Altrimenti detta: la mia rivoluzione alimentare!!
Che io ami la cheesecake, non l'ho mai nascosto. Che un tempo, quasi, ne abusassi, è una certezza. Che abbia iniziato a farne a meno propendendo per un'alimentazione meno carica di grassi, è un dato di fatto. Che stia rivalutando questa scelta è la mia nuova tendenza. Allora cheesecake a tutto spiano!! :D
In un percorso formativo utile a dare vita al mio nuovo progetto, mi sto approcciando a teorie, studi, metodologie che fino a poco tempo fa mi avrebbero fatto drizzare i capelli. E oggi, invece, arretro di fronte ad un frutto, o ad un biscotto (home made, comunque), o ad uno yogurt magro, preferendo un pezzetto di formaggio o uno yogurt intero e naturale. Energia vera, senza picchi glicemici e senza pesantezza. Sono stata io stessa la cavia :) Non tornerò al burro, questo no, per un discorso di gusto, e non cederò al mascarpone, per lo stesso motivo, ma non guarderò più con astio quanto eccede da un cucchiaio di olio extravergine, quando preparerò le mie pietanze. Insomma, il nostro cervello è materia grassa e di grassi ha bisogno. Con cognizione, selezionando materie buone, impariamo quanto il vero problema di oggi sia l'industrializzazione del cibo e il meccanismo sviluppato a nostro discapito per renderci dipendenti da questi stessi alimenti. Punto. Potrei dare vita ad un panegirico pazzesco su questo tema, ma non è il momento, né il luogo adatto. Vi dico solo che, con questa cheesecake, i sensi di colpa davvero svaniscono. Solo grassi buoni, ponderati e ben equilibrati con proteine e carboidrati (quelli buoni, che non sono zuccheri!!). E poi il risultato è la precisa espressione della mia idea originaria. Immaginate quanta sia la soddisfazione...... Affondiamo la forchetta?
Ingredienti
Per la base
160 g di lupini puliti
20 g di burro di arachidi (per me home made)
10 g di olio di cocco
fieno greco q.b.
cumino q.b.
Per la crema di formaggio
120 g di caprino fresco
230 g di yogurt greco naturale
50 g di feta
15 foglie di basilico fresco
60 g di avocado
pepe q.b.
4 bacche di cardamomo
50 ml di bevanda vegetale (per me di avena)
3 g di agar agar
Per la copertura
1 zucchina
50 g di avocado
1/2 limone
spirulina q.b.
20 foglie di basilico fresco
sale rosa q.b.
1 cucchiaio di olio evo
1 cucchiaio di semi di chia
1 cucchiaio di semi di sesamo
1/2 cucchiaino di olio di semi di sesamo
Inserite i lupini puliti in un minipimer. Unite il burro di arachidi, l'olio di cocco, gli aromi e frullate, a più riprese, fino ad ottenere una crema compatta. Trasferitela in una taglia tonda (di 18 cm di diametro) e schiacciatela bene sul fondo.
Trasferite la teglia in congelatore per mezz'ora circa. Nel frattempo preparate la crema di formaggio.
Frullate lo yogurt con i due formaggi. Aggiungte il pepe, i semi delle bacche di cardamomo precedentemente pestati nel mortaio e polverizzati e il basilico. Frullate nuovamente, fino a rendere in basilico perfettamente sminuzzato e amalgamato alla crema. Tagliate l'avocado a dadini e unitelo al formaggio. Frullate nuovamente, fino ad ottenere una crema liscia.
Stemperate l'agar agar nel latte e portatelo a bollore. Fate sobbollire per un paio di minuti, quindi versate tutto nella crema di formaggio e amalgamate bene.
Versate il composto sulla base di lupini, quindi mettete in frigorifero la teglia. Lasciatela per almeno un paio d'ore.
Tagliate a dadini piccoli 2/3 di zucchina e l'avocado. Preparate un'emulzione con olio evo, olio di semi di sesamo, sale, spirulina, succo di mezzo limone e basilico tagliato finemente al coltello. Condite la dadolata di zucchine e avocado, unite i semi di chia e di sesamo e lasciate marinare per almeno un'ora.
Estraete la teglia dal frigorifero, trasferite la cheesecake su un piatto da portata e copritela con le zucchine marinate.
