close

Vellutata di porri e finocchi con crostini di lupini alla salvia: timidi, ma necessari passi verso l’inverno

Seppur la mia cucina sia ancora molto varia, a metà strada tra il mood invernale e qualche slancio anticonformista, la vellutata entra di diritto tra le scelte più gradite. Ciò che mi piace al punto da darle uno slancio in più è quanto possa permettere l'utilizzo di quegli scarti che, diversamente, finirebbero nella raccolta differenziata. Spreco a cui sono sempre meno solita. Tra tutto, le foglie esterne dei finocchi sono un esempio eclatante. Mi diverto a mischiare sapori, ad aggiungere dettagli, ma quello che amo maggiormente è creare quel valore aggiunto insolito, mai provato, da sperimentare. Questa volta ho voluto provare con i lupini, i miei amati lupini. Ho dato loro una forma nuova e devo dirvi che il risultato mi ha stupito davvero. Ormai forte del lavoro della mia friggitrice ad aria calda (tranquilli, potrete utilizzare anche il forno!!), la mia testolina non si ferma mai: elabora, elabora, elabora ed elabora ancora. Il crunch è favoloso e non nasconde un sapore delicato e piacevole. Accostato al morbido abbraccio della vellutata è assolutamente sorprendente. Ecco il tepore giusto per questo inizio di inverno ^_^

Ingredienti

Per la vellutata
250 g di foglie di finocchio
50 g di porro
50 g di patate rosse
750 h di acqua
dado vegetale granulare (per me home made)

Per i crostini
75 g di lupini
25 g di patate rosse
80 g di latte di avena (o altro latte vegetale)
1/2 cucchiaino di agar agar
1 cucchiaino di dado vegetale granulare
1 manciata di foglie di salvia
noce moscata
olio evo

Iniziate a preparare i crostini. Mettete in un pentolino i lupini privati dalla pellicina, la patata tagliata a dadini e coprite tutto con il latte d'avena. Mettete sul fuoco e portate ad ebollizione. Aggiungete il dado granulare e la noce moscata quindi, raggiunto il bollore, stemperate l'agar agar con parte del liquido di cottura. Unitelo al resto del liquido e fate bollire per un paio di minuti.
Passate tutto con un mixer ad immersione, quindi unite le foglie di salvia lavate, asciugate e spezzettate finemente. Mescolate bene per amalgamare tutto perfettamente, quindi stendee in un piccolo stampo, in modo da creare una base spessa circa 1 centimetro. Lasciate raffreddare in frigorifero per un'ora almeno.
Nel frattempo lavate le verdure, foglie di finocchio, porro e patate tagliate a pezzi. Mettete tutto in una pentola con l'acqua e il dado vegetale e fate cuocere a fiamma media, fino a quando le verdure saranno morbidissime. A piacere potrete aggiungere altre spezie, o dosare in modo differente le quantità di verdure.
Riprendete la base di lupini, estraetela dallo stampo e tagliatela a dadini di circa 1 centimetro di lato. Vaporizzatele con dell'olio evo, quindi cuocete in forno o nella friggitrice ad aria calda, per 20 minuti a 200°.
Quando le verdure saranno morbide, passate tutto con un frullatore ad immersione fino a creare una vellutata liscia.
A questo punto non vi rimane che servire, in una bella findina, accompagnando tutto con i crostini di lupini ben dorati.

Assaporate la delicatezza degli ingredienti, avvolta dal profumo di salvia e fatevi coccolare come la stagione richiede e come voi meritate ^_^
E meravigliatevi, ancora una volta, di quanto delle scelte salutari siano sinonimo di piacere e successo.

abc

Vellutata verde di zucchine e cavoletti: la joint venture di stagioni in un incalzante procedere d’autunno

E' bello quando si vive la vita dell'orto. Bello scoprirne la stagionalità , rispettare i tempi di fioritura, cogliere i frutti a tempo debito. Ed è affascinante il momento in cui due stagioni si sovrappongono, lasciando ai nuovi sapori un ricordo di ciò che è stata quotidianità, fino ad una manciata di attimi prima.
Così quando l'orto di mammà ha iniziato a regalarci dei gustosissimi cavoletti di Bruxelles, le ultime zucchine cercavano ancora un piccolo spazio in cui potersi esprimere, se non più da protagoniste, quanto meno da antagoniste. Mettere insieme il teatrino della natura è magico. Mi è piaciuto giocare, creando una monocromaticità che arriva come una carezza e che solletica i sensi creando stupore e piacere. Ed è stato appagante godere della morbidezza di una vellutata, calda il giusto per queste nuove giornate autunnali, leggera a sufficienza per il passaggio verso una stagione, ohimè, sempre più fredda.

Ingredienti

1 zucchina
1 pezzo di porro
foglie esterne di 2 finocchi
10 cavolini di Bruxelles
10 g di pistacchi di Bronte
10 g di parmigiano
100 g di ricotta vaccina
sale integrale

Mondate i cavoletti, eliminando le foglie più esterne. Tagliateli a metà, lavateli e fateli cuocere a vapore fino a renderli appena morbidi (non troppo).
In una pentola capiente unite la zucchina, le foglie di finocchio e il porro, tutte lavate e tagliate a tocchetti. Coprite con acqua e portate ad ebollizione. Quando mancheranno 5 minuti al termine della cottura, aggiungete il sale.
   Riprendete i cavoletti di Bruxelles e tagliateli in spicchietti. Fateli saltare in padella con i pistacchi di bronte tagliati a coltello. Salate a piacere.
Quando le verdure saranno morbide e l'acqua leggermente consumata, unite la ricotta e il parmigiano e passate tutto con il frullatore ad immersione, fino a creare una vellutata perfettamente liscia e morbida.
A questo punto non vi rimane altro che impiattare.
Versate in ciascun piatto una parte di vellutata e cospargete la superficie con il saltato di cavoletti e pistacchi.
A piacere spolverate con altro parmigiano o con pepe macinato e servite.
Sbizzarritevi con i sapori che maggiormente gradite: cannella, noce moscata, cardamomo polverizzato, zenzero.... avrete solo l'imbarazzo della scelta!!

