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Gratin di cavolfiore crudo: la sorprendente magia della semplicità, nelle sue infinite versioni

Il vantaggio del rispettare le stagioni e saper aspettare frutta e verdura nella loro naturale alternanza, è quello di apprezzarne i sapori come fosse un dono. Il desiderio alimentato e protratto nel tempo insegna molto e amplifica i piaceri (e non solo in cucina!!). Così, quando la stagione mi ha offerto i suoi primi cavolfiori, ho iniziato a goderne come fossero pepite d'oro. Fin da piccola li ho amati crudi, semplicemente intinti in olio e leggermente insaporiti con del sale. Oggi continuo ad amarli così, tanto che quando separo le cimette per prepararle alla cottura è sistematico che qualche vittima cada direttamente sotto le mie fauci ^_^ Mi sono allora chiesta come potesse essere l'elaborazione di un piatto che fosse un incontro tra crudité e effetto cottura. Ho iniziato ad affettare, in stile carpaccio, il mio gomitolo di cime, ho condito (nella prima versione con mandorle pestate, feta light sbriciolata, olive taggiasche e pomodori secchi a julienne) e passato sotto al grill del forno. L'assaggio è stato folgorante. Da quella prima forchettata le repliche si sono susseguite senza soluzione di continuità e ogni volta le interpretazioni hanno subito le modifiche dettate dalla dispensa. Il risultato dei differenti assaggi ha sempre confermato l'originalità e la travolgenza del piatto. Concedermi il piacere di un buon piatto diventa sempre più divertente e appagante.

Ingredienti

1/2 cavolfiore
1 cucchiaio di olive taggiasche
1 cucchiaio di semi di zucca
10 g di caprino stagionato
1 cucchiaio di rubra (per me fatta in casa)
qualche goccia di tabasco
olio evo
pepe
sale rosa

Sciacquate sotto un getto di acqua corrente il cavolfiore. Asciugatelo bene, quindi affettatelo sottilmente (a coltello o con una mandolina). Sistemate le fettine su un piatto, il più possibile vicine tra loro, quindi spolverate con sale e pepe a piacere.
Tritate olive taggiasche e semi di zucca, quindi cospargeteli sul cavolfiore. Coprite tutto con il caprino grattugiato. A parte mescolate la rubra con il tabasco e versatelo uniformemente sul piatto.
Sistemate il piatto su un ripiano alto del forno e fatelo gratinare fino a quando il formaggio sarà sciolto e leggermente dorato.
A questo punto non vi rimane che sfornare e gustare. Caldo o tiepido, saprà donarvi il giusto piacere.
Leggero, salutare, saporito e gradevole, non può che essere una coccola di gusto.
   Divertitevi a creare la vostra gratinatura, a variare i sapori, a scegliere le vostre preferenze, a dare spazio alla creatività. Questa base si presta molto bene ad essere interpretata e arricchita.

Non è un modo originale per dare tregua al vostro fegato leggermente provato dal periodo? ^_^


abc

Cardo piccante gratinato al forno con besciamella light all’aroma di mandarino: ed è tutto una sorpresa

Ci sono sapori che si collegano a ricordi, a tradizioni, a contestualizzazioni precise. Per me il cardo è sempre stato sinonimo di bagna caoda, inebriante piatto della cucina piemontese che vedeva la famiglia interamente raccolta intorno alla tavola tra quantitativi infiniti di verdura cruda e cotta, pane e una salsina a base di aglio e acciughe che le mani sapienti di nonna Maria preparavano con amore. Talvolta uno sformatino echeggiava nell'aria, ma mai niente di più. Sapore amaro che difficilmente conquista palati giovani, nel tempo mi ha conquistato più nel pensiero, che nell'utilizzo. Perché il suo impiego, da quando la bagna caoda non è più affare per il mio stomaco e lo sformativo da semplice comparsa è diventato un lontano ricordo, è sempre stato lungi dalla mia cucina.
Poi un giorno, dopo aver visto un delizioso piatto preparato dalla cara amica Mimma, mi sono detta che avrei dovuto affrontare questo distacco e prendere confidenza con quei sapori, contestualizzandoli in modo differente. Il tempo di mettere a fuoco un'idea e mi sono trovata con una teglia improvvisata, dove il cardo veniva avvolto da una delicata besciamella vegana, leggermente piccante e aromatizzata.... indovinate con cosa.... e fu magia!!!! Mi promisi di replicare il piatto quando avessi avuto la mia mamma a pranzo da me e rimandai a quel momento l'insieme di scatti che avrei condiviso con voi. Ed eccomi qui, a presentarvi un piatto semplicissimo, che mette insieme sapori decisi ad altri delicati, consistenze soffici e vellutate, leggerezza e bontà. Consapevole che il palato, ancora una volta, apprezza una scelta alimentare educata.

