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Fiammiferi croccanti di carota con nocciole e glassa di balsamico al rosmarino: il contorno che va oltre il dubbio

Ecco un altro caso di "fotografo, che è meglio". La carota è sempre quell'ortaggio che mi stuzzica, ma a fatica riesce a soddisfarmi, in un contorno. Bizzarro, vero? Sposa perfettamente i dolci, aromatizza le salse, colora la pasta fresca...... ma può essere così banale in un contorno!!!! Eppure sarebbero dovute essere carote. Sì, mi ero fissata sulle carote e carote sarebbero state. Niente di stravolgente, ma assolutamente carote. Chi mi conosce bene sa quanto sia testarda ^_^
Allora inizio dalla forma. Nessuna rondella. Nessun purè. E neanche i miei adorati cubetti che, con zucchine e patate (nel tempo sostituite da broccoli, fagiolini o melanzane), hanno sempre rappresentato un accompagnamento perfetto! Ma sì, facciamo due fiammiferini, va'!! Bene, e con cosa? Non friggo, non infarino, non pasticcio troppo.... ecco la mia instancabile e fedele amica frutta secca. Nocciole!! Carote e nocciole, ragazzi, sono la fine del mondo. Manca davvero un ultimo, ultimissimo step: la rifinitura. Gli aromi sono fondamentali e meritano certamente il loro spazio. E se fosse una bella glassa? Aceto balsamico. Beh, sapete quanto non ami utilizzare preparati, che celano sempre ingredienti misteriosi. In linea con la mia filosofia di cucina, non nascondo, dietro la definizione "glassa", un prodotto da grande distribuzione. Il segreto è tenere in dispensa quelle due cosette. I sempre utili. Allora la glassa, la mia glassa di balsamico ha preso forma, e lo ha fatto in modo genuino e saporito!! Sbollento, salto, addenso e formo questo piatto e...... non trovo parole: per fortuna ho fotografato!!

Ingredienti

2 carote
15 g di aceto balsamico
5 g di acqua
10 g di nocciole
sale
1 rametto di rosmarino fresco
zenzero in polvere a piacere
olio
la punta di  cucchiaino di farina di semi di carrube

Pelate e pulite le carote. Tagliatele in fiammiferi di circa 5 centimetri di lunghezza. Portate a bollore dell'acqua e sbollentate le carote per un minuto circa. Scolatele e passatele sotto un getto di acqua fredda, per fermare la cottura. Tenetele da parte.
Miscelate l'aceto balsamico con l'acqua e mettetelo sul fuoco, a fiamma bassa. Lavate il rosmarino e unitelo al liquido. Quando sarà caldo, ma prima che arrivi a bollore, togliete il rosmarino, stemperate la farina di semi di carrube con pochissimo liquido alla volta, mescolando accuratamente, affinché non faccia grumi. Portate a bollore e, sempre mescolando, fate cuocere per un paio di minuti. Spegnete la fiamma e lasciate intiepidire. Riprendete, quindi, le carote.
Fate scaldare un filo d'olio in una padella e saltate le carote. Salatele. Aggiungete lo zenzero in polvere e sbriociolatevi sopra le nocciole. Saltate a fiamma viva per qualche minuto.
Trasferite la verdura in un piatto, quando sarà ben dorata.
Prendete la vostra glassa e fatela colare, in goccioline, suulle carote.


