Ormai da tempo, da molto tempo, avevo messo da parte lievito e farina. Troppe salite frapposte tra il desiderio di un buon croissant e....un buon croissant ^_^ Così, rassegnata al battere del tempo, ho atteso che le energie trasmesse agli impasti tornassero ad essere nuovamente quelle positive. Quelle che sono già un passo verso il successo. Alla fine anche la cucina, nella sua concezione più ampia, insegna. Insegna che spesso chiediamo troppo a noi stessi, insegna che per un successo servono decine di fallimenti, insegna l'arte della pazienza, e della costanza, insegna che talvolta è necessario fare un passo indietro, che tutto è vita e va ascoltato e rispettato: tempi, sapori, esigenze. E insegna che poi, non importa dopo quanta attesa, le soddisfazioni arrivano.
In un incontro tra sogno e realtà ho sfornato i miei cornetti speciali. Non perfetti, ma sani e appetibili anche per una salutista incallita come me. Che adora la sfogliatura ricca e sconvolgente, ma che non ne sopporta più neanche l'odore. Ho voluto, ho cercato ed ho trovato il mio burro. E la prossima volta ne aumenterò la dose per ottenere un risultato più stratificato. Vegetale. Sano. Di certo calorico, ma con l'attenuante.
Questi croissant hanno il peso di una nuvola e la consistenza dello zucchero filato. E un cuore......un cuore.....un cuore intenso e fondente che strega!!
Ingredienti
Per l'impasto
300 g di farina di farro integrale
100 g di farina di Tipo 1
5 g di farina di grano arso
30 g di lievito madre secco
75 g di zucchero di canna Demerara
20 g di malto d'orzo
50 ml di olio evo delicato
1 uovo
Per il burro vegetale
35 g di burro di arachidi*
75 g di olio di cocco
Per il ripieno
100 g di cioccolato fondente
50 g di datteri
25 g di latte vegetale
1 cucchiaino di miele
1 cucchiaio di albume
*Preparato con 65% di arachidi, 15% di olio evo e 20% di sciroppo di malto, o miele (più, a piacere, un pizzico di sale)
Setacciate le farine insieme al lievito madre e inseritene metà nella ciotola dell'impastatrice. Aggiungete il latte vegetale tiepido, il malto d'orzo, lo zucchero di canna e l'uovo. Iniziate ad impastare, unendo la restante farine, un cucchiaio alla volta. Per ultimo versate l'olio a filo. Lavorate la pasta fino a quando otterrete un impasto incordato.
Trasferite tutto in una terrina infarinata, coprite con un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo lievitare fino al raddoppio. A me ci sono volute 6 ore.
Preparate il ripieno fondendo il cioccolato vegetale insieme al latte. Unite i datteri privati del nocciolo e frullate tutto fino ad ottenere una crema omogenea. Tenete da parte. Raffreddando diventerà una pasta morbida.
Sciogliete l'olio di cocco e versatelo sul burro di arachidi. Mescolate energicamente con una frusta fino ad ottenere un liquido omogeneo. Mettete in frigorifero e, ogni 10 minuti, girate, per amalgamare bene le parti che, poco alla volta, si rapprenderanno.
Quando il vostro impasto satà lievitato, trasferitelo su un piano infarinato e stendetelo in un rettangolo 2:1.
Coprite 2/3 della superficie con il burro, formando uno strato uniforme, quindi piegate il lembo di impasto rimasto pulito verso il centro, e chiudete con l'ultima piega anche la parte imburrata. Effettuate nuovamente la piega a tre nel verso opposto, avvolgete in un foglio di pellicola trasparente il panetto ottenuto e lasciate riposare in frigorifero per 1 ora.
Riprendete l'impasto, stendetelo con un mattarello su una superficie infarinata ed effettuate una piega a tre. Impacchettate nuovamente e lasciatelo un'altra ora in frigorifero. Effettuate l'ultimo passaggio con una piega a quattro (prima in due in un verso. poi in due nell'altro) e lasciatelo ancora un'ora a riposo nel frigorifero.