Con questo piatto, che con lei ho condiviso, faccio gli auguri alla mia splendida mamma, spalla, amica, confidente, che oggi apre un po' di più il suo bocciolo di bellezza e grandezza.
Buon compleanno Otta!!

Ingredienti

1/2 cardo
1 cucchiaino di olio piccante (per me prodotto con i peperoncini dell'orto di famiglia)
pepe
noce moscata
sale rosa dell'Himalaya
besciamella

Per la besciamella
1 cucchiaino di olio evo
1 cucchiaio raso di farina di riso
sale rosa dell'Himalaya
1 cucchiaino di farina di mandarino
150 ml di latte vegetale (per me di avena)

Sepatare le coste del cardo e pilitele eliminando le foglie e i filamenti. Tagliateli in pezzi di una decina di centimetri e in bastoncini larghi circa 1 centimetro.
Scaldate in una padella un cucchiaino di olio piccante, quindi fate saltare i bastoncini di cardo a fiamma viva, per qualche minuto, aggiungendo sale, pepe e noce moscata a piacere.
   Nel frattempo preparate la besciamella, scaldando l'olio in un pentolino. Prelevate dal fuoco, aggiungete la farina di riso e mescolate velocemente. Unite, quindi, la farina di mandarino (o un po' di scorza d'arancio, se non aveste ancora ceduto alla farina di mandarino ^_^) e il sale. Versate poco latte alla volta, mescolando in modo da non fare formare grumi. Mettete nuovamente sul fuoco e portate dolcemente ad ebollizione, sempre mescolando. Quando raggiungerà il bollore, abbassate la fiamma e fate addensare, mescolando continuamente, per un paio di minuti. Spegnete il fuoco e lasciate imtiepidire.
Versate la besciamella sui cardi, mescolate e lasciate insaporire a fuoco basso per un minuto, quindi trasferite tutto in una pirofila. Infornate a 220° e cuocete per 30 minuti.
Quando in superficie vedrete una bella crosticina dorata, sfornate e servite.
Vi avverto: sarà una lotta a chi pulirà la pirofila!!!!

Si sarà creato un piatto perfettamente legato e ben assestato nei sapori, dove il sapore del mandarino sposerà perfettamente l'amaro del cardo e il piccante del peperoncino donerà carattere alla delicatezza della besciamella.

Leggero come neanche potreste immaginare, vi lascerà senza parole!!! Ma assolutamente a bocca piena ^_^


abc

Gratin di gambi di carciofo, pere e patate: pregi, prestigi e versatilità che trasformano un ‘ritaglio’ in successo