Ora servite, assaporate e deliziatevi. Io ne sono rimasta stregata!!


abc

Frollini coccocarota e gli scatti a prova di scetticismo dei più incalliti salutisti

Tornata da quella breve settimanina di stacco totale (totale perché mi sono trovata, rabbia e disagio a parte, senza pc e senza copertura internet e non ho potuto che abbandonarmi al piacere della lettura e all'abbraccio della natura..... oltre che al supporto di mio fratello per la gestione lavorativa degli ultimi clienti in partenza e per il controllo mail), ho trovato una casa sempre accogliente, ma...... vuota!!!! Poche scorte di alimenti non direttamente ingeribili (farine, legumi secchi, lieviti, cereali, latte di ogni genere....), frigo a prova di eco e....... nessun biscottino per la colazione. Beh, la prima colazione del rientro è stata con l'ultimo croissant ai cereali che avevo tenuto da parte di proposito. Ebbene sì, per certe cose sono davvero attenta e meticolosa: vorreste mai che una colazione sia lasciata al caso? Non ci sarebbe modo peggiore per farmi iniziare male una giornata!! In ogni caso il tempo per provvedere alle successive scorte non sarebbe stato molto, così ho subito dovuto mettermi all'opera. L'idea di partenza sarebbe stata una riproposizione di un classico frollino. Poi.... da da da dan..... lucina!! Perché non provare a sostituire le uova con le carote?? Ammetto che, quando mi affido a esperimenti di questo tipo, afferro la mia piccola digitale per documentare le fasi di preparazione continuando a ripetermi "non si sa mai..... vuoi che riescano anche bene, almeno le foto le ho". Beh, questa volta quelli che vedrete sono proprio gli scatti rubati allo scetticismo di un tentativo che.... è decisamente riuscito. Inizio a pensare che le mie papille gustative si siano adattate a sapori distorti..... perché l'idea di un biscotto alle carote e ai semi di girasole farebbe storcere il naso anche al più incallito salutista, ma vi lascio liberi di provare..... apro le porte ai San Tommaso che volessero cimentarsi con i miei alambicchi e attendo i vostri commenti. Io intanto..... me li sono divorati!!

Ingredienti

200 g di carote (peso da pulite)
25 g di semi di girasole
25 g di nocciole sgusciate e tostate
50 g di cocco disidratato (farina di cocco)
30 g di zucchero integrale di canna
40 g di burro di cocco (io Rapunzel)
150 g di farina di mais fioretto

Polverizzate lo zucchero di canna. Sbucciate e pulite le carote e tritatele, insieme ai semi di girasole e alle nocciole. Unitele allo zucchero e mescolate tutto fino a rendere il composto omogeneo.
Aggiungete la farina di cocco e il burro di cocco e amalgamate. Unite la farina di mais (io utilizzo il Bimby, ma se doveste impastare a mano aggiungete poco alla volta la farina nella ciotola in cui avrete lavorato il composto di carote e impastate fino ad incorporarla completamente).
Formate un panetto, avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e lasciate riposare l'impasto in frigo per circa 1 ora.
Stendete quindi la pasta su una spianatoia infarinata, con un matterello, fino a formare una sfoglia di circa mezzo centimetro di spessore. Tagliate i biscotti nella forma desiderata. Poneteli su una placca rivestita da carta forno e fate cuocere a 190° per circa 20/25 minuti. Come sempre il tempo di cottura dipenderà dal vostro forno: abbiate cura di controllare durante il tempo in cui cuoceranno, che non diventino troppo scuri.
Sfornate, lasciate raffreddare e...... bon appetit!!



In un barattolo in vetro si conserveranno per..... già finiti!!

abc

Gnocchi di lupini con dadolata di verdure e alga Wakame: l’esperimento azzardato e ampiamente riuscito

No, tranquilli, non ho deciso di trasformare la mia cucina in una filiera di gnocchi.... è solo che non avrei visto altro formato di pasta, con i lupini!! Ebbene sì, vi ho già svelato il segreto: questa volta l'ho fatta grossa. Divoratrice di lupini, importantissima fonte proteica dalle molteplici proprietà e dal basso contenuto di grassi, cerco di trasformarli in qualsivoglia modo, in modo che non possiate dire ancora lupini e che io possa davvero non stancarmi mai di mangiarli. Confesso che una fase del procedimento per arrivare al risultato ultimo, è decisamente a rischio: rischio di non avanzarne a sufficienza per il prosieguo della preparazione!!!! La crema di lupini, frullata con un filo d'olio e un po' di acqua..... è da leccarsi dita, braccia e gomiti! Credo che, quando il clima tornerà ad essere autunnale, una bella vellutata non me la toglierà nessuno. Ma quella è un'altra storia.... Ora pensiamo a questo bel piattino.

