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Mini capresi al forno: prospettive, incontri e avvicinamenti di una stagione fuori stagione

Quando Maometto non va dalla montagna, la montagna va da Maometto. Così, se l'estate non viene a noi, noi andiamo verso l'estate. Ecco qual è stato il mio pensiero costante di questi mesi. La caprese è uno dei piatti veloci più desiderato sulle tavole italiane. Ma a dire il vero quest'anno non ho mai veramente necessitato di tutta questa freschezza. I sapori, però, quelli si cercano sempre e si rincorrono in tutti i modi. Che estate (o finta estate) sarebbe, senza pomodoro e mozzarella? Ecco allora che ho voluto contestualizzare una caprese, personalizzandola con sapori che richiamano l'estate e che appagano i miei personali gusti. Basilico e semi di zucca legano questi bocconcini  e rendono particolare un piatto tipicamente stagionale, in versione fuori stagione. Semplici, veloci, creano assoluta dipendenza. Il profumo si sprigiona durante la cottura e rapisce senza rimedio. Che sia un lento procedere verso nuovi sapori stagionali? In ogni caso è un piacevole modo per gustare gli ultimi attimi di estate. O finta estate.


Ingredienti

5 pomodorini dolci di Valpolicella
100 g di mozzarella light
20 foglie di basilico
10 g di semi di zucca
pepe
sale

Prendete i pomodorino, privateli del verde e lavateli.
   Tagliate la sommità e, con uno scavino, private della polpa tutti i pomodori, facendo attenzione di non rompere i pomodori stessi. Salateli all'interno e lasciateli scolare, a testa in giù, per almeno mezz'ora, in modo che perdano buona parte della loro acqua di vegetazione.
Lavate e asciugate bene le foglie di basilico. Pestatele, in un mortaio, insieme ai semi di zucca.
Aiutandovi con un cucchiaino, inserite in ciascun pomodorino un po' di pesto. Cercate di "sporcare" bene le pareti interne.
Tagliate la mozzarella in tocchetti e strizzatela leggermente, in modo da farle perdere l'acqua in eccesso.
Salatela, quindi inserite in ciascun pomodorino un tocchetto, premendolo bene affinché riempia bene tutto l'incavo.
Sistemate i pomodorini in una pirofila, in modo che rimangano dritti. Cospargeteli con una macinata di pepe.
Accendete il forno e portatelo alla temperatura di 180°. Infornate e cuocete i pomodorini per 20 minuti, su un ripiano alto in modo che la superficie diventi dorata.
Sfornate e impiattate. Accompagnateli con verdura fresca o saltata. Io li ho accostati ai miei amati germogli di soia al forno.

Lasciateli intiepidire leggermente, quindi assaporateli nel pieno della loro intensa semplicità.

Piccole briciole d'estate sulle vostre tavole e grandi momenti di vera soddisfazione.


abc

Spiedini di fiori di zucca ripieni di patate e feta: tempo che scorre, emozioni che scaldano, ricordi che segnano

La scelta di questo piatto, da proporre oggi, non è casuale. Questo piatto è speciale. La preparazione di questo piatto, lo è stata. E, speciale, è questo giorno, questo venerdì 29 agosto.
Sarebbe stato il 38mo anniversario di matrimonio dei miei genitori. Mi è sempre piaciuto festeggiare insieme a loro e questa ricorrenza è sempre stata motivo di semplici e grandi condivisioni. Da oggi questo giorno rappresenta qualcosa di più: laddove il destino toglie, noi uniamo. Papà non c'è più, ma oggi, da.... oggi, lui sarà libero sulle sue montagne, nel suo paese di origine, quello per cui ha sempre avuto un amore incontenibile. Siamo tutti insieme, oggi, proprio su quel lago a cui appartengono tanti ricordi.
Questo piatto è stato pensato e preparato insieme a mamma. Quattro mani e la gioia di condividere piccoli momenti e semplici piaceri. I fiori di zucca mi legano, in qualche modo, a momenti vissuti con loro: appena la scorsa estate, nella passeggiata mattutina intorno al lago, proprio lo stesso lago che ci vede oggi ancora insieme, arrivavamo davanti all'orto di mio zio e, attratta da quelle macchie arancioni, mettevo in moto papà affinché cogliesse tutto quello che si potesse cogliere (zio avvisato!!!! "Ti rubo un po' di fiori.... tanto tu non li mangi... vero???" ^_^). E lui coglieva.
In questi fiori ci sono le sue patate, le splendide patate rosse di cui sarebbe andato fiero. E l'idea di presentarle su uno spiedino ha dapprima reso scettica mamma, poi l'ha conquistata.
Vi lascio questi colori, dentro cui ci sono infinite emozioni. E vi lascio la libertà di assaggiare qualcosa di veramente intenso, delicato e travolgente.