Stendete, a questo punto, il vostro impasto in una sfoglia lunga e rettangolare alta circa 20 centimetri.
Tagliate i votri triangoli, a mano o con il mattarello sagomato) e sistemate alla base di ciascun triangolo un cucchiaino di farcitura al cioccolato. Arrotolate i triangoli e adagiateli, ben distanziati tra loro, su una placca rivestita da carta forno. Copriteli con un foglio di pellicola trasparente e lasciateli lievitare per 12 ore. Io li ho lasciati per l'intera notte.
Accendete il forno e portatelo ad una temperatura di 180°. Nel frattempo mescolate l'albume con il miele e spennellate la miscelasu ciascun croissant.
Infornate e cuocete per circa 30 minuti, controllando la doratura della superficie.
Quando saranno pronti sfornateli e lasciateli raffreddare su una gratella. Resistere a questo passaggio è cosa assai difficile ^_^ ma è consigliato.
Gustatevi i vostri soffici cornetti e, solo quando saranno perfettamente raffreddati, conservate quelli rimasti in un sacchetto ben chiuso, nel congelatore.
Volendo potreste congelarli a crudo, prima della lievitazione delle 12 ore. All'occorrenza vi basterà estrarli, lasciarli una notte intera sulla placca e cuocerli al momento.
Non serve aggiungere altro. Sapete cosa c'è dentro e non sono conservanti ^_^ Solo bontà, genuinità e taaaaaaaaaaanto sapore!
abc
Nel tempo mi sono fatta l'idea di come, per necessità, molti desideri rimangano stipati negli anfratti della mente aspettando di essere rievocati, magari da una visione o comunque dal passaggio, casuale, di un dettaglio che ne richiami l'attenzione. Meccanismo di difesa o no, è impossibile mantenere fervidi e ben allineati tutti i piccoli piaceri del palato (e mi limito al contesto culinario). Così un giorno, passando a trovare le mie belle condomine, mi imbatto in questa delizia e mi ritrovo travolta, nel battito di un ciglio, dalla sensazione piacevole che solo una crespella può regalare. Ma non è tutto, quella parolina magica, grano arso, mi colpisce dritto al cuore. Ovviamente, dopo avervene parlato in quest'occasione, e poi in questa, la farina di grano arso non manca mai dalla mia dispensa. Ovviamente, sapendo ormai che le uova cerco di eliminarle dagli impasti e che il latte non è più presente nella mia cucina se non in forma vegetale, ho preso la carica di energia che Maya ha messo nell'aria e l'ho trasformata in stimolo. Il resto l'ho lasciato alla mia creatività.
Beh, non sono in grado di dire quale, tra i miei piatti, sia il mio preferito. Ognuno ha il suo perché, qualcuno è migliore, qualcuno un po' meno. Qualcuno mi conquista particolarmente, ma tutti lasciano un segno e creare una sorta di top ten mi risulta impossibile. Posso garantirvi, però, che questo piatto ha dell'incredibile. I sapori, questi sapori, sono pazzeschi messi insieme e la nota grave del grano arso è meravigliosamente unica. Sono senza uova, difficoltose quindi da maneggiare, ma sono davvero meritevoli!! Grazie svalvolate ^_^
Ingredienti
45 g di farina di ceci
15 g di farina di grano arso
120 g di latte di mandorle
sale nero di Cipro
noce moscata
80 g di certosa light
1/2 melanzana
4 fiori di zucca
olio evo
Iniziate preparando la pastella. Setacciate e mescolate le farine, quindi versate poco latte alla volta, mescolando continuamente con una frusta per evitare che si formino i grumi.
Aggiungete sale nero e noce moscata a piacere, mescolate ancora tutto e lasciate riposare, coperta da un foglio di pellicola trasparente, per almeno un paio d'ore, in frigorifero. Io vi consiglio di prepararla al mattino per la sera, oppure la sera per il pranzo del giorno seguente.