Decorate a piacere e servite.
Soffice, delicata, avvolgente, leggera. Rinfresca il palato, rinfranca lo spirito e conquista all'istante.
Ovvio che potrete omettere quegli ingredienti astrusi come fieno greco e spirulina, e anhe l'olio di semi di sesamo. Ma il suggerimento è quello di tenervi questi superfood in dispensa, che tanto male non fanno. Anzi :)abc
Ho trattenuto per lungo tempo il desiderio di condividere questo piatto. In teoria avrei voluto pubblicare la ricetta quando ancora questa pagina attraversava la sua ultima fase embrionale, ma i problemi nel caricare le immagini sul vecchio blog mi hanno impedito di mantenere fede ai miei obiettivi. Ma, allo stesso tempo, mi hanno permesso di dedicare maggiori energie su quella che, ad oggi, è una pagina che rispecchia decisamente chi sono e quella che è stata la mia evoluzione.
Così eccomi, lo urlo a gran voce: TUTTA PER VOI LA PRIMA PROPOSTA, come ripresa delle vecchie e sane abitudini e come inizio di un nuovo e ricco percorso. Un'occasione speciale, che celebro con un piatto speciale. Chi mi segue da un po' sa bene che io e la pasta non siamo fedeli compagne. Sono passati i tempi in cui il piatto di pastasciutta (suona come "amarcord" anche solo la pronuncia) era presenza fissa e costante delle mie giornate. Oggi me la concedo una tantum, e sempre, comunque, ben studiata e bilanciata. Così ho optato per una farina integrale, impreziosita dalla mia amata farina di ceci. E l'ho aromatizzata per renderla unica nella sfoglia. Riempita di semplicità e leggerezza, condita con genuinità e contrasti. L'assaggio ha confermato il successo immaginato e io mi sono goduta lo strappo alla regola, come fosse un giorno di festa.
Ingredienti
Per la sfoglia
30 g di farina di ceci
15 g di farina di khorasan
20 g di acqua
noce moscata
aneto
Per il ripieno
70 g di spinaci freschi
30 g di caprino spalmabile
10 g di olio evo
pepe
noce moscata
Per il condimento
5 funghi shiitake
1 mela renetta
1 cucchiaino di sciroppo di agave
10 g di nocciole
sale
olio evo
Iniziate mettendo a bagno i funghi shiitake in acqua. Richiederanno un'oretta per ammorbidirsi.
Setacciate le farine e mescolatele, insieme alle foglioline di aneto e alla noce moscata grattugiata. Versate poca acqua alla volta e iniziate ad impastare. Aggiungetene fino ad ottenere un impasto morbido e compatto. Lavorate bene fino ad ottenere un panetto liscio, quindi avvolgetelo in un canovaccio umido e lasciatelo riposare per un'oretta.
Nel frattempo lavate gli spinaci e cuoceteli al vapore per qualche minuto. Trasferiteli in un bicchierone e frullateli insieme al caprino, alle spezie e all'olio. Dovrete ottenere una crema liscia e piuttosto densa.
Riprendete l'impasto e stendetelo in una sfoglia piuttosto sottile. Io l'ho stesa con il mattarello, ma potrete utilizzare la macchina della pasta, scegliendo il penultimo livello di spessore, o il più sottile, se preferiste.
Tagliate la sfoglia con un coppapasta rotondo del diametro di circa 10 centimetri. Adagiate nel centro di ciascun disco un cucchiaino di farcitura agli spinaci. Piegate a metà il disco, formando una mezzaluna, quindi unite le due estremità dando la forma del raviolo.
Scaldate l'olio in una padella, quindi fate saltare i funghi shiitake, precedentemente sgocciolati, strizzati e tagliati a fettine. Tagliate la mela renetta a dadini e aggiungetela ai funghi. Unite lo scirotto di agave, il sale e procedete con la cottura per qualche minuto.
Portate ad ebollizione l'acqua con il sale e cuocete i ravioli per 2 o 3 minuti, in base allo spessore della sfoglia. Scolateli e sistemateli sul piatto, su cui avrete sistemato il condimento.
Un filo di olio a crudo, l'aggiunta delle nocciole pestate al mortaio e tutto sarà pronto per l'assaggio.
