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Vellutata invernale alla curcuma: quando preziosi ingredienti arricchiscono corpo e conoscenze

Dopo infinito tempo a sentir parlare di curcuma, molteplici settimane alla ricerca di questa spezia e qualche domanda da una cara amica su come la uso adesso? eccomi alle prese con svariati esperimenti. Lo so, ve la sto proponendo in tutte le salse, ma se mi si chiedono suggerimenti, non li prendo alla leggera! E poi con le sue proprietà antitumorali, antiossidanti, anti invecchiamento e chi più ne ha più ne metta..... vorreste perdere l'occasione per assaporarla in tutto il suo splendore?
Alla fine aver trovato questa spezia mi ha illuminato: in un viaggio fatto anni fa in Madagascar avevo reperito un po' di spezie che, prontamente, erano entrate nel mio bagaglio. Quando assaggiai quello che loro definivano zafferano mi dissi che dello zafferano non aveva molto. Beata ignoranza!!! La curcuma è definita lo zafferano delle Indie. Volete mettere una bella lezione di geografia culinaria, oltre che di fitoterapia? ^_^

Ingredienti

60 g di cavolo nero
50 g di spinaci freschi
60 g di finocchio (io ho utilizzato le foglie più esterne)
50 g di certosa light
8 g di latte (io di capra)
1 cucchiaino raso di curcuma
sale

Lavate accuratamente le foglie del cavolo nero e degli spinaci. Tagliuzzatele in una pentola, insieme al finocchio, anch'esso tagliato in falde sottili. Riempite con acqua fino a coprire appena le verdure. Cuocendo si ammorbidiranno e perderanno di volume, per cui non eccedete con l'acqua. Aggiungete poco sale e portate a bollore. Abbassate il fuoco e fate cuocere per 30 minuti.
Quando l'acqua si sarà consumata abbastanza e la verdura sarà tenera, spegnete il fuoco e lasciate riposare per 10 minuti. Passate tutto con un frullatore ad immersione per pochi istanti. Aggiungete quindi la certosa e la curcuma e lavorate la crema fino a farla diventare perfettamente liscia e vellutata.
A questo punto non vi rimane che servirla.

Molto calda, scalda queste giornate di gelo, appaga il palato e arricchisce il nostro corpo. In vera semplicità.
Cosa volere di più?
abc

Cialde di quinoa rossa alla curcuma: l’ispirazione, il piacere, la condivisione, la soddisfazione

Ospiti a cena, mi sbizzarrisco. Amo la quinoa e gran parte di quegli alimenti considerati strani dai più. Allora dico "e se facessi qualcosa di strano secondo il mio stile?". Ho il benestare delle bocche che dovrei sfamare, o meglio, deliziare. Memore dell'esperienza cialda di quinoa sperimentata tempo fa, ho pensato che forse avrei potuto proporre delle gallette sulla falsariga. Solo che, questa volta, avrei scelto il rosso. E, a dare manforte al rosso, avrei optato per un aromatico arancio ruggine. Pochissimi ingredienti, due semplici passaggi, e queste sfogliette sono presto pronte. Gli ospiti hanno gradito (anche nella spartizione degli avanzi, che non conservo mai per me, ma che divido tra coloro che desiderano - della serie "io cucino per te, ma tu mi spazzoli via tutto senza lasciarmi tracce") e io non ho potuto che gioirne.
Ancora una volta la semplicità ha segnato un successo!
 
Ingredienti

80 g di quinoa rossa
1 cucchiaino di curcuma
sale
olio evo

Sciacquate la quinoa sotto un getto di acqua corrente. Trasferitela in un tegame e affiungete il doppio del suo volume di acqua. Accendete il fuoco e portate a bollore, a fiamma moderata. Aggiungete un pizzico di sale (non troppo, mi raccomado) e lasciate cuocere fino a quando l'acqua sarà stata assorbita completamente. Ci vorranno circa 25 minuti.
Unite, alla quinoa cotta, la curcuma. Utilizzate la dose che preferite, in base ai vostri gusti. Mescolate bene, fino a quando il composto sarà perfettamente amalgamato.
A questo punto foderate una teglia con carta forno. Rovesciate sopra la quinoa e cercate di allargarla, appiattendola con un cucchiaio e schiacciandola bene, compattandola. Dovrà risultare uno strato spesso un paio di millimetri, dai bordi netti.
Accendete il forno a 190° e, quando sarà in tempertura, infornate.
Cuocete per 30 minuti, controllando che cuocia uniformemente. In caso contrario girate la teglia. Trascorso il tempo sfornate, tagliate le gallette, aiutandovi con un tarocco o con una lama.
Girate ciascuna cialda dal lato opposto e infornate nuovamente, alzando la temperatura a 200°. Cuocete per dieci minuti.
Quando saranno ben dorate anche dal lato opposto sfornatele e lasciatele raffreddare.