Ricordate che la fantasia, in cucina, è il segreto del successo ^_^

Lasciatevi conquistare dalla magia del quotidiano. Apprezzate ogni dettaglio, trasformatelo in magnifico ricordo.


abc

Vellutata invernale alla curcuma: quando preziosi ingredienti arricchiscono corpo e conoscenze

Dopo infinito tempo a sentir parlare di curcuma, molteplici settimane alla ricerca di questa spezia e qualche domanda da una cara amica su come la uso adesso? eccomi alle prese con svariati esperimenti. Lo so, ve la sto proponendo in tutte le salse, ma se mi si chiedono suggerimenti, non li prendo alla leggera! E poi con le sue proprietà antitumorali, antiossidanti, anti invecchiamento e chi più ne ha più ne metta..... vorreste perdere l'occasione per assaporarla in tutto il suo splendore?
Alla fine aver trovato questa spezia mi ha illuminato: in un viaggio fatto anni fa in Madagascar avevo reperito un po' di spezie che, prontamente, erano entrate nel mio bagaglio. Quando assaggiai quello che loro definivano zafferano mi dissi che dello zafferano non aveva molto. Beata ignoranza!!! La curcuma è definita lo zafferano delle Indie. Volete mettere una bella lezione di geografia culinaria, oltre che di fitoterapia? ^_^

Ingredienti

60 g di cavolo nero
50 g di spinaci freschi
60 g di finocchio (io ho utilizzato le foglie più esterne)
50 g di certosa light
8 g di latte (io di capra)
1 cucchiaino raso di curcuma
sale

Lavate accuratamente le foglie del cavolo nero e degli spinaci. Tagliuzzatele in una pentola, insieme al finocchio, anch'esso tagliato in falde sottili. Riempite con acqua fino a coprire appena le verdure. Cuocendo si ammorbidiranno e perderanno di volume, per cui non eccedete con l'acqua. Aggiungete poco sale e portate a bollore. Abbassate il fuoco e fate cuocere per 30 minuti.
Quando l'acqua si sarà consumata abbastanza e la verdura sarà tenera, spegnete il fuoco e lasciate riposare per 10 minuti. Passate tutto con un frullatore ad immersione per pochi istanti. Aggiungete quindi la certosa e la curcuma e lavorate la crema fino a farla diventare perfettamente liscia e vellutata.
A questo punto non vi rimane che servirla.

Molto calda, scalda queste giornate di gelo, appaga il palato e arricchisce il nostro corpo. In vera semplicità.
Cosa volere di più?
abc

Ossobuco di tacchino e finocchi gratinati alla liquirizia: la soluzione in un taschino

"Ma perché quando l'ho vista, là, esposta magnificamente sul ripiano dello scaffale, non l'ho presa? Perché ho stuzzicato la fantasia senza creare i presupposti per renderla tangibile?". Inizia così: ho un ossobuco di tacchino a cui ho creato un immaginario vestito e non ho la stoffa per confezionarlo. Non è che si possa adattare un qualsiasi altro tessuto quando l'effetto che vuoi ottenere è PROPRIO QUELLO!! Ma è in un confronto, in una battuta colta al volo, che si riaccende la speranza. Perché lo so....ricordo bene....in quel taschino....nella borsa usata un paio di giorni fa....qualcosa mi ricordava il suono delle maracas. Eccole!!!!! Pepite di liquirizia pura. E' proprio vero che la borsa di una donna può contenere risorse infinite. Ora tutto prende forma....

Ingredienti

1 ossobuco di tacchino
1 finocchio
1 cucchiaino di farina di riso (io Baule Volante, impalpabile)
1 cucchiaino di polvere di liquirizia pura
50 ml di vino bianco secco
parmigiano grattugiato
sale
olio evo

Mischiate 1 cucchiaino di farina di riso con mezzo cucchiaino di liquirizia in polvere. Impanate l'ossobuco di tacchino in modo da coprirlo interamente.. Fate scaldare un filo di olio evo in padella e adagiate la carne, facendola rosolare a fiamma viva un minuto per parte. Bagnate con il vino bianco, salate e abbassate la fiamma. Coprite e cuocete a fiamma molto bassa per 1 ora e mezzo, aggiungendo un po' di acqua di tanto in tanto, se risultasse troppo asciutto. Giratelo almeno un paio di volte in modo da farlo cuocere uniformemente.
Nel frattempo mondate i finocchi, tagliateli a fettine verticali di 1 centimetro di spessore, lavateli e passateli brevemente in padella con un po' d'olio, un goccio d'acqua e sale. Quando si saranno ammorbiditi trasferiteli in un piatto. Grattugiate il parmigiano, unite il restante mezzo cucchiaino di liquirizia in polvere e mischiate bene. Cospargete il composto sui finocchi e fate gratinare per 15 minuti (io li ho gratinati nel microonde). Quando il fondo di cottura della carne si sarà addensato spegnete il fuoco e trasferite l'ossobuco nel piatto, accanto ai finocchi. Cospargetelo con la salsina ottenuta in cottura e servite.



La carne risulterà morbidissima, tanto da sciogliersi in bocca, 
e si legherà curiosamente alla glassa di liquirizia.
abc

INSTAGRAM FEED

Follow on Instagram