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Mini capresi al forno: prospettive, incontri e avvicinamenti di una stagione fuori stagione

Quando Maometto non va dalla montagna, la montagna va da Maometto. Così, se l'estate non viene a noi, noi andiamo verso l'estate. Ecco qual è stato il mio pensiero costante di questi mesi. La caprese è uno dei piatti veloci più desiderato sulle tavole italiane. Ma a dire il vero quest'anno non ho mai veramente necessitato di tutta questa freschezza. I sapori, però, quelli si cercano sempre e si rincorrono in tutti i modi. Che estate (o finta estate) sarebbe, senza pomodoro e mozzarella? Ecco allora che ho voluto contestualizzare una caprese, personalizzandola con sapori che richiamano l'estate e che appagano i miei personali gusti. Basilico e semi di zucca legano questi bocconcini  e rendono particolare un piatto tipicamente stagionale, in versione fuori stagione. Semplici, veloci, creano assoluta dipendenza. Il profumo si sprigiona durante la cottura e rapisce senza rimedio. Che sia un lento procedere verso nuovi sapori stagionali? In ogni caso è un piacevole modo per gustare gli ultimi attimi di estate. O finta estate.


Ingredienti

5 pomodorini dolci di Valpolicella
100 g di mozzarella light
20 foglie di basilico
10 g di semi di zucca
pepe
sale

Prendete i pomodorino, privateli del verde e lavateli.
   Tagliate la sommità e, con uno scavino, private della polpa tutti i pomodori, facendo attenzione di non rompere i pomodori stessi. Salateli all'interno e lasciateli scolare, a testa in giù, per almeno mezz'ora, in modo che perdano buona parte della loro acqua di vegetazione.
Lavate e asciugate bene le foglie di basilico. Pestatele, in un mortaio, insieme ai semi di zucca.
Aiutandovi con un cucchiaino, inserite in ciascun pomodorino un po' di pesto. Cercate di "sporcare" bene le pareti interne.
Tagliate la mozzarella in tocchetti e strizzatela leggermente, in modo da farle perdere l'acqua in eccesso.
Salatela, quindi inserite in ciascun pomodorino un tocchetto, premendolo bene affinché riempia bene tutto l'incavo.
Sistemate i pomodorini in una pirofila, in modo che rimangano dritti. Cospargeteli con una macinata di pepe.
Accendete il forno e portatelo alla temperatura di 180°. Infornate e cuocete i pomodorini per 20 minuti, su un ripiano alto in modo che la superficie diventi dorata.
Sfornate e impiattate. Accompagnateli con verdura fresca o saltata. Io li ho accostati ai miei amati germogli di soia al forno.

Lasciateli intiepidire leggermente, quindi assaporateli nel pieno della loro intensa semplicità.

Piccole briciole d'estate sulle vostre tavole e grandi momenti di vera soddisfazione.


abc

Frolla ai pistacchi con radicchio filante allo zafferano: l’importanza di chiedersi sempre il perché

La mia mente contorta, che cerca sempre un motivo, e poi una dimostrazione pratica, e poi ancora un'evoluzione della teoria, anche ad orari improbabili della notte (il neurone genietto là dentro mica sta dietro al sorgere o al calare del sole!!), mi ha messo davanti questa domanda: se con gli anacardi e le arachidi si fa il burro, se le nocciole sono da tritare a più riprese per non fare sprigionare l'olio in esse contenuto, se le noci sono così ricche di acidi grassi (omega 3) e se la frutta secca di per sé è una fonte importante di grassi insaturi.... perché non posso utilizzare questo prezioso elemento come sostitutivo del burro per una gustosissima pasta frolla? E visto che non sono abbastanza propensa a facilitarmi le cose, perché non creare una frolla che escluda anche l'ombra di un uovo? Su una cosa, probabilmente, mi troverete scontata: la base di questa pasta è fatta di pistacchi. Ormai c'è chi associa alla parola pistacchio il mio volto. Non mi stupirei se qualche azienda spacciatrice di pistacchi mi chiedesse di prestare il mio volto per le confezioni da mettere in commercio. Del resto loro, i pistacchi, qui ci stanno alla grande!! Conferiscono un sapore dolciastro che contrasta l'amarognolo del radicchio e stuzzicano il palato, prima che sia deliziato dalla morbidezza del formaggio. Perché questa testolina con il neurone anarchico non lascia mai nulla al caso!!