Ingredienti

Per gli gnocchi
130 g di lupini puliti
5 g di olio evo
30 ml di acqua
45 g di farina di orzo

Per il condimento
1 carota
1 zucchina piccola
1 pezzo di porro
5 pomodorini Pizzutello
olio evo
sale
2 g di alga Wakame

Inserite i lupini in un bicchiere da mixer e frullateli insieme a 5 g di olio e 30 ml di acqua, fino a formare una crema omogenea. Disponete a fontana, su una spianatoia, la farina di orzo e metteteci nel centro la crema appena ottenuta. Impastate integrando, mano a mano, la farina e formate un panetto che farete riposare per circa mezz'ora, avvolto in un panno pulito. La pasta risulterà compatta, ma comunque morbida.
Portate ad ebollizione circa 200 ml di acqua salata e sbollentate per un paio di minuti i pomodorini, precedentemente lavati. Fate bollire 1/2 carota fino a quando sarà morbidissima. Nel frattempo sbucciate i pomodorini e puliteli dai suoi semini. Mettete la polpa in un bicchiere da mixer e, quando avranno raggiunto la cottura, aggiungete le carote. Frullate tutto fino ad ottenere una crema vellutata ed omogenea. Assaggiate e correggete, eventualmente, di sale (io, ovviamente, non ne ho sentito la necessità). Tenete da parte.
Mettete a bagno l'alga in acqua fredda, per dieci minuti. Tagliate a rondelle sottili il porro e fatelo rosolare in un cucchiaio di olio evo. Tagliate la metà della carota rimasta a dadini piccoli e unitela al porro. Fate saltare per un minuto, poi aggiungete, poco alla volta, l'acqua di cottura della mezza carota che avete utilizzato per la salsa. Quando inizierà ad ammorbidire, aggiungete anche la zucchina, che avrete tagliato a dadini nell'attesa. Continuate la cottura con lo stesso procedimento, aggiungendo poca acqua alla volta.
Tagliate l'alga, ormai idratata, in piccoli pezzi e unitela alle verdure.
Fate insaporire per qualche istante e poi versate la crema di carote e pomodori preparata in precedenza. Mescolate bene tutto e, a fiamma bassissima, fate cuocere ancora per 5 minuti, aggiungendo acqua se risultasse troppo asciutto.
Passate ora alla preparazione degli gnocchi. Tagliate la pasta in parti uguali e formate dei filoncini che allungherete con le mani fino a farli diventare di diametro di circa 1 centimetro. Divideteli durante il procedimento per agevolare la lavorazione e per evitare che si spezzino.
Tagliate ciascun filoncino ottenuto in tocchetti di un paio di centimetri, infarinateli e teneteli da parte.
Portate ad ebollizione abbondante acqua saltata e buttate gli gnocchi. Mescolate delicatamente e, non appena inizieranno a venire in superficie, scolateli con una schiumarola e trasferiteli nella padella insieme alle verdure. Aggiungete qualche cucchiaio di acqua di cottura e fate saltare a fiamma viva per pochi istanti.
Trasferite tutto in un piatto e gustate!! A piacere potrete versarci sopra un filo di olio evo, che proprio male non ci sta!!
Confesso, ora che ho spiegato tutto e che ho tratto le somme di questo nuovo esperimento, che ho temuto che, per qualche legge della fisica a me sconosciuta ma ipotizzata, questi gnocchi non mantenessero la forma in cottura. Senza uovo e con la sola farina d'orzo..... ero pronta a buttare nell'acqua, d'emergenza, una porzione di gnocchi pronta nel congelatore. E invece..... esperimento riuscitissimo!!


