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Nuvola di occhio di bue con le melanzane: evoluzioni e rivoluzioni di una cucina che non si accontenta mai

Quando vidi questa meraviglia, da lei, strabuzzai gli occhi dicendo "fantastico!!". Il pensiero di mettere in pratica la tecnica e portare nel mio piatto la sua proposta mi ha accompagnato giorno per giorno. Arrivato il momento di dedicarmi all'esperimento, ho cercato di soddisfare tutte le mie curiosità. Avevo già proposto la lavorazione del tuorlo con panatura (qui) e il pensiero di mettere insieme l'idea di Rachele, con l'evoluzione della mia proposta Cracchiana, mi ha illuminato. Le idee si sono perfettamente sposate e, anche se da fotografare non è un soggetto così entusiasmante (a dire il vero questa nuvola non ha neanche fatto in tempo ad arrivare nel piatto: va bene la foga da foodblogger, ma il tuorlo è buono da mangiare cremoso, non avrei potuto farlo rassodare ^_^), vi posso garantire che questo piatto è leggero, soffice, appagante e sorprendente. Al di là di quella particolare attenzione richiesta nel maneggiare il tuorlo, è una ricetta che si prepara in pochi passaggi. Se voleste sfidare la vostra pazienza e misurare la meticolosità delle vostre manine.... avanti, questa nuvola fa proprio per voi!!

Ingredienti

1 uovo
1/2 melanzana
5 foglie di menta
sale rosa dell'Himalaya
1/2 cucchiaino di semi di chia
1/2 cucchiaino di semi di sesamo

Iniziate praticando delle incisioni nella polpa della metà di melanzana. Cospargetela con il sale e inserite nei tagli le foglioline di menta, lavate e asciugate, poi spezzettate (così manterranno l'aroma). Fatela cuocere a vapore, o in forno, fino a quando sarà morbida, quindi lasciatela raffreddare.
Quando sarà tiepida estraete la polpa, aiutandovi con un cucchiaio, e tritatela, con una mezzaluna, ottenendo una crema piuttosto fine.
Rompete l'uovo e separate il tuorlo dall'albume: il primo tenetelo da parte (sel suo guscio si materrà umido ed eviterete di romperlo) e il secondo trasferitelo in una ciotola, dove lo monterete a neve con un pizzico di sale. Fate in modo che sia una neve ben ferma, per cui abbiate pazienza e lavorate con la frusta per diversi minuti. A questo punto iniziate ad accendere il forno, portandolo alla temperatura di 200°.
   Aggiungete la polpa di melanzana all'albume a neve e, con molta delicatezza, mescolate fino ad amalgamare perfettamente tutto. Trasferite il composto su una teglia coperta da carta forno (vi consiglio di ungerla leggermente), formando un incavo nel mezzo.
Infornate, a forno caldo, e cuocete per 15 minuti. Nel frattempo occupatevi del tuorlo. Su un foglio di carta assorbente versate i semi di chia e di sesamo. Mescolateli bene, quindi adagiatevi il tuorlo. Fatelo roteare delicatamente in modo da impanarlo su tutta la superficie.
Trascorsi i 15 minuti estraete l'albume e posizionate al centro il tuorlo impanato. Infornate nuovamente e lasciate cuocere ancora per 5 minuti.
A questo punto estraete il vostro occhio di bue e..... assaporatelo!
Prima con gli occhi, poi sul palato. Colori, consistenze, forme, sapori, non potranno fare altro che stupirvi!!

Accompagnate il piatto con qualche verdura di stagione. Io ho approfittato del forno acceso per fare delle chips di patata novella in senza frittura. Sfiziose e delicate, sono state un contorno perfetto!

Partite dall'assaporare la nuvola di albume: soffice e delicato, ma allo stesso tempo aromatizzato dalle melanzane e dalla menta, è un invito all'assaggio e al taglio di quel tuorlo fondente e croccante al tempo stesso.
Non saprete resistere alla meraviglia di questa originale pietanza. Pochi minuti per regalarvi un piatto indimenticabile!!

abc

Biscotti al cioccolato con l’occhio: tempo che scandisce, desideri che attendono, risultati che soddisfano

Vago intorno a questo biscotto da qualche mese (ad essere riduttiva), da quel lontano giorno di marzo (dello scorso anno :o) in cui Cesca pubblicò la sua ricetta. Ora realizzo: il tempo scorre via come niente. E' già passato un anno da tante cose, ma l'importante è non separarsi mai dai desideri e dai legami importanti.E questo biscotto era un grande desiderio, che custodivo lì, nella cartella delle ricette da provare. Piccole concessioni di replica, o semplici spunti illuminanti. Questa volta posso dire di aver decisamente replicato. La lista degli ingredienti della ricetta originale mi è sembrata subito perfetta. Ecco, non ho usato i borlotti, ma i fagioli con l'occhio. Ed ho aggiunto solo qualche aroma. Dettagli, perché alla fine il risultato è pazzesco. Chi ha assaggiato ha saputo dopo l'ingrediente segreto. Perché è così: spesso le introduzioni alterano le scoperte, distorcono i sapori. Stesso modus operandi che adottai per i bocconcini di parmigiano e per le melanzane al cioccolato. Mi diverto un sacco ad osservare le espressioni dei malcapitati, sia nella titubanza del primo boccone, che nell'apprezzamento, e nello stupore della rivelazione.
Questi biscotti sono favolosi: nella consistenza, nella compattezza, nel sapore, nella ricchezza nutrizionale, nella scelta degli ingredienti. E sanno deliziare come pochi. Per molti giorni la mia colazione è stata dipinta da questi toni cioccolatosi e vi garantisco che la replica sarà doverosa.
Scettici o no, questa è una meraviglia che merita di essere provata!!

