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Ricci di seppia e broccoli all’arancia con mandorle e olive taggiasche
Iniziate a preparare il biscotto: impastate le farine con il burro di arachidi, l'olio di cocco, il malto di riso e il sale rosa (mezzo cucchiaino scarso). Formate un panetto compatto e lasciatelo riposare in frigorifero, avvolto in un foglio di pellicola trasparente, per circa un'ora. Sciogliete il cioccolato fondente con l'olio di cocco, a bagno maria o nel microonde, come preferite. Lasciatelo intiepidire. Versatene un cucchiaino circa in ogni incavo dello stampo in silicone e fate ruotare lo stesso stampo, in modo da coprire tutta la superficie. Lasciatelo riposare in frigorifero per qualche minuto, poi ruotate nuovamente. Proseguite fino a quando si sarà formato uno strato sufficientemente spesso. Lasciate solidificare completamente il cioccolato. Preparate quindi il ripieno, frullando i datteri, privati del nocciolo, la confettura di arance, il cacao, la cannella, la farina di limoni (o un po' di scorza grattugiata), il sale rosa e il rhum. Dovrete ottenere una crema uniforme. Riempite, con questa preparazione, le piccole conchiglie di cioccolato, lasciandole sempre nello stampo di silicone. Ponete in frigo e passate ai biscotti. Riprendete lo stampo, stendetelo in una sfoglia spessa circa mezzo centimetro e tagliatelo in dischi della grandezza dei cioccolatini. Sistemateli su una placca coperta da carta forno e cuocete, a 180°, per 15 minuti. Sfornateli e lasciateli raffreddare completamente. Passate all'assemblaggio. Estraete con attenzione i cioccolatini dallo stampo e sistemate sulla base di ciascuno un disco di biscotto. Fondete nuovamente il cioccolato rimasto. Sistemate i cioccolatini su una griglia e colateci sopra il cioccolato fuso. Lasciate raffreddare in frigorifero e, quando saranno pronti, spolverizzateli con del cacao amaro. A questo punto sono pronti per essere gustati e condivisi. Libidine pura. Lontana dall'alta pasticceria, ma dall'incontrollabile travolgenza.
(*) Le note del cuoco: Perché il cacao nell'impasto del ripieno? Avresti potuto giocare sui colori, molto importanti in cucina. Mi piaceva l'idea di dare una nota amara al sapore della confettura di arance e poi..... chi lo guarda l'interno, si mangiano in un solo boccone!!! Perché il limone, visto che c'è giù l'arancia nel ripieno? L'arancia ha un sapore piuttosto amaro e la nota agrumata del limone, a contrasto, mi sembrava desse una spinta in più. Io avrei messo del Cointreau al posto del rhum. Alcolizzata non lo sono ancora e un'intera bottiglia di Cointreau, che diversamente non bevo, avrebbe dovuto sottointendere una produzione industiale di cioccolatini ^_^ Il rhum, invece, in casa non manca mai. Ma confermo che il Cointreau sarebbe stato meglio. Non condivido la scelta dell'olio di cocco: dà un sapore che non c'entra molto. Per ammorbidire il cioccolato ne serve una percentuale del 25% e si sente troppo, rispetto ai sapori che hai scelto. In realtà ne ho messo poco più del 10%, si avverte appena e l'ho usato, come lo uso abitualmente, non per il sapore, seppur sapore dia, ma come sostituto del burro. Non dev'essere male, quella sablé. ....................salti di gioia fino al cielo!! abcGluten free - Pasta - Primi piatti - Primi piatti - Riso
Linguine di riso nero alle vongole: quel piacere di fare incontrare desideri e certezze
Ingredienti
2 uova
25 g di salsa di soia scura
15 g di mosto d'uva cotto
50 g di succo d'arancia
70 g di acqua
zenzero in polvere
50 g di lenticchie rosse
1 cucchiaino di olio evo
6 capperi sotto sale
noce moscata
Fate bollire le uova in acqua fino a renderle sode, quindi fatele raffreddare completamente.
Con la lama di un coltello picchiattate sul guscio, rompendolo in piccoli pezzetti. Non sgusciate le uova.
Preparate una marinatura mescolando il succo di arancia all'acqua, al mosto cotto e alla salsa di soia. Unite lo zenzero in polvere, mescolate bene ed immergetevi le uova. Lasciatele marinare per 18 ore, ponendole in frigorifero.
Trascorso il tempo estraete le uova dalla marinatura e sgusciatele.
Apritele a metà ed estraete il tuorlo.
Fate cuocere le lenticchie rosse in acqua leggermente salata (non troppo) fino a renderle morbide. Quindi scolatele eliminando tutta l'acqua in eccesso e unitele ai tuorli. Aggiungete i capperi sciacquati sotto acqua corrente, l'olio evo e la noce moscata a piacere. Unite qualche goccia filtrata di marinatura. Frullate tutto, fino ad ottenere una crema liscia.
