L'occasione c'è sempre. E quando proprio non esiste, la si crea!! Quando ho scoperto che la mia dolcissima amica Letizia aveva lanciato, insieme a Manolo, il contest The Free Food Lover, in cui dare libero sfogo alla fantasia nella proposta di dolci (e non solo) dove il "senza glutine" potesse incontrare l'originalità, mi sono detta: io ci sarò!!
Sono sempre alle prese con i miei tempi, o per meglio dire i miei fuori tempo, ma non mi sembra vero, ve ne sto parlando!!
L'occasione è stata una cena con un'amica e il suo spettacoloso bimbo; un ometto dolce, sensibile, curioso, attento. Tante cose in comune, con lei: un'energia forte, stimoli, progetti e una forte attenzione per il benessere, che passa anche e soprattutto da un'alimentazione sana e consapevole. Evviva!! Qualcuno che ha eliminato lo zucchero!!!! Evviva, qualcuno che potrà apprezzare un dolce meno dolce, in cui i senza sono un valore aggiunto e non una privazione.
Il cioccolato per me è sinonimo di dolce: è difficile che riesca a prescindere da questo binomio, quando penso ad una torta o ad un piccolo peccato di gola. Così ho pensato ad una combinazione che potesse celebrare il cioccolato, ma diversificarlo. Zero farina. Zero latticini. Zero glutine. E, nella mia versione, anche zero zuccheri (ma nella ricetta metterò la dose ideale per palati più viziati!!).
Ne viene fuori una consistenza a metà strada tra un budino e un pan di spagna, in un abbraccio che coccola e appaga, non stanca e lascia il desiderio di replicare :)
Insomma, una torta tutta da scoprire....
Ingredienti
150 g di mandorle (o farina di mandorle)
1 pera William (ca 150 g di polpa)
200 g di cioccolato fondente al 75%
90 g di acqua
4 uova
25 g di zucchero di canna Mascobado
1/2 cucchiaino di vaniglia in polvere
1 bustina di cremor tartaro
1 pizzico di bicarbonato
Riducete le mandorle in farina fine e tenetela da parte. Spezzettate il cioccolato e mettetelo in una ciotola con l'acqua. Sciogliete a bagno maria o nel microonde.
Riducete la polpa della pera in purea e aggiungetela al cioccolato fuso. Mescolate bene e lasciate intiepidire.
Sbattete le uova con lo zucchero e la vaniglia, fino a farle diventare un composto spumoso. Aggiungete, poco alla volta, la farina di mandorle insieme al cremor tartaro e al bicarbonato, fino ad ottenere un composto omogeneo.
Rivestite una teglia tonda di 24 cm di diametro con carta forno. Iniziate a versare una parte di composto di mandorle. Versate, poi, nel centro, un po' di cioccolato. Procedete ancora con l'impasto di mandorle e ancora con il cioccolato, fino a finire i due composti. Con uno spiedo disegnate delle linee, che creino delle venature tra i due impasti.
Infornate a 180° e cuocete per 50 minuti. Quindi sfornate e lasciate raffreddare completamente.
A questo punto mettete la torta in frigorifero e lasciatela per almeno un paio d'ore. Servitela fredda. Se foste golosi, una bella pallina di gelato allo zabaione sarebbe perfetta. Se foste viziosi, una bella colata di cioccolata calda. Per i salutisti, invece, la sua essenza sarà perfetta e lontana da qualsiasi senso di colpa :D
Con questa ricetta partecipo al contest The Free Food Lover organizzato da Senza è Buono e Shake Your Free Life.
abc
Cereali integrali. Quali sconosciuti!
Durante questo corso, Emanuela vi insegnerà a cuocere alla perfezione i cereali e a come renderli più digeribili. Emanuela vi insegnerà come preparare piatti sfiziosi e veloci, dall’antipasto al dolce, con riso integrale, quinoa, miglio, grano saraceno, amaranto e avena (senza glutine).
