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Marmellata di pere agrumate allo zenzero: la dolcezza che sa attendere e che non chiede artifici

Passavo davanti a quel cesto di frutta da giorni. La scusa che le pere dovessero maturare bene era solo un modo per dirmi "tranquilla Erica, a tempo debito riuscirai a fare tutto". Ma i giorni trascorrevano senza che le mie manine si posassero su quelle dolci prelibatezze. Questo è un periodo di cambiamenti. Piccoli o grandi che siano, lascio al mio domani l'unico diritto di giudicarli. Sicuramente, però, sono voluti. Attesi con minuziosa pazienza, difesi con pacata perseveranza, impugnati con fervida convinzione. Ed ora sono tra le mie mani per mia sola volontà. E fanno sì paura, eccome se ne fanno, ma mi caricano molto più di quanto mi facciano tremare. Ho visto la mia vita trasformarsi infinite volte e mai come in questi ultimi anni. E per una persona come me, che ha sempre trovato equilibrio nelle piccole certezze, rivoluzionare il concetto della stabilità è davvero un colpo grosso. Ho solo saputo ascoltarmi e mettermi in gioco quando ho sentito il bisogno di farlo. Ed ora sì, lotto continuamente con una giornata troppo breve per ospitare tutti i miei desideri e i doveri. Lotto continuamente con la mia mania di perfezionismo, abbandonandomi alla consapevolezza di avere una casa che sembra una bancarella del mercato al sabato mattina. Lotto con i miei vuoti mentali a cui ho dovuto rassegnarmi, frutto di un affaticamento persistente e logorante, cercando di stare al passo con tutto. Ma mi riempio di conoscenza, mi riempio di voglia di imparare, mi riempio della certezza che in me posso credere. E non importa se quel cesto di frutta mi ha atteso per giorni: a tempo debito, Erica, e tutto verrà compiuto.

Ingredienti

450 g di pere (Abate o quelle che desiderate) pulite
1 limone biologico
10 g di zenzero fresco
15 g di malto di riso
100 ml di acqua di cottura del limone

Lavate bene il limone e mettetelo in un pentolino. Copritelo d'acqua e portate tutto ad ebollizione. Lasciate bollire per 1 ora. Spegnete il fuoco, prelevate il limone e lasciatelo intiepidire.
Tagliatelo a metà, liberatelo da tutti i semini e poi ricavate delle strisce sottili. Procedete con un nuovo taglio in modo da ottenere pezzi non troppo grandi e teneteli da parte.
Lavate le pere e pulitele dal torsolo. Tagliatele a spicchi piccoli e metteteli in un pentolino sufficientemente capiente. Unitevi il limone e lo zenzero, precedentemente pulito e grattugiato.
Versatevi il malto di riso e mettete sul fuoco. Aggiungete poca acqua di cottura del limone alla volta e girate di frequente affinché non attacchi al fondo. Coprite il pentolino e fate cuocere a fuoco basso per circa 2 ore.
Nel frattempo sterilizzate un barattolino in vetro e, quando la marmellata sarà morbida e densa, versatecela dentro.
Chiudete subito e fate raffreddare il barattolo, a temperatura ambiente, avvolto in un canovaccio.
   Una volta che si sarà creato il sottovuoto potrete conservare la vostra confettura in dispensa per molto tempo.
Personalmente so che la lascerò armonizzarsi con i sapori il tempo necessario e poi la assaporerò in tutta semplicità.
E' un'avvolgenza di sapori decisi, ma ben legati tra di loro. Lo zenzero, messo in risalto dal limone, dà una struttura decisa alla delicatezza della pera.


Difficile resistere, difficile pazientare. Emblema della vita o meno, arriverà il momento in cui poterla assaporare in pienezza.



abc

Marmellata di mele al timo ed essenza di arancio: di miti, leggende e di incontenibili gole

C'è stato un periodo in cui nella mia dispensa c'erano sempre barattolini di marmellata. Senza zuccheri aggiunti, e sempre in quattro gusti differenti, in modo da non stancarmi mai: fragola, frutti di bosco, albicocca e pesca. Il mio spuntino senza sensi di colpa, se non fosse stato che aprire il barattolo avrebbe significato arrivare a due centimetri dal fondo in pochi istanti. La strategia è questa: da perfezionista non posso pensare di mettere al fresco il barattolino con i bordi tutti sporchi. Allora inizio a pulire bene il vasetto, poi spiano la superficie, ma questo implica che verso i bordi ci siano delle lievi venature verticali, che stonano assolutamente. Allora pulisco tutto intorno, ma affondo troppo il cucchiaino, e allora devo tornare ad appianare. E poi di nuovo, e ancora, e ancora, fino a quando guardo il livello di marmellata rimasta nel vasetto, strabuzzo gli occhi, lancio il cucchiaino come se improvvisamente sia diventato rovente, chiudo il barattolo alla velocità della luce e lo nascondo in un angolo del frigorifero, dove non possa minacciarmi.
Ho iniziato a non comprare più marmellata. Non certo per questo motivo, o meglio non solo. Il piacere di preparare in casa qualsiasi cosa si possa mi ha travolto anche in questo. Assaggiare la marmellata industriale dopo aver assaggiato la versione casalinga..... mi lascia quella sorta di insoddisfazione incolmabile. E poi chi sarebbe così pazzo da mettere in commercio una marmellaa come questa????

