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Filoncini al farro con le noci: nuvole di fragrante piacere che coccolano il palato e alimentano l’orgoglio

NON VOGLIO CEDERE ALLA PASTA MADRE! Non sono pazza, tranquilli (beh, insomma, un pochino.....). Generalmente è quello che mi ripeto, come un mantra, quando vedo pani meravigliosi ed è quello che dico abitualmente quando qualcuno mi esorta a lasciarmi andare a questa creatura dal cuore pulsante. Non mangio tanto pane, contollo l'assunzione di carboidrati, non faccio pizza in casa e i lievitati mi vengono benissimo con il lievito madre secco. Poi però sforno pane a gogò, impasto dolci a lunga lievitazione, sfoglio crackers in tutte le versioni. MA IO NON CEDO!! Sì, forse sono proprio folle, ma questa cosa un po' mi piace (qualcosa in più di "un po'"). Quello che vi sto presentando oggi è in assoluto il miglior pane di sempre. Il toscano, con cui deliziai mio padre e che mi valse la nascita del blog, lotta e si difende caparbiamente, ma questa soffice nuvola fragrante, delicata, avvolgente, è una coccola che riempie il palato e l'orgoglio!! Le fasi dell'impasto lasciavano presagire un grande successo, ma si sa, le considerazioni si possono trarre solo a lavoro finito. E a lavoro finito.... le mie deliziose papille gustative sono impazzite di gioia, e le ospiti, per cui questo pane è stato creato, pare abbiano gradito ampiamente. Dal momento che l'articolazione dell'impasto è stato un mio capriccio, frutto di una valutazione estemporanea, ho voluto dare forza, con una farina importante, solo nella fase del pre impasto, utilizzando soltanto farine speciali nella seconda fase. La lunga lavorazione mi ha sostenuto nella lavorazione. La pazienza è essenziale. E il risultato non è mancato!! Insomma, ora dite che cederò alla pasta madre? Io continuo a dire NO, PER FAVORE NO!! ^_^

Ingredienti

Per il pre-impasto
20 g di malto di riso
80 g di acqua
65 g di farina di Manitoba
4 g di lievito madre secco (Antico Molino Rosso)

Per l'impasto
245 g di farina di farro bianca
65 g di farina di segale Jurmano
12 g di lievito madre secco
6 g di sale
210 g di acqua
15 g di olio evo
50 g di gherigli di noci

Sciogliere il malto di riso in 80 g di acqua tiepida. Nel caso in cui la temperatura fosse superiore, lasciatela raffreddare fino a farle raggiungere i 27°. Setacciate la farina e mescolate il lievito madre.
Aggiungeteli all'impasto, lavorando velocemente fino ad ottenere una pastella non troppo amalgamata. Lasciate lievitare per un'ora e mezza. Io ho lasciato tutto nel boccale in cui ho impastato.
Preparate, nel frattempo, tutti gli altri ingredienti. Setacciate le farine e unitevi il lievito madre. Quando sarà trascorso il tempo di lievitazione, iniziate ad aggiungere poca farina alla volta.
   Impastate con cura e pazienza, versando l'acqua per mantenere morbido l'impasto. Questa lavorazione mi ha richiesto 6 minuti buoni. Quando avrete ultimato l'aggiunta di acqua e farina, inserite il sale e continuate ad impastare. Solo quando sarà ben incorporato all'impasto, unite l'olio a filo e a più riprese. Lavorate bene l'impasto fino al totale assorbimento dell'olio, prima di procedere con l'aggiunta dell'altro. E quando lo avrete terminato impastate fino a quando si sarà amalgamato tuttio perfettamente. L'impasto dovrà essere molto elastico e, seppur morbido, dovrà staccarsi bene dalle mani. Dovrete sentirlo incordato e forte.
Versate la pasta in una terrina unta con un po' di olio, coprite con un foglio di pellicola trasparente e lasciate lievitare fino al raddoppio. A me ci sono volute 2 ore, in forno con la sola lucina accesa.
Quando la pasta sarà lievitata, versatela su una spianatoia infarinata. Aiutandovi con le dita delle mani, sgonfiatela leggermente e allargatela in un rettangolo non troppo sottile.
Fate attenzione a coprire bene la superficie con la farina, altrimenti vi si appiccicherà rovinosamente al piano di lavoro.
A questo punto coprite la superficie con i gherigli di noci spezzettati grossolanamente.
Arrotolatela partendo da uno dei lati minori, cercando di chiudere bene su se stesso l'impasto.
Lavorate leggermente il salsicciotto appena ottenuto, allungandolo un po'. Dividetelo in 4 pezzi. Attorcigliate su se stesso ciascuno di questi. Non sarà facile mantenere la forma, perché tenderà a riaprirsi, ma non demordete e lavoratelo, magari a più riprese.
Trasferite ciascun filoncino su una teglia, coperta da carta forno e spolverizzata con della farina. Lasciateli lievitare ancora un'ora circa.
Portate il forno alla temperatura di 200° e infornate. Abbassate a 190° e lasciate cuocere 40 minuti.
Se fosse necessario, e solo dopo la mezz'ora di cottura, girate la teglia per rendere la cottura omogenea. Ormai conosco il mio forno e so quali sono i suoi difettucci. Abbiate cura di valutare le caratteristiche del vostro!!
Sfornate i vostri filoncini e, dopo esservi stupiti della loro leggerezza, lasciateli raffreddare.
Vi garantisco che ci vorrà poco tempo, per cui potrete resistere!!