abc

Trittico di verdure al gratin e un ruolo da comparsa che lascia il segno

Anche quando la verdura rappresenta solo un contorno senza interpretare un ruolo da protagonista, mi piace dare loro quel tocco in più: colore e gusto non devono mai essere sottovalutati. Le verdure saltate in padella sono tra le mie preferite. Se poi ci mettessimo un po' di farina a farle diventare croccanti acquisirebbero interesse. E se, alla fine, le facessimo anche gratinare..... sarebbero perfette! Ovviamente accanto alla mia interpretazione di verdura non può mancare la noce moscata: delicata, dolciastra, lega perfettamente con qualsiasi sapore e consistenza. Si tratta di un piatto molto semplice, veloce e sfiziosissimo. Come non potersene innamorare?

Ingredienti

1 zucchina
1 carota
1/3 di melanzana violetta striata
farina di riso
noce moscata
sale
olio evo

Pulite le verdure e tagliatele a fiammiferini. Sistemate ciascun ortaggio in una terrina diversa.
Su ognuna cospargete della noce moscata (io ho assolutamente abbondato!! Comunque nei limiti della salute).
Scaldate un cucchiaio di olio evo in padella. Cospargete sulle carote una piccola manciata di farina di riso e mescolate in fretta con le mani, in modo da uniformare la panatura. Versate le carote in padella e fare saltare a fiamma viva per un paio di minuti. Abbassate leggermente la fiamma e continuate la cottura per altri due minuti circa. Trasferite le carote in un piatto. Ripetete lo stesso procedimento per le zucchine (il tempo di cottura sarà inferiore rispetto a quello delle carote) e per le melanzane. Attenzione al potere di assorbimento dell'olio della melanzana: ne richiederà sicuramente di più, ma siate parsimoniosi.... potrebbe non sembrare mai sufficiente!
A questo punto il vostro trittico è pronto per passare alla fase finale: gratinatelo in forno per una decina di minuti e sarà pronto per essere portato in tavola!!
abc

Crocchette di carote: quando l’imperativo è mangiare con le mani!

Credo esistano cose, nell'immaginario della mente umana, che ci riportino ad essere bambini. Non che da bambina mi sia mai stato permesso di mangiare con le mani, chiarisco, ma davanti ad una crocchetta così..... al diavolo tutte le regole del buon caro Galateo: mi rimbocco le maniche e dimentico le posate!! Scontato dirlo, ma ciò che crea questa golosissima panatura non è niente che abbia a che fare con fritture varie e l'interno ha una sofficità che sorprende..... e che nasconde un piccolo segreto. L'assenza di uova le rende leggerissime..... Insomma, non avete scuse: su le maniche e zampine al lavoro!!
Ingredienti per 7 crocchette circa 3 carote piuttosto grandi 5 g di parmigiano grattugiato 1 cucchiaino colmo di farina di riso pangrattato (io di riso) sale olio Pulite le carote. Tagliatene una e mezza a rondelle e fatela bollire in acqua salata fino a quando non risulterà morbidissima. La restante carota e mezza grattugiatela in scaglie piuttosto grandi (ho usato una grattugia dai fori grossi). Quando la carota bollita sarà pronta, scolatela e ponetela in un bicchiere da mixer. Frullate fino a farla diventare una crema. Aggiungete il parmigiano grattugiato (di cui potrete ampiamente abbondare), la farina di riso e continuate a frullare fino a rendere tutto omogeneo. Seppur la quantità di carote grattugiate vi sembri eccessiva per la crema ottenuta, unitela al composto e mescolate bene in modo da amalgamare tutto perfettamente. Preparare il pangrattato su un piattino. Prendete un cucchiaio di composto (è normale che risulti morbido, molto morbido) e, adagiandolo sul pangrattato, lavoratelo facendogli assumente la forma di una crocchetta. Ripetete l'operazione fino a terminare l'impasto. Lasciate riposare su un piatto, coperto con un po' di pangrattato, per una mezz'ora circa. Scaldate ora, in una padella, due cucchiai di olio evo. Quando sarà a temperatura mettete le crocchette a cuocere, a fiamma media. Girate delicatamente in modo da farle dorare uniformemente. Se voleste il tocco in più, fate gratinare per 5 minuti in forno (microonde). Io questo passaggio l'ho omesso, ma non essendo una frittura vera potrebbe aiutare a rendere la panatura ancora più croccante. Servite e....gustate. Scoprirete che sette crocchette possono durare il tempo di un respiro. abc

