panella".

Ingredienti

60 g di farina di ceci
110 g di acqua
5 g di olio evo
sale
noce moscata
1 carota
1/4 di porro

Versate la farina in una terrina e aggiungete l'acqua poco alla volta, mescolando energicamente con una frusta affinché non si formino grumi. Aggiungete l'olio e, quando sarà incorporato bene all'impasto, mettere in frigorifero a riposare per almeno un'ora.
Pulite la carota e tagliatela in una piccola julienne. Fatela soffriggere in una padella fino a quando si sarà ammorbidita, aggiungendo poco sale. Tenete da parte.
Tagliate il quarto di porro in 4 nel senso della lunghezza e poi affettatelo finemente. Fate soffriggere delicatamente anche questo con l'aggiunta di poco sale.
Passato il tempo di riposo aggiungete all'impasto un pizzico abbondante di sale (circa 2 g) e la noce moscata.
Dividete equamente il composto, versandolo in due differenti contenitori, ai quali aggiungerete in uno le carote, nell'altro il porro. Scaldate una padella con un filo di olio, avendo cura che tutta la superficie ne sia coperta e versate la quantità di un cucchiaio per "quasi panella", in un numero sufficiente a finire il composto. In questo caso ho utilizzato degli stampi da biscotto di varie forme, rigorosamente unte in modo da facilitarne l'estrazione a cottura avvenuta. Abbassate la fiamma, coprite la padella, e cuocete per circa 10 minuti per lato. Il tempo di cottura dipenderà molto dallo spessore delle "quasi panelle". Il risultato dovrà essere croccante in superficie, ma morbido all'interno.
Ho provato, in precedenza, ad accompagnare questo piatto con una maionese ai funghi porcini. Deliziosa, ma comunque impegnativa. Questa volta ho pensato ad una crema di spinaci veramente delicata. E il risultato è che la quasi panella è finita in un baleno!!!!!abc

Da uno “scarto” ad un traguardo: e besciamella agli asparagi fu!

Avete presente quando vi trovate a cucinare degli asparagi importanti, di una certa consistenza, e vi scontrate con quella parte bianca al fondo, che non è proprio bella da vedere nel piatto, ed è anche piuttosto ostica da masticare? Buttarla via certo spiace....e allora, cosa ne faccio? Questo dilemma mi affligge ogni volta che si creano degli scarti con qualsiasi tipo di ortaggio. L'attenzione che dedico alla cucina riguarda generalmente anche questo aspetto: cercare di utilizzare il più possibile delle materie prime, contenendo la quantità di rifiuti.
La besciamella di asparagi nasce dalla volontà di utilizzare interamente l'asparago, dalla punta alla base, e il risultato è stato strabiliante! Se si pensa poi che, grazie all'utilizzo dell'acqua di cottura degli asparagi e di una farina glutin free, questa salsa è adatta ai vegani e ai celiaci, la soddisfazione si amplifica a dismisura...

Ingredienti

5 asparagi
10 g di farina di riso
olio evo

Tagliate il fondo degli asparagi, per intenderci tutta la parte bianca che non utilizzereste nella preparazione del piatto, e privateli della pellicina esterna (la corteccia filamentosa). Fateli bollire in acqua salata, facendo attenzione a non esagerare con il sale, perché l'acqua di cottura verrà impiegata, in parte, nella fase successiva. Dopo 10 minuti abbondanti (dovranno essere molto morbidi, quindi esagerate pure con la cottura!) prelevateli dall'acqua e inseriteli in un bicchiere da frullatore. Versatevi un cucchiaio di olio evo e un cucchiaio di acqua di cottura. Passate tutto con il mixer ad immersione fino ad ottenere una crema liscia. Dovrà essere piuttosto liquida. Regolatevi con l'acqua in base al risultato ottenuto. A questo punto mettete in un pentolino la farina di riso e versatevi, poco alla volta, la crema. Mescolate accuratamente in modo che non si formino grumi.
Quando avrete incorporato tutto il liquido, mettete il pentolino sul fuoco e portate ad ebollizione. Abbassate, quindi, la fiamma e cuocete, sempre mescolando, fino alla consistenza desiderata.
Questa besciamella può avere molteplici utilizzi. A voi la scelta!!abc

