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Insalata di carciofi e tofu: l’incontro di equilibrio e gusto

Non ci sono scuse: un pasto veloce, completo e sfizioso si può fare! E' solo necessario assecondare i propri gusti. Personalmente amo i carciofi, crudi o cotti in qualsiasi modo. Trovo, peraltro, che si abbinino bene con molti sapori. Per me è un divertimento trovare accostamenti nuovi. Parto sempre, comunque, da una dispensa che vanta ingredienti generalmente genuini. Il resto è solo un gioco di sapori e consistenze. Un puzzle mentale che prende forma quando i tassellini si incastrano perfettamente tra di loro.
Questa insalata nasce così e rispetta perfettamente un corretto apporto calorico. Non ci credete? Seguitemi....

Ingredienti
1 carciofo (ca 100 g pulito)   18 kcal
125 g tofu alle erbe  157.5 kcal
25 g di gherigli di noci  160 kcal
50 g di albicocche secche (5 albicocche)    105 kcal
7 g di olio evo     63 kcal
13 g (ca 20 cc) di succo di limone    3 kcal
sale

Pulire il carciofo togliendo le foglie esterne più dure, le spine e le barbette interne, tagliarlo a spicchi sottili e lasciarlo per un'ora almeno in ammollo in acqua acidulata con il succo di mezzo limone. Tagliare il panetto di tofu a listarelle di circa 3 cm di lunghetta e tostarle in una padella calda, senza l'aggiunta di grassi (se voleste avere un effetto più croccante aggiungete mezzo cucchiaino di olio....vi costerà 20 kcal in più!!). Salate a piacere. Scolare quindi i carciofi e metterli in un recipiente insieme al tofu croccante. Spezzettate 25 g di gherigli di noci, tagliate a julienne le albicocche secche e aggiungete tutto ai carciofi. Condite con 7 grammi di olio evo (è meno di un cucchiaio), il succo di mezzo limone (circa 20 cc) e sale. Mescolate delicatamente e gustate. Il dolce dell'albicocca si sposa bene con l'aspro del limone e il gusto del carciofo e la sua morbidezza contrasta in modo superbo la croccantezza delle noci e del tofu. Per chi lo amasse, una spolverata di pepe sarebbe perfetta! Le calorie totali di questo piatto unico? 506.50 kcal!!abc

Fusilli di farro con pere allo zafferano e l’idea di un pranzetto veloce

Ho sempre una sorta di pianificazione mentale, nella gestione dei pranzi e delle cene, che attribuisce ad ogni giorno il suo elemento caratterizzante. La pasta è concessa una volta la settimana (ed è sempre integrale) e lo stesso per il riso (adoro il riso venere e utilizzo spesso il basmati integrale), i formaggi sono light (pur sempre formaggi...), la carne rossa è abolita a favore di pollo e tacchino, che comunque non mangio più di due volte la settimana, i legumi sono una costante e rappresentano una percentuale importante di apporto proteico, il pesce me lo concedo senza limiti, le uova possono subentrare una volta la settimana (ma ogni mia colazione prevede una bella frittatina di albumi) e il resto rientra nella sezione varie ed eventuali, con alimenti derivati prevalentemente della soia e combinati con verdure di ogni genere. Il pranzo non è mai il pasto a cui do molta importanza. Dev'essere equilibrato, ma non elaborato nelle cotture o nei condimenti. Questo per un semplicissimo motivo: rincaso alle 14 circa e ho bisogno di preparazioni espresse, che mi facciano sedere a tavola nel giro di poco tempo, senza che il pranzo diventi una merenda! Mi trovo, così, a pensare ad un particolare ingrediente da utilizzare e a cercare di capire in quale modo possa soddisfare il mio gusto. Questa volta mi sono imbattuta in una bella ricottina. E.....il pranzo finto-express è stato questo.... (le dosi sono per 2 persone)

Ingredienti
160 g di fusilli di farro
100 g di ricotta
1/2 pera Williams
la scorza di mezzo limone
1 bustina di zafferano
50 ml di vino bianco
sale
noce moscata
olio evo

Mentre l'acqua ha raggiunto il bollore e la pasta ha cotto, ho fatto rosolare a fuoco vivo, in un cucchiaio di olio evo, 1/2 pera (io ho lasciato la buccia) tagliata a julienne, con un pizzico di sale e la scorzetta di limone grattugiata. Quando ha preso un bel colore dorato ho sfumato con 50 ml circa di vino bianco, nel quale ho sciolto lo zafferano, abbassando la fiamma. Ho condito la ricotta con un pizzico di sale e noce moscata ed ho versato tutto nel tegame insieme alle pere, mescolando fino a creare una crema, che ho lasciato sul fuoco a fiamma bassa. Se fosse necessario aggiungete un cucchiaio di acqua di cottura della pasta per ammorbidire il condimento. Ho quindi scolato i fusilli e li ho versati in padella, saltandoli con la crema per un minuto circa.