Sapori contrastanti che si esaltano tra loro, consistenze diverse, armoniosità. Tutto quello che cerco in un piatto e che mi fa dire "obiettivo raggiunto!!".
abc
Mai fatto un cupcake. Mai neanche letto come si faccia un cupcake vero. Insomma, io non sono una da "ricette classiche". Neanche una da "ricette da seguire alla lettera". Amo l'improvvisazione. Mi abbandono alla dispensa. Seguo l'ispirazione. I desideri. La curiosità. Soddisfo le volontà della mia gola. Coccolo il mio palato. Trasformo tutto in salutare.
Così mi capita di prendere delle carote, poi delle mandorle, di pensare che, beh, parto da un classico, e metto insieme uova, farine integrali, ingredienti insoliti. Come fossi una vignetta, a metà strada tra un chimico e una pasticc-iona :D Estraggo, sbatto, monto, mescolo, verso, inforno, emulsiono, guarnisco. Ah, importante: ASSAGGIO. Che la cucina è una rovina per persone golose come me :D E alla fine eccoli: li chiamo così, li chiamo cupcakes. Che magari non lo sono davvero, ma lo sono a modo mio. E sono buoni da morire. Leggeri, ricchi, golosi, freschi, morbidi, pieni, delicati, perfetti. Missione riuscita: anche questa volta la colazione è garantita e... speciale!!
Ingredienti
Per i cupcakes
320 g di carote pulite
100 g di mandorle pelate
3 uova
40 ml di olio evo delicato
140 g di farina d'orzo
35 g di fecola di patate
35 g di zucchero di canna integrale Demerara
50 ml di latte (per me vegetale)
15 g di polline in grani
6 g di cremor tartaro
1 pizzico di bicarbonato
Per la creancheese
100 g di cioccolato bianco
50 g di yogurt greco
35 g di formaggio cremoso di capra
scorza di 1/2 limone
zenzero in polvere
cannella in polvere
Tagliate le carote e passatele nell'estrattore. Se aveste il fltro apposta, fate lo stesso con te mandorle. Diversamente tritate tutto, ma fate attenzione che in questo modo l'impasto rimarrà più umido e potrebbe essere richiesta più farina.
Sbattete le uova con lo zucchero e l'olio, versato a filo. Una volta che saranno spumose aggiungete la farina, setacciata e mescolata alla fecola di patate e al cremor tartaro. Terminate con un pizzico di bicarbonato e con il latte. La quantità di latte potrebbe variare in base alla tipologia di farina. Dovrete ottenere un impasto denso, ma sempre morbido.
Unite mandorle, polline e carote e mescolate fino ad ottenere un impasto omogeneo. Versate l'impasto in 12 pirottini di carta e infornate, a 180°, per 25 minuti.
Quando saranno ben dorati in superficie e la prova coltello sarà stata superata (la lama dovrà uscire perfettamente pulita dall'interno del cupcakes), sfornate e lasciate raffreddare.
Versate in una ciotola lo yogurt e il formaggio di capra. Unitevi il cioccolato bianco fuso (a bagno maria o nel microonde), la scorza grattugiata del limone e lo zenzero in polvere.
Sbattete con una frusta fino ad ottenere una crema soffice, quindi trasferite tutto in una tasca da pasticcere e decorate i cupcakes.
Spolverizzate con della cannella e gustate.
Se doveste programmare l'assaggio per i giorni a venire, aspettate a decorarli tutti: ogni giorno prenderete quelli necessari, li riscalderete leggermente e poi via di crema!!
