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Panini dolci al cocco: istinto e razionalità di un pensiero e di una necessità



Mettiamo insieme l'amore compulsivo per i lievitati, per quell'impasto che si intreccia tra le mani come a voler assorbire ogni ombra e far trionfare un sanissimo e terapeutico sorriso, con la necessità. Avevo utilizzato, un paio di giorni prima, della panna di riso al cocco come supporto ad un piatto vegano e quel cartoccio non avrebbe avuto ancora lunga vita, seppur ben conservato in frigorifero.
Nonostante per un attimo abbia creduto di aver trovato la soluzione nella preparazione di un liquore fatto da quell'angelo di Elisa e pubblicato nel suo blog Il rovo di bosco, presto mi sono resa conto che un ulteriore liquore, dopo quello alla liquirizia appena fatto, sarebbe stato di certo un azzardo, in una casa per soli salutisti. Ho quindi iniziato a mettere insieme farine, le mie adorate e bizzarre farine, con l'immancabile frutta secca e ho studiato una forma diversa di dolce, per la colazione. La quantità, ampiamente generosa, è ora riposta con cura nel cassetto dei lievitati del congelatore, ma la frangranza di questi bocconcini è pronta a deliziare qualsiasi desideroso palato!

Ingredienti

400 g di farina per dolci
200 g di farina d'orzo
315 ml di latte di riso al cocco
170 ml di panna di cocco
55 g di mandorle spellate
35 g di farina di cocco
12 g di lievito madre secco (io Antico Molino Rosso)
35 g di zucchero di canna grezzo

Mischiate il latte di riso con la panna e intiepiditelo. La loro temperatura non dovrà superare i 29°. Tritare le mandorle non troppo finemente (non dovranno diventare farina, ma rimanere piuttosto a granella) e mescolatele alla farina di cocco e alle restanti farine. Unite il lievito madre secco, lo zucchero e mescolate bene.
Versate gli ingredienti liquidi e mescolate, cercando di incorporare tutto il mix di farine. Lavorate l'impasto energicamente fino ad ottenere una pasta compatta ed uniforme.
Dovrà risultare morbida e piuttosto appiccicosa, ma dovreste riuscire a non farma attaccare alle mani durante la lavorazione.
Date all'impasto una forma di palla e adagiatela in una ciotola leggermente unta. Copritela con un foglio di pellicola tasparente e riponetela nel forno spento, o ventualmente con la sola lucina accesa, fino al raddoppio. Per me ci sono volute circa 4 ore.
Trascorso questo tempo dovrete trovare un bell'impasto soffice, pieno di bollicine.
Infarinate una spianatoia e versateci sopra la pasta. Lavoratela con le mani formando un filoncino e tagliatela in pezzi di pari misura.
A questo punto procedete a piegare e a dare forma ai panini.
Stendete con le mani ogni pezzo di impasto. Arrotolatelo su se stesso. Girate poi il cordoncino appena ottenuto, schiacciatelo nuovamente e arrotolatelo ancora. Fate, quindi, roteare il panetto appena ottenuto sotto la mano, fino a formare una pallina, che adegerete su una teglia coperta da carta forno.
Ho pensato di mostrarvi un piccolo video di questa fase di lavorazione. Decisamente artigianale, ma spero vi aiuti a comprendere i passaggi.


       


Lasciate che i bocconcini lievitino ancora per un'ora, sulla teglia. 
Quindi portate a temperatura il forno e cuoceteli, a 190°, per circa 20 minuti. Dovranno assumere un colore dorato e uniforme. Regolatevi in base al vostro forno.
Sfornateli quando saranno pronti e lasciateli raffreddare su una gratella.
Quando saranno tiepidi, semplicemente, assaporateli.

Il modo migliore in cui li ho gustati? Cuore caldo con un quadrotto di cioccolato bianco, praticamente fuso, nel mezzo!!

Non esiste limite alla fantasia e..... alla gola!!



abc

Panettone con impasto a mano al cioccolato bianco e pistacchi: il traguardo che mancava al mio Natale

Lo so, starete pensando che il mio calendario sia sul mese sbagliato, che sia una irriducibile sentimentalista, che sia ora che la smetta di parlare di panettoni e che faccia mente locale sul periodo in cui ci troviamo. In realtà, seppur non troppi giorni fa, questo panettone l'ho elaborato ancora in tempi non sospetti. Purtroppo non ho potuto provvedere prima, per cause di forza maggiore, a perfezionare la tecnica sperimentata sulla versione alle albicocche e noci. Ve lo dissi, ai tempi: la lavorazione a mano mi ha affascinato notevolmente. Vuoi che la mancanza di una macchina adatta a questo tipo di impasto mi abbia fatto apprezzare la forza delle braccia, vuoi che non chiudo mai un capitolo se ho ancora dei dubbi e dei vuoti da colmare, ma ho ceduto. Al diavolo i tempi imposti dal mondo, al diavolo il 7 gennaio e l'arrivo del carnevale, al diavolo il "si fa, non si fa": io l'ho fatto e non me ne pento. Questo panettone è la fine del mondo. Non importa che ancora una volta non sia venuto il cupolino. Il prossimo anno migliorerò anche questo aspetto. Il sapore, però, il sapore di questo impasto soffice e fragrante..... ecco, questo ripaga di tutte le fatiche! Ora però passo, e chiudo. E' una promessa ^_^

Ingredienti

Primo impasto
300 g di farina per dolci (io Antico Molino Rosso)
117 g di acqua
96 g di zucchero di canna grezzo
12 g di lievito madre secco (io Antico Molino Rosso)
123 g di tuorlo d'uovo (circa 7 tuorli)
137 g di margarina

Secondo impasto
il primo impasto
55 g di farina per dolci
33 g di tuorli (circa 2 tuorli)
emulsione*
22 g di zucchero di canna grezzo
27 g di margarina
6 g di sale
110 g di pistacchi tostati non salati
100 g di cioccolato bianco