Ingredienti

Per la pasta frolla
30 g di pistacchi tostati non salati
35 g di farina integrale
15 g di farina di soia integrale tostata
15 g di olio evo
15 g di latte di avena
1 g di sale
2 rametti di rismarino

Per la farcia
100 g di mozzarella
1 scalogno
1/2 cespo di radicchio semilungo
1 cucchiaio di olive di Riviera denocciolate
1 pizzico di sale
1 bustina di zafferano
olio evo
noce moscata

Tritate molto finemente i pistacchi, riducendoli a farina. Unite la farina integrale e quella di soia e le foglioline del rosmarino lavate e asciugate. Tritate ancora tutto, poi unitevi l'olio, il latte e il sale.
Lavorare l'impasto velocemente, fino a creare un composto compatto, che avvolgerete nella pellicola trasparente e che metterete a riposare, in frigorifero, per almeno mezz'ora.
Nel frattempo tagliate il radicchio a striscioline e mettetelo a bagno in acqua fredda.
Tritate la mozzarella con la bustina di zafferano e il sale, in modo da creare una sorta di crema. Copritela con un foglio di pellicola trasparente e lasciatela riposare in frigorifero per il tempo di preparazione del radicchio.
Scaldate un filo di olio in una padella e fate soffriggere lo scalogno affettato finemente. Quando sarà dorato unite il radicchio lavato. Salate e unite noce a moscata a piacere e fatelo soffocare, facendo in modo che perda tutta l'acqua di vegetazione.
Scolate bene le olive e tagliatele a metà. Unitele al radicchio, togliete la padella dal fuoco e fate raffreddare.
Quando sarà freddo mescolate il radicchio alla crema di mozzarella e zafferano ottenendo un composto ben amalgamato.
Riprendete la pasta frolla. Stendetela in una sfoglia rotonda non troppo sottile e foderate uno stampo. Io ho usato una mono porzione a forma di stella.
Riempitela con la farcia, cercando di compattarla bene. Fate attenzione che non superi il livello del rivestimento.
Accendete il forno a 200° e, una volta in temperatura, infornate.
Cuocete per circa 20/25 minuti.
Quando sarà ben dorata in superficie sfornatela e lasciatela intiepidire leggermente. In queso modo acquisirà compattezza.
A questo punto non avrete da fare altro che impiattare e servire.
Deliziarsi di tanta genuina bontà sarà un piacere che vorrete non finisse mai (c'è sempre la strada della doppia dose, ma attenzione alle calorie!!!).

A chi ancora non vi avesse ceduto, consiglio vivamente di provare la delicatezza e la dolcezza della farina di soia: profumo, sapore e consistenza che si fanno apprezzare da tutti i sensi!!

abc

Frittata di spaghetti di riso basmati con pesto di rucola: che sia sole o che sia pioggia il piacere è garantito

Ci sono piatti che rievocano ricordi, che fanno sorridere. Piatti che non sono mie consuetudini per un'importanza alimentare troppo elevata per il mio stomaco ostile. Ma che mi piace ricordare. E riproporre nella loro bellezza.
Nei rientri scolastici spesso il pranzo era un panino, una focaccia, una torta salata. L'arrivo della primavera spesso ci permetteva di assaporare i pasti all'aperto, tra chicchiere e risate. Ricordo che, talvolta, capitava che una compagna portasse quella meravigliosa frittata di spaghetti, che la madre faceva in quantità proprio per accontentare qualche palato in più. Ricca, saporita, deliziosissima. Ricordo con infinito piacere quei momenti. Difficilmente il desiderio di riassaporarla mi persuade al punto da cedervi, ma questa volta, in occasione dell'arrivo delle stesse giornate primaverili, non ho davvero potuto resistere. E se non potrà essere per una scampagnata di Pasquetta, bagnata dalla pioggia, sarà per un qualsiasi altro giorno di primavera. Ho utilizzato spaghetti di riso basmati, leggeri e fragranti, li ho conditi con un pesto delicato e saporito e vi ho unito due uova, seppur vi consigli di valutarne uno in più. L'aggiunta del formaggio la rende golosa e..... non ve ne frà pentire!!