La croccantezza della crosta raccoglie una soffice nuvola di mollica leggera e fragrante. Le noci danno quel tocco in più, che rende tutto ancor più magico!!

Resistere a questo pane per me è stato.... IMPOSSIBILE!!
Provare per credere!!



abc

Crackers sfogliati all’olio extravergine di oliva: il piacere della condivisione e lo stravolgimento delle tradizioni

Avere amici a cena, per me, è un grandissimo piacere. Lo è nella rottura di quella tradizione, tramandata da mia madre, per cui tutto avrebbe dovuto rispettare determinati canoni di accoglienza e il reciproco rispetto dei propri spazi. La casa perfettamente pulita, nessun soprammobile scostato, le sedie perfette, la tavola apparecchiata in maniera tradizionale, i cappotti presi e adagiati delicatamente sul letto matrimoniale, ciascuno al proprio posto, le portate servite con il loro ordine. Beh, diciamo che sembro la figlia ribelle delle tradizioni, ma volete mettere un tappeto, un tavolino allestito a buffet, coperte, cuscinoni, candele, un buon vino e una cena gustata con le mani? Il calice non mancherà, promesso. Il cappotto mettetelo dove volete, la camera è di là, unica porta, non potete sbagliare. Le scarpe sono superflue, toglietele, se voleste. Anche con il calzino bucato, purché sia pulito. Alzatevi, camminate, rotolatevi sul tappeto. Lo spazio non è molto, ma è confortevole.
Ah, e ogni tanto sentitevi liberi di allungare una mano e prendere uno di questi crackers. Non importa che sappiate che sono un esperimento riscito, non importa che riconosciate il mio orgoglio, mi basta che ne mangiate a volontà, perché vorrà dire che avrete apprezzato!

Ingredienti

90 g di semola di grano duro rimacinata
75 g di farina di segale Jurmano
15 g di farina di canapa sativa
2 g di lievito madre secco (io Antico Molino Rosso)
1 g di malto d'orzo (io Antico Molino Rosso)
130 g di acqua
15 g di olio evo + q.b.
2 g di sale

Setacciate le farine, il lievito e il malto d'orzo. Mescolateli.
Unitene metà all'acqua e impastate fino ad ottenere una pastella omogenea. Aggiungete l'olio a filo e continuate ad impastare (io utilizzo il Bimby). Aggiungete, quindi, poco alla volta, la farina rimanente. Alla fine unite il sale. Lavorate bene fino ad ottenere una pasta piuttosto appiccicosa.
Rovesciate l'impasto su una spianatoia infarnata, formate un panetto e mettetelo in una ciotola, coperta con la pellicola trasparente. Lasciate riposare in un luogo tiepido fino al raddoppio. Io ho lasciato che lievitasse per 7 ore, nel forno spento (con la sola lucina accesa).
Quando sarà ben lievitato capovolgete l'impasto sulla spianatoia e, infarinatelo a sufficienza per evitare che si appiccichi alle mani e al mattarello. Iniziate ad allargarlo, sgonfiandolo con i polpastrelli. Aiutatevi, ora, con il matterello.
Ricavate una sfoglia sottile e rettangolare. Versate dell'olio sufficiente a coprire tutta la superficie e cospargetelo uniformemente aiutandovi con un pennellino. A questo punto arrotolate l'impasto formando un salame lungo qualto il lato più corto della sfoglia. Schiacciate il salame, appiattendolo, e stendetelo nuovamente, con il mattarello, mantenendo la lunghezza.