Ingredienti

600 g di mele Fuji
1 arancio bio (succo e scorza)
10 rametti di timo fresco
20 g di malto di riso

Lavate bene le mele, asciugatele e sbicciatele, tenendo da parte la buccia. Liberatele dal torsolo e tagliatele a tocchetti.
   Versatele in una pentola capiente e ponetele sul fuoco, a fiamma piuttosto bassa, facendole cuocere coperte. Giratele, di tanto in tanto, in modo che non attacchino al fondo.
A parte portate ad ebollizione dell'acqua e gettatevi le bucce. Fatele cuocere fino a quando si saranno ammorbidite del tutto. Ci vorranno circa 30 minuti.
Lavate bene l'arancio e grattugiate la scorza (solo la parte arancione,mi raccomando). Sfogliate i rametti di timo, precedentemente lavati, e uniteli alla scorza. Versate tutto nelle mele in cottura e mescolate bene in modo che venga amalgamato tutto perfetamente. Procedee la cottura, a fuoco basso, per almeno mezz'ora.
Quando le bucce delle mele saranno morbide, scolatele, gettate l'acqua e rimettetele nella pentola. Spremete l'arancio e versate nella pentola stessa il succo.
Fate cuocere ancora per 10 minuti circa, in modo che il succo si rapprenda leggermente e che tutto insaporisca.
Versate, a questo punto, il malto di riso, spegnete la fiamma e passate il composto di bucce con un frullatore ad immersione, lavorando bene fino a quando avrete ottenuto una purea perfettamente liscia.
   Unite questo sciroppo alle mele, mescolate e procedete alla cottura, a fiamma bassa, per almeno mezz'ora. Mi raccomando a controllare spesso e a girare con un cucchiaio la composta, soprattutto in questa fase: la pectina liberata dalle bucce, insieme al malto, tendono a depositarsi sul fondo e a caramellare.
Quando sarà pronta spegnete il fuoco e versate immediatamente in due vasetti sterilizzati. Affinché possa conservarsi senza guastarsi è necessario che venga imbarattolata molto molto calda. Chiudete i vasetti, avvolgeteli in un canovaccio, e lasciateli raffreddare per 24 ore. In questo modo si formerà il sottovuoto e potrete tenere i barattoli in dispensa per diverse settimane.
Se, diversamente, voleste utilizzarla subito, come ho fatto io, versatela in un contenitore, lasciatela raffreddare a temperatura ambiente, e poi conservatela in frigorifero. Durerà diversi giorni.

A voi l'assaggio e la migliore contestualizzazione.
Presto ve la proporrò in una veste.... golosa!!abc

Confettura vanigliata di cipolle di Tropea: il gusto piccante dell’avere carta bianca

Avevo preparato per la prima volta questa confettura un paio d'anni fa, quando un mio cliente mi regalò una vagonata di cipolle di Tropea (oltre a quintali di pomodori!!!). Me ne ero perdutamente innamorata, tanto che quei due vasetti nella dispensa hanno assunto, nel tempo, le sembianze di cimeli intoccabili. Ve la proposi, nelle poche e sporadiche comparse, in questo piatto. Poi arrivò un altro bastimento, questa volta con corriere, da un grandissimo amico, ispiratore, mentore, sostenitore, maestro e chi più ne ha più ne metta e mi sono detta: potrò replicare???? Certo che sì!!!! Peccato che il metodo utilizzato in passato non l'abbia appuntato da alcuna parte e...... come la preparo???? Carta bianca!!! Allora ci ho messo un po' del mio estro. Già, perché le cose semplici o scopiazzate a me non piacciono e.... piuttosto un fallimento, ma mai una mera replica. Così ho messo insieme un paio di idee e...