Per l'emulsione (*)
60 g di malto d riso
scorza di 1 arancio
scorsa di 1 limone

Preparate tutti gli ingredienti del primo impasto, mettendo la farina (per i 3/4 del peso indicato) e il lievito madre nella ciotola in cui eseguirete l'impasto. Il quarto di farina tenuta da parte vi servirà durante la lavorazione.
Versate l'acqua nella farina (mischiata al lievito) e impastate, con le mani. Lavorate fino ad ottenere un impasto compatto e liscio. Questa volta ho insistito su questa fase, in modo da avere un impasto vellutato già in partenza. Iniziate, quindi, ad aggiungere un tuorlo. Lavorate bene fino a quando non sarà stato completamente incorporato.
A questo punto versate una parte di zucchero e lavorate nuovamente fino al completo assorbimento. Versate un po' della farina tenuta da parte e procedete allo stesso modo.
E' molto importante che, prima di aggiungere un nuovo ingrediente, quello precedente sia stato assorbito del tutto. Ripetete questa operazione partendo nuovamente dai tuorli e seguendo con lo zucchero e la farina, fino a terminare le quantità indicate. Questa fase richiederà quaranta minuti di paziente lavoro.
Dovrete ottenere un impasto elastico, che avrà acquisito una certa incordatura. Lo sentirete piuttosto appiccicoso, ma si staccherà comunque abbastanza facilmente dalle mani.
Iniziate, a questo punto, ad incorporare la margarina.
Siate pazienti e versatene poca alla volta. La quantità indicata io l'ho aggiunta in 7 volte. Ogni volta in cui aggiungerete il grasso, dovrete impastare fino al completo assorbimento. Solo allora potrete procedere all'aggiunta della dose successiva. Questa lavorazione, che durerà altri 30 minuti circa, sarà importante per conferire all'impasto l'incordatura perfetta. Sentirete la pasta legarsi alle dita e ne sentirete la forza.
Otterrete un panetto liscio, morbido ed elastico. A fatica si spezzerà, tirandolo con le mani.
Ungete una terrina con poca margarina e adagiatevi la pasta. Inseritene una parte nella spia, e cioè in un bicchierino dai bordi perpendicolari, che vi servirà a valutare il momento perfetto della triplicazione dell'impasto. Fate un segnetto dove arriva l'impasto e misurate il livello di triplicazione.
Coprite con un foglio di pellicola trasparente e lasciate riposare in forno a 27° (io ho lasciato la lucina accesa) fino a quando sarà triplicato di volume. Se vedeste che lievita troppo velocemente, spegnete la lucina e lasciate l'impasto in forno.
Questa fase a me ha richiesto 6 ore. Mi raccomando, la lievitazione in questa fase dovrà essere molto lenta e l'impasto che dovrete ottenere dovrà essere perfettamente triplicato. Non un po' di più, pena la perdita di forza dello lievito, non un po' di meno, pensa tempi lunghissimi sulla seconda lievitazione.
Versate in una ciotola il malto di riso. Aprite la bacca di vaniglia incidendola verticalmente ed estraete i semini. Uniteli al malto, insieme alla scorza grattugiata del limone e dell'arancio. Mescolate con un cucchiaio, fino ad ottenere una pasta omogenea. Tenete da parte.
Nel frattempo tagliate il cioccolato bianco in piccoli dadini e sgusciate i pistacchi, se usaste quelli con il guscio (il peso è riferito al prodotto puro, senza guscio).
   Preparate tutti gli ingredienti che vi serviranno per il secondo impasto. Quando l'impasto sarà triplicato, scopritelo e misuratene la temperatura. Non iniziate la seconda fase di lavorazione prima che abbia raggiunto una temperatura inferiore ai 24°.
Mischiate il lievito madre secco alla farina (la prossima volta valuto anche questa aggiunta di agente lievitante), separate i tuorli dagli  albumi e pesate tutti il resto.
A questo punto versate il mix di farina e lievito, poco alla volta, e iniziate a lavorarlo, cercando di incordare l'impasto. Lavorate fino a quando la farina si sarà assorbita completamente. Ci vorranno dieci minuti circa di lavoro. Ricordate che ogni ingrediente dovrà essere inserito solo quando il precedente sarà stato incorporato completamente all'impasto. Quando avrete ottenuto una pasta uniforme, procedete unendo un tuorlo alla volta. Aggiungete il secondo solo all'assorbimento del primo.
Effettuate la stessa operazione aggiungendo lo zucchero, poco alla volta. Aggiungete, quindi, l'emulsione, un cucchiaino alla volta. Lavorate con tenacia la pasta, fino ad incorporarla tutta.
A questo punto aggiungete il sale ed incordate bene l'impasto.
Per ultimo aggiungete poca margarina alla volta e lavorate la pasta, facendola incordare.
Quando avrete ottenuto un impasto omogeneo, aggiungete i pistacchi, leggermente schiacciati, in modo da renderli una granella grossolana. Impastate con pazienza fino a quando non si saranno incorporati perfettamente e in maniera uniforme. A questo punto procedete con il cioccolato bianco, che non andrà lavorato eccessivamente, affinché non si sciolga con il calore delle mani.
A questo punto l'impasto è pronto per la seconda lievitazione. Copritelo con un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo lievitare in forno, a 27°, per circa 1 ora. Rovesciatelo quindi su una spianatoia leggermente unta, allargatelo e lasciatelo asciugare per circa mezz'ora. In questo modo sarà più facile procedere all'ultima lavorazione. Se fosse necessario allungate i tempi di riposo di questa fase. Io ho lasciato che asciugasse per un'ora abbondante, piegandolo un paio i volte su se stesso (lasciando la superficie superiore - quella su cui si forma la crosticina - all'esterno). Non procedete fino a quando sentirete che l'impasto non sarà appiccicoso, ma avrà quella pellicina indurita. In questa fase dividete l'impasto in differenti pezzature, se non voleste fare una forma da un chilo. Questa volta ne ho preparati due da mezzo chilo.
   Procedete con la pirlatura: piegate in quattro (prima a metà da una parte, poi a metà dall'altra) l'impasto, dategli una forma tondeggiante e fatelo scivolare sul ripiano, accompagnandolo con la mano, per formare lo strato lucido e compatto che racchiuda tutto l'impasto. Vi lascio ancora il video dimostrativo. Il mio impasto non è venuto così solido, per cui la pirlatura è stata più difficile.