Ingredienti

60 g di spaghetti di riso basmari
3 uova (io ne ho usate due)
100 g di mozzarella light
30 g di rucola
10 g di noci
10 g di anacardi
15 g di parmigiano
8 g di capperi sotto sale
sale
olio evo

Lavate la rucola, asciugatela delicatamente e mettetela in un boccale. Aggiungete le noci, gli anacardi, i capperi precedentemente sciacquati e il parmigiano. Tritate finemente tutto fino a creare un pesto omogeneo.
Trasferitelo in una padella calda, con un filo d'olio e fatelo rapprendere per qualche minuto.
   Nel frattempo fate cuocere gli spaghetti di riso in abbondante ascqua salata, lasciandoli leggermente al dente.
Quando saranno cotti trasferiteli nella padella, insieme al pesto e fateli saltare, aggiungendo un po' di acqua di cottura della pasta.
Tagliate la mozzatella a dadini non troppo grandi e unitela agli spaghetti. Mescolate bene affinché si distribuiscano in maniera omogenea tra la pasta.
Rompete in una terrina due uova (meglio 3), aggiungete un pizzico di sale e sbattete energicamente con una forchetta, fino a creare un composto ben amalgamato e quasi cremoso.
Versatelo negli spaghetti, smuovete bene tutto per distribuirlo uniformemente e fate cuocere a fiamma media, coprendo la padella con un coperchio. Lasciate che l'uovo rapprenda per almeno 6 o 7 minuti, poi girate la frittata e cuocete dall'altra parte per altri 5 minuti. Alzate eventualmente la fiamma affinché si formi una crosticina dorata, decisamente golosa all'assaggio.
Quando sarà pronta trasferite la frittata in un piatto, lasciatela riposare un paio di minuti, poi procedete al taglio e servitela.
Tagliandola calda di sfalderà con maggiore facilità, ma aspettando che raffreddi sarà decisamente più compatta.
Se voleste consumarla direttamente al tavolo rimarrà una portata da gustare con forchetta e coltello, diversamente, come piatto on the road, sarà un gradevolissimo finger, con un bel cartoccino, tanto sole e una piacevole aria di primavera.
Io l'ho gustata in entrambe le versioni, nella seconda brevemente riscaldata, a fiamma alta, per rendere più croccante l'esterno. Vi dirò, questo è uno di quei piatti che ripaga l'attesa ^_^


A voi la vostra contestualizzazione e a voi il piacere dell'assaggio.


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Polpette di lupini e cime dal cuore filante: l’insolito e inatteso incontro di caratteri forti

Probabilmente non ero stata precisa, ma il bottino di cime di rapa che ho portato a casa dalla trasferta taurinense era piuttosto importante. Vi accennai qualcosa presentandovi il gratin di avena. Ovviamente non mi sono potuta fermare lì. Che poi diciamolo, buona parte di questa verdura dal sapore intenso l'ho assaporata semplicemente saltata in padella magari con una buona manciata di parmigiano grattugiato e un uovo rotto sopra, ma anche così, in semplicità, con una forchettata una tantum rubata alla pace del frigorifero. Ma oggi torno presentandovene una versione che mi soddisfa particolarmente, perché porta in scena un altro tra i miei ingredienti preferiti: i lupini.
Il sapore che conferiscono a questo impasto è pazzesco, carattere puro. Il cuore delicato e contrastante, per sapore e consistenza, è un piacevole gioco per il palato. Mi sono divertita a intrecciare gusti diversi senza appesantire l'impasto con le uova, ma a queste polpette non manca per niente l'effetto stupore. L'inatteso insieme di gusti creerà quella piacevole sensazione di dipendenza in una lotta all'ultima polpetta.

Ingredienti

120 g di lupini puliti
80 g di cime di rapa cotte al vapore
10 g di capperi di Pantelleria sotto sale
5 g di olio evo + q.b.
1 cucchiaino di lecitina di soia
4 cucchiaini di latte di avena
1 cucchiaio di pangrattato di riso + q.b.
50 g di mozzarella

