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Cuori di semi alla nocciola: il piacere di scoprire similitudini e ritrovarsi in una scelta

Di tanto in tanto ritorno. Le scorte finiscono e la biscottatrice seriale che è in me trova sfogo e si sbizzarrisce in nuove architetture di sapori. Man mano che propongo nuove versioni, vado a definire una linea guida sempre più nitida: pochissimo zucchero e mai raffinato (di rado lo zucchero integrale di canna, rarissimamente il miele e spesso il malto di riso), farine assolutamente selezionate, grassi salutari che, nella peggiore delle ipotesi, contemplano una margarina fatta in casa e nella migliore delle ipotesi sfruttano la parte grassa degli ingredienti utilizzati, nessuna traccia di latte vaccino a favore di latte vegetale, ora di avena, ora di mandorla, talvolta di nocciola e quasi mai le uova, per alleggerire l'impasto, che tanto non ce n'è bisogno ^_^ Quando trovo riscontro di tutto questo nelle pagine di foodbloggers amiche, mi illumino!!!! E quando Serena mi ha piazzato davanti agli occhi i suoi biscotti ai semi, non ho dubitato un solo attimo e, nel giro di pochi minuti, mi sono trovata con le mani in pasta, pronta a portare a termine una nuova sfida. Lei è la maga del diversamente dolce, tanto che il suo blog non lascia dubbi: No Sugar Please porta con sé tutta l'essenza del suo fare. E questi biscotti sono la prova che al sano non c'è limite. Interpretati e assaporati, mi hanno decisamente conquistato. C'è da dire che un impasto di questo tipo non è semplicissimo da lavorare. Si frantuma facilmente, ma è anche vero che, nel tempo, ho affinato le tecniche. Non stendo più una sfoglia da tagliare, ma riempio gli stampi con briciole di impasto, che poi compatto bene sulla teglia. Un lavoro certosino che mi regala grandi soddisfazioni all'assaggio. Questi cuori sono tutto questo e sono una sana coccola.

Ingredienti

75 + 75 g di semi di girasole
35 + 75 g di semi di sesamo
50 g di semi di chia
40 g di nocciole
100 g di farina di mais fioretto
50 g di Saragolla
130 g di malto di riso
5 g di farina di limoni
50 ml di latte di mandorle

Inserite in un boccale 75 g di semi di girasole, 35 g di semi di sesamo e le nocciole. Tritate tutto fino ad ottenere una farina.
Aggiungete, quindi, le farine, la restante parte dei semi di girasole e di sesamo, i semi di chia, la farina di limoni e il malto di riso. Iniziate ad impastare tutto e aggiungete il latte nella misura sufficiente a compattare tutti gli ingredienti, senza ammorbidire troppo l'impasto.
Formate una palla e lasciate riposare in frigo per un'ora almeno. Adesso arriva il divertimento: se non voleste complicarvi la vita, create delle palline con le mani e schiacciatele leggermente su una teglia coperta da carta forno. Diversamente, se foste malate della perfezione (che poi non è), prendete uno stampo per biscotti a vostro piacere e posatelo sulla teglia. Riempitelo con impasto sufficiente a creare una base di mezzo centimetro e compattatelo bene. Togliete lo stampo e procedete fino a terminare l'impasto. Giusto per curiosità, ho scelto uno stampo piuttosto piccolo (perfezionista e masochista) e ho formato 90 biscotti. Sì, avete letto bene, novanta!!!!
Portate il forno alla temperatura di 180° e cuocete i biscotti per circa 15 /20 minuti. Il mio forno richiede tempi più prolungati di cottura, ma potrebbe volerci anche meno: verificate che non scuriscano troppo.
Una volta pronti sfornateli e fateli raffreddare su una gratella. Diventeranno croccanti e fragranti, tanto da essere decisamente irresistibili. La nota della nocciola rende pieno il sapore, la consistenza dei semi regala vivacità sul palato e il crunch del morso non vi libera dalla tentazione di mangiarne ancora, senza limite.