Una volta completamente fredde, servitele. Accompagnatele con delle salse, oppure con un patè. O semplicemente gustatele in semplicità, come fossero piccole sfogliette di "cracker".
A voi la vostra contestualizzazione.

abc

Crema di lupini e broccoli con tofu e granella di mandorle: il binario che unisce leggerezza e gusto

Vi avevo avvisato: quando vi presentai i burger di lupini e tofu dissi che avrei replicato i due ingredienti in ulteriori preparazioni. In fondo le confezioni sono sempre troppo generose per un solo pasto, e allora come non approfittare di questa realtà per affinare la fantasia e la creatività? Approfitto del periodo post festaiolo, in cui io ho ceduto ai soli dolci preparati per i cadeaux natalizi (e il regalo richiede sempre un assaggio ^_^), per parlarvi di questa crema, definiamola detox, in cui la genuinità e la leggerezza incontrano sicuramente un appagante sapore e un completo apporto di vitamine, proteine e sali minerali. Sapete quanto sono importanti le mandorle, nell'alimentazione? E quanto sono proteici i lupini e il tofu? Se poi ci mettiamo un po' di verdura, della sana verdura di stagione, beh, il successo è garantito!! E se quella verdura è di scarto, tutto diventa ancora più magico ; )

Ingredienti

2 torsoli di broccolo
50 g di lupini puliti
80 g di tofu naturale
15 g di mandorle
acqua
sale
noce moscata

Pulite i torsoli dei broccoli e tagliateli a tocchetti piuttosto piccoli. Metteteli in un pentolino e copriteli con dell'acqua fredda. Mettete la pentola sul fuoco e portate ad ebollizione, aggiungendo poco sale (l'acqua consumerà, per cui non esagerate con la quantità) e noce moscata a piacere. Quando raggiungerà il bollore abbassate la famma e fate cuocere fino a rendere moridissima la verdura.
Nel frattempo pulite i lupini e teneteli da parte. Quando i broccoli saranno pronti, unite i lupini e fate insaporire tutto per circa 5 minuti. Spegnete il fuoco e passate tutto con un frullatore ad immersione fino ad ottenere una crema liscia e omogenea.
Tagliate a dadini piccoli il tofu e unitelo alla crema. Lavorate ancora con il frullatore fino a quando non sarà tutto perfettamente vellutato. Assaggiate di sale ed, eventualmente, correggete. Se fosse necessario aggiungete un po' di acqua calda fino ad ottenere la consistenza desiderata. A me le vellutate piacciono piuttosto dense.
Pestate con un pestello (o come desiderate) le mandorle.
Quando la crema sarà pronta servitela in uno scodellino e unitevi la granella appena ottenuta.
Non vi rimane che gustarne la delicatezza e a cominciare a ricredervi su questi strani e sospetti ingredienti ^_^

Leggerezza, genuinità, gusto.... sono valori che menziono sempre, perché mangiare bene e sano non vuol dire rinunciare alla bontà.
Vuole semplicemente dire uscire dagli schemi imposti!

Buon assaggio!!


abc

Polpettine di quinoa rossa con carote, ricotta e nocciole: tanti piccoli scrigni di sana bontà

Lo so bene che il periodo delle festività è visto come un'opportunità per cedere ai peccati di gola senza doversi crucciare per i troppi sensi di colpa. Era così anche per me, in tempi remoti e non sospetti. In fondo cos'è un cioccolatino? E con un cioccolatino si aprivano le porte ad ogni forma e sapore di leccornia. Con il tempo, però, la mia consapevolezza è cresciuta, moderando quell'ingordia ai limiti dell'avidità e così ecco che, seppur mi piaccia prendermi per la gola, un po' (un po' tanto) tendo a conservare l'equilibrio della una sana alimentazione. La preparazione di dolcetti di generi diversi, per i malcapitati amici che ne riceveranno una rappresentanza in dono, mi porterà a proporvi con maggiore frequenza ricettine ghiotte. E, ahimè, confesso che l'assaggio sarà un dovere (beh, dai, anche un piacere ^_^). Ma a dirla tutta sarà perché, credetemi, regalare polpette...... è davvero difficile!! Sicuramente c'è chi apprezzerebbe. Si accontenterà, non me ne voglia,  di un sempice invito a cena!! Per chi, invece, voglia comentarsi da sé, date tregua ai bagordi con questa soffice coccola.