Quiche soffice agli asparagi, l’importanza di farsi notare in un dettaglio che dà carattere

Desiderio, forte desiderio, di torta salata. Ma non la classica torta salata dalla base classica e il ripieno gustoso. No.... volevo che il gusto particolare stesse nell'impasto e che la farcia fosse solo una delicata nuvola di piacere. Ho idealizzato un impasto che non richiedesse uova e che non fosse appesantita da ingenti quantitativi di burro. Che fosse consistente, ma non pastosa, che potesse essere cornice e, al tempo stesso, soggetto del quadro. Ho messo insieme un paio di idee e..... ci ho provato. Non vi aspettate una frolla. Non aspettatevi neanche una sfoglia. Quella che avete davanti a voi è una pasta leggera, che avvolge e guida un tortino che sa il fatto suo!!

Ingredienti

Per la pasta (impasto vegano)
130 g di farina integrale
30 g di margarina
2 coste di sedano
1 carota piccola
20 g di gherigli di noci
sale

Per il ripieno
200 g di ricotta
15 asparagi
1 uovo
sale
noce moscata

Lavate due gambi di sedano e puliteli dai filamenti. Tagliateli a tocchetti e tritateli, insieme alla carota sbucciata e ai gherigli di noce. Dovrà formarsi una poltiglia piuttosto compatta e ben sminuzzata. Se utilizzaste un robot da cucina o un'impastatrice, aggiungete margarina, sale e farina e fate lavorare per il tempo necessario. Se le vostre manine faranno il vostro unico ausilio, formate una fontana con la farina e versate nel mezzo la margarina, il sale e il trito di verdure e noci. Impastate fino ad avere una pasta compatta, ma comunque morbida.
Avvolgete l'impasto nella pellicola e lasciatelo riposare in frigo per mezz'ora. Preparate, nel frattempo, la farcia. Io ho utilizzato degli asparagi buonissimi dell'orto di famiglia, congelati. Se anche voi non li utilizzaste freschi, provvedete ad eliminare quanta più acqua possibile. Diversamente fateli bollire per una decina di minuti e raffreddateli nell'acqua fredda per fermarne la cottura. Tagliate il fondo degli asparagi in tocchetti di circa 1 centimetro, fino a lasciare la parte più tenera dell'asparago intera. Tenete da parte. Mescolate con una frusta la ricotta con il sale, la noce moscata e il tuorlo dell'uovo.
Accendete il forno a 180° e stendete l'impasto formando un disco di mezzo centimetro circa di spessore. Foderate una teglia (28 cm di diametro) con alluminio e rivestite con la sfoglia. Tornate ora alla farcia. Montate a neve fermissima l'albume e aggiungetela alla ricotta amalgamando delicatamente. In ultimo incorporate gli asparagi a tocchetti e continuate a mescolare fino ad ottenere una crema omogenea.
Versate la farcia sull'impasto, sistemate gli asparagi interi in superficie. piegate i bordi della pasta e infornate, per 45 minuti, in forno ventilato.
Sfornate quando sarà ben dorata in superficie.
Tagliate e servite.
La pasta rimarrà morbida, ma non asciutta, darà carattere con il suo sapore e metterà in risalto il soufflé di ricotta, delicato e discreto.... ma presente e gradevole!

abc

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