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Miglio alla curcuma con asparagi e mirtilli: la ricerca di certezze nell’incontro con la realtà

Tempo. La gestione del tempo. L'organizzazione del tempo. Tempo che passa. Tempo che si ferma. Tempo che schiarisce le idee. Tempo che confonde. Tempo che conferma. Tempo che manca. Tempo che consuma. Attimi. Luce, buio.
Cambiano direzione in un momento. Priorità. Attenzioni. Metto da parte tutto, per l'essenziale. Si spostano le prospettive. Non io..... non a me. Urlo di straziante incredulità. Spunto di riflessione. Richiamo al confronto con se stessi. Non è questa, forse, l'esistenza? Trovare in ogni particolare uno stimolo alla crescita. Il cambiamento. Quello che destabilizza, ma che fortifica. Niente è fermo. Niente torna come prima. Consapevolezza. Questa dolorosa presenza che arriva, inevitabile. Ci provo, a trovare nuovamente le mie certezze in una quotidianità. Ma le sensazioni cambiano ogni giorno e ogni giorno cerco di scoprirmi, di conoscermi, di ricostruirmi. Cucino, sporco, fotografo, scrivo, appunto, correggo, assaggio, condivido. Fatico. Tutto è.... troppo. Tutto è nuovo.

Ingredienti

35 g di miglio
60 g di asparagi
10 g di semi di zucca
15 g di mirtilli essiccati
10 g di parmigiano
1/2 cucchiaino di curcuma
olio evo
sale

Cuocere al vapore gli asparagi e teneteli da parte.
Sciacquate il miglio sotto un getto di acqua corrente e fatelo cuocere in acqua, pari al doppio del suo volume, nella quale scioglierete la curcuma. A fine cottura aggiungete il sale a piacere, spegnete il fuoco e lasciatelo riposare coperto.
   Pesate i mirtilli e i semi di zucca. Eliminate le code degli asparagi e tenetele da parte. Tagliate a rondelle le punte e fatele saltare in padella con un po' di olio evo.
Aggiungete, dopo qualche minuto, i mirtilli e i semi. Lasciate insaporire e unite del sale a piacere. Nel frattempo il miglio sarà pronto e potrete versarlo in padella. Mescolate bene e lasciate sul fuoco a fiamma molto bassa.
Nel frattempo tritate le code degli asparagi con il parmigiano. Io mi sono servita di una mezzaluna per non creare una crema, ma per lasciare piuttosto spesso il composto.
Unitelo al miglio condito e mescolate. Fate amalgamare bene tutto e lasciate che il condimento crei una crema attorno al miglio stesso.
A questo punto servite e gustate ben caldo. A piacere potrete aromatizzare il piatto: trovo che un po' di scorzetta grattugiata di limone o di arancia possa completare perfettamente l'incontro di sapori.
Preziose le proprietà nutritive di ciascun ingrediente. Piacevole il sapore che ci regala al palato.
E' un piatto completo, gustoso, leggero e sfizioso.

Frutta e verdura si legano magicamente e mettono in risalto sapori stuzzicanti.

Una coccola irrinunciabile!!


abc

Zucchine marinate alla liquirizia: l’imprevendibilità degli eventi in una corsa contro il tempo

"Tu li mangi gli sgombri?". Le mie trasferte torinesi, nella terra di origine, sono sempre caratterizzate dal rito dell'approvigionamento che mi vede carica, quando più e quando meno, di generi diversi di alimenti. Tutti autoprodotti, che siano conserve o prodotti freschi dell'orto dei miei genitori. Al massimo qualche pacco di caffè. Ma lo sgombro, questo davvero mi ha spiazzato. Guardo confusa mia mamma in attesa che la sua domanda abbia un seguito, che possa fare chiarezza. E, lei non mi delude mai, eccola giungere. "Avevamo appena preso due vasetti di filetti di sgombro sott'olio. Mangi anche le alici? Perché le mangiava solo papà.... e non so cosa farmene". Beh, inutile dire che quel poco che ancora riusciva a mangiare mio padre era scelto e di qualità. Quei filetti di sgombro sono signori filetti e sì, cara mamma, li mangio davvero voletieri ^_^ Anche le alici, eh!!?? E tu, caro papocchio, non te la ridere troppo: in fondo c'è da spartire l'eredità che ci hai lasciato in dispensa, ahahahahahah. Chissà perché, però, quei biscottini che hai voluto a tutti i costi e che non sei riuscito ad assaggiare sono rimasti a casa ^_^ Mamma golosa?
In ogni caso eccomi tornata, con il mio bottino, a riprendere la normale quotidianità. La trasferta, che da tre giorni pianificati si è protratta a dieci, ha messo in subbuglio le mie rimanenze di verdura. Urgente la necessità di far fuori il salvabile e..... non sono forse perfette delle meravigliose zucchine "simil carpione" con quegli sgombri? Lo so, sono ancora ben lontana dall'idea di vera cucina, ma la verdura in questa stagione (e in questo periodo) è l'unica cosa che scende volentieri ^_^
Se poi la vivacizziamo con il tocco insolito, beh, qualcosa di Cuocherelloso non può che rassicurare.