Scaldate bene un padellino antiaderente e versateci un goccio di olio. Passate con uno scottex la superficie della padella, in modo da cospargerla uniformenente e da togliere l'olio in eccesso.
Quando sarà calda versate un paio di cucchiai di pastella. Stendetela in una sfoglia circolare e sottile (io mi aiuto con l'attrezzino a T apposta per le crèpes). Dopo un minuto scarso a fiamma media, girate la crèpe e cuocetela per pochi secondi dall'altra parte. Non dovrà seccare, se no si romperà con maggior facilità.
Tagliate la mezza melanzana a fettine sottili e grigliatela. Spennellate ciascuna fettina con un filo di olio e salatela a piacere. A parte fate ammorbidire, in padella, i fiori di zucca tagliati a rondelle.
Prendete una crèpes alla volta, adagiatevi nel mezzo due fettine di melanzana, posatevi una parte dei fiori di zucca, una parte di certosa e piegate i lembi laterali della stessa crèpe.
Arrotolate quindi il tutto, ricavando un fagottino. Procedete con tutte le crèpes, quindi sistematele tutte in una pirofila. Irroratele con un filo di olio evo e infornatele, a 200°, per circa 15 minuti.
Nel frattempo preparate un bel contorno a piacere. Io ho fatto semplicemente saltare delle zucchine tagliate a dadini.
Una volta che le crèps saranno dorate, sfornatele e impiattatele.
Servitele calde fumanti e avvisate i vostri palati che occorrerà prestare attenzione.
Il grano arso dà quel sapore intenso che ben si sposa con quello della melanzana. La cremosità della certosa appaga il morso e avvolge, fondendosi con il fiore di zucchina. L'insieme è travolgente.
Magia, semplicità e un passaporola che è vitale.
Abituatevi al buono, abituatevi al benEssere. Non tornerete più sui vostri passi ^_^
abc
Beh, non sono in grado di dire quale, tra i miei piatti, sia il mio preferito. Ognuno ha il suo perché, qualcuno è migliore, qualcuno un po' meno. Qualcuno mi conquista particolarmente, ma tutti lasciano un segno e creare una sorta di top ten mi risulta impossibile. Posso garantirvi, però, che questo piatto ha dell'incredibile. I sapori, questi sapori, sono pazzeschi messi insieme e la nota grave del grano arso è meravigliosamente unica. Sono senza uova, difficoltose quindi da maneggiare, ma sono davvero meritevoli!! Grazie svalvolate ^_^
Ingredienti
45 g di farina di ceci
15 g di farina di grano arso
120 g di latte di mandorle
sale nero di Cipro
noce moscata
80 g di certosa light
1/2 melanzana
4 fiori di zucca
olio evo
Iniziate preparando la pastella. Setacciate e mescolate le farine, quindi versate poco latte alla volta, mescolando continuamente con una frusta per evitare che si formino i grumi.
Aggiungete sale nero e noce moscata a piacere, mescolate ancora tutto e lasciate riposare, coperta da un foglio di pellicola trasparente, per almeno un paio d'ore, in frigorifero. Io vi consiglio di prepararla al mattino per la sera, oppure la sera per il pranzo del giorno seguente.
Scaldate bene un padellino antiaderente e versateci un goccio di olio. Passate con uno scottex la superficie della padella, in modo da cospargerla uniformenente e da togliere l'olio in eccesso.
Quando sarà calda versate un paio di cucchiai di pastella. Stendetela in una sfoglia circolare e sottile (io mi aiuto con l'attrezzino a T apposta per le crèpes). Dopo un minuto scarso a fiamma media, girate la crèpe e cuocetela per pochi secondi dall'altra parte. Non dovrà seccare, se no si romperà con maggior facilità.
Tagliate la mezza melanzana a fettine sottili e grigliatela. Spennellate ciascuna fettina con un filo di olio e salatela a piacere. A parte fate ammorbidire, in padella, i fiori di zucca tagliati a rondelle.