Forse non è stato tanto express, ma delizioso....questo sì!!abc

Croissant integrali, la scusa della colazione domenicale

La colazione rappresenta il pasto più importante delle mie giornate. Non è raro che sia più sostanziosa di un pranzo! Generalmente è calibrata e studiata al fine di apportare le giuste quantità di proteine, liquidi e carboidrati. Inizio sempre con un bicchiere di acqua calda e aloe, toccasana per coccolare l'intestino. Poi inizio a spadellare. Mentre mangio un frutto, sul fuoco cuoce la frittatina di albumi con crusca di avena e semi di lino tritati. Bella croccante, piacevole da mordere. Il litro di tè inizia a caricarsi di colore e sorseggio, di tanto in tanto. Dopo il salato il posticino per un biscotto c'è sempre: unico dolce concesso (ma spesso sgarro!!). Inevitabile che i biscotti siano home made, come questi cuoricini integrali. Se poi ne sentissi il desiderio, concludo tutto con un buon caffè. Questo culto, per me la colazione è così, viene mantenuto per sei giorni la settimana. In fondo in qualsivoglia dieta c'è sempre un giorno libero, no? Bene, per me, che non sono mai a dieta ma sempre a regime, questo giorno è la domenica. Quantomeno per la colazione. Diciamo che la frutta è sempre presente e che il litro di tè rappresenta una parte importante nella quantità di liquidi da assumere durante l'arco della giornata. Ma al posto della frittatina.....ecco comparire un croissant. Caldo, morbido, fragrante....una vera coccola! Ovviamente sapere che sono stati fatti da me amplifica le sensazioni. La preparazione richiede una giornata intera, ma mi diverte e mi affascina seguire e curare ogni fase. Di certo non ci vuole fretta e viene richiesta una grande dose di pazienza, ma il risultato vale il tempo speso!!

Ingredienti
200 g di farina di manitoba (0)
200 g di farina integrale
45 g di zucchero (aumentate a piacimento)
1 uovo
150 ml di latte di riso alla vaniglia (qualsiasi altro tipo di latte andrà bene)
40 g di olio di semi di soia
1 pizzico di sale
1/2 bustina di lievito liofilizzato (o 1/2 cubetto di lievito di birra)

Miscelate bene le due farine, lo zucchero, lo lievito e il pizzico di sale. Aggiungete poi l'uovo, il latte e l'olio e impastate energicamente per almeno 10 minuti, creando una pasta morbida e asciutta (si deve staccare dalle mani). Riponete il panetto ottenuto in una terrina, coprite con la pellicola trasparente e lasciate lievitare in forno tiepido per circa 4 ore. Solitamente porto il forno alla temperatura di circa 30° e poi abbasso la temperatura, lasciando solo la lucina accesa, per tutto il tempo della lievitazione. In teoria l'impasto dovrebbe raddoppiare di volume. A me quadruplica sempre. Credo sia un po' come per le piante: parlate alla vostra creatura e non ne rimarrete delusi! Quando guardo questi risultati mi inorgoglisco........
Anche se con dispiacere, prelevate questa nuvola di pasta e stendetela su una spianatoia infarinata (1). Datele, con il mattarello, una forma rettangolare, cercando di mantenere una certa regolarità.