Ingredienti

4 zucchine
1 scalogno
2 cucchiaini di farina di riso impalpabile
2 cucchiaini di salsa di soia
1 cucchiaino di olio evo + q.b.
6 cucchiaini di aceto di vino bianco
6 cucchiaini di acqua
1/2 cucchiaino di liquirizia in polvere
sale
pepe
noce moscata

Lavate, mondate e asciugate le zucchine. Tagliatele a bastoncini linghi circa 5 centimetri. Fate scaldate un po' di olio evo in una padella e fate imbiondire lo scalogno affettato sottilmente.
Unite le zucchine. Salate e aggiungete pepe e noce moscata a piacere. Fatele saltare a fiamma viva per qualche minuto, poi abbassate leggermente il fuoco e procedee la cottura per una decina di minuti circa. Dovranno cuocere, ma non ammorbidire troppo.
Nel frattempo mescolate in un piccolo recipiente la farina di riso con la liquirizia, cercando di sciogliere tutti i grumi.
   Unite l'olio, l'acqua, la salsa di soia e l'aceto bianco. Mescolate fino ad ottenere una crema omogenea, non troppo densa.
Versatela sulle zucchine, mescolate bene e coprite la pentola. Abbassate la fiamma e lasciatele insaporire per cinque minuti. Se dovesse rapprendersi troppo, unite un po' di emulsione di acqua e olio. Spegnete il fuoco e lasciatele riposare fino al completo raffreddamento. In questo modo la marinatura impregnerà bene la verdura.
Potrete preparare il piatto la sera prima e servirle il giorno seguente. Conservatele in frigorifero: fresche e saporite sapranno deliziarvi.
Accompagnatele a qualsiasi cosa desideriate. Inutile dire che lo sgombro di papà si è sposato alla perfezione a questi sapori.
Ironia della sorte papà, dai tempi in cui l'orto ne regalava in quantità industriali, non nutriva più questa grande simpatia per le zucchine ^_^ Ma sono certa che ora le apprezzerà anche lui, anche in queste versioni particolari e aromatizzate, cui lui solitamente era poco propenso ^_^
Una figlia davvero troppo particolare per lui, così tradizionalista!! Ma l'assaggio, ora, lo desterà ; ))abc

Insalata di spinaci con ananas e fragole: esserci con i colori, con la vivacità e con la consueta consapevolezza

Come spesso accade, era da molto tempo che avvertivo in testa un ronzio continuo e insistente. Credo che la mia cocciutaggine arrivi proprio da questo: non lascio mai passare stimoli e curiosità senza avere assorbito quanto di nuovo possano darmi. Per me è di vitale importanza confrontarmi con situazioni nuove e, soprattutto, uscirne arricchita.
Spinaci e fragole. Ecco, loro. Non so perché, ma il mio palato suggeriva questo accostamento. L'ananas è seguita a ruota. Ananas e spinaci. Ma immaginate? Contrasti di sapori come questi potrebbero rendere sfizioso anche un piatto estivo veloce!! Mettere tutto insieme è stato davvero irresistibile. L'aggiunta delle noci è stata una scelta di sostanza, oltre che di sapore. Preziosi i suoi elementi, mantengono la leggerezza del piatto e lo completano. In semplicità. Ho leggermente scottato gli spinaci solo perché non erano sufficientemente teneri da utilizzare freschi, ma credo proprio che la bella foglia cruda possa amplificare il piacere di questa insalata.
Vi lascio questi colori, vivi, accesi, pieni di allegria. Vi lascio la mia immancabile impronta salutista. Vi lascio assaporare con estrema tranquillità questo piatto. Vi lascio assaggiarlo, valutarlo, farlo vostro. Vi lascio con la certezza che per qualche giorno non riuscirò a tempestarvi con le mie stranezze cuocherellose ^_^ Ma mi prendo tutti i vostri abbracci, certa che mi daranno la forza necessaria per affrontare questa nuova settimana.