Ingredienti

200 g di fiori di zucca
80 g di feta light
2 patate rosse
1 zucchina
4 foglie di salvia
olio evo
sale

Lavate le patate e mettetele a bollire, con la buccia, in acqua salata. Quando saranno morbide pelatele e schiacciatele. Lavate le foglie di salvia e tagliuzzatele sulle patate. Mescolate tutto e lasciate raffreddare, in modo che insaporiscano.
Togliete dai fiori il fondo e il pistillo. Lavateli delicatamente e tenetene 15 da parte, facendoli asciugare su un canovaccio pulito. Gli altri tagliateli a listarelle e teneteli da parte. Scaldate un cucchiaio di olio in una padella. Lavate e mondate le zucchine, quindi tagliatele a julienne, aiutandovi con una mandolina. Versate in padella e fate saltare a fiamma viva per un paio di minuti, aggiungendo un pizzico di sale. Unite anche i fiori di zucca tagliati a listarelle, abbassate la fiamma e cuocete fino a quando saranno morbidi e avranno consumato la loro acqua di vegetazione. A questo punto spegnete il fuoco e unite tutto alle patate schiacciate.
Aggiungete anche la feta sbriciolata e impastate, fino ad ottenere un impasto omogeneo.
Sistemate, i fiori tenuti da parte, su un piano. Versate sopra ciascuno di essi un po' di farcia. Chiudeteli a fagottino e infilzatene 3 per ogni spiedo.
Portate il forno alla temperatura di 200°. Sistemate gli spiedini su una teglia coperta da carta forno, vaporizzate sipra dell'olio evo e infornate.
Cuocete per circa 15 minuti, controllando che non scuriscano troppo: il fiore tende a bruciacchiare facilmente. Eventualmente girate la teglia per rendere uniforme la cottura.
Quando saranno ben dorati sfornateli e lasciateli appena intiepidire.
Trasferiteli su un piatto da portata tiepido, che mantenga la temperatura degli spiedini, e servite.

Apprezzatene l'avvolgenza e lasciatevi conquistare dalla delicatezza. Non servirà aggiungere altro, sono un'esperienza di sensi, a partire dai profumi.

A me basta guardare queste foto per tornare a quel giorno, e a tutti i giorni racchiusi nei ricordi. Questo piatto, oggi, è per te, papà. Una piccola e stupida cosa che condivido e che ti renderà presente, con noi, oltre noi.

abc

Chips di ceci al rosmarino: le prospettive che regalano grandi soddisfazioni e splendide conoscenze

Posso dire di averla conosciuta con questo piatto, nell'approccio al suo meraviglioso blog. Ci sono alcuni ingredienti che amo particolarmente. La farina di ceci ve l'ho presentata in differenti varianti, l'ultima in ordine di tempo, qui, poco tempo fa, ma anche molto tempo prima, nelle quasi panelle, oppure in un sandwich. L'ho anche proposta nell'impasto di un pane, la treccia al latte. Come sempre accade quando ritrovo questi ingredienti in piatti proposti da altre menti, vengo travolta da un senso di piacere ed entusiasmo. E' come approcciarsi sotto nuove prospettive allo stesso stimolo. Osservo come possa essere interpretato uno stesso soggetto, qianto possa essere valorizzato e quanto possa travolgermi, magari come spunto, magari come forma perfetta. Camiria mi ha colpito nel vivo. Il suo blog è davvero un tripudio di sana, consapevole, innovativa bontà. Quando lessi la ricetta dei suoi stick di ceci alle erbe, ispirata a sua volta da Katy (non so spiegare quante persone meravigliose stia conoscendo grazie all'esperienza di Cuocherellona!!), non ebbi incertezze: avrei replicato, e lo avrei fatto nel giro di poco, pochissimo tempo. Ed è stato così. Ho preparato e assaggiato queste chips molti giorni fa, ormai. Mamma in visita, quattro mani a disposizione e via, il solletico al palato non avrebbe potuto impersonare forma migliore. Nessuna frittura, ma ormai è scontato dirlo, e un desiderio incontrollabile di continuare a spizzicare, addentare, divorare queste croccantissime sfoglie. Quella V nel piatto, cara Camiria, è preziosissima.