Con questa ricetta partecipo alla raccolta di giugno de

delle meravigliose Leti e Manu

Ingredienti

350 g di fagioli con l'occhio lessati (150 g secchi)
200 g di farina di riso
300 g di farina di mais fioretto
240 g di cioccolato fondente
90 g di zucchero di canna Demerara
40 ml di olio di riso
40 ml di latte di mandorla
45 ml di amaretto Disaronno
Cannella in polvere
Zenzero in polvere

Se, come me, utilizzaste dei fagioli secchi, preparateli facendoli bollire per tempo (se fosse una vostra abitudine lasciateli anche in ammollo). Nel frattempo spezzettate il cioccolato, scioglietelo a bagno maria e aromatizzatelo con zenzero e cannella a piacere.
Mescolate le due farine e tenetele da parte.
Frullate i fagioli, cotti e ben morbidi, con lo zucchero. Aggiungete, poco alla volta, le farine, il latte, l'olio e l'amaretto, alternandoli tra loro.
Lavorate tutto fino ad pttenere un impasto ben amalgamato e compatto. Create un panetto, avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo riposare in frigorifero per almeno mezz'ora.
Trascorso il tempo, riprendetelo e stendetelo in una sfoglia spessa poco meno di un centimetro (o dello spessore gradito).
Ritagliate i biscotti della forma desiderata e sistemateli su una placca coperta da carta forno. Per necessità io li ho fatti riposare ancora un paio di orette, ma a questo punto potrete cuocerli subito.
Portate il forno alla temperatura di 175°, quindi infornate. Lasciate che cuocino per circa 20 minuti, controllando che non brucino, quindi estraete la teglia e trasferite i biscotti su una gratella. Con queste quantità io ho infornato due teglie grandi, per cui, eventualmente, procedete con la seconda cottura.
Fate raffreddare completamente i biscotti. Noterete come, grazie a questo tempo di riposo, acquisiranno croccantezza e compattezza. A questo punto la vostra attesa verrà ricompensata.

Deliziatevi con il sapore puro dei vostri biscotti con l'occhio, ma lasciatevi tentare anche da contestualizzazioni differenti. Con del cioccolato fuso, con una crema di nocciole, con una buona marmellata, ma anche con semplice frutta: vi conquisteranno in qualsiasi versione.

Dal momento che le mie dosi sono state consistenti (dopo aver condiviso un paio di porzioni con amici, ci ho fatto colazione per 2 settimane), sappiate che si conservano perfettamente in un barattolo di vetro o in una scatola di latta.

Mi piace giocare con gli ingredienti e mi piace scoprire quanta bontà sappiano regalare. La prossima volta, come da suggerimento di Cesca, vorrei provare i biscotti di ceci e mandorle, anch'essi gluten free e vegan. E vedrete, riuscirò a conquistare anche i palati più diffidenti ^_^


abc

Filetti di sgombro in marinatura agrodolce: inevitabili cambiamenti nel percorso verso la consapevolezza

Fino a qualche anno fa associavo alla parola sgombro l'immagine di un filetto pulito, lavorato e pigiato dentro una scatoletta di latta, sotto una notevole quantità di più o meno pregiato (chi può dirlo?) olio di oliva (chi può dirlo?). Solo a raccontarlo mi sento parte di quella cerchia di bambini americani a cui Jamie Oliver, nella sua campagna di sensibilizzazione sull'educazione alimentare nelle scuole, insegnò che la patata ha una forma ben diversa da quella che loro conoscono come bastoncino di media lunghezza dalla consistenza tipica della frittura. Se me ne vergogno? Me ne vergognerei se non avessi acquisito consapevolezza nel tempo. In fondo quelle scatolette in casa non entrano più, qualsiasi sia il genere di contenuto che includano. Certo anche il pesce fresco, ormai, ci trae in inganno. Ma si cerca di leggere le etichette, verificare la provenienza e il tipo di conservazione. Anche quello che dovrebbe essere un salutare salmone, nasconde grandi insidie: la maggior parte del salmone che si trova sui banchi è d'allevamento. In altre parole: è veleno! Così ecco che, in un mondo dove il biologico dovrebbe essere normalità e viene invece proposto come prodotto elitario, in una realtà in cui per soddisfare la richiesta di mercato si predilige la quantità alla qualità, nel mio piccolo cerco di fare delle scelte. Lo sgombro è un pesce azzurro dalle spiccate proprietà utrizionali. E' ricco di Omega 3 e di proteine facilmente digeribili, ha un modesto apporto calorico, ed ha un sapore particolare, che rende piacevole ogni pietanza. Per quelle volte in cui mi concedo una fronte proteica differente dalle alternative vegetali, credo che questo piatto sia all'altezza delle aspettative, leggero, saporito e delicato.

