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Maionese di lupini

"Ora tu pensa: un pianoforte. I tasti iniziano. I tasti finiscono. Tu sai che sono 88, su questo nessuno può fregarti. Non sono infiniti, loro. Tu sei infinito, e dentro quei tasti, infinita è la musica che puoi suonare. Loro sono 88, tu sei infinito. Questo a me piace. Questo lo si può vivere". Così è, per me, la cucina. Gli ingredienti a disposizione in natura sono qualcosa più di 88, ma se contassimo quelli che utilizziamo maggiormente, diciamo abitualmente, forse non arriveremmo alla tastiera di un pianoforte. Ma il bello, il bello vero, è giocare con loro e comporre melodie sempre diverse. Io sui tasti della mia cucina ci vivo. Sento la melodia nascere nelle orecchie e scrivo la musica. L'amore per i lupini è incondizionato. Sono una presenza costante della mia dispensa, e attori, tra i protagonisti, dei miei corsi. E con i lupini ci ho fatto e ci faccio centinaia di piatti. Ma una salsa, io che la salsa la incorporo in qualsiasi pietanza, chiedeva ancora di essere svelata. Sulle proprietà dei lupini ho argomentato in una delle serate di corso (ve la siete persa? Non perdetevi le altre!!!! E seguite le evoluzioni, che ne ho in serbo delle belle. E delle grandi!). Non vi resta che innamorarvene o, se già lo foste, iniziare a farne scorte. Qualcuno, in fondo, già l'ho conquistato. E qualcun altro si è preparato a questo momento... Mettetevi in postazione, dunque, che questa crema vi farà impazzire!! Ingredienti 150 g di lupini puliti 1 limone biologico (buccia edibile) 100 ml bevanda vegetale di avena (o latte a piacere) 35 g di olio extravergine di oliva 1 cucchiaio di lievito alimentare 1 cucchiaino di maca giallapepe q.b. Inserite in un boccale i lupini puliti. Grattugiate la buccia di un limone, aggiungete il succo di 1/2, la bevanda di avena e iniziate a frullare. Unite il pepe, il lievito alimentare e la maca e proseguite, fino a creare una crema piuttosto omogenea. Trasferite tutto in un boccale, unitevi l'olio extravergine di oliva e lavorate con un frullatore ad immersione fino ad ottebìnere una vellutata. Lasciate riposare la maionese in frigorifero per almeno un'ora, in modo da fare armonizzare tutti i sapori. Quindi servitela. Ottima da accostare a pesce e carne, ma anche da usare come base per altre salse, pe accompagnare pinzimoni di verdure o semplicemente su crostini di pane e affini. Si conserva, in un contenitore chiuso, per 4 o 5 giorni, in frigorifero.abc

Pesche ripiene con nocciole e rosmarino: il piacere dei nuovi incontri e la magia delle idee incontenibili

Ho tanti di quei sapori nell'archivio del mio palato, tutti figli di una stagione trascorsa "in sordina" a sperimentare, scoprire, conoscere, provare, che servirebbe un'altra estate per raccontarveli tutti.
Ma visto che non sono quella che segue dei canoni imposti, non sono una che anticipa i sapori autunnali se può ancora sentire traccia del calore estivo, che fatica a pensare all'uva fragola, o alle zucche, se ha ancora succose pesche da gustare e che, sostanzialmente, va sempre un po' contro corrente, beh, allora, vi racconto di questo incontro. Parrebbe un dolce, e da buona piemontese potrebbe anche essere possibile che lo sia. Ma dolce non è, perché piemontese lo sono dall'origine, ma folle lo sono in un modo più prorompente. Forte di quel generoso mazzo di rosmarino del vicino di casa (ma non gli dite che vale più di dieci rose) e incantata dal sapore di un formaggio veg, che ho anche provato e apprezzato in versione affumicata, mi sono lasciata trasportare dall'istinto ed ho provato questo connubio di sapori tra il dolce e il salato, il pungente e l'avvolgente, l'aromatico e il delicato che.... mi ha conquistato all'istante.
E allora sfruttate questa coda di stagione per chiudere in bellezza e darvi l'occasione di conoscere paradisi nuovi ^_^ Che ne vale sempre la pena!!

