close

Bignè di pomodorini ai pistacchi e bacche di Goji: il fresco appagante in uninsolito scorcio di sole

Non mi voglio illudere che oggi sia l'inizio dell'estate. Non voglio credere che il sole caldo e brillante che spacca l'azzurro intenso del cielo, questa mattina, possa battezzare i prossimi giorni della stagione. Semplicemente apprezzo questa meraviglia godendo della sua pienezza. Oggi. Non so come dire: io che meteropatica lo sono fin nel midollo, che senza sole mi si assopiscono anche le cellule delle piante dei piedi, non riesco proprio a lamentarmi di questa bizzarra nonestate. Semplicemente prendo ciò che arriva, come arriva, impiegando le energie che avrei speso a dire "macheppalle" a sfruttare al meglio le risorse. Oggi c'è il sole? E allora piatto fresco sia! Questi bigné sono assolutamente freschi, naturali, genuini, saporiti, leggeri e appaganti. Veloci da preparare, si gustano in un boccone. Intreccio di sapori, tra i miei preferiti. La farcia è impreziosita dalle favolose bacche di Goji, che ormai ho imparato ad integrare perfettamente nella mia alimentazione quotidiana. A volte in uno yogurt, con qualche gheriglio di noce spezzettato, oggi.... così!!

Ingredienti

12 pomodorini Pachino
100 g di ricotta vaccina fresca
20 g di rucola
2 g di pistacchi tostati non salati
8 g di bacche di Goji
sale

   Pulite i pistacchi e tritateli insieme alle bacche di Goji. Generalmente le utilizzo senza ammollo, in modo che diano consistenza senza bagnare troppo. Lasciateli piuttosto grossolani.
Uniteli alla ricotta e mescolate.
A questo punto lavate bene la rucola e asciugatela. Tritate anche questa e unitela alla crema appena preparata. Mescolate bene. Assaggiate ed aggiungete sale secondo il vostro gusto.
Lavate i pomodorini e asciugateli. Tagliateli a metà e sistemate le metà superiori, quelle del picciolo per intenderci, a faccia in giù in un piatto.
Farciteli, ciascuno con un cucchiaino di impasto alla ricotta. Copriteli con le rispettive metà, premeteli leggermente in modo da compattarli.
A questo punto potete servirli e gustarli subito, oppure potrete mantenerli al fresco fino a necessità ^_^
Di certo sono una preparazione che non teme l'attesa e che, anzi, possono aiutarvi nel caso abbiate bisogno di preparare con anticipo qualche sfiziosità.
Accompagnateli con dei crackers, magari fatti da voi (qui, qui, qui e qui qualche spunto ^_^), magari proponeteli con altre fresche verdure per completare una tavola estiva.

Di certo la loro delicatezza vi conquisterà e i sapori, perfettamente antagonisti, appagheranno il vostro palato.



abc

Sandwich di ananas con bresaola e rucola: il piacere di azzardare sapori e di concedersi freschezza

Seppur ci siano giornate, di questa estate, in cui la tentazione sarebbe affrontare le temperature prepararando una bella zuppa fumante di cereali e legumi, ci sono giorni in cui ho davvero pochissima voglia di spadellare. Sono giorni in cui anche l'appetito latita e allora mi arrovello per trovare una strategia che possa permettermi di nutrire con piacere e freschezza il mio corpicino. Quella che vi presento oggi non è una vera e propria ricetta. E' solo un modo di interpretare e unire qualche ingrediente, senza trasformarlo, cuocerlo, frullarlo, mescolarlo e stravolgerlo. Quello che, per me, è stato un pranzo, può diventare uno sfiziosissimo aperitivo, magari sognando una cena tra amici sul terrazzo o un cocktail in riva al mare. Si prepara in un nanosecondo e delizia in semplicità. Vorreste davvero farvi scappare questa occasione?