Versate in una tazzina il latte di avena e unitevi la lecitina. Lasciatela ammorbidire per circa mezz'ora. Pulite i lupini e inseriteli in un boccale insieme ai capperi, precedentemente lasciati in ammollo e sciacquati, e alle cime di rapa.
Tritate a più riprese, fino ad ottenere un composto fine e omogeneo.
Unitevi il latte con la lecitina, l'olio e il cucchiaio di pangrattato. Continuate a tritare. Avrete un composto compatto, che lascerete riposare per mezz'ora in frigorifero.
Nel frattempo tagliate la mozzarella a dadini piuttosto piccoli e lasciatela scolare dal suo liquido.
   Sistemate una manciata di pangrattato su un foglio o su un piattino. Riprendete l'impasto e, con le mani umide, prelevatene un po' alla volta, dando una forma sferica. Inserite nel mezzo un dadino di mozzarella e richiudete l'impasto in modo che sia perfettamente compatto.
Passate ciascuna polpetta nel pangrattato, avendo cura di formare uno strato importante. Lasciatele riposare per una decina di minuti e poi ripassatele nuovamente nel pangrattato. Scaldate un buon cucchiaio di olio in una padella antiaderente e, quando sarà ben caldo, posatevi le polpette.
Fatele cuocere uniformemente, girandole con delicatezza. Quando saranno pronte trasferitele su un foglio assorbente e servitele.

Saranno morbide, saporite e il loro cuore filante vi saprà stupire.
Un insieme di gusto e genuinità che lascia il palato appagato e lo spirito sereno. Per una cottura salutare al massimo, potrete passarle in forno, a 200°, per circa 25/30 minuti.

Una polpetta che vi conquisterà dal primo all'ultimo morso!

abc

Scrigni di mozzarella e pistacchi in pasta fillo: l’idea, il pensiero e il tempo pianificato

Ci sono volte in cui, per la fretta o per un'idea balzata in testa troppo tardi, non riesco a mettere nero su piatto ciò con cui desidererei deliziarmi. Talvolta rimando il pensiero, cercando di perfezionarlo o di reinterpretarlo. Talvolta lo mantengo intonso fino al momento in cui possa diventare reale e tangibile. Questo piatto non richiede tempi lunghi di preparazione, ma richiede una preparazione pianificata nel tempo. La pasta fillo (ovvio, parlo di una pasta che mi faccio in casa) ha bisogno di riposare prima della preparazione in sfoglia e la mozzarella sarebbe meglio insaporisse un po', per armonizzarsi bene negli aromi prima di finire in quel fagotto. Ma il perfezionamento di un'idea che mi ronzava in testa da un po' e la giusta organizzazione di tempi hanno fatto sì che questo piatto arrivasse a soddisfare in pieno le mie aspettative. Chiaramente, se foste soliti utilizzare la pasta fillo confezionata, questo piatto sarebbe un gioco da ragazzi che vi potrebbe tirare fuori dai pasticci anche con ospiti improvvisi a cena. Ma per me, portabandiera del fai in casa tutto ciò che ti è possibile, rimane una appagante pianificazione e una sfiziosa coccola.

Ingredienti

Pasta fillo (questa dose)
100 g di mozzarella
20 g di olive taggiasche
20 g di pistacchi tostati (peso senza guscio)
rosmarino q.b.
noce moscata
sale
olio evo

Preparate la pasta fillo e mettetela a riposare per almeno un paio d'ore. Diversamente scongelate 5 fogli di quella confezionata.
Sgusciate i pistacchi e puliteli al meglio dalle loro pellicine.
Tritateli grossolanamente (o schiacciateli, o tagliateli al coltello) e teneteli da parte.
Tritate finemente il rosmarino, precedentemente lavato.
   Unite tutto in un boccale, aggiungete la mozzarella tagliata a tocchetti e leggermente strizzata e le olive taggiasche, scolate dal loro olio (o liquido) di conservazione. Completate con sale e noce moscata a piacere e tritate fino ad avere un composto omogeneo.
Non lavorate troppo il composto, perché non dovrà venire una poltiglia compatta.
Versate il composto in una scodella e lasciatelo riposare per almeno mezz'ora.
Trascorso il tempo prelevate parte dell'impasto e compattatelo bene, tra le mani, dandogli una forma a filoncino. Con questo quantitativo di mozzarella dovranno venirvene cinque.
Stendete la pasta fillo il più possibile sottile e spennellatene la superficie con un po' di olio evo. Tagliatela in cinque strisce e adagiate ciascun bocconcino di mozzarella su ogni striscia, modificandone la forma in base alla larghezza della striscia stessa.
Avvolgete la mozzarella nella pasta fillo cercando di chiuderla perfetamente da tutti i lati. E' importante che anche lateralmente avvolgiate bene la sfoglia.
Coprite una teglia con carta forno e sistemateci i fagottini.
Portate il forno in teperatura e cuocete, a 200°, per circa 10 minuti, su un ripiano alto. Dovranno dorare uniformemente, ma controllate la cottura affinché non scuriscano troppo.
Quando saranno pronti sfornateli e trasferiteli su un piatto da portata.
Se sarete stati bravi a ciudere bene il fagottino, sarà fuoriuscita solo poca mozzarella, durante la cottura. Utilizzatela, eventualmente, come base su cui posare e  presentare gli scrigni.
Gustateli come preferite: caldi (ma attenzione a non ustionarvi il palato) saranno una coccola avvolgente, tiepidi saranno fragranti e maggiormente croccanti.