Entrai nel locale con i miei soliti minuti di anticipo. Due colleghi stavano preparando la linea, affettando meravigliosissimi carciofi freschi. Ci sono cose che attirano la mia attenzione all'istante. E fui rapita. Ma ci fu altro che mi destò all'istante, tanto che la mia domanda fu immediata: "Cosa ne fate di tutti quei gambi?". Ecco, quella sera tornai a casa con un bottino, felice come una bambina sotto i primi fiocchi di neve. Felice per aver risparmiato un'inutile spreco. Felice per aver impreziosito la mia dispensa con qualcosa di genuino e prezioso. Felice perché in questo modo ho l'occasione di dimostrarvi che il riciclo non vuol dire pietanza mediocre, senza carattere. Credo che, d'ora in poi, i gambi di carciofo entreranno prepotentemente nella mia cucina, e non verranno trasformati solo in risotto o vellutata. Questo gratin merita una replica e la replica arriverà. Anche perché mi sono già prenotata sui prossimi scarti ^_^
Non a caso propongo, oggi, questo piatto. Chiamatela missione, se volete. E' come fosse un piano di rientro dai bagordi festaioli. Ammetto di non essermi lasciata andare a pranzi luculliani. Ho sempre un certo rispetto per il cibo e per la nutrizione, per cui non amo eccedere, per poi lamentarmi. Ma dal momento che le nostre tradizioni ci portano a condividere tavolate senza fine, quale miglior modo di tornare a prendersi cura del nostro organismo, se non con un alimento corroborante come il carciofo? Povero di calorie, ha spiccate proprietà nutrizionali: sono diuretici, disintossicanti, tonicizzanti, e aiutano a contenere i valori di colesterolo. Ma vi garantisco che è solo una parte dei valori preziosissimi di questo ortaggio. Insomma, non vi resta che provarci!! E tornare a prendervi cura del vostro fegato ^_^

Ingredienti

5 gambi di carciofo
2 patate medie
1 pera Abate
sale
sale nero di Cipro
pepe
noce moscata
olio evo
1 cucchiaio di pangrattato di riso
parmigiano grattugiato

Pulite i gambi di carciofo dalla parte esterna e legnosa, tagliateli a metà e metteteli in una ciotola, con acqua e limone.
Pelate le patate, lavatele e tagliatele a fette rettangolari, spesse circa mezzo centimetro. Lasciatele sotto un getto di acqua corrente, in modo da eliminare l'amido in eccesso (è un mio cruccio, ma potrete anche evitarlo).
Portate a bollore un pentolino di acqua salato e sbollentate, per un paio di minuti, prima i gambi di carciofo, poi le patate.
Tagliate i gambi in fettine di circa mezzo centimetro (ve ne verranno circa 3 per ogni gambo).
Lavate la pera e asciugatela. Affettatela, formando sempre fettine di mezzo centimetro, poi dividete ciascuna fettina in parti di dimensione simile alle patate.
Raggruppate tutto in una ciotola e versate sopra il pangrattato. Aromatizzate con pepe e noce moscata a piacere, quindi unite un cucchiaio abbondante di parmigiano grattugiato e mescolate delicatamente, con le mani, per amalgamare bene tutto.
Ungete leggermente una pirofila e versate il composto. Sistemate in modo omogeneo i pezzi cercando di coprire tutta la superficie.
Cospargete con parmigiano grattugiato. Date ancora una macinata di pepe e una grattugiata di noce moscata. Per ultimo spolverizzate con sale nero di Cipro. Irrorate con un filo di olio.
Portate il forno alla temperatura di 200° e, una volta caldo, infornate la pirofila. Cuocete almeno 30 minuti, e comunque fino a quando il formaggio si sarà sciolto.
Una volta che sarà ben dorato e croccante, sfornate il gratinato e impiattate.

Carciofi, patate e pere, sotto l'abbraccio del parmigiano..... ma riuscite ad immaginare la delizia e la delicatezza di questo piatto?

Dolcezza, corposità e armonia di sapori. In totale leggerezza. E con un occhio attento a contenere gli sprechi. Insamma, non si può chiedere di più!!

abc

Gratin di gnocchi di castagne all’aroma di rosmarino con pere e pepe: l’ora dei saluti, ma in grande stile

La sfida si era presentata da un po'. Le castagne quest'anno hanno troneggiato in cucina per molto tempo. Le ho amate nelle vellutate, in insalata, bollite, in versione dolce e come semplici caldarroste. Ma mancava qualcosa all'appello. Sfruttare la polpa farinosa per farci un primo piatto non mi avrebbe certo permesso di arrendermi al saluto di questo frutto tipicamente autunnale e assistere ad un nuovo cambio di prodotti, nella ruota incessante delle stagioni, prima di appagare l'ultimo capriccio. Così quel giorno è arrivato. Un giorno in cui il desiderio di vedere materializzarsi l'idea è stato più forte del blocco da preparazione (odio sbucciare le castagne bollite ^_^). E' bastato aggiungere pochi altri ingredienti per dare gusto e creare un perfetto bilanciamento di sapori. Pere, castagne, rosmarino e pepe, sotto una sfiziosissima gratinatura di parmigiano, hanno appagato il mio palato e, ora, sono pronti ad stravolgere i vostri.
La preparazione con sole castagne bollite ha lasciato l'impasto molto morbido. Se preferiste avere delle chicche più compatte e consistenti, potrete aggiungere della farina di castagne, o altra farina a piacere. Sfoderate le forchette, c'è da dare fondo ai piatti!!