Prendete una crèpes alla volta, adagiatevi nel mezzo due fettine di melanzana, posatevi una parte dei fiori di zucca, una parte di certosa e piegate i lembi laterali della stessa crèpe.
Arrotolate quindi il tutto, ricavando un fagottino. Procedete con tutte le crèpes, quindi sistematele tutte in una pirofila. Irroratele con un filo di olio evo e infornatele, a 200°, per circa 15 minuti.
Nel frattempo preparate un bel contorno a piacere. Io ho fatto semplicemente saltare delle zucchine tagliate a dadini.
Una volta che le crèps saranno dorate, sfornatele e impiattatele.
Servitele calde fumanti e avvisate i vostri palati che occorrerà prestare attenzione.
Il grano arso dà quel sapore intenso che ben si sposa con quello della melanzana. La cremosità della certosa appaga il morso e avvolge, fondendosi con il fiore di zucchina. L'insieme è travolgente.
Magia, semplicità e un passaporola che è vitale.
Abituatevi al buono, abituatevi al benEssere. Non tornerete più sui vostri passi ^_^
abc
La notizia è terrificante. Lo è di suo, senza il bisogno di ricorrere ad aggravanti. Ma il mio cuore è laggiù, negli occhi di un bambino, di una comunità. Di Mahesh sono stati i primi disegni. Le sue pagelle mi hanno emozionato. Ma lui, con la sua famiglia, ha lasciato la zona seguita dal progetto in cerca di fortuna, forse, o di lavoro. Al suo posto sono arrivati gli occhi di Baiju. Le sue lettere mi riempiono il cuore. Ogni volta. Mahesh e Baiju sono nomi che rappresentano un popolo intero, a cui mi sento legata ormai da anni. E questa notizia mi gela il sangue nelle vene. Perché è terrificante senza bisogno di ricorrere ad aggravanti, ma le aggravanti mi colpiscono come una mitragliata in pieno petto. Per quanto io possa fare, nel mio piccolo, non sono niente di fronte alla grandezza di madre natura e delle sue espressioni, sotto qualsiasi forma. Il cuore è là, oggi un po' di più. Il pensiero è costante, voglio informazioni. E improvvisamente, due giorni fa, squilla il telefono. Quelle parole mi colpiscono. "Vogliamo darle notizie". Sono sorpresa, ma non so cosa aspettarmi. Ho paura. Parlo a quella donna come se fosse un'amica, le confido le mie emozioni. "I nostri uffici a Khatmandu sono irraggiungibili, non abbiamo pieno accesso alle informazioni, ma le zone da noi seguite sono piuttosto lontane dall'epicentro". Respiro, ma è difficile contenere questo fiume di sensazioni che mi travolge. "Abbiamo bisogno di aiuto".
Non sono che una goccia d'acqua in un oceano infinito. Ma è la goccia che scava la roccia. La goccia, seguita da un'altra goccia, poi un'altra e un'altra ancora.
Oggi è il secondo compleanno di questo blog. Avevo immaginato di scrivere tutt'altre parole. Di ringraziare ciascuno di voi, per la presenza costante, per l'affetto che mi riservate, per la forza che, anche inconsapevolmente, mi trasmettete, per le motivazioni che mi date.
"Io non posso permettermi di fare grandi cose, ma ho una pagina, seguita da un discreto numero di persone. Posso utilizzare quel canale per fare qualcosa, per fare passare un messaggio, per concentrare le risposte alla vostra richiesta di sostegno". L'entusiasmo che si è acceso nella voce dell'interlocutrice, nel sentire queste parole, mi ha fatto piangere. "Se le venissero in mente altre iniziative non esiti a contattarci".Non sono che una goccia d'acqua in un oceano infinito. Ma è la goccia che scava la roccia. La goccia, seguita da un'altra goccia, poi un'altra e un'altra ancora.
