Si cerchino una momentanea distrazione da questa pagina gli amici vegani e vegetariani per questa mia parentesi carnivora. Rara, ma comunque presente, a cadenza regolare, nel mio quadro alimentare.
"Lo farai felice, Massimo. Perché non gli lasci rimasugli". Già, il mio macellaio di fiducia, che mi vede solo quando finisco le scorte di pollo, è felice che io gli dica "separami tutto, petto, ali, cosce, sovraccosce. E..... dammi anche il collo, che ho voglia di un buon brodo". Le zampe se le tiene strette, ma la prossima volta non la scampa. Non è forse della gallina che non si butta via niente? Ahahahahahah. I suoi polli sono buoni, non c'è dubbio e io mi diverto ad arricchire la loro semplicità con sapori sempre nuovi, talvolta bizzarri, sempre appaganti. Questa volta è nata la sfida di una farcitura audace. La dolcezza della frutta, la nota pungente del cavolo verza, la croccantezza delle nocciole e una crosticina sfiziosa a mo' di panatura all'esterno. Beh, io mi avvalgo della preziosa alleanza con una friggitrice ad aria calda che rende tutto più leggero e lascia, così, che i sapori delle materie rimangano liberi di esprimersi naturalmente. Per chi ancora non avesse ceduto ^_^ il forno può sempre rappresentare una valida alternativa. Insomma, trovate il vostro escamotage, ma provate questo piatto: rimarrete meravigliati!
Ingredienti
170 g di petto di pollo intero
50 g di nocciole sgusciate
30 g di frutti rossi essiccati
1 spicchio d'aglio
2 foglie di alloro
40 g di foglie di cavolo verza
20 g di miele d'arancia
1/2 cucchiaino di foglie di aneto essiccato
albume d'uovo
sale rosa
pepe
1 cucchiaio di fiocchi d'avena
1 cucchiaio di pangrattato (io di riso)
olio evo
4 foglie di cavolo verza
1/2 pera Williams
Fate ammorbidire in acqua i frutti rossi, per almeno un paio d'ore. Strizzateli e insetiteli in un boccale. Aggiungete le nocciole, l'aglio, le foglie di alloro, l'aneto, il sale, il pepe e tritate tutto.
Lavate le foglie di cavolo verza, asciugatele bene e tagliatele a striscioline. Unitele al trito di frutti rossi e frullate nuovamente, aggiungendo anche il miele.
Incidete il petto di pollo in modo da ricavare una tasca. Farcitelo con il trito appena preparato e chiudetelo sigillandolo bene con un filo o con degli stuzzicadenti.
Sistemate su un piatto il pangrattato e i fiocchi d'avena e mescolateli tra loro. A parte versate del tuorlo d'uovo (io uso quello pastorizzato, ma in alternativa potreste usare un uovo o una parte di questo), passateci il petto di pollo farcito. Rotolatelo nel pangrattato e lasciatelo riposare per una decina di minuti. In questo modo la panatura aderirà bene alla carne.
Irrorate leggermente la superficie con dell'olio evo, quindi cuocete per 30 minuti nel cestello della friggitrice ad aria calda, oppure in forno, a 200°.
Nel frattempo lavate le restanti foglie di cavolo verza, asciugatele e tagliatele a julienne. Tagliate a bastoncini anche la pera e unitela al cavolo. Condite con olio, sale e pepe a piacere.
Quando avrete ottenuto una bella crosticina dorata, estraete il pollo farcito e lasciatelo riposare qualche minuto.
Tagliate la vostra tasca a fettine non troppo sottili e servite accompagnandolo con l'insalata.
Dolcezza, pienezza, freschezza, per un piatto che vi sorprenderà.abc
Ci sono cose che mi affascinano a prima vista. Per le altre trovo sempre una scusa, una priorità maggiore, una strategia per metterle da parte. Ma quando qualcosa catura la mia attenzione in modo così travolgente, l'imperativo è FARLO. E anche al più presto. E' come se le mie mani pensassero con una mente a se stante. Come se mi portassero comunque lì, a quella prova.