Ingredienti

Per gli gnocchi
180 g di castagne bollite
20 g di burro di arachidi salato
30 g di bresaola
20 ml di latte d'avena
sale rosa dell'Himalaya
2 rametti di rosmarino

Per il condimento
1/2 pera abate
porro
mix di pepe creolo
olio evo
parmigiano

Pulite le castagne, precedentemente bollite, e inseritele in un boccale.
Aggiungete il burro di arachidi, le fettine di bresaola spezzettate e le foglioline di rosmarino lavate. Frullate tutto fino ad ottenere un impasto compatto. Ultimate con il latte.
Correggete con il sale e lasciate riposare l'impasto, in un panetto avvolto nella pellicola, per almeno un'ora.
Trascorso il tempo, riprendete l'impasto  tagliatelo a pezzi. Create dei salsicciotti, che taglierete poi in gnocchetti. Procedete fino a terminare l'impasto.
   Tritate finemente un pezzo di porro e lasciatelo imbiondire in padella, con un cucchiaio di olio evo. Sbucciate la pera e tagliatene metà a dadini non troppo piccoli. Unitela al soffritto e lasciatela saltare a fiamma viva per qualche minuto, fino a quando sarà morbida e leggermente dorata. Salate e pepate a piacere.
Mettete dell'acqua in un pentolino e portatela ad ebollizione. Salate e, quando bollirà, versatevi gli gnocchi. Sarà questione di un minuto al massimo: non appena inizieranno a venire a galla, prelevateli e trasferiteli in padella, con le pere.
Fate saltare tutto per pochi istanti, quindi trasferite tutto in una pirofila.
Coprite la siperficie con delle fettine sottili di parmigiano e trasferite tutto in forno. Fate gratinare per circa 5 minuti, fino  quando il formaggio sarà sciolto e dorato.

Non vi resta che servire il vostro piatto. Caldo, scioglievole, avvolgente e inebriante.

A voi l'assaggio e la scoperta di sapori ancora nuovi in un accostamento diverso dal solito.


abc

Gratin di zucchine e patate alle nocciole: lo sfodero delle forchette e la lotta all’ultima briciola

Il la me lo ha dato lei, qualche giorno fa, quando ci presentò una teglia di zucchine e patate al gratin che, solo a guardarla, faceva venire appetito. Ho avuto questo pensiero, come un chiodo fisso, per tutto il tempo in cui non sono riuscita a realizzarla. Poi..... è stata magia. Ovviamente la mia personalizzazione non ha atteso e, non appena ho immaginato questo piatto, ho sentito che il tocco croccante non sarebbe potuto mancare. Anzi, avrebbe reso particolare la crema delicata che avrebbe avvolto le verdure. Le patate sono quelle dell'orto di famiglia, e già vi avevo anticipato di come fossi felice di riacquisirle, saltuariamente, nella mia alimentazione, perché queste sono le patate di papà e sono belle (e buone) davvero. Non comprerò più patate, di questo sono certa, ma la rossa di papà è un piacere che non merita tentennamenti. Il risultato, come sempre accade nei miei piatti, è particolare e insolito, ma proprio per questo è decisamente intrigante. Non filano, no. Ma quella crosticina ti porta a grattare la pirofila cercando il sapore e la sfiziosità fin negli angolini. Grazie Marisa per l'ispirazione e..... sfoderate le forchette, che la lotta a chi si aggiudica l'ultima briciola abbia inizio!!