I colori del gusto: riso venere con asparagi e frutti di mare

Partiamo dal presupposto che mi piace il riso. In generale. Di qualsiasi forma o natura. In qualsiasi veste. E' veramente difficile non soddisfare le mie aspettative, quando si parla di riso. Ho scoperto il riso venere dopo anni, lunghissimi anni, a mangiare il riso bianco di qualsiasi qualità, ed è stata una rivelazione incredibile. Il profumo che sprigiona in cottura è inebriante. Mi piace "sfruttare" il suo colore in contrasto con verdure e condimenti. Si sposa molto bene con il pesce, ma non è da meno in altre golosissime versioni di cui mi occuperò in separata sede. Lo trovo piacevole da gustare caldo, ma anche in insalata. Questa volta ve lo propongo in una versione tendente al classico, ma con una piccola personalizzazione.

Ingredienti

70 g di riso Venere
80 g di misto di mare (gamberetti, cozze, calamaretti e seppioline)
5 asparagi
100 ml di vino bianco secco
buccia grattugiata di 1/2 limone
sale
olio evo

Mettere a cuocere il riso in acqua salata e bollente, a fiamma moderata, per 40 minuti (attenzione che i tempi saranno dimezzati se userete il riso Venere precotto!). Nel frattempo pulite e lavate gli asparagi. Tagliate la parte bianca e mettetela da parte. Ricavate dei bastoncini di 3 cm di lunghezza, lasciando da parte le punte, e dividete, ciascuno di questi, in 4 fiammiferini sottili. Fate sbollentare per 2 minuti in acqua salata, quindi scolarli e farli soffriggere in un filo di olio caldo, aggiungendo noce moscata a piacere. Nell'acqua di cottura sbollentate anche le punte negli asparagi, che terrete da parte per la guarnizione del piatto. Aggiungete al soffritto di asparagi il misto di mare e saltatelo a fiamma viva con la scorza grattugiata del limone e il vino bianco, che farete poi sfumare.
Assaggiate e correggete eventualmente con del sale. A questo punto il riso sarà cotto. Scolatelo e versatelo in padella, lasciando insaporire per un minuto circa.
Io l'ho servito con una besciamella di asparagi dal sapore delicato. E' una versione vegana e glutin free, che si adatta a molte preparazioni.abc

Il capriccio domenicale e l’idea di una piadina

Non so esattamente come sia successo. Ci sono cose che avvengono senza che se ne comprendano i meccanismi. La domenica sera ha iniziato ad essere il momento piadina. Sarà perché è veloce e sfiziosa? Perché è un peccato di gola da piazzare nell'angolino, in fondo alla settimana, dove un dettaglio passa inosservato? Non lo so, ma certo è che ha iniziato ad essere sinonimo di cena della domenica. E come abitudine non mi dispiace affatto! Non si tratta di una versione classica. Amo le farine "speciali" e mi piace mischiarle tra loro. Amo il sapore dell'integrale, anche se toglie l'originalità ad un piatto. Amo gli accostamenti insoliti. Amo uscire dal convenzionale. E, soprattutto, ci provo sempre!


Ingredienti piadina
35 g farina di manitoba (0)
65 g di farina di orzo
15 g di margarina
1 pizzico di sale
1 pizzico di bicarbonato
acqua q.b.