Fu così che, quel giorno di parecchie settimane fa, guardando un documentario sulle tradizioni culinarie mondiali, mi imbattei in una tecnica particolarmente semplice per affumicare. Mi ci vedete, nel bel mezzo della stagione autunnale, ad andare a prendere i mezzi per mettermi alla prova? Certo, non sapete ancora di cosa stia parlando, ma...... cosa pensereste nel vedermi saltellare con in braccio il mio bottino, bella gaudente e noncurante della perplessità di chi ha dovuto rispondere alla mia richiesta "scusi, dove posso trovare la carbonella?". Sì, la carbonella. Nel bel mezzo del mese di novembre. Mi diverto come una pazza a mostrarmi insolita tra gli sguardi sbigottiti dei normali.
Confesso che questo non è il primo piatto per cui ho adottato questa tecnica. Ormai posso dire che sia collaudata a dovere. Anche se sto pensando di affinare la tecnica procurandomi legnami che possano dare aromi particolari agli alimenti. Per il momento mi accontento. L'aroma di affumicato regna in casa (e nel frigorifero) per almeno una settimana, ahahahahahah, ma io sono felice, tutto il resto è un dettaglio!!
Ingredienti
45 g di riso basmati integrale
130 g di acqua
sale grosso
1/2 cucchiaino di cannella
peperoncini sott'olio (io ho utilizzato quelli della mia mamma)
30 g di melagrana
2 noci
1/2 mela renetta
farina di riso
2 pezzi di carbonella
burro chiarificato o margarina
La preparazione del riso richiede 24 ore di riposo, regolatevi!
Prendete 2 pezzi di carbonella e metteteli su una fiamma viva, fino a farli diventare roventi. Ci vorranno almeno 20 minuti, prima che siano pronti, per cui iniziate da questo passaggio.
Mettete il riso in una casseruola e versateci l'acqua. Portate a bollore, quindi salate e coprite con un coperchio. Abbassate la fiamma e cuocete per circa 25 minuti.
Quando sarà pronto spegnete il fuoco e conditelo versando la cannella e il peperoncino, in quantità a piacere, con il relativo olio. Mescolate affinché tutti i sapori vengano ben distribuiti.
Posate una ciotolina nel mezzo di un piatto fondo capiente, quindi sistemate il riso appena condito tutto intorno. Trasferite i due pezzi di carbonella roventi nella ciotolina e versateci sopra un cucchiaino abbondante di burro chiarificato (o margarina). Coprite immediatamente con un foglio di carta stagnola, sigillando bene i bordi in modo da non fare fuoriuscire il fumo.
Sistemate il piatto in frigorifero e lasciatelo riposare per 24 ore.
Quando sarà ora del pranzo (o della cena), pelate la mela renetta e tagliatela a dadini. Infarinatela nella farina di riso e saltatela in padella con un cucchiaio di olio evo, a fiamma viva. Salatela a piacere.
Dopo un paio di minuti versate il riso, le nochi spezzettate e mescolate. Fate insaporire per qualche istante, quindi aggiungete la melagrana. Ancora un paio di minuti, per insaporire tutto, e il piatto è pronto.
Trasferite il riso in un piatto e servite.
Io mi sono divertita ad impiattare la pietanza con uno stampo a forma di... mela ^_^ A voi la libertà di assecondare la fantasia.
Decorate il piatto con due fettine di mela grigliate e qualche chicco di melagrana fresca e gustate.
Si tratta di un insieme particolare di sapori: il dolce che si fonde all'affumicato e il tocco di peperoncino che lega tutto alla perfezione.
Io ho trovato che in questo piatto ci sia poesia e meraviglia. Novità e stupore. E credo che questa tecnica mi accompagnerà per altri piatti.