Tutte le ricette preparate durante il corso sono senza glutine, senza latticini, senza uova e senza zuccheri raffinati.
Ricette:
- Crocchette di miglio
- Risotto integrale con pesto di cavolo nero
- Timballo di quinoa e amaranto
- Pizza magica di grano saraceno
- Crumble di mele e pere
Antipasti - Antipasti e appetizer - Di pesce - Gluten free - Pesce - Secondi - Secondi
Tartare di gallinella alla vaniglia con cremoso di mandorla e crostino di ceci
Ci sono pensieri che si aggrappano alle pareti del mio cervello, e che non lasciano scampo. Idee che prendono forma, che si strutturano, che chiedono spazio, che cercano concretezza. E finché tutto questo non accade, non lasciano respiro. Pensieri così intensi che, chiudendo gli occhi, quasi assaggio. E se quell'assaggio genera emozioni, allora il successo è garantito. Niente di nuovo, nello specifico, ma qualcosa di travolgente, nell'insieme. Una gallinella intensa, ma delicata, con il tocco di vaniglia, supportata dalla scorzetta di limone e vivacizzata dai frutti rossi, che nell'avvolgenza del cremoso di mandorla trova un contesto perfetto per esprimersi. Il richiamo è stato forte. Forte al punto che genera dipendenze. Per tutte le volte in cui dico che devono essere buoni, qui i grassi ci sono tutti e sono tutti perfetti: nel bilanciamento, nella qualità, nella proporzione. E il sapore celebra a meraviglia tutto questo equilibrio. Se riusciste ad immaginarlo, allora sarete già alla ricerca degli ingredienti.
Ingredienti
Per il cremoso di mandorle
70 g di mandorle pelate
25 g di olio extravergine di oliva
1 cucchiaino di foglie di aneto
5 g di lievito alimentare in scaglie
2 cucchiaini di succo di limone
1 g di sale rosa
1 g di fieno greco
Per la tartare
170 g di filetti di gallinella
1 cucchiaio di frutti rossi essiccati
1/2 cucchiaino di vaniglia in polvere
1/2 limone biologico
sale rosa
pepe
Per il crostino di ceci
50 g di farina di ceci
25 g di farina di riso
300 g di acqua
spezie a piacere
sale rosa
olio extravergine di oliva q.b.
Iniziate dal formaggio di mandorle. Richiederà un paio di giorni, per la preparazione.
Mettete le mandorle in ammollo e lasciatele per almeno 24 ore. Io le lo lasciate per 48, cambiando l'acqua circa 4 o 5 volte. Scolatele, inseritele in un boccale, aggiungete olio, aneto, lievito alimentare, sale e fieno greco e frullate. Aggiungete, poco alla volta, il succo di limone, in modo da bilanciare bene l'acidità. Quando avrete ottenuto un composto omogeneo, ungete una fuscella e trasferite tutto al suo interno. Copritela e lasciatela riposare in frigorifero per 24 ore.
Setacciate la farina di ceci e unitevi la farina di riso e le spezie. Mescolate e tenete da parte. Portate ad ebollizone l'acqua con un cucchiaino scarso di sale rosa. Appena bollirà, abbassate la fiamma e versate a pioggia il mix di farine e spezie. Mescolate in modo da non creare grumi e cuocete, sempre mescolando, per 10 minuti, a fiamma bassa.
Versate il composto ottenuto in un recipiente cilindrico, del diametro di circa 10 cm, precedentemente unto. Livellate bene e fate raffreddare completamente.
Eliminate le spine dai filetti di gallinella, doverosamente abbattuti, e privateli della pelle. Tagliateli in cubetti di mezzo centimentro circa, quindi trasferiteli in una scodella. Unite sale, olio, vaniglia, pepe, zeste di limone tagliate a filetti e mescolate. Lasciate insaporire, mentre metterete ad ammorbidire i frutti rossi in una piccola ciotola con acqua.