 

Sistemate l'impasto, così lavorato, nello stampo, o negli stampi, da panettone. Copriteli con un foglio di pellicola trasparente e lasciateli lievitare per circa 8/9 ore (a me ce ne sono volute quasi 12!!), fino a quando l'impasto raggiungerà quasi il bordo del pirottino.
Questa operazione generalmente la lascio alle ore notturne. Quando vedrete che l'impasto sarà lievitato a sufficienza, togliete la pellicola e lasciatelo respirare per mezz'ora circa. In questo modo si formerà una crosticina sulla superficie, pronta per il taglio.
Con un coltello ben affilato incidete una croce sulla superficie. Prendete le punte, alzatele leggermente e tiratele verso il centro, sovrapponendole tra loro. Sistemate qualche fiocco di margarina (questa volta ho messo del burro vegetale) all'interno dei tagli.
Portate il forno in temperatura, a 160°, e infornate. Cuocete per circa 40 minuti, ma non perdete di vista l'andamento della cottura.
Quando saranno passati almeno 20 minuti (la prossima volta non abbandono questo sapere, perché mi è costato il cupolino!!), iniziate a verificare la temperatura interna con un termometro. Ricordate che il cuore del panettone non dovrà superare i 92°. In questo modo rimarrà morbido e umido.
Spegnete il forno quando sarà cotto e sfornatelo. Con due stecchi (meglio dei ferri da calza o degli spiedi in acciaio) infilzate la base del panettone.
Capovolgetelo e lasciatelo raffreddare almeno un paio d'ore a testa in giù. Quando sarà trascorso il tempo riportatelo in posizione supina e togliete gli spiedi.
Ricordate che lasciandolo riposare un paio di giorni l'impasto acquisirà equilibrio e il sapore diventerà armonioso. Non imbustatelo prima che siano trascorse 10 ore, per il panettone da 1 chilo, e 6 ore, per quello da mezzo chilo. E' fondamentale per una corretta conservazione.
Procedete, quindi, al taglio e assaporatelo.
Personalmente decreto questa versione, la mia preferita in assoluto. Il cioccolato bianco conferisce la giusta dolcezza e sposa a meraviglia il pistacchio.

Ora che la stagione dei panettoni è realmente conclusa, non mi rimane che mangiare le briciole!abc

Quadrotti fondenti alle nocciole: l’idea di un torrone, il sapore di un brownie e tanti ossequi alla creatività

Talvolta fare di testa mia mi porta a realizzare pietanze per cui, bah, mi guardo allo specchio e dico "sei davvero stata tu?". Talvolta, invece, escono delle catastrofi astronomiche. A volte, poi, ho visto quella ricetta ma non ricordo dove e non ho in mente che un solo passaggio. E inizio da quell'unico ricordo. Di certo non arrivo al risultato immaginato, ma assaggio e..... santo cielo che bontà!! Eccomi presente, presente con questa leccornia senza precedenti. Avessi voluto preparare i brownies sarei partita da tutt'altro ingrediente. Invece ricordavo di aver visto, da qualche parte, un torrone al cioccolato. Morbido, fatto con gli albumi. Reduce dalla preparazione del panettone, avevo da parte un ben numero di albumi. E' vero che le mie colazioni mi permettono di smaltire qualsiasi quantitativo in pochissimi giorni, ma erché, mi sono chiesta, non approfittarne per realizzare qualche dolcetto natalizio? Così ecco che, da un abume montato a crema con lo zucchero (ecco il dettaglio che rammentavo), sono nati questi torronbrownies che lasciano i palati senza potere di replica!

Ingredienti

480 g di cioccolato fondente
50 ml di olio di semi di soia
85 g di zucchero di canna grezzo + 35 g per lo sciroppo
280 g di albumi
90 g di nocciole intere
100 ml di acqua


Spezzettate il cioccolato fondente e mettetelo in un pentolino. Fatelo sciogliere a bagno maria, mescolando di tanto in tanto. Fate attenzione a non portare a bollore l'acqua. Quando sarà interamente sciolto, aggiungete l'olio e mescolate fino a completo assorimento. Spegnete il fuoco, togliete il pentolino dall'acqua e lasciate intiepidire il cioccolato.
Preparate lo sciroppo portando ad ebollizione l'acqua con i 35 g di zucchero. Mescolate e mantenete il fuoco acceso fino a quando il composto inizierà ad addensarsi. Non fatelo imbrunire. Spegnete il fuoco prima e lasciatelo intiepidire. Unitelo, poi, al cioccolato, mescolando bene.
Versate in una terrina capiente gli albumi d'uovo e lo zucchero. Mescolate, in un primo momento, in modo da amalgamarli e poi lavorate con una frusta elettrica fino ad ottenere una crema spumosa.
Non abbiate fretta, ci vorranno almeno 5 minuti affinché il composto inizi a montare. Abbiate pazienza e vedrete che otterrete la giusta consistenza.
Quando avrete ottenuto la crema iniziate a versarvi dentro, a filo, il cioccolato fuso. Tenete le fruste sempre in azione, in modo da mescolare e amalgamare perfettamente i due composti.Terminate il cioccolato e cercate di creare un composto omogeneo.
Aggiungete alla crema ottenuta le nocciole intere e mescolate fino ad amalgamarle bene.
Tagliate un pezzo di carta forno della dimensione del fondo della teglia che utilizzerete. Ricopriteci il fondo. Versate sopra il composto creando uno strato spesso circa 2 o 3 centimetri.
Portate il forno a 175° e, raggiunta la temperatura, infornate le teglie. Cuocete per circa 25/30 minuti, fino a quando l'impasto diventerà compatto e semi solido.
Sfornate e lasciate raffreddate.
Quando sarà trascorsa almeno mezz'ora capovolgete le teglie e togliete il foglio di carta forno. Attendete che il tortino sia completamente freddo e procedete al taglio. Se tagliaste mentre è ancora tiepido, i quadrotti di sfalderebbero.
Ricavate dei quadrati della dimensione desiderata. Io ho creato quadratini di circa 4 cetimetri.