Ingredienti farcitura di zucchine
1 zucchina
sale
noce moscata
paprika dolce
pepe
olio evo
1/2 mozzarella light

Ingredienti farcitura di spinaci
10 foglie di spinaci
sale
noce moscata
paprika dolce
pepe
olio evo
1/2 mozzarella light


Mischiate velocemente e grossolanamente le due farine, il sale e il bicarbonato. Aggiungete la margarina e, continuando a mescolare, la quantità di acqua sufficiente a formare un impasto compatto, ma non troppo morbido. Formate un panetto e mettetelo in un canovaccio a riposare. Sarà sufficiente un'ora, ma io, visto che non mi faccio mai mancare nulla, l'ho lasciato 4 ore in perfetta tranquillità. Nel frattempo preparate le farciture. Pulite, lavate e affettate sottilmente per il lungo la zucchina. Grigliatela e ponete ciascuna fettina su un piatto. Cospargete con sale, noce moscata e un filo di olio evo. Lavate gli spinaci e cuoceteli a vapore per non più di 5 minuti. In questo modo le foglie rimarranno piuttosto corpose e non si sfalderanno.
Prelevatene una decina e, stendendole su un piatto, condite anche loro con sale, noce moscata e olio evo (poco, mi raccomando!). Affettate, quindi, la mozzarella e conditela con pepe e paprika dolce.
E' ora di comporre tutto. Riprendete l'impasto e dividetelo in due. Iniziate a lavorare una parte, stendendola su una spianatoia infarinata. Lo spessore dipenderà dal vostro gradimento. Quelle che vi mostrerò le ho fatte di due spessori diversi: più alta quella con gli spinaci, più sottile quella con le zucchine. Date una forma tonda alla sfoglia. Non importa se i bordi non saranno regolari: sarà opera delle vostre mani e sarà buonissima nella sua imperfezione!! Mettete sul fuoco la padella cuoci piada e quando sarà molto calda adagiatevi la prima sfoglia. Tenete il fuoco moderato e girate la piadina ogni minuto, in modo da farla cuocere uniformemente senza che si abbrustolisca troppo.
Con la sfoglia ancora sul fuoco, abbassate la fiamma e procedete alla farcitura: prima la verdura,  poi la mozzarella. Io lascio scaldare un po' il formaggio, a questo punto della preparazione, sempre a fuoco basso, affinché fonda meglio quando la chiudo. Ricordate comunque che è questine di poco......la fiamma è sempre accesa e la piadina è ancora a rischio bruciatura!!!! A questo punto la piadina è da ripiegare. Anche qui il vostro gusto detterà legge. Io generalmente la arrotolo, lasciandola ancora qualche secondo sulla fiamma: in questo modo la sfoglia prenderà bene la forma e non si aprirà nel piatto, e la mozzarella risulterà filante.
1.
Le mie versioni proposte prevedono l'utilizzo di verdura, ma potrete sbizzarrirvi con affettati, sottaceti e tutto ciò di cui siete ghiotti.

1. E' la versione con l'impasto più spesso: gli spinaci hanno un gusto deciso ed ho preferito accostarlo ad una sfoglia più corposa.
2.

2. Con le zucchine ho steso la sfoglia sottile. I tempi di cottura saranno leggermente inferiori.
abc

Zucchina tonda ripiena al profumo di mare

Trovo che le zucchine tonde abbiano un gusto particolarmente gradevole. Dolci, delicate, dalla consistenza decisa. Mi piace sperimentare i più svariati ripieni, perché in sostanza, la loro forma si presta particolarmente a questo tipo di preparazione. La versione che vi propongo ne fa non solo un piatto unico, ma anche un pasto completo, grazie alla presenza del grano saraceno, che dà consistenza e lega gli ingredienti del ripieno tra loro armonizzandone il gusto. Inoltre il grano saraceno è un alimento importante, in quanto ben equilibrato, grazie ad una quantità notevole di ferro, di vitamina B, di sali minerali, particolarmente magnesio e soprattutto vitamina E.