Se come me vi dilettaste in questi quantitativi, potrete conservare senza problemi i biscotti sfornati per molti giorni, in un barattolo di vetro o in una scatola di latta. La fragranza non ne risemntirà, tanto meno la croccantezza.
Ma vi garantisco che per arrivare ad averne una scorta, dovrete cedere a questi quantitativi: il lavoro con minori dosaggi si vanificheranno nel giro di pochissimo tempo!

Assaporateli da soli, con una sana crema di cioccolato o con una buona confettura, ma anche con un semplice quadrotto di cioccolato fondente. Sono irresistibili e perfetti in ogni contesto!!


abc

Waffles salati al grano arso con crema di patate al rosmarino e asparagi saltati allo zenzero: due anni di noi

La notizia è terrificante. Lo è di suo, senza il bisogno di ricorrere ad aggravanti. Ma il mio cuore è laggiù, negli occhi di un bambino, di una comunità. Di Mahesh sono stati i primi disegni. Le sue pagelle mi hanno emozionato. Ma lui, con la sua famiglia, ha lasciato la zona seguita dal progetto in cerca di fortuna, forse, o di lavoro. Al suo posto sono arrivati gli occhi di Baiju. Le sue lettere mi riempiono il cuore. Ogni volta. Mahesh e Baiju sono nomi che rappresentano un popolo intero, a cui mi sento legata ormai da anni. E questa notizia mi gela il sangue nelle vene. Perché è terrificante senza bisogno di ricorrere ad aggravanti, ma le aggravanti mi colpiscono come una mitragliata in pieno petto. Per quanto io possa fare, nel mio piccolo, non sono niente di fronte alla grandezza di madre natura e delle sue espressioni, sotto qualsiasi forma. Il cuore è là, oggi un po' di più. Il pensiero è costante, voglio informazioni. E improvvisamente, due giorni fa, squilla il telefono. Quelle parole mi colpiscono. "Vogliamo darle notizie". Sono sorpresa, ma non so cosa aspettarmi. Ho paura. Parlo a quella donna come se fosse un'amica, le confido le mie emozioni. "I nostri uffici a Khatmandu sono irraggiungibili, non abbiamo pieno accesso alle informazioni, ma le zone da noi seguite sono piuttosto lontane dall'epicentro". Respiro, ma è difficile contenere questo fiume di sensazioni che mi travolge. "Abbiamo bisogno di aiuto".
Oggi è il secondo compleanno di questo blog. Avevo immaginato di scrivere tutt'altre parole. Di ringraziare ciascuno di voi, per la presenza costante, per l'affetto che mi riservate, per la forza che, anche inconsapevolmente, mi trasmettete, per le motivazioni che mi date.
"Io non posso permettermi di fare grandi cose, ma ho una pagina, seguita da un discreto numero di persone. Posso utilizzare quel canale per fare qualcosa, per fare passare un messaggio, per concentrare le risposte alla vostra richiesta di sostegno". L'entusiasmo che si è acceso nella voce dell'interlocutrice, nel sentire queste parole, mi ha fatto piangere. "Se le venissero in mente altre iniziative non esiti a contattarci".
Non sono che una goccia d'acqua in un oceano infinito. Ma è la goccia che scava la roccia. La goccia, seguita da un'altra goccia, poi un'altra e un'altra ancora.
Più di tremila morti non possono lasciarci indifferenti
Ho promesso che avrei condiviso il loro link. E' nulla, ma lo faccio con quel cuore che abita le terre distrutte e che abbraccia Mahesh, Baiju e tutte le comunità.

Fondo emergenze Nepal

Grazie a chi ci sarà, a darmi forza, motivazioni e coraggio anche questa volta.

Ingredienti

Per i waffles
1 uovo
30 g di farina di segale Jurmano
20 g di farina di grano arso
1 g di sale nero di Cipro
1 pizzico di bicarbonato

Per la farcitura
10 asparagi
200 g di patate
10 g di nocciole
1 rametto di rosmarino
zenzero in polvere
1 cucchiaino di semi di sesamo
sale rosa dell'Himalaya
olio evo

