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Crema di pistacchi al cioccolato bianco e fagioli: buone abitudini che incontrano nuove idee

Lo so, sto sfornando dolci a tutto spiano. Lo so, sono tutti a base di pistacchi. Lo so, tutto ha un significato, ma non posso trattenere l'entusiasmo. I prodotti buoni, quelli della nostra terra, vanno valorizzati. E le idee vanno trasformate in tentativi. E, magari, i tentativi in successi. Era da un po' che pensavo di creare una crema al cioccolato a base di fagioli. L'idea era quella di creare una variante alla mia cioccocrema, che tanto delizia e che è una tra le mie creazioni più richieste ed apprezzate. Adoro il cioccolato fondente, è vero, ed è anche vero che la ricetta pubblicata e condivisa è stata stravolta e perfezionata, ogni volta con l'aggiunta di un dettaglio, con un bilanciamento di ingredienti differente. Ma comunque, sempre, con successo. Allora ho spostato l'attenzione sulla sua antagonista, che amo non di meno. Cioccolato bianco e pistacchi. Proposi, tempo fa, una crema leggera e delicata, senza la presenza del cioccolato. Favolosa, ma non peccaminosa. La riproposi fondente bianca. Un'esplosione di meraviglia, ma davvero troppo per una scelta quotidiana. L'ho proposta, poi, in una rivisitazione a metà strada tra le due varianti, per un semplice assaggio fuori dal blog, per qualcuno che non ama la dolcezza del cioccolato bianco. Audace, visto che il cioccolato bianco c'era eccome. E sapete? E' stato amore puro. Il vasetto credo non sia arrivato alla seconda apertura ^_^ Allora, forte del fatto che questa crema mi regala grandi stimoli e radicate soddisfazioni, ho pensato: fagioli bianchi, cioccolato bianco e pistacchi. Sarà un successo!!!!
Se lo è stato? Lascio a voi il verdetto ^_^

Ingredienti

100 g di fagioli con l'occhio secchi (250 g bolliti)
70 g di cioccolato bianco
80 g di pistacchi di Bronte
150 g di latte (per me di avena)
65 g di datteri naturali
1/2 cucchiaino di polvere di vaniglia
1 cucchiaino di farina di limoni
1 cucchiano raso di farina di semi di carrube

Mettete in ammollo i fagioli per una notte intera (o comunque almeno 6 ore), quindi sciacquateli e fateli bollire in acqua NON salata per un paio d'ore, fino a quando saranno morbidissimi. Scolateli e teneteli da parte.
Spezzettate il cioccolato bianco e tritatelo finemente con i pistacchi, in modo da ottenere una pasta fine e uniforme.
Unite al composto i fagioli, i datteri snocciolati, la polvere di vaniglia, la farina di limoni e la farina di semi di carrube. Frullate fino a rendere tutto omogeneo.
Versate il latte tiepido, poco alla volta, amalgamandolo bene alla crema, quindi portate alla temperatura di 100° e fate cuocere per cinque minuti, sempre mescolando.
Sterilizzate un vasetto da 500 ml e asciugatelo perfettamente. Versateci dentro la crema ottenuta, pulite il bordo, chiudete bene e avvolgete il barattolo in un canovaccio, poi in una coperta, fino al raffreddamentototale. Ci vorranno almeno 24 ore e alla fine otterrete la vostra scorta sottovuoto!
Se non necessitaste di conservare questa meraviglia, conservate la crema in un semplice barattolino, in frigorifero.
  
La consistenza ottenuta sarà piuttosto compatta. Se vi piacesse più morbida, aumentate la quantità di latte.