Più di tremila morti non possono lasciarci indifferenti.
Ho promesso che avrei condiviso il loro link. E' nulla, ma lo faccio con quel cuore che abita le terre distrutte e che abbraccia Mahesh, Baiju e tutte le comunità.
Grazie a chi ci sarà, a darmi forza, motivazioni e coraggio anche questa volta.
Ingredienti
Per i waffles
1 uovo
30 g di farina di segale Jurmano
20 g di farina di grano arso
1 g di sale nero di Cipro
1 pizzico di bicarbonato
Per la farcitura
10 asparagi
200 g di patate
10 g di nocciole
1 rametto di rosmarino
1 cucchiaino di semi di sesamo
sale rosa dell'Himalaya
olio evo
Pulite gli asparagi e cuoceteli al vapore lasciandoli croccanti. Quindi pelate le patate e fatele bollire fino a quando saranno completamente morbide. Schiacciatele, trasferitele in un bicchierone e lasciatele intiepidire.
Sbattete l'uovo con il sale nero, giusto il tempo necessario a rendere omogeneo il composto, ma non spumoso. Aggiungete le farine e il bicarbonato.
Impastate fino ad amalgamare tutto e rendere l'impasto compatto. Quindi mettetelo in frigo a riposare per un'ora, coperto da un foglio di pellicola trasparente affinché non faccia la crosticina.
Pestate le nocciole in un mortaio, non troppo fini. Lavate il rosmarino e tritatelo finemente. Io procedo sempre con la mia fedelissima mezzaluna. Passate le patate tenute da parte con un frullatore ad immersione, creando una crema liscia e vellutata. Unitevi nocciole e rosmarino, mescolate amalgamando tutto perfettamente e lasciate riposare, in modo che i sapori si armonizzino perfettamente.
Scaldate in una padella un cucchiaino di olio evo, quindi fatevi saltare gli asparagi. Salate a piacere e unite lo zenzero in polvere. Fate insaporire e dorare bene con uniformità. Nel frattempo dedicatevi ai waffles.
Scaldate la piastra sul fuoco (io uso quella in alluminio, ma avendo una piastra, accendetela e portatela a temperatura).
Adagiate sopra metà composto e chiudete lo stampo. Cuocete fino ad ottenere una doratura perfetta e l'interno perfettamente asciutto. Prelevate il waffle e procedete con la restante parte di impasto. Mentre cuoce, versate sulla prima cialda buona parte della crema di patate. Sistemate sopra gli asparagi, cospargete con i semi di sesamo e versate la crema restate.
Quando sarà cotta, utilizzate la seconda cialda per chiudere il sandwich, quindi gustate.
Per i più audaci e sbrodoloni la sfida potrebbe essere quella di assaporare con le mani. Personalmente ho optato per forchetta e coltello. Ho trovato facilitassero l'operazione ^_^
Mi sono piaciuti molto i sapori contrastanti: l'intensità del grano arso incontra la delicatezza della crema di patate e la dolcezza di asparagi novelli e sposa perfettamente l'aroma del rosmarino e dello zenzero. Come mia abitudine, il tocco croccante è quello che rende tutto più sfizioso.
E' un piatto semplice nei sapori, genuino nella scelta degli ingredienti. E non è convenzionale, come ormai, in queste pagine, vi siete abituati a scoprire.
Bilanciato nelle proprietà nutrizionali e contenuto nelle calorie. Rispettoso della stagionalità e decisamente intrigante ^_^
Tutte caratteristiche che ho scelto di mettere in evidenza per questo giorno speciale. Perché sono le caratteristiche che fanno parte di me e del mio modo di vivere e interpretare la cucina.
Dare spunti e percepire quanto questi vengano colti mi riempie di enorme gioia. E questa gioia sarebbe ancora più grande se, uniti a me, decideste di assaggiare non solo questa nuova proposta, ma anche il piacere di destinare qualcosa di personale per una causa importante.