Pulite gli asparagi e cuoceteli al vapore lasciandoli croccanti. Quindi pelate le patate e fatele bollire fino a quando saranno completamente morbide. Schiacciatele, trasferitele in un bicchierone e lasciatele intiepidire.
Sbattete l'uovo con il sale nero, giusto il tempo necessario a rendere omogeneo il composto, ma non spumoso. Aggiungete le farine e il bicarbonato.
Impastate fino ad amalgamare tutto e rendere l'impasto compatto. Quindi mettetelo in frigo a riposare per un'ora, coperto da un foglio di pellicola trasparente affinché non faccia la crosticina.
Pestate le nocciole in un mortaio, non troppo fini. Lavate il rosmarino e tritatelo finemente. Io procedo sempre con la mia fedelissima mezzaluna. Passate le patate tenute da parte con un frullatore ad immersione, creando una crema liscia e vellutata. Unitevi nocciole e rosmarino, mescolate amalgamando tutto perfettamente e lasciate riposare, in modo che i sapori si armonizzino perfettamente.
Scaldate in una padella un cucchiaino di olio evo, quindi fatevi saltare gli asparagi. Salate a piacere e unite lo zenzero in polvere. Fate insaporire e dorare bene con uniformità. Nel frattempo dedicatevi ai waffles.
Scaldate la piastra sul fuoco (io uso quella in alluminio, ma avendo una piastra, accendetela e portatela a temperatura).
Adagiate sopra metà composto e chiudete lo stampo. Cuocete fino ad ottenere una doratura perfetta e l'interno perfettamente asciutto. Prelevate il waffle e procedete con la restante parte di impasto. Mentre cuoce, versate sulla prima cialda buona parte della crema di patate. Sistemate sopra gli asparagi, cospargete con i semi di sesamo e versate la crema restate.
   Quando sarà cotta, utilizzate la seconda cialda per chiudere il sandwich, quindi gustate.
Per i più audaci e sbrodoloni la sfida potrebbe essere quella di assaporare con le mani. Personalmente ho optato per forchetta e coltello. Ho trovato facilitassero l'operazione ^_^

Mi sono piaciuti molto i sapori contrastanti: l'intensità del grano arso incontra la delicatezza della crema di patate e la dolcezza di asparagi novelli e sposa perfettamente l'aroma del rosmarino e dello zenzero. Come mia abitudine, il tocco croccante è quello che rende tutto più sfizioso.

E' un piatto semplice nei sapori, genuino nella scelta degli ingredienti. E non è convenzionale, come ormai, in queste pagine, vi siete abituati a scoprire.
Bilanciato nelle proprietà nutrizionali e contenuto nelle calorie. Rispettoso della stagionalità e decisamente intrigante ^_^
Tutte caratteristiche che ho scelto di mettere in evidenza per questo giorno speciale. Perché sono le caratteristiche che fanno parte di me e del mio modo di vivere e interpretare la cucina.

Dare spunti e percepire quanto questi vengano colti mi riempie di enorme gioia. E questa gioia sarebbe ancora più grande se, uniti a me, decideste di assaggiare non solo questa nuova proposta, ma anche il piacere di destinare qualcosa di personale per una causa importante.
Sono certa che saprete rendermi felice e che darete il vostro piccolo contributo, come una goccia che scava la roccia, alla causa Nepal.

GRAZIE per la vostra preziosa presenza.
abc

Sigari di porro e prosciutto crudo dal cuore filante: nuove proiezioni di una tentazione ricorrente

Ci sono cascata di nuovo. Spesa veloce, una lista stampata in testa (il che lascia molto a desiderare) e un passaggio fortuito davanti al banco dei formaggi in promozione. Non è che mi ci metta di impegno, a guardare, perché nel tempo sono diventata intollerante 'per capriccio dello stomaco' a certi tipi di formaggio, ma è pazzesco come riconosca lui solo con un leggero sorvolo della coda dell'occhio. In quel momento la testa ha iniziato a immaginare, comporre, creare e a quel punto non c'è stato niente da fare: Fontal caro, sei mio!! E ne sono passati di giorni da quando quel pezzo di morbidissimo formaggio è entrato nel mio carrello, fino a quando sono riuscita a dare la forma perfetta alla mia idea. In questo tempo ho scoperto che un pezzetto non troppo grande, passato nel microonde per 4 o 5 secondi, assume una consistenza da mandare in visibilio le papille!! Ma non permetterò che tanta bontà mi streghi al punto da far passare un'occasione in abitudine. Il Fontal rimane un formaggio per pochi momenti: in questo modo il desiderio lo rende speciale!! Cremosità, sapidità, dolcezza e croccantezza fanno di questo piatto un piacevolissimo dipinto di gusto.