Ingredienti

600 g di acqua
100 g di farina di ceci
25 g di farina di riso bio
25 g di farina di mais fioretto
1 spicchio d'aglio
1 rametto di rosmarino
sale
olio evo

Pesate e mescolate le farine tra di loro, cercando di eliminare tutti i grumi. Mettete l'acqua in una pentola capiente, salatela appena e portatela ad ebollizione.
Sbucciate lo spicchio d'aglio e lavate il rosmarino. Tritatene le foglioline, insieme all'aglio e aggiungete tutto all'acqua.
   Quando raggiungerà il bollore, abbassate la fiamma e versate il mix di farine a pioggia, mescolando con una frusta per evitare che si formino grumi. Cuocete, sempre mescolando, per 10 minuti circa.
A questo punto versate la crema ottenuta in una teglia unta. Livellatela bene. Questo passaggio dovrà essere effettuato piuttosto velocemente, poiché la crema tenderà a rapprendersi molto velocemente.
Lasciate raffreddare il composto. Vedrete che diventerà solido. A questo punto è pronto per essere tagliato.
Capovolgete la teglia su un ripiano e, utilizzando un coltello con la lama unta, procedete a tagliare le chips. Più le farete sottili e più diventeranno croccanti. Essendo la prima volta ho provato a prepararne di più e di meno sottili: buonissime entrambi, ma decisamente più sfiziose sottili e croccanti.
Sistemate tutte le chips (abbiate pazienza, ne verrà una vagonata, ma finiranno anche in tempo record!!) su una placca rivestita da carta forno.
Portate il forno alla temperatura di 200° e infornate.
Cuocete per 30 minuti, con la funzione ventilato. Abbiate cura di controllare che la cottura avvenga uniformemente, ed eventualmente a metà cottura girate la teglia.
Sfornate e, se resisterete, attendete che intiepidiscano, o che raffreddino ^_^
Serviteli in un buffet, accompagnateli con una salsina a vostra scelta, assaporateli in semplicità. Insomma, lasciatevi stregare e sappiate che finiranno davvero troppo velocemente.
Ma soprattutto prendete consapevolezza di quanto, anche una sfiziosissima proposta, possa rispettare preziosi canoni etici e salutistici. I vostri ospiti ne rimarranno affascinati.

E anche voi!! ^_^

abc

Insalata di pere e patate con pesto di pistacchi: le quattro P di un piatto perfetto

"Mmmmmmmmmmmmmhhhh, non hai idea di quanto sia buona!!!! Poi condita tiepida, assorbe tutti i sapori.... Dovresti provarla!!". Questo è l'entusiasmo che ha travolto mia mamma quando, alzato il telefono, ha ascoltato, e inevitabilmente assaggiato, l'insalata preparata con le "patate di cui papà sarebbe andato fiero". Un piatto semplice, come semplice è stato pensare alle pere accanto alle patate, come semplice è stato pensare ad un pesto per aromatizzare tutto. Un piatto veloce, che può essere preparato in anticipo e gustato nella sua freschezza. Un modo diverso per gustare delle semplici patate dell'orto. Rosse. Perfette. Lui ne sarebbe andato fiero e, anche se questo non è un genere di pietanza che avrebbe scelto, sono certa che avrà apprezzato. A lui piacevano bollite, tagliate a metà e condite con olio e sale. Allora da qui sono partita e intorno ci ho costruito un teatrino di sapori delicati e completi. Conquistata all'istante!!