Piegate il lato più lungo in tre, avvolgete la sfoglia in un foglio di pellicola trasparente, e lasciatela lievitare ancora per un paio di ore.
Riprendete l'impasto e stendetelo in una sfoglia spessa circa 2 millimetri. Con una rotella dentata tagliate dei rettangolini (o comunque delle sfogliette a vostro piacere).
Trasferite le sfoglie su una, o più, placche rivestite da carta forno.
Io ho eseguito cotture in diversi modi: alcune le ho lasciate naturali, altre le ho bucherellate, altre le ho anche salate in superficie. Quelle liscie si sono gonfiate e si sono sfogliate maggiormente. Quelle bucherellate, invece, sono rimaste più croccanti e compatte.


Portate il forno in temperatura e cuocete, a 180°, per 25/30 minuti. Controllate la cottura, in modo da non farle bruciare!! Può essere che, su una stessa teglia, alcune cuociano prima di altre. Sfornate e proseguite la cottura in base al grado di cottura ^_^


Ecco le due versioni, scegliete voi la vostra. Personalmente avrei continuato a mangiarle tutte e due senza sosta!!! Per fortuna, ad un certo punto, sono finite!!
I miei graditi ospiti hanno apprezzato nei modi più disparati, lasciandomi grandi, grandi soddisfazioni.abc

Fette biscottate bicolore: una nuova sfida si apre su una colazione senza misteri

Ormai lo sapete: tutto ciò che entra nella mia dispensa non è che sotto forma di materia prima. Come spiego in questa pagina, diamoci un taglio, ho sviluppato nel tempo un duplice pensiero: la soddisazione del creare da sé e la genuinità del creato da sé. Questo è il mio modo di vivere. Almeno in cucina. Mi balenava da un po' in testa l'idea di provare a preparare le fette biscottate. Mi sono documentata un po' su versioni differenti, ma all fine ho fatto di testa mia. Diciamo che questa è la mia prima versione, quella che parte da una ricetta collaudata, a cui ho semplicemente dato il seguito della tostatura, oltre che una variante di impasto. E, per quanto sia stata soddisfatta del risultato, per quanto queste fettine abbiano una buona croccantezza, credo che non siano altro che una partenza per avvicinarmi alla..... perfezione. Queste fette biscottate hanno tutto, manca solo una leggera friabilità, tipica. E allora mentre gusto questa bontà, studio già la sua evoluzione.

Ingredienti

87 g di farina Manitoba
92 g di farina di segale Jurmano
92 g di farina integrale
85 g di farina ai 5 cereali (io Molino Chiavazza)
7 g di crusca di grano
12 g di lievito madre secco (io Antico Molino Rosso)
4 g di malto d'orzo (io Antico Molino Rosso)
10 g di zucchero di canna a velo
216 g di latte di avena
24 g di olio evo
1 pizzico di sale
8 g di cacao

Setacciate le farine e mescolatele con il lievito madre secco, il malto d'orzo e la crusca di grano. Intiepidite il latte di avena e fatevi sciogliere lo zucchero. Unite metà delle farine e impastate fino ad ottenere una pasta omogenea. Unite, poco alla volta, la farina restante, l'olio evo a filo e, per ultimo, il sale. Lavorate fino ad ottenere un impasto compatto.
Dividete in due l'impasto ottenuto ed unite, ad una metà, il cacao. Impastate fino a quando non si sarà ben amalgamato. A questo punto mettete i due panetti in due differenti terrine, copriteli con pellicola trasparente e lasciateli lievitare in un luogo tiepido, io nel forno con la lucina accesa, fino al raddoppio di volume (per me 7 ore).
Quando saranno gonfiati bene, infarinate una spianatoia e rovesciateci un impasto alla volta. Sgonfiatelo leggermente e stendetelo con le dita, formando un rettangolo.
Piegatelo in tre, lasciando la lunghezza del lato più lungo. Ora arrotolatelo su se stesso, dategli una forma arrotondata e mettetelo a riposare, per una ventina di minuti, sotto la ciotola utilizzata per la prima lievitazione. Ripetete l'operazione anche con il secondo impasto. Vi consiglio di iniziare con l'impasto bianco, perché sarà il primo che utilizzerete nella fase successiva. Infarinate ancora la spianatoia.
Riprendete l'impasto bianco e stendetelo, con un mattarello, formando una sfoglia larga quanto lo stampo che utilizzerete per la cottura (io ho utilizzato uno stampo da plumcake 24 cm x 10 cm). Stendete anche l'impasto al cacao e sovrapponetelo a quello bianco.
Arrotolate molto strette su se stesse le due sfoglie, formando un salame della lunghezza dello stampo. Ungete lo stesso stampo e adagiatevi il salame appena ottenuto. Copritelo con un foglio di pellicola trasparente, in modo che non si formi la crosta, e lasciatelo lievitare, in luogo tiepido. Va sempre bene il forno spento.
Accendete il forno a 220° e portatelo in temperatura.
Quando il volume dell'impasto avrà raggiunto il bordo dello stampo, spennellate la superficie con un po' di latte di avena.
Infornate e abbassate la temperatura a 190°. Cuocete per 35 minuti circa, ma controllate la cottura, perché ogni forno ha caratteristiche differenti: potrebbero volerci 5 minuti in più o 5 in meno. Quando sarà ben dorato in superficie fornatelo e lasciatelo raffreddare completamente. Questa è una condizione fondamentale, affinché non si sbricioli durante il taglio. Lasciatelo anche tutta la notte, sdraiato su una griglia, su un fianco, poi sull'altro. Quando sarà completamente freddo iniziate a tagliarlo a fettine dello spessore di un centimetro.
Posizionate le fettine su una leccarda e infornate, a 180°, per 15 minuti, prima di girare le fettina dal lato opposto e procedere per altri 15 minuti. Ripetete questa operazione per almeno due volte.
Dovranno essere belle croccanti.
A questo punto sfornatele e lasciatele raffreddare.
Gustatele come meglio desiderate: con burro e marmellata, con crema al cioccolato, con una crema al pistacchio o con qualsiasi prelibatezza desideriate.
La loro forza è la genuinità. Sorride il palato e sorride il vostro corpo.