Ingredienti

2 cespi di spinaci
40 g di fragole
4 fettine di ananas fresco
10 g di gherigli di noci
succo di 1/2 limone
olio evo
sale

Pulite gli spinaci e lavateli accuratamente. Metteteli in una padella e fateli cuocere a fiamma bassa, coperti, per 5 minuti. Spegnete il fuoco e lasciate raffreddare.
Nel frattempo pulite le fettine di ananas e tagliatele in tanti piccoli spicchietti. Mettete tutto da parte.
Pulite, quindi, le fragole, lavatele e tagliatele a spicchi.
Adagiate una parte delle foglie di spinaci su un piatto, ben distese.
Copritele con una parte di ananas e con un po' di fragole. Procedete nuovamente con un nuovo strato. Spezzaettate i gherigli di noci sopra, in ultimo.
   Preparate ora un'emulsione con il succo di limone, l'olio e il sale.
Versatelo sull'insalata e servite.
Nulla di più semplice e veloce.
Arricchite l'insalata con del pepe o con spezie a piacere. Ci vedrei bene un po' di zenzero, ma, perché no, anche della cannella.

Arricchite occhi e palato, il piacere di alimentarsi in modo sano non è mai stato tanto semplice e gustoso!! Tanto da non avere bisogno di altro ^_^


abc

Cartoccio di cozze croccanti: la variante “street” come sfumatura dell’interpretazione del cibo

Forse è il silenzio di questa casa, di rientro da due giorni in cui forza e coraggio sono stati richiesti e indossati come fossero la cosa più naturale del mondo. Forse è il desiderio di rientrare nei miei soliti ritmi, nelle mie abitudini, nei miei pensieri, di scaricare le tensioni. Forse è che tutto questo mi manca e sento il bisogno di sentirmi quella di sempre, o di tornare quella di sempre. Come potesse cancellare tutto il resto. Allora scrivo. E un po' lotto con la parte di me che vorrebbe farlo con il solito sorriso, ma che sa di non riuscirci. Vi parlo di questi sapori cercando di riportarli vivi in un presente in cui avere tempo per mangiare e dedicarsi a qualche sfiziosa preparazione non è certo una priorità. Ma ve ne parlo chiudendo gli occhi e immaginando il piacere che ho provato quando, pulendo guscio per guscio, ho nuovamente assecondato la capriola del mio neurone che mi ha dipinto a murales davanti agli occhi: rendi street food queste cozze. Beh, l'ho fatto. Non ci si ferma mai, se non alla fine. Non si riesce a smettere. Croccanti, intense, saporite, ma anche leggere e inebrianti. Le ho presentate in un cartoccio, così, proprio per ricordare quei cibi da strada, come le caldarroste in autunno. E vi garantisco che la buona parte della riuscita di questo semplice piato sta proprio qui. Lavatevi le mani e favorite.

Ingredienti

1 kg di cozze
olio evo
pangrattato di riso

Lavate sotto l'acqua corrente le cozze, pulendole bene e grattandole per togliere tutte le incrostazioni. Mettetele in una padella, copritele e accendete il fuoco. Fatele cuocere fino a quando si saranno aperte.
Spegnete il fuoco e lasciatele intiepidire.
A questo punto sgusciatele una ad una e raccoglietele in una ciotola. Versatevi sopra del pangrattato di riso e mescolate bene, in modo che tutte si impanino uniformemente. Non servirà salarle, poiché saranno decisamente gustose al naturale.
Coprite una teglia con carta forno, ungetene la superficie e sistemate le cozze distribuendole distanziate le une dalle altre.
   Accendete il forno a 200° e, quando sarà in temperatura, infornatele. Fatele cuocere per circa 15 minuti, poi giratele velocemente e fatele dorare uniformemente.
Quando saranno pronte sfornatele. Preparate un cartoccio con della carta per fritti e riempitelo con le cozze stesse. Servitelo molto caldo (potrete tenerlo anche in forno per mantenerlo in temperatura) e sporcatevi le dita.
Cibo da strada, o snack da divano (mi raccomando alle quantità, perché in determinate situazioni il cervello non controlla l'istinto della mano che porta il cibo alla bocca - tanto che mangiare davanti alla televisione è vivamente sconsigliato!! Ma io vi sconsiglio anche di guardare la televisione ^_^) rimarrete in ogni caso soddisfatti.

Potrete proporle anche come appetizer in un buffet, o come gradevole antipastino, magari con una salsa al prezzemolo, o al basilico. O che assecondi il vostro gusto.