Ingredienti

1 zucchina tonda
1 manciata di grano saraceno
10 g di pinoli
10 gamberetti
2 g di alga Wakame
sale
olio evo

Mettere a mollo l'alga Wakame in acqua fredda per 10 minuti.
Sciacquare molto bene i chicchi di grano saraceno aiutandosi con un colino. Dovranno perdere tutte le impurità. Versarlo, quindi, in un pentolino e coprirlo con acqua calda pari al doppio del suo volume. Salare e portare ad ebollizione. A quel punto abbassare la fiamma, coprire e far cuocere per circa 15 minuti. Ultimata la cottura spegnere il fuoco e lasciare riposare fino al completo assorbimento dell'acqua. Nel frattempo mondate la zucchina, togliendo il cappello superiore. Con l'aiuto di uno scavino (se non l'aveste potrete usare un cucchiaino) svuotate l'interno lasciando il bordo di un buon centimetro di spessore. Fate sbollentare in acqua salata la zucchina per un paio di minuti e scolatela, lasciando capovolta su un canovaccio. Tagliate finemente il ripieno delle zucchine e tenetelo da parte. Fate, quindi, tostare i pinoli in un tegame caldo, senza aggiungere grassi. Quando saranno ben dorati toglieteli dal fuoco. Fate soffriggere i gamberetti sgusciati (in genere uso quelli precotti per praticità) in un filo di olio evo, a fiamma viva per farli diventare croccanti in superficie, e poi a fiamma moderata, aggiungendo il ripieno sminuzzato della zucchina.
Fate cuocere finché l'acqua della zucchina si sarà asciugata. A questo punto aggiungete il grano saraceno, i pinoli e, a fuoco basso, lasciate insaporire tutto per qualche minuto. Assaggiate e correggete con il sale se dovesse risultare insipido. Strizzate l'alga, tagliatela a striscioline, unitela al ripieno e mescolate bene. Ora potere farcire la zucchina. Ponetela in una pirofila e infornatela a 180° per 20 minuti circa. Ne rimarrete estasiati!abc

Carciofi ripieni con ragù bianco di soia

Ho scoperto il ragù di soia una sera, a casa di amiche. Una di loro è vegetariana e quando mi sono vista presentare un piatto di lasagne dall'aspetto tradizionale mi sono domandata cosa stesse nascondendo. "Provalo, poi mi dirai". Acciperbolina, è un ragù favoloso!! Mi sono così documentata su questi fiocchi di soia, venduti in più forme, iniziando a farne qualsiasi impiego. Perché non sia mai che mi limiti ad un classico ragù!







Ingredienti

1/2 carota
1 gambo di sedano
1/2 scalogno
1/2 zucchina
1 carciofo con il gambo
100 ml di vino bianco secco
brodo vegetale
olio evo

Per prima cosa mondate il carciofo lasciandolo intero, togliendo il gambo, le foglie più esterne, le spine e le barbette interne (aiutatevi con un coltellino). Sbollentatelo in acqua salata per 5 minuti e lasciatelo riverso all'ingiù su un piattino, cercando di aprire bene le foglie.Pulite il gambo dai filamenti e fatelo bolline nel brodo vegetale tagliato a rondelle, per 20 minuti circa. A cottura ultimata prelevatelo e frullatelo con un mixer ad immersione insieme ad un filo d'olio e, se necessario, ad un po' di brodo di cottura. Dovrà venire una crema piuttosto densa. Nel brodo rimasto fate rinvenire fiocchi si soia, unendoli quando il brodo avrà raggiunto il bollore e lasciandoli sul fuoco per 10 minuti. Terminato il tempo di cottura spegnete la fiamma e lasciate per altri 20 minuti circa i fiocchi in ammollo. Fate soffriggere in un filo di olio evo lo scalogno tritato, per qualche minuto. Aggiungete la carota, il sedano e la zucchina tagliate a dadini piccoli e lasciate insaporire per una decina di minuti. Aggiungete, a questo punto. i fiocchi di soia, mescolando bene. Dopo qualche minuto unite il vino e, appena evaporato, la crema ottenuta dai gambi del carciofo.
Dopo pochi minuti il vostro ragù sarà pronto. Iniziate a farcire il carciofo partendo dalle foglie più esterne e separando in vari strati con la soia. Riempite bene la parte centrale, mettere il carciofo farcito in una pirofila, cospargete con un filo di olio evo e infornate a 180° per una decina di minuti. E' l'ora di gustare il vostro piatto!!abc