Ingredienti

4 pesche noci
60 g di formaggio veg (Io Veg)*
15 g di nocciole del Piemonte tostate
1 rametto di rosmarino fresco
sale rosa
noce moscata
peperoncino in polvere
olio evo q.b.
1 cucchiaino di lievito alimentare*
1 cucchiaino di mosto d'uva cotto

Lavate le pesche. Tagliatele a metà e separatele dal nocciolo. Scavatele leggermente, in modo da ricavare un incavo piuttosto capiente. Salatele leggermente all'interno e tenetele da parte.
Inserite nel bicchiere del tritatutto il formaggio, il rosmarino lavato e sfogliato, il sale e gli aromi, noce moscata e peperoncino, con le nocciole. Tritate piuttosto finemente, ma non troppo. Il croccante delle nocciole dovrà sentirsi. Nel caso in cui dovesse infastidirvi il rosmarino in pezzi, sminuzzatelo, prima, con una mezzaluna o a coltello.
Farcite le pesche con il composto appena ottenuto, quindi cospargete la superficie con il lievito alimentare, irrorate con un filo di olio evo e infornate, a 200°, per circa 20 minuti.
Controllate la cottura e fatele dorare bene in superficie senza farle ammorbidire troppo.
Quando saranno pronte sfornatele, cospargete un po' di mosto cotto e servite. Calde sono decisamente avvolgenti, ma anche fredde o leggermente tiepide sapranno farsi apprezzare.
Io le ho gustate come pasto, ma dal momento che, anche in questo, non faccio testo, ve le consiglio come stuzzicante antipasto. Fresco, sfizioso, sorprendente.
Pronti al taglio????

* Se la versione vegana non vi convincesse, o se foste curiosi di provare questi sapori con ingredienti più "classici", potrete sostituire il formaggio veg con un formaggio stagionato a pasta dura a piacere e il lievito alimentare con una grattugiata di parmigiano.abc

Pesto di foglie di carota e nocciole al profumo di cardamomo: la ricchezza di un dono chiuso in un vasetto

Ci sono regali che non hanno un valore misurabile. Vanno oltre una materialità, ma portano la propria bontà in quella stessa concretezza. E mettere insieme questi elementi, sprigiona magia.
Così, quando la mamma si è presentata con quel meraviglioso ciuffo di foglie di carote, non ho avuto alcun dubbio: ne avrei fatto un capolavoro. Quale migliore occasione per unire la meraviglia di quel dono con la pienezza di un altro dono? E' ormai passato del tempo da quando la mia amica Elena mi regalò un preziosissimo sacchetto di nocciole. Le sue nocciole. Tonde, piene. Sembra sapere bene, lei, cosa mi renda felice ^_^ E' ormai passato del tempo da quel giorno, ma il momento è arrivato e quelle nocciole diventano regine indiscusse.
Solo ad immaginarlo, non vi viene da chiedervi come si possa fare a meno del profumo inebriante di quel reticolo vedre brillante? Il pesto è solo uno dei modi, forse il più semplice e scontato, per utilizzare le foglie delle carote. E io parto proprio da qui. Le versioni potrebbero essere infinite. Questa volta ho scelto una versione veg. Tanto per cambiare, sì, ma sempre più convinta che i sapori non vengano affatto sacrificati dall'assenza dei classici ingredienti.
E mentre vi lascio scoprire come possa essere sorprendente questo condimento, vi ragguardo su quanto vi meraviglierete della sua evoluzione....

Ingredienti

150 g di foglie di carota
50 g di nocciole tostate
50 g di olio evo + q.b.
20 g di capperi dissalati
5 g di lievito alimentare
1 spicchio d'aglio
5 bacche di cardamomo
1/2 cucchiaino di pepe

Mettete in ammollo i capperi e lasciateli addolcire per qualche ora, cambiando l'acqua di tanto in tanto. Sgusciate le nocciole e sistematele su una placca. Passatele in forno a 200° per circa 10 minuti (controllate che non brucino!!), quindi sfornatele e, una volta intiepidite, eliminate la pellicina.
Prelevate le foglie dalle carote e lacatele accuratamente. Asciugatele molto bene, quindi inseritele in un boccale (ai più volenterosi lascio il mortaio e il pestello).
Aggiungete le nocciole, i capperi scolati e strizzati, i semi delle bacche di cardamomo, il lievito alimentare, il pepe e lo spicchio d'aglio. Tritate fino a sminuzzare perfettamente gli ingredienti.
A questo punto aggiungete l'olio e continuate a lavorare, fino a creare una crema omogenea. Se fosse necessario, o se semplicemente il vostro gusto lo richiedesse, aggiungetene ulteriormente. Assaggiate la sapidità ed, eventualmente, correggete con del sale. Personalmente non lo trovo necessario.
A questo punto trasferite il pesto in un barattolino sterilizzato. Compattate bene il composto, quindi copritelo con dell'olio, in superficie. Chiudete ermeticamente e conservate in frigorifero.