   E prima di rientrare in contatto con il mondo.... ricordate di pulirvi le mani ^_^

abc

Fiori di zucca ripieni di feta e olive taggiasche: l’inizio ufficiale delle sfilate di colori estivi

Eccoli, nel loro pieno splendore. Portano con sé tinte calde e intese e la delicatezza di un petalo.  Ed è proprio questo intreccio di contrasti che mi piace. Individuo macchie arancioni negli orti a distanza e poterne cogliere qualche modesta rappresentanza mi rende felice come una bambina.
Nonostante li abbia già proposti in versione cialda, in accompagnamento all'insalata di moscardini e ananas, questo ritengo sia la primo vero piatto a base di fiori di zucca. Confesso che mi mancano molto in pastella, con quel bastoncino di fontina all'interno. Caldi e filanti, come mamma non si risparmiava mai di prepararci. Ma non ce la farei: la dissociazione desiderio e realtà mi fa desistere, anche in quella che potrebbe essere solo una piccola digressione alla consapevolezza. Però mi diverto a interpretarli in base alle mie esigenze e vi garantisco che il risultato è altrettanto sfizioso. La feta, lo sapete, mi ha conquistato, soprattutto quando ho scoperto la versione light. Le olive taggiasche sono quelle doc, omaggio della dolcissima fanciulla bionda che sostiene ogni mio passo di Cuocherellona e di agente di viaggi e, immancabile, è la mia frutta secca. Questa volta sotto forma di anacardi.

Ingredienti

4 fiori di zucca
50 g di feta light
10 g di anacardi
15 g olive taggiasche
6 foglioline di basilico
olio evo
pangrattato di riso

Lavate e asciugate le foglioline di basilico. Mettetele insieme alle olive, agli anacardi e alla feta e tritatele grossolanamente.
Mettete da parte la farcia appena ottenuta e lasciate che insaporisca per un po'.
Nel frattempo prendete i fiori di zucca, privateli del pistillo tagliandoli alla base, facendo attenzione a non aprirli lateralmente.
Sciacquateli e asciugateli con molta delicatezza. Coprite una teglia con carta forno e ungetela leggermente in superficie. Sistemate del pangratato su un piatto.
Prendete un fiore alla volta e riempitelo, delicatamente, con una parte di farcia. Passate velocemente i fiori nel pangrattato in modo da impanarli e poneteli sulla teglia. Irrorateli con pochissimo olio e cuocete in forno a 200° (ma se avete un forno potente basteranno 180°) per circa 20 minuti, fino a quando saranno ben dorati.
Fate attenzione che tenderanno a scurire facimente. Sfornateli un momento prima.

Serviteli caldi e assaporatene la fragranza.
Io li ho accompagnati con una versione particolare di cozza gratinata, di cui presto vi parlerò, ma potrete sbizzarrirvi secondo i vosti gusti e le vostre esigenze.

Saporiti e allo stesso tempo delicati, dall'effetto cromatico garantito, sono un piacevole modo di assaporare l'estate.



abc

Tris di riso ai tre aromi: l’insolita arte di sporcare per tre e mangiare per uno

Ci sono giorni in cui corro cercando di incastrare tutto alla perfezione. Niente che mi risulti "troppo" rispetto a quelle che sono state e che sono le mie scelte di vita e nulla che faccia con sforzo e sacrificio. Anzi, tutte situazioni che mi rendono fiera e orgogliosa di me. Che mi fanno guardare allo specchio e dire fai davvero tutto questo? In quei giorni avere il tempo per mettere letteralmente a soqquadro la cucina è impensabile, per cui diventa d'obbligo valutare alternative di piatti veloci, o che mi permettano di organizzare i tempi delle fasi di lavorazione secondo il piano di azione della giornata. Ci sono, però, giorni in cui tutto questo non accade. Rari, rarissimi. Me ne concedo uno alla settimana e se, per un qualsiasi motivo, quell'unico giorno dovesse saltare, il contdown ripartirebbe inesorabilmente da sette. Quei giorni non ho orari. Posso finire la colazione alle 10 e pranzare alle 15, posso sedermi davanti alla dispensa e meditare in rigoroso silenzio, posso usare, in ordine casuale, Bimby, minipimer, frullatore e sbattitore elettrico, posso accendere tutti i fuochi del piano cottura e posso tirare fuori servizi interi di padelle, pentole, pentolotti e pentolini. In altre parole: posso dare libero sfogo alle mie follie creative. Questo giorno è arrivato. Questa volta senza imprevisti. E l'ho onorato come meglio avrei potuto fare. Soddisfatta e appagata, ho guardato la mia cucina sorridendo: ho pensato e sporcato per tre e ho meravigliosamente mangiato per uno. Il valore del nostro piacere non ha limiti.