Ingredienti

50 g di quinoa rossa
100 g di ricotta fresca
1 carota
15 g di nocciole
20 g di pangrattato + q.b. per la panatura
1 rametto di rosmarino
scorza di 1/2 limone non trattato
1 uovo (per me 2 albumi)
sale
olio evo

Sciacquate molto bene, sotto un getto di acqua corrente, la quinoa. Mettetela in un pentolino e copritela con acqua pari al doppio del suo volume. Portate ad ebollizione, a pentola coperta, e cuocete a fiamma bassa per circa 15 minuti, fino al totale assorbimento dell'acqua. Quando mancheranno pochi minuti, aggiungete un pizzico di sale.
Pelate la carota e tagliatela a dadini piccolissimi. Per chi non avesse tempo (o pazienza) a sufficienza, tritate grossolanamente con le lame di un mixer o con una mezzaluna. Procedete in questo modo anche per il rosmarino, che avrete lavato, asciugato e liberato dal rametto.
Fate scaldare un filo d'olio in padella e, quando sarà caldo, versateci carote e rosmarino. Fateli soffriggere per un paio di minuti, aggiungendo del sale. Unite, quindi, le nocciole tritate e lasciate rosolare ancora per un paio di minuti, girando spesso con un cucchiaio, poichè le nocciole tendono a scurire subito!
A questo punto la quinoa sarà cotta. Spegnete la fiamma e sgranatela con un cucchiaio. Versatela nella padella insieme alle carote. Mescolate bene e lasciate che insaporisca. Aggiungete la scorza del limone grattugiata e amalgamate bene il tutto. Fate riposare il misto di quinoa per una decina di minuti.
Aggiungete, ora, la ricotta e l'uovo. Mescolate tutto fino a creare un impasto omogeneo. Unite il pangrattato (regolatevi in base alla consistenza ottenuta) e amalgamate perfettamente.
Prelevate poco impasto per volta, formate delle palline con le mani e passatele nel pangrattato, che avrete preparato su un piattino.
Scaldate una padella con due cucchiai di olio e fate soffriggere le polpettine, girandole con cura in modo che dorino uniformemente.
Quando saranno sufficientemente scure e croccanti, trasferitele in un piatto e servitele, magari su un letto di buon radicchio croccante.


Sono ottime gustate molto calde. Gli aromi si fondono e rimangono legati tra loro. Una tirerà l'altra senza potervi resistere!!




abc

Bocconcini di semolino di riso con cuore di cavolini di Bruxelles: il vestito perfetto per un autunno inoltrato