Siete avvisati!!!
abc
Fu così che, quel giorno di parecchie settimane fa, guardando un documentario sulle tradizioni culinarie mondiali, mi imbattei in una tecnica particolarmente semplice per affumicare. Mi ci vedete, nel bel mezzo della stagione autunnale, ad andare a prendere i mezzi per mettermi alla prova? Certo, non sapete ancora di cosa stia parlando, ma...... cosa pensereste nel vedermi saltellare con in braccio il mio bottino, bella gaudente e noncurante della perplessità di chi ha dovuto rispondere alla mia richiesta "scusi, dove posso trovare la carbonella?". Sì, la carbonella. Nel bel mezzo del mese di novembre. Mi diverto come una pazza a mostrarmi insolita tra gli sguardi sbigottiti dei normali.
Confesso che questo non è il primo piatto per cui ho adottato questa tecnica. Ormai posso dire che sia collaudata a dovere. Anche se sto pensando di affinare la tecnica procurandomi legnami che possano dare aromi particolari agli alimenti. Per il momento mi accontento. L'aroma di affumicato regna in casa (e nel frigorifero) per almeno una settimana, ahahahahahah, ma io sono felice, tutto il resto è un dettaglio!!
Ovviamente la presenza importante della mela fa di questo piato una proposta importante per l'iniziativa di Valentina e la raccolta di 50 sfumature di.... mela
Ingredienti
45 g di riso basmati integrale
130 g di acqua
sale grosso
1/2 cucchiaino di cannella
peperoncini sott'olio (io ho utilizzato quelli della mia mamma)
30 g di melagrana
2 noci
1/2 mela renetta
farina di riso
2 pezzi di carbonella
burro chiarificato o margarina
La preparazione del riso richiede 24 ore di riposo, regolatevi!
Prendete 2 pezzi di carbonella e metteteli su una fiamma viva, fino a farli diventare roventi. Ci vorranno almeno 20 minuti, prima che siano pronti, per cui iniziate da questo passaggio.
Mettete il riso in una casseruola e versateci l'acqua. Portate a bollore, quindi salate e coprite con un coperchio. Abbassate la fiamma e cuocete per circa 25 minuti.
Quando sarà pronto spegnete il fuoco e conditelo versando la cannella e il peperoncino, in quantità a piacere, con il relativo olio. Mescolate affinché tutti i sapori vengano ben distribuiti.
Posate una ciotolina nel mezzo di un piatto fondo capiente, quindi sistemate il riso appena condito tutto intorno. Trasferite i due pezzi di carbonella roventi nella ciotolina e versateci sopra un cucchiaino abbondante di burro chiarificato (o margarina). Coprite immediatamente con un foglio di carta stagnola, sigillando bene i bordi in modo da non fare fuoriuscire il fumo.
Sistemate il piatto in frigorifero e lasciatelo riposare per 24 ore.
Quando sarà ora del pranzo (o della cena), pelate la mela renetta e tagliatela a dadini. Infarinatela nella farina di riso e saltatela in padella con un cucchiaio di olio evo, a fiamma viva. Salatela a piacere.
Dopo un paio di minuti versate il riso, le nochi spezzettate e mescolate. Fate insaporire per qualche istante, quindi aggiungete la melagrana. Ancora un paio di minuti, per insaporire tutto, e il piatto è pronto.
Trasferite il riso in un piatto e servite.
Io mi sono divertita ad impiattare la pietanza con uno stampo a forma di... mela ^_^ A voi la libertà di assecondare la fantasia.
Decorate il piatto con due fettine di mela grigliate e qualche chicco di melagrana fresca e gustate.
Si tratta di un insieme particolare di sapori: il dolce che si fonde all'affumicato e il tocco di peperoncino che lega tutto alla perfezione.
Io ho trovato che in questo piatto ci sia poesia e meraviglia. Novità e stupore. E credo che questa tecnica mi accompagnerà per altri piatti.
Siete avvisati!!!
Con questa ricetta partecipo al contest di La Taverna degli Arna
Categoria primi piatti
abc