Che la colazione sia un must, per me, non è un segreto. Che io sia golosa, neanche. Che le cose possano andare d'accordo è davvero sorprendente :D
Quindi: riempite la dispensa di ingredienti sani e divertitevi. Non c'è limite al benessere ^_^
abc
Il vantaggio del rispettare le stagioni e saper aspettare frutta e verdura nella loro naturale alternanza, è quello di apprezzarne i sapori come fosse un dono. Il desiderio alimentato e protratto nel tempo insegna molto e amplifica i piaceri (e non solo in cucina!!). Così, quando la stagione mi ha offerto i suoi primi cavolfiori, ho iniziato a goderne come fossero pepite d'oro. Fin da piccola li ho amati crudi, semplicemente intinti in olio e leggermente insaporiti con del sale. Oggi continuo ad amarli così, tanto che quando separo le cimette per prepararle alla cottura è sistematico che qualche vittima cada direttamente sotto le mie fauci ^_^ Mi sono allora chiesta come potesse essere l'elaborazione di un piatto che fosse un incontro tra crudité e effetto cottura. Ho iniziato ad affettare, in stile carpaccio, il mio gomitolo di cime, ho condito (nella prima versione con mandorle pestate, feta light sbriciolata, olive taggiasche e pomodori secchi a julienne) e passato sotto al grill del forno. L'assaggio è stato folgorante. Da quella prima forchettata le repliche si sono susseguite senza soluzione di continuità e ogni volta le interpretazioni hanno subito le modifiche dettate dalla dispensa. Il risultato dei differenti assaggi ha sempre confermato l'originalità e la travolgenza del piatto. Concedermi il piacere di un buon piatto diventa sempre più divertente e appagante.
Ingredienti
1/2 cavolfiore
1 cucchiaio di olive taggiasche
1 cucchiaio di semi di zucca
10 g di caprino stagionato
1 cucchiaio di rubra (per me fatta in casa)
qualche goccia di tabasco
olio evo
pepe
sale rosa
Sciacquate sotto un getto di acqua corrente il cavolfiore. Asciugatelo bene, quindi affettatelo sottilmente (a coltello o con una mandolina). Sistemate le fettine su un piatto, il più possibile vicine tra loro, quindi spolverate con sale e pepe a piacere.
Tritate olive taggiasche e semi di zucca, quindi cospargeteli sul cavolfiore. Coprite tutto con il caprino grattugiato. A parte mescolate la rubra con il tabasco e versatelo uniformemente sul piatto.
Sistemate il piatto su un ripiano alto del forno e fatelo gratinare fino a quando il formaggio sarà sciolto e leggermente dorato.
A questo punto non vi rimane che sfornare e gustare. Caldo o tiepido, saprà donarvi il giusto piacere.
Leggero, salutare, saporito e gradevole, non può che essere una coccola di gusto.
Divertitevi a creare la vostra gratinatura, a variare i sapori, a scegliere le vostre preferenze, a dare spazio alla creatività. Questa base si presta molto bene ad essere interpretata e arricchita.
Non è un modo originale per dare tregua al vostro fegato leggermente provato dal periodo? ^_^
abc
Ingredienti
1/2 cavolfiore
1 cucchiaio di olive taggiasche
1 cucchiaio di semi di zucca
10 g di caprino stagionato
1 cucchiaio di rubra (per me fatta in casa)
qualche goccia di tabasco
olio evo
pepe
sale rosa
Sciacquate sotto un getto di acqua corrente il cavolfiore. Asciugatelo bene, quindi affettatelo sottilmente (a coltello o con una mandolina). Sistemate le fettine su un piatto, il più possibile vicine tra loro, quindi spolverate con sale e pepe a piacere.
Tritate olive taggiasche e semi di zucca, quindi cospargeteli sul cavolfiore. Coprite tutto con il caprino grattugiato. A parte mescolate la rubra con il tabasco e versatelo uniformemente sul piatto.
Sistemate il piatto su un ripiano alto del forno e fatelo gratinare fino a quando il formaggio sarà sciolto e leggermente dorato.
A questo punto non vi rimane che sfornare e gustare. Caldo o tiepido, saprà donarvi il giusto piacere.
Leggero, salutare, saporito e gradevole, non può che essere una coccola di gusto.
Divertitevi a creare la vostra gratinatura, a variare i sapori, a scegliere le vostre preferenze, a dare spazio alla creatività. Questa base si presta molto bene ad essere interpretata e arricchita.
