Crostata con crema di cioccolato e amarene: le prospettive che cambiano gli approcci all’ispirazione
Il mio modo di andare contro corrente si manifesta nei più svariati modi. Leggo sempre di ricette che possano tornare utili per utilizzare gli albumi avanzati dalle varie preparazioni in cui solo il tuorlo è contemplato. Ecco, io invece, terminate le mie scorte di albume pastorizzato che utilizzo per la colazione proteica quotidiana, mi sono trovata a dover rompere delle uova (esattamente due al giorno per un paio di giorni) separando le due parti e utilizzando unicamente gli albumi. Ed ora, di questi tuorli, che ne faccio? Non ci ho messo molto ad ingegnarmi, lo confesso. Fossi stata costretta ad utilizzarli per qualcosa che avrei consumato io stessa ci avrei pensato un po' di più, ma dal momento che l'occasione di condivisione mi ha messo davanti l'opportunità di provare qualcosa di più classico e conforme alle tradizioni, non mi sono tirata indietro. Questa volta l'unico senza è circoscritto al burro (oltre ai latticini), perché su quello, davvero, non transigo. Ma l'impiego del tuorlo per la preparazione di questa frolla, oggi, è stata una scelta voluta e consapevole.
L'organizzazione di una cena con un gruppo di professionisti con i quali condivido un progetto lavorativo, per conto e in qualità di Mai Soli nel Mondo (progetto di cui vi parlerò quanto prima), mi ha portato ad una valutazione razionale: tanti begli ometti famelici di ogni genere di piatto che non debba rispettare particolari canoni di salutismo e qualsivoglia restrizione nutrizionale, vuoi che non apprezzino un dolce di questa portata? E allora viaaaaaaaaaaa, è la volta buona che anche io possa dire: l'ho fatta, e l'ho fatta con così tanti tuorli da fare rabbrividire la più audace delle pasticcere!!! :D
Ah, giusto per dovere di cronaca, i famelici ometti non mi hanno lasciato neanche le briciole (giuro!!). Dite che sarà piaciuta?
Ingredienti
Per la pasta frolla all'olio
200 g di Petra 1
100 g di farina d'orzo integrale
150 g di semola di grano duro
100 g di zucchero di canna grezzo
100 g di tuorlo d'uovo
100 g di olio di semi di soia
1 cucchiaino di farina di limoni
1 g di sale rosa
Per il ripieno
2 albumi
360 g di cioccocrema (fatta in casa)
10 g di amarene sciroppate
40 g di sciroppo di amarena
Mescolate le farine, lo zucchero, la farina di limoni e il sale. Unite i tuorli e iniziate ad impastare. Aggiungete a filo l'olio e continuate a lavorare l'impasto fino ad ottenere un panetto compatto.
Avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo riposare in frigorifero almeno un'ora.
Se già non l'aveste pronta, preparate la crema di cioccolato secondo la ricetta oppure seguendo la vostra ricetta di fiducia. Versatela in una ciotola capiente e unitevi lo sciroppo di amarena. Mescolate tutto fino ad amalgamare perfettamente il tutto. Tenete da parte.
Stendete la frolla all'olio e rivestite la teglia (io ne ho usata una di circa 32 cm x 50 cm). Lasciate i bordi alti.
A parte montate a neve gli albumi, non troppo ferma. Incorporateli alla crema di cioccolato e mescolate delicatamente fino ad ottenere un composto omogeneo. Versatelo sopra la pasta frolla e distribuitelo uniformemente su tutta la superficie. Tagliate le amarene in 4 parti e incastonatele sulla farcitura.
Portate il forno a 180° e, una volta in temperatura, infornate la teglia. Cuocete per almeno 30 minuti, ma controllate che la pasta non scurisca troppo: con alcuni forni potrebbe bastare questo tempo, con altri potrebbero volerci anche una decina di minuti in più.
Una volta che la pasta risulterà cotta, estraete la teglia e lasciate raffreddare la crostata.
Sapendo di dover presentare a mo' di centrotavola il dolce, l'ho porzionata in quadratini che ho presentato su un vassoio. Decidete voi come procedere.
Alla fine quello che rimane è un intrigante gioco di sapori, tra l'intensità del cioccolato e la dolcezza dell'amarena, e un'irresistibile antagonismo di consistenze, tra il guscio friabile della frolla e la cremosità della farcitura.
Tutto il resto sarà il vostro palato a suggerirvelo. E a memorizzarlo ^_^abc
L'organizzazione di una cena con un gruppo di professionisti con i quali condivido un progetto lavorativo, per conto e in qualità di Mai Soli nel Mondo (progetto di cui vi parlerò quanto prima), mi ha portato ad una valutazione razionale: tanti begli ometti famelici di ogni genere di piatto che non debba rispettare particolari canoni di salutismo e qualsivoglia restrizione nutrizionale, vuoi che non apprezzino un dolce di questa portata? E allora viaaaaaaaaaaa, è la volta buona che anche io possa dire: l'ho fatta, e l'ho fatta con così tanti tuorli da fare rabbrividire la più audace delle pasticcere!!! :D
Ah, giusto per dovere di cronaca, i famelici ometti non mi hanno lasciato neanche le briciole (giuro!!). Dite che sarà piaciuta?
Ingredienti
Per la pasta frolla all'olio
200 g di Petra 1
100 g di farina d'orzo integrale
150 g di semola di grano duro
100 g di zucchero di canna grezzo
100 g di tuorlo d'uovo
100 g di olio di semi di soia
1 cucchiaino di farina di limoni
1 g di sale rosa
Per il ripieno
2 albumi
360 g di cioccocrema (fatta in casa)
10 g di amarene sciroppate
40 g di sciroppo di amarena
Mescolate le farine, lo zucchero, la farina di limoni e il sale. Unite i tuorli e iniziate ad impastare. Aggiungete a filo l'olio e continuate a lavorare l'impasto fino ad ottenere un panetto compatto.
Avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo riposare in frigorifero almeno un'ora.
Se già non l'aveste pronta, preparate la crema di cioccolato secondo la ricetta oppure seguendo la vostra ricetta di fiducia. Versatela in una ciotola capiente e unitevi lo sciroppo di amarena. Mescolate tutto fino ad amalgamare perfettamente il tutto. Tenete da parte.
Stendete la frolla all'olio e rivestite la teglia (io ne ho usata una di circa 32 cm x 50 cm). Lasciate i bordi alti.
A parte montate a neve gli albumi, non troppo ferma. Incorporateli alla crema di cioccolato e mescolate delicatamente fino ad ottenere un composto omogeneo. Versatelo sopra la pasta frolla e distribuitelo uniformemente su tutta la superficie. Tagliate le amarene in 4 parti e incastonatele sulla farcitura.
Portate il forno a 180° e, una volta in temperatura, infornate la teglia. Cuocete per almeno 30 minuti, ma controllate che la pasta non scurisca troppo: con alcuni forni potrebbe bastare questo tempo, con altri potrebbero volerci anche una decina di minuti in più.
Una volta che la pasta risulterà cotta, estraete la teglia e lasciate raffreddare la crostata.
Sapendo di dover presentare a mo' di centrotavola il dolce, l'ho porzionata in quadratini che ho presentato su un vassoio. Decidete voi come procedere.
Alla fine quello che rimane è un intrigante gioco di sapori, tra l'intensità del cioccolato e la dolcezza dell'amarena, e un'irresistibile antagonismo di consistenze, tra il guscio friabile della frolla e la cremosità della farcitura.
Tutto il resto sarà il vostro palato a suggerirvelo. E a memorizzarlo ^_^abc