Ingredienti

2 foglie di porro
50 g di Fontal Nazionale
20 g di nocciole
4 fettine di prosciutto crudo
1 cucchiaino di semi di canapa
1 cucchiaino di semi di chia
olio evo

Prelevate due foglie di porro, facendo attenzione a non romperle. Lavatele, quindi sbollentatele per un minuto in acqua bollente. Trasferitele su un canovaccio pulito e lasciatele raffreddare. Tagliatele in due dimezzando la lunghezza e tenete da parte.
Pestate in un mortaio le nocciole, in modo da lasciare i pezzi piuttosto grossi. Tagliate il Fontal in 4 bastoncini. Adagiate una fettina di crudo su un tagliere. Versateci sopra un quarto di nocciole, quindi un bastoncino di formaggio ad un'estremità e iniziate ad arrotolare stretto, cercando di chiudere bene le estremità laterali.
Sistemate ciascun involtino in obliquo su un quadrato di porro.
   Arrotolate anche la foglia di porro, chiudendo bene i lati.
Bagnate velocemente ciascun sigaro e passatelo nel mix di semi, mescolati tra loro. Scaldate un filo di olio evo in una padella antiaderente, quindi passate i sigari, a fiamma viva, girandoli in modo che dorino uniformemente.
Una volta che avranno acquisito il colore desiderato, trasferite i sigari su un piatto. Trasferiteli per i famosi 4 secondi in microonde e lasciate che il cuore si ammorbidisca diventando cremoso. A questo punto non vi rimane che servire e gustare.
L'unica accortezza che adotterei sarebbe quella di utilizzare un'intera foglia di porro per ciascun sigaro. Gusto personale, che desidera sentire maggiormente la dolcezza accostata alla sapidità del prosciutto.
In ogni caso quel croccante delle nocciole che contrasta la scioglievolezza del formaggio è qualcosa di formidabile. I semi in superficie rendono sfizioso ogni morso e resistere a ciascun sigaro è impresa praticamente impossibile. Ho accompagnato laportata con dell'insalata scarola appena soffocata in padella con un po' di tarassaco. Un contorno fresco e semplice nei sapori che ben si sposa con i sapori degli involtini.




Non rimane che cedere!!

abc

Filetto di merluzzo farcito in crosta di porro: piccoli spaccati di sapori veri

Nel tempo, grazie al mio trascorso di vita, ho imparato che quelle piccole e sane regressioni, che mi hanno fatto perdere l'accessibilità alla materialità superflua, mi hanno permesso di entrare in contatto con una parte di me più vera, forte e sensibile. Nelle grandi difficoltà ho imparato che sono in grado di non arrendermi. Ho imparato che non è importante se qualcuno mi dà della pazza perché non ho quasi più vita sociale: so accettare di non averla, se la necessità mi impone questo. Non è importante che tutti capiscano. L'importante è che io continui a lottare per costruire qualcosa. Che sappia di esserne all'altezza. E che lo faccia non per avere un consenso, ma per poter vivere di qualcosa di edificante, da far crescere su sani principi. Non mi sono mai piaciute le scelte semplici, trovo diano poche soddisfazioni. Mi piacciono le decisioni per cui mostrare di avere quel pizzico di follia, forte determinazione e sufficiente fiducia in se stessi. Mi piacciono quelle decisioni che mi fanno credere di essere qualcuno. Ed è proprio nel momento in cui reimposto e contengo la mia vita, che mi accorgo di quanta bellezza risiede nelle piccole cose.
Con voi condivido una passione, ma forse in questa stessa passione, vi trasmetto qualcosa di più...