1.
Adesso è ora di affondare le dita nella margarina. Con l'aiuto di un pennellino ricopriteci 3/4 della pasta (2). Abbondate, ma non state troppo vicini al bordo, perché con la piega e la lievitazione seguente straborderebbe. Ora l'impasto è da piegare in tre: partite alzando la parte rimasta senza margarina e piegatela sull'altra, lasciando libero 1/3 della sfoglia. Ripetete l'operazione con l'altro lato di impasto,da piegare in modo che copra i due già sovrapposti (3). Il risultato sarà questo.....
3.
2.
A questo punto avvolgetela nella pellicola trasparente e ponetela in frigorifero, a riposare, e lievitare, per almeno 1 ora e mezza. Trascorso il tempo stendetela nuovamente e ripetete la stessa operazione, dal punto 1. al punto 3. La avvolgete nuovamente nella pellicola trasparente e la lasciate in frigorifero per un'altra ora e mezza.
Arriviamo così all'ultima piega. Procedete con il punto 1. stendendo l'impasto. Questa volta coprite la sfoglia interamente. Piegate, quindi, a metà orizzontalmente e poi a metà verticalmente, come fosse un foglietto di carta da mettere in tasca. Ancora avvolto nella pellicola, lasciate riposare in frigo per l'ultima ora e mezza.
Passiamo ora al taglio. Stendete l'impasto sul piano di lavoro infarinato, di uno spessore di circa 1 cm. Dategli una forma rettangolare piuttosto lunga, ma alta circa 20 / 30 cm.
4.
Tagliate i triangoli dell'ampiezza che desiderate (io consiglio di circa 15 cm di base) e incidete la base con un taglietto (4). A questo punto farcite come desiderate: cioccolato in gocce o in crema, confetture, miele, frutta candita, ciò che più vi aggrada. Io ho provato anche a coprire la superficie del triangolo di cereali, in modo da farli sfogliare in cottura. Insomma, in cucina la fantasia è l'ingrediente principale!
Partendo dalla base, iniziate ad arrotolare ciascun triangolo, che riporrete su una placca coperta da carta forno, lasciando l'apice del triangolo in basso (5). Questo non farà aprire il croissant in fase di lievitazione e di cottura. Spennellate con un po' di margarina la superficie di ciascun croissant.
5.
Lasciate lievitare ancora per una buona ora. Accendete quindi il forno a 180° e, quando sarà in temperatura infornate. L'aspetto che ogni brioche avrà assunto (6) vi farà desiderare che il tempo della cottura passi velocemente!!!!La cottura è molto importante, ma ogni forno è a sé. Consiglio comunque di inserire la placca in un ripiano piuttosto alto, in modo che non cuociano troppo alla base. Anche il tempo di cottura è relativo, ma indicativamente dovranno rimanere in forno per almeno 30 minuti.
6.
A cottura ultimata, quando saranno ben dorati, toglieteli dalla teglia e lasciateli raffreddare su una graticola. Mi raccomando: resistete alla tentazione di addentarne uno!! La sfogliatura che avete visto prima della cottura avrà acquisito una gradevole consistenza (7).
7.
Mentre sono caldi potrete spolverizzarli con zucchero a velo o cacao o cannella o cocco, oppure potrete coprirli con della marmellata mescolata con un po' d'acqua (in questo caso si formerebbe una superficie lucida). O più semplicemente, come amo gustarli io, potrete lasciarli al naturale.
8.
Pronti a testarne uno? L'interno (8) sarà un tripudio di colori, profumi, morbidezza: sarà impossibile resistere!!!!!!!




abc

Una conquista, un mito sfatato, nonché un must: la margarina!

Ormai è ultra pluri mega accertato che la margarina in commercio sia ben più dannosa del burro. Il processo di idrogenazione dei grassi vegetali, in natura liquidi, necessario per conferire al prodotto una consistenza solida e permettere una più duratura conservazione, trasforma il composto in un non-cibo, che il nostro organismo non è in grado di riconoscere. Il corpo, nel tentativo di elaborare queste sostanze, ne ricopre le cellule, rendendole impermeabili a minerali ed altri nutrienti fondamentali. Tutto questo le indebolisce e ne comporta il progressivo esaurimento del sistema immunitario. Le malattie cardiovascolari sono conseguenze imputabili, non solo ma in larga misura, all'utilizzo di grassi idrogenati. Non per nulla gli scienziati li definiscono dei grassi assassini.
Ma poi.....non la trovate irresistibilmente semplice da preparare in casa?

Ingredienti
20 g di acqua + 10 g
10 g di lecitina di soia
70 g di ottimo olio di semi (io uso quello di soia, ma potete sbizzarrirvi)


Mettete la lecitina di soia in ammollo in 20 g di acqua e lasciate riposare almeno un paio d'ore. Io spesso la lascio un'intera notte. Questo procedimento permetterà alla lecitina di sciogliersi bene senza che rimangano grumi.






