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Pepite di merluzzo in crosta di mais su chips di rapa alla paprika:sfizi genuini in ottimizzazione domestica

Spesso mi capita, nei miei continui rituali di economia domestica, di ottimizzare l'utilizzo del forno. Individuo la serata libera da impegni e dal lavoro e parto con la creazione di tutte le portate che, fino a quel momento, abitavano la stanza dei pensieri e che attendevano semplicemente il loro turno. E, ovviamente, la cottura in forno. Immaginatemi alle prese con almeno tre differenti preparazioni. Guardo alla mia cucina come ad una benedizione, ma finisco sempre per implorare quei 50 centimetri in più di spazio! In ogni caso, a fine lavoro questo caloroso ambiente, che si trasforma sempre in un campo di battaglia, mi riappacifica con me stessa. E se l'impresa è ripagata da un grande risultato, cosa volere di più? E' il caso di queste pepite. Giammai le avrei fritte, come mai avrei fritto le chips di rapa. Ne verrà sacrificato il sapore? Provate e poi mi direte!!

Ingredienti

Per le pepite
200 g di merluzzo fresco
2 cucchiaino di gomasio (oppure 1/2 cucchiaino di sale)
1/2 spicchio di aglio
scorza di 1/2 limone
1 pizzico di sale
10 g di semi di sesamo
(eventuali spezie a piacere)
farina di mais fioretto gialla

Per le chips
2 rape
sale
paprika dolce

Pelate le rape e lavatele. Asciugatele accuratamente. Con l'aiuto di una mandolina tagliatele a fettine sottili. Foderate con un foglio di carta forno una placca e sistemate le fettine, una accanto all'altra.
Salatele a piacere e spolverizzatele con la paprika dolce. Cuocetele in forno, a 190°, per circa una decina di minuti, ma controllate bene che non brucino: il momento che passa dalla croccantezza al carbone è veramente minimo!! Quando saranno dorate al punto giusto, sfornatele e fatele raffreddare. Passate ora alla preparazione delle pepite.
Prendete i filetti di merluzzo, liberateli da eventuali lische, sciacquateli e asciugateli, tamponandoli con un foglio di carta assorbente. Trasferiteli in un boccale, insieme al gomasio, al sale, al sesamo e alla scorza di limone grattugiata (e alle eventuali spezie).
Tritate a più riprese, in modo da rendere omogeneo l'impasto che ricaverete.
Versate su un piano un paio di cucchiai di farina di mais. Prendete un po' di impasto per volta, lavoratelo con le mani fino a formare una polpetta, e passatelo nella farina allungandolo in crocchetta. Procedete fino a terminare la polpa del merluzzo. Sistemate le pepite appena ottenute su una teglia coperta da carta forno e leggermente unta con un pennello. Infornatele, a 190°, per 20 minuti. Dopo 10 minuti dirate le pepite, in modo che la doratura sia uniforme.
Sfornatele e gustatele, accompagnate dalle chips di rapa, leggere e genuine.


Credo non rimpiangerete la cottura in olio!
abc

Mini spiedini di melone e Primosale: il piatto mai esistito e che si tinge di capriccio

Solito problema: due cosette veloci, tanto tra una decina di giorni partirò..... e poi esco con il carrello pieno! Sono un'inguaribile elaboratrice di intrugli culinari che si lascia attrarre dai banchi del supermercato senza possibilità di uscirne, se non vinta. Ci sono tanti ingredienti abitué della mia dispensa e del mio frigorifero, ed altri che mai sono inciampati nel carrello della spesa, neanche per sbaglio. E perché farseli mancare, proprio ad un passo dall'unica settimana in cui abbandonerò i fornelli? Melone bianco e Primosale.... mai, mai, mai considerati in anni di gestione dell'economia domestica! E perché, oltre a non farseli mancare, non onorarli insieme in un freschissimo e veloce piatto estivo? Guai dedicarsi alla spesa nei giorni di buona.... o forse, perché no?? Il piatto è stato decisamente un successo!

Ingredienti

1/4 di melone bianco
100 g di Primosale
1 cucchiaio di bottarga di Muggine
1 cucchiaino di gomasio
1 cucchiaio di mosto cotto

Tagliate in due il melone, pulitelo dai semini e tagliatene 1/4. Con uno scavino ricavate quante più palline riuscirete ad ottenere.
Tagliate il Primosale in cubi di pari quantità delle palline di melone.
Grattugiate la bottarga fino ad ottenerne il quantitativo di un cucchiaio. Mescolatelo ad un cucchiaino di gomasio e mescolate bene.
Versate il composto ottenuto sul Primosale e mescolate delicatamente, lasciandolo insaporire per qualche istante.
Iniziate a formare gli spiedini, alternando melone e formaggio. Quando saranno tutti formati versateci sopra un cucchiaio di mosto cotto. Servite e gustate.

