close

Crackers di avena e farro all’olio extravergine di oliva

Ci sono cose che mi folgorano. Mi rapiscono e tengono in ostaggio il pensiero fino alla loro realizzazione. Poco importa se siano cose semplici, senza grosse pretese. Se arrivano al mio occhio si impongono prepotentemente fino ad uscire dalle mie mani. Ecco come nascono questi crackers. In un giorno qualunque, con la mia sacca piena di motivazione, vado in studio ad allenarmi. E' un luogo magico, dove le energie sono positive, l'atmosfera calda e accogliente ed ogni cosa è al posto giusto. Anche loro: quei sacchetti trasparenti esposti ad altezza sguardo. Pieni di cose che non possono che essere buone. E sane. Scopo ultimo raggiunto, il riflesso condizionato mi catapulta ad afferrarne uno, a girarlo e a leggere la lista degli ingredienti. Confermo: sono sani. E confermo: nel giro di poche ore stavo impastando. Beh, io ho messo in cantiere la mia personale versione, bilanciando differenti farine e dando il giusto spessore al poco, ma d'eccellenza. Importanti sono i grassi buoni, ma anche la leggerezza. Farine scelte e selezionate, integrali vere. E un olio perfetto per l'armonia di sapori: come la mia affidabile guida insegna, i suoi sapori fruttati di erba tagliata, di foglie di pomodoro e mela verde si prestano bene per dare freschezza a queste sfoglie. E alla fine tre sono gli ingredienti: farina, acqua e olio. Perché non serve complicarsi la vita, quando abbiamo l'essenziale nelle piccole e semplici cose. La differenza sta unicamente nella qualità. E qui, la qualità, la semplice e genuina qualità, è afferrabile e fruibile. Ed è l'unica protagonista. Ingredienti 150 g di farina di avena 125 g di farina di farro 25 g di farina di ceci 120 g di acqua a temperatura ambiente 30 g di olio extravergine di oliva (Villa Pontina) 1 g di sale rosa Setacciate le farine e mescolatele tra loro. Unite il sale. Aggiungete poca acqua alla volta e iniziate ad impastare. Valutate, in base alla farina che adoperate, se sia il caso di utilizzarne in minore o maggiore quantità. Unite, infine l'olio, a filo, e continuate ad impastare fino ad ottenere un composto morbido, ma non appiccicoso. Compattatelo bene formando un panetto, avvolgetelo in un foglio di pellicola trasprente e lasciatelo riposare in frigorifero per almeno un'ora. Se aveste la necessità potrete lasciarlo riposare tutta la notte o l'intera giornata, per poi tornare alla lavorazione a fine giornata di lavoro. Riprendete l'impasto e lasciatelo a temperatura ambiente per mezz'ora circa, quindi iniziate a stenderlo. Io ho creato le sfoglie utilizzando la macchina della Impera, a spessore 4. Con una rotella tagliate dei rettangoli della grandezza gradita, poi effettuate due incisioni al centro di ciascun rettangolo. Sistemate tutto su una teglia e spennellate ciascun cracker con lo stesso olio utilizzato per l'impasto. Trasferite la teglia in forno già caldo e cuocete a 180° per 13 minuti. Controllate che non scuriscano troppo: la sfoglia è sottile e tende a bruciacchiare facilmente. Quando saranno pronti, spostate i crackers su una gratella e lasciateli raffreddare. A questo punto date il via alle danze e divertitevi a contestualizzarli, a farcirli, a gustarli, a lasciare che vi rapiscano :)   abc

Rose di amarena all’avena con crema di ricotta e cocco: il pensiero che arriva quando meno te lo aspetti

Le cause possono essere molteplici e non starò certo a tediarvi con racconti che poco avrebbero del costruttivo e del divertente, ma spesso le mie nottate sono irrimediabilmente interrotte così, ad orari improbabili, come per magia. Apro gli occhi, guardo l'ora, proiettata crudelmente sul soffitto, e sprofondo nello sconforto. Gioia mia, tutta la stanchezza concentrata in appena due ore di sonno? Nulla, niente potrà più avvicinarmi alla condizione di incoscienza. Il relè della mia testolina è scattato e.... bye bye dolci sogni. Così capita che, proprio in quel frangente, benedetta la notte con i suoi silenzi troppo poco costruttivi e troppo spesso distruttivi, inizio a sorvolare vallate e precipizi, balzando da un pensiero all'altro. Niente che ancora mi stupisca, tanto che, ormai, abbasso gli scudi e mi arrendo alla forza del pensiero. E mi lascio cullare. Il bizzarro, però, non rimane troppo tempo fuori dalla porta. Eh no, perché alzi la mano chi non si è mai svegliato, nel cuore della notte, con il sorriso raggiante di chi ..... ha trovato la ricetta giusta!!!!!!! Ebbene, lo confesso, nel calcolo delle casistiche della nascita di un piatto c'è anche questa: l'illuminazione notturna, che toglie ore di sonno, ma che fa sorridere (prima), ridere (nella consapevolezza) e poi derider"si" (nella rassegnazione). Alla fine la nottata si è chiusa in quel preciso istante, nonostante le sole due ore di sonno alle spalle, ma il piacere nel gustare queste roselline leggere e fragranti rimane impagabile!!