Procedete all'assaggio, ma ricordate: creano dipendenza e sono altamente calorici!! ^_^


abc

Panettone handmade: prove generali di un panettone che si crede una colomba

Va bene, non ho la planetaria, gli impasti li faccio con il Bimby e il Bimby non va bene per il panettone. Ma continuo ad essere senza planetaria e allora cosa faccio, non faccio il panettone? Alessandra mi dice che una sua amica (poi scopro essere la cara Ileana) l'ha fatto a mano. Beh, forse lei non lo sa, ma questa per me è stata la sfida determinante! Mi rimbocco le maniche e inizio a documentarmi. Avevo già fatto mio il papiro di post che con cura e amore Alessandra aveva pubblicato qualche giorno prima, come fare un panettone. Ma Alessandra mi suggerisce il suo impasto della colomba come preparazione di sicuro successo. Insomma, leggi di qua e leggi di là..... inizio ad impastare senza fare attenzione a piccoli dettagli (pirlatura, temperatura interna in cottura, a cui si aggiungono valutazioni imprecise sulla quantità di lievito e sulla temperatura del forno). Il terrore di aver fallito perseguita me e anche Alessandra, ma il taglio ha riportato il sorriso. Di certo ho preso coscienza di ciò che vuol dire fare un panettone e di certo, ve lo anticipo, ci riproverò con le rifiniture pianificate. E' un po' abbronzato, lo ammetto, ma vi garantisco che l'interno è un tripudio di bontà, soffice dolcezza e grande orgoglio ^_^ Perché certe preparazioni ti fanno capire che l'orgoglio è commestibile!!

Ingredienti

Primo impasto
300 g di farina per dolci (io Antico Molino Rosso)
117 g di acqua
96 g di zucchero di canna grezzo
22 g di lievito madre secco (io Antico Molino Rosso)
118 g di tuorlo d'uovo (circa 8 tuorli)
137 g di margarina

Secondo impasto
il primo impasto
55 g di farina per dolci
33 g di tuorli (circa 2 tuorli)
emulsione*
22 g di zucchero di canna grezzo
27 g di margarina
6 g di sale
110 g di albicocche essiccate
100 g di noci

Per l'emulsione (*)
50 g di malto d riso
scorza di 1 arancio
scorsa di 1 limone

Preparate bene tutti gli ingredienti del primo impasto, mettendo la farina (per i 3/4 del peso indicato) e il lievito madre nella ciotola in cui eseguirete l'impasto. Il quarto di farina tenuta da parte vi servirà durante la lavorazione.
Versate l'acqua nella farina (mischiata al lievito) e impastate, con le mani. Lavorate fino ad ottenere un impasto compatto. A quel punto versate una piccola parte di tuorli. Lavorate bene fino a quando non saranno stati completamente amalgamati.
A questo punto versate una parte di zucchero e lavorate nuovamente fino al completo assorbimento. Versate un po' della farina tenuta da parte e procedete allo stesso modo.

E' molto importante che, prima di aggiungere un nuovo ingrediente, quello precedente sia stato assorbito del tutto. Ripetete questa operazione partendo nuovamente dai tuorli e seguendo con lo zucchero e la farina, fino a terminare le quantità indicate. Questa fase richiederà mezz'ora di lavoro.
Dovrete ottenere un impasto elastico, che avrà acquisito una certa incordatura. Lo sentirete piuttosto appiccicoso, ma si staccherà comunque abbastanza facilmente dalle mani.
Iniziate, a questo punto, ad incorporare la margarina.
Siate pazienti e versatene poca alla volta. La quantità indicata io l'ho aggiunta in 6 volte. Ogni volta in cui aggiungerete il grasso, dovrete impastare fino al completo assorbimento. Solo allora potrete procedere all'aggiunta della dose successiva. Questa lavorazione, che durerà altri 30 minuti circa, sarà importante per conferire all'impasto l'incordatura perfetta. Sentirete la pasta legarsi alle dita e ne sentirete la forza.
Otterrete un panetto liscio, morbido ed elastico. A fatica si spezzerà, tirandolo con le mani.
Ungete una terrina con poca margarina e adagiatevi la pasta. Coprite con un foglio di pellicola trasparente e lasciate riposare in forno a 27° (io ho lasciato la lucina accesa) fino a quando sarà triplicato di volume.
Questa fase a me ha richiesto 4 ore. La prossima volta proverò a diminuire, su consiglio di Alessandra, la quantità di lievito. In questo modo la lievitazione sarà più lunga e lenta, aspetto fondamentale per la perfetta riuscita del lavoro!
Nel frattempo tagliate le albicocche a cubetti. Con questa operazione preparatevi al secondo impasto. Nel preparare tutti gli ingredienti che vi serviranno, partite dall'emulsione.
Versate in una ciotola il malto di riso. Grattugiate la scorza del limone e dell'arancio, precedentemente lavati e asciugati accuratamente. Unitele al malto, versate la fialetta di aroma di vaniglia e mescolate con un cucchiaio, fino ad ottenere una pasta omogenea. Tenete da parte e preparatevi tutti gli altri ingredienti.
Mischiate il lievito madre secco alla farina (la prossima volta valuto anche questa aggiunta di agente lievitante), separate i tuorli dagli  albumi e pesate tutti il resto.
L'ultima cosa da fare prima di riprendere l'impasto e iniziare a lavorarlo, sarà infarinare le albicocche, affinché non precipitino in fondo all'impasto, una volta in cottura. A questo punto scoprite l'impasto e iniziate la seconda lavorazione.
Versate il mix di farina e lievito e iniziate a lavorarlo, cercando di incordare l'impasto. Lavorate fino a quando la farina si sarà assorbita completamente. Ci vorranno dieci minuti circa di lavoro. Ricordate che ogni ingrediente dovrà essere inserito solo quando il precedente sarà stato incorporato completamente all'impasto. Quando avrete ottenuto una pasta uniforme, procedete unendo un tuorlo alla volta. Aggiungete il secondo solo all'assorbimento del primo.
Effettuate la stessa operazione aggiungendo lo zucchero, poco alla volta.
Aggiungete, quindi, l'emulsione, un cucchiaino alla volta. Lavorate con tenacia la pasta, fino ad incorporarla tutta.
A questo punto aggiungete il sale ed incordate bene l'impasto.
Per ultimo aggiungete poca margarina alla volta e lavorate la pasta, facendola incordare.
Quando avrete ottenuto un impasto omogeneo, aggiungete le albicocche e le noci spezzettate. Impastate con pazienza fino a quando non si saranno incorporati perfettamente e in maniera uniforme.
A questo punto l'impasto è pronto per la seconda lievitazione. Copritelo con un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo lievitare in forno, a 27°, per circa 1 ora. A questo punto rovesciatelo su una spianatoia, allargatelo e lasciatelo asciugare per circa mezz'ora. In questo modo sarà più facile procedere all'ultima lavorazione.
Procedete con la pirlatura: piegate in quattro (prima a metà da una parte, poi a metà dall'altra) l'impasto, dategli una forma tondeggiante e fatelo scivolare sul ripiano, accompagnandolo con la mano, per formare lo strato lucido e compatto che racchiuda tutto l'impasto. Questo è un procedimento che dovrò migliorare, ma per avere un'idea di come procedere, ecco un video dimostrativo.