Ingredienti

6 fettine di ananas fresco
12 fettine di bresaola di tacchino
1 mazzetto di rucola

Tagliate le fettine di ananas in modo che siano molto sottili. Pulitele dalla buccia e tagliatele in 4 spicchi.
Lavate la rucola e asciugatela bene. Prelevatene qualche fogliolina e posatela su una fettina di bresaola. Piegate in 4 la bresaola e posizionatela tra due quarti di ananas.
Procedete fino alla fine degli ingredienti.
Sistemate gli spicchi su un piatto e servite.
Le varianti possono essere infinite. Io ho usato la bresaola di tacchino perché la trovo leggera e gustosa. Non ho condito la rucola, ma potreste impreziosirla con gocce di aceto balsamico, con peperoncino, nocciole tritate e semi di sesamo.
Potreste addirittura spolverizzare le fettine di ananas con dello zenzero, o della cannella (io sono quella dagli abbinamenti bizzarri, ma credetemi, ne vale la pena).
Mettete due stuzzichini in tavola, un buon bicchiere di vino fresco e godetene l'intensità di sapori.

E poi godetevi il tempo libero che vi rimane ^_^

abc

Caviale di melanzana: il lungo percorso verso la scoperta e una nuova conquista

La melanzana è quell'ortaggio che ho imparato a scoprire (e ad apprezzare) nel tempo. La curiosità di sezionarla e darle un'interpretazione mi ha portato a scoprirne versatilità e intensità. Ho imparato ad approcciarmici lasciando che quel senso di fastidio sul palato non si intromettesse più. Ho imparato a conoscerla e a lavorarla esaltandone le caratteristiche prestigiose. Ho imparato a trasformarla in qualcosa di insolito e nuovo, almeno per i miei canoni. E mi sono abbandonata al piacere di lavorarla su consiglio. Avevo sentito parlare, e visto più volte, del caviale di melanzana. Mai, però, mi ero lasciata realmente prendere. Il tempo di lavorazione mi ha sempre frenato. Poi un passaggio, in visita dalla grande Emanuela, e il rapimento: il suo caviale, così fresco, leggero, semplice e intenso non mi ha lasciato vie di fuga. Quella melanzana attendeva questa fine ^_^
Ho adattato i sapori in base alle mie esigenze e ai miei gusti e via.... il gioco è stato presto fatto. Nel suo bel vasetto è durato pochi giorni, in attesa di qualche preparazione, finendo spesso ad accompagnare verdure crude, direttamente su un cucchiaino. Come sempre Emanuela è certezza di successo e questa volta portarla nella mia cucina è stata una vera magia!!

Ingredienti

1 melanzana viola
5 foglie di basilico fresco
10 g di semi di zucca
20 g di olive taggiasche
   10 g di capperi sotto sale
sale
pepe
noce moscata

Lavate la melanzana e asciugatela. Tagliatela a metà nel senso della lunghezza e adagiatela su una teglia. Bucherellatela con i rebbi di una forchetta, cospargetela con il sale, il pepe, la noce moscata e le foglie di basilico spezzettate.
Chiudetela nuovamente e avvolgetela in un foglio di alluminio, in modo che rimanga ben compatta. Portate il forno a 200° e cuocetela per 1 ora.
Nel frattempo ammollate i capperi e sciacquateli. Uniteli ai semi di zucca e alle olive. Tritateli con una mezzaluna fino a renderli piuttosto fini.
   Quando la melanzana sarà cotta, sfornatela e lasciatela raffreddare nel suo cartoccio. Quindi apritela e, aiutandovi con un cucchiaio, togliete tutta la polpa.
Tritatela con la mezzaluna, lasciandola piuttosto spessa.
Unitela al trito di semi di zucca, capperi e olive e mescolate, in modo da rendere la crema del tutto uniforme.
Versatela in un barattolino, chiudetelo e lasciate che tutto insaporisca e si amalgami per almeno un'intera notte. Io l'ho lasciato una giornata, gustandolo il giorno dopo quello della preparazione.
A voi l'imbarazzo della scelta e la fantasia. E' deliziosissimo da gustare su un pezzo di pane, ma è anche un'ottima base per diverse preparazioni. Vi darò un'idea tra qualche giorno.
Avvolgente e intenso, il sapore di questo caviale vi conquisterà all'istante.