Ingredienti

Per il riso Venere
25 g di riso Venere
5 asparagi cotti al vapore
1/2 cucchiaino di liqirizia
scorza di mezzo limone
sale
olio evo

Per il riso basmati
25 g di riso basmati integrale
1/2 zucchina
10 g di mandorle
zenzero in polvere
sale
olio evo

Per il riso Jasmine
25 g di riso rosso Jasmine
1/2 peperone giallo arrostito (senza pelle)
1 cucchiaino di marmellata vanigliata di Cipolle di Tropea
cannella in polvere
sale
olio evo

   Pesate i tre differenti tipi di riso. Portate ad ebollizione tre pentolini di acqua salata e cuocete secondo i tempi richiesti. Mentre il riso basmati e il Jasmine cuociono in 20/25 minuti, il riso Venere richiede 40 minuti. Regolatevi con i tempi.
Iniziate a preparare il condimento per il riso basmati. Lavate la zucchina e tagliatela a cubetti non troppo grandi. Scaldate un filo di olio evo e fateli rosolare, salandoli a piacere. Pestate in un mortaio le mandorle, in modo da avere delle briciole piuttosto grosse. Unitele alle zucchine e insaporite con lo zenzero in polvere secondo il vostro gusto. Io ne ho aggiunto circa 1/3 di cucchiaino. Spegnete il fuoco e lasciate da parte.
Passate alla preparazione del condimento del riso Venere. Tagliate gli asparagi in piccoli tocchetti e fateli saltare in padella con un filo di olio. Salate a piacere. Grattugiatevi sopra la scorza del mezzo limone e, dopo qualche istante di cottura, unitevi la polvere di liquirizia (se non la aveste, sbriciolate finemente, magari con l'aiuto di un macina caffè, della liquirizia pura). Mescolate bene e lasciate sul fuoco ancora un paio di minuti, a fiamma dolce.
Occupatevi ora dell'ultimo condimento, quello del riso Jasmine. Tagliate a dadini piccoli le falde del peperone arrostito (io li avevo preparati il giorno prima). Fateli scaldare bene in padella, sempre con un po' di olio, e unitevi un cucchiaino generoso di marmellata di cipolle. Fate insaporire a fiamma bassa, salate secondo il vostro gusto e aggiungete la polvere di cannella. Mescolate bene, lasciate sul fuoco ancora un paio di minuti, quindi spegnete.
Nel frattempo il riso sarà cotto. Controllatelo durante la preparazione ed eventualmente scolatelo e conditelo con un po' di olio.
Prendete tre stampini differenti, o quelli che desiderate, e sistemateli sul piatto da portata. Riempitene ciascuno con una tipologia di riso, cercando di compattarlo bene. Lasciatelo riposare qualche istante e poi sfilate gli stampini.
Ponete sulla cima di ciascuno stampo il condimento abbinato.
Scaldate il piatto in forno (o passatelo velocemente nel microonde) e servitelo.

La presentazione del tris di colori e combinazioni sarà certamente intrigante per l'occhio. L'assaggio visivo prima di tutto.
Quando sarete sazi visivamente divertitevi ad assaggiarne le aromatizzazioni. Sono molto simpatici da proporre come piccole monoporzioni, su cucchiaini e da assaporarle in un solo boccone.

Ma sicuramente simpatici (e divertenti) saranno da scomporre.
Le tre tipologie di riso, con i loro differenti sapori, e i tre condimenti, aromatizzati secondo il richiamo del riso stesso, si fonderanno tra loro creando un piatto vario, travolgente e unico nel loro genere.

abc

Polpettine di miglio alla rucola su crema di crescenza e sfoglia di zucchina: una su tutte, insolita

Poi ci sono quelle cose che non sai come nascono. Arrivano per mezzo di metamorfosi. Un'idea che si plasma con lo scorrere del tempo, un'ispirazione che muta, sensazioni, idee. Mi sono abituata al cambiamento della vita, nel quotidiano. Una volta mi costava sacrificio vedere scorrere una situazione senza poterla fermare e trattenere. Mi ci intestardivo, senza risultato. Ora ho imparato che l'esistenza è cambiamento. La vita è dinamica. I momenti si vivono, o si perdono. E si godono solo se si vivono. Ci arricchiscono se li sappiamo prendere per quello che sono. Piccole opportunità di crescita, piccole sfide quotidiane. La cucina non è una banalizzazione dell'esistenza, ne è anzi una grande metafora. E in cucina non mi sottraggo al cambiamento. Così un piatto può manifestarsi per quello che non era nel pensiero. Può insegnare a spingerci oltre l'immaginario, a sfidare le nostre idee, i nostri concetti. Così nascono questi piccoli bocconcini e in questa pienezza mi soddisfano. E mi identificano. Lo stravolgimento, il diverso, l'inusuale. E' come se trasferissi qualcosa di mio in ogni pietanza. E in questa, più che mai, ritrovo me stessa. Una carateristica su tutte..... insolita.