Ingredienti

5 patate piccole rosse
1 pera coscia
10 foglie di basilico
3 foglie di salvia
5 g di semi di zucca
10 g di pistacchi
2 cucchiaini di olio evo
sale

   Lavate le patate, con la buccia, e mettetele a bollire in abbondante acqua salata. Fatele cuocere fino a quando diventeranno morbide (dipenderà dalla dimensione delle patate).
Nel frattempo lavate e asciugate bene le foglie di salvia e di basilico. Unitele ai pistacchi e ai semi di zucca e pestatele in un mortaio, con un cucchiaino di olio, fino ad ottenere una crema grossolana. Tenete da parte in pesto.
Lavate una pera e tagliatela a fettine sottili (io non tolgo mai la buccia, ma procedete secondo i vostri gusti).
Quando le patate saranno pronte scolatele e sbucciatele, quando saranno poco meno che roventi ^_^
Tagliatele a fettine sottili e conditele con il pesto.
Salate a piacere, mescolate bene e lasciatele intiepidire.
Unite quindi le fettine di pera, versate un cucchiaino di olio evo e mescolate.
Lasciate raffreddare l'insalata, in modo che i sapori si armonizzino perfettamente, quindi impiattate e servite. E' molto buona e particolare anche tiepida, assecondate le vostre preferenze.
La freschezza della pera, la pienezza della patata e il sapore intenso del pesto, uniti in un boccone di splendida magia.


La semplicità torna a rendersi protagonista. E sempre con un occhio alla salute e alla genuinità ^_^



abc

Cartocci di fiori di zucca ripieni: differenti prospettive di un’estate da scoprire

Quello per i fiori è un amore. Credo sia legato ai ricordi, all'orto di mio nonno, alle frittelle che preparava mia nonna (ed era festa, ogni volta), e poi a quelle di mia mamma, rigorosamente filanti, irresistibili calde, ma tentatrici anche fredde. Ovviamente con i fiori dell'orto di nonno ^_^
Frittelle che porto con piacere nei ricordi, soprattutto da quando le scelte alimentari salutiste hanno accantonato questo genere di alimento. Ma non per questo mi fermo ad un ricordo. Mi piace creare piatti che portino con loro sapori delicati e consistenze sfiziose. Questi fiori sono croccanti, pieni, colorati e.... li ho voluti in veste di streetfood. Cartoccini irresistibili che travolgono e conquistano. Leggeri per la cottura al forno, ma senza che sacrifichino il gusto. Si sposano bene con fresca verdura di stagione, convincendovi che il sano può anche essere buono e che al buono si può cedere senza peccati. In questa fresca estate il forno lavora a pieni regimi: non è forse l'occasione per guardare la vita da una prospettiva differente? Approfittatene ^_^ Non ve ne pentirete!

Ingredienti

100 g di fiori di zucca
100 g di ricotta vaccina
10 g di anacardi tostati
10 foglie di basilico fresco
8 bastoncini di parmigiano
1 bustina di zafferano
sale rosa dell'Himalaya
olio evo
farina di mais fioretto

Lavate le foglie di basilico. Asciugatele delicatamente e tritatele insieme agli anacardi, piuttosto finemente.
Raccogliete il trito in una ciotolina, unite la ricotta e salate a piacere (io ho utilizzato un sale dolce, il rosa himalayano). Mescolate tutto, fino ad ottenere una crema omogenea. Tenete da parte, in frigorifero.
   Prendete i fiori di zucca (in 100 grammi ne dovreste avere circa 13) e allargate delicatamente il fiore. Di 8 fiori eliminate il pistillo, quindi tagliate il gambo e lavate sotto l'acqua corrente, facendoli poi scolare bene. I rimanenti apriteli, eliminate il fondo (gambo e pistillo insieme), lavateli e asciugateli tamponandoli. Tagliate questi ultimi a striscioline e uniteli alla crema di ricotta, mescolando fino ad incorporarli perfettamente.
Preparate un piattino con un paio di cucchiai di farina di mais fioretto e il parmigiano tagliato a bastoncini. Ungete una pirofila con pochissimo olio evo e tenetela sul piano di lavoro. Accendete il forno portandolo ad una temperatura di 190° e iniziate a preparare i fiori.
Con l'aiuto di un sac è poche riempite di farcia alla ricotta ciascun fiore, non completamente affinché non si spezzi. In ogni fiore inserite, quindi, un bastoncino di parmigiano.
Richiudete il fiore attorcigliando delicatamente le cime, impanatelo nella farina di mais fioretto e ponetelo nella pirofila.  Procedete in questo modo fino a terminare fiori e farcia.
Quando il forno sarà in cottura, versate un filo di olio sui fiori e infornate. Abbiate cura di controllare la cottura, poiché il vostro forno potrebe essere più o meno forte e richiedere più o meno tempo per ottenere il risultato croccante. Io ho cotto tutto per circa 20 minuti. Eventualmente, a metà cottura, girate la pirofila, in modo che la doratura venga omogenea.
Dovrete ottenere dei fagottini croccanti, ma non bruciati (e il fiore, soprattutto verso la cima, si scurisce facilmente). Insomma, non prendetevi impegni per il tempo di cottura e non dimenticate che avete delle creaturine delicate in forno ^_^
Nel frattempo preparate i cartocci con della carta per fritti, o comunque con carta per alimenti.
Una volta cotti, sfornate i fiori e, aiutandovi delicatamente con una paletta, trasferite ciascun fiore nel suo cartoccio. Portate in tavola, o arricchite il vostro buffet di aperitivi e sfizioserie.
Non vi rimane che deliziarvene.