Ponete ora il vostro panetto nello stampo da panettone, quello da 1 chilo. Pesatelo: dovrà essere circa 1,100 chili. Copritelo con un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo in un luogo tiepido (circa 27°) fino a quando non raggiungerà il livello dello stampo. Per me ci sono volute 9 ore.

Il mio impasto pesava di meno, per cui non ha raggiunto esattamente il bordo. Raggiunto il livello esatto togliete la pellicola e lasciatelo mezz'ora scoperto. In questo modo si formerà una specie di crosticina sulla superficie. Quando sarà pronto incidete una croce con una lama affilata.
Non abbiate timori: il panettone non si sgonfierà. E' sempre stata una mia grande paura, ma ho piacevolmente constatato che questo passaggio non è così difficile. Cospargete le incisioni con della margarina e infornate.
Io ho portato il forno a 200° e quando l'ho infornato l'ho abbassato a 170°, per 50 minuti. Questo tipo di cottura mi ha scurito subito la superficie, per cui la prossima volta infornerò direttamente a 170° e lascerò cuocere fino a quando la temperatura interna arriverà a 92°.
Come insegna Alessandra, è importante rispettare questo dettaglio, affinché il panettone rimanga perfettamente umido. Il mio è arrivato a 98°: buonissimo, ma leggermente asciutto.
Sfornate e infilzatelo con due ferri da maglia. Io non li avevo e mi sono ingegnata come ho potuto. Capovolgete il panettone in un tegame e lasciatelo raffreddare. Quando sarà completamente freddo (ci vorranno almeno 3 ore), riportatelo in posizione eretta.
Prima di chiuderlo in un sacchetto lasciatelo all'aria aperta per almeno 10 ore. Per mantenerlo morbido Alessandra consiglia di spruzzare all'interno del sacchetto alcool alimentare. Io non l'ho fatto, ma il mio panettone è rimasto morbido per molti giorni, anche dopo il taglio.

Prima di procedere al taglio lasciatelo riposare un paio di giorni: in questo modo i sapori si assesteranno e diventeranno più armoniosi.

Un successo dal primo all'ultimo morso.....abc

Cocchini di mais: un solo ingrediente nelle più svariate forme e piccoli bocconcini di bontà

Biscottare mi piace, non c'è nulla da fare. E salvo sporadiche occasioni, esattamente con le paste di meliga, quello che mi piace particolarmente del biscottare è la fantasia che mi fa approdare sempre su varianti differenti, frutto di una pura proiezione mentale. Così anche questa volta, in occasione dei cadeaux natalizi per i pochi intimi, avrei voluto qualcosa di particolare, da affiancare alle margherite alla farina di castagne e burro di anacardi. Gusto dominante: cocco. Segni particolari: cocco sotto ogni forma. MI sono messa all'opera, ho impastato, ho formato queste palline, ho infornato, ho sfornato, ho assaggiato a caldo, poi a tiepido, poi a freddo..... e poi a distanza di un giorno. Beh, prima di donare dovrò pur testare, no?? ^_^ La meraviglia di tutte queste fasi di assaggio è stata che con il passare del tempo, questi bocconcini acquisivano un'armonia migliore. Come se i sapori e le consistenze si dovessero assestare. E cosa dire? Entrano di diritto nella lista dei biscotti da rifare!! Oltretutto, per una versione completamente gluten free, si può tranquillamente usare la farina di riso!!

Ingredienti

240 g di farina di mais fioretto
60 g di farina di cocco
1 uovo
1 tuorlo
120 ml di olio di cocco
75 g di zucchero di canna grezzo
45 ml di panna di cocco
6 g di lievito per dolci
1 pizzico di sale

Mescolate la farina di mais fioretto con il lievito setacciato. Unire lo zucchero, il sale, l'uovo e il tuorlo. Versate l'olio di cocco e iniziate a lavorare, con le mani (o nell'impastatarice), fino a formare una pasta compatta, seppur friabile.
Aggiungete la panna di cocco e continuate la lavorazione. Questo passaggio dovrà permettervi di ottenere un panetto sodo.
Date una forma arrotondata all'impasto, avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo riposare in frigo per almeno mezz'ora.
Foderate due o più placche con carta forno e tenetele da parte. Riprendete l'impasto, scopritelo e, prelevando poca pasta alla volta, formate delle palline di circa 2 o 3 centimetri di diametro. Posizionate le piccole sfere sulle placche da forno, anche piuttosto vicine, e lasciate riposare per mezz'ora.
Accendete il forno a 180° e infornate, una volta raggiunta la temperatura.
Cuocete per circa 20 minuti, ma controllate la colorazione: non dovranno scurirsi troppo.
Quando saranno pronte sfornatele, trasferitele su una gratella per dolci e fatele raffreddare. Una volta che saranno ben fredde potrete trasferirle in un barattolo di vetro. In questo modo si conserveranno per diversi giorni.


E, in questo modo, avrete occasione anche voi di testarne la bontà, giorno dopo giorno ^_^

Sempre che riusciate a resistervi, perché..... una tira l'altra!!



abc

Crema fondente bianca al pistacchio: l’ispirazione, il pensiero e la distanza abissale dal concetto di dieta

Va bene, vi prometto che per un po' vi darò tregua. Concedetemi solo l'ultima chicca pistacchiosa. Già che vi abbia concesso un intramezzo salato in questo show di dolci leccornie, con gli gnocchi alla romana, è stato un riprendere fiato dal lungo show natalizio. Sì, perché, io che golosa lo sono veramente, mi tengo alla larga tutto l'anno da preparazioni di questo genere, ma a Natale mi piace deliziare i pochi intimi con piccole prelibatezze che del dietetico hanno ben poco!! E volete che non assaggi anche io????
Quando proposi la mia dietcrema di pistacchi, la cara amica Enza commentò quanto fosse ben diversa dalla sua proposta, che io avevo ben adocchiato e di cui mi ero innamorata follemente. Così ecco che, ispirata dalla su nutella di pistacchi, ho ceduto alla tentazione!! Non si commenta, si mangia e basta ^_^