Il sapore pieno e deciso sono un richiamo all'assaggio. Le contestulizzazioni possono essere infinite. Come semplice condimento per un buon piatto di pasta, oppure come insaporitore per impasti, per crocchette di verdure, per frittate.... insomma, date libero sfogo alla fantasia.

In frigorifero si conserverà per una decina di giorni. Fatene a volontà e regalatene assaggi. E poi tornate a rifarne, perché da qui non se ne esce ^_^



abc

Formaggio cremoso di anacardi: il passo incessante verso l’evoluzione dei sensi

Amore incondizionato, quello per gli anacardi. Una tentazione senza precedenti (beh, anche il cioccolato non scherza, eh!?!?!? Ma questa è un'altra faccenda....). Il crunch sotto i denti è irresistibile, la dolcezza che si sprigiona sul palato è avvolgente e.... non so se sia un semplice connubio di due fattori, ma frenare il desiderio di gustarli, o di divorarli avidamente, è un'impresa non solo ardua, ma ai limiti dell'impossibile. Aggiungerei, senza via di scampo. Fino a credere che nulla avrebbe potuto superare una simile esperienza sensoriale. L'ho creduto davvero. Poi ho assaggiato questa crema, ed è stata la fine. Non solo l'avvolgenza degli anacardi, ma anche la consistenza, e l'aroma, e la pienezza di sapore. Da qualcuno è definito "formaggio", un formaggio vegano. Personalmente del formaggio ci vedo solo qualche contestualizzazione. Ma fermarsi ad una definizione è riduttivo. Quello che è davvero, è oltre! Spalmabile, delizioso al cucchiaio, fantastico per insaporire tartine, meraviglioso nelle salse, prezioso negli impasti, per dare corposità e carattere. E' semplicemente unico. Insaporito a piacimento, non concede resistenze.
Ultimo avviso: siete ancora in tempo per salvarvi. Passato questo punto, non avrete via di scampo.

Ingredienti

150 g di anacardi tostati (non salati)
1 cucchiaino di paprika affumicata
scorza di 1/2 limone
1 cucchiaino di lievito alimentare
1 piccolo pugno di capperi sotto sale
noce moscata

Mettete in ammollo gli anacardi in acqua e lasciateli riposare per una notte intera. Cambiate l'acqua almeno un paio di volte.
Trascorso il tempo scolateli e trasferiteli in un bicchierone di plastica. Aggiungete i sapori: limone, paprika, noce moscata, lievito alimentare, capperi (precedentemente sciacquati e dissalati) e noce moscata.
Lavorate tutto con un frullatore ad immersione, a più riprese per non surriscaldare il corpo motore, fino ad ottenere una crema omogenea.
Assaggiate per verificare che sia ben bilanciata nei sapori e giusta di sale.

Trasferite in un contenitore a chiusura ermetica. Potrete conservare la crema per tre o quattro giorni al massimo, in frigorifero. E sfidatevi, perché così tanto non dura!!



Divertitevi a contestualizzarla, ma non risparmiatevi dall'assaggiarla anche "al cucchiaio". Ricordate che il suo apporto calorico è importante, ma che i grassi che porta con sé sono quelli buoni (con moderazione).abc

Sfogliette di cavolo verza ai semi di sesamo: una sana, corroborante e necessaria pausa di gusto