Tagliate il panetto di farina di ceci in dischetti, aiutandovi con il filo interdentale (ebbene sì, la tecnica è perfetta!).
Ungete leggermente una piastra, scaldatela bene, quindi fate tostare ciascuna cialda da entrambi i lati. Tenete da parte.
Aggiungete qualche goccia di limone e i frutti rossi scolati e strizzati alla gallinella, mescolate ancora, quindi iniziate a comporre il piatto.
Sformate il cremodo di mandorla, spalmatene un po' su ciascuna cialda croccante, quindi sistematevi un cucchiaio di tartare. Procedete fino a ultimare gli ingredienti.
Poi servite e..... deliziatevi!!
Sì, avete ragione, è davvero da togliere il fiato!!abc
E' interessante scoprire che non sempre, per creare, occorra cucinare. Talvolta le esigenze di assaporare qualcosa di fresco, di veloce, ma allo stesso tempo di appagante, fanno in modo che tutto il lavoro necessario sia un taglio. Un semplicissimo taglio.
Quando le materie prime sono sane, di stagione e golose, non serve altro: basta un pizzico di fantasia e l'incontro dei sapori crea un'armonia di piacere a cui è difficile resistere.
Questa insalata è nata così, per questa precisa esigenza. Il melone bianco è l'unico che riesco a concedermi, senza dover vagare con il panzone in stile gravido per le ore successive. E comunque e sempre in piccole dosi. Allora ho pensato che, per un pranzo sul terrazzo, a piedi nudi, con un libro a farmi compagnia e un sole caldo, intenso e limpido, l'occasione sarebbe stata perfetta. Amo la feta, adoro i giochi di consistenze, mi diverto a bilanciare dolcezza e acidità. E allora mi sono detta che sì, sarebbe stata perfetta, e lo sarebbe stata così, proprio come ve la mostro. Niente più di questo. Lo stretto necessario. E senza effetti collaterali :)
Ingredienti
1/2 melone bianco (Gigante di Napoli)
100 g di feta
10 g di nocciole
2 rametti di basilico fresco
1 cucchiaio di olio evo
1 cucchiaio di succo di limone
sale rosa
pepe
Tagliate le due estremità del melone, quindi dividetelo in due. Eliminate i semi presenti all'interno, quindi ricavate, con uno scavino, delle palline, che terrete da parte. Pulite e livellate bene la metà del melone rimasta senza polpa.
Tagliate la feta a dadini e unitela alle nocciole appena pestate al mortaio.
Preparate un'emulsione con olio, succo di limone, sale e pepe. Versate tutto sulla feta, unite le palline di melone, le foglie di basilico spezzettate e mescolate delicatamente.
Versate tutto nella metà di melone svuotata e..... servite.
Potrebbe servire dell'altro? :)
abc
Le novità mi piacciono molto. Le idee che prendono forma mi stimolano un sacco. Se entrambe le cose si intersecano tra loro come tasselli perfettamente complementari..... è euforia allo stato puro!!