Ingredienti

170 g di pistacchi tostati non salati
250 g di cioccolato bianco
250 ml di latte di riso alla vaniglia
25 g di zucchero grezzo di canna

Sgusciate i pistacchi (operazione abbastanza impegnativa e paziente) e puliteli il più possibile dalle loro pellicine.
Tritateli finemente, insieme allo zucchero, fino a creare una sorta di pasta. Azionate le lame poco alla volta, in modo da non surriscaldare troppo il composto. Quando saranno finissimi, metteteli da parte.
Spezzattate il cioccolato bianco e tritatelo finemente. Mescolatelo ai pistacchi e fatelo sciogliere, portandolo ad una temperatura di 90°, mescolando continuamente. Io ho eseguito tutto nel Bimby, ma questa operazione può essere fatta a bagno maria.
Scaldate leggermente il latte e versatelo a filo, mescolando sempre con molta cura. Continuate fino ad ultimare i 250 ml. Portate nuovamente in temperatura la crema e, poco prima dell'ebollizione, spegnete il fuoco.
Sterilizzate dei vasetti in vetro e fate in modo che siano perfettamente asciutti. Versate, quindi, la crema all'interno, chiudete il vasetto e lasciate raffreddare.


Conservate la crema in frigo, una volta che sarà completamente fredda. Diventerà compatta e cremosa.
Assolutamente irresistibile!!


abc

Panettoncini ai pistacchi e fichi secchi: il metodo collaudato che rassicura prima di un nuovo salto verso….

Non farò molte altre infornate. Probabilmente una, al massimo due. Questa proposta segue ancora il metodo del maestro, ma sto studiando una versione elaborata e.... non posso svelarvi altro!! ^_^
Questa nuova proposta, collaudata nel procedimento, è invece nuova di sapore. Non amo i canditi, faccio volentieri a meno dell'uvetta e allora mi diletto a cercare fragranze diverse. Seppur le noci, ancor più del cioccolato, mi abbiano veramente conquistato nella precedente versione, questa volta ho voluto optare per qualcosa di nuovo. Il mio amore per i pistacchi è palese e ampiamente dichiarato nel tempo, per cui perché non chiamarli in causa? E a cosa accostarli? Beh, gli scoppiettanti semini dei fichi secchi fanno di questo panettoncino uno sfizioso peccato di gola!!

Ingredienti

Per il poolish
90 g di acqua a 29°
9 g di lievito madre secco
80 g di farina per dolci (io Antico Molino Rosso)

Per l'impasto
Poolish
650 g di farina per dolci (io Antico Molino Rosso)
180 g di margarina + q.b. per la superficie
110 g di zucchero grezzo di canna
200 g di fichi secchi
110 g di pistacchi sgusciati (tostati non salati)
120 ml di latte di riso alla vaniglia a temperatura ambiente
4 uova + 2 tuorli a temperatura ambiente
15 g di lievito madre secco
6 g di sale
la scorza di un arancio

Setacciate la farina per il poolish con il lievito madre secco. Versate l'acqua tiepida e mescolate fino a quando si saranno amalgamate. Coprite con un foglio di pellicola trasparente e lasciate che lieviti per 11 ore circa. Io ho impastato alle 8.30 del mattino.
Quando sarà trascorso il tempo, troverete una pasta gonfia, piena di bollicine. Il vostro poolish sarà pronto. Passiamo all'impasto, che ho effettuato alle 19.30.
Preparate tutti gli ingredienti sul vostro tavolo di lavoro. Sgusciate i pistacchi e puliteli il più possibile dalle pellicine e tagliate i fichi in dadini piccoli. Ricordate che uova e latte andranno utilizzati a temperatura ambiente.
Setacciate i 650 g di farina con i 15 g di lievito madre secco. Sbattete le uova e i tuorli con lo zucchero, la scorza dell'arancio grattugiata, il burro e il sale. Quando saranno ben omogenei aggiungete circa la metà della farina e incorporatela, formando una pastella.
Aggiungete, quindi, il poolish e poca farina alla volta fino a terminarla, alternandola con il latte tiepido, aggiunto a filo.
Infarinate i fichi a dadini e setacciateli per togliere la farina in eccesso. Uniteli, insieme ai pistacchi, all'impasto ottenuto. Lavorate il tutto cercando di amalgamarli uniformemente.
Dovrete ottenere una pasta molto elastica. A questo punto preparate i pirottini da panettone. Io ho usato quelli da 100 g.

    Prelevate un pugno di impasto alla volta e lavoratelo con le mani, attocigliandolo su se stesso ripetutamente. Posatelo in un pirottino. Continuate fino a terminare la pasta. Verranno circa 15 pezzi. Fate attenzione che la quantità non superi la metà dello stampo, se no fuoriescerà come un fungo atomico ^_^
Lasciate lievitare per 12 ore in luogo fresco. Io li ho lasciati per tutta la notte. Al mattino seguente, ore 8.30, praticate con meticolosa attenzione un taglio a croce su ciascuna superficie. Cospargete il taglio con un po' di margarina e infornate, a 170°, per circa 35 minuti. Il tempo di cottura dipenderà dal vostro forno.
Aiutatevi con uno stuzzicadente per verificarne la cottura.
Quando satanno cotti sfornateli.
Lasciateli raffreddare a testa in giù per almeno un paio d'ore. Se doveste confezionarli, fate attenzione che siano completamente freddi, in modo che evitino di rilasciare umidità, che genererebbe muffa.
Procedete al taglio e alla degustazione.


Donate quelli che desiderate, conservate quelli che non riuscirete a donare, nascondete quelli che non vorrete mangiare, impacchettate quelli che non mangerete. Fate qualsiasi cosa desideriate per resistervi, o cedervi!!
abc

Cioccolatini ‘fino’ alla cannella: il contrasto tra ali croccanti e un cuore morbido

Spesso, chiudendo gli occhi, identifico una forma, una precisa presentazione di ciò che sento di desiderare. Gli ingredienti si allineano e giocano tra loro creando quella armonia. Poi, aprendo gli occhi, inizia la sfida: ricreare la stessa armonia e darle la forma immaginata. Sarò sincera, il più delle volte la realizzazione assume sembianze del tutto differenti dal prototipo idealizzato, ma fondamentalmente il risultato mi appaga sempre. Questa volta, invece, è così che li ho desiderati. Così li ho visti pararsi davanti ai miei occhi chiusi e così li ho immaginati di sapore. Il cuore morbido di fichi e noci, fino appunto, aromatizzato alla cannella, si fa goloso sotto una veste di cioccolato dolcissimo arricchito con pepite di muesli.