Una volta aperto il barattolo, si conserva per un tempo sicuramente maggiore rispetto alla durata effettiva, e sfido chiunque a resistere inermi di fronte al vasetto sottovuoto. Ma se voleste condividere questa preparazione con parenti e amici, magari in un'idea regalo, siate tranquilli: sotto l'albero, ben mimetizzata, arriva senza problemi a Natale ^_^

Ma vi avviso: una volta aperto il barattolo.... non si chiude più!!abc

Frollini salati di fagioli e mandorle alla paprika affumicata: quell’insieme di momenti chiamati occasioni

Le occasioni, si sa, vanno colte al volo. E così, se un'amica brama un assaggio per ogni scatto condiviso sui canali social, io mi diverto a stuzzicare le aspettative nell'organizzazione di una cena, quella cena, finalmente giunta a realizzazione.
Il modus operandi è sempre lo stesso: tavolino basso, tappeto, pietanze a buffet, un buon calice di vino e tante, tante chiacchiere. Tante, tante risate. E, ovviamente, l'immancabile vaschetta che attende di essere riempita con ogni eventualità di rimanenza ^_^ Per me è una gioia, ogni volta, vedere la soddisfazione sui visi dei miei ospiti. Lo è per la felicità degli ospiti stessi, ma lo è anche come conferma che i principi salutisti, che tanto diffondo, non tolgono davvero niente al piacere del palato. Questi biscotti ne sono la dimostrazione. Se non avessi svelato, in corso d'opera, che l'ingrediente base fosse un semplicissimo fagiolo, mai si sarebbe potuto scoprire tanta stranezza.
E allora come non approfittare di questa occasione per provarci, anche voi? Potrò mica sfornare biscotti per tutti? ^_^

Ingredienti

100 g di fagioli con l'occhio secchi (250 g bolliti)
65 g di mandorle pelate
100 g di parmigiano
3 g di pepe di Sichuan
3 g di paprika affumicata + q.b.
15 g di semi di lino
15 g di semi di sesamo

Mettete in ammollo i fagioli per una notte intera, quindi sciacquateli e bolliteli per un paio di ore, fino a quando saranno morbidi. Mettete in ammollo anche le mangorle, per almeno un paio di ore.
In un bicchierone versate i fagioli bolliti, le mandorle, il parmigiano spezzettato, pepe, paprika e i semi di lino. Frullate tutto, fino ad ottenere una purea omogenea.
Unite i semi di sesamo e assaggiate. Nel caso in cui il parmigiano non dovesse essere sufficiente a rendere sapido il sapore, aggiungete del sale.
Versate il composto su un piano e compattatelo bene. Formate un cilindro di circa 7 centimetri di diametro, avvolgetelo in un foglio di carta forno e lasciatelo riposare in frigorifero per almno un'ora.
A questo punto estraete l'impasto, eliminate la carta e tagliate delle fettine spesse poco meno di un centimetro. Sistemate i biscotti su una teglia coperta da carta forno e, con un batticarne di legno, pressate in superficie ricavando delle incisioni.
Spolverizzate con della paprika affumicata e infornate, a 190°, per circa 30 minuti. Dovranno dorare bene in superficie. Una volta sfornati sistemateli su una grata e lasciateli raffreddare: in questo modo acquisiranno croccantezza.
A questo punto assaporateli, da soli, accompagnati da un formaggio, da una salsa, con una pietanza o..... del golosissimo cioccolato. Sì, i contrasti sanno regalare sempre emozioni magiche.

Ma, soprattutto, preparatene in abbondanza, perché si inizia e non si sa quando si finisce ^_^

Servirà dire che si possono conservare, ben chiusi in una scatola di latta o in un barattolo di vetro, per una buona settimana?


abc

Biscotti al cioccolato con l’occhio: tempo che scandisce, desideri che attendono, risultati che soddisfano