Adoro il cioccolato. Fondente, ovvio. Potrete immaginare quante forme abbia dato, nel tempo, a questo preziosissimo ingrediente. Uno dei dolci a cui ho sempre fatto fatica a resistere è proprio lui: il salame di cioccolato. Ovviamente quando ero tuttivora (concedetemi questo inciampo grammaticale, che rende sicuramente l'idea più di quanto lo faccia il termine onnivora), la versione classica, burrosa, peccaminosa era l'unica opzione possibile. E, forte di una presenza, in famiglia, che apprezzava particolarmente questo dolce, mi esprimevo con sostenuta frequenza nella creazione dell'impasto. Credo che adesso, mentre state leggendo questo incipit, vi starete dicendo "non può essere così, ci sarà il barbatrucco!!". E in effetti, nel tempo, qualche barbatrucco l'ho messo a punto. Ma oggi, con questa versione, posso confessare deliberatamente che, sì, ho raggiunto la perfetta soddisfazione dei miei desideri. Neanche l'ombra di burro, solo del sofficissimo yogurt greco. Sapori che si intrecciano. Intensità. Perdizione.... :D
Ah, gli unici zuccheri sono quelli dei biscotti. Che si sa, il cioccolato non ha bisogno di altro ;)
Ingredienti
300 g di cioccolato fondente
200 g di biscotti secchi (per me questi, home made)
175 g di yogurt greco 0% di grassi
25 g di zenzero fresco
45 g di mandorle (più 20 g da tritare)
scorza di mezzo limone bio
10 g di cacao amaro
noce moscata
Preparate tutti gli ingredienti. Spezzettate i biscotti. Mettete il cioccolato in un boccale, insieme allo zenzero tagliato in pezzetti, e frullate fino ad ottenere una pasta omogenea.
Aggiungete le mandorle e frullate nuovamente, in modo da sminuzzare queste ultime. Aggiungete i biscotti sbriciolati e mescolate. Unite, quindi, lo yogurt greco, la noce moscata (io ne ho usata abbondante), la scorza di limone tagliata a dadini e il cacao amaro. Amalgamate tutto.
Rovesciate il composto su un foglio di carta forno e dategli una forma di salame. Avvolgetelo nella stessa carta e fate riposare in frigorifero almeno un paio di ore. Io l'ho lasciato tutta la notte. Più riposa, più i sapori si armonizzeranno.
Tritate le restanti mandorle, quindi ricoprite la superficie del salame.
Tagliate a fettine e..... cercate di resistere: si perde il controllo senza rendersene conto :D
Sano, leggero, ricco e godurioso. Potreste desiderare di meglio?
Avanti con l'impasto: 10 minuti di puro piacere e un'attesa che amplifica il desiderio. Ma poi..... un assaggio che toglie il fiato!!!
abc
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Crema fondente ai datteri e rhum con note di sale rosa
Ci sono cose che, nel corso del tempo, cambiano, si trasformano, migliorano, a volte peggiorano, si strutturano, vengono approfondite, evolvono. Poi ci sono cose che rimangono nella nostra vita come una trave portante. Ma esiste una terza categoria, che, ho scoperto nell'ascoltare questo costante progresso che è la vita, è qualcosa di irrimediabilmente sorprendente: le travi portanti che evolvono, migliorano, si sfaccettano di bellezze e bontà sempre nuove e sempre stupefacenti. Prendi una tavoletta di cioccolato fondente, detta trave portante, e trasformala in crema, detta evoluzione. Adesso adattala alle esigenze, ai gusti, alle finezze del palato. Ecco, eccovi pronta la sorpresa stupefacente!!!!
Nel tempo ho scoperto che cioccolato e rhum si sposano alla perfezione. E che il cioccolato salato è un'emozione difficilmente pareggiabile. L'ho definito, e lo definisco tutt'ora, senza riserve, orgasmo culinario. Ho anche scoperto che i datteri, quelli naturali, carnosi, pieni, sono un'esperienza sensoriale che vale la pena di essere vissuta. E che permettono, insieme a tante alte soluzioni, di eliminare zuccheri raffinati, nemici del nostro corpo. Non ho fatto altro che mettere insieme questi miei, personali, assiomi. E quello che ne è venuto fuori è....... il paradiso!! Il paradiso in un vasetto. Da aprire quando vorrete. Da regalare a chi merita il meglio. Da tenere sempre a portata di cucchiaino, nei momenti di bisogno, quando servirà un piccolo aiuto, quando ci si vorrà dedicare una coccola. Da condividere seduti su un tappeto. Da spalmare. Il paradiso ve l'ho messo sotto vetro. GODETENE!!