Piatto fresco e veloce, ideale nelle giornate di caldo intenso per chi davvero non ha alcuna intenzione di accendere fuochi e fornelli ^_*

Ma anche un gradevolissimo appetizer per buffet tra amici....abc

Spaghettini di soia risottati con acqua di mare e il valore di un titolo iridato

Avevo in dispensa l'ultimo nido di spaghetti di soia. Mi piacciono particolarmente, ma rispettando le modalità di cottura riportate sulla confezione non sono mai stata soddisfatta del risultato. Puntualmente, a cottura ultimata, il trasferimento in padella, seppur con metodo e tecnica, non consentiva una fluida amalgama ma lasciava costantemente il malloppone di spaghetti da una parte e il condimento dall'altra. Visto che, testarda io, sono dell'idea che chi la dura la vince, ho guardato quell'ultimo agglomerato secco di fili bianchi e attorcigliati con aria di sfida e ho sussurrato "adesso ti faccio vedere io.....". Porto a casa un punto importante e mi gusto il sapore della vittoria. 50 g di trofeo in mostra nella mia bacheca di titoli iridati!! E questo, iridato, lo è davvero ; )

Ingredienti

50 g di spaghetti di soia
100 g di frutti di mare misti (cozze, seppioline, gamberetti)
1/4 di peperone rosso arrostito
1 zucchina piccola chiara
porro
farina di riso
olio evo
gomasio
sale

Mettete in ammollo gli spaghetti di soia per una decina di minuti, in acqua fredda. Nel frattempo preparate un brodo con 1/2 litro di acqua circo e gomasio a piacere (se non lo aveste utilizzate del dado, ma non eccedete).
Lavate e asciugate la zucchina e tagliatela a julienne nel senso della lunghezza. Tagliate a julienne anche il peperone arrostito e privato della pelle. Fate scaldare un filo d'olio evo in padella e fate insaporire qualche fettina di porro. Unite le verdure tagliate e fate saltare per qualche minuto. Salate leggermente.
Infarinate i frutti di mare e uniteli alle verdure. Fate insaporire a fiamma moderata per una decina di minuti.
Quando il brodo raggiungerà il bollore scolate gli spaghetti e versateli nel brodo stesso. Mescolate e dopo un minuto versate tutto, brodo e spaghetti, nella padella con verdure e frutti di mare. Fate cuocere a fiamma viva fino a quando l'acqua si sarà assorbita e consumata, mescolando di tanto in tanto. E' necessario non abbondare con l'acqua perché gli spaghetti rischierebbero di diventare poltiglia. Dovranno, invece, rimanere croccanti. Questo passaggio ha richiesto un tempo di cottura in linea con il consiglio riportato sulla confezione.
Servite e gustate. E' sicuramente più facile e veloce da preparare che da spiegare! Miei cari spaghetti di soia, ma soprattutto miei cari produttori, non avete più scampo...... Siete miei, e lo siete a modo mio!!abc

Polpette di tofu e piselli con sorpresa: fierezza e una dedica da gustare con le mani

Cercavo uno spunto giusto, una di quelle trovate da colpo di fulmine. Ci tenevo non fosse una ricetta così, tanto per fare e alla fine mi sono imbattuta su questa polpetta, di Sonia. E' stato amore a prima vista. Sonia ha utilizzato ingredienti che io ho abitualmente in dispensa, ma soprattutto ha dato una forma diversa a quello che avrei voluto fosse l'ingrediente protagonista del mio piatto. Ma perché, vi starete chiedendo? Mettetevi comodi....
Questo post nasce per festeggiare un evento, che oltre ad essere un evento è uno stato d'animo, una scelta, un successo, un amore. Chi avrà avuto modo di seguire i miei racconti saprà che ho un fratello. E' più grande di me di due anni. Siamo opposti per scelte di vita e idee, ma siamo simili per sensibilità e animo (ecco.... credo che lui adesso stia storcendo il naso, ma questo è il mio blog e io dico quello che penso, tiè ^_*). Anche le sue scelte di vita, per motivi diversi dai miei, sono state coraggiose e difficili da portare avanti. Ma per una persona coerente e determinata come lui (ci somiglieremo anche in questo? Chi mi conosce.... sa) gli ostacoli non sono che un mezzo per raggiungere una meta. Senza che io sapessi molto, perché in casa nostra funziona così e non solo adesso che vivo a 160 km do distanza, mi arriva la notizia che Fabio è diventato educatore cinofilo!!!