Ingredienti

2 patate rosse (le mie erano piccole)
1 zucchina piuttosto grande
150 g di fiocchi di latte allo yogurt
10 g di olive taggiasche
10 g di nocciole
parmigiano grattugiato
sale
pepe
olio evo

Pelate le patate, lavatele e tagliatele a fettine sottili, aiutandovi con una mandolina. Lasciatele a mollo in acqua per qualche minuto e poi trasferitele su un canovaccio pulito ad asciugare. Fate la stessa cosa con le zucchine, lasciandone da parte circa 70 g.
Portate ad ebollizione una pentola di acqua salata e bollite i 70 gi di zucchina, tagliata a tocchetti, fino a renderla morbida. Un avolta cotta, scolatela e, nella stessa acqua, sbollentate le fettine di verdura, in modo da intenerirle appena.
Trasferitele quindi in un piatto e lasciatele intiepidire.
Sistemate i tocchetti di zucchina in un bicchierone, insieme ai fiocchi di latte e al pepe. Frullate tutto fino a creare una crema omogenea.
Aggiungete ora le olive taggiasche e procedete ancora con il frullatore ad immersione, lasciandole piuttosto grossolane all'interno della crema.
Sgusciate le nocciole e pestatele in un mortaio. In questo modo rimarranno piuttosto spesse.
Diversamente schiacciatele con un peso (bicchiere, mattarello, o quant'altro): tritarle le renderebbe, a mio avviso, troppo fini.
Prendete una pirofila e ungetela bene alla base.
Sistemate le fettine di verdura alternando zucchine e patate.
Coprite le verdure con la crema di fiocchi di latte e olive, distribuendola omogeneamente su tutta la superficie. Cospargetela con le nocciole tritate.
Accendete il forno e portatelo a 200°.
Quando sarà in temperatura coprite la teglia con abbondante parmigiano grattugiato e infornate su un ripiano piuttosto alto.
Cuocete per 20 minuti circa, o comunque fino a quando la superficie sarà ben dorata e croccante.
A questo punto sfornate e lasciate riposare per un paio di minuti.
Sporzionate e servite (non vi sto dicendo di mangiare direttamente nella pirofila, ma sarebbe un bellissimo momento di condivisione ^_^ Solo un po' pericoloso per la temperatura della teglia!!!).

Delicato, leggero, avvolgente e saporito. Cosa potrei aggiungere? Provateci voi!!
E se la sola visione vi farà desiderare questo piatto, sarò felice di passare il testimone e di portare avanti la tradizione di Marisa!!
Attendo le vostre versioni ^_^

abc

Gratin di avena con cime, pere e mandorle: un bottino che arricchisce lo spirito e il palato

La trasferta in terra torinese mi ha fruttato un bel bottino: le cime di rapa dell'orto di famiglia troneggiano nella dispensa, e di conseguenza nei piatti.
Mio padre ha confessato di averle raccolte apposta per me, sperando che mamma non facesse questioni sulla quantità, difficile da giustificare a fronte di una visita a sorpresa per il suo compleanno!!
Ma tutto è andato liscio e io sono tornata a casa con un sorriso a diecitremila denti e uno sferruzzare incessante di idee per la testa.
L'importanza della verdura nella dieta quotidiana è indiscussa. Se questa stessa proviene dal lavoro di mani sapienti, senza l'impiego di altri mezzi, se non la passione e l'amore, beh, l'importanza si amplifica. E ci insegna che il rispetto delle stagioni è tanto meraviglioso quanto ricco di insegnamenti. Anche se porta a parlare dello stesso ingrediente chiave per molto e molto tempo ^_^ Nutriamoci di genuinità e il nostro corpo ci sarà grato.

Ingredienti

40 g di avena precotta (io ne ho usati 30 g)
100 g di cime di rapa al vapore
15 g di mandorle pelate
1 pera Abate
olio evo
sale
parmigiano grattugiato
1 spicchio d'aglio