Distrarsi, talvolta, è tanto essenziale, quanto impossibile. Continuo a ripetermi "un respiro e tutto tornerà ad essere sotto controllo". Ma vivere in modalità sotto controllo ho imparato essere troppo monotono, per me. Un tempo sarei impazzita se non avessi avuto tutto etichettato nei miei pensieri, gli orari perfettamente programmati e gli impegni incastrati come il miglior tetris di sempre. Un tempo preparavo i post il giorno prima. Adesso non so neanche quando e se riuscirò a pubblicarli. Adesso vivo di momenti, istinti, imprevedibilità. Ma ho bisogno di questa mezz'ora di ossigeno. Ho bisogno di trovare quell'equilibrio che mi permetta di affrontare tutto con lucidità, senza annaspare. Ho bisogno della pace che la mia sana passione riesce a darmi.
Ricordate le chips di cavolo nero alla crema di anacardi? Nel momento in cui mi trovavo a spezzettare le foglie di cavolo mi chiedevo perché non provarci con qualche verdura dalla foglia più grande. Perché non provarci con la verza? E ci è voluto davvero poco per convincermi. Nonostante la mia pancia dimostri di non tollerare questa preziosa gemma, ci ho provato. Il risultato è sorprendente: croccante, sfizioso, curioso e ricco. Vale davvero la pena mettere in funzione l'essiccatore ^_^
Approfittate del finire della stagione per provarci e divertitevi ad offrire queste sfogliette ai vostri ospiti. Li sorprenderete senza riserve ^_^

Ingredienti

1 cavolo verza
50 g di olio di olive taggiasche
1 cucchiaio di lievito alimentare
1 cucchiaio di semi di sesamo
sale rosso
pepe
curcuma
noce moscata
paprika dolce

Sfogliate il cavolo verza ed eliminate la costa centrale dividendo la foglia in due. Sbollentate le foglie, per 30 secondi circa, in acqua, quindi adagiatele su un panno pulito, facendole asciugare completamente.
Nel frattempo preparate il condimento. Versate in una ciotola l'olio di olive taggiasche e unite tutti i sapori. Versate anche il lievito alimentare e i semi di sesamo. Mescolate bene.
Spennellate una parte di condimento su ciascuna foglia, quindi adagiatele sui ripiani dell'essiccatore.
Quando avrete finito accendete l'essiccatore a 50° e fatelo andare fino a quando le foglie saranno secche. Ci vorranno circa 5 ore.
Quando saranno pronte trasferitele in un contenitore e conservatele. Oppure servitele direttamente.
Arricchite da una buona salsina, o come accompagnamento ad un pasto, ma anche come snack, le sfogliette di cavolo verza sapranno conquistarvi al primo..... crunch ^_^

Sono sfiziose da togliere il fiato. E sane. E piacevoli.
Meritano.


abc

Gnocchi di patate al gratin con zucca e formaggio di riso: la relatività del tempo e lo stupore delle occasioni

Amo la puntualità, amo essere precisa, sono testarda e sono per le cose ben fatte. Immaginate quando, riemersa da una lunga apnea di impegni, lavoro, appuntamenti, pensieri, ho guardato il calendario e ho preso atto di aver mancato il termine entro cui presentare la mia ricetta a Claudia!!!!! Un trauma! La sua rubrica mi è sempre piaciuta molto e tutte le volte in cui sono stata colpita da una ricetta eletta a rivisitazione ho sempre sperato che il sorteggio favorisse la mia candidatura. Così, quando lei mise sul piatto della bilancia i suoi gnocchetti gratinati con zucca e formaggio, diedi il mio assenso: il sesto, in ordine temporale. La zucca di mammà troneggiava in dispensa e desideravo di cuore darle degna visibilità. L'estrazione avvenne e sei fu!! "Hai tempo un mese e mezzo" è un modo per dirmi "tranquilla, andrà nel dimenticatoio". E così successe, con mia somma delusione. Ma, cara lei, Claudia è stata molto gentile nel concedermi una proroga (che ho ancora mancato, sia chiaro). Del resto uno scorrere di giorni in cui il pasto in casa diventa miraggio non mi avrebbe potuto permettere di marginare il danno ^_^
Così sì, lo confesso, mi sono fatta desiderare, ma..... credo ne sia valsa la pena. Qualche tempo fa vidi, nel reparto vegano, un formaggio cremoso a base di riso. Nonostante sia lontano dai miei parametri nutrizionali (per assenza di proteine ed elevate qualtità di carboidrati e di grassi) non ho potuto resistere alla tentazione. Devo provare, provare e provare. Così ho provato. E' un nonformaggio particolare. E' cremoso come una certosa (quasi), ha un sapore delicato e, seppur ritengo richieda una buona dose di arrangiamenti di spezie e sapori per essere apprezzato in pieno, l'ho trovato perfetto per questa alternativa vegana al piatto proposto da Claudia.
http://www.myricettarium.com/2015/10/tu-come-cucineresti-ricetta-di.html?utm_source=bp_recent&utm-medium=gadget&utm_campaign=bp_recent
Vi rimando al suo post per scoprire le mie impressioni del piatto ^_^