Ingredienti

550 g di cipolle di Tropea (peso da pulite)
100 g di zucchero di canna Demerara
100 ml di aceto balsamico
150 ml di acqua
1/2 stecca di vaniglia
zenzero in polvere
peperoncino

Pulite le cipolle, sciacquatele e asciugatele. Tagliatele a fettine molto sottili. Se non voleste trovarvi con le mani nere utilizzate un guanto di lattice ^_^ Io, ovviamente, non l'ho utilizzato!! Sistemate le fettine in una pirofila capiente, distribuendole piuttosto uniformemente.
Unite, in un pentolino, l'aceto balsamico, l'acqua e lo zucchero. Mettete sul fuoco e portate ad ebollizione, mescolando per far sciogliere lo zucchero. Incidete la mezza bacca di vaniglia e unitela al liquido, insieme alla quantità desiderata di zenzero e peperoncino. Mi raccomando a non abbondare con il peperoncino, perché con la riduzione del liquido, in cottura, predominerebbe coprendo il sapore della vaniglia e dello zenzero. Io ho utilizzato circa 1/4 di cucchiaino di zenzero e poco meno di peperoncino. Quando il liquido inizierà a bollire spegnete il fuoco e fate intiepidire.
Versate ora la marinatura sulle cipolle, cercando di fare in modo che vengano ben coperte tutte. Avvolgete la pirofila con della pellicola trasparente e lasciate macerare per 4 ore.
Trascorso il tempo, trasferite tutto in un pentolino sufficientemente capiente e accendete il fuoco. Portate ad ebollizione a fiamma sostenuta, poi abbassate, coprite, e fate cuocere per circa 3 ore. Regolatevi in base al livello di riduzione della marinatura: le cipolle dovranno essere quasi asciutte e non brodose.
Togliete, quindi, la stecca di vaniglia e trasferite tutto in un barattolino, in precedenza sterilizzato. Avvolgete il barattolo in un canovaccio e fate raffreddare. In questo modo si creerà il sottovuoto e potrete conservare la confettura per un lungo periodo (fino a farla diventare un cimelio prezioso ^_^).
Con queste dosi mi è venuto un barattolino da 33 cl e ne ho avanzato una cucchiaiata abbondante, da assaggiare assolutamente all'istante ^_^

Io aspetto solo l'occasione giusta per gustarla. Per il momento mi dedico al consumo dei vecchi cimeli, decisamente appaganti anche loro!!

Boss, questa è per te!! ; )abc

Storia di una folgorazione sotto vuoto: marmellata di pere, zafferano e pepe

Avevo creato questa marmellata lo scorso anno. Era stata una di quelle folgorazioni istantanee, in cui ho immaginato l'incontro tra una pera, dello zafferano e un po' di pepe. Come tutte le volte in cui la curiosità prende il sopravvento, ho dovuto testarne l'affinità. Avevo fatto una piccola giunta, a dirla tutta: qualche gheriglio di noce.... per completare l'armonia di gusti che avrei messo sotto vuoto. Già, il vasetto, quell'unico vasetto che riuscii a tenere da parte, prezioso, intoccabile.  C'è voluto del tempo prima che prendessi coraggio e lo aprissi. Il riposo obbligato era una scusa che ho trascinato ben oltre il tempo consigliato generalmente per una marmellata. In qualche modo, però, devo crearmi pretesti per resistere. Effettivamente tutti i torti non li avevo: dal clack del tappo, quell'unico reperto ha avuto vita breve. Brevissima. Torno nuovamente a quel sapore, sapendo che tutto quel tempo non passerà più. Me ne nutrirò con tutti i sensi.....tranne quelli di colpa. Niente zuccheri aggiunti, solo il sapore vero e autentico di una pera ben matura. Siete curiosi?

Ingredienti

750 g di pere Williams (io ho usato 3 pere gialle e 1 rossa)
1 bustina di zafferano
pepe macinato

Sbucciate le pere e tagliatele a dadini. Versatele in un pentolino e mettete sl fuoco, a fiamma bassa. Unite il pepe e mescolate delicatamente. Coprite e fate cuocere per una decina di minuti. A questo punto le pere inizieranno a rilasciare il loro liquido. Aggiungete la bustina di zafferano e girate il composto con un cucchiaio. Coprite nuovamente e lasciate cuocere a fuoco dolce per almeno un'ora. Verificate la consistenza della composta, assicurandovi che non sia troppo liquida. Se voleste invasarla, sterilizzate un vasetto lasciandolo bollire per 5 minuti e asciugandolo MOLTO bene. Versateci la marmellata di pere bollente, riempiendolo fino a 2 cm dal bordo. Chiudete il barattolo, capovolgetelo e copritelo con un panno. Lasciatelo riposare e raffreddare per almeno 24 ore. Quando lo preleverete verificate che sia sottovuoto (il tappo non dovrà fare "click" se premuto nel mezzo). Lasciate.....riposare la marmellata per un mese (ce la farete??) prima di consumarla.



abc

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