Ingredienti

1 sgombro (sfilettato)
1 cucchiaio di miele di tiglio e castagno
1 cucchiaio di olio di riso
2 cucchiai di aceto di mele
8 foglie di salvia
sale rosso di Cipro

Preparate la marinatura mescolando in una terrina il miele, l'olio di riso, l'aceto di mele, il sale e le foglie di salvia, lavate e spezzettate.
Eliminate, con l'aiuto di una pinzetta, le lische dallo sgombro, quindi sciacquatelo e immergetelo nella marinatura. Lasciatelo insaporire per almeno 4 ore. Potreste anche lasciarlo tutta una notte o prepararlo la mattina per la sera. Più rimarrà in marinatura, più renderà in cottura.
Trascorso il tempo scaldate una padella. Adagiate i filetti di sgombro dalla parte della pelle e lasciate cuocere, a fiamma viva, per 4 minuti circa. A questo punto abbassate la fiamma, girate i filetti e continuate la cottura, aggiungendo, poco alla volta, il liquido di marinatura. Lasciate glassare bene i filetti e correggete, eventualmente, con del sale.
Non ci vorrà molto tempo affinché risultino cotti.
Serviteli accompagnati da semplici verdure, appena saltate in padella o cotte al vapore.

   Semplicità e leggerezza, sono l'imperativo per questo delizioso incontro di sapori.


E cosa dire del sapore di quelle terribili scatolette? Non vogliatemene, non obbligo alcuno a cambiare strategia, ma di fronte a tanta semplicità non resta che chiedersi perché no?


Basterebbe così poco..... ^_^









Ricordate che sapersi ascoltare e sapersi concedere del tempo
è la scelta che fa la differenza
PerCorso di BenEssere

Affidatevi a Mai Soli nel Mondo
Scegliete il vostro benEssere
abc

Biscotti salati di scamorza e porro: la soluzione sfiziosa e ideale che incontra piacere, immaginazione e necessità

Avete presente quei periodi in cui, aggiungi di qui e aggiungi di là, ti trovi a gestire innumerevoli impegni e a dover dare forma a progetti importanti? Bene, di cucinare, in quei periodi, davvero non c'è possibilità. Per quei giorni esistono soluzioni tampone, di cui un esempio sono questi biscotti. Avevo preso della scamorza per preparare una teglia di lasagne da condividere con colleghi ad una cena in compagnia. Per paura di non averne a sufficienza, ne ho avuto in abbondanza. La scamorza NON rientra tra i formaggi che mi concedo, per cui ho voluto assolutamente che il suo utilizzo fosse sinonimo di creatività e novità. Dal momento che c'è, che almeno sia originale! Allora ecco il frollino, o meglio, il biscotto salato, perché di frollino non ha proprio niente. Ho tenuto questi biscotti nel barattolo, in attesa del momento libero per immortalarli, fino a quando..... si sono rivelati la soluzione perfetta per i miei pranzetti veloci e indolori ^_^
E' un periodo in cui manco dalle pagine dei miei amici blogger. Un periodo in cui mi limito a pubblicare su Instagram le foto di pasti veloci, leggeri, spesso improvvisati, ma sempre sani e gustosi. Mi manca il tempo. L'appetito manca. Sono concetrata su tutt'altro.
Dopo il lancio del nuovo sito della mia agenzia viaggi, la Mai Soli nel Mondo, dopo una collaborazione a favore dell'emergenza in Nepal, di cui ho parlato sulla pagina Facebook, ho lavorato ad un progetto in cui ho sempre creduto molto. Si tratta di una proposta di vacanza differente, un perCorso di benEssere, dove la destinazione è solo una cornice, ma la vera meta siamo noi stessi. Così ecco che la consapevolezza sconfina dalla piattaforma culinaria e approda su aspetti più completi, toccando un approccio olistico del concetto. Curiosate, ne vale la pena!!!
Sono state settimane di lavoro intenso, e tanto altro ancora mi aspetta, ma le vere emozioni sono qui e io le voglio vivere tutte. Così ecco che i miei biscotti hanno saputo dare il loro contributo. Sapori avvolgenti, consistenze intriganti, perfetti per accompagnare qualsivoglia farcitura. Li ho provati con le pere essiccate, ve li propongo con questa crema di melanzane. Insomma.... da svenimento!!

Ascoltare il corpo, respirare il relax.
Un percorso da vivere momento per momento.
Un’esperienza che trasforma.
Ascoltare il corpo, respirare il relax. Un percorso da vivere momento per momento. Un’esperienza che trasforma.