Vale la pena dedicargli il tempo di preparazione che richiede!!


abc

Lasagna di farinata di ceci con pesto di sedano e spinaci filanti: l’insolito incontro tra certezze

Un sacchetto da un chilo di farina di ceci. Farina comprata sfusa. Sacchetto di carta, artigianale, come ai vecchi tempi. Dosi scritte a penna sulla carta, per non dimenticare. Adoro la farinata, lo sapete e ve lo rammento ogni volta. E mi piace che ogni volta sia diversa: nelle forme, nelle metodologie di cottura, nelle aromatizzazioni, nelle presentazioni.
Questa volta il desiderio è nato guardando quel deliziosissimo vasetto di pesto di sedano (che confesso di avere finito secoli or sono, ma questo piatto, anche lui, rappresenta solo un piacevolissimo e alquanto lontano ricordo per il mio palato). Come per infinite altre volte ho solo chiuso gli occhi, ho accostato consistenze, sapori e proprietà e ho dato libero sfogo alle idee. Ne sono uscita deliziata, ancora, da qualcosa di nuovo e di sorprendente. Semplice, intenso ed essenziale. Un piatto bilanciato, che rispetta saldi principi alimentari e nutre organismo e spirito. Una pietanza che ho assaporato boccone dopo boccone e che, con piacere, ora vi presento. E vi suggerisco ^_^

Ingredienti

50 g di farina di ceci
125 g di acqua
8 g di olio evo
1 rametto di rosmarino
sale q.b.
noce moscata
100 g di spinaci cotti al vapore
40 g di pesto di sedano
2 cucchiai colmi di parmigiano grattugiato

Setacciate la farina di ceci in una ciotola capiente. Versateci poca acqua alla volta, mescolando con una frusta per evitare che si formino grumi. Lavate il rametto di rosmarino e mettetelo in infusione nella pastella. Coprite con un foglio di pellicola trasparente e lasciatela riposare in frigorifero per un paio di ore.
Trascorso il tempo, aggiungete l'olio e un pizzico abbondante di sale, mescolate e togliete il rormarino.
Ungete 4 stampi dal diametro di 10 centimetri e versateci 3 cucchiai circa di pastella. Portate il forno alla temperatura di 200° e infornate. Fateli cuocere per 30 minuti, controllando che dorino in superficie uniformemente.
Saltate velocemente gli spinaci in una padella, con poco olio evo. Salate e insaporite con la noce moscata e lasciate che si aromatizzino bene.
Quando le piccole farinate saranno cotte estraetele dal forno e toglietele dagli stampi.
Iniziate la preparazione della lasagnetta sporcando leggermente il piatto con un cucchiaino di pesto.
Adagiatevi sopra una farinata. Cospargetela con un altro cucchiaino di pesto, aggiungete una forchettata di spinaci e una manciatina di parmigiano grattugiato.
Procedete con una nuova farinata e continuate con la preparazione fino ad avere ultimato tutti gli ingredienti.
   Schiacciate leggermente le farinate tra di loro, in modo da assestare la torretta creata.
Quando avrete terminato, adagiatevi accanto gli eventuali spinaci rimasti, spolverizzate con il parmigiano e passate in forno, sotto il grill, per una decina di minuti.

Sfornate e servite immediatamente.
La fragranza della farinata si sarà legata alla morbidezza del pesto e la freschezza degli spinaci legherà perfettamente con il parmigiano sciolto. Spiegarvi in altre parole cosa si prova all'assaggio è impossibile. Occorre assaggiare ^_^

Pronti a farlo?

abc

Torta di semolino di riso al pistacchio con crema all’ananas e cocco: l’insolito che diventa costante

Arriverà il giorno in cui dal mio forno uscirà una torta normale. Forse. Non riesco a seguire una ricetta, sono sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, di mio. Allora metto insieme, sperimento, assaggio e condivido. Sì, perché questa torta è nata dal piacere di portare qualcosa di mio ad una cara amica. Direi una sorella. La mia sorellina. Per lunghi mesi i nostri impegni ci hanno tenuto distanti, ma finalmente le nostre strade ci hanno concesso una serata come ai vecchi tempi, in cui solo noi e il nostro sushi sono i protagonisti. E la mia torta. Che protagonista non è, ma una parte fondamentale la interpreta. La torta di semolino mi è sempre piaciuta. Mi piace il semolino in sé, mi piace la sua consistenza, mi piace la sua delicatezza. Dopo aver scoperto il semolino di riso, di cui vi parlai in occasione di questi bocconcini, ho iniziato ad utilizzarlo al posto di quello di grano duro, in modo da poter dimostrare che l'intolleranza al glutine spesso è meno problematica di quanto possa sembrare. Questo è un dolce interamente gluten free. Peraltro è anche dietetico (davvero??): la crema è a base di pura frutta, non ho aggiunto zucchero e di grassi.... neanche l'ombra, se non fosse per quella manciata di pistacchi che donano la loro porzione di grassi salutari. Il cocco? Solo una chicca ^_^