Non è un modo originale per dare tregua al vostro fegato leggermente provato dal periodo? ^_^
abc
Budini di riso alla cannella con fonduta di caprino e spinaci: sapori classici in un’unione insolita
Il mio amore per QUESTO riso lo avevo già palesato, esattamente in questa occasione. Torno a presentarvelo, in una versione insolita, come insolito è il mio modo di concepire la cucina. Una sfida continua, un richiamo a cedere alla perfezione dell'Acquerello. E di accostargli sapori e consistenze differenti, antagoniste, ma legate in un'armoniosa perfezione. Era da un po' che cercavo la giusta ispirazione e che aspettavo che, la stessa, arrivasse per qualcosa che non fosse dolce ^_^ Il tempo che corre sempre troppo velocemente non è stato un grande complice, ma alla fine ho vinto io. La monoporzione preparata è stata quasi un affronto al mio desiderio di replica, seppur sia stata una scelta oculata per evitare di strafogarmi di tanta delizia. Sui sapori, però, non ho lemosinato. E poi io amo i contrasti: qui ce ne sono innumerevoli e tutti, a mio avviso, protagonisti perfetti di una grande sinfonia.
Ingredienti
Per un budino
35 g di riso Acquerello
1 cucchiaino di cannella in polvere
1 cucchiaino di peperoncino sott'olio
1/2 cucchiaino raso di agar agar
1 cucchiaino di miele di tiglio + q.b.
sale rosa dell'Himalaya
Per la fonduta
100 g di spinaci freschi
110 g di latte
25 g di caprino stagionato
1/2 cucchiaio di olio evo
1 cucchiaino raso di farina di limoni
sale integrale
Fate cuocere il riso in acqua leggermente salata. Non salatela troppo, perché il liquido dovrà essere quasi interamente assorbito e il riso rischierebbe di diventare troppo salato.
Quando sarà morbidissimo e molto cremoso, aggiungete l'agar agar, la cannella, il peperoncino e mescolate, facendo cuocere tutto ancora per un paio di minuti. Aggiungete un cucchiaino di miele e passate il riso con un frullatore ad immersione, fino ad ottenere una crema liscia.
Versatela in uno stampo da budino e lasciatelo raffreddare. Quando sarà a temperatura ambiente spostatelo nel frigorifero e lasciatelo rassodare per almeno un'ora.
Nel frattempo occupatevi della fonduta. Lavate gli spinaci e fateli appassire in padella con un filo di olio. Salate e aggiungete latte e farina di limoni, quindi fate cuocere a fiamma bassa per qualche minuto.
Grattugiate, con una microplane, il caprino e, quando gli spinaci saranno pronti, unitelo agli stessi e frullate tutto. Il risultato dovrà essere una crema liscia e densa (e deliziosa).
A questo punto non vi resta che comporre il piatto. Una base di fonduta, il budino e il resto della fonduta in colata libera. Grattugiate ancora un po' di caprino, versate un filo di miele in superficie e passate tutto in forno, sotto il grill, per qualche minuto.
Non vi rimane, adesso, che l'assaggio.
Lasciatevi trasportare dalla cremosità avvolgente del budino, alleggerita dalla delicatezza della salsa. E assaporate come il carattere del caprino lega con la dolcezza degli spinaci. E come questo tutto incontra perfettamente il dolce piccante del riso. E poi chiedetevi "quando si replica?".
La mia scelta rimarrà quella di dosare bene le quantità: sarebbe davvero difficile resistere al bis, tris e..... ^_^
Proponibile come antipasto (magari in una porzione smezzata), può anche essere gustato come originale primo piatto. Per me è stato piatto unico ^_^ Insomma, a voi la scelta!
abc
Ingredienti
Per un budino
35 g di riso Acquerello
1 cucchiaino di cannella in polvere
1 cucchiaino di peperoncino sott'olio
1/2 cucchiaino raso di agar agar
1 cucchiaino di miele di tiglio + q.b.
sale rosa dell'Himalaya
Per la fonduta
100 g di spinaci freschi
110 g di latte
25 g di caprino stagionato
1/2 cucchiaio di olio evo
1 cucchiaino raso di farina di limoni
sale integrale
Fate cuocere il riso in acqua leggermente salata. Non salatela troppo, perché il liquido dovrà essere quasi interamente assorbito e il riso rischierebbe di diventare troppo salato.
Quando sarà morbidissimo e molto cremoso, aggiungete l'agar agar, la cannella, il peperoncino e mescolate, facendo cuocere tutto ancora per un paio di minuti. Aggiungete un cucchiaino di miele e passate il riso con un frullatore ad immersione, fino ad ottenere una crema liscia.
Versatela in uno stampo da budino e lasciatelo raffreddare. Quando sarà a temperatura ambiente spostatelo nel frigorifero e lasciatelo rassodare per almeno un'ora.