Ingredienti

240 g di scamorza bianca
100 g di porro
30 g di noci
20 g di fiocchi d'avena
95 g di farina di ceci
25 g di farina di soia tostata
50 g di Senatore Cappelli
noce moscata
sale rosa dell'Himalaya
semi di sesamo

Per la farcitura
1/2 melanzana viola 
2 rametti di salvia
30 g di bresaola
10 g di pistacchi tostati
sale rosa dell'Himalaya

Pulite il porro, lavatelo e tagliatelo a rondelle. Fatelo ammorbidire in un tegame, con un filo di acqua e un pizzico di sale.
Tagliate la scamorza a dadini ed inseritela in un boccale. Unite le noci e i fiocchi d'avena, quindi frullate tutto.
Aggiungete il porro stufato e tritate ancora. Iniziate ad unire le farine, la noce moscata e il sale a piacere. Lavorate tutto fino ad ottenere un impasto omogeneo e morbido. Avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e fatelo riposare in frigorifero per un'ora circa.
Portate il forno alla temperatura di 175°, quindi riprendete l'impasto.
Stendetelo in una sfoglia spessa circa mezzo centimetro e ritagliate i biscotti della forma desiderata. Sistemate metà dei biscotti ottenuti su una teglia coperta da carta forno. La metà rimasta passatela sui semi di sesamo, rovesciati su un piano.
   Posizionate anche questi sulla teglia ed infornate. Saranno sufficienti 15 minuti. Rimarranno morbidi, ma saranno anche dorati. Fate attenzione a verificare la cottura omogenea, girando eventualmente la teglia per gli ultimi 5 minuti.
Una volta trascorso il tempo di cottura, estraete la teglia e trasferite i biscotti su una gratella, fino al totale raffreddamento. A questo punto non posso negarvi l'assaggio e, visto che la versione che vi propongo oggi prevede un passaggio in forno, non vi nego che ne valga decisamente la pena ^_^

Tagliate la melanzana in due e tenetene una sola parte. Praticate dei tagli lungitudinali, salate e inserite nei tagli le foglie della salvia, lavate e spezzettate. Fate cuocere a vapore o in forno, fino a qundo sarà morbida (io non eccedo mai con i tempi di cottura!!).
Prelevate la polpa della melanzata e tritatela, con la mezzaluna, insieme alla bresaola. Sgusciate i pistacchi e pestateli in un mortaio, ottenendo una granella irregolare e piuttosto spessa, quindi uniteli alla crema di melanzana. Mescolate e assaggiate che sia sufficientemente sapida. La bresaola dà molto sapore.
Adesso prendete il numero desiderato di biscotti senza semi di sesamo (con questa quantità riuscirete a farcire circa 6 biscotti, per cui ve ne serviranno in tutti 12). Sistemate su ciascuno di questi un cucchiaio di crema e coprite con un biscotto con i semi di sesamo in sperficie.
Sistemate i sandwiches su un piatto e passateli in forno per qualche minuto.

Sfornate e servite. Gustatene l'inebriante sapore e coccolatevi con le sue consistenze morbide e travolgenti.

Ideali per uno spuntino, per un aperitivo, sono un delizioso fingerfood che vi farà leccare le dita ^_^

Posso assicurarvi che anche con la dolcezza di un fritto sono un vero incanto!!!
Certo non sono proprio dietetici (e il mio stomaco, ormai abituato alla sana leggerezza, se n'è accorto), ma abbinato ad un ripieno così goloso, diventa un biscotto da veri gourmandier!! :D

abc

Nodini di brioche al cocco con ricotta: dalla visione all’assaggio attraverso la magia dell’interpretazione

Ci sono preparazioni che mi colpiscono, generalmente per l'immagine di golosità, sofficità, consistenza e travolgenza che mostrano. In quel momento, con gli occhi spalancati dalla meraviglia, sfido la sorte e affronto il mio cruccio: gli ingredienti. Molte volte, lo confesso, ci sono talmente tanti dettagli da modificare, in favore dei miei principi, che depongo le armi prima ancora di accostarmi all'idea di replicare. Alte volte, invece, raccolgo lo spunto ed elaboro la mia personale versione. Tutto questo è successo, qualche tempo fa, con le brioche di riso e ricotta della mitica Federica. Le ho viste, me ne sono innam oratae ho capito che sarebbero potute essere mie!!!! Le modifiche ci sono state, dalle farine al lievito, dallo zucchero all'olio, e anche i tempi di lievitazione, proprio per la scelta della qualità e della quanità del lievito, sono stati adattati. Ma se tutto questo ha preso forma, è solo grazie a lei. E queste brioches, ve lo garantisco, sono qualcosa di pazzesco, travolgente e sconvolgente. Sono la mia colazione domenicale perfetta, un incontro di leggerezza, fragranza e delicatezza. Ne ho sfornato una quantità infinita e sono felice di averlo fatto: il congelatore è pieno di nodini al cocco e..... in quanti mi chiederete un cappuccino?

Con questa ricetta partenzo alla raccolata di Panissimo
che per il mese di maggio è ospitata da Sandra



Ingredienti

300 g di farina Petra 1
208 g di semola di grano duro di Castelvetrano
150 g di latte di cocco
85 g di ricotta vaccina
45 g di cocco rapè
125 g di malto di riso
70 g di olio di semi di soia
50 g di lievito madre secco naturale
4 g di sale
2 albumi

Per la finitura
1 tuorlo
1 cucchiaino di cocco rapè
1 cucchiaino di zucchero di canna