Aiutandovi con una sac à poche farcite metà uovo con una parte della crema. Richiudete l'uovo ponendo sopra l'altra metà.
Lasciate riposare le uova per circa mezz'ora (io le ho preparate il giorno prima), quindi servitele.
Delizioso aperitivo, ma anche una portata perfetta da accompagnare con un'insalata fresca e primaverile, in ogni caso vi sapranno stupire.
Io le ho servite in apertura di pasto per il pranzo di pasquetta insieme a mamma in visita.
Ancora un po' intontita e provata da un'influenza piuttosto pesante, ho lasciato che il suo palato sano e obiettivo sancisse o meno il suo successo. E successo è stato decretato.
Ora non mi aspetta che tornare alla ricetta originaria ^_^
Vivacità di sapori e colori che cattura l'attenzione e appaga i sensi. Senza stravolgimenti.
Ho condiviso questa insalatina con un'amica che ben si presta alle sperimentazioni. Questo per me vuol dire un palato meno abituato a sapori audaci, cosa potrebbe pensare? La risposta? Quando lei mi chiede 1. lista ingredienti e 2. metodo di preparazione...... il successo è garantto!!
Ingredienti
1 totano
1 carciofo
1/2 arancia
25 nocciole
olio piccante
1/2 limone
1 cucchiaino di farina di mandarino (oppure la scorza grattugiata del limone)
sale rosso delle Hawaii
Lavate il totano e pulitelo, eliminando tutte le parti interne. Separate il ciuffo e tagliate il corpo in listarelle. Fatelo bollire in acqua salata per circa 10/15 minuti. Quando sarà morbido scolatelo e sistematelo in una terrina.
Conditelo con olio piccante (il mio è quello preparato da mia madre, con i suoi peperoncini), il succo di mezzo limone e la farina di mandarino o la buccia grattugiata del mezzo limoneMescolate bene tutto, quindi lasciate marinare per un'oretta.
Pulite il carciofo, eliminando i gambi (che terrete da parte per altri succulenti piatti), le foglie più esterne, le punte, le barbette e le spine interne. Tagliatelo a spicchi molto sottili, quindi aggiungeteli al totano e lasciate che insaporiscano.
Tagliate, dalla metà dell'arancio accuratamente lavato, 5 fettine sottili. Divivede ciascuna fettina in piccoli spicchi e unite tutto al mix di pesce e carciofo. Spremete l'arancio rimanente e irrorate il tutto. Non abbiate paura di fare insaporire troppo gli ingredienti: più tempo rimarranno in marinatura, più il risultato sarà buono.
Prendete, a questo punto, le nocciole. Io ho utilizzato le nocciole nostrane dell'orto di famiglia. Sgusciatele e tagliatele a coltello in una granella piuttosto spessa.
Unitela all'insalatina, spolverizzate con una macinata di sale rosa e mescolate tutto delicatamente, in modo da ottenere una perfetta distribuzione dei condimenti su tutto l'insieme.
Lasciate riposare ancora per un po'. Volendo potrete preparare con largo anticipo questa pietanza. Non si corre il rischio che gli ingredienti cuociano, ma anzi, acquisiranno un sapore sempre più inebriante.
Quando sarà ora, servite l'insalata.
Assaporatela in tutta la sua pienezza, in totale semplicità. Potrebbe bastare una fettina di pane, una fetta di focaccia, una galletta di semi misti o qualsiasi altro crackers e affine.
La protagonista sarà lei, nella sua frizzante freschezza e magica bontà.
Tartufini di tofu e cioccolato bianco su biscotto integrale e salsa d’arancia: le coccole dell’anima
Riprendo da un dolce, quello che avevo concluso con un dolce. Mi piace viziarvi!!!
Ingredienti
Per i tartufini
160 g di tofu
40 g di cioccolato bianco
4 g di datteri al naturale
4 bacche di cardamomo
40 g di nocciole
Per i biscotti
250 g di farina integrale
30 g di fiocchi d'avena
20 g di crusca di grano
55 g di zucchero di canna Dulcita
80 g di olio di semi di soia
4 g di ammoniaca per dolci
100 ml di latte d'avena
Per la salsa
1 arancia
1 cucchiaino di farina di riso
Partite dalla preparazione dei tartufini: più tempo rimarranno a riposo, più si armonizzeranno i sapori.
Tagliate a tocchetti il tofu e inseritelo in un boccale. Unite anche il cioccolato bianco in pezzetti e i semi delle bacche di cardamomo (se non amaste trovare parti di cardamomo sul palato, prima polverizzatelo). Frullate tutto, a più riprese, fino a creare una crema vellutata.