Ingredienti

Per gli gnocchi
2 patate rosse medie (circa 300 g)
100 g di farina di grano tenero tipo 2 macinata a pietra

Per la crema di zucca
600 g di zucca pulita
sale rosa
pepe
noce moscata
10 g di olio evo

Per la crema di formaggio
150 g di stracchino di riso
50 g di latte di riso
pepe
lievito alimentare per la gratinatura
 
   Fate bollire le patate con la buccia in abbondante acqua fino a quando riuscirete ad infilzarle facilmente con una forchetta. A questo punto scolatele, pelatele e schiacciatele su una spianatoia, su cui avrete sistemato a fontana la farina. Impastate
con le mani fino a creare un panetto compatto e omogeneo. Avvolgete l'impasto in un panno pulito e lasciatelo riposare per un'oretta.
Passate alla zucca. Pulitela e tagliatela a dadini non troppo grandi. Trasferitela in una padella e lasciatela stufare, con un po' di acqua e aggiungete sale rosa, pepe e noce moscata a piacere. Lasciate che ammorbidisca per circa 15/20 minuti.
Nel frattempo riprendete l'impasto, prelevate un pezzo alla volta e tiratelo, facendolo ruotare sotto le mani, creando dei salsicciotti piuttosto fini. Tagliate gli gnocchi della lunghezza desiderata e teneteli da parte, ben infarinati.
Mettete una pentola piena d'acqua leggermente salata sul fuoco e portatela a bollore.
Nell'attesa trasferite la zucca, ormai ammorbidita, in un bicchierone di plastica. Aggiungete l'olio evo e passate tutto con un frullatore ad immersione, fino ad ottenere una crema liscia e vellutata.
Versatela in un wok e tenetela al caldo, sulla fiamma bassa.
Buttate gli gnocchi nell'acqua in ebollizione e, man mano che verranno in superficie, schiumateli e trasferiteli nel wok.
Mentre lasciate insaporire gli gnocchi, mescolate con una frusta lo stracchino di riso, il latte di riso e il pepe, fino a quando si sarà amalgamato tutto perfettamente.
A questo punto trasferite gli gnocchi in una pirofila, versate sopra la crema di nonformaggio e coprite tutto con una spolverata di lievito alimentare. Chi non avesse esigenze vegane potrà utilizzare uno stracchino classico e spolverizzare con del parmigiano grattugiato.
Passate tutto in forno, sotto il grill, per 10 minuti circa, fino a quando in superficie inizierete a vedere una gradevole crosticina dorata.
Non vi rimane che servire e affondarci una forchetta. Il sapore non si spiega: delicato, ma consistente, conquista e tiene incollati al piatto fino all'ultima scarpetta ^_^

Personalmente non cedo spesso a primi piatti, ma certe volte vale davvero la pena. E questa volta Claudia, nella sua ultima volta della rubrica (prima delle "nuove novità"), mi ha dato lo spunto perfetto per farmi tentare. E travolgere.

abc

Melanzana estiva ripiena con alga kombu e semi di girasole: l’amore di un cuore forte e due mani coraggiose

Quando mamma mi dice “ti porto un po’ di verdura?”, iniziando ad elencare i prodotti del suo orto che, per il primo anno, cura e nutre con le sue sole mani, beh, è molto bello. Quando mi chiese, qualche giorno fa, se volessi delle melanzane, mi illuminai. Confesso di essere stata fortunata per essere stata la bocca eletta ad assaggiare la prima melanzana della stagione. La sua dolcezza non ve la so spiegare. Zucchero. Polpa compatta, colore viola intenso. La natura in tutta la sua massima espressione di bellezza e bontà. Quando ho sentito pronunciare dalla sua voce la parola melanzana, il riflesso condizionato è partito e una luce mi ha letteralmente travolto. Tre, ne ho portate a casa esattamente tre. Così belle tonde, non mi hanno dato scampo. Seppur si vedano melanzane (e non solo) ripiene in tutte le forme e in tutte le salse, il richiamo è stato troppo forte, per potervi resistere. Ma, come spesso accade, avrei potuto farmi ispirare da qualcosa di diverso, se non dal mio istinto? Con un bottino ricco di così tanti frutti, mettere insieme i sapori è stato un gioco da ragazzi. Ve la propongo in due versioni, quella vegetariana e quella vegana. A voi la vostra scelta, in ogni caso il risultato è meritevole ^_^