Preparate il lievitino, mescolando 50 g di Petra 1 e 40 g di lievito madre essiccato. Unite 50 g di malto di riso e 60 g di latte di cocco, quindi impastate fino ad ottenere un composto omogeneo. Lasciate lievitare per almeno 1 ora e mezzo (per me 2 ore).
Preparate tutti gli altri ingredienti.
Una volta che il lievitino sarà pronto, aggiungete il restante malto di riso e le farine, mescolate tra loro, al cocco rapè e ai 10 g rimanenti di lievito madre, alternandole prima agli albumi, poi alla ricotta. In ultimo aggiungete l'olio, a filo, lasciando che venga assorbito perfettamente. Concludete con il sale.
Impastate fino a quando l'impasto sarà ben incordato, quindi rovesciate tutto in una ciotola, copritela con un foglio di pellicola trasparente e lasciatela riposare per 6 ore, fino al raddoppio.
Una volta che la vostra pasta sarà gonfiata, trasferitela su un piano di lavoro e allargatela leggermente con le dita. Arrotolatela in un verso, quindi nuovamente nel verso opposto.
   Lasciate l'impasto sulla spianatoia, copritelo con la boule e lasciatelo lievitare per altre 3 ore.
A questo punto stendete l'impasto in una sfoglia di circa un centimetro di spessore. Coprite la superficie con il mix di cocco e zucchero di canna, quindi ritagliate delle strice larghe al massimo un paio di centimetri.
Attorcigliate su se stesse ciascuna striscia, quindi chiudetele formando un nodo. Procedete fino a terminare l'impasto.
Sistemate tutti i nodini appena creati su una placca da forno foderata. Lasciateli a distanza l'una dalle altre. Copritele con un foglio di pellicola trasparente e lasciatele riposare per 9 ore circa. Io le ho lasciate tutta la notte.
In genere riservo a questa fase di lievitazione un posto in frigorifero, ma vedendo la compattezza dell'impasto, ho lasciato la teglia nel forno spento, tutta la notte. Al mattino mi sono trovata delle belle briochine gonfie e vive, e assolutamente composte.
Portate il forno alla temperatura di 180°. Nel frattempo spennellate con il tuorlo la superficie di ciascun nodino.
Infornate e lasciate cuocere per 15 minuti circa, facendo attenzione che la cottura sia uniforme.
Quando saranno ben dorate in superficie, sfornatele e.... lasciatele raffreddare. O, almeno, provateci!

Vi posso garantire che solo "pesando" la leggerezza di ciascuna brioche e lasciandovi avvolgere dal profumo sprigionato, sarà una tentazione irrefrenabile, quella di spezzarne un tentacolino.
  
Va bene, la dirò tutta, io non ho saputo resistere ^_^

E così, in questo gesto istintivo e incontrollabile, mi sono trovata a inserire, nel cuore della brioche calda di forno, un quadratino di cioccolato fondente..... Riuscite ad immaginare l'esplosione di meraviglia? :D

Golosa io? Naaaaa.... Sono piccoli piaceri di vita!!
Cedete. Deliziatevi. Coccolatevi.
In leggerezza. In consapevolezza.

abc

Fingers di daikon con crema di piselli e anima filante: coccole, capricci e piaceri in una scelta di consapevolezza

Metti inseme una debolezza, cui cedi a cadenze più o meno regolari (dipende dalla gestione della carenza affettiva), al desiderio di dare più forme possibili ad una nuova scoperta, e al piacere di contribuire ad un progetto in cui credi fermamente e che cerchi di sostenere al meglio. Aggiungi il piacere di sperimentare nuovi abbinamenti, il divertimento che certe sfide generano, e la volontà di portare in tavola qualcosa di sfizioso e leggero. Ecco, viene fuori proprio questo!
Il daikon, questa radice a me sconosciuta (fino a poco tempo fa): più lo guardo più ne traggo ispirazione. Particolare nel sapore, ma anche così leggero da essere elaborato e utilizzato in modi e con abbinamenti tra i più svariati. Questa volta, per dare spazio ad uno dei prodotti di stagione, ho voluto utilizzare i piselli, proponendo così una nuova ricettina per la raccolta l'Orto del bimbo intollerante, promossa da Manu e Lety. Un finger, che per me è stato un pasto completo, che mettesse insieme ingredienti salutari, leggerezza e sfiziosità. E la mia debolezza, quel cuore filante che è rappresentato dal Fontal, rigorosamente Nazionale ^_^ Siete pronti a cedere alla tentazione?

Con questa ricetta contribuisco alla raccolta del mese di maggio de


Ingredienti

1 sezione di Daiko (basteranno circa 5 centimetri)
sale nero di Cipro
1 cucchiaino di senape dolce
1 cucchiaino di olio evo
1 cucchiaino di insaporitore vegetale (per me autoprodotto)
80 g di piselli freschi
40 g di patate
50 g di Fontal Nazionale
parmigiano

Prelevate la parte di Daikon da utilizzare e sbucciatela. Mescolate la senape all'olio, al sale nero e all'insaporitore.
Coprite la circonferenza del Daikon, lasciando pulita la base. Avvolgete tutto in un foglio di pellicola trasparente e lasciate insaporire tutto per almeno 6 ore. Se voleste potrete preparare tutto anche il giorno prima.
Pulite e tagliate a dadini la patata, quindi fatela bollire in acqua salata insieme ai piselli fino a quando saranno entrambi perfettamente morbidi.
   Riprendete la radice di daikon, eliminate la pasta di senape e tenetela da parte. coprite la superficie insaporita con del sale nero e strofinate con le mani. A questo punto affettate finemente il daikon e sistemate le fettine su una placca da forno.
Passatele in forno, a 180°, fino a quando saranno diventate asciutte, quasi chips.
Tagliate il Fontal in cubotti, in egual numero dei dischi di daikon.
Frullate i piselli insieme alle patate (a piacere aggiungete un filo di olio), sistemate di sale se fosse necessario e, sempre a piacere, aggiungete sapori. Quando le chips saranno pronte estraetele dal forno e iniziate a comporre il vostri fingers.
Sistemate su ciascuna chips un cubetto di formaggio, quindi coprite tutto con un generoso cucchiaino di crema di piselli.
Coprite tutto con una generosa grattugiata di parmigiano, fate gratinare per pochi istanti in forno, quindi servite.