In ogni caso saranno un'irresistibile tentazione. In ogni caso finiranno troppo in fretta.

E l'ultimo boccone, proprio lui, lo guarderete con occhio languido, come ad implorare di non finire mai....

abc

Fagottini filanti di spinaci con granella di nocciole: il rispetto della vita e l’importanza del presente

Quando mi trovo la meraviglia della frutta e della verdura di stagione davanti agli occhi, proprio non riesco a resistere. In un presente in cui tutto si trova sempre, in cui non esistono più regole se non la volontà dell'uomo, in cui le forzature devono implementare e assecondare le richieste di mercato, mi emoziono a guardare delle semplici foglie verdi e generose sorridermi. Urlo con forza di rispettare la stagionalità della vita e rifiuto zucchine che sembrano disegnate, o peperoni di colori lucenti. Ogni stagione offre infinite possibilità e spunti. Guardate qui quanta meraviglia!!! Di certo sto facendo una grande scorpacciata di spinaci e vi anticipo anche che la mia testa sta macinando pensieri alquanto audaci (che stranezza, vero?). Per il momento vi lascio questi bocconcini di delicatezza. Il cuore morbido della mozzarella reso allegro dalla croccantezza delle nocciole. Sapori che si sciolgono e si fondono sul palato. Semplicità. Meraviglia.


Ingredienti

12 foglie di spinaci
20 g di nocciole
100 g di mozzarella
25 g di olive taggiasche
sale
olio evo

Tagliate la mozzarella in 6 liste e mettetele in un colino, con un po' di sale, in modo che perdano l'acqua in eccesso (acqua che potreste recuperare per un buon lievitato ^_^).
Lavate le foglie degli spinaci con molta cura e fatele sbollentare per pochi secondi in acqua salata, una o due alla volta per non romperle. Scolatele e immergetele subito in acqua ghicciata, in modo da bloccare la cottura.
Sistematele, quindi, su un canovaccio pulito e fatele asciugare in modo che rimangano ben piatte.
   Tritate grossolanamente le nocciole e tenetele da parte. Scolate le olive dal loro liquido di conservazione e tagliatele a metà.
Accostate tra loro le foglie di spinaci, due a due. Tagliate sopra ciascuna coppia un bastoncino di mozzarella. Unitevi un po' di olive e un cucchiaino scarso di nocciole in granella. Chiudete a fagottino le foglie e sistemate i fagottini in un piatto.
Cospargeteli con la granella di nocciole rimasta e con un filo d'olio evo (ne basterà poco!).
Passate sotto il grill del forno, alla temperatura di 200°, per 10 minuti.
Sfornate e, semplicemente, deliziatevi!

Delicatezza, morbidezza e sfiziosità. Tutto in un bocconcino salutare e saporito.

Cosa chiedere di più ad un piatto?

abc

Sofficini d’orzo ai pistacchi: differenti forme di un peccato di gola a cui non riesco a resistere

Aiuto!!!!! I sofficini impazzano sul web! Ecco, adesso, non è che ve li voglia proporre perché è la moda del momento. In realtà sperimentai molto tempo fa i sofficini, nella versione al forno. Ma talvolta mi arrivano scariche di voglie improvvise e..... mica posso privarmi proprio di tutto? Almeno la soddisfazione di elaborare versioni differenti di sofficini, me la volete lasciare? Questa volta ho usato la mia amata farina d'orzo ed ho approfittato di un po' di latte di capra che avevo da parte. Ho dimenticato la cottura in forno, perché si deve provare tutto, nella vita, e mi sono concessa un ripieno semplice ma d'effetto. Come sempre una parte l'ho consumata subito ed una parte l'ho archiviata nel congelatore per il prossimo capriccio, ma vi garantisco che vedere quei due esemplari giacere fino al raffreddamento, in attesa del trasferimento tra i ghiacci, senza cedere alla tentazione di addentarli, è stata una vera prova di forza!