Portate ad ebollizione abbondante acqua salata e fate cuocere l'avena per circa 10 minuti (normalmente per quella precotta ci vogliono 15 minuti, ma ultimeremo la cottura con le verdure).
Scaldate un filo d'olio in una padella e, quando sarà caldo, unitevi uno spicchio d'aglio schiacciato. Lavate la pera e tagliatela in piccoli pezzi. Fatela rosolare in padella, aggiungendo un pizzico di sale.
Tritate con una mezzaluna le cime di rapa e le mandorle, lasciando che siano piuttosto grossolane.
   Quando la pera sarà ben dorata eliminate l'aglio e tritate tutto ottenendo una crema grumosa. Aggiungete le cime di rapa e le madorle e fate insaporire a fuoco medio, aggiustando di sale.
Aggiungete poca acqua per rendere tutto morbido.
Quando mancheranno 5 minuti alla cottura dell'avena, trasferitela nelle verdure, insieme ad una parte di liquido di cottura (circa 200 ml). Lasciate che termini la cottura insieme alle cime di rapa, fino ad assorbire tutta l'acqua.
   Aggiungete un cucchiaio abbondante di parmigiano, spegnete il fuoco e mescolate bene il tutto.
Impiattate, coprite con altro parmigiano e fate gratinare in forno per 5 minuti circa. Quindi servite e servitevene.
Non servirà che la gratinatura diventi croccante, ma procedete secondo il vostro gusto.
Gli equilibri nelle consistenze e nel contrasto di sapori sono una condizione necessaria per piatti di questo tipo. Confortevoli, appaganti e in linea con una visione salutista della cucina e dell'alimentazione. Un modo piacevole per gustare le verdure di stagione.

abc

Polenta filante con pistacchi e spinaci: l’importanza del dettaglio che determina le statistiche

Alle prese con la valutazione dei parametri di associazione di idee che determina la nascita di un piatto, non posso che raccontarvi di quelle volte in cui, presa da un raptus di follia, abbozzo due sapori, quasi per gioco (tanto da non fotografare neanche le fasi di preparazione) e me ne innamoro perdutamente (tanto da chiederemi perché non hai fotografato?). Ma la bozza necessita di qualche finezza, e allora trascorro i giorni a cercare quello spunto per perfezionare forme, consistenze e colori. Così capitò che, un giorno di qualche settimana fa, dovetti soddisfare il desiderio di un buon piatto di polenta. Polenta, sì, assolutamente  taragna, ovviamente morbida e filante (cosiddetta concia seppure i formaggi utilizzati non siano per niente simili a quelli stagionati che si utilizzano per la concia), ma.... con quel qualcosa in più. "Ti piacciono per caso i pistacchi?", mi ha chiesto un paio di giorni fa la mia amica Monica, in palestra. "Si capisce così tanto?" ho sorriso, io. Avete mai pensato di metterli in una polenta e di arrotondare tutto con dolcissimi spinaci? Io così, l'ho immaginata. E così, l'ho preparata. E, santi numi del paradiso, se era buona! Forza, seguitemi, vi racconto come fare.

Ingredienti

300 g di acqua
70 g di polenta taragna precotta
5 g di olio evo + q.b.
1 cucchiaino di sale fino + q.b.
noce moscata
80 g di certosa light
15 g di pistacchi tostati e non salati
35 g di parmigiano

Io ho preparato la polenta nel Bimby, per cui il procedimento sarà spiegato con questo metodo. Diversamente seguite le istruzioni di cottura della polenta riportate sulla confezione.
Unite nel boccale l'acqua, l'olio, il sale e la polenta. Azionate le lame a velocità 3, a 100°, per 12 minuti. Terminato il tempo, inserite la spatola e continuate la cottura, sempre a 100°, per altri 7 minuti, a velocità 2.
Sgusciate i pistacchi e liberateli dalla loro pellicina. Tritateli grossolanamente, schiacciandoli con un mattarello, in modo che si sentano nella cremosità della polenta. Teneteli da parte.
Fate saltare, nel frattempo, gli spinaci freschi in una padella, con un filo d'olio. A me piacciono morbidi, per cui li lascio solo appassire leggermente, per pochissimi minuti. Salateli a piacere e insaporiteli con la noce moscata.
Quando la polenta sarà pronta, unite la certosa e 20 g di parmigiano. Mescolate tutto e poi versate i pistacchi. Amalgamate bene l'insieme. A me piace che il formaggio non sia perfettamente amalgamato, ma amo sentire qualche "piccolo ammasso" nell'insieme, per cui dedico a questo passaggio poco tempo.
In più il pistacchio non dovrà stare per molto nell'impasto, poiché perderebbe la sua consistenza e si ammorbidirebbe irrimediabilmente.
Rovesciate la polenta su un piatto, o su un tagliere. Spianatela velocemente e copritela con gli spinaci.
Grattugiatevi sopra il parmigiano rimasto. Infornate, quindi, a 200° su un ripiano alto del vostro forno, per 10 minuti circa.
Quando sarà ben gratinata, sfornatela e servitela.
Gustatela molto calda, filante e morbida.