Ingredienti

Per la torta
550 ml di latte di cocco
110 g di semolino di riso
25 g di malto di riso
40 g di pistacchi tostati non salati
35 g di cocco in scaglie
2 uova
1/2 limone non trattato - scorza grattugiata

Per la crema all'ananas
300 g di ananas fresco
100 g di latte di cocco
35 g di farina di riso
2 g di agar agar

Portate ad ebollizione il latte di riso, nel quale scioglierete il malto di riso, insieme alla scorza del limone grattugiata.
Nel frattempo pesate il semolino di riso e, quando il latte avrà raggiunto l'ebollizione, abbassate la fiamma e versatelo a pioggia, mescolando con una frusta.
   Continuate a cuocere il semolino per circa 4 o 5 minuti, mescolando continuamente. Quando sarà trascorso questo tempo, spegnete la fiamma e lasciatelo intiepidire.
Nel frattempo sgusciate i pistacchi e puliteli dalle pellicine. Pestateli in un mortaio, in modo da avere una granella non troppo fine. Teneteli da parte.
Separate i tuorli dagli albumi: mettete gli albumi in una ciotola, che lascerete momentaneamente in frigorifero, e unite i tuorli al semolino. Mescolate fino ad incorporarli completamente e a creare una crema perfettamente omogenea.
A questo punto unite alla crema di semolino i pistacchi pestati e il cocco in scaglie. Mescolate accuratamente e tenete da parte.
Accendete il forno e portatelo alla temperatura di 190°.
Con una frusta elettrica montate gli albumi a neve fermissima.
Quando sarà bello compatto (io non ho aggiunto né sale, né succo di limone, ma fate secondo le vostre abitudini), unitelo al semolino.
Con una spatola in silicone amalgamatelo, mescolando dal basso verso l'alto. Procedete con delicatezza, in modo da non smontare la neve, ma con accuratezza in odo da rendere tutto perfettamente omogeneo.
Rivestite una teglia con carta forno (io ho usato uno stampo dal diametro di 20 cm (più 3 ciambelline in silicone, perché la prova assaggio va sempre fatta!!).
Verate il composto all'interno della teglia e livellatelo in superficie.
Infornatelo quando il forno avrà raggiunto la temperatura e procedete con la cottura per circa 50 minuti (a me c'è voluta 1 ora, ma il mio forno è un po' pigro ^_^).
Quando sarà sufficientemente compatta sfornatela e lasciatela raffreddare.
Confesso che la ciambellina è rimasta molto sfiziosa da assaggiare: potrebbe essere un prossimo formato di cottura ^_^
Occupatevi, ora, della crema di ananas per la copertura.
Pulite l'ananas e tagliatelo a tocchetti. Mettetelo in un pentolino capiente, insieme al latte di cocco, e portate tutto ad ebollizione. Abbassate la fiamma e lasciate ammorbidire tutto per un paio di minuti.
Nel frattempo pesate la farina di riso e unitevi l'agar agar (diversamente potrete fare ammollare un foglio di colla di pesce nel latte di cocco prima della cottura dell'ananas).
Togliete per un attimo l'ananas dal fuoco e passatela con un frullatore ad immersione, fino ad ottenere una crema piuttosto liscia. Stemperate il mix di farina di riso e agar agar con poco liquido alla volta e mescolate bene fino a quando i due composti saranno completamente uniti.
Lasciate bollire per un paio di minuti, sul fuoco dolce, sempre mescolando, quindi spegnete la fiamma e lasciate intiepidire. Noterete subito come si addensa.
Riprendete ora la vostra torta, estraetela dalla teglia e capovolgetela su un piatto. Fate attenzione a rimuovere la carta forno, poiché rimarrà molto morbida e tenderà a rompersi.
Versateci sopra abbondante crema e distribuitela, con una spatola, su tutta la superficie, compresi i bordi laterali. La consistenza della crema, che inizierà a rapprendersi, vi renderà facile questa operazione.
Ora copritela con il cocco in scaglie, cercando di distribuirlo in maniera uniforme.
Ponete la torta in frigo e lasciatela riposare per un paio di ore. In questo modo acquisirà compattezza e gli aromi si armonizzeranno, creando un'avvolgente abbraccio di sapore sul palato.