Potrete proporli su un piatto da portata o su cucchiaini singoli, in perfetto stile finger food. A voli la scelta.

Divertitevi a sorprendervi e a sorprendere i palati dei vostri ospiti! L'insieme di sapori e consistenze è di certo magico e insolito!



abc

Riso integrale al cardamomo con pesto di sedano: ad ogni richiesta la giusta risposta, ma con rispetto

Si va un po' a fasi anche qui. Sebbene la selezione varia e controllata di ingredienti nella dispensa mi porti ad essere sempre il linea con i miei principi, ci sono fasi della vita in cui sono più da legumi, fasi in cui non vedo altro che verdura e fasi in cui il cereale mi appaga quanto nient'altro. Ho appena attraversato la fase "riso". Con la proposta del riso rosso ve ne avevo dato un piccolo accenno. Con questo ve ne do conferma. Ovviamente è bandito il riso bianco (salvo rarissime eccezioni di tutto rispetto per qualità del prodotto). Amo la ricchezza dei sapori integrali, amo il riso antico, amo quel valore che rende prezioso un alimento non solo al palato, ma anche per il corpo. Con il tempo ho imparato ad attingere tutta questa meraviglia senza sentirmi attratta e dipendente da alimenti raffinati. E, vi dirò, provo una sensazione di incontenibile fierezza quando in tavola arriva un piatto che appaga la vista, l'olfatto e il gusto, centrando in pieno la mia missione salutismo.
Quello che propongo oggi è un riso piemontese, che ho acquistato in una piccola bottega di paese, esattamente del mio paese d'infanzia. Un paese che non è mai stato all'avanguardia per la proposta di prodotti tipici, biologici, a km 0, ma che oggi mi stupisce. E mi stupisce nell'amore messo a disposizione quando ci si apre a persuasioni di questo tipo: è un po' come tornare ai tempi di vecchie generazioni e gustarne le insuperabili magie. Oggi non solo cedo a questa tentazione, ma ve ne parlo cercando di tramandare il messaggio che io ho colto: rispettiamo la terra che ci ospita, rispettiamone la natura e scopriamo le meraviglie che ci regala in totale purezza.

Ingredienti

60 g di riso integrale piemontese
50 g di porro
25 g di foglie di sedano verde
10 g di nocciole
10 g di semi di canapa
1 cucchiaino di insaporitore vegetale (per me autoprodotto)
sale rosa dell'Himalaya
noce moscata
2 bacche di cardamomo
olio evo

Sciacquate il riso e mettetelo a bollire in abbondante acqua salata. Portatelo a cottura, secondo i tempi indicati. Si tratta di un riso che richiede almeno 25 minuti di cottura.
   Pulite il sedano, prelevate le foglie, lavatele e asciugatele bene. Inseritele in un boccale, insieme alle nocciole, ai semi di canapa, all'insaporitore vegetale e al porro tagliato a tocchetti. Aggiungete sale a piacere e tritate tutto, fino ad ottenere una crema omogenea. Fate scaldare in una padella un filo di olio evo, quindi versate il pesto e lasciatelo sulla fiamma bassa per circa una decina di minuti, bagnandolo con qualche cucchiaio di acqua per mantenerlo morbido. Assaggiate ed eventualmente correggete di sale.
Quando il riso sarà cotto scolatelo e conditelo con un cucchiaino di olio. Unite una grattugiata di noce moscata e i semi di cardamomo, accuratamente pestati e frantumati. Mescolate tutto e lasciate insaporire per qualche minuti. Ora potete procedere alla composizione del piatto. Personalmente non ho voluto condire il riso con il pesto, ma ho scelto di presentarlo a strati per mettere in risalto i sapori utilizzati.
Così l'aroma del riso speziato rimane perfetto, ma si accosta meravigliosamente alla delicatezza del pesto. E lo stesso pesto mantiene la sua freschezza, dando varietà, ma anche appoggio, all'intensità del riso.