Ingredienti

35 g di miglio
70 g di acqua
1 bustina di zafferano
15 g di parmigiano
10 g di gherigli di noci
15 g di rucola
85 g di certosa light
1 zucchina tonda
10 g di olive taggiasche
5 g di semi di zucca tostati
sale
olio evo

   Sciacquate il miglio sotto acqua corrente, in modo da pulirlo dalla saponina e da tutte le impurità. Mettetelo in un pentolino e copritelo con l'acqua (va sempre in quantità doppia rispetto al miglio). Accendete il fuoco e portate ad ebollizione. Salate leggermente, unite lo zafferano, coprite e abbassate la fiamma. Fate cuocere  fino al totale assorbimento dell'acqua.
Lavate e asciugate accuratamente la rucola. Tritatela insieme alle noci e al parmigiano, senza renderli troppo fini. Uniteli al miglio cotto, mescolate, coprite nuovamente e lasciate raffreddare. Nel frattempo preparate le sfiglie di zucchina. Lavate ed eliminate la cima e il fondo della zucchina tonda. Tagliatene 2/3 in fettine sottili, con l'aiuto di una mandolina.
Sistemate le fettine su una placca coperta da carta forno e cuocetele a 150°, con lo sportello del forno leggermente socchiuso, fino a farle sfogliare e dorare.
Giratele un paio di volte e, solo alla fine, salatele. In questo modo non si ammorbidiranno e acquisteranno comunque sapidità.
Una volta sfornate lasciatele raffreddare (cercate di resistere all'assaggio ^_^ Difficile, ma non impossibile).
Riprendete, ora, il miglio e formate delle piccole polpettine.
Compattatele bene e sistematele su una superficie piana. Fatele riposare in frigo per almeno mezz'ora, il tempo della preparazione della farcia: non avendo l'uovo che le lega è importante che si rassodino bene prima della cottura. Riprendete il terzo di zucchina lasciata da parte.
   Tagliatela in piccola julienne e fatela saltare in padella con un filo di olio evo ben caldo. Salatele a piacere. Quando saranno dorate spegnete il fuoco e lasciatele intiepidire. Versatele in un boccale insieme alle olive ben sgozziolate e ai semi di zucca. Unite la certosa e lavorate tutto con un frullatore ad immersione, creando una crema omogenea. Assaggiatene il sapore ed eventualmente correggete con del sale, a piacere. Volendo potrete aggiungere altre spezie. Io ho preferito che si sentisse il sapore delle olive, supportato dai semi di zucca.
Scaldate, in una padella, un cucchiaio di olio. Quando sarà caldo adagiate le polpettine di miglio. Fatele saltare a fiamma viva, cercando di cuocerle uniformemente. Quando saranno dorate, spegnete il fuoco e iniziae l'assemblaggio.
Spalmate su ciascuna sfoglia di zucchina un cucchiaino di crema di certosa e sistemate in cima una polpettina. Procedete fino ad ultimare gli ingredienti.
Ora potrete conservare il piatto in frigorifero e servire fresco, soluzione perfetta per un buffet o un aperitivo, oppure potrete scaldare velocemente tutto in forno e gustare nell'avvolgente cremosità che la certosa regala. In entrambi i casi il sapore verrà elevato dal contrasto di consistenze e fermarsi sarà un'impresa difficilissima ^_^
Lo sfizio di qualcosa di nuovo e particolare sulle vostre tavole vi conquisterà al primo assaggio!abc

Sformatini di ricotta e spinaci dal cuore fondente: l’affidabilità delle strategie nel quotidiano

Ormai credo l'abbiate capito: io e la mia alimentazione abbiamo un razionale rapporto di collaborazione. Tutto segue un semplicissimo principio di bilanciamento. Prediligo i carboidrati nella prima parte della giornata, non li replico mai a cena se li ho scelti per il pranzo, arricchisco tutto con molta verdura, scelgo le cotture sane, non mischio le proteine tra loro (nei limiti, ma con tranquille eccezioni), opto per ingredienti naturali e integrali, adotto l'utilizzo di preziosi semi e cereali, rispetto le stagionalità, limito il consumo di carne (la carne rossa ormai è un lontano ricordo) e favorisco i piccoli pasti frequenti alle grandi abbuffate. Così mi ritrovo a dover gestire un pranzo sapendo che l'imperativo assoluto sarebbe dovuto essere NO CARBOIDRATI. Un paio di ingredienti da dover consumare nel frigo, voglia di leggerezza e l'interrogativo: cosa preparo? Ho scomposto e ricomposto, mentalmente, pezzi di dispensa. Ho acceso e spento fornelli immaginari. Ho sbattuto uova e poi le ho rimesse nei loro gusci. Ho immaginato i risultati di cottura. Ho scelto i migliori accostamenti sentissi di desiderare. Mi è costato del tempo, ma il tempo per pensare ad un piatto scorre sopra ogni altro impegno. L'ispirazione può venire mentre corro, mentre leggo, mentre prenoto un viaggio, mentre riassetto la casa, mentre spillo una birra, mentre sollevo un bilancere. E così è arrivato il momento in cui ho sentito di aver trovato la soluzione che stavo cercando, come fosse il clak ultimo che fa aprire una cassaforte. E mi sono messa all'opera. Semplicemente. Nessun carboidrato, una sola tipologia di proteina, una cottura sana, sapori delicati e palato appagato. Soddisfatta? Ditemi voi....