Tagliate i datteri in parti piccole, privandoli dal nocciolo, e uniteli alla crema. Frullate ancora tutto, fino a creare un composto omogeneo. Trasferite l'impasto in un contenitore e lasciatelo riposare in frigorifero, più tempo possibile.
Passate alla preparazione dei biscotti.
Sminuzzate i fiocchi d'avena e mescolateli alla farina integrale e alla crusca di grano. Aggiungete lo zucchero. Sciogliete l'ammoniaca nel latte d'avena e aggiungete tutto agli ingredienti secchi. Impastate, creando un composto compatto. Versate, quindi, l'olio a filo e continuate a lavorarlo fino a quando sarà perfettamente assorbito. Formate un panetto e avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente. Lasciatelo riposare in frigorifero, almeno per un'ora.
Prendete le nocciole e tritatele, formando una farina piuttosto grossolana.
Riprendete la crema di tofu e, con le mani inumidite, prelevatene una noce e formate una sfera. Passate ciascun tartufino nella farina di nocciole e posate su un piano. Quando avrete ultimato l'impasto, sistemate le sfere in frigorifero.
Spremete il succo dell'arancia. Stemperate un cucchiaino di farina di riso con una parte di succo, fino a unirlo tutto. Mettetelo sul fuoco e portate a bollore, mescolando. Se l'arancia sarà dolce non ci sarà bisogno di aggiungere zucchero (è bene che si senta la nota acidula nel dolce terminato). Abbassate la fiamma, quando vedrete che si addenserà, e cuocete mescolando per circa 4 minuti.
Spegnete la fiamma e lasciate raffreddare la crema. Occupatevi ora dei biscotti.
Stendete l'impasto in una sfoglia spessa circa un centimetro. Tagliate un numeri di biscotti uguale al numero di tartufini, della dimensione pari al raggio dei tartufini, o poco più grandi.
Il rimanente impasto tagliatelo della forma gradita e ricavatene biscotti da assaporare a colazione, o per un delizioso spuntino (magari uniti a due a due e farciti con marmellata, o cioccolata, oppure glassati, deorati, zuccherati in superficie.... sono decisamente versatili).
Sistemateli su una teglia foderata da carta foro e cuocete a 175° per 30 minuti. Quando saranno leggermente dorati sfornateli e sistemateli su una gratella, a far raffreddare. Raffreddando perderanno il sapore dell'ammoniaca sprigionato in cottura e acquisiranno croccantezza.
Una volta freddi procedete alla composizione dei dolcetti.
Versate su ciascun diamantino di biscotto un po' della salsa di arancia. Sistematevi sopra un tartufino di tofu. Procedete con tutti i biscotti e tutti i tartufini.
Lasciate riposare in frigorifero ancora per un'oretta.
Prima di servirli lasciateli a temperatura ambiente: in questo modo i sapori verranno esaltati e saranno perfettamente armonizzati.
La festa sul palato, tra la dolcezza del tofu al cioccolato, l'aroma del cardamomo, l'asprognolo dell'arancia e la consistenza del biscotto, sarà decisamente inevitabile!
Fermarsi sarà un'impresa, ma se assaporerete queste delizie con un buon calice di vino, in un momento di pace e tranquillità, magari su un tappeto ^_^ allora sarà un piacere non potersi fermare.abc
Pianifico tutto: mi alzo a quest'ora, lavoro fino a quest'ora, poi un impegno, e mentre sono fuori passo anche di lì. Magari mi fermo a fare un po' di spesa? Il frigorifero piange e, seppur la moltitudine di pensieri tolga ossigeno agli sfoghi neuronali della Cuocherellona, qualcosa in questo pancino dovrò pur buttarcelo.
Odio la metodicità a cui ti obbligano le corsie di un supermercato: se per pura fatalità dimenticassi un dettaglio, la tua testa, proiettata in un contesto nuovo e diverso, rimuove automaticamente il tempo trascorso fino a dieci passi prima. Ho dimenticato il tofu!!!!! Ma me ne sono accorta quando ormai, uscita da quel dedalo di trincee, la mia testolina è tornata a prendere coscienza. Però ho preso un bel chilo di cozze!! Torno a casa, mangio ad un'ora che è più merenda che pranzo, sistemo le due cose di spesa, mentre parlo al telefono, chiarisco il dettaglio di una pratica burocratica, lavoro nuovamente, scrivo, penso, cerco, invio. Controllo, sorrido, mi concentro, faccio pipì (ogni tanto mi concedo anche questo). Scarico mail, rispondo, inoltro, registro pagamenti, pago. Guardo l'ora. Ora di cena e non ho idea di cosa mangiare. Vuoto. Lo stomaco si è arreso al senso di abbandono. Non parla più perché non ho orecchio per ascoltarlo. Qualcosa, però, deve uscire da queste meningi. Non solo nutrimento, ma piacere del nutrimento. Le cozze!!!! Gratinate? Sgusciate? In umido? Ma con il pomodoro o in bianco? Stomaco mio ti prego fammi un fischio se ci sei!! Posso accendere il forno per due cozze, visto che dovrò già accenderlo domani e forse anche dopodomani? Posso aprire una bottiglia da un litro di pomodoro (casalingo, la fine del mondo!!) per due cucchiai da usare come fondo di cottura? Ci sonooooooo!!!!! La spesa mi ha premiato di una bella vaschetta di rucola, ma bella davvero. E quell'ultimo arancio mi guarda chiedendo che gli venga dato un ruolo degno di menzione ad honomrem nei ricordi estivi di un inverno. Il trittico si sposa alla perfezione sopra le papille gustative del mio pensiero. Ci sono, la cena è salva e lo stomaco sorride!!