Vago intorno a questo biscotto da qualche mese (ad essere riduttiva), da quel lontano giorno di marzo (dello scorso anno :o) in cui Cesca pubblicò la sua ricetta. Ora realizzo: il tempo scorre via come niente. E' già passato un anno da tante cose, ma l'importante è non separarsi mai dai desideri e dai legami importanti.E questo biscotto era un grande desiderio, che custodivo lì, nella cartella delle ricette da provare. Piccole concessioni di replica, o semplici spunti illuminanti. Questa volta posso dire di aver decisamente replicato. La lista degli ingredienti della ricetta originale mi è sembrata subito perfetta. Ecco, non ho usato i borlotti, ma i fagioli con l'occhio. Ed ho aggiunto solo qualche aroma. Dettagli, perché alla fine il risultato è pazzesco. Chi ha assaggiato ha saputo dopo l'ingrediente segreto. Perché è così: spesso le introduzioni alterano le scoperte, distorcono i sapori. Stesso modus operandi che adottai per i bocconcini di parmigiano e per le melanzane al cioccolato. Mi diverto un sacco ad osservare le espressioni dei malcapitati, sia nella titubanza del primo boccone, che nell'apprezzamento, e nello stupore della rivelazione.
Questi biscotti sono favolosi: nella consistenza, nella compattezza, nel sapore, nella ricchezza nutrizionale, nella scelta degli ingredienti. E sanno deliziare come pochi. Per molti giorni la mia colazione è stata dipinta da questi toni cioccolatosi e vi garantisco che la replica sarà doverosa.
Scettici o no, questa è una meraviglia che merita di essere provata!!

Con questa ricetta partecipo alla raccolta di giugno de

delle meravigliose Leti e Manu

Ingredienti

350 g di fagioli con l'occhio lessati (150 g secchi)
200 g di farina di riso
300 g di farina di mais fioretto
240 g di cioccolato fondente
90 g di zucchero di canna Demerara
40 ml di olio di riso
40 ml di latte di mandorla
45 ml di amaretto Disaronno
Cannella in polvere
Zenzero in polvere

Se, come me, utilizzaste dei fagioli secchi, preparateli facendoli bollire per tempo (se fosse una vostra abitudine lasciateli anche in ammollo). Nel frattempo spezzettate il cioccolato, scioglietelo a bagno maria e aromatizzatelo con zenzero e cannella a piacere.
Mescolate le due farine e tenetele da parte.
Frullate i fagioli, cotti e ben morbidi, con lo zucchero. Aggiungete, poco alla volta, le farine, il latte, l'olio e l'amaretto, alternandoli tra loro.
Lavorate tutto fino ad pttenere un impasto ben amalgamato e compatto. Create un panetto, avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo riposare in frigorifero per almeno mezz'ora.
Trascorso il tempo, riprendetelo e stendetelo in una sfoglia spessa poco meno di un centimetro (o dello spessore gradito).
Ritagliate i biscotti della forma desiderata e sistemateli su una placca coperta da carta forno. Per necessità io li ho fatti riposare ancora un paio di orette, ma a questo punto potrete cuocerli subito.
Portate il forno alla temperatura di 175°, quindi infornate. Lasciate che cuocino per circa 20 minuti, controllando che non brucino, quindi estraete la teglia e trasferite i biscotti su una gratella. Con queste quantità io ho infornato due teglie grandi, per cui, eventualmente, procedete con la seconda cottura.
Fate raffreddare completamente i biscotti. Noterete come, grazie a questo tempo di riposo, acquisiranno croccantezza e compattezza. A questo punto la vostra attesa verrà ricompensata.

Deliziatevi con il sapore puro dei vostri biscotti con l'occhio, ma lasciatevi tentare anche da contestualizzazioni differenti. Con del cioccolato fuso, con una crema di nocciole, con una buona marmellata, ma anche con semplice frutta: vi conquisteranno in qualsiasi versione.

Dal momento che le mie dosi sono state consistenti (dopo aver condiviso un paio di porzioni con amici, ci ho fatto colazione per 2 settimane), sappiate che si conservano perfettamente in un barattolo di vetro o in una scatola di latta.