Ingredienti
250 g di cioccolato fondente
90 g di datteri Medjoul
60 g di latte vegetale (per me di avena)
20 g di rhum (per me Zacapa 23 anni)
2 g sale rosa
Spezzettate il cioccolato e frullatelo.
Unite i datteri, il rhum, il sale e frullate nuovamente, creando un impasto omogeneo. Sciogliete tutto, a bagno maria o nel Bimby (questa volta ho fatto tutto nel Bimby), fino a quando otterrete una crema liscia.
Versate il composto bollente in un barattolo di vetro, ben sterilizzato in precedenza. Chiudete il barattolo e avvolgetelo in un canovaccio. Lasciatelo raffreddare fino a quando si creerà il sottovuoto.
In questo modo potrete conservarlo per settimane, chiuso.
Una volta aperto, invece, finirà prima di quanto possa durare..... :)
L'assenza di grassi la rende piuttosto compatta e per me è un valore aggiunto. Il rhum, comunque, permetterà di mantenerla morbida e piacevole. E perfetta per farciture, se proprio riuscirete a resistere al cucchiaino ;)
abc
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Tortino di riso alle tre essenze di carota
Se da una parte i mesi sembrano scivolare via senza controllo, dall'altra l'inverno sembra non abbandonarmi mai. Lo sento nelle ossa, nella luce fioca e grigiastra che cerca di dirmi che non è ancora il momento di abbandonare il letargo. Ma la voglia di colori non mi abbandona mai. E se una giornata buia compromette la riuscita di uno scatto e appiattisce gli animi, perché lasciarsi prendere dallo sconforto? Io ci metto betacarotene!! ^_^
Caote, ancora carote. Estrattore di succo, sempre e ancora lui. Cosa posso farci? Dalle buone abitudini non so prescindere. Questa volta mi affaccio al salato. La ricerca continua di un modo sfizioso per soddisfare le mie esigenze alimentari mi porta ad approcciarmi a pensieri sempre nuovi. Non chiedetemi quale sia il mio piatto preferito, perché non ne ho uno. E non chiedetemi neanche quale sia il mio cavallo di battaglia, perché è raro che cucini per più di due volte uno stesso piatto. E' istinto: se la vita mi dà l'occasione di apprendere cose nuove, la sfrutto fino in fondo. Se l'arcobaleno di sapori mi invita a sperimentare accostamenti nuovi, mi sfido. Se posso prendere un ingrediente, scomporlo, ricomporlo e interpretarlo, mi trovate in prima linea!!
Così eccovi la mia carota: foglia, estratto e polpa. Una banalissima carota, in un piatto semplice, ma allo stesso tempo intenso, e pieno, seppur delicato.
Il mio sole.
Assaggiamo?
Ingredienti
3 carote biologiche con il ciuffo
55 g di riso a grana lunga (per me Zaccaria)
250 g di acqua
10 g di olio evo
10 g di capperi sotto sale
5 g di pistacchi di Bronte tostati
8 g di nocciole
1/2 limone
2 foglie di alloro
1 fettina di formaggio veg (o altro formaggio a piacere)
paprika affumicata
1/2 cucchiaino di spirulina (facoltativa, ma consigliata)
sale rosa
Mettete i capperi in ammollo e lasciateli dissalare per almeno mezz'ora.
Separate i ciuffi dalle carote, lavateli bene e asciugateli accuratamente. Prelevate le foglie e inseritene 30 g in un boccale. Aggiungete i capperi, sciacquati e strizzati, i pistacchi, la scorzetta di 1/4 di limone, un cucchiaino di succo di limone e 10 g di olio evo (io ne ho messo un po' meno, circa 8 g). Frullate tutto fino ad avere una crema liscia ed omogenea. Tenete da parte.
Pelate le carote e inseritele nell'estrattore. Prelevate il succo, allungatelo con 250 g di acqua e versatelo in un pentolino capiente. Aggiungete il riso, sue foglie di alloro e poco sale rosa. Portate a bollore e lasciate cuocere fino al cquasi completo assorbimento del liquido, e comunque fino alla cottura.