Delicato il ripieno, sorprendente il cuore di parmigiano.

E poi quelle cimette non sono delle opere d'arte?

abc

Spiedini agrodolci di ananas e tofu aromatizzato: un concetto di sapore che appaga corpo e spirito

E' tutta una questione di equilibrio: un piatto fresco e leggero non dev'essere banale, i sapori si devono completare tra loro, il sapido deve contrastare il dolce, l'insieme dev'essere sfizioso e appagante e lo spirito deve sentirsi stimolato e soddisfatto. A volte rincorro idee, altre volte le idee mi vengono incontro. In questo caso, ne sono stata travolta. Quell'ananas, che ho ampiamente inserito nella mia alimentazione estiva grazie all'interpretazione in cottura che le toglie quel tono troppo dolce per i miei gusti, al limite dello stucchevole, entra ancora una volta nella mia idea di cucina. E accosta un tofu che fa sempre storcere il naso agli scettici, ma che acquisisce carattere grazie ad una panatura aromatizzata. I pomodorini caramellati sono il tocco magico che lega il tutto. Gustare questi spiedini è stato decisamente appagante. E laddove il sapore incontra la leggerezza, perché non goderne in pienezza?

Ingredienti

90 g di tofu naturale
2 fette di ananas fresco
6 pomodorini Pachino
10 g di mandorle
6 foglie di salvia
1 cucchiaio di zucchero di canna grezzo
2 cucchiai di acqua
sale
olio evo

Lavate e sbollentate, per un paio di minuti, i pomodorini Pachino. Scolateli e privateli della loro buccia. Mettete in una padella i due cucchiai di acqua con lo zucchero di canna, accendete il fuoco e, quando sarà calda, unite i pomodorini, facendoli caramellare per una decina di minuti a fiamma media. Spegnete il fuoco e fate raffreddare.
Nel frattempo occupatevi della panatura del tofu. Lavate e asciugate accuratamente le foglie di salvia e tritatele insieme alle mandorle. Tagliate il tofu in cubetti (dovreste ricavarne circa 6) e, dopo averli inumiditi in acqua, passateli nella panatura.
Scaldate un filo di olio evo in una padella e, quando sarà caldo, ponete il tofu, in modo che la panatura diventi croccante. Salate a piacere. Girate i cubi da tutti i lati, facendo attenzione a non rovinare la panatura.
Scaldate una bistecchiera e grigliate le due fettine di ananas. Quando sarà ancora calda salatela e tenetela da parte. Tagliatela in spicchi e tenetela da parte.
Procedete alla composizione degli spiedini. Iniziate ad infilzare uno spicchio di ananas, poi un pomodorino, poi un cubetto di tofu, poi ancora l'ananas, il tofu, il pomodorino e in ultimo l'ananas. Preparate tutti e tre gli spiedini, quindi scaldate nuovamente la padella con dell'olio.
Ponete gli spiedini e fateli rosolare bene da tutti e quattro i lati, salando ancora leggermente. Fateli cuocere a fiamma viva, in modo che dorino bene.
Quando raggiungeranno il grado di doratura desiderato, spegnete la fiamma e servite.