Ingredienti

1 melanzana tonda viola
1/2 peperone giallo
1/2 peperone rosso
1/2 peperone viola
1 pomodoro ramato
1 zucchina chiara
1/2 cipolla
1 foglio di alga kombu
10 g di semi di girasole
10 g di olive taggiasche
1 cucchiaino di miele (malto o agave per la versione vegana)
1 cucchiaino di parmigiano (lievito alimentare –quello che ho utilizzato io- per la versione vegana)
sale rosso di Cipro
olio evo
pepe mix creolo

Lavate la melanzana. Asciugatela, eliminate la calotta e svuotatela, facendo attenzione a mantenere un bordo di circa un centimetro. Salate con del sale rosso l’interno della melanzana, capovolgetela e lasciate che perda il liquido di vegetazione (la mia melanzana era talmente dolce che non avrebbe necessitato di questo trattamento).
Lavate tutte le verdure, asciugatele e tagliatele a tocchetti. Tagliate anche la polpa della melanzana prelevata. Scaldate un filo di olio in una padella, quindi affettate sottilmente la cipolla e fatela imbiondire. Unite, in ordine, i peperoni, poi la zucchina, poi la polpa di melanzana e i pomodori.
   Salate e pepate a piacere. Quando le verdure si saranno ammorbidite, aggiungete il miele, le olive taggiasche tagliate a fettine, il lievito alimentare (o parmigiano grattugiato) e i semi di girasole. Mescolate e lasciate insaporire, quindi spegnete il fuoco.
Sciacquate la melanzana e tamponatela, in modo da asciugarla. Farcitela con il mix di verdure e infornatela, a 190°, per circa 15 minuti.
Una volta che sarà rugosa e dorata, sfornatela e servitela.
Accompagnatela con la parte di farcitura che non sarete riusciti a sistemare all’interno e gustatela in tutta la sua pienezza.
Morbida, sfiziosa, saporita e delicata. Il crunch dei semi sono la chicca che dà carattere alla rotondità della verdura. L’alga dà sapore e arricchisce il tutto con importanti nutrienti e il panorama di sapori esaltato dalle olive e sostenuto dal miele….. vi conquisterà.
 
Un assaggio che è un’esperienza.














Con questa ricetta partecipo al Gluten Free(Fri)day
http://www.glutenfreetravelandliving.it/100-gluten-free-friday/

abc

Cannelloni di melanzana alle erbette su crema di lenticchie rosse e anacardi: nuovi stimoli, nuove scoperte

Una favola. Avete presente trovarsi a pensare di creare un piatto, senza una traccia precisa, e di immergersi in una perfezione di sapori incantevole, del tutto oltre le aspettative? Come potreste descrivere una favola? Io ve la racconto con questo piatto.
Mamma mi aveva portato, tra i molteplici doni del suo orto, una splendida melanzana. Bella, tonda, viola brillante. Dolce, sì, perché poi ho scoperto essere anche dolcissima.
L'ho ribaltata e rivisitata, mentalmente, più e più volte. Accostata a sapori diversi, cotta in molteplici modi, immaginata in forme diverse. Poi una sera, senza avere idee precise, ho iniziato a mettere insieme qualche ingrediente, qua e là, in cerca della vera ispirazione. Bollite le lenticchie, ammollati gli anacardi, la strada ha iniziato a definirsi. Ma, visto che non sono io se non ci metto qualcosa di insolito e mai sentito (ma quei pochi che lo conoscono, lo amano alla follia), il caso ha voluto che, proprio quel giorno, la mia dispensa si arricchisse di una salsina nuova. Servita dal mio amico Marco nel suo piatto proposto per il contest, sono stata subito incuriosita. Non è passato molto tempo prima che l'Umeboshi entrasse in casa ^_^ Ma attenzione..... "ha un fortissimo potere curativo, Erica, non usarla come salsa". Ecco, io mi sarei finita il vasetto. Per fortuna qui ce n'è solo un cucchiaino ^_^

Ingredienti

Per la crema
20 g di anacardi non salati
50 g di lenticchie rosse
1 cucchiaino di aceto di mele
1 cucchiaino di farina di mandarino
1 cucchiaino di lievito alimentare
2 rametti di menta
1 cucchiaino di Umeboshi