Solito negozio. Stesso reparto. Scaffali, quattro. Metri due di lunghezza. Lui. Il semolino di riso. No, adesso ditemi, sono dovuta arrivare a 34 anni per scoprire il semolino di riso? Io che mangerei semolino fino a scoppiare!! Come avrei potuto lasciarlo lì, in quell'angolino stretto, soffocato da farine di ogni genere? Io, curiosa per natura (sempre di quella curiosità costruttiva e mai distruttiva), temeraria, pronta a sfidarmi sempre in nuove esperienze (ed esperimenti ^_^), avrei potuto negare ai miei amici celiaci una ricettina ad hoc? Allora ecco come quel pacchetto, senza toccare il carrello (è proprio quello il negozio, sempre lui, quello del gioco di equilibri dalle corsie alla cassa), è arrivato ad ispirare la mia creatività in un bocconcino che..... ha fatto breccia anche in chi, quei pazzoidi dei miei amici, in 30 anni non ha mai assaggiato un cavolino di Bruxelles. E se loro hanno apprezzato, perché non racontarvelo?
Ingredienti 11 cavolini di Bruxelles 90 g di semolino di riso (io Ecor) 100 g di acqua (quella di cottura dei cavolini) 220 g di latte di avena (di riso per i celiaci) 20  g di parmigiano grattugiato 1 tuorlo noce moscata pangrattato di riso q.b. Pulite i cavolini dalle foglioline più esterne, lasciandoli interi. Portate a bollore dell'acqua leggermente salata e fate cuocere i cavolini per 4 minuti circa. Scolateli e passateli in una terrina con acqua ghiacciata. In questo modo fermerete la cottura e manterrete vivo il colore. Mettete in un pentolino il latte e la parte di acqua di cottura dei cavolini. Portate ad una temperatura di 90° (poco prima dell'ebollizione, se non aveste un termometro). Grattugiate abbondante noce moscata. Quando avrà raggiunto la temperatura, versate, a pioggia, il semolino di riso, mescolando continuamente con un cucchiaio di legno. Abbassate la fiamma e, sempre mescolando, fate cuocere per 10 minuti. Quando sarà cotto spegnete il fuoco e aggiungete il parmigiano grattugiato. Amalgamatelo bene e lasciate intiepidire. Aggiungete, quindi, un tuorlo d'uovo e incorporatelo con il cucchiaio di legno. Asciugate bene i cavolini (a lavoro terminato vi consiglierei di passarli nella farina di riso, in modo da creare maggiore aderenza con il semolino). Inumiditevi le mani, prelevate mezzo cucchiaio di semolino, ponete nel mezzo il cavolino e avvolgetelo coprendolo interamente e formando una polpettina. Impanate ciascuna polpettina nel pangrattato. Lasciate, quindi, riposare i bocconcini in frigorifero per almeno mezz'ora. Accendete il forno a 190° e cuocete per 35 minuti circa. La superficie dovrà essere dorata. Io ho provato a farli cuocere sia in padella, sia in forno. Cottura perfetta in tutti i due casi, solo che in forno tendono a diventare delle campane e a perdere la loro rotondità.
Golosi e sfiziosi, però, lo sono in entrambi i casi ^_^
 abc

Cannelloni di radicchio filanti: il piatto “salva tempo” che non risparmia il palato

Ci sono giorni in cui il tempo sembra non bastare mai. Giorni in cui i minuti scorrono in un susseguirsi di impegni che devono incastrarsi alla perfezione nel disegno della giornata. Giorni in cui ho solo poco tempo da dedicare al pranzo, ma sacrificarlo non è un'opzione contemplata! Giorni in cui, magari, anche l'appetito non richiede grandi virtuosismi. E allora ecco che due semplici ingredienti entrano in scena e dipingono un piatto veloce e assolutamente appagante. Sapori genuini, naturali e trasparenti, trasformati da una cottura invitante e golosa. Un cuore che si scioglie in bocca e che riempie il palato. Colori intensi che riscaldano. Che sia anche per pochi istanti, in questa semplicità ciò che assolutamente non è sacrificato è il piacere! Veloce da spiegare, veloce da preparare, ma il suo sapore rimane deliziosamente a lungo.

Ingredienti

4 foglie di radicchio rosso
10 g di semi di zucca
30 g di parmigiano
40 g di olive di riviera
1 mozzarella di circa 130 g
1 cucchiaino di olio evo
1 cucchiaino di pangrattato
sale

Lavate e asciugate con cura le foglie di radicchio. Tritate finemente i semi di zucca insieme al parmigiano. Unite olive e mozzarella e tritate nuovamente tutto. Assaggiate la sapidità e correggete, eventualmente, con un pizzico di sale.
Riempite le foglie di radicchio con il composto appena ottenuto.
Cospargetele con il pangrattato e versareci sopra un filo d'olio.
Infornate e cuocete, a 180°, per 20 minuti circa. Quando le sfornate, chiudetele bene, formando dei cannelloni. A piacere condite con un filo d'olio e servite.
Piatto gradevole e delicato, veloce e appagante. Può essere proposto come antipasto, insieme ad un crostone, o come stuzzicante finger, se tagliato a tocchetti una volta cotto. Può essere servito anche come seconda portata, dopo un buon primo. Può anche essere preparato in anticipo e cotto all'occorrenza.
Insomma, a voi la fantasia, secondo le vostre necessità.
 