Leggendo e rileggendo le tue ricette mi viene in mente Picasso... Ora spiego.... 
L'arte e la passione nel creare... Picasso usava la pittura...e sono famosi i suoi periodi, evidenziati dalla diversità di colori utilizzati e anche dalla diversità di pittura...e la stessa cosa mi è capitato con te ! Dalle tue ricette traspaiono anche i tuoi stati d'animo ed è bellissimo.
E' come se i tuoi lettori sbirciassero il tuo diario segreto... Per farla breve la magia che avvolge le ultime tue creazioni mi fa capire che sei in un periodo combattivo: impasti tutto piadine, brioche, sfoglie, biscotti e non solo.. Hanno tutti gusti cazzutti da nn smettere mai di mangiarli ..
Sei forte potente e decisa nel tentare il tutto per tutto....

Ingredienti

1 filetto di merluzzo
2 foglie di porro + q.b.
20 g di foglie di sedano
10 g di nocciole
15 g di olive taggiasche
1/2 cespo di insalata scarola
1 cucchiaino di farina di mandarino
sale rosa dell'Himalaya
olio evo
semi di sesamo

Prelevate due foglie dal porro, lavatele e sbollentatele in acqua salata. Stendetele su un canovaccio e lasciatele asciugare. 
Tagliate una parte di porro a fettine sottili, quindi fatele rosolare in una padella con dell'olio. Unite l'insalata scarola tagliata a striscioline, salate, aggiungete la farina di mandarino e cuocete a fiamma moderata per circa 10 minuti, in modo da farla appassire.
Nel frattempo occupatevi del battuto di sedano. Lavate le foglioline e asciugatele. Unite le nocciole e le olive taggiasche, quindi tritate tutto. Io preferisco utilizzare la mezzaluna per avere omogeneità, qualsiasi sia il livello di finezza del trito. In questo caso ho lasciato tutto piuttosto grossolano. Le olive, per i miei gusti, danno già un sapore deciso, per cui ho preferito non aggiungere sale.
Sistemate le due foglie di porro una accanto all'altra, sovrapponendole leggermente. Togliete le lische dal filetto di merluzzo, quindi sciacquatelo e salatelo appena su entrambe i lati. 
Ricoprite le foglie di porro, nella parte centrale, con metà pesto di sedano. Adagiatevi il merluzzo, quindi terminate con il pesto, coprendo la superficie superiore del filetto.
Avvolgete il merluzzo nelle foglie di porro, sistematelo in una pirofila leggermente unta e cospargetelo, in superficie, con i semi di sesamo. Finite con un filo di olio. Portate il forno a 180° e infornate, per 30 minuti.
Quando la superficie sarà dorata, estraete la pirofila e servite, insieme alla scarola e al porro.

Boccone dopo boccone, un percorso di semplicità, dove i sapori si accostano delicatamente senza coprirsi. Si rispettano e si completano in maniera incantevole, coccolando il palato con morbide pennellate.


Non servono grandi magie per portare in tavola sapori appaganti e genuini. Talvolta serve soltanto quel sano pizzico di follia ^_^


abc

Biscotti fondenti al mandarino con bacche e nocciole: piccoli dettagli di decisa, golosa e intensa quotidianità

Sono in piena fase biscotti. Sarà che ormai è un'abitudine, quella di concludere la mia ricca colazione con un dolcetto. Sarà che definire la dolcezza in una dimensione pari a quella di un boccone mi permette di controllare le mie tentazioni. Sarà che ho così tante idee per la testa che sforno a tutto andare. Non lo so, ma questi sono solo un esempio di quanto riservo al mio palato. E sono un esempio di quanta energia buona si possa donare al proprio corpo. Già, perché se, da una parte, ci sono fiumi di cioccolato fondente (che poi tanto male non fa....), dall'altra c'è la ricchezza delle bacche di Goji e delle nocciole, entrambi fonti preziosissime di principi nutrizionali essenziali al nostro benessere. E poi ci sono farine non raffinate, c'è una margarina prodotta in casa, c'è del malto al posto dello zucchero e c'è tanta di quella bontà da travolgere qualsiasi peccaminoso palato. Sono intensi: l'abbinamento del cioccolato fondente al sapore agrumato del mandarino conferisce una profondità di sapore da risultare forti. Sono perfetti per l'inzuppo, ma anche abbinati ad una delicata crema. Insomma, chiedo l'attenzione ai palati audaci e pronti ad un'esperienza che sicuramente lascerà il segno. Perché questi biscotti lasciano un segno indelebile.