Mescolate la polpa delle carote, ricavata dall'estrazione del succo, con un pizzico di sale e paprika affumicata. Mescolate bene, quindi aggiungete le nocciole pestate grossolanamente in un mortaio.
Iniziate a comporre il piatto: create una base con la crema di foglie, adagiatevi sopra la fettina di formaggio, quindi create uno strato con il riso ed ultimate con la polpa di carota e nocciole.Passate sotto il grill del forno per circa 5 minuti, irrorate con un filo di olio evo e servite.
Consistenze diverse, sapori antagonisti, delicatezza, ricchezza. Tutto in una sola forchettata.
L'avreste mai detto? Con una semplice carota....
abc
Forte del mio nuovo, mega, estrattore di succo, quello in cui, finalmente, posso inserire anche la frutta secca, rassegnata alla mia incessabile voglia di dolce, mi sono voluta approcciare ad una nuova sfida: creare un pètit dessert, perfetto per qualsiasi momento della giornata, che limitasse la quantità di zuccheri raffinati (che qui sono presenti SOLO nella goccia di cioccolato bianco versato in superficie) e decisamente in stile healthy. Così prendo una carota, un'arancia e una mandorla, le guardo, le scompongo e le ricompongo. Arrotondo il sapore con un tocco di cannella, creo un equilibrio tra i sapori con una moderata dose di inulina*, e chiudo un cerchio perfetto con un "colpo di gola". Che, dosato in queste quantità, ci sta senza pesare, né sul metabolismo, né sulla coscienza ^_^ Metto in frigo, lascio riposare, assaggio. Una favola!!!!! Leggero, fresco, gustoso, goloso, appagante. Tutto quello che cerco in un dolce. Lontana anni luce dalle forme burrose e pastose che hanno sempre rappresentato la mia massima espressione di pasticceria, oggi affermo di aver trovato una dimensione perfetta. Perché al dolce non so resistere. Tanto vale cedervi con convinzione ^_^
Ingredienti
300 g di carote (pulite)
60 g di mandorle pelate
40 g di olio di cocco
1 arancia bio
25 g di inulina (io ne ho utilizzati 20 g)
50 g di cioccolato bianco
2,5 g di agaranta
1 cucchiaino di miele d'arancio
cannella a piacere
acqua q.b.
10 mandorle con la pelle
Sbucciate le carote ed inseritele nell'estrattore. Procedete, quindi, con le mandorle pelate. Prendete la polpa ottenuta dall'estrazione e mettetela in una ciotola. Unite la scorza dell'arancio grattugiata, l'inulina, cannella a piacere e l'olio di cocco. Mescolate bene, quindi trasferite tutto in uno stampo da plumcake in silicone. Fate riposare nel freezer per circa mezz'ora.
Tagliate l'arancio a pezzi, eliminate le estremità e passate anche questo nell'estrattore.
Prendete il succo (di arancia, carota e mandorle insieme) e aggiungete acqua fino ad arrivare ad un peso di 300 g. Stemperate l'agaranta, poi mettete sul fuoco, aggiungete il miei e portate ad ebollizione. Abbassate la fiamma e cuocete, girando con un cucchiaino, per 1 minuto. Spegnete la fiamma e lasciate intiepidire.
Quando inizierà ad addensarsi, versatelo sullo strato di polpa di carota e riponete lo stampo in frigorifero.
Lasciatelo riposare per circa 3 ore. A questo punto estraetelo dallo stampo e tagliatelo in piccoli lingotti.
Sciogliete il cioccolato bianco a bagno maria, quindi versatene una piccola quantità su ciascun pasticcino.
Tagliate le mandorle a metà e inseritene una arte sopra ciascun lingotto.
Fate riposare in frigorifero fino al totale raffreddamento del cioccolato. Spolverizzate con cannella e gustate.