Sono certa che saprete rendermi felice e che darete il vostro piccolo contributo, come una goccia che scava la roccia, alla causa Nepal.
GRAZIE per la vostra preziosa presenza.
abc Pulite gli asparagi e cuoceteli al vapore lasciandoli croccanti. Quindi pelate le patate e fatele bollire fino a quando saranno completamente morbide. Schiacciatele, trasferitele in un bicchierone e lasciatele intiepidire.
Sbattete l'uovo con il sale nero, giusto il tempo necessario a rendere omogeneo il composto, ma non spumoso. Aggiungete le farine e il bicarbonato.
Impastate fino ad amalgamare tutto e rendere l'impasto compatto. Quindi mettetelo in frigo a riposare per un'ora, coperto da un foglio di pellicola trasparente affinché non faccia la crosticina.
Pestate le nocciole in un mortaio, non troppo fini. Lavate il rosmarino e tritatelo finemente. Io procedo sempre con la mia fedelissima mezzaluna. Passate le patate tenute da parte con un frullatore ad immersione, creando una crema liscia e vellutata. Unitevi nocciole e rosmarino, mescolate amalgamando tutto perfettamente e lasciate riposare, in modo che i sapori si armonizzino perfettamente.
Scaldate in una padella un cucchiaino di olio evo, quindi fatevi saltare gli asparagi. Salate a piacere e unite lo zenzero in polvere. Fate insaporire e dorare bene con uniformità. Nel frattempo dedicatevi ai waffles.
Scaldate la piastra sul fuoco (io uso quella in alluminio, ma avendo una piastra, accendetela e portatela a temperatura).
Adagiate sopra metà composto e chiudete lo stampo. Cuocete fino ad ottenere una doratura perfetta e l'interno perfettamente asciutto. Prelevate il waffle e procedete con la restante parte di impasto. Mentre cuoce, versate sulla prima cialda buona parte della crema di patate. Sistemate sopra gli asparagi, cospargete con i semi di sesamo e versate la crema restate.
Quando sarà cotta, utilizzate la seconda cialda per chiudere il sandwich, quindi gustate.
Per i più audaci e sbrodoloni la sfida potrebbe essere quella di assaporare con le mani. Personalmente ho optato per forchetta e coltello. Ho trovato facilitassero l'operazione ^_^
Mi sono piaciuti molto i sapori contrastanti: l'intensità del grano arso incontra la delicatezza della crema di patate e la dolcezza di asparagi novelli e sposa perfettamente l'aroma del rosmarino e dello zenzero. Come mia abitudine, il tocco croccante è quello che rende tutto più sfizioso.
E' un piatto semplice nei sapori, genuino nella scelta degli ingredienti. E non è convenzionale, come ormai, in queste pagine, vi siete abituati a scoprire.
Bilanciato nelle proprietà nutrizionali e contenuto nelle calorie. Rispettoso della stagionalità e decisamente intrigante ^_^
Tutte caratteristiche che ho scelto di mettere in evidenza per questo giorno speciale. Perché sono le caratteristiche che fanno parte di me e del mio modo di vivere e interpretare la cucina.
Dare spunti e percepire quanto questi vengano colti mi riempie di enorme gioia. E questa gioia sarebbe ancora più grande se, uniti a me, decideste di assaggiare non solo questa nuova proposta, ma anche il piacere di destinare qualcosa di personale per una causa importante.
Sono certa che saprete rendermi felice e che darete il vostro piccolo contributo, come una goccia che scava la roccia, alla causa Nepal.
GRAZIE per la vostra preziosa presenza.
Quando ho parlato al telefono con il mio Emporio di farine per elencare la lista della spesa, ero certa che mi sarei affacciata su un crepaccio nel quale sarei potuta precipitare irrimediabilmente. Ho chiesto a Lia quali novità avesse, da farmi provare, certa che questa scelta sarebbe stata difficile da gestire: qualsiasi nome avesse pronunciato, avrebbe potuto generare in me un ardente desiderio di averlo!! E, in bilico su un precipizio, si finisce sempre per sbilanciarsi verso il vuoto!!