Ingredienti
Per i biscotti
80 g di nocciole (per me dell'orto di casa)
20 g di bacche di Goji
200 g di cioccolato fondente (almeno al 72%)
50 g di margarina (per me autoprodotta)
15 g di farina di mandarino
100 g di latte di soia
40 g di farina d'orzo integrale
20 g di farina di soia tostata
4 g di cremor tartaro
12 g di malto di riso
1 pizzico di bicarbonato

Per la copertura
15 g di zucchero di canna Dulcita
5 g di farina di mandarino

Inserite in un boccale le bacche e le nocciole. Tritate tutto, fino ad ottenere una farina piuttsto grossolana. Mettete tutto da parte.
Spezzettate il cioccolato e tritatelo il più possibile finemente. Aggiungete il latte di soia, la margarina, la farina di mandarino e sciogliete tutto, a bagno maria (o, per chi, come me, utilizza il Bimby, all'interno del boccale stesso). Quando avrete ottenuto una crema liscia, unite il trito di nocciole e mescolate. Unite, poco alla volta, le farine setacciate e mescolate, insieme al cremor tartaro.
Per ultimo unite il bicarbonato e il malto di riso. Impastate tutto molto bene, fino ad ottenere un composto omogeneo e compatto.
Avvolgete tutto in un foglio di pellicola trasparente e lasciate riposare in frigorifero per almeno un'ora.
Nel frattempo tritate finemente lo zucchero per la copertura, insieme alla farina di mandarino.
Dovranno essere polvere finissima (se aveste un macina caffè sarebbe l'ideale).Trascorso il tempo, riprendete l'impasto. Coprite una teglia con un foglio di carta forno. Prelevate poco impasto alla volta e lavoratelo tra le mani, formando delle sfere.
Ponetele sulla polvere di zucchero e mandarino e schiacciatele, in modo da appiattirle in mezze sfere. Lasciate che la parte piatta rimanga libera dallo zucchero.
   Posate le mezze sfere sulla teglia e continuate, fino a terminare l'impasto. Se fosse necessario ad agevolare le operazioni, inumiditevi le mani.
Portate il forno alla temperatura di 180°. Quando sarà pronto, infornate i biscotti e cuoceteli per 30 minuti. A questo punto sfornateli e lasciateli raffreddare. In questo modo acquisiranno croccantezza.

Ed ora a voi il piacere dell'assaggio.

La travolgenza dell'intensità di sapori è unica. Cioccolato puro, con la nota pungente delle bacche e la flessione dolciastra del mandarino. Immaginate tutto insieme?
Non vi resta che cedere....

Potrete conservare queste piccole chicche in un barattolo di vetro o in una latta, ben chiusi. Si conserveranno er diversi giorni, regalandovi piacere ogni volta in cui lo vogliate.

abc

Crocchette di ceci e spinaci con le nocciole: il buono, il bello e l’esigenza di gestire il tempo

Nel mio panorama quotidiano ci sono due tipologie di approccio culinario: per elaborazione e per istinto. Che, tradotto in altri termini, significa: piatto strutturato o piatto estemporaneo. In genere, mentre le cene che riesco a consumare in casa nelle serate non lavorative mi permettono di dedicare maggior tempo alla preparazione, confino al momento del pranzo i piatti estemporanei. Torno dai miei quotidiani allenamenti e mi trovo a mettere insieme due idee e una manciata di ingredienti in un tempo limite che mi consenta di non pranzare all'ora di merenda. Le esigenze sono quelle di avere una pietanza veloce da preparare, completa per apporto nutrizionale, rispettosa dei miei immancabili principi salutisti e, non transigo, che sappia conquistarmi e mettere in moto le ghiandole salivari. Se, dopo tutta la valutazione razionale, parte anche la risposta fisico - gustativa, allora il piatto è perfetto. Così nascono queste crocchette. La preparazione mi è costata 20 minuti di lavoro, tra cottura delle patate, preparazione della base ai ceci e la messa in forma delle crocchette. Così, quando sono tornata a casa dopo i miei 8 chilometri di salite, il tutto era pronto per essere cotto e per saltare nel piatto nel giro di 10 minuti. Non ci sono scuse: la cucina sana è possibile anche con una manciata di minuti a disposizione. Basta volerlo!! ^_^