Filetti di sogliola con effetto sorpresa: l’ingrediente rivelazione di una persona speciale

Ho un piacevole ricordo dei filetti di sogliola dai tempi dell'infanzia. Si cucinavano in maniera molto semplice, con una croccante panatura, ma ero la bambina più felice del mondo quando sentivo il profumino richiamarmi a tavola! A volte cedo ancora a quella tentazione buttandoli in padella ricoperti di pangrattato di riso con un filo d'olio. Questa volta, però, li ho voluti rivisitare. L'ho fatto con l'aggiunta di un ingrediente che ha una storia. Che io sia particolarmente propensa alle sperimentazioni ormai è risaputo, ma che riesca a farle apprezzare a palati restii.....questa è una grande conquista!! Ho assaggiato la prima volta l'alga Wakame nella minestra di un ristorante giapponese. Mi è piaciuta molto la consistenza, tanto da immaginarla in mille altre versioni. Il tempo di assimilare l'ultimo cucchiaio e occupava un posto in dispensa. Qualche giorno fa ho avuto ospite un'amica. Un'amica speciale, Chiara. E' la mia Cucciola. La chiamo così per affetto, ma anche perché in certe cose è veramente....cucciola. Come nel mangiare. Spesso mi perdo ad osservarla mentre seziona e seleziona il cibo nel piatto. Dev'esserci un criterio per cui certe gradazioni di colore proprio non riescano a salire sulla forchetta. Ti sistemo io, ho pensato. Le ho proposto un'insalata con mela, finocchio crudo, semi di zucca e.....alga Wakame. Da non crederci: mi ha ripulito il piatto (oltre ad essere stata capace di finirsi 150 g di semi di zucca in un solo giorno)! Così mi sono detta che se lei ha apprezzato questa particolare consistenza, chiunque avrebbe potuto riuscirci!! In questa ricetta c'è un po' di Chiara e ve la propongo con estremo piacere.

Ingredienti

2 filetti di sogliola
3 g di alga Wakame (peso da secca, che corrisponde a circa 1 striscia)
10 g di pistacchi sgusciati non tostati (e non salati)
la scorza grattugiata di mezzo limone
2 cucchiai di farina di riso
sale
olio evo


Mettete in ammollo l'alga Wakame per 15 minuti in acqua fredda. Tritate i pistacchi con la scorza di mezzo limone e mettere da parte.Sciacquate i filetti di sogliola, stendeteli su un tagliere con la parte della pelle rivolta verso il basso, salateli e tagliateli per il lungo in strisce alte 3 cm. Prendete una striscia e passate la parte della pelle nella farina di riso. Adagiatela su un piatto piano lasciando la polpa verso l'alto, che coprirete con l'alga.
Cospargete poi con la granella di pistacchio e scorza di limone, arrotolate su se stesso come una chiocciolina il filetto di sogliola e infilzatelo su uno spiedo. Ripetete l'operazione con ciascuna striscia. Per ogni spiedo non mettete più di 3 rotolini: dovranno rimanere separati tra loro durante la cottura.
Rivestite una teglia con carta forno, adagiate gli spiedi, cospargete con un filo d'olio evo e ancora un pizzico di sale e infornate, a 200°, per mezz'ora.
L'interno risulterà ben cotto e morbido. L'esterno rimarrà croccante e dorato. Il contrasto risulterà decisamente sfizioso e gradevole.
Io ho accompagnato questo secondo con dei semplicissimi nidi di zucchina gratinati.


abc

Nidi di zucchina gratinati: la semplicità di un accompagnamento

Spesso è la semplicità della preparazione a mettere in risalto il sapore degli ingredienti. Molte volte mi trovo a pensare a come cucinare un contorno per non ricadere sempre nelle stesse forme che, a lungo andare, fanno perdere il piacere dell'assaggio. Ho bisogno di sentire l'acquolina in bocca, quando focalizzo un piatto! Le zucchine le apprezzo in ogni taglio e cottura: a cubetti, a bastoncini, a fettine sottili, a julienne, a fiammiferini. Cotte al vapore, al forno, ripiene, in padella, gratinate, alla piastra. Con l'aggiunta di semi di sesamo, semi di zucca, pinoli. In crosta di farina di riso, o di mais. Con il porro affettato sottilissimo, in chips o con le carote a dadini. Anche in crema, trovo abbiano una delicatezza particolare.
Questa volta ho approfittato del forno acceso per una versione leggera e deliziosa.