Caldi o tiepidi, accompagnati da una glassa di balsamico o da qualsiasi altra salsina a vostro piacere, saranno sfiziosi e leggeri.
 Da perderci la testa!!!
abc

Baci di dama al miglio con crema di friggitelli: quel sapore insolito che dà forma ad un pensiero

Non so dirvi cos'abbia innescato questo folle pensiero. Posso, però, garantirvi che il risultato ha lasciato senza parole anche me. La visita della mia bella mamma aveva lasciato un paio di tracce dell'orto nel mio frigorifero: qualche friggitello e taaaaaaaaaanti cipollotti. Visto che, seppur ultimamente non abbia così tanto appetito da stravolgere le provviste della dispensa, quelle stesse provviste mi sbirciavano con occhio rassegnato e stanco, cercando di capire quali intenzioni avessi nel far incontrare qualche folle ispirazione alla loro natura di alimento sano e gustoso. Ho passato una buona mezz'ora (non scherzo) a camminare dai ripiani tracimanti del reparto a lunga conservazione al frigorifero. Un'anima in pena!! "Quinoa? No, dai. Fregola, magari? Mmmmmhh, volevo farne altro. Spaghetti di riso basmati? Guarda quanti tipi di riso hai!!!! E tutti quei cereali..... Ma il miglio? O forse due ceci? Però non ho voglia di spadellare troppo. Certo che quel pomodoro di mammà..... No, dai, troppo impegnativo. Però non posso continuare a rimandare. E se.....", e intanto sul pavimento si formavano i primi solchi.
Alla fine ho spento le voci barbose e ho afferrato quel sacchetto di miglio e il vasetto di pomodoro di mammà. Questa l'idea di base. Il resto è venuto da sé ^_^

Ingredienti

Per il miglio
55 g di miglio bio
85 g di passata di pomodoro
90 g di acqua
5 gocce di tabasco
15 g di arachidi tostati non salati
45 g di feta light

Per la crema
80 g di friggitelli (peso da puliti)
2 cipollotti rossi
80 g di tofu
10 g di olive di Riviera
2 cucchiaini di farina di soia
sale
olio evo

Pesate il miglio e sciacquatelo sotto acqua corrente. Mettetelo in una pentola sufficientemente capiente, con l'acqua, la passata di modororo e il tabasco miscelati. Portate ad ebollizione, quindi abbassate la fiamma, coprite con un coperchio e lasciate cuocere per il tempo richiesto, fino a quando i liquidi verranno assorbiti interamente. Io ho utilizzato una passata preparata da mia madre, che era già insaporita. Se ne utilizzaste una senza sale, correggete a piacere (ma senza esagerare, perché il liquido si consumerà e non ne sarà necessaria una grossa quantità).
Nel frattempo pulite i friggitelli, liberandoli dal picciolo e dai semini interni. Lavateli e tagliateli a striscioline. Pulite anche due cipollotti (per me, anche loro, dell'orto di casa) e tagliateli a fettine sottili.
Mettete tutto in una padella con un filo di olio evo e fate appassire bene, affiché diventino morbidi. Salate a piacere. Coprite con un coperchio e abbassate la fiamma. Cuocete per una decina di minuti almeno.
Tritate gli arachidi insieme al tofu. Quando il miglio sarà cotto, versateceli dentro e mescolate fino a quando diventerà un composto omogeneo.
   Assaggiatene la sapidità ed eventualmente correggete (la feta, comunque, tenderà a dare sapore). Ungete uno stampo per baci di dama in silicone e riempite con il miglio cotto ciascuno stampo.
Compattate bene il composto e livellatene la puperficie, in modo che siano tutti uguali.
Infornate a 175° e cuocete per 20 minuti circa, ma regolatevi in base alle caratteristiche del vostro forno: dovranno risultare molto dorati e dovranno iniziare a staccarsi dai bordi dello stampo.
Sfornate e lasciate riposare per un paio di minuti. Quindi rovesciate lo stampo ed estraete i biscotti lasciandoli raffreddare su un piano.
Passate alla preparazione della farcitura.
Con un frullatore ad immersione passate i friggitelli e la cipolla, creando una crema liscia.
Aggiungete le olive di Riviera ben sgocciolate e frullate nuovamente, fino a renderle crema.
Sbriciolate il panetto di tofu e unite anche uesto. Procedete con il frullatore, aggiungendo la farina di soia, fino a quando la crema sarà di una bella consistenza densa. A me ne sono bastati un paio di cucchiaino. Assaggiate di sale ed eventualmente correggete.
Passate, ora, alla farcitura.
Dividete a metà i biscotti di miglio. Su una metà mettete un cucchiaino di crema. Uniteli ad un'altra metà e lasciateli riposare per circa una mezz'ora, in modo che si compattino bene.
A questo punto serviteli e assaporateli nel contrasto di sapori, di consistenze e nell'insolita forma.
Due caratteri che si trovano e si sostengono, regalando al palato giochi di antagonismo perfetti.