Nel frattempo occupatevi della fonduta. Lavate gli spinaci e fateli appassire in padella con un filo di olio. Salate e aggiungete latte e farina di limoni, quindi fate cuocere a fiamma bassa per qualche minuto.
Grattugiate, con una microplane, il caprino e, quando gli spinaci saranno pronti, unitelo agli stessi e frullate tutto. Il risultato dovrà essere una crema liscia e densa (e deliziosa).
A questo punto non vi resta che comporre il piatto. Una base di fonduta, il budino e il resto della fonduta in colata libera. Grattugiate ancora un po' di caprino, versate un filo di miele in superficie e passate tutto in forno, sotto il grill, per qualche minuto.
Non vi rimane, adesso, che l'assaggio.
Lasciatevi trasportare dalla cremosità avvolgente del budino, alleggerita dalla delicatezza della salsa. E assaporate come il carattere del caprino lega con la dolcezza degli spinaci. E come questo tutto incontra perfettamente il dolce piccante del riso. E poi chiedetevi "quando si replica?".
La mia scelta rimarrà quella di dosare bene le quantità: sarebbe davvero difficile resistere al bis, tris e..... ^_^
Proponibile come antipasto (magari in una porzione smezzata), può anche essere gustato come originale primo piatto. Per me è stato piatto unico ^_^ Insomma, a voi la scelta!
Con questa ricetta partecipo al Gluten Free (Fry)day
abc
Verdura, verdura, verdura e ancora verdura. Non smetterei mai di mangiare verdura. In tutti i modi, sotto qualsiasi veste. Dell'estate amo gli ortaggi, tra le tante cose. E tra questi i peperoni si battono per la conquista del gradino più alto del podio. Freschi, vivaci, carnosi, mi piacciono crudi, ma li adoro arrostiti. E, ve ne sarete certo accorti, ve li sto proponendo in tutti i modi. Questa volta li ho trasformati in piatto unico, privati della loro pelle, avvolti da una sfiziosissima panatura e accompagnati da una soffice e gustosa crema di caprino.
I sapori non sono stravolti, ma l'insieme di sfumature rende il piatto appagante. Le consistenze si alternano, solleticando il palato. Il piacere di dipingere nuove combinazioni non mi abbandona mai e mi rende fiera di celebrare le meraviglie che la natura ci offre. Tutto sempre bilanciato, con apporti equilibrati di nutrienti preziosi. Scegliete sempre di tenere in dispensa semi e frutta secca e arricchitene le vostre pietanze. Gli alleati possono davvero essere tanti, in cucina e il benEssere può essere quotidianità. Amarsi, ascoltarsi, prendersi cura di se stessi. Ecco un altro esempio per arrivare a tutto questo, in estrema semplicità ^_^
Ingredienti
1 falda di peperone rosso arrostito
1 falda di peperone giallo arrostito
1 falda di peperone verde arrostito
12 g di nocciole
10 foglie di menta
15 g di fiocchi di avena
8 g di bacche di Goji
olio evo
Per la crema
100 g di robiola di capra
10 foglie di basilico
1/2 cucchiaino di curcuma
1 cucchiaino di miele d'acacia
2 cucchiaini di senape delicata
pepe
sale rosso di Cipro
Lavate e asciugate bene le foglie di menta. Tritatele, insieme alle nocciole, alle bacche di Goji e ai fiocchi di avena, con una mezzaluna. Dovrete ottenere un risultato omogeneo, ma non troppo fine. Tenete da parte, e iniziate ad occuparvi della crema.
Lavate le foglie di basilico e asciugatele.Tritatele finissimamente, fino a creare quasi una purea. Unitele alla robiola, quindi aggiungete la curcuma, il miele, il sale, il pepe e la senape.
Mescolate amalgamando tutto e quando sarà perfettamente amalgamato, fate riposare la crema in frigorifero.
Prendete le falde di peperone, privatele della pelle e passatele nel trito preparato per la panatura. Io non ho voluto passarle, prima, nell'uovo, per mantenere più leggero il risultato. Così facendo sarà più difficile mantenere la panatura compatta, ma non impossibile: a voi la vostra scelta. In alternativa potrete passarle velocemente nella farina (magari di riso), poi in un po' di acqua, poi nella panatura.