Ingredienti

1 zucchina
2 cucchiai di farina di riso
sale
olio evo

Tagliate a julienne nel senso della lunghezza la zucchina mondata. Dovranno venire tanti tagliolini, che farete sbollentare per un paio di minuti in acqua salata. Scolatele e copritele con la farina di riso e un pizzico di sale (a piacere potrete mettere altre spezie. Trovo che stia bene una bella grattata di noce moscata).
Con le mani cercate di fare aderire uniformemente la farina, smuovendo e girando con delicatezza la julienne.
Prendete a questo punto 5 o 6 tagliolini, attorcigliateli tra di loro e poneteli su una placca coperta da carta forno, formando dei nidi.
Portate a temperatura il forno e cuocete a 200° per 20/25 minuti. Il tempo di cottura dipenderà dai vostri gusti. Dovranno comunque dorarsi. Regolatevi controllando il colore e sfornate non appena avranno raggiunto la gradazione desiderata.abc

Cioccocrema alle nocciole: un genuino peccato di gola!!

Lo confesso: questa è la preparazione che ha riscosso e riscuote ancora il maggior successo. E' la mia ricetta più eseguita e quella maggiormente esportata. Semplice e veloce da preparare, ammette infinite varianti di gusto, dal cioccolato fondente (versione in cui ve la propongo) al cioccolato al latte, a quello bianco, dal gusto puro e semplice ai gusti cocco, peperoncino, cannella, e chi più ne ha più ne metta. Attenzione, però..... crea dipendenza!!!
Personalmente amo il gusto deciso del cioccolato fondente e ho immaginato di trasformarlo in una crema dal gusto non troppo dolce. Insomma, un gusto che non stancasse. Il risultato? Ogni vasetto aperto è pericolosamente a rischio estinzione!

Ingredienti

150 g di cioccolato fondente extra     759 kcal
75 g di nocciole tostate sgusciate     520 kcal
60 g di zucchero di canna grezzo    240 kcal
150 ml di latte di riso alla vaniglia     102 kcal
5 cucchiai di olio di semi di soia     225 kcal

Tritate finemente le nocciole, insieme allo zucchero di canna. Personalmente non amo che si senta la granellina di nocciole nella crema, per cui cerco di ottenere una sorta di farina. Fate attenzione che le nocciole tendono a rilasciare l'olio che le compone, diventando una pasta. Procedete con brevi e velocissimi movimenti di lama, in modo da non surriscaldarle troppo. A questo punto spezzettate il cioccolato nel composto di nocciole e tritate ancora tutto insieme. 
Trasferite, quindi, in un pentolino e fate cuocere il misto di cioccolato e nocciole a bagnomaria. Mi raccomando a non portare mai l'acqua ad ebollizione. Non appena il cioccolato inizierà a fondere aggiungete il latte. Le mie versioni prevedono sia latte di riso alla vaniglia, che latte di soia al cioccolato. Tutto sta al gusto personale. Anche il latte vaccino può andare bene. Io l'ho eliminato dalla mia alimentazione, per cui non lo utilizzo. Quando tutto si sarà trasformato in una crema aggiungete l'olio di semi di soia e mescolate delicatamente fino a quando si sarà perfettamente integrato al cioccolato. Ci vorrà un minuto circa. Ora la crema è pronta per essere invasata.
Ricordate sempre di sterilizzare il vetro, lasciando il vasetto in acqua bollente per almeno un paio di minuti e facendolo asciugare alla perfezione. Versate la crema ottenuta fino a un paio di centimetri dal bordo e chiudete il barattolo. Avvolgete i barattoli chiusi in un canovaccio per 4 o 5 ore. In questo modo si formerà il sottovuoto e potrete conservare la cioccocrema in dispensa per molto tempo. Non vi preoccupate se la consistenza nei vasetti sarà piuttosto liquida: raffreddando si addenserà e il risultato sarà una crema irresistibile!
Con queste dosi verranno due vasetti da 250 g. L'apporto calorico per 100 g di prodotto sarà di 369 kcal
abc