Ingredienti
1 kg di cozze
1 arancio bio non trattato (succo e scorza)
1 mazzetto di rucola
1 cucchiaino di olio evo
1/2 spicchio d'aglio
Lavate le cozze sotto l'acqua corrente, grattando via le incrostazioni ed eliminando la barbetta. Mettetele in una pentola, copritele e accendete il fuoco, a fiamma moderata. Lasciate che si aprano bene e che liberino il liquido.
Nel frattempo lavate l'arancio e asciugatelo. Grattugiatene la scorza, che terrete da parte, poi tagliatelo a metà e spremetene il succo.
Lavate accuratamente la rucola e ascigatela con delicatezza. Mettetela in un boccale, insieme al succo dell'arancio e al mezzo spicchio d'aglio pulito e frullate tutto, unendo il cucchiaino di olio evo.
Unite alla crema appena ottenuta la scorza grattugiata e lasciatela riposare per qualche minuto.
Quando le cozze saranno pronte, scolatele da quasi tutto il loro liquido e unitevi la crma di arancia e rucola. Ponete nuovamente sul fuoco e lasciate insaporire bene, girando delicatamente, per qualche minuto. La crema dovrà rapprenderci un po', ma non troppo, perché diventerebbe troppo salata.
A questo punto sporzionate le cozze in piatti fondi o scodelline. Rovesciateci sopra il liquido aromatizzato e servite.
Il sapore intenso che la cozza lascia in cottura viene smorzato dalla dolcezza della salsa: la rucola dà carattere e l'arancio avvolge. I sapori si mischiano creando una sinfonia che solo al palato si può comprendere.
Una dietro l'altra, senza possibilità di resistenza.
Colori intensi, sapori avvolgenti.
P.S. Consigliate anche a chi non ama il gusto forte delle cozze.abc
Ingredienti
200 g di cioccolato bianco
60 g di zucchero di canna
45 g di mandorle con la pelle
50 ml di latte di avena
95 g di succo di arancia
scorza di 1/2 arancia
1 g di agar agar
Mettete in un boccale le mandorle e lo zucchero di canna. Tritate ad intervalli, per non fare surriscaldare le mandorle, fino a quando saranno molto fini.
Lavate e asciugate l'arancio. Tagliate la scorza di mezzo frutto, facendo attenzione a prelevare unicamente la parte arancione. Inseritela nel boccale insieme alle mandorle tritate e unitevi anche il cioccolato spezzettato.
Tritate finemente tutto e fate sciogliere la crema (direttamente nel Bimby per chi lo avesse oppure a bagno maria per chi non lo avesse) aggiungendo 50 ml di latte di avena.
Nel frattempo spremete l'arancio e con una piccola parte del succo stemperate l'agar agar (basterà la punta di un cucchiaino). Aggiungetelo al resto del succo e versatelo, a filo, vel cioccolato sciolto, mescolando continuamente. Fate cuocere per un paio di minuti.
Sterilizzate un vasetto (o due) e asciugatelo molto bene. Non dovranno rimanere tracce di acqua.
Versate il cioccolato bollente (mi raccomando è essenziale che sia molto caldo), chiudete subito il barattolino, avvolgetelo in un canovaccio e fatelo raffreddare a temperatura ambiente. Si formerà, così, il sottovuoto che vi permetterà di conservare la crema per un paio di settimane anche fuori dal frigorifero.
Se, come me, un vasetto non dovesse bastare, potrete versare la crema avanzata in un contenitore o in un barattolino piccolo, da tenere in frigorifero pronto all'uso. Vi garantisco che sarà molto difficile che duri molto, ma si conserverà comunque per diversi giorni.
Il sapore dolce, supportato dal dolce/amaro delle mandorle e reso fresco dall'aroma dell'arancia (la nosta aspra del succo vi conquisterà) renderà goloso e irresistibile ogni cenno di assaggio.
La consistenza cremosa e soffice avvolgerà il palato e non vi darà scampo. Difficile liberarsi da questo piacere.
abc