Ingredienti

130 g di farina d'orzo
70 g di fecola di patate
200 ml di latte di capra
30 g di margarina
1 pizzico di sale
1 albume
pangrattato di riso
100 g di mozzarella
200 g di pistacchi
olio evo

Per prima cosa tagliate la mozzarella a fettine e mettetele in un colino a strati, coperte con un po' di sale. Adagiatevi sopra un peso e lasciate che perdano il loro liquido per almeno un'ora. Preparate le farine e mescolatele tra di loro.
Versate in un pentolino il latte e unitevi margarina e sale. Portate ad ebollizione, quindi bersatevi, in una sola volta, il mix di farine. Mescolate energicamente con un cucchiaio di legno, fino ad amalgamare bene il composto ed ottenere una pasta omogenea.
A questo punto spegnete il fuoco e trasferite l'impasto su una spianatoia. Lavorate bene con le mani (lasciandolo intiepidire leggermente se risulterà troppo caldo), fino ad ottenere un panetto compatto.
Stendete la pasta su un ripiano, aiutandovi con un mattarello. Cercate di ricavare una sfoglia di circa 3 millimetri di spessore.
Con l'aiuto di un coppapasta o di una tazza (dipenderà dalle dimensioni che vorrete dare ai vostri sofficini) ritagliate dei cerchi. Io ho utilizzato uno stampo da 18 cm ed ho ricavato 4 dischi. I ritagli di pasta li ho fatti cuocere senza farcitura, ma con la panatura, e utilizzati come pane.
Tagliate a dadini piccoli la mozzarella e unitela ai pistacchi pestati grossolanamente. Mescolate bene il tutto. Non dovrebbe essere necessario aggiungere sale poiché la mozzarella avrà acquisito la giusta sapidità.
Adagiate una cucchiaiata di farcitura al centro di ciascun disco. Con le dita bagnate d'acqua i bordi dei dischi.
Chiudete a metà ciascuna forma, schiacciando bene le estremità. Con i rebbi di una forchetta unite bene i due strati di pasta, affinché non si separino durante la cottura.
Fate attenzione a chiudere bene all'interno il ripieno, senza pizzicarlo nell'impasto: in questo modo non comprometterete il risultato.
Preparate l'albume d'uovo leggermente sbattuto e il pangrattato di riso. Passate ciascun sofficino, prima nell'uovo, poi nel pangrattato. Fate aderire bene la panatura e ripetete l'operazione per tutti i sofficini.
Scaldate in una padella un paio di cucchiai di olio evo. Qiando sarà ben caldo, adagiatevi 2 sofficini per volta. Fateli cuocere, a fuoco medio, per un paio di minuti, poi girateli dalla parte opposta. Procedete con la cottura, girandoli eventualmente più volte, fino a quando saranno ben dorati. Se fosse necessario aggiungete, in piccole quantità, altro olio. In totale ci vorranno circa 8 minuti.
Trasferiteli in un piatto con carta assorbente e lasciateli asciugare bene. Impiattateli, magari accompagnati da verdura al vapore, e serviteli.
Potrete prepararli anche con anticipo e poi passarli in forno prima di servirli. In questo modo rimarranno caldi e l'interno risulterà filante, senza compromettere la croccantezza della panatura.
Come sono solita consigliare per certi tipi di preparazioni..... dimenticate forchetta e coltello e gustate con le mani: il sapore acquisirà importanza!

Come resistere a questa moda????? ^_^ Naaaaaaaaaa, niente di tutto questo: si tratta di semplice e sfiziosa bontà!!

abc

Cannelloni di radicchio filanti: il piatto “salva tempo” che non risparmia il palato

Ci sono giorni in cui il tempo sembra non bastare mai. Giorni in cui i minuti scorrono in un susseguirsi di impegni che devono incastrarsi alla perfezione nel disegno della giornata. Giorni in cui ho solo poco tempo da dedicare al pranzo, ma sacrificarlo non è un'opzione contemplata! Giorni in cui, magari, anche l'appetito non richiede grandi virtuosismi. E allora ecco che due semplici ingredienti entrano in scena e dipingono un piatto veloce e assolutamente appagante. Sapori genuini, naturali e trasparenti, trasformati da una cottura invitante e golosa. Un cuore che si scioglie in bocca e che riempie il palato. Colori intensi che riscaldano. Che sia anche per pochi istanti, in questa semplicità ciò che assolutamente non è sacrificato è il piacere! Veloce da spiegare, veloce da preparare, ma il suo sapore rimane deliziosamente a lungo.