Presentatelo con una grattugiata di parmigiano (sempre che non ne vogliate una versione vegana) e gratinatelo velocemente. Servitelo con una bella e dolce foglia di sedano e accomodatevi: certe bontà richiedono attenzione e tempo.


abc

Crostata con crema di cioccolato e amarene: le prospettive che cambiano gli approcci all’ispirazione

Il mio modo di andare contro corrente si manifesta nei più svariati modi. Leggo sempre di ricette che possano tornare utili per utilizzare gli albumi avanzati dalle varie preparazioni in cui solo il tuorlo è contemplato. Ecco, io invece, terminate le mie scorte di albume pastorizzato che utilizzo per la colazione proteica quotidiana, mi sono trovata a dover rompere delle uova (esattamente due al giorno per un paio di giorni) separando le due parti e utilizzando unicamente gli albumi. Ed ora, di questi tuorli, che ne faccio? Non ci ho messo molto ad ingegnarmi, lo confesso. Fossi stata costretta ad utilizzarli per qualcosa che avrei consumato io stessa ci avrei pensato un po' di più, ma dal momento che l'occasione di condivisione mi ha messo davanti l'opportunità di provare qualcosa di più classico e conforme alle tradizioni, non mi sono tirata indietro. Questa volta l'unico senza è circoscritto al burro (oltre ai latticini), perché su quello, davvero, non transigo. Ma l'impiego del tuorlo per la preparazione di questa frolla, oggi, è stata una scelta voluta e consapevole.
L'organizzazione di una cena con un gruppo di professionisti con i quali condivido un progetto lavorativo, per conto e in qualità di Mai Soli nel Mondo (progetto di cui vi parlerò quanto prima), mi ha portato ad una valutazione razionale: tanti begli ometti famelici di ogni genere di piatto che non debba rispettare particolari canoni di salutismo e qualsivoglia restrizione nutrizionale, vuoi che non apprezzino un dolce di questa portata? E allora viaaaaaaaaaaa, è la volta buona che anche io possa dire: l'ho fatta, e l'ho fatta con così tanti tuorli da fare rabbrividire la più audace delle pasticcere!!! :D
Ah, giusto per dovere di cronaca, i famelici ometti non mi hanno lasciato neanche le briciole (giuro!!). Dite che sarà piaciuta?

Ingredienti

Per la pasta frolla all'olio
200 g di Petra 1
100 g di farina d'orzo integrale
150 g di semola di grano duro
100 g di zucchero di canna grezzo
100 g di tuorlo d'uovo
100 g di olio di semi di soia
1 cucchiaino di farina di limoni
1 g di sale rosa

Per il ripieno
2 albumi
360 g di cioccocrema (fatta in casa)
10 g di amarene sciroppate
40 g di sciroppo di amarena

Mescolate le farine, lo zucchero, la farina di limoni e il sale. Unite i tuorli e iniziate ad impastare. Aggiungete a filo l'olio e continuate a lavorare l'impasto fino ad ottenere un panetto compatto.
Avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo riposare in frigorifero almeno un'ora.
Se già non l'aveste pronta, preparate la crema di cioccolato secondo la ricetta oppure seguendo la vostra ricetta di fiducia. Versatela in una ciotola capiente e unitevi lo sciroppo di amarena. Mescolate tutto fino ad amalgamare perfettamente il tutto. Tenete da parte.
Stendete la frolla all'olio e rivestite la teglia (io ne ho usata una di circa 32 cm x 50 cm). Lasciate i bordi alti.
   A parte montate a neve gli albumi, non troppo ferma. Incorporateli alla crema di cioccolato e mescolate delicatamente fino ad ottenere un composto omogeneo. Versatelo sopra la pasta frolla e distribuitelo uniformemente su tutta la superficie. Tagliate le amarene in 4 parti e incastonatele sulla farcitura.
Portate il forno a 180° e, una volta in temperatura, infornate la teglia. Cuocete per almeno 30 minuti, ma controllate che la pasta non scurisca troppo: con alcuni forni potrebbe bastare questo tempo, con altri potrebbero volerci anche una decina di minuti in più.
Una volta che la pasta risulterà cotta, estraete la teglia e lasciate raffreddare la crostata.
Sapendo di dover presentare a mo' di centrotavola il dolce, l'ho porzionata in quadratini che ho presentato su un vassoio. Decidete voi come procedere.

Alla fine quello che rimane è un intrigante gioco di sapori, tra l'intensità del cioccolato e la dolcezza dell'amarena, e un'irresistibile antagonismo di consistenze, tra il guscio friabile della frolla e la cremosità della farcitura.
Tutto il resto sarà il vostro palato a suggerirvelo. E a memorizzarlo ^_^abc

Straccetti di pollo con paglia di soia e asparagi: mettere insieme necessità, priorità e soddisfazione

Non sempre la cucina è pianificazione, meditazione, ricerca, attesa. A volte è necessità, che si traduce in improvvisazione. Per questo ritengo fondamentale che la dispensa sia sempre ben fornita. Per questo insisto sul fatto che quel "ben" non voglia dire "tanto", ma "di qualità". In uno dei miei rari approdi sui piatti di carne, questa volta ho reso estemporanea una combinazione di pollo e ingredienti preziosi, cotti in modo salutare e, soprattutto, senza che tutto questo richieda più di 30 minuti di tempo per la preparazione.
Il pollo mi piace morbido e, visto che è necessario che sia ben cotto, preferisco che i tagli siano spessi e irregolari. Il passaggio farina e rosolatura è il segreto per renderlo sfizioso e l'abbinamento con della buona verdura di stagione, appena ritoccata al vapore (procedimento che non implica alterazioni delle proprietà nutrizionali) garantisce Successo, Sapore, Soddisfazione. I miei amati germogli, che spesso non riesco a fare andare oltre la semplice versione croccante (in padella o in forno), questa volta mi hanno aiutato a rendere speciale la portata e il tocco sfizioso dei semi di sesamo, beh, è il dettaglio che bilancia perfettamente sapori e consistenze.
Veloce da portare in tavola, un salvacena a tutti gli effetti dal risultato sorprendente!