Sfiziosi da presentare come aperitivo, sicuramente incuriosiranno i vostri commensali.
Sostituendo la feta con farina di soia, possono essere un ottimo aperitivo anche per gli amici vegani. Sicuramente ricchi di intenso sapore.
A voi l'assaggio.



abc

Bignè di pomodorini ai pistacchi e bacche di Goji: il fresco appagante in uninsolito scorcio di sole

Non mi voglio illudere che oggi sia l'inizio dell'estate. Non voglio credere che il sole caldo e brillante che spacca l'azzurro intenso del cielo, questa mattina, possa battezzare i prossimi giorni della stagione. Semplicemente apprezzo questa meraviglia godendo della sua pienezza. Oggi. Non so come dire: io che meteropatica lo sono fin nel midollo, che senza sole mi si assopiscono anche le cellule delle piante dei piedi, non riesco proprio a lamentarmi di questa bizzarra nonestate. Semplicemente prendo ciò che arriva, come arriva, impiegando le energie che avrei speso a dire "macheppalle" a sfruttare al meglio le risorse. Oggi c'è il sole? E allora piatto fresco sia! Questi bigné sono assolutamente freschi, naturali, genuini, saporiti, leggeri e appaganti. Veloci da preparare, si gustano in un boccone. Intreccio di sapori, tra i miei preferiti. La farcia è impreziosita dalle favolose bacche di Goji, che ormai ho imparato ad integrare perfettamente nella mia alimentazione quotidiana. A volte in uno yogurt, con qualche gheriglio di noce spezzettato, oggi.... così!!

Ingredienti

12 pomodorini Pachino
100 g di ricotta vaccina fresca
20 g di rucola
2 g di pistacchi tostati non salati
8 g di bacche di Goji
sale

   Pulite i pistacchi e tritateli insieme alle bacche di Goji. Generalmente le utilizzo senza ammollo, in modo che diano consistenza senza bagnare troppo. Lasciateli piuttosto grossolani.
Uniteli alla ricotta e mescolate.
A questo punto lavate bene la rucola e asciugatela. Tritate anche questa e unitela alla crema appena preparata. Mescolate bene. Assaggiate ed aggiungete sale secondo il vostro gusto.
Lavate i pomodorini e asciugateli. Tagliateli a metà e sistemate le metà superiori, quelle del picciolo per intenderci, a faccia in giù in un piatto.
Farciteli, ciascuno con un cucchiaino di impasto alla ricotta. Copriteli con le rispettive metà, premeteli leggermente in modo da compattarli.
A questo punto potete servirli e gustarli subito, oppure potrete mantenerli al fresco fino a necessità ^_^
Di certo sono una preparazione che non teme l'attesa e che, anzi, possono aiutarvi nel caso abbiate bisogno di preparare con anticipo qualche sfiziosità.
Accompagnateli con dei crackers, magari fatti da voi (qui, qui, qui e qui qualche spunto ^_^), magari proponeteli con altre fresche verdure per completare una tavola estiva.

Di certo la loro delicatezza vi conquisterà e i sapori, perfettamente antagonisti, appagheranno il vostro palato.



abc

Sandwich di ananas con bresaola e rucola: il piacere di azzardare sapori e di concedersi freschezza

Seppur ci siano giornate, di questa estate, in cui la tentazione sarebbe affrontare le temperature prepararando una bella zuppa fumante di cereali e legumi, ci sono giorni in cui ho davvero pochissima voglia di spadellare. Sono giorni in cui anche l'appetito latita e allora mi arrovello per trovare una strategia che possa permettermi di nutrire con piacere e freschezza il mio corpicino. Quella che vi presento oggi non è una vera e propria ricetta. E' solo un modo di interpretare e unire qualche ingrediente, senza trasformarlo, cuocerlo, frullarlo, mescolarlo e stravolgerlo. Quello che, per me, è stato un pranzo, può diventare uno sfiziosissimo aperitivo, magari sognando una cena tra amici sul terrazzo o un cocktail in riva al mare. Si prepara in un nanosecondo e delizia in semplicità. Vorreste davvero farvi scappare questa occasione?