abc

Treccia sfogliata alla mozzarella: un po’ per scelta, un po’ per necessità

E alla fine cedo. Credo sia la vera coccola che talvolta mi concedo. Non il dolce, no. Un buon lievitato fragrante, saporito, sfizioso, di quelli che riempiono il palato e appagano l'anima, che ti fanno chiudere gli occhi mentre affondi il morso nell'infinita sofficità di una pasta irresistibile. Anche questa volta nasce tutto da una folgorazione. Mi trovai sulla pagina di Roby, davanti a questi meravigliosi pan di mozzarella. Mi dissi subito "devo provarli!!!". Così salvai il link della sua ricetta nella mia preziosissima cartella delle folgorazioni e la lasciai decantare. E decantare. E decantare. Fino a quando..... sos mozzarellina in scadenza!!! Quale migliore occasione? Vi garantisco che non l'ho fatto di proposito, ma vi garantisco anche che comprerò mozzarelle a badilate per i prossimi 40 anni!!!!! ^_^ Non vi posso spiegare la bontà di questo pane. Ovviamente non è durato molto, benedetta gola, ma sfido chiunque a resistervi! Ringrazio Roby per avermi fatto scontrare con questa prelibatezza e la porto sulle vostre tavole, con le mie solite modifiche, per gusti e per necessità. Vi prego, cedete!! Non ve ne pentirete!

Ingredienti

155 g di semola di grano duro
45 g di farina di segale Jurmano
2 g di malto d'orzo
4 g di lievito madre secco (io Antico Molino Rosso)
100 g di mozzarella
100 ml di latte di avena
30 g di olio evo
1/2 cucchiaino di sale
1/2 cucchiaino di zucchero (io fruttosio)
15 g di olive taggiasche
10 g di pinoli
10 foglie di basilico fresco
uovo per spennellare

Tritate la mozzarella e tenetela da parte. Mescolate tra di loro le farine, il lievito madre, lo zucchero e il malto d'orzo. Aggiungete il latte e iniziate ad impastare. Unite l'olio a filo, il sale e, in ultimo, la mozzarella. Impastate per qualche minuto, fino a quando l'impasto non si sarà incordato bene. A questo punto avvolgetelo con una pellicola unta e lasciatelo lievitare, un un luogo tiepido, per 3 ore. Io l'ho lasciato nel forno spento.
Lavate le foglie di basilico e asciugatele accuratamente. Tritatele insieme alle olive taggiasche e ai pinoli.
Una volta trascorso il tempo della lievitazione liberate la pasta dall'involucro e stendetela, in una sfoglia rettangolare spessa circa 1 centimetro.
Ricopritela con il trito di olive in maniera uniforme. Arrotolatela su se stessa e compattatela. Tenendo il lato aperto sul fondo, schiacciatela leggermente con il mattarello, in modo da ottenere un rettangolo largo circa 15 centimetri e lungo circa 30.
Con una rotella eseguite due tagli, in modo da ottenere tre strisce, ma senza andare fino in fondo: l'estremità dovrà rimanere unita.
Iniziate ad intrecciarle tra di loro come fosse una coda di cavallo.
Quando avrete raggiunto il fondo, unite le tre parti e rigiratele leggermente  su loro stesse.
Posate la treccia ottenuta su una teglia coperta da carta forno e lasciate riposare, per un'ora, in un luogo tiepido.
Accendete il forno a 200°. Spennellate la treccia con l'uovo (io ho utilizzato l'albume), infornate e abbassate la temperatura a 190°.
Cuocete per 25/30 minuti circa. Regolatevi, come dico sempre, in base al vostro forno.
Quando sarà ben dorato in superficie sfornate, trasferite la treccia su una grata e lasciatela raffreddare.
Non servirà che utilizziate un coltello: si strappano pezzetti con le mani e se ne assapora l'infinita fragranza.