Poi gustate.
Poi gusate.
Poi gustate.
Già finiti? .....ops..... ^_^
*L’inulina è un oligosaccaride dalle caratteristiche uniche che permette di risolvere tantissimi problemi di salute dato che agisce sul secondo cervello, ovvero l’intestino, apportando dei profondi cambiamenti in breve tempo potenziando moltissimo la nostra capacità digestiva, di assimilazione e di difesa dai virus, batteri e funghi.abc
Si cerchino una momentanea distrazione da questa pagina gli amici vegani e vegetariani per questa mia parentesi carnivora. Rara, ma comunque presente, a cadenza regolare, nel mio quadro alimentare.
"Lo farai felice, Massimo. Perché non gli lasci rimasugli". Già, il mio macellaio di fiducia, che mi vede solo quando finisco le scorte di pollo, è felice che io gli dica "separami tutto, petto, ali, cosce, sovraccosce. E..... dammi anche il collo, che ho voglia di un buon brodo". Le zampe se le tiene strette, ma la prossima volta non la scampa. Non è forse della gallina che non si butta via niente? Ahahahahahah. I suoi polli sono buoni, non c'è dubbio e io mi diverto ad arricchire la loro semplicità con sapori sempre nuovi, talvolta bizzarri, sempre appaganti. Questa volta è nata la sfida di una farcitura audace. La dolcezza della frutta, la nota pungente del cavolo verza, la croccantezza delle nocciole e una crosticina sfiziosa a mo' di panatura all'esterno. Beh, io mi avvalgo della preziosa alleanza con una friggitrice ad aria calda che rende tutto più leggero e lascia, così, che i sapori delle materie rimangano liberi di esprimersi naturalmente. Per chi ancora non avesse ceduto ^_^ il forno può sempre rappresentare una valida alternativa. Insomma, trovate il vostro escamotage, ma provate questo piatto: rimarrete meravigliati!
Ingredienti
170 g di petto di pollo intero
50 g di nocciole sgusciate
30 g di frutti rossi essiccati
1 spicchio d'aglio
2 foglie di alloro
40 g di foglie di cavolo verza
20 g di miele d'arancia
1/2 cucchiaino di foglie di aneto essiccato
albume d'uovo
sale rosa
pepe
1 cucchiaio di fiocchi d'avena
1 cucchiaio di pangrattato (io di riso)
olio evo
4 foglie di cavolo verza
1/2 pera Williams
Fate ammorbidire in acqua i frutti rossi, per almeno un paio d'ore. Strizzateli e insetiteli in un boccale. Aggiungete le nocciole, l'aglio, le foglie di alloro, l'aneto, il sale, il pepe e tritate tutto.
Lavate le foglie di cavolo verza, asciugatele bene e tagliatele a striscioline. Unitele al trito di frutti rossi e frullate nuovamente, aggiungendo anche il miele.
Incidete il petto di pollo in modo da ricavare una tasca. Farcitelo con il trito appena preparato e chiudetelo sigillandolo bene con un filo o con degli stuzzicadenti.
Sistemate su un piatto il pangrattato e i fiocchi d'avena e mescolateli tra loro. A parte versate del tuorlo d'uovo (io uso quello pastorizzato, ma in alternativa potreste usare un uovo o una parte di questo), passateci il petto di pollo farcito. Rotolatelo nel pangrattato e lasciatelo riposare per una decina di minuti. In questo modo la panatura aderirà bene alla carne.
Irrorate leggermente la superficie con dell'olio evo, quindi cuocete per 30 minuti nel cestello della friggitrice ad aria calda, oppure in forno, a 200°.
Nel frattempo lavate le restanti foglie di cavolo verza, asciugatele e tagliatele a julienne. Tagliate a bastoncini anche la pera e unitela al cavolo. Condite con olio, sale e pepe a piacere.