Non vi rimane da fare altro che gustarlo!
abc

Pepite di merluzzo in crosta di mais su chips di rapa alla paprika:sfizi genuini in ottimizzazione domestica

Spesso mi capita, nei miei continui rituali di economia domestica, di ottimizzare l'utilizzo del forno. Individuo la serata libera da impegni e dal lavoro e parto con la creazione di tutte le portate che, fino a quel momento, abitavano la stanza dei pensieri e che attendevano semplicemente il loro turno. E, ovviamente, la cottura in forno. Immaginatemi alle prese con almeno tre differenti preparazioni. Guardo alla mia cucina come ad una benedizione, ma finisco sempre per implorare quei 50 centimetri in più di spazio! In ogni caso, a fine lavoro questo caloroso ambiente, che si trasforma sempre in un campo di battaglia, mi riappacifica con me stessa. E se l'impresa è ripagata da un grande risultato, cosa volere di più? E' il caso di queste pepite. Giammai le avrei fritte, come mai avrei fritto le chips di rapa. Ne verrà sacrificato il sapore? Provate e poi mi direte!!

Ingredienti

Per le pepite
200 g di merluzzo fresco
2 cucchiaino di gomasio (oppure 1/2 cucchiaino di sale)
1/2 spicchio di aglio
scorza di 1/2 limone
1 pizzico di sale
10 g di semi di sesamo
(eventuali spezie a piacere)
farina di mais fioretto gialla

Per le chips
2 rape
sale
paprika dolce

Pelate le rape e lavatele. Asciugatele accuratamente. Con l'aiuto di una mandolina tagliatele a fettine sottili. Foderate con un foglio di carta forno una placca e sistemate le fettine, una accanto all'altra.
Salatele a piacere e spolverizzatele con la paprika dolce. Cuocetele in forno, a 190°, per circa una decina di minuti, ma controllate bene che non brucino: il momento che passa dalla croccantezza al carbone è veramente minimo!! Quando saranno dorate al punto giusto, sfornatele e fatele raffreddare. Passate ora alla preparazione delle pepite.
Prendete i filetti di merluzzo, liberateli da eventuali lische, sciacquateli e asciugateli, tamponandoli con un foglio di carta assorbente. Trasferiteli in un boccale, insieme al gomasio, al sale, al sesamo e alla scorza di limone grattugiata (e alle eventuali spezie).
Tritate a più riprese, in modo da rendere omogeneo l'impasto che ricaverete.
Versate su un piano un paio di cucchiai di farina di mais. Prendete un po' di impasto per volta, lavoratelo con le mani fino a formare una polpetta, e passatelo nella farina allungandolo in crocchetta. Procedete fino a terminare la polpa del merluzzo. Sistemate le pepite appena ottenute su una teglia coperta da carta forno e leggermente unta con un pennello. Infornatele, a 190°, per 20 minuti. Dopo 10 minuti dirate le pepite, in modo che la doratura sia uniforme.
Sfornatele e gustatele, accompagnate dalle chips di rapa, leggere e genuine.


Credo non rimpiangerete la cottura in olio!
abc

Vellutata di zucca e castagne con croccante di nocciole e castagne alla paprika

"Oggi ho mangiato una vellutata di zucca e castagne", così ha esordito Federica. Incuriosita da quell'insolito accostamento che parla d'autunno all'ennesima potenza, le ho chiesto chiarimenti. "Hai presente il banco della verdura? Ecco, lì accanto ci sono le zuppe e minestre....". Tempo zero ero accanto a quel banco per sbirciare le minestre in questione e cercare lei, proprio quella che aveva deliziato la mia collega e che mi aveva incuriosito all'istante. La trovo. Leggo. Naaaaaaaaaa, ma quanta roba c'è qui dentro???????? A me piacciono sapori più semplici!! Ovviamente MAI avrei comprato quella vellutata (non volermene Fede), neanche per la curiosità di sapere come fosse il sapore. A me è bastato l'input che è servito a scatenare la miriade di lucine che si sono accese in testa. Il piatto è nato all'istante. Semplice, ricco, saporito e avvincente. Folgorata. Morbido, avvolgente, con quella croccantezza irresistibile. Un capolavoro!!