Non vi rimane, ora, che tagliarla e servirla.
Se vi fosse avanzata un po' di crema, sarà gradevole gustarla insieme alla torta stessa.

Delicata, insolita e curiosa. Non la solita torta, ma qualcosa di speciale. Consiglio solo di aumentare la quantità di malto (o di aggiungere una parte di zucchero, preferibilmente di canna) a chi il dolce lo preferisce.... veramente dolce ^_^


abc

Tris di verdure croccanti al forno: l’intenso piacere del semplice e del vero

Voglia di semplicità. Che non vuol dire banalità. Spesso nella semplicità si nascondono i sapori autentici, che deliziano e soddisfano.
Ricordate quando vi parlai della mia prima volta con i germogli di soia? Ve li presentai in questa zuppa. Rapita da un sapore nuovo e sfizioso, ho voluto testarne altre forme. Non ho scoperto grandi mondi, con questo contorno, non ho inventato niente di geniale. Ho solo portato in tavola genuinità, in una veste intrigante. Due verdure al forno sono veloci e semplici da preparare. Sono un perfetto centrotavola dal quale attingere direttamente con le mani (NON SI FA!! ^_^), creando una piacevole atmosfera di aggregazione e convivialità. E sono sane, salutari e leggere. Perché non includere, quindi, anche i germoglietti? Una piacevolissima scoperta, un tocco diverso ad un classico contorno di verdura.  Le ho presentate ad una cena tra amici e.... sono state apprezzate ^_^
I germogli di soia entrano di diritto nella mia lista dei must have.

Ingredienti

4 carote
2 zucchine
100 g di germogli di soia
farina di riso impalpabile
olio
sale

Pulite le carote e le zucchine e tagliatele a bastoncini. Lavate i germogli di soia. Sbollentate tutta la verdura, separatamente, per pochi istanti in acqua salata, fino a farla appena ammorbidire. Gettatela in acqua gelata per fermare la cottura e poi trasferitela su un canovaccio pulito, sempre separatamente, affinché asciughino leggermente.
Infarinate un tipo di verdura alla volta, fatela saltare in un colino affinchè perda la farina in eccedenza e sistematela su una placca coperta da carta forno e leggermente unta con olio evo.
Irrorate con un filo di olio e infornate a 200°. Dopo una decina di minuti estraete la teglia e smuovete le verdure. Infornate nuovamente e procedete per altri 10 minuti con la cottura, fino a quando la verdura diventerà croccante e dorata.
Sfornate, salate immediatamente, mescolate le verdure e lasciatele intiepidire.
Potrete mantenere le verdure al caldo in un vassoio fino al momento di servirle.

Abbiate cura di infarinare la verdura un attimo prima di infornarla, diversamente la farina si trasformerà in collante. Un occhio particolare abbiatelo per i germogli: a meno che non vogliate ottenere una ragnatela, seguite questo piccolo consiglio.

Preparate le dita e.... servitevi!!abc

Melanzane grigliate al pesto di sedano: piaceri semplici e condivisioni che infondono gioia