Quando ha pronunciato la parola "grano arso" mi sono sciolta. Non ho saputo resistere. LO PROVO!! E' il mio momento. Ci sono cose che ti passano davanti agli occhi decine di volte, prima di farti carpire che sono fatte per te. Questa è stata la mia occasione.
Due dritte sul suo utilizzo e via, il sacchetto passa nel carrello virtuale. Così, quando la mia amica Sara mi ha detto "ma se ti fermassi per cena e cucinassimo insieme?", non ho avuto dubbi: al pane avrei pensato io. Ho preparato con amore poolish e impasto, poi ho trasferito tutto da lei. Ho dato forma al pane e via, in forno. Il timore di fare brutta figura c'è sempre, e c'è stato anche questa volta. Ma il risultato..... ecco..... ve lo spiego con le parole di Sara? Magari un'altra volta ^_^ Non solo è rimasta soddisfatta del risultato, ma ha anche vissuto la mia soddisfazione ^_^
Ingredienti
Per il poolish
200 g di farina Petra 1
15 g di lievito madre secco naturale
200 g di acqua
Per l'impasto
il poolish
75 g di farina Petra 1
125 g di semola di Saragolla
100 g di farina di grano arso
20 g di lievito madre in polvere naturale
200 g di acqua
14 g di sale
25 g di malto d'orzo
Preparate il poolish mescolando la farina al lievito in polvere e versandoci l'acqua. Mescolate velocemente affinché tutta la farina venga bagnata, ma non lavorate eccessivamente: non dovrà risultare un impasto liscio. Coprite con un foglio di pellicola trasparente e lasciate riposare in un luogo buio per 15 ore. Sarà pronto quando sulla superficie compariranno delle bollicine e quando il centro inizierà ad affondare.
Trascorso il tempo necessario, trasferite il poolish nell'impastatrice (io uso il Bimby) e unite l'acqua. Iniziate ad impastare, quindi versate le farine mescolate al lievito madre in polvere. Per ultimo aggiungete il malto e il sale. Impastate a lungo, fino a quando l'impasto sarà incordato ed elastico.
Trasferitelo in una ciotola, coprite tutto con la pellicola e lasciatelo lievitare in un luogo buio e tiepido per 6 ore. A questo punto passate alle pieghe. Prendete una parte di impasto dal lato, allungatelo e portatelo verso il centro. Procedete con una nuova parte, in senso circolare, fino ad effettuare l'operazione su tutto l'impasto. Trasferite il tutto su una spianatoia infarinata ed arrotolate la pasta su se stessa, lasciando la parte delle pieghe all'interno, formando un filoncino.
Sistemate la forma su una placca coperta da carta forno, lasciando l'apertura verso il basso.
Copritelo con la pellicola e lasciatelo lievitare, al riparo da correnti d'aria, per altre 3 ore.
Trascorso il tempo eliminate la pellicola e praticate dei tagli obliqui. Portate il forno alla temperatura di 200° e, quando sarà pronto, infornate la teglia.
Cuocete per circa 30 minuti, ma abbiate occhio nel valutare se possa volerci un po' più di tempo. E' un impasto molto idratato e all'interno tende a rimanere molto umido.
Sfornatelo e lasciatelo raffreddare (va beh, per necessità io l'ho fatto solo intiepidire ^_^), quindi procedete al taglio.
Innamoratevi dei suoi buchetti e deliziatevi del suo meraviglioso sapore intenso. Il grano arso ha un profumo pazzesco che si sprigiona a tutto tondo, prima all'olfatto, poi sul palato.
La crosta croccante nasconde un cuore soffice e fragrante. Lo assaporerete in tutta la sua intensa freschezza, ma..... il giorno dopo, tostato con un po' di marmellata, è la fine del mondo (Sara docet).