Mi piace giocare con gli ingredienti e mi piace scoprire quanta bontà sappiano regalare. La prossima volta, come da suggerimento di Cesca, vorrei provare i biscotti di ceci e mandorle, anch'essi gluten free e vegan. E vedrete, riuscirò a conquistare anche i palati più diffidenti ^_^


abc

Vellutata di zucca e fagioli con croccante di mandorle e uvetta al cardamomo: una danza armoniosa di dettagli

Vellutata è sinonimo di autunno. Concetto scontato? Provate a dirlo quando la vellutata diventa sfida, e si trasforma in palcoscenico in cui i sapori si incontrano, danzano insieme e si intrecciano in coreografie armoniose e sorprendenti. Così come uno spettacolo non è solo quello che i nostri occhi vedono, ma è l'energia che si sprigiona nell'esternazione, fatta di infiniti momenti di studio, di dettagli, di legami, un piatto non è solo quello che il palato accoglie, ma è l'esperienza di incontro e di piacere tra piccole parti che si sommano, si completano, si esaltano l'un l'altra. Questa non è una semplice vellutata. Questa è sostanza, è la giusta consistenza, è l'armonia perfetta tra sapori che si completano, tra intensità differenti, dettagli insoliti che incuriosiscono, sorprendono e divertono. Non un insieme casuale, ma una scelta precisa. Qui l'autunno non è solo nei colori. D'autunno si tingono anche i sapori: intensi, avvolgenti, pungenti e corposi. Che scaldano, confortano, raccontano favole affascinanti.

Ingredienti

250 g di zucca pulita
50 g di fagioli (io dell'orto di casa)
400 ml di acqua
sale grosso
1 rametto di rosmarino fresco
noce moscata
peperoncino
10 g di mandorle pelate
10 g di uvetta sultanina
3 bacche di cardamomo
sale

Lavate la zucca e tagliatela a dadini. Inseritela in una pentola capiente, unitevi i fagioli e coprite tutto con l'acqua. Lavate il rametto di rosmarino, sfogliatelo e unite gli aghetti in pentola.
Mettete sul fuoco e portate a bollore. Aggiungete un pizzico di sale grosso. Utilizzatelo con parsimonia: l'acqua in cottura si consumerà e la sapidità tenderà a concentrarsi. Aggiungete il peperoncino e la noce moscata a piacere, coprite con un coperchio, e lasciate cuocere fino a quando la zucca sarà completamente morbida. Ci vorrà almeno mezz'ora.
   Aprite le bacche di cardamomo e prelevate i semini. Pestateli in un mortaio, in modo da frantumarli. Tritate con una mezzaluna le mandorle e l'uvetta, con i semi di cardamomo pestati. In questo modo i sapori inizieranno ad amalgamarsi bene.
Scaldate una padella antiaderente, senza aggiungere grassi. Quando sarà calda versatevi il trito e fatelo saltare. Salatelo a piacere e continuate a tostarlo, fino a quando sarà dorato e croccante.
Spegnete, quindi, la fiamma e tenete da parte.
Quando la zucca sarà pronta, spegnete la fiamma e lasciate intiepidire leggermente. Con un frullatore ad immersione passate le verdure a lungo, fino ad ottenere una crema perfettamente liscia e corposa.
A questo punto servite la vellutata in coppette e coprite la superficie con abbondante croccante di mandorle e uvetta.
Assaporate l'unione di sapori e il perfetto bilanciamento di consistenze. Io mi sono fatta coccolare dal calore di questo piatto, dal suo profumo inebriante e dalla sua particolare delicatezza.

Vellutata sì, ma mai che sia scontata!
Ve ne lascio un assaggio ^_^

abc

Porro gratinato con fagioli spezzati alla curcuma: l’insolito che stuzzica la fantasia

Spesso la ricerca di accostamenti nuovi è uno stimolo a creare, ricollocando un ingrediente in contesti differenti. I fagioli, per loro natura, accompagnano e danno valore a molti alimenti, che siano ortaggi, carni e anche frutta. Generalmente non abbino mai legumi e carni: la somma di fonti proteiche differenti in un unico piatto genera quella che il mio coach definisce pietanza da culturista, a fronte dell'attività sportiva che pratico. Ma non andate a spifferargli che questa volta ho messo il formaggio, insieme ai fagioli. Perché non servirebbe dirgli quale inenarrabile bontà sia questo piatto. No, mi prenderebbe, metaforicamente parlando, a clave in testa (e la clava più leggera, che ovviamene a me è vietata, pesa 4 chili!!). Così eccomi a parlarvi del mio "strappo alla regola". Il porro, con il suo aroma dociastro, i fagioli, con la loro consistenza corposa, il parmigiano, a dare il tocco di sfiziosità, la curcuma, con il suo sapore inconfondibile e le infinite proprietà e i semi di sesamo, a creare irresistibile croccantezza.