Cucinare mi è sempre piaciuto. E' una passione che si tramanda da generazioni, ormai. Ho ricordi piacevoli di pranzi in casa dei nonni, quando noi piccini, cinque cugini, occupavamo il tavolino accanto a quello dei grandi e ce la contavamo assaggiando tutto quello che la nonna aveva preparato con le sue sapienti mani. Ricordo anche che mi affascinava un sacco guardarla mentre lavorava la farina, le uova e le patate lesse. Crescendo, poi, il ruolo di incantatore di palati si è spostato in casa dei miei genitori: se in settimana le esigenze lavorative non permettevano altro che pranzi veloci, le cene erano sempre tanto semplici, quanto ingegnose, il sabato sera la pizza era fatta in casa e la domenica non mancava mai la pasta fresca, rigorosamente impastata a mano e tagliata, talvolta, con la chitarra abruzzese di papà. Ricordo cene con amici di famiglia. Era sempre una festa!! Fino a quando il testimone è arrivato a me: ora quella che è l'energia culinaria, prima di nonna, poi di mamma, si è impossessata delle mie mani. La cucina è piacere, è sfogo, è estro, è gratificazione, è scoperta, è gioia. Mi ha aiutato molto in momenti difficili, mi ha donato tanto nella condivisione e mi solletica sempre la fantasia. E' qualcosa di terapeutico, a cui sento di dover dedicare tempo. E se l'importanza che dà a me, mettere le mani in pasta, può coinvolgere anche qualcun altro, la gioia è amplificata. Così ecco che torno al mio pesto di sedano. Vi avevo anticipato che qualcosina ne avrei fatto. Bene, è giunto il momento di svelare come io e la mia mamma ci siamo deliziate. Così, in un attimo, è nata l'idea di questo piatto: semplice, senza troppe elaborazioni, ma di una intensità di sapore da togliere il fiato. Ovviamente non ho fatto tutto da sola. Ovviamente lei è stata una preziosissima compagna di cucina!!

Ingredienti

1 melanzana viola
80 g di pesto di sedano
25 g di olio + q.b.

Pulite e lavate la melanzana. Asciugatela bene. Tagliatela a fettine spesse meno di un centimetro e sistematele in uno scolapasta a strati, cospargendole con del sale. Schiacciatele con un peso e lasciate che perdano il loro liquido. Io le ho lasciate riposare per tutta la notte, ma saranno sufficienti anche un paio di ore.
Mescolate il pesto con 25 g di olio evo. In questo modo diventerà più liquido e ideale per il condimento. Se voleste e se vi piacesse il sapore, potrete aggiungere delle fettine sottilissime di aglio.
Sciacquatele e asciugatele tamponandole con un canovaccio pulito. Grigliatele su una padella o in una bistecchiera (io ho utilizzato la bistecchiera, perché mi piace la striatura che lascia sulla fetta).
Sistemate le fettine appena grigliate, e quindi ancora calde, in un contenitore di vetro. Copritele con un po' di pesto, aiutandovi con un pennellino o una spatola di silicone.
Procedete fino a terminare le fette di melanzane. A questo punto lasciate riposare fino al completo raffreddamento. Solo a quel punto trasferite le melanzane in frigorifero: più tempo staranno a riposo, più assorbiranno il sapore e diventeranno buone ^_^
Se vi risultassero troppo asciutte (va a gusti, io non ho aggiunto niente), versate un filo di olio tra uno strato e l'altro.

Divertitevi, ora, a gustarle come desiderate. Anche solo su una fettina di pane sapranno incantarvi e avvolgervi con sapori intensi e frizzanti.

Il ditino di mamma testimonia il prezioso aiuto: un momento di condivisione che fa star bene, fa sorridere e apprezzare la vita.


abc

Sautè di asparagi e peperoni alla feta e nocciole: ottimizzazione e recupero di tempo e di risorse

Ancora una volta un passo indietro. Ancora una volta quella corsa a salvare il salvabile, di rientro da una trasferta oltremodo prolungata che mi ha tenuto separata dalla dispensa e dal frigorifero per un tempo inatteso. Tra le tante magie che questo conteneva vi erano dei preziosissimi asparagi freschi, dell'orto dei miei vecchi. Poverelli, un po' raggrinziti, ma perfettamente sani. "Non esitare un attimo, Cuocherellona". Preso possesso di tagliere e coltello ho iniziato a preparare quello che sarebbe dovuto essere un semplicissimo piatto di asparagi e parmigiano con un uovo rotto sopra. La fretta mi mette sempre davanti agli occhi piatti veloci e semplici così. Poi però.... mi sarei davvero potuta accontentare di un istinto pragmatico senza dare voce all'istinto di espressione? Coloriamo il piatto, arricchiamolo di sapori, di sostanza, di proprietà nutritive. Un battito di ciglia e, sì, ho sentito i sapori di questa portata sul palato e mi sono convinta all'istante. Rimane un piatto molto veloce da preparare e regala grandi soddisfazioni. Non un accontentarsi, ma un trasformare in meraviglia una urgentissima necessità ^_^