Credo che non servano altre parole: il cuore di questa treccia parla da sé.
A voi l'assaggio...





abc

Chiocciole integrali alle noci con cacao e burro di anacardi: partire da zero e crederci!

Si parte da zero. Spesso mi chiedete come mi vengano certe idee, da dove tragga ispirazione la mia creatività. Ecco, credo di avere la risposta. Trasporto in termini culinari quello che è il mio modus operandi nella vita. Parto da zero. Unica aspettativa è tagliare un traguardo. Non mi affido a raccomandazioni, non utilizzo pappe pronte, non accetto l'arresa, credo in me stessa, cerco di sfruttare al meglio le mie forze, mi concentro sul successo ma con un occhio puntato sull'insuccesso, in modo da prevenire eventuali cadute e se proprio dovrà arrivare un fallimento, che almeno sia stato toccato per mezzo di un tentativo e non per arrendevolezza e che almeno mi insegni qualcosa, per le volte successive. Avevo del semplice burro di anacardi, il desiderio di impiegarlo per la creazione di qualcosa di nuovo, una dispensa ricca di preziosi elementi e tanta speranza. Ho perfezionato l'idea strada facendo e questo è quanto mi è riuscito.

Ingredienti

30 g di gherigli di noci
90 g di farina di segale Jurmano
60 g di farina integrale
3 g di lievito madre secco (io Antico Molino Rosso)
20 g di malto di riso (+ 10 g per ma farcitura)
105 g di acqua
15 g di olio di semi di soia
8 g di zucchero integrale di canna
30 g di burro di anacardi (+ 10 g per la farcitura)
2 g di cacao amaro
zenzero a piacere
un pizzico di sale

Setacciate e mescolate tra di loro le farine e il lievito madre secco. Aggiungete il malto di riso, il sale e, poco alla volta, l'acqua e l'olio, e impastate fino ad ottenere una pasta molto morbida e appiccicosa.
Trasferitela in un recipiente, possibilmente di plastica, infarinato. Coprite con la pellicola trasparente e lasciate lievitare per 6 ore circa in un luogo tiepido, al riparo dalla luce. Io l'ho lasciato nel forno spento.
Prendete, quindi, l'impasto lievitato e trasferitelo su una spianatoia infarinata. Stendetelo con un mattarello, non troppo sottile e copritelo con uno strato di burro di anacardi. Piegatelo in 3 e stendetelo nuovamente. Copritelo ancora con uno strato di burro di anacardi e piegatelo di nuovo in 3.
Avvolgetelo in una pellicola trasparente e lasciatelo riposare per mezz'ora circa.
Preparate, nel frattempo, la farcitura: mescolate il malto di riso con il cacao, il burro di anacardi e lo zenzero. Create una crema omogenea, che terrete da parte.
Riprendete l'impasto e stendetelo su un ripiano infarinato, dello spessore di circa un centimetro, cercando di dargli una forma quadrata o rettangolare. Tagliate con una rotella delle strisce alte circa 3 centimetri.
Spennellate, su ciascuna striscia, un po' della crema ottenuta.
Arrotolate, ora, ciascuna striscia su se stessa, cercando di formare delle chioccioline piuttosto strette. Imburrate ciascuno stampo per babà (io ne ho utilizzato uno in silicone) e inserite una chiocciolina per ogni spazio.
Lasciate riposare ancora mezz'ora e infornate, a 190°, per 25 minuti circa.


Sfornate e lasciate raffreddare i coni. Quindi assaggiate ^_^

Un incontro delicato di sapori, la fragranza di un pane dolce, la soffice consistenza in ciascun morso..... un viaggio sensoriale.

                                 

abc

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