Ingredienti

100 g di ricotta vaccina
5 cespi di spinaci freschi
1 mazzetto di rucola
50 g di latte vegetale
5 g di lecitina di soia granulare
10 g di olive di Riviera
2 cucchiaini di certosa light
10 g di nocciole
noce moscata
sale
olio evo

Mettete la lecitina in un pentolino e aggiungete il latte. Lasciatela ammorbidire per circa mezz'ora. Nel frattempo lavate gli spinaci.
Fateli soffocare in padella aggiungendo un pizzico di sale (io non ho utilizzato olio). Lavate la rucola e asciugatela bene.
   Prelevate 2/3 degli spinaci e frullateli insieme alle foglie di rucola, creando una salsina liscia. Assaggiate ed eventualmente correggete di sale. Ai restanti spinaci aggiungete le olive tagliate a metà. Unite alla crema di spinaci e rucola la ricotta e impastate bene fino ad ottenere una crema perfettamente omogenea. Ariomatizzatela con noce moscata a piacere e verificate che sia sufficientemente sapida. Eventualmente correggete.
Controllate il latte con la lecitina sul fuoco e, quando sarà caldo (non importa che sia bollente), salatelo e frullatelo in modo da sciogliere i granuli e formare una crema. Versatela nel composto di ricotta e spinaci e amalgamatela. Lasciatela intiepidire bene.
Unite, a questo punto, gli spinaci appassiti, on le olive. Mescolate e tenete da parte.
Ungete due cocottine in porcellana (o qualsiasi stampo vogliate utilizzare). Versate un cucchiaio abbondante di crema sulla base, adagiate un cucchiaino di certosa in ogni stampo e coprite con altra crema, fino ad ultimarla.
Coprite la superficie con le nocciole tritate (io ho utilizzato con fierezza le nocciole dell'orto dei miei vecchi ^_^).
Accendete il forno a 200° e, quando sarà in temperatura, infornate le vostre cocottine.
   Cuocete per circa 30/35 minuti, fino a quando la superficie sarà ben compatta e gratinata.
A questo punto sfornatele e lasciatele intiepidire.

Rimarranno comunque morbide, per l'assenza dell'uovo. Decidetese gustarle direttamente degli stampi oppure se trasferirle in un piattino. In questo caso sarà molto difficile mantenere la forma, ma il sapore saprà deliziarvi, grazie alla sua delicatezza e leggerezza, in ogni caso.
E il sapore di un buon piatto, ancora una volta, non chiede peccati!!

abc

Lasagna di zucchine con feta e mandorle al basilico: sapori primaverili che ripagano la lunga attesa

Do ufficialmente il via alla stagione: le mie prime zucchine sono arrivate in cucina!!!! Qualcuno mi prenderà per pazza. Un caso clinico, diciamo. Lo so che ormai le zucchine si possono reperire tutto l'anno, ma mi coglie un leggero sconforto, a dicembre, vedere ortaggi tipicamente estivi sui bancali. L'immagine di un approccio, dietro una sciarpa, con stivali e guanti di lana, ad una finta zucchina, mi destabilizza alquanto. Scuoto la testa e attendo il trillo della primavera. Ora sì, ora farò incetta di zucchine, cucinate in ogni modo, fino a sentirmi fagocitata da queste dolci meraviglie. Per la mia prima zucchinata ho pensato ad una forma insolita, per le mie abitudini. Ho immaginato un insieme di sapori e consistenze che potessero soddisfare sia il mio desiderio di sapori nuovi, sia quello di fragranze stuzzicanti. Trovo che l'accoppiata zucchina - farina in una cottura di leggero soffritto sia una delle sfiziosità più fresche e avvincenti. Ho pensato, poi, di arricchire questo dettaglio insaporendone l'insieme. Ed eccomi al via, finalmente la mia primavera è arrivata e... inizia proprio da qui.