Ingredienti

1 mazzetto di asparagi
3 falde di peperone arrosto (io una per colore)
40 g di feta light
10 nocciole
7 g di parmigiano grattugiato
olio evo
sale

Pulite gli asparagi e sbollentateli per un minuto in acqua salata. Scolateli e fateli saltare in una padella con un filo di olio caldo. Unite le falde di peperone tagliate in strisce e salate a piacere.
Sgusciate le nocciole (le mie arrivano dall'orto di famiglia) e schiacciatele in un mortaio, non troppo finemente. Unitevi la feta e impastate il tutto fino ad ottenere un composto omogeneo.
Aggiungete il parmigiano grattugiato e mescolate bene.
A questo punto versate il composto sugli asparagi, in padella. Cospargetelo in modo da coprire uniformemente la verdura, quindi coprite con un coperchio e lasciate cuocere, a fiamma media, fino a quando il formaggio si sarà sciolto. A questo punto scoperchiate la padella e alzate la fiamma. Lasciate dorare il formaggio e, quando avrà raggiunto la consistenza desiderata, spegnete la fiamma e trasferite gli asparagi in un piatto da portata, o direttamente nei piatti da servire a tavola.
Vi raccomando di non aggiungere troppo sale: la feta e il parmigiano daranno già parecchio sapore al piatto e sarà perfetto e sufficiente a mantenere la dolcezza della verdura.

Si tratta di un piatto completo, avvolgente e sfizioso. Appaga il desiderio di qualcosa di diverso e non sacrifica affatto il gusto. Se poi si ha la fortuna di portare in tavola i frutti della propria terra, beh, il successo è garantito!!

Potrete anche preparare questo piatto con anticipo e passarlo in forno, sotto il grill, per qualche minuto: un modo diverso di deliziare i vostri ospiti, o di appagare il vostro desiderio di novità in pochi minuti!!

abc

Pesto di sedano con feta e noci: lei vide, si stranì ed approvò rendendo gioiosa quella semplice giornata

Vi racconto di questa delicatissima cremina sapendo già quale seguito avrà. Ma per ora fermiamoci alle origini ^_^
Vidi quel bel sedano verde sfoggiare le sue splendide foglie e non seppi resistere. Non ci fu attimo in cui meditare sul cosa ne avrei fatto. Ancora prima di toccare la borsa della spesa era chiaro, davanti ai miei occhi, che il risultato sarebbe stato questo. E come per ogni cosa speciale, necessita di un'occasione speciale. Mamma in visita. Sì, che poi è anche un controsenso: mamma in visita con fagiolini, piselli, taccole, biete, insalata e prugne, rigorosamente raccolte dall'orto di casa, e io mi metto a lavorare del sedano? Ebbene sì, perché se mamma di questi tempi mangia fagiolini, piselli, taccole, biete, insalata e prugne io perché non dovrei deliziarla con del sedano? Ma speciale!!!! Tanto che, non solo ho lavorato questi igredienti sotto i suoi occhi attenti e increduli, ma anche rassegnati (ma tu, ogni volta, dei fare questo lavoro qui? Prepari, scrivi, fotografi.... Che pazienza!!!), ma l'ho anche messa all'opera. Questa, però, è un'altra storia!! La soddisfazione più grande non è stata quella di apprezzare il risultato. La più grande soddisfazione me l'ha data la sua approvazione: una mamma soddisfatta è un regalo che non ha paragoni!!

Ingredienti

1/2 sedano verde (80 g di foglie)
20 g di noci
20 g di semi di zucca
60 g di feta light
2 filetti di acciuga (6 g)
25 g di olio evo

Sfogliate il sedano. Lavate accuratamente le foglie e asciugatele perfettamente su un canovaccio pulito.
Mettete in un boccale le foglie. Unite i gherigli di noci, i semi di zucca, la feta tagliata a tocchetti e i filetti di acciuga.
Azionate le lame e tritate tutto a più riprese, pulendo bene i bordi del boccale, in modo che tutto risulti sminuzzato uniformemente.
Unite l'olio a filo, lavorando il composto senza farlo surriscaldare. Assaggiate ed eventualmente correggete di sale. Personalmente, tra i filetti di acciuga e la feta, ho trovato che il sapore fosse perfetto così. Meglio non eccedere!
Quando avrete ottenuto una cremina densa e omogenea raccoglietela e riempite un vasetto in vetro (pulito e sterilizzato). Compattate bene la crema all'interno, coprite con uno strato di olio la superficie e chiudete il barattolino.
Conservatelo in frigorifero. Si manterrà per diversi giorni, sempre che riusciate a resistere.