Ingredienti

4 foglie di radicchio rosso
10 g di semi di zucca
30 g di parmigiano
40 g di olive di riviera
1 mozzarella di circa 130 g
1 cucchiaino di olio evo
1 cucchiaino di pangrattato
sale

Lavate e asciugate con cura le foglie di radicchio. Tritate finemente i semi di zucca insieme al parmigiano. Unite olive e mozzarella e tritate nuovamente tutto. Assaggiate la sapidità e correggete, eventualmente, con un pizzico di sale.
Riempite le foglie di radicchio con il composto appena ottenuto.
Cospargetele con il pangrattato e versareci sopra un filo d'olio.
Infornate e cuocete, a 180°, per 20 minuti circa. Quando le sfornate, chiudetele bene, formando dei cannelloni. A piacere condite con un filo d'olio e servite.
Piatto gradevole e delicato, veloce e appagante. Può essere proposto come antipasto, insieme ad un crostone, o come stuzzicante finger, se tagliato a tocchetti una volta cotto. Può essere servito anche come seconda portata, dopo un buon primo. Può anche essere preparato in anticipo e cotto all'occorrenza.
Insomma, a voi la fantasia, secondo le vostre necessità.
 

Non vi rimane da fare altro che gustarlo!
abc

Treccia sfogliata alla mozzarella: un po’ per scelta, un po’ per necessità

E alla fine cedo. Credo sia la vera coccola che talvolta mi concedo. Non il dolce, no. Un buon lievitato fragrante, saporito, sfizioso, di quelli che riempiono il palato e appagano l'anima, che ti fanno chiudere gli occhi mentre affondi il morso nell'infinita sofficità di una pasta irresistibile. Anche questa volta nasce tutto da una folgorazione. Mi trovai sulla pagina di Roby, davanti a questi meravigliosi pan di mozzarella. Mi dissi subito "devo provarli!!!". Così salvai il link della sua ricetta nella mia preziosissima cartella delle folgorazioni e la lasciai decantare. E decantare. E decantare. Fino a quando..... sos mozzarellina in scadenza!!! Quale migliore occasione? Vi garantisco che non l'ho fatto di proposito, ma vi garantisco anche che comprerò mozzarelle a badilate per i prossimi 40 anni!!!!! ^_^ Non vi posso spiegare la bontà di questo pane. Ovviamente non è durato molto, benedetta gola, ma sfido chiunque a resistervi! Ringrazio Roby per avermi fatto scontrare con questa prelibatezza e la porto sulle vostre tavole, con le mie solite modifiche, per gusti e per necessità. Vi prego, cedete!! Non ve ne pentirete!

Ingredienti

155 g di semola di grano duro
45 g di farina di segale Jurmano
2 g di malto d'orzo
4 g di lievito madre secco (io Antico Molino Rosso)
100 g di mozzarella
100 ml di latte di avena
30 g di olio evo
1/2 cucchiaino di sale
1/2 cucchiaino di zucchero (io fruttosio)
15 g di olive taggiasche
10 g di pinoli
10 foglie di basilico fresco
uovo per spennellare