Per le melanzane
1/2 melanzana tonda
sale rosa dell'Himalaya
200 g di costine al vapore
10 g di olive di Riviera
10 g di semi di canapa sativa
1 cucchiaino di salsa di noci
1 foglio di alga kombu
1 cucchiaio di lievito alimentare
1 cucchiaino di farina di riso
noce moscata
olio evo

Mettete in ammollo gli anacardi e lasciateli almeno 4 ore. Nel frattempo lavate la melanzana e affettatene metà, in fettine spesse pochi millimetri. Mettetele in uno scolapasta, alternandole con del sale rosa, e fatele riposare per qualche ora, fino a che abbiano perso il liquido di vegetazione e il sapore amarognolo (nel mio caso non ce ne sarebbe stato davvero bisogno).
Fate bollire le lenticchie, precedentemente sciacquate sotto un getto di acqua. Salatele leggermente e fatele intiepidire.
Versatele in un boccale, aggiungete gli anacardi, la farina di mandarino, il lievito alimentare e l'aceto di mele. Correggete di sale e frullate tutto, fino ad ottenere una crema omogenea. Unite le foglie di menta ben lavate, la salsa di Umeboshi (in alternativa potrete usare un cucchiaino di salsa di soia) e continuate a frullare.
Lasciate riposare la crema in frigorifero, e tornate ad occuparvi delle melanzane.
Prendete le costine, tagliatele in piccoli tocchetti e saltatele in padella con le olive di Riviera.
Unite la salsa di noci. Io ce l'avevo già pronta, prodotta da un'azienza vicino a casa di mamma, ma potrete crearla voi frullando delle noci con dell'olio di oliva, del formaggio a pasta dura o, se voleste la versione vegana, con del tofu.
Mescolate tutto, lasciate insaporire e spegnete il fuoco. Nel frattempo mettete in ammollo l'alga kombu e lasciatelo rinvenire.
Sciacquate le melanzane e asciugatele tamponandole con un panno pulito.
Preparate un mix di farina di riso e noce moscata e impanateci le fettine di melanzana. Fatele rosolare in una padella antiaderente con un filo di olio evo. Quado saranno pronte trasferitele su un foglio di carta assorbente e fatele intiepidire.
Unite alle costine il cucchiaio di semi di canapa sativa (potrete usare anche semi di sesamo o qualsiasi altro seme a voi gradito) e l'alga kombu tagliata a striscioline. Mescolate bene, quindi posate su ciascuna fettina di melanzana un po' della farcia. Compattatela bene, quindi chiudete le melanzane a cannolo. Una volta che saranno tutte pronte, sistematele in una pirofila, una accanto all'altra, e cospargetele con il cucchiaio di lievito alimentare (in alternativa andrà bene del pangrattato o, per i non vegani, una grattugiata di parmigiano o di pecorino).
Portate il forno alla temperatura di 190° e infornate. Fate rosolare bene la superficie: non dovranno cuocere, ma solo gratinare, per cui saranno sufficienti 10/15 minuti.
Scaldate leggermente la crema di lenticchie e create una base su un piatto da portata. Sfornati i cannoli, sistemateli sulla crema.
Servite, caldi, e assaporate.

Non solo una differenza di consistenze, ma anche un contrasto di sapori: la dolcezza del cannolo con il suo ripieno pungente e avvolgente allo stesso tempo, e la crema morbida, dal sapore fresco e leggero. Un insieme che si sposa a meraviglia e che renderà piacevole ogni boccone.

Arrivare alla fine e dire "peccato....." è sempre la miglior prova d successo.
Ma il peccato, qui, è che difficilmente replico un piatto ^_^
Chi mi invita per l'assaggio? ^_*

abc

Cotolette di melanzane in panatura aromatizzata ai semi misti: il passaparola virale delle buone abitudini