Quando avrete ottenuto una bella crosticina dorata, estraete il pollo farcito e lasciatelo riposare qualche minuto.
Tagliate la vostra tasca a fettine non troppo sottili e servite accompagnandolo con l'insalata.
Dolcezza, pienezza, freschezza, per un piatto che vi sorprenderà.abc
Biscotti - Dolci - Dolci - Dolci - Gluten free - Polline - Vivere vegan
Peanut choco cookies con gemme di sale integrale
A questi cookies ci sono arrivata un po' per caso. Intenta ad autoprodurmi il mio immancabile burro d'arachidi, mi sono imbattuta in una consistenza che mi ha letteralmente rapito. In realtà non c'è voluto molto: dopo il primo giro di lame, ho aperto il boccale per mescolare l'intruglio e....e.... morta!! Una granella sfiziosa, legata da una glassa dolce e arricchita da gemme di sale ha messo a dura prova le mie capacità di autocontrollo. Ho così virato le mie intenzioni ed ho creato dei biscotti-prova. Sorprendenti, sì, ma non immortalati, quanto meno nelle fasi di preparazione. E sapete bene quanto ci tenga!!! Come dite? Una scusa? Forse sì, o forse no, visto che, per quanto sia restia alla replica, in un'occasione ho dimostrato di essere l'eccezione vivente ^_^ Di certo fu che, nel momento stesso in cui davo forma ai nuovi sovrani (perché lo sono, rubando il podio ai sopra menzionati), sapevo che avrei replicato, e ancora, e ancora. E così, ma non solo, è stato. Nell'intento di arrivare a darvi testimonianza di quanto sia tangibile il paradiso, ho corretto qualche piccolo dettaglio fino a trovarmi, oggi, a presentare un perfetto equilibrio di contrasti e armonie. Biscotti che sono la prova di quanto esistano alchimie da cui non si può fuggire. E oggi affermo che resistere a questi cookies per me è veramente impossibile: basta un solo morso per non riuscire a liberarsi dal desiderio di volerne ancora. Arachidi, cioccolato, sale e una nota agrumata. Io non chiedo nulla di più!!
Ingredienti
150 g di arachidi sgusciate
60 g di malto di riso*
160 g di cioccolato fondente
50 g di fecola di patate
40 g di fiocchi d'avena*
35 g di latte d'avena*
15 g di polline
1 cucchiaino raso di sale grosso integrale
1 limone bio (scorza)
cannella
cocco rapé
*per i celiaci accertarsi che siano privi di glutine
Inserite le arachidi in un boccale, unite il malto di riso, il sale integrale e frullate fino ad ottenere una granella non troppo fine.
Tagliate il cioccolato fondente, con un coltello, in piccoli pezzi e unitelo alle arachidi. Aggiungete i fiocchi d'avena e il polline e mescolate bene. Unite la cannella, la scorza di limone grattugiata e mescolate ancora.
Terminate con la fecola, il latte e impastate, fino ad ottenere un impasto omogeneo.
Date al composto la forma di un salame, ben compattato. Rotolatelo nel cocco rapé e avvolgetelo in un foglio di carta forno, o di pellicola trasparente.
Sigillatelo bene e ripontelo nel freezer per un paio d'ore.
Riprendetelo e tagliatelo a fettine spesse circa 1 centimetro. Sistematele su una placca da forno e cuocetele, per 20 minuti, a 180°.
Al termine della cottura, quando saranno ben dorati, estraeteli e lasciateli raffreddare. In questo modo acquisiranno croccantezza e friabilità.
Non servirà dirvi di goderne: sarà istinto, forza, desiderio, conferma, stupore, magia, travolgenza, incanto.
Seppur croccanti, la consistenza friabile li rende leggeri e sfiziosi.
Una coccola irresistibile che crea una vera e propria dipendenza.
Questi biscotti potrebbero essere la nuova droga del millennio :D
abc