A questo punto mescolate il composto: diventerà una crema gelatinosa e piuttosto appiccicosa.








Versate 70 g di olio di semi, mescolate energicamente, meglio se con l'ausilio di una frusta, e lasciate riposare in frigo per 10 minuti. Questo passaggio è essenziale, poiché il freddo permette alle molecole dei grassi di legarsi indissolubilmente a quelle dell'acqua. In questo modo non si separeranno nella fase successiva e ultimata la preparazione.
In genere, trascorsi i 10 minuti, ripeto l'operazione una seconda volta.



A questo punto mixate tutto con il frullatore ad immersione, aggiungendo a filo circa 10 g di acqua fredda. L'acqua schiarirà il composto e aiuterà a dare consistenza. Troppa acqua, però, rende la margarina liquida. Trovate voi la misura che preferite!!







Con queste dosi verrà un etto di margarina. Mi raccomando alla scelta dell'olio. I migliori oli di semi possono costare anche più di un olio d'oliva!! Scegliete un olio che non sia una miscela e che non abbia una raffinazione industriale. La qualità di questo ingrediente primario è fondamentale per la buona riuscita.abc

Biscotti integrali con farina d’orzo e…..

E' vero, mi stanco facilmente di preparare sempre gli stessi biscotti. Per quanto buoni e appaganti nel gusto devo sempre misurarmi con miscugli nuovi. La missione di questa volta è stata: sostituire lo zucchero. Ho trovato, nel mio negozio bio di fiducia, del muesli di farro che mi ha conquistato. Avevo provato, in precedenza, quello di avena e quello di amaranto, ma la soluzione farro ha dell'incredibile. Il suo sapore dolciastro, ma non stucchevole, mi ha rapito. Perché, quindi, non utilizzare questo sapore al posto dello zucchero? I fiocchi avrebbero comunque dato consistenza all'impasto e croccantezza al biscotto. Certo un piccolo supporto è stato essenziale, e comunque per qualcuno potrebbe essere necessario incrementare ancora la dose di miele, ma il risultato è un biscotto leggero, piacevole e salutare, grazie alla presenza di cereali e di preziosissimi semi di lino. Già, ecco un'altra prova. I semi di lino sono molto importanti nell'alimentazione, e non solo, perché ricchi di Omega 3, Omega 6, Omega 9 e di acidi grassi polinsaturi. Li uso spesso, sia nelle insalate che nelle frittatine di albumi che preparo per colazione. E' però essenziale un punto: ricordate sempre di tritarli, a meno che non li utilizziate in infusi. Il seme intero non può essere scomposto dallo stomaco e transiterebbe nell'apparato digerente senza che le sue proprietà possano essere utilizzate dall'organismo. Ricordate anche che, una volta triturati, i semi di lino vanno utilizzati subito, poiché gli acidi grassi contenuti ossidano velocemente e questo causa la perdita di tutte le proprietà essenziali!!

Ingredienti
30 g fiocchi di avena, 112 kcal
15 g di semi di lino, 70 kcal
30 g di muesli di farro, 150 kcal
75 g di farina d'orzo, 251 kcal
25 g di farina integrale, 80 kcal
35 g di margarina (ricetta), 280 kcal
1 uovo, 75 kcal
1 pizzico di sale
10 g di miele (malto d'orzo per la versione vegana), 31 kcal
1/2 bustina di lievito per dolci, 13 kcal

Ho tritato i fiocchi d'avena insieme ai semi di lino. Vi ho aggiunto il muesli sminuzzato, le due farine, il sale, il lievito ed ho mischiato tutto. Ho poi aggiunto il miele, la margarina e l'uovo ed ho impastato bene, fino a formare un panetto piuttosto consistente. L'ho avvolto nella pellicola trasparente e l'ho fatto riposare in frigo per un paio d'ore. L'ho steso, poi, su una spianatoia infarinata, in una sfoglia di circa mezzo centimetro di spessore. Ho ritagliato i biscotti con uno stampino, li ho sistemati su una teglia coperta da carta forno e li ho infornati per 20 minuti a 180°.
Con questo quantitativo di impasto mi sono venuti 16 biscotti. Ciascun biscotto, quindi, ha un apporto di 65.75 kcal. E voi.....divertitevi a calcolare le calorie dei vostri dolcetti!abc