Confesso che fu colpo di fulmine. Quando Laura presentò le sue cotolette di melanzana, non capii più nulla: in un attimo feci mente locale su quanto avessi in dispensa e nell'attimo successivo mi trovai a preparare queste delizie. Che, nel tempo, ho replicato.
La prima volta fu in occasione di una cena che necessitava la praticità itinerante. Un appuntamento di lavoro che mi avrebbe tenuto occupata fino a tardi e 40 minuti di strada per tornare a casa. Come ottimizzare i tempi? Vi illustrai tutto, ricordate? Dissi che erano la fine del mondo, anche fredde. Ma dissi che avrei voluto riprovarci e gustarle calde, appena sfornate. Ecco, l'ho fatto, e nel farlo ho approfittato dell'occasione per documentare tutto e parlarvene nel dettaglio. Amo l'estate per molti prodotti stagionali, le melanzane sono tra questi. Sono versatili, si prestano a preparazioni differenti, a differenti aromatizzazioni. Differenti per forma, consistenza, contestualizzazione. E sono superbe nella forma di cotoletta. Assolutamente sane e ricche di preziosi nutrienti. Senza uova, ma ricchissime di proteine, grazie alla presenza di farina di ceci e semi. Senza glutine per la presenza del pangrattato di riso. Leggere per la cottura in forno, che evita fritture varie. Saporite grazie all'aggiunta di erbe aromatiche.
Ringrazio Laura, da cui ho preso ispirazione, vi suggerisco l'assaggio e vi invito a farvi portavoce di questa ricetta, in un passaparola che conquisterà i palati meravigliando le papille gustative di chiunque ^_^

Ingredienti

1 melanzana striata
5 foglie di salvia
1 cucchiaio di semi di lino
1 cucchiaio di semi di sesamo
1 cucchiaio di semi di zucca
1 cucchiaio di pangrattato di riso
1 cucchiaio raso di lievito alimentare (se non lo aveste, omettetelo)
2 cucchiai di farina di ceci
sale rosso di Cipro
pepe mix creolo
noce moscata
acqua q.b.

Lavate la melanzana e asciugatela. Affettatela un fette spesse circa un centimetro. Sistematele, a strati, in un colino, cosparse di sale rosso. Schiacciatele con un peso e lasciatele a riposo per qualche ora, in modo che perdano il liquido di vegetazione e rimangano dolci.
Nel frattempo preparate la pastella stemperando la farina di ceci con poca acqua alla volta. Salate e insaporite con pepe e noce moscata e continuate ad aggiungere acqua fino ad ottenere una crema piuttosto liquida (ma non troppo). Copritela, spostatela in frigorifero e lasciatela risposare.
Quando le melanzane saranno pronte, sciacquatele e tamponatele con un panno pulito, in modo da asciugarle bene.
   Lavate le foglie di salvia e asciugatele bene. Tagliatele con una mezzaluno, fino ad ottenere un composto molto fine. Versate i semi di lino, di sesamo e di zucca in un mortaio e pestate tutto fino ad ottenere una farina piuttosto spessa. Unite il pangrattato di riso, la salvia e il lievito alimentare, quindi mescolate e rovesciate tutto su un foglio di carta assorbente.
Riprendete la pastella, mescolatela bene e procedete alla panatura: immergete velocemente le fette di melanzana nella pastella di ceci, quindi adagiate ciascuna fettina sulla panatura. Premete leggermente (non troppo) con le dita, quindi girate e procedete anche dal lato opposto.
Sistemate le melanzane su una teglia coperta da carta forno e leggermente unta. Procedete fino a terminare tutte le fette.
Accendete il forno e portatelo alla temperatura di 200°. Prima di infornare girate le melanzane. In questo modo la parte che è rimasta a contatto con l'olio rimarrà all'esterno.
Cuocete per circa 25 minuti (in base alle caratteristiche del vostro forno potrebbe volerci anche meno), quindi estraete la teglia, girate le fettine e procedete per altri 20 minuti con la cottura.
Quando saranno belle dorate estraetele e servitele.
Io ho approfittato del forno acceso per preparare dei germogli di soia croccanti. Prima cotti velocemente al vapore, poi passati in pochissima farina di riso, quindi disposti su una teglia leggermente unta. Un pizzico di sale e via, in forno, facendo attenzione a smuoverli spesso e a non farli scurire troppo.
Servite tutto su un piatto da portata e mettete al centro del tavolo. Sono perfette da gustare come finger, magari accompagnate da una fresca salsa a base di yogurt, o di pormaggio cremoso, o un maionese veg come quella che ho proposto con le crocchette di batata dolce ^_^
Ma sono anche ideali per un pranzo on the road, per un pic nic, per uno spuntino in riva al mare. Insomma, sono versatili come neanche potete immaginare e sono buone da togliere il fiato.

Il piacere delle cose naturali e sane non ha confini. Aguzzate l'ingegno e divertitevi!!

E ricordate che una vita di benEssere è una vita felice!!abc

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