Ingredienti

Per il ripieno
175 g di fichi secchi
50 g di gherigli di noci
15 ml di Amaretto di Saronno (o rum)
20 ml di latte di riso alla vaniglia
1 cucchiaino di cannella
15 g di malto di riso

Per la copertura
180 g di cioccolato al latte
135 g di cioccolato fondente al 75%
25 g di burro vegetale
60 g di muesli di avena al cioccolato

Prendete i fichi secchi, eliminate il picciolo e trasferiteli in un frullatore.
Unite la cannella, il latte e il liquore e frullate fino ad ottenere una pasta piuttosto compatta. Aggiungete, quindi, il malto di riso e mescolate bene.
Frantumate i gherigli di noci piuttosto grossolanamente e uniteli alla pasta. Mescolate cercando di amalgamare tutto perfettamente.
Fate riposare l'impasto in frigo per almeno mezz'ora. Nel frattempo occupatevi del cioccolato.
Sciogliete a bagnomaria i due cioccolati, mescolando spesso. Non portate mai l'acqua ad ebollizione. Quando sarà perfettamente sciolto in una crema liscia incorporate il burro vegetale mescolando fino ad averlo amalgamato bene. Spegnete il fuoco e lasciate intiepidire il cioccolato.
Unite, a questo punto, il muesli. Non dovrà essere in briciole troppo grosse, per cui eventualmente, prima, frantumatelo un po'. Lavorate bene con un cucchiaio, in modo da incomporarlo del tutto.
Riprendete la pasta di fichi secchi e preparate un ripiano (un tagliere, una spianatoia, una teglia o un vassoio).
Inumiditevi le mani e, prendendo poco impasto alla volta, formate delle palline di circa due centimetri di diametro. Sistematele sul piano e procedete fino ad aver terminato l'impasto.
Quando saranno tutte in forma, passate alla copertura. Immergete ciascuna pallina nel cioccolato fuso e, con l'aiuto di due cucchiaini, togliete l'eccedenza di cioccolato dalla copertura e adagiatela su un foglio di carta forno.
Procedete con tutte le palline. In teoria, con queste dosi, il cioccolato dovrà essere leggermente abbondante per la quantità di palline.
Fate riposare in frigo per almeno un paio di ore. Potrebbe bastare meno, ma questo tempo vi garantirà la perfetta solidificazione del cioccolato.

A questo punto non vi resta che assaporarle. Ali croccanti, cuore morbido. Sapori avvolgenti e golosità fuori controllo.
A voi il verdetto!!

abc

Margherite alla farina di castagne e burro di anacardi: la magia di un frollino in un punto di incontro

Che mi piaccia sfornare biscotti credo non sia una novità. Che mi diletti in sperimentazioni folli è ormai risaputo. Che metta insieme le mie piccole scoperte è quanto vi illustrerò con questi frollini. Tempo fa scopersi e vi illustrai il mio grande amico burro di anacardi. Confesso che da allora gli anacardi non sono mai più mancati dalla mia dispensa e, tra tutta la frutta secca, è quella che maggiormente mi strega. Arrivo al punto di nascondere il sacchetto dietro scorte di farine, perché una volta aperto potrebbe non durare una settimana. E, vanno bene i principi salutistici, ma le calorie non si contano!! Ho impiegato questo burro, spesso preparato senza l'ammollo e con l'aggiunta di noci, per diverse preparazioni, ma mi sono sempre sentita incuriosita dal volerlo provare in un frollino. Così ecco che si ri-biscotta. Certo, scontato sarebbe utilizzare una banalissima farina (di cui è peraltro sprovvista la mia dispensa). E allora perché non assaporare la dolcezza della farina di castagne in una consistenza fragrante e croccante? Farina novella, sia chiaro. Ho atteso con trepidazione che il negozio bio ricevesse le nuove scorte e non me la sono lasciata sfuggire. Quello che ne è venuto fuori è sicuramente un biscotto inconsueto, ma di un'avvincente bontà!!

Ingredienti

Per il burro (per circa 260 g di prodotto)
150 g di anacardi
60 g di acqua + 150 g per l'ammollo
18 g di olio evo

Per l'impasto
180 g di farina di castagne bio
100 g di farina di riso integrale bio
100 g di fecola di patate
260 g di burro di anacardi
1 uovo
100 g di zucchero di canna grezzo
1/2 bustina di lievito per dolci
1 pizzico di sale

Lasciate in ammollo gli anacardi fino a quando saranno ben morbidi. Ci vorranno almeno 3 ore. Quando sarà il momento scolate l'acqua e frullateli, aggiungendo i 60 g di acqua a filo. Non surriscaldate troppo il composto. Lavorate ad intermittenza. Quando l'acqua sarà stata tutta incorporata e quando avrete ottenuto un impasto omogeneo, aggiungete l'olio evo e  amaglamatelo bene. Conservate in frigo per almeno un paio di ore.
Setacciate le farine e unitele in un recipiente. E' molto importante per la farina di castagne questo passaggio. Unitevi il lievito, anch'esso setacciato per evitare che lasci grumi, e mescolate tutto.
Versate in una terrina l'uovo e lo zucchero. Lavoratelo con le fruste per lungo tempo, fino ad ottenere una crema spumosa. Unitevi il burro di anacardi e continuate la a sbattere con la frusta.
A questo punto, poco alla volta, incorporate le farine, mescolando dapprima con la frusta, poi con una spatola in silicone, quando l'impasto sarà diventato compatto.
Terminate la lavorazione impastando con le mani, formate un panetto, avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo riposare in frigo per almeno un'ora.
Stendete, quindi, una sfoglia, su una spianatoia infarinata, dello spessore di poco meno di un centimetro. Utilizzando una formina a vostro piacere ritagliate dei biscotti.
Sistemate i biscotti ottenuti su una placca, coperta da carta forno e lasciate riposare, in frigo, per almeno mezz'ora. Io, per motivi di tempo, ho lasciato che riposassero tutta la notte.
Portate il forno a 180° e, qando sarà in temperatura, infornate le teglie. Lasciate cuocere i biscotti per 20 minuti e sfornateli. Attenzione che tendono a bruciare facilmente e il colore della farina di castagne, piuttosto brunata, vi trae in inganno.
Sfornate i biscotti e trasferiteli su una griglia. Lasciateli raffreddare completamente e poi distribuiteli, assaggiateli e deliziatevene.