Delicata al punto giusto, saprà solleticare il desiderio di un piatto completo, avvolgente e bilanciato.
   Una forchettata dopo l'altra e la magia è fatta.

Non vi rimane altro che abbandonarvi a questa poesia.

abc

Sformatini di miglio dal cuore fondente con crema di ricotta e cime di rapa: la mia idea di piatto veloce

Torniamo per un attimo a qualche settimana fa..... quando ancora l'estate ci avvolgeva e il desiderio di viverne la spensieratezza era ardente. Preparai questo piattino un po' per caso. Sarebbe dovuto essere un pranzetto veloce: della ricotta e due tuorli da fare fuori, ultimi reduci prepartenza in un frigo tristemente vuoto. Mi sarei dovuta dedicare alla valigia, visto che gli ultimi impegni di lavoro erano stati assolti e archiviati. Ma...... hanno vinto ancora la creatività e la voglia di sperimentare. Forse un pretesto per non preparare la valigia.... cosa che non riesco veramente a farmi piacere. Insomma, credevo di mettere insieme due cosette per non magiare uno scontatissimo e triste piattino e invece.... assaggio e mi dico "POST!!! Questa delizia merita un post". Ed eccomi a proporvi la mia ultima bizzarria prima di dare un senso ai due stracci che mi sarei dovuta portare dietro per la fresca parentesi montana di questa estate! Ancora una ricetta in cui vi propino soltanto tuorli e non uova intere, ma le poche colazioni rimaste prima di partire non avrebbero giustificato l'apertura di una bottiglia di albumi pastorizzati (non sarei riuscita a finirla, a meno di non mangiarne 300 g al dì!!!!).... e allora ho optato per uova freschissime!! Ma senza buttare via niente, come sempre ^_* Albume a colazione, tuorlo per le mie ricettine!!

Ingredienti

80 g di miglio (pesato a crudo)
60 g di cime di rapa (io le avevo al vapore, congelate)
100 g di ricotta
2 tuorli
formaggio a pasta dura (io ho il caciocavallo di cui vi ho parlato qui)
sale
noce moscata
olio per gli stampini
pangrattato per gli stampini

Sciacquate molto bene il miglio. Mettetelo in una casseruola con il doppio di acqua. Portate a bollore e poi abbassate la fiamma, coprite e fate cuocere a fiamma bassa fino al completo assorbimento dell'acqua. Salate solo a pochi minuti dalla fine. Spegnete il fuoco e lasciate raffreddare il miglio.
Prendete le cime di rapa e mettetele in un bicchierone di plastica. Unite la ricotta, il sale, la noce moscata e i due tuorli e passate tutto con un frullatore ad immersione fino ad ottenere una crema omogenea.
Trasferite il miglio in una boule, unite la crema di cime di rapa e mescolate fino a rendere il composto perfettamente amalgamato.
Tagliate il formaggio in una fetta di circa 1 cm di spessore e ricavatene dei cubetti. Ungete e ricoprite di pangrattato 4 stampini (io ho usato quelli in alluminio).
Versate in ciascun stampino un cucchiaio abbondante di miglio, riempiendone circa metà. Ponete nel mezzo alcuni pezzi di formaggio, ricoprite con altrettanto miglio e spianate la superficie.
Fateli cuocere in forno a 180° per circa 25 minuti. Io ho preferito una cottura più express: cotti nel microonde, a vapore, per 15 minuti. A cottura ultimata rovesciate gli stampini su un piatto e fate gratinare per 5 minuti, versando sulla superficie un filo di olio.
A questo punto non vi resta che servire e mangiare!!


Croccanti all'esterno, morbidi all'interno, filanti e golosi al centro.
In una sola parola.... irresistibili!!!!!!
 
abc

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