Ingredienti

6 fettine di ananas fresco
12 fettine di bresaola di tacchino
1 mazzetto di rucola

Tagliate le fettine di ananas in modo che siano molto sottili. Pulitele dalla buccia e tagliatele in 4 spicchi.
Lavate la rucola e asciugatela bene. Prelevatene qualche fogliolina e posatela su una fettina di bresaola. Piegate in 4 la bresaola e posizionatela tra due quarti di ananas.
Procedete fino alla fine degli ingredienti.
Sistemate gli spicchi su un piatto e servite.
Le varianti possono essere infinite. Io ho usato la bresaola di tacchino perché la trovo leggera e gustosa. Non ho condito la rucola, ma potreste impreziosirla con gocce di aceto balsamico, con peperoncino, nocciole tritate e semi di sesamo.
Potreste addirittura spolverizzare le fettine di ananas con dello zenzero, o della cannella (io sono quella dagli abbinamenti bizzarri, ma credetemi, ne vale la pena).
Mettete due stuzzichini in tavola, un buon bicchiere di vino fresco e godetene l'intensità di sapori.

E poi godetevi il tempo libero che vi rimane ^_^

abc

Caviale di melanzana: il lungo percorso verso la scoperta e una nuova conquista

La melanzana è quell'ortaggio che ho imparato a scoprire (e ad apprezzare) nel tempo. La curiosità di sezionarla e darle un'interpretazione mi ha portato a scoprirne versatilità e intensità. Ho imparato ad approcciarmici lasciando che quel senso di fastidio sul palato non si intromettesse più. Ho imparato a conoscerla e a lavorarla esaltandone le caratteristiche prestigiose. Ho imparato a trasformarla in qualcosa di insolito e nuovo, almeno per i miei canoni. E mi sono abbandonata al piacere di lavorarla su consiglio. Avevo sentito parlare, e visto più volte, del caviale di melanzana. Mai, però, mi ero lasciata realmente prendere. Il tempo di lavorazione mi ha sempre frenato. Poi un passaggio, in visita dalla grande Emanuela, e il rapimento: il suo caviale, così fresco, leggero, semplice e intenso non mi ha lasciato vie di fuga. Quella melanzana attendeva questa fine ^_^
Ho adattato i sapori in base alle mie esigenze e ai miei gusti e via.... il gioco è stato presto fatto. Nel suo bel vasetto è durato pochi giorni, in attesa di qualche preparazione, finendo spesso ad accompagnare verdure crude, direttamente su un cucchiaino. Come sempre Emanuela è certezza di successo e questa volta portarla nella mia cucina è stata una vera magia!!

Ingredienti

1 melanzana viola
5 foglie di basilico fresco
10 g di semi di zucca
20 g di olive taggiasche
   10 g di capperi sotto sale
sale
pepe
noce moscata

Lavate la melanzana e asciugatela. Tagliatela a metà nel senso della lunghezza e adagiatela su una teglia. Bucherellatela con i rebbi di una forchetta, cospargetela con il sale, il pepe, la noce moscata e le foglie di basilico spezzettate.
Chiudetela nuovamente e avvolgetela in un foglio di alluminio, in modo che rimanga ben compatta. Portate il forno a 200° e cuocetela per 1 ora.
Nel frattempo ammollate i capperi e sciacquateli. Uniteli ai semi di zucca e alle olive. Tritateli con una mezzaluna fino a renderli piuttosto fini.
   Quando la melanzana sarà cotta, sfornatela e lasciatela raffreddare nel suo cartoccio. Quindi apritela e, aiutandovi con un cucchiaio, togliete tutta la polpa.
Tritatela con la mezzaluna, lasciandola piuttosto spessa.
Unitela al trito di semi di zucca, capperi e olive e mescolate, in modo da rendere la crema del tutto uniforme.
Versatela in un barattolino, chiudetelo e lasciate che tutto insaporisca e si amalgami per almeno un'intera notte. Io l'ho lasciato una giornata, gustandolo il giorno dopo quello della preparazione.
A voi l'imbarazzo della scelta e la fantasia. E' deliziosissimo da gustare su un pezzo di pane, ma è anche un'ottima base per diverse preparazioni. Vi darò un'idea tra qualche giorno.
Avvolgente e intenso, il sapore di questo caviale vi conquisterà all'istante.

Vale la pena dedicargli il tempo di preparazione che richiede!!


abc

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