Ingredienti

100 g di fagioli freschi (per me a km 0 direttamente dall'orto di mammà)
150 g di porro
1 cucchiaino di curcuma
2 rametti di timo fresco
40 g di parmigiano + q.b.
10 g di semi di sesamo
sale
olio evo

   Mettete i fagioli in un pentolino e aggiungete acqua fino a coprirli. Aggiungete la curcuma e il sale e fateli bollire. Dovranno diventare morbidi, ma non stracotti. E dovranno assorbire buona parte del liquido di cottura.
Nel frattempo lavate il porro e, lasciando da parte la parte più verde (che potrete utilizzare, come ho fatto io, per un buon passato di verdura), tagliateli a fettine sottili.
Scaldate un filo di olio evo in una padella e tuffateceli. Lavate e asciugate accuratamente il timo e sfogliatelo.
Aggiungetelo ai porri e fate appassire tutto per circa 5 minuti, aggiungendo, eventualmente un po' di acqua di cottura dei fagioli. Salate a piacere.
Fateli dorare leggermente, ma lasciateli morbidi e piuttosto umidicci: i fagioli contrasteranno la loro consistenza.
Quando saranno pronti, scolate i fagioli e schiacciateli con una forchetta, in modo piuttosto grossolano. Non dovranno diventare purea, ma dovranno spezzarsi.
Tagliate il parmigiano a dadini piuttosto piccoli. Uniteli al porro e poi versatevi anche i fagioli e i semi di sesamo.
   Mescolate tutto, in modo che diventi un impasto perfettamente amalgamato.
Versate il composto in una pirofila di vetro, non troppo grande. Dovrete creare uno strato alto circa un paio di centimetri: in questo modo la cottura non seccherà il piatto, ma rimarrà una gradevolissima crosticina di gratinatura in superficie.
Grattugiate una manciata di parmigiano e versatelo sopra il composto.
Accendete il forno a 200° e, quando sarà in temperatura, infornate la pirofila. Io ho azionato la funzione ventilata del forno. Volendo potrete versare ancora un filo di olio sopra, ma per me sarebbero stati grassi inutili in eccesso (oltre ad essere sportiva la Cuocherellona è attenta al capello).
Cuocete per 10/15 minuti sul ripiano più alto, in modo che gratini bene. Controllate la cottura: potrebbe volerci di più, o di meno, in base al vostro forno.
Quando sarà ben dorata estraete la pirofila, impiattate e gustate.
Chi, tra voi lettori, sa cosa voglia dire assaporare un piatto freddo a causa dei tempi tecnici richiesti dalla parte fotografica della creazione di un post mi capirà. Il momento dedicato alla fotografia mi ha permesso di assaggiare il piatto in due versioni: filante, appena sfornato e leggermente intiepidito (^_^). Tutto questo per dire che in entrambe le versioni il piatto ha il suo perché. Da caldo si manifesta in un'avvolgente morbidezza, da tiepido acquisisce una sfiziosa consistenza compatta che lo rende irresistibile.
Insomma, che vogliate fotografarlo o no, o che vi suoni il telefono proprio quando lo avrete sfornato, beh, non preoccupatevi che si fa mangiare e gustare nella sua pienezza in tutte le versioni.
E non lasciatevi ingannare dalla porzione...... in ogni caso non ne avanzerà una sola briciola!! ^_^

E' un piatto completo, da un punto di vista nutritivo, e decisamente sfizioso. abc

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