Il sapore dolciastro della farina di castagne, unito alla croccantezza del biscotto, renderà questo assaggio una piacevole scoperta.



Si manterranno, conservati in un barattolo di vetro, per molti giorni.




abc

Panettoncini con noci e gocce di cioccolato: la generosità del maestro e il suo metodo semplice, e di successo

Non glielo dissi, quando mi illustrò il suo metodo. Lo ascoltai parlare con l'umiltà di chi ha solo da imparare, da un maestro come lui. Mi chiese: "Vuoi che ti dica come lo faccio io?". Come poter rifiutare? Con la titubanza di chi ha paura di osare un po' troppo, mi sentii tanto orgogliosa di quella domanda che accettai senza aggiungere altro. Mi scrisse tutto, pesi, quantità, tempi e misure. E alla fine chiusi gli occhi e feci mie quelle dosi, quei procedimenti, quegli ingredienti. Poi mi svelai. In realtà non sono nuova a questo tipo di preparazione. Solo che sono passati due anni da quando provai e confezionai i miei piccoli capolavori. E in questi due anni l'assenza è legata a salite decisamente ripide e a fatiche inestimabili, che hanno tolto le energie da poter dedicare a lavorazioni così laboriose. Forse questa associazione di pensieri, più che la paura di affrontare la difficoltà della preparazione, mi ha spaventato, all'inizio. Ma ho accettato la sfida, cogliendo l'occasione d'oro. Ho rivisitato a modo mio qualche dettaglio, come l'utilizzo della margarina, il latte di avena e la farcitura. Ho lasciato che il tempo della lievitazione non fosse mai abbastanza, idratando (ohimè per errore, ma con successo) la biga oltre il 100% e mostrando la mia gratitudine per ogni piccolo movimento di questo impasto. Prima infornata dell'anno. Non credo ne farò ancora molte, ma il mio sorriso di gratitudine, riflesso in queste meraviglie, è tutto per quel maestro così ricco di insegnamenti preziosi e di un sapere genuino, che va rispettato e apprezzato.

Ingredienti

Per il poolish
110 g di acqua a 27°
10 g di lievito madre secco
80 g di farina per dolci (io Antico Molino Rosso)

Per l'impasto
Poolish
650 g di farina per dolci (io Antico Molino Rosso)
180 g di margarina + q.b. per la superficie
130 g di zucchero grezzo di canna
130 g di gherigli di noci
135 g di gocce di cioccolato
120 ml di latte di avena a temperatura ambiente
4 uova + 2 tuorli a temperatura ambiente
15 g di lievito madre secco
6 g di sale
la scorza di un arancio
1 fiala di essenza di vaniglia

Setacciate la farina per il poolish con il lievita madre secco. Versate l'acqua tiepida e mescolate fino a quando si saranno amalgamate. Coprite con un foglio di pellicola trasparente e lasciate che lieviti per 11 ore circa. Io ho impastato alle 8.30 del mattino.
Quando sarà trascorso il tempo, troverete una pasta gonfia, piena di bollicine. Il vostro poolish sarà pronto. Passiamo all'impasto, che ho effettuato alle 19.30.
Preparate tutti gli ingredienti sul vostro tavolo di lavoro. Ricordate che uova e latte andranno utilizzati a temperatura ambiente.
Setacciate i 650 g di farina con i 15 g di lievito madre secco. Sbattete le uova e i tuorli con lo zucchero, la scorza dell'arancio grattugiata, l'essenza di vaniglia, il burro e il sale. Quando saranno ben omogenei aggiungete circa la metà della farina e incorporatela, formando una pastella.
Aggiungete, quindi, il poolish e poca farina alla volta fino a terminarla, alternandola con il latte tiepido, aggiunto a filo. Controllate che l'impasto sia ben idratato, ma non troppo liquido. Eventualmente regolatevi con la quantità di latte. Quando avrete formato un impasto omogeneo, unite le gocce di cioccolato e i gherigli di noci spezzettati. Impastate bene, cercando di non surriscaldare troppo l'impasto. Io ho usato il Bimby, perfetta sarebbe una planetaria. Per chi lavorasse a mano, il compito sarebbe decisamente impegnativo.
Dovrete ottenere una pasta molto elastica. A questo punto preparate i pirottini da panettone. Io ho usato quelli da 100 g.
Prelevate un pugno di impasto alla volta e lavoratelo con le mani, attocigliandolo su se stesso ripetutamente. Posatelo in un pirottino. Continuate fino a terminare la pasta. Verranno circa 15 pezzi. Fate attenzione che la quantità non superi la metà dello stampo, se no fuoriescerà come un fungo atomico ^_^
Lasciate lievitare per 12 ore in luogo fresco. Io li ho lasciati per tutta la notte. AL mattino seguente, ore 8.30, praticate con meticolosa attenzione un taglio a croce su ciascuna superficie. Cospargete il taglio con un po' di margarina e infornate, a 170°, per circa 35 minuti. Il tempo di cottura dipenderà dal vostro forno.
Aiutatevi con uno stuzzicadente per verificarne la cottura.
Quando satanno cotti sfornateli.
Lasciateli raffreddare a testa in giù (e qui date il via alla vostra fantasia! Io li ho infilzati alla base con uno spiedo e li ho allineati sullo stendibiancheria) per almeno un paio d'ore. Se doveste confezionarli, fate attenzione che siano completamente freddi, in modo che evitino di rilasciare umidità, che genererebbe muffa.
A questo punto procedete al taglio e all'assaggio.


" Mentre lo addentavo sentivo la dolcezza del cioccolato.. Qua e là la croccantezza delle noci... Tutto ciò ha fatto sì che a un morso ne seguisse un altro, un altro ancora.. sempre più grosso ... Finito ^_^"

Testimonianze che emozionano.

abc

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