Tritate la mozzarella e tenetela da parte. Mescolate tra di loro le farine, il lievito madre, lo zucchero e il malto d'orzo. Aggiungete il latte e iniziate ad impastare. Unite l'olio a filo, il sale e, in ultimo, la mozzarella. Impastate per qualche minuto, fino a quando l'impasto non si sarà incordato bene. A questo punto avvolgetelo con una pellicola unta e lasciatelo lievitare, un un luogo tiepido, per 3 ore. Io l'ho lasciato nel forno spento.
Lavate le foglie di basilico e asciugatele accuratamente. Tritatele insieme alle olive taggiasche e ai pinoli.
Una volta trascorso il tempo della lievitazione liberate la pasta dall'involucro e stendetela, in una sfoglia rettangolare spessa circa 1 centimetro.
Ricopritela con il trito di olive in maniera uniforme. Arrotolatela su se stessa e compattatela. Tenendo il lato aperto sul fondo, schiacciatela leggermente con il mattarello, in modo da ottenere un rettangolo largo circa 15 centimetri e lungo circa 30.
Con una rotella eseguite due tagli, in modo da ottenere tre strisce, ma senza andare fino in fondo: l'estremità dovrà rimanere unita.
Iniziate ad intrecciarle tra di loro come fosse una coda di cavallo.
Quando avrete raggiunto il fondo, unite le tre parti e rigiratele leggermente  su loro stesse.
Posate la treccia ottenuta su una teglia coperta da carta forno e lasciate riposare, per un'ora, in un luogo tiepido.
Accendete il forno a 200°. Spennellate la treccia con l'uovo (io ho utilizzato l'albume), infornate e abbassate la temperatura a 190°.
Cuocete per 25/30 minuti circa. Regolatevi, come dico sempre, in base al vostro forno.
Quando sarà ben dorato in superficie sfornate, trasferite la treccia su una grata e lasciatela raffreddare.
Non servirà che utilizziate un coltello: si strappano pezzetti con le mani e se ne assapora l'infinita fragranza.



Credo che non servano altre parole: il cuore di questa treccia parla da sé.
A voi l'assaggio...





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Vesmati rolls, ovvero nidi di spaghetti di riso basmati in crema di piselli e basilico dal cuore filante

Esistono giorni in cui quell'idea che ronza per la testa non cerca solo la forma perfetta per poter passare dalla serratura e trovare concretezza nel piatto. No, ci sono giorni in cui quella forma, oltre ad essere perfetta nell'accostamento di sapori, consistenze e cotture, deve anche appagare la necessità di qualcosa di sfizioso. E' un po' una continua sfida a cercare nel sano e nel salutare un'interpretazione ghiotta e vivace. Perché pensare che i piatti genuini debbano essere tristi ed insapori? In questa portata tutte le regole sono state rispettate: una sola fonte proteica, carboidrati buoni, pochissimi grassi e cottura leggera. Allora perché non iniziare a convincervi che amarsi e coccolarsi non deve per forza essere un sacrificio? La mia convinzione ha trovato ulteriore riscontro in questo piatto unico che ha portato in scena sapori che amo con vesti irresistibili: quella crosticina sugli spaghetti è davvero la fine del mondo!! ^_^

Ingredienti

50 g di piselli (freschi o surgelati)
20 foglie di basilico fresco
60 g di spaghetti di riso basmati
1 mozzarella (io light, ma se di bufala è decisamente più saporita)
noce moscata
1 cucchiaino di paprika dolce
sale
olio evo

Fate bollire i piselli fino a quando non saranno morbidi, in abbondante acqua salata. Io ho la fortuna di avere abbondanti scorte di piselli freschi dell'orto di famiglia, che congelo ed utilizzo tutto l'anno. Quando saranno pronti scolateli e trasferiteli in un bicchierone da mixer, aggiungete 5 g di olio evo, le foglie di basilico precedentemente lavate e asciugate, e passate con il frullatore ad immersione fino a ricavare una crema densa ed omogenea. Correggete di sale se necessario.
Mettete sul fuoco dell'acqua salata per gli spaghetti. Unitevi un cucchiaino di paprika dolce e portate a bollore. Nel frattempo tagliate la mozzarella in cubetti della dimensione desiderata (ma vi consiglio non troppo piccoli), salateli e conditeli con un pizzico di paprika e noce moscata a piacere.
Cuocete gli spaghetti di riso per il tempo indicato, generalmente una decina di minuti, cercando di scolarli piuttosto al dente. A cottura ultimata trasferiteli in una terrina e conditeli con la crema di basilico e piselli preparata precedentemente.
Prendete pochi spaghetti alla volta e stendeteli su una superficie piana.
Posizionate un bocconcino di mozzarella ad un'estremità e arrotolate, formando dei piccoli involtini.
Scaldate un filo di olio evo in una padella e, quando sarà molto calda, sistemate i piccoli involtini appena ottenuti. Fate rosolare bene da tutti i lati, facendo attenzione che non brucino. In ultimo sistemate nel piatto e servite.
Un modo originale per gustare un piatto di pasta, che divertirà i bambini e appagherà i palati!!


Non trovate anche voi irresistibile questa croccantezza?



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