Ingredienti

2 zucchine (270 g circa)
90 g di feta light
20 g di mandorle pelate
15 foglioline di basilico
pangrattato di riso
olio evo
sale

Mondate e lavate le zucchine, quindi tagliatele a fettine sottili nel verso della lunghezza, aiutandovi con una mandolina. Sbollentatele per un minuto in acqua salata, poi immergetele in acqua ghiacciata per fermare la cottura. Quindi stendetele su un panno di stoffa pulito per farle asciugare.
Lavate e asciugate le foglioline di basilico. Tritatele insieme alle mandorle e tenetele da parte.
Sbriciolate la feta piuttosto grossolanamente e tenete anch'essa a portata.
Prendete una pirofila (io ne ho utilizzata una di 25 cm x 15 cm circa), ungete la base e adagiate il primo strato di zucchine. Cospargetele con un pizzico di sale (la feta darà sapidità di suo, per cui non eccedete) e copritele con una spolverata di pangrattato di riso.
Aggiungete un po' di briciole di feta e una piccola manciata di battuto di mandorle e basilico. Irrorate con un filo d'olio e procedete con un altro strato.
Ripetete l'operazione fino a terminare le fettine di zucchine e tutti gli ingredienti.
Accendete il forno a 200° e, quando sarà in temperatura, infornate la pirofila.
Cuocete le zucchine per circa 20 minuti, e comunque fino a quando la superficie sarà ben dorata. Spegnete il forno, estraete la pirofila e impiattate.
Non volendo tagliare lo sformato, potrete utilizzare degli stampi più piccoli e fare delle mono porzioni.

Assaporate la croccantezza di questa lasagna, l'intensità dei suoi sapori e la dolcezza delle zucchine, accompagnate dalla freschezza primaverile del basilico.
Non sarà difficile concedersi un bis e soprattutto accogliere con un radioso sorriso le nuove verdure di stagione ^_^

Vivido esempio di desiderio alimentato dall'attesa.

Pochi e semplici ingredienti che rendono questa una pietanza speciale!

  


abc

Sogliola alle fragole piccanti e pistacchi con crema di spinaci e rucola: poche cose sono ciò che sembrano

Guardavo quel cesto di fragole con sfida e titubanza. Non so perché, ma la fragola è un frutto che mi mette alquanto in difficoltà, e allo stesso tempo mi stimola a superareil limite che mi impone.
Accanto, frutto di un passaggio casuale davanti al banco del pesce, avevo momentaneamente adagiato quei tenerissimi filetti di sogliola. Li adoro. Insieme alla platessa rappresentano la soddisfazione del desiderio di semplicità. Saltati in padella, appena infarinati, da assaporare in una crosticina croccante e sfiziosa. Poco più a destra, sul ripiano inferiore, delle fresche e intense foglie di spinacio. Macchia verde su macchia verde, appena accanto alla rucola (che di questi tempi non manca mai nel mio frigo). E' stato un attimo: fragola, sogliola, spinaci, rucola e i miei immancabili pistacchi. Ci provo? Ci ho provato. La nota piccante ha dato il suo tocco prezioso e il piatto si è presto materializzato davanti ai miei occhi.
Spesa intelligente o neurone reattivo poco fa, il risultato ha assolutamente premiato l'impegno!

Ingredienti

100 g di filetti di sogliola
10 g di pistacchi tostati non salati
150 g di fragole
1/2 bicchiere di vino rosso
5 cespi di spinaci freschi
1 mazzetto di rucola
1 cucchiaio di farina di riso impalpabile
noce moscata
sale
olio evo
peperoncino a piacere

Mettete a bagno spinaci e rucola. Pulite bene i pistacchi e tritateli. Mescolateli alla farina di riso e stendete tutto su un fglio di carta assorbente. Sciacquate i filetti di sogliola, asciugateli e impanateli nel composto appena preparato.
Scaldate un cucchiaio di olio evo in una padella e fateli rosolare fino a quando saranno ben dorati. Salateli a piacere e girateli in modo che cuociano in modo uniforme.
Nel frattempo sciacquate bene gli spinaci e fateli appassire in padella, senza aggiungere grassi. Salateli a piacere e lasciateli sul fuoco fino a quando si saranno ammorbiditi. Dopodiché spegnete la fiamma e lasciateli intiepidire.
Lavate e asciugate le fragole. Tagliatele a tocchetti piuttosto piccoli e unitele ai filetti di sogliola. Versate il vino, unite il peperoncino e coprite con un coperchio, facendo cuocere il tutto, a fiamma moderata, per circa 10 minuti. Controllate che non asciughino troppo. Eventualmente aggiungete un po' di acqua.
Lavate e asciugate la rucola. Versatela in un bicchierone e unitevi gli spinaci ben sgocciolati. Passate tutto con un frullatore ad immersione, fino ad ottenere una crema liscia ed omogenea.
Grattate la noce moscata a piacere e unitela alla crema. Assaggiate ed eventualmente correggete di sale.
Spegnete il fuoco sotto le sogliole e impiattate.

Servite i filetti con la cremina di spinaci e godetene i contrasti.
Forse non avrò superato i timori che nascono davanti ad un cesto di fragole, ma questo piatto mi ha donato un grande sorriso.
abc

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