Ingredienti

45 g di farina di ceci
35 g di acqua calda
90 g di patate bollite
70 g di spinaci al vapore
1 cucchiaino di olio piccante (il mio è quello home made della mia mamma ^_^)
sale rosso delle Hawaii
10 g di nocciole
pangrattato di riso

Pelate e tagliate a cubetti le patate. Fatele bollire in acqua salata, finché risulteranno morbide.
In una terrina versate la farina di ceci setacciata e unite l'acqua calda, poco alla volta. Mescolate tutto in modo da ottenere una pastella densa e liscia. Unite l'olio piccante e il sale rosso, quindi mescolate ancora e lasciate riposare tutto per qualche minuto. Nel frattempo tagliate grossolanamente, con il coltello, gli spinaci cotti al vapore e ben strizzati.
   Quando le patate saranno pronte scolatele e fatele intiepidire.
Schiacciatele con una forchetta e unitele alla pastella di ceci, insieme agli spinaci. Pestate le nocciole in un mortaio, o tagliatele in pezzi grossi con un coltello e unite anche queste all'impasto. Mescolate bene il tutto, fino ad ottenere un composto omogeneo.
Prendete poco impasto alla volta e lavoratelo con le mani, formando un rotolino. Procedete fino a terminare l'impasto, quindi passate tutto nel pangrattato di riso e ponete le crocchette su un piatto.
Lasciate riposare in frigorifero fino al momento della cottura.
Scaldate un cucchiaio di olio evo in una padella e, quando sarà caldo, sistemate le crocchette. Fatele rotolare subito, in modo che si irrorino completamente di olio: in questo modo doreranno perfettamente senza dover ricorrere ad una vera e propria fruittura.
Basteranno pochi minuti a fiamma viva. Abbiate cura di girarle spesso per ottenere una cottura uniforme e quella crosticina sfiziosa e irresistibile. Quando vedrete che avranno acquisito un bel colore ambrato, eccole pronte da servire.

Accompagnatele con una fresca insalatina di stagione e vedrete che il vostro pranzo estemporaneo sarà una coccola golosissima!!
E, ovviamente, un concentrato di proprietà preziose ^_^abc

Insalatina di totani con carciofi, arancia e nocciole: il carattere che fa da cornice e arriva al cuore

Vado pazza per i sapori agrumati. Al naturale, in versione dolce e anche in contestualizzazioni salate. Mi piacciono per come sanno abbracciare i differenti gusti, dai più delicati ai più importanti, per come riescono a legarli tra loro come fossero un'unica armonia e portarli sul palato enfatizzando dettagli e sfumature. Mi piace la freschezza che regalano all'assaggio. E' come se rendessero tutto più frizzante, donando carattere e personalità ai piatti. Quando ho guardato questi totanetti e li ho immaginati accanto ad un tenerissimo carciofo, non ho avuto dubbi su quanto sarebbe stato magico l'intreccio di sapori in questa cornice. Quattro semplici ingredienti, nient'altro. Legati tra loro con estrema semplicità, rispettando naturalezza e sostanza.
Vivacità di sapori e colori che cattura l'attenzione e appaga i sensi. Senza stravolgimenti.
Ho condiviso questa insalatina con un'amica che ben si presta alle sperimentazioni. Questo per me vuol dire un palato meno abituato a sapori audaci, cosa potrebbe pensare? La risposta? Quando lei mi chiede 1. lista ingredienti e 2. metodo di preparazione...... il successo è garantto!!