Ingredienti

2 sovraccosce di pollo (senza pelle)
5 asparagi
50 g di germogli di soia
2 cucchiai di farina di riso
1 cucchiaio raso di semi di sesamo
sale rosa dell'Himalaya
olio evo

Disossate le sovraccosce di pollo e tagliatele in piccoli pezzi, della forma e dimensione desiderata. Infarinateli con buona parte della farina (in parte tenetela per i germogli), quindi gettateli in una padella con un flo di olio evo molto caldo.
Fateli saltare a fiamma viva fino a quando saranno poco oltre il colore rosato. Nel frattempo lavate germogli e asparagi e cuoceteli a vapore per tre o quattro minuti. Infarinate i germogli nella farina di riso tenuta da parte, mentre gli asparagi andranno tagliati in bastoncini di qualche centimetro di lunghezza, e poi sezionati in quarti, in modo da ottenere una delicata julienne.
Unite germogli e asparagi al pollo, aggiungete i semi di sesamo e perfezionate con un altro po' di sale. Fate saltare velocemente per un paio di minuti (e comunque fino a quando il pollo sarà cotto e i germogli ben rosolati).
Non vi rimane che impiattare e servire.
Pochi istanti per un piatto saporito e appagante, che saprà conquistare grandi e piccini e che potrete personalizzare con sapori e verdure di vostro gradimento.

La semplicità di cottura mantiene inalterati i sapori e la delicatezza degli ingredienti rende leggero e sfizioso ogni boccone. A voi la libertà di replica e di personalizzazione ^_^ Perché anche un momento di necessità merita di essere affrontato senza rinunce.

abc

Riso rosso Thai al verde di menta e asparagi: sapori, aromi e colori perfettamente incastonati nel piatto

Mi piace, nell'aprire la dispensa ricca di scorte preziose e sane, incontrare colori vivaci. Mi basta posare gli occhi su quegli innumerevoli sacchetti per intraprendere un viaggio che abbracci sapori intriganti e li leghi a sfumature cromatiche intense.
Una delle mie più gradite scoperte fu, ormai parecchio tempo fa, il riso rosso Thai, il Jasmine. Dopo aver assaggiato l'intensità del riso Venere, ho iniziato a cedere e apprezzare infinite qualità di questo prezioso cereale. E ciascuna di queste mi affascina e mi ispira condimenti particolari. Perché sia chiaro, un condimento non vale l'altro e un sapore sta bene con il rosso, ma meno con il nero, e meno ancora con l'integrale. Il riso rosso rimane tra i miei preferiti: delicato, profumato, intenso e pieno. Il chicco solletica il palato e regala aromi incantevoli. E' stato un attimo immaginare questo abbinamento. Travolgente. Il rosso che si accosta al verde, legando dolcezza e delicatezza. La menta mette in risalto ogni dettaglio di sapore. La nocciola richiama l'aroma del riso e completa la pienezza del piatto. L'asparago? Il tocco finale: freschezza e leggerezza. Questo riso parla da sé.

Ingredienti

60 g di riso rosso Thai
10 g di nocciole
5 foglie di menta
4 asparagi
1 cucchiaino di olio evo
sale rosso delle Hawaii

Cuocete il riso secondo le indicazioni riportate sulla confezione. Considerate che è un riso che richiede u tempo piuttosto lungo di cottura. Nel frattempo occupatevi del condimento. Pulite gli asparagi, eliminando i fondi più coriacei e tagliateli in piccole rondelle, lasciando le punte da parte.
Lavate le foglie di menta e asciugatele accuratamente.Tagliatele a coltello insieme alle nocciole, creando briciole non troppo fini. Scaldate in una padella l'olio, quindi unitevi menta e nocciole. Fate insaporire bene tutto a fiamma bassa, quindi aggiungete gli asparagi. Unite un paio di cucchiai di acqua, salate, coprite con un coperchio e lasciate cuocere tutto fino a rendere morbidi gli asparagi.
   Quando il riso sarà cotto scolatelo e unitelo al resto degli ingredienti. Fate saltare tutto a fiamma alta per un paio di minuti, facendo rosolare bene tutto. I chicchi del riso dovranno risultare sfiziosamente croccanti.
Spegnete la fiamma e impiattate. Decorate il piatto con foglie di menta e con le punte degli asparagi tenute da parte, quindi servite e assaporate ben caldo. Gli aromi saranno perfettamente armonizzati e regaleranno al palato una piacevolissima sensazione, delicata e avvolgente.

La presenza di ingredienti semplici e salutari rende questo piatto adatto per chi segue un regime di alimentazione controllato: molte virtù a contenute calorie.
Come potersi concedere un piacevole momento di gusto, senza rinunciare alla pienezza di sapori esaltanti.

E poi non trovate anche voi che i colori di questo piatto siano appaganti? Un invito a nutrire non solo il corpo, ma anche l'anima.


abc

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