Quando ha pronunciato la parola "grano arso" mi sono sciolta. Non ho saputo resistere. LO PROVO!! E' il mio momento. Ci sono cose che ti passano davanti agli occhi decine di volte, prima di farti carpire che sono fatte per te. Questa è stata la mia occasione.
Due dritte sul suo utilizzo e via, il sacchetto passa nel carrello virtuale. Così, quando la mia amica Sara mi ha detto "ma se ti fermassi per cena e cucinassimo insieme?", non ho avuto dubbi: al pane avrei pensato io. Ho preparato con amore poolish e impasto, poi ho trasferito tutto da lei. Ho dato forma al pane e via, in forno. Il timore di fare brutta figura c'è sempre, e c'è stato anche questa volta. Ma il risultato..... ecco..... ve lo spiego con le parole di Sara? Magari un'altra volta ^_^ Non solo è rimasta soddisfatta del risultato, ma ha anche vissuto la mia soddisfazione ^_^
Ingredienti
Per il poolish
200 g di farina Petra 1
15 g di lievito madre secco naturale
200 g di acqua
Per l'impasto
il poolish
75 g di farina Petra 1
125 g di semola di Saragolla
100 g di farina di grano arso
20 g di lievito madre in polvere naturale
200 g di acqua
14 g di sale
25 g di malto d'orzo
Preparate il poolish mescolando la farina al lievito in polvere e versandoci l'acqua. Mescolate velocemente affinché tutta la farina venga bagnata, ma non lavorate eccessivamente: non dovrà risultare un impasto liscio. Coprite con un foglio di pellicola trasparente e lasciate riposare in un luogo buio per 15 ore. Sarà pronto quando sulla superficie compariranno delle bollicine e quando il centro inizierà ad affondare.
Trascorso il tempo necessario, trasferite il poolish nell'impastatrice (io uso il Bimby) e unite l'acqua. Iniziate ad impastare, quindi versate le farine mescolate al lievito madre in polvere. Per ultimo aggiungete il malto e il sale. Impastate a lungo, fino a quando l'impasto sarà incordato ed elastico.
Trasferitelo in una ciotola, coprite tutto con la pellicola e lasciatelo lievitare in un luogo buio e tiepido per 6 ore. A questo punto passate alle pieghe. Prendete una parte di impasto dal lato, allungatelo e portatelo verso il centro. Procedete con una nuova parte, in senso circolare, fino ad effettuare l'operazione su tutto l'impasto. Trasferite il tutto su una spianatoia infarinata ed arrotolate la pasta su se stessa, lasciando la parte delle pieghe all'interno, formando un filoncino.
Sistemate la forma su una placca coperta da carta forno, lasciando l'apertura verso il basso.
Copritelo con la pellicola e lasciatelo lievitare, al riparo da correnti d'aria, per altre 3 ore.
Trascorso il tempo eliminate la pellicola e praticate dei tagli obliqui. Portate il forno alla temperatura di 200° e, quando sarà pronto, infornate la teglia.
Cuocete per circa 30 minuti, ma abbiate occhio nel valutare se possa volerci un po' più di tempo. E' un impasto molto idratato e all'interno tende a rimanere molto umido.
Sfornatelo e lasciatelo raffreddare (va beh, per necessità io l'ho fatto solo intiepidire ^_^), quindi procedete al taglio.
Innamoratevi dei suoi buchetti e deliziatevi del suo meraviglioso sapore intenso. Il grano arso ha un profumo pazzesco che si sprigiona a tutto tondo, prima all'olfatto, poi sul palato.
La crosta croccante nasconde un cuore soffice e fragrante. Lo assaporerete in tutta la sua intensa freschezza, ma..... il giorno dopo, tostato con un po' di marmellata, è la fine del mondo (Sara docet).
Non vedo l'ora di riprovarci!! ^_^
Con questa ricetta partecipo alla raccolta del mese
di Febbraio di Panissimo
abc Con questa ricetta partecipo alla raccolta del mese
di Febbraio di Panissimo