Ideale per condire la pasta, o per farcire delle tartine, o ancora per dare supporto a del pesce o ad una fettina di carne, o ancora da assaporare con verdura freschissima, insomma, non avrete che l'imbarazzo della scelta. Di certo il sapore vi conquisterà, la morbidezza coccolerà il vostro palato e l'intensità dei sapori vi avvolgerà in una abbraccio golosissimo.

Vi avviso che presto arriverà in casa Cuocherellona (e anche nella casa della mamma della Cuocherellona) un vero mortaio. Allora potrò replicare con tanto di olio di gomito e assaporare questa bontà nella sia vera pienezza!!


abc

Zuppa di ceci neri e germogli di soia: piccole grandi digressioni di una stagione che non convince

Davanti a quella vaschetta non ho saputo resistere. Dentro di me si è acceso un sorriso radioso, in parte curioso, in parte scettico. E se non ne fossi all'altezza? Ogni volta in cui mi aproccio ad un nuovo ingrediente parte questa sfida tra le due parti di me: l'impavida e la ragionevole. Chissà perché vince quasi sempre l'impavida ^_^
Avete idea di quante cose si possano fare con 150 grammi di germogli di soia? Beh, io vi presenterò, al momento, solo due versioni dei piatti che ho preparato, ma di certo posso dire che non ne farò mai più a meno. Certo mai avrei immaginato che potessi deliziarmene contestualizzandoli in un piatto così autunnale (non tanto per le zucchine, anche se ormai si trovano, nostro malgrado, tutto l'anno, quanto per la zuppa di per sé). Ma tant'è che la casa è buia, mentre scrivo, e fuori si fatica a vedere il bosco, dall'intensità della pioggia. E, forse, sì, questa è anche grandine. La maglia a maniche lunghe copre la canotta e le finestre sono chiuse. Voi chiamatela pure estate, che io mi preparo una bella e calda zuppa!!

Ingredienti

2 manciate di ceci neri
50 g di germogli di soia
1 finocchio (le foglie esterne)
1 zucchina
2 rametti di rosmarino
peperoncino
1/2 l di acqua (oltre a quella per l'ammollo dei ceci)
sale

Mettete i ceci secchi in una ciotola e copriteli con acqua. Lasciateli ammorbidire per 24 ore, cambiando l'acqua un paio di volte. Trasferiteli, quindi, in un pentolino e lateli bollire, a fiamma bassa, per circa 2 ore, aggiungendo un tametto di rosmarino e, solo a fine cottura, del sale a piacere.
Tagliate le zucchine a julienne e lavate i germogli di soia. Pulite le foglie esterne di un finocchio, tagliatele a fettine sottili e fatele bollire in 1/2 litro di acqua, con del sale e del peperoncino.
Quando saranno morbide, unite un cucchiaio di ceci bolliti e passate tutto con il frullatore ad immersione, fino a quando avrete ottenuto una crema molto liquida e omogenea.
Unite i germogli di soia e fateli cuocere per circa 10 minuti. A questo punto aggiungete le zucchine a julienne e i ceci scolati e procedete per altrettanto tempo. Assaggiate per verificare la sapidità ed eventualmente correggete di sale.
Quando sarà pronta spegnete la fiamma e sporzionate in ciotoline. Servite subito, molto calda.
L'insieme di sapori, tra finocchio, peperoncino e ceci avvolgerà la ricchezza dei germogli e delle zucchine e renderà intensa e preziosa questa insolita zuppa estiva.

Si mantiene anche il giorno seguente, per cui non abbiate fretta di finirla ^_^ In questo modo ho potuto deliziare anche la mia mamma!! Che, lo confesso, non si capacita di questa mia costanza (ed esuberanza) ai fornelli!!

Ma lei assaggia e io non mi risparmio di sperimentare ^_^abc

INSTAGRAM FEED

Follow on Instagram