Ingredienti

500 g di zucca pulita (peso a crudo)
15 castagne
1/2 cucchiaino di pistilli di zafferano
100 ml di acqua + q.b.
10 g di nocciole
10 ml di olio evo
sale
noce moscata
paprika dolce

Mettete in acqua dieci castagne e mettetele sul fuoco. Dal momento in cui l'acqua inizierà a bollire, fatele cuocere per 30 minuti. Spegnete il fuoco e lasciate intiepidire.
Prendete la zucca e tagliatela a dadini: più li farete grossi e più tempo ci metteranno a cuocere. Mettete la dadolata ottenuta in una casseruola, aggiungete i 100 ml di acqua, salate leggermente (non molto, mi taccomando, perché l'acqua evaporerà) e fate cuocere a fuoco moderato, fino al bollore, e a fiamma bassa, in seguito.
Quando inizierà a bollire aggiungete i pistilli di zafferano e continuate la cottura.
Sbucciate ora le castagne che avete fatto bollire. Liberatele dalle loro pellicine, in modo che siano perfettamente pulite.
Sbriciolatele leggermente ed unitele alla zucca, in cottura. Mescolate e lasciate che insaporiscano per qualche minuto, lasciando sempre la fiamma bassa.
Aggiungete noce moscata a piacere e spegnete il fuoco. Passate il tutto con un frullatore ad immersione, fino ad ottenere una crema liscia e vellutata. Mantenetela al caldo, coprendola con un coperchio.
Sbucciate le cinque castagne crude che sono rimaste, tagliatele a dadini e unitele alle nocciole frantumate grossolanamente. Scaldate un filo d'olio in padella e, quando sarà ben caldo, versate il mix di castagne e nocciole. Salate e cospargete con paprika dolce a piacere e fate saltare a fiamma viva il tutto, fino a quando saranno croccanti e tostate.
Versate, quindi, la vellutata nel piatto e scospargetela con il croccante di nocciole e castagne. Servite fumante e lasciatevi conquistare.
Croccante, mobido, delicato, saporito. Contrasti che lasciano il segno.



abc

Torta insolita di zucca e carote viola con crema delicata alla zucca e limone: un morso di avvincente genuinità

Ve lo dico: non si tratta di una torta da settemila calorie alla sola vista, quattordicimila alla presa della forchetta e millemila all'assaggio. Questa golosa colata cremosa è pura polpa di zucca e il colore dell'impasto è dato dalla presenza di dolcissime carote viola. Già, le carote viola. Ignoravo l'esistenza di questo ortaggio fino a poco tempo fa. Poi, vedendole esposte nella loro bella cassettina, non ho potuto fare a meno di cedervi. La mia solita curiosità, quella che mi farebbe mangiare anche le cavallette per poter dire che gusto abbiano, mi ha portato ad addentare un croccante pezzetto e..... magia delle magie, quanta dolcezza!!!!!! Stegata. Ho immaginato subito un dolce e poi.... ecco la zucca. L'ho vista, la adoro, ne ho avvertito l'affinità. Aumentate deliberatamente la quantità di zucchero, sapete che io sono sempre alquanto attenta e avara di zuccheri e gustate in piena serenità: questo dolce è un concentrato di salute!!

Ingredienti

Per la torta
75 g di carote viola (pulite)
215 g di zucca (pulita)
2 uova
20 g di zucchero Mascobado
1/2 bustina di lievito per dolci
145 g di farina d'orzo
1 pizzico di sale

Per la crema
125 g di latte di avena
100 g di zucca (pulita)
5 g di zucchero Mascobado
scorza di 1/2 limone
1/2 cucchiaino raso di farina di semi di carrube