Pasta fillo (o phillo)

Questa pasta è stata, per me, una vera rivelazione. Prima le torte salate erano sinonimo di una frolla piuttosto pesante, o di una sfoglia troppo grassa. Il gusto della farcitura spesso era compromesso da una consistenza difficile, o dal gusto di un unto eccessivo. Dal giorno in cui la parola phillo ha preso identità non ne più potuto fare a meno. Trovo gradevole la sua leggerezza, a fronte di una consistenza modulabile secondo le necessità: strato singolo, o multiplo. Il velo d'olio che la ricopre non guasta il sapore e le dona una delicata friabilità, che gioca a favore della resa finale della portata.


Ingredienti
50 g di farina di manitoba (0)
22 d gi acqua a temperatura ambiente
1 cucchiaino di olio evo
un pizzico di sale

Mischiare gli ingredienti formando un impasto omogeneo, da riporre poi tra due fondine calde. Lasciare riposare la pasta per almeno una ventina di minuti e stenderla, su una spianatoia infarinata, tanto sottile da farla diventare trasparente. A questo punto gli utilizzi possono essere diversi. Per una torta salata occorrerà triplicare le dosi indicate e i vari strati saranno da sovrapporre tra loro, coprendo con un filo d'olio ciascun foglio. Nel caso in cui si volessero fare degli involtini sarà sufficiente un unico strato, sempre unto, su cui si adagerà il ripieno da avvolgere. Può essere utilizzata anche per preparare stuzzichini salati. Insomma, questa pasta soddisferà ogni vostra fantasia!abc

Asparagi in camicia di pasta fillo

Amo la pasta fillo. Amo la sua leggerezza, la duttilità, la croccantezza. La utilizzo spesso per torte salate, involtini e vestizioni e trovo che sia veramente versatile.
La stagione, nei mesi primaverili, è ottima per gli asparagi e le scorte a km zero dell'orto di papà mi fanno sbizzarrire sui più svariati impieghi. Questa volta li ho messi in camicia. La pasta fillo è molto semplice da preparare. L'ho stesa sottilissima con un mattarello, l'ho unta con olio evo, l'ho salata, cosparsa di una bella grattugiata di noce moscata e l'ho tagliata a strisce lunghe circa 25 cm e larghe 7 cm. Ho cotto a vapore per 5 minuti gli asparagi e, una volta intiepiditi, li ho avvolti nella pasta. Sistemati su una teglia, li ho cotti al forno, senza ulteriori grassi aggiunti, a 180° per 30 minuti.

Ingredienti
10 asparagi freschi
Pasta fillo
olio evo
sale
noce moscata

Li ho usati per accompagnare dei burger di lupini (ricetta), ma sono sfiziosissimi anche da presentare come antipasto o stuzzichino.abc

Burger di lupini con asparagi in camicia

Il legame con i lupini nasce molti anni fa. Ero una bambina e le vacanze estive si trascorrevano nella casa natale di mio padre, nel Parco Nazionale d'Abruzzo. Il mercato di Castel di Sangro era una costante e tra i banchi ricchi di ogni genere di prelibatezza non mancavano mai i sacchi pieni di quelle strane palline schiacciate, gialle, in salamoia. Ho imparato il nome lupino all'istante. Mi sembrava tanto bizzarro! Il primo assaggio mi ha lasciato titubante, ma il secondo mi ha conquistato. Per un lungo periodo, dopo la fase delle vacanze abruzzesi, non ho più apprezzato questo legume. L'ho ritrovato da pochi mesi e vi garantisco che non me ne libererò più! Inizialmente li "sgranocchiavo" come ai tempi dell'infanzia. Poi ho iniziato ad aggiungerli alle insalate, a saltarli in padella, a condirci il riso, fino ad arrivare alla trasformazione. Questi burger sono una vera rivelazione.