Ingredienti

Per l'impasto
150 g di farina d'avena
160 g di farina integrale
90 g di farina Manitoba
10 g di crusca di avena
70 g di amarene sciroppate
35 g di sciroppo di amarene + 2 cucchiai
11 g di lievito madre secco
285 g di latte di avena
20 g di olio di cocco (+ 45 g per la sfogliatura)
1 pizzico di sale
1 albume per spennellare

Per la crema
100 g di ricotta (di pecora o vaccina)
20 g di zucchero di canna integrale
1 tuorlo d'uovo
15 g di cocco disidratato + 2 cucchiai
4 g di amido di mais

Tritate grossolanamente le amarene. Unitevi lo sciroppo e continuate a lavorare con le lame, fino ad ottenere un composto piuttosto omogeneo. Unite il latte d'avena e fate leggermente intiepidire il tutto. Non dovrà essere superiore ai 29°.
Miscelate tra loro le farine, la crusca e il lievito madre secco. Aggiungetene metà al liquido di amarene e latte e lavorate fino ad ottenere una pastella. Unite poca farina alla volta, impastando continuamente, fino a quando sarà ultimata.
A questo punto versate l'olio di cocco a filo, facendo in modo che venga assorbito perfettamente. Per ultimo aggiungete il sale e impastate fino ad ottenere una pasta morbida ed elastica.
Trasferitela in una terrina e copritela con un foglio di pellicola trasparente. Lasciatela lievitare in un luogo tiepido per 5 ore.
   Preparate, ora la crema. Versate in una ciotola la ricotta, il tuorlo dell'uovo e lo zucchero. Montate con una frusta fino ad ottenere un composto piuttosto spumoso. Cuocete la crema, a bagnomaria, per 10 minuti (io ho messo direttamente la ciotola su una pentola con acqua bollente), lavorando sempre energicamente con la frusta. Quando sarà trascorso il tempo, togliete la crema dal bagnomaria e unitevi le scaglie di cocco.
Mescolate con una spatola, in modo da amalgamare tutto perfettamente, dopodichè lasciatela da parte a raffreddare, coperta da un foglio di pellicola trasparente.
Preparate l'olio di cocco per la sfogliatura versandolo in un piccolo contenitore, in modo da ottenere uno strato di spessore di circa mezzo centimetro. Riponetelo in frigo fino a quando si sarà solidificato. Trascorso il tempo della lievitazione, riprendete l'impasto e trasferitelo su un piano.
Infarinate bene la superficie e la pasta stessa, in modo da potermo lavorare con facilità.
Stendete la pasta formando un rettangolo. Tagliate il burro di cocco (che nel frattempo si sarà formato) in piccole scaglie e coprite 2/3 della sfoglia. Piegate in tre la pasta, iniziando dalla parte libera dal burro di cocco. Ruotate di 90° l'impasto, stendetelo nuovamente e piegatelo ancora in tre.
Ruotate ancora di 90°, stendete un'ultima volta la pasta e piegate in quattro (a metà da un senso e poi a metà dall'altro).
Avvolgete il panetto ottenuto in un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo lievitare, in un luogo tiepido, per 3 ore.
Trascorso il tempo, trasferite l'impasto su una spianatoia infarinata e stendetelo, con il mattarello, in una sfoglia spessa non più di un centimetro. Dovrete ottenere un rettangolo di dirca 50 cm x 30 cm.
Stendete, sulla superficie, uno strato con i due cucchiai di sciroppo di amarene, in modo che sa uniforme. Sopra spolverizzate con i due cucchiai di cocco. Piegate a metà, su se stessa, la sfoglia, dimezzando così il lato maggiore. Con una rotella taglia pizza ricavate 6 strisce alte circa 5 centimetri.
Attorcigliate su se stessa ciascuna striscia, poi richiudetela a chocciola, schiacciandola leggermente del centro per ricavare un incavo. Spennellate la superficie con l'albume e mettete ciascuna rosa su una teglia, rivestita da carta forno.
Portate il forno in temperatura e cuocete, a 190°, per 30 minuti.
Dovranno risultare ben dorate. Eventualmente, dopo 20 minuti, girate la teglia per garantire la cottura uniforme (io conosco il mio forno ^_^).
Sfornate e lasciate raffreddare su una gratella.
E quindi.... deliziatevi.
L'impasto rimane molto morbido, per cui al palato non sarà consistente come una pasta brioche, ma la fragrante crosticina nasconderà un cuore davvero avvolgente.
 La crema crea un contrasto di consistenza e di dolcezza che completa alla perfezione i sapori. E la leggerezza è garantita.



abc

INSTAGRAM FEED

Follow on Instagram