Pulite le carote viola (attenenzione che macchiano come fossero d'inchiostro) e la zucca. Tritatele finemente e mettetele da parte.
Separate i tuorli dagli albumi, tenete da parte gli albumi e montate i tuorli con lo zucchero, lavorando bene e a lungo con le fruste elettriche. Aggiungete la polpa di zucca e carote rosse e mescolate.
Aggiungete, poco alla volta, la farina e il lievito setacciati, amalgamandoli perfettamente all'impasto.
Montate a neve gli albumi, con un pizzico di sale. Uniteli all'impasto, quando saranno una bella nuvola soffice e compatta e mescolate delicatamente, dal basso verso l'altro, fino a quando saranno ben amalgamati.
Rivestite una teglia (io ho usato una teglia dal diametro di 22 cm) con carta forno, bagnata e strizzata, facendola aderire bene ai bordi.
Versate il composto e infornate, a 175°, per 50 minuti (potrebbero esserne necessari anche qualcuno in più! Fate la prova coltello, dopo questo tempo di cottura).
Nel frattempo occupatevi della crema. Tagliate a dadini la zucca, pulita e lavata. Versate il latte in un  pentolino e unitevi lo zucchero. Fate scaldare, affinché lo zucchero si sciolga completamente.
Aggiungete la zucca, la scorza grattugiata di mezzo limone e fate cuocere, a fuoco basso, fino a quando la zucca non risulterà morbida. A questo punto aggiungete la farina di semi di carrube e mescolate velocemente, affinché si sciolga senza formare grumi.
Fatela bollire nel latte e zucca per un paio di minuti e spegnete il fuoco. Passate tuto con un frullatore ad immersione, fino ad ottenere una crema liscia e vellutata. Trasferitela in una ciotolina e lasciatela raffreddare.
A questo punto, quando la torta sarà cotta, sfornatela e lasciatela raffreddare.
Non vi servirà altro che un coltello per tagliarla e un cucchiaino per coprirla di crema.
Le fette saranno soffici e fragranti e la crema dolce e avvolgente. Insieme, saranno festa per il vostro palato!!
Se proprio non doveste resistere al completo raffreddamento, posso garanirvi che anche tiepida..... è una favola ^_^abc

Bocconcini di quinoa al forno: l’irresistibile fragranza di una nuvola di sapori delicati in un involucro croccante

Elucubravo su questi bocconcini da tutto un pomeriggio. La quinoa, con le sue preziose proprietà, era entrata prepotentemente nel mio immaginario di cena. La sognavo croccante, scoppiettare sotto la pressione di piccoli morsi e racchiudere un concentrato di..... ecco, di...... Boh!! Sicuramente pensavo a qualcosa di delicato, ma saporito. Un aroma. Una nuvola che racchiudesse essenze. Potreste non crederci, ma quando mi trovo in fase creativa e ad un bivio, chiudo gli occhi e annuso spezie, erbe aromatiche e cerco di trovare l'accostamento perfetto. Ecco emergere, quindi, quel profumo intenso del rosmarino ed eccolo avvicinarsi al pistacchio. Ci siamo, manca solo..... sì, lei, la mia preferita: la noce moscata. Nient'altro, solo lei. La quasi totale assenza di grassi e la cottura in forno rendono questi bocconcini delle vere prelibatezze salutari e genuine. Cibatevene in spensieratezza, rigorosamente con le mani, e vedrete quanto il piacere possa essere sinonimo di leggerezza!

Ingredienti

60 g di quinoa
120 g di acqua
90 g di tofu naturale
1 rametto di rosmarino
15 g di pistacchi tostati non salati
5 ml di olio evo
25 ml di latte di avena
sale

Sciacquate accuratamente la quinoa sotto un getto di acqua fredda, in modo che vengano eliminati eventuali residui di saponina, che avvolge i semi e che rende amaro il loro sapore. Aiutatevi con un colino dalle maglie strette, in modo che non vengano dispersi i chicchi stessi.
Versate la quinoa in un pentolino con l'acqua, coprite e portate ad ebollizione. Cuocete fino al totale assorbimento dell'acqua. Ci vorranno circa 15 minuti. Spegnete, quindi, il fuoco e lasciate intiepidire. Nel frattempo lavate il rosmarino, separate gli aghi e tritateli finemente. Uniteli alla quinoa, con un po' di sale, e mescolate. Lasciate insaporire per una decina di minuti.
Tritate il tofu e i pistacchi e aggiungeteli alla quinoa. Mescolate fino ad ottenere un composto omogeneo. Grattugiatevi sopra della noce moscata (io ho abbondato, perché amo il suo sapore), unite l'olio evo e il latte di avena e amalgamate tutto. La quantità di latte dipenderà dal grado di umidità della quinoa. Regolatevi in base alla corposità ottenuta.
Formate, ora, delle polpettine di circa 4 centimetri di diametro. Compattatele bene: non ci sono uova a tenerle unite e in cottura rischierebbero di sfaldarsi. Volendo potreste aggiungere un tuorlo, ma per me è superfluo. Il risultato è decisamente soddisfacente anche senza.
Sistemate i bocconcini ottenuti su una placca rivestita da carta forno e infornate, a 200°. Cuocetele per 20 minuti.
Quando saranno ben dorate spegnete il forno e sfornatele. Gustatele, calde o tiepide, nella loro irresistibile fragranza. Con queste dosi vengono circa 25 bocconcini.




abc

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