Biscotti di farro farciti allo yogurt, una scelta consapevole

Tutto nasce da una storia di dipendenza. Avete presente quei biscottini ai cereali farciti con una crema, dicono, di yogurt che trovate comunemente in qualsiasi supermercato????? Qualcosa che ha a che fare con lo snello. Ecco, io sono ghiottissima di quei "sandwich". Mi sforzo a mangiarne solo uno dei due proposti nella confezione, inscenando tragicommedie per non cadere in tentazione: chiudo accuratamente l'involucro e lo ripongo in dispensa prima di addentare il biscotto estratto. Se mai dovessi effettuare questa operazione dopo aver ceduto al primo morso, in dispensa non rientrerebbe nemmeno la carta!!!! Nonostante tutto questo coinvolgimento emotivo mi sono trovata a confrontarmi con l'inesauribile desiderio di creare con le mie manine tutto ciò che possa sostituire alimenti pronti. Mi sono detta: "perché non trovare una valida alternativa?"......e mi sono trovata con questi buonissimi sandwiches!!


Ingredienti
Biscotti
40 g di margarina   320 kcal
55 g di zucchero di canna   219 kcal
50 g di farina di farro   183 kcal
100 g di farina integrale   323 kcal
20 g di nocciole   140 kcal
20 g di mandorle    123 kcal
1/2 bustina di lievito    13 kcal
1 uovo    75 kcal
1 pizzico di sale

Tritate finemente le nocciole e le mandorle e mettetele da parte. Polverizzate lo zucchero e lavoratelo con la margarina fino ad ottenere una crema. Aggiungete l'uovo e continuate a mescolare. Setacciate bene le farine e il lievito e aggiungete il tutto all'impasto, insieme ad un pizzico di sale. Incorporate, infine, le nocciole e le mandorle tritate e lavorate l'impasto fino a quando sarà compatto ed omogeneo. Formate un panetto, avvolgetelo nella pellicola trasparente e lasciatelo riposare in frigorifero almeno 1 ora. A questo punto stendete l'impasto in una sfoglia di circa mezzo cm di spessore e tagliate i biscotti nella forma desiderata. La cottura sarà per 15 minuti in forno a temperatura di 175°.

Mentre i biscotti raffreddano...passiamo alla farcitura.


Ingredienti
Crema allo yogurt
100 g di yogurt greco   52 kcal
40 g di philadephia (uso la Balance, con meno grassi) 44.4 kcal
15 g di miele   47 kcal
15 g di amido di mais   52.5 kcal
1/2 foglio di colla di pesce   10 kcal

In una versione più salutare potrete utilizzare solo lo yogurt, il miele e la colla di pesce. Il risultato è comunque eccellente.

Mettete in ammollo la colla di pesce per una decina di minuti. Mentre si ammorbidisce scaldate a bagnomaria lo yogurt e il Philadelphia mescolati. Aggiungete il miele e l'amido e togliete dal fuoco appena sarà tiepido. A questo punto strizzate il mezzo foglio di colla di pesce e unitelo alla crema, mescolando energicamente con una frusta affinché si sciolga bene. Ora fate riposare il composto in frigorifero. Quando sarà raffreddato procedete alla farcitura dei biscotti.

In genere con queste dosi mi vengono 10 sandwiches tondi dal diametro di circa 10 cm: ogni biscotto avrà un apporto di 160 kcal. Ovviamente il vostro gusto e la necessità vi permetteranno di prepararne di più....o di meno :)


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