Ingredienti burger
100 g di lupini puliti
3 foglie di basilico fresco
paprika dolce a piacere
sale
1/2 spicchio d'aglio piccolo
olio evo
2 cucchiai di semi di sesamo

Ho pulito i lupini e li ho conditi con olio evo, sale, paprika, aglio e basilico tritato. Ho lasciato che insaporissero per un'ora circa. Ho aggiunto un cucchiaio di olio evo e ho formato una crema con il frullatore ad immersione, con un po' di pazienza affinché l'impasto venga omogeneo. La consistenza sarà tale da staccarsi dal recipiente e da formare delle palline. Con queste quantità ne vengono 4. Ho poi messo i semi di sesamo in un piattino e ci ho schiacciato sopra le palline, in modo da far venire una panatura. Le ho sistemate su una teglia con carta forno, vi ho versato sopra un filo d'olio evo e le ho infornate per 20 minuti a 180°, girandole a metà cottura.
Le ho servite con degli asparagi cotti al vapore e avvolti in pasta fillo. Cotti in forno, insieme ai burger, per 30 minuti a 180°.abc

Spinaci affogati al Ramandolo con chips di mela

Questo contorno è stato pensato per accompagnare un pollo aromatizzato al Ramandolo. Il sapore di questo vino è particolare, piuttosto liquoroso. L'ho trovato perfetto per armonizzare il sapore tipico degli spinaci. Generalmente cuocio prima al vapore gli spinaci stessi. Questa volta, invece, li ho soffocati direttamente in padella con un bicchiere di vino. Li ho salati e li ho fatti cuocere per una mezz'ora a fiamma bassa, coperti, avendo cura di girarli e di controllare che non sciugassero troppo. A cottura ultimata ho aggiunto un cucchiaio di semi di sesamo e li ho lasciati riposare, sempre coperti. Li ho serviti con delle chips di mela, preparate insieme al pollo (ricetta): l'asprognolo del frutto in una forma croccante si è ben sposata con la morbidezza e la dolcezza degli spinaci.abc

Una dedica speciale: pollo al limone con le mele

Ogni volta in cui scelgo di cucinare le sovraccosce di pollo penso al successo che queste hanno avuto, in una versione assolutamente salutare, durante una cena con una carissima amica. E se quella carissima amica oggi vive una giornata speciale.....questo piatto non può che essere per lei. "Ti faccio assaggiare un pollo che non dimenticherai facilmente", le avevo detto. Siamo andate al mercato, dove abbiamo fatto incetta di qualsivoglia ingrediente, ubriacandoci di ogni genere di colore e di profumo si possa trovare in un mercato coperto. Ho preparato una veloce marinatura con olio, paprika dolce e sale e ho pressato su una padella molto calda queste due sovraccosce. Il nome pollo schiacciato non rende giustizia al risultato finale: in superficie si forma una crosticina stuzzicante, ma all'interno la carne rimane morbida e umida. Ci si lecca le dita, vero Archi? La mia indole di sperimentatrice, però, mi fa sempre allontanare dalle certezze. Non avrei voluto ripetere una versione ampiamente collaudata. Ho messo insieme due idee, valutato gli accostamenti, ed ecco nascere una nuova portata di successo.

Ingredienti
2 sovraccosce di pollo
1/2 limone non trattato
100 ml di vino Ramandolo
1/2 mela Granny Smith
sale
noce moscata
zenzero
2 cucchiai di farina di riso
olio evo

Ho preparato la marinatura con il succo e la scorza del mezzo limone (mi raccomando solo la parte gialla), il vino, un cucchiaio d'olio, cannella a piacere e il sale. Ho lasciato che il pollo si insaporisse per un'oretta. Ho tagliato mezza mela in piccoli fiammiferini di circa 3 cm di lunghezza e li ho buttati in una terrina, coprendoli con la panatura di farina di riso, zenzero e cannella ben mescolati. Ho scaldato un buon cucchiaio di olio evo in padella e ho fatto saltare, a pentola molto calda, una manciata di fiammiferi, facendoli dorare bene, in modo da farli venire croccanti chips. Mi raccomando non dimenticate di salarli come fossero patatine!! Li ho messi da parte, in un piatto. Ho ripetuto lo stesso procedimento con il restante della mela tagliata. L'ho fatta saltare bene in padella per 5 minuti, poi ho aggiunto il pollo senza marinatura. Ho fatto rosolare a fiamma media per circa 3 minuti per parte e ho versato il liquido di limone e vino. A fuoco basso per una mezz'oretta circa, girando di tanto in tanto.....ed eccolo pronto per essere servito. Ho accompagnato la pietanza con degli spinaci al sesamo cotti nel vino Ramandolo e le chips di mela messe da parte. Mia cara Archi, questo piatto è tutto per te.abc

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