Ingredienti

1 totano
1 carciofo
1/2 arancia
25 nocciole
olio piccante
1/2 limone
1 cucchiaino di farina di mandarino (oppure la scorza grattugiata del limone)
sale rosso delle Hawaii

Lavate il totano e pulitelo, eliminando tutte le parti interne. Separate il ciuffo e tagliate il corpo in listarelle. Fatelo bollire in acqua salata per circa 10/15 minuti. Quando sarà morbido scolatelo e sistematelo in una terrina.
Conditelo con olio piccante (il mio è quello preparato da mia madre, con i suoi peperoncini), il succo di mezzo limone e la farina di mandarino o la buccia grattugiata del mezzo limoneMescolate bene tutto, quindi lasciate marinare per un'oretta.
   Pulite il carciofo, eliminando i gambi (che terrete da parte per altri succulenti piatti), le foglie più esterne, le punte, le barbette e le spine interne. Tagliatelo a spicchi molto sottili, quindi aggiungeteli al totano e lasciate che insaporiscano.
Tagliate, dalla metà dell'arancio accuratamente lavato, 5 fettine sottili. Divivede ciascuna fettina in piccoli spicchi e unite tutto al mix di pesce e carciofo. Spremete l'arancio rimanente e irrorate il tutto. Non abbiate paura di fare insaporire troppo gli ingredienti: più tempo rimarranno in marinatura, più il risultato sarà buono.
Prendete, a questo punto, le nocciole. Io ho utilizzato le nocciole nostrane dell'orto di famiglia. Sgusciatele e tagliatele a coltello in una granella piuttosto spessa.
Unitela all'insalatina, spolverizzate con una macinata di sale rosa e mescolate tutto delicatamente, in modo da ottenere una perfetta distribuzione dei condimenti su tutto l'insieme.
Lasciate riposare ancora per un po'. Volendo potrete preparare con largo anticipo questa pietanza. Non si corre il rischio che gli ingredienti cuociano, ma anzi, acquisiranno un sapore sempre più inebriante.

Quando sarà ora, servite l'insalata.
Assaporatela in tutta la sua pienezza, in totale semplicità. Potrebbe bastare una fettina di pane, una fetta di focaccia, una galletta di semi misti o qualsiasi altro crackers e affine.

La protagonista sarà lei, nella sua frizzante freschezza e magica bontà.

abc

Bon bon di riso al Nebbiolo con cuore filante al rosmarino: dettagli che rendono speciale l’assaggio

Una bottiglia di Nebbiolo aperta. Per me un calice è sufficiente, ma la quantità non mi dissuade, di tanto in tanto, dallo stappare una bottiglia. E, da buona piemontese, il Nebbiolo colpisce sempre nel segno.
Non c'è voluto molto per avvicinare il sapore intenso di questo meraviglioso vino ad una consistenza ruvida come un riso, sempre piemontese, integrale. Gioco in casa. I sapori sono della mia terra fino alla scelta delle nocciole e incontrano il piacere di condividere una strana follia. Chicche di riso, da assaporare assolutamente con le mani, seduti davanti ad un tavolino imbandito, con un tappeto e cuscinoni a fare da cornice. Quel "finalmente.... speravo mi invitassi" risuona ancora nelle mie orecchie, come fossero le parole più inattese e più sincere abbia mai sentito. E l'effetto sortito rimbomba ancora come una eco tra ricordi e piaceri. Studiare qualcosa di particolare per un palato predisposto alla novità è come partire avvantaggiati. Ma immaginare sapori tradizionali, uniti in un insieme travolgente di sensazioni, va oltre. Il riso è grezzo, e questo garantisce una ricchezza di gusto senza precedenti. Il vino sposa l'amarognolo del radicchio e la pienezza delle nocciole, ma viene spezzato e messo in risalto dalla delicatezza del rosmarino. Non c'è niente, in questo piatto, che ricordi un sapore già provato. Ma è un piatto che.... fa sorridere, rende felici e lascia piacevoli ricordi. Grazie a chi ha saputo apprezzare, ai sorrisi che hanno sorretto i miei e al piacere di una serata tra donne. Stupitevi e stupite.... il mondo vi sorprenderà!!

Ingredienti

250 g di riso carnaroli integrale vercellese (io Zaccaria)
500 ml di brodo (di carne o vegetale a piacere)
1 pezzo di porro
200 ml di Nebbiolo
1 cespo di radicchio
30 g di nocciole
80 g di scamorza bianca
3 rametti di rosmarino
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
sale rosso delle Hawaii
olio evo

Ho preparato le foglie