Non vi racconto l'orgoglio di mamma nel momento in cui me l'ha annunciato. Mi soffermo piuttosto su questo aneddoto che, lo so per certo, farà sorridere proprio lui, il mio caro fratellozzo. Quando eravamo piccini eravamo due bambolotti decisamente timidi, timorosi di ogni parola sentenziata in casa e assolutamente terrorizzati da qualsiasi animale, soprattutto dai cani. Ogni volta in cui si andava da amici di famiglia i nostri genitori si accertavano se non ci fossero queste strane bestiole e, nel caso in cui ci fossero state, chiedevano gentilmente se fosse possibile tenerle rinchiuse da qualche parte per agevolare il nostro passaggio. Ovviamente noi arrivavamo con le antennine belle tese e camminavamo senza toccare il suolo. Sorrido oggi a questo pensiero. Sorrido perché non solo con il tempo questa paura si è trasformata in conoscenza e amore, ma è diventata per lui una passione e un'attività. Oggi Fabio ha con sé un gioiellino amorevole, Rebeldìa (non mi chiedete che nome sia, vi dico solo che sarebbe stata fondamentale l'assonanza con Sofia, precedente nome della donnina di casa), che è di una dolcezza infinita. Mi piacerebbe mostrarvela, ma mio fratello è così.... gli chiedi una foto e ti manda il pensiero. Spero che almeno questo vi sia arrivato e che possiate mettere bene a fuoco la sua bellezza ^_^ Beh, Dìa (per rendere facile la menzione) è educatissima e.... femmina. Curiosa, furba e capace. Ama da morire i piselli freschi. L'abbiamo scoperto quando, nella lunghissima lavorazione di sgranamento baccelli, andava a pescare e a gustare tutti i dispersi che, inevitabilmente, finivano a terra (papà non l'ha mai fatto di proposito, sia chiaro!). Ecco allora perché oggi questa polpetta. E' un omaggio all'orgoglio della zia (che fa rima con Rebeldìa) e alla conquista di Fabio, con l'augurio che possa diventare un dog sitter ed un educatore di indiscusso successo! Intanto a tutti gli amici che mi leggono dalla provincia di Torino..... ricordatevi di lui se mai aveste bisogno di una figura simile. La Cuocherellona ci mette la sua parola!

Passiamo ora alla ricetta. Ringrazio ancora Sonia, anche qui, oltre che sul suo blog. Mi sono permessa di trasformare lo spunto preso da lei in qualcosa che sentissi più mio..... ma io sono così, non mi stimola a sufficienza la mera copia e spero che anche lei possa apprezzare la mia versione!

Ingredienti

60 g di piselli freschi
125 g di tofu alle erbe
3 g di semi di lino
5 g di semi di zucca
1 cucchiaino di gomasio
8 striscioline di peperone arrostito
8 capperi sotto sale
pangrattato (io di riso)
olio evo

Iniziate facendo bollire per qualche minuto i piselli, in acqua salata. Non dovranno essere troppo morbidi (per questo suggerisco piselli freschi o eventualmente surgelati, ma non quelli in scatola). Scolateli, metteteli in un piatto e fateli raffreddare, o comunque intiepidire.

Mettete i capperi a mollo in acqua e lasciate che addolciscano per mezz'ora circa.
Tritate piuttosto grossolanamente i semi di zucca e i semi di lino.
Tagliate a pezzi il tofu, unitelo ai semi tritati, aggiungete il gomasio e frullate tutto, fino a creare un composto omogeneo. Assaggiate per verificare che sia sufficientemente saporito, ed eventualmente correggete con del sale fino. Il gomasio non insaporisce quanto il sale, per cui regolatevi secondo il vostro gusto.
Unite, a questo punto, i piselli. Azionate ancora le lame, per pochi istanti. I piselli, infatti, non dovranno diventare cremosi, ma dovranno solo spezzettarsi all'interno dell'impasto.
Versate il composto in un piatto.
Sciacquate i capperi, tagliate a listarelle il peperone arrostito e avvolgete ciascuna di queste attorno ad un cappero. Ripetete l'operazione per ciascuno degli 8 capperi preparati. Lasciate da parte e riprendete l'impasto di tofu e piselli per comporre i fagottini.
Inumiditevi le mani e prendete poco impasto alla volta. Affondate nel mezzo i rotolini di peperone e richiudete la polpetta su se stessa. Procedete fino al termine dell'impasto. A me ne sono venute 8, voi regolatevi in base alla dimensione che vorrete dare ai vostri bocconcini.
Quando saranno tutte pronte mettete a scaldare un buon cucchiaio di olio evo in padella. Versate il pangrattato in un piatto e impanate ciascuna polpetta facendo aderire bene la panatura.
Quando l'olio sarà caldo trasferite le polpette e fatele cuocere a fiamma media, avendo cura di girarle in modo da farle cuocere uniformemente.
Se servisse fate una piccola giunta di olio in cottura. Quando saranno ben dorate trasferitele in un piatto da portata. Servite. Calde, tiepide o fredde, non importa come...... l'importante è gustarle.
E visto che Dìa non mangia con le posate..... mi sono permessa di assaporarle con le mani, anche io!

Garantito che il gusto ne guadagna in maniera esponenziale!!

abc

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