Scaldate un filo d'olio in una padella antiaderente. Quando sarà molto caldo sistemate le falde di peperone. Cuocetele a fiamma media per qualche minuto, quindi giratele e procedete per altri due o tre minuti. Continuate la cottura su entrambe i lati fino a quando avrete ottenuto una doratura uniforme. A cottura ultimata, salate e impiattate.
Decorate il piatto con la crema di robiola fresca e servite.
Il contrasto di sapori e l'abbinamento di consistenze morbide e croccanti, renderà il vostro assaggio una vera esperienza sensoriale.
Aromi preziosi, ricchi e insoliti che lasciano spazio alla fantasia e danno vita ad un'esplosione di sorpresa.
Ma non solo i sapori, anche i colori, vivi e variopinti, raccontano l'estate e riempiono tavola e occhi.
Un'alternativa vegetariana bilanciata tra nutrienti preziosi e completi. Una coccola sfiziosa. Un assaggio originale.
abc
I sapori non sono stravolti, ma l'insieme di sfumature rende il piatto appagante. Le consistenze si alternano, solleticando il palato. Il piacere di dipingere nuove combinazioni non mi abbandona mai e mi rende fiera di celebrare le meraviglie che la natura ci offre. Tutto sempre bilanciato, con apporti equilibrati di nutrienti preziosi. Scegliete sempre di tenere in dispensa semi e frutta secca e arricchitene le vostre pietanze. Gli alleati possono davvero essere tanti, in cucina e il benEssere può essere quotidianità. Amarsi, ascoltarsi, prendersi cura di se stessi. Ecco un altro esempio per arrivare a tutto questo, in estrema semplicità ^_^
Ricordate che avete ancora 9 giorni
per raccontarmi la vostra idea di benEssere
Ingredienti
1 falda di peperone rosso arrostito
1 falda di peperone giallo arrostito
1 falda di peperone verde arrostito
12 g di nocciole
10 foglie di menta
15 g di fiocchi di avena
8 g di bacche di Goji
olio evo
Per la crema
100 g di robiola di capra
10 foglie di basilico
1/2 cucchiaino di curcuma
1 cucchiaino di miele d'acacia
2 cucchiaini di senape delicata
pepe
sale rosso di Cipro
Lavate e asciugate bene le foglie di menta. Tritatele, insieme alle nocciole, alle bacche di Goji e ai fiocchi di avena, con una mezzaluna. Dovrete ottenere un risultato omogeneo, ma non troppo fine. Tenete da parte, e iniziate ad occuparvi della crema.
Lavate le foglie di basilico e asciugatele.Tritatele finissimamente, fino a creare quasi una purea. Unitele alla robiola, quindi aggiungete la curcuma, il miele, il sale, il pepe e la senape.
Mescolate amalgamando tutto e quando sarà perfettamente amalgamato, fate riposare la crema in frigorifero.
Prendete le falde di peperone, privatele della pelle e passatele nel trito preparato per la panatura. Io non ho voluto passarle, prima, nell'uovo, per mantenere più leggero il risultato. Così facendo sarà più difficile mantenere la panatura compatta, ma non impossibile: a voi la vostra scelta. In alternativa potrete passarle velocemente nella farina (magari di riso), poi in un po' di acqua, poi nella panatura.
Scaldate un filo d'olio in una padella antiaderente. Quando sarà molto caldo sistemate le falde di peperone. Cuocetele a fiamma media per qualche minuto, quindi giratele e procedete per altri due o tre minuti. Continuate la cottura su entrambe i lati fino a quando avrete ottenuto una doratura uniforme. A cottura ultimata, salate e impiattate.
Decorate il piatto con la crema di robiola fresca e servite.
Il contrasto di sapori e l'abbinamento di consistenze morbide e croccanti, renderà il vostro assaggio una vera esperienza sensoriale.
Aromi preziosi, ricchi e insoliti che lasciano spazio alla fantasia e danno vita ad un'esplosione di sorpresa.
Ma non solo i sapori, anche i colori, vivi e variopinti, raccontano l'estate e riempiono tavola e occhi.
Un'alternativa vegetariana bilanciata tra nutrienti preziosi e completi. Una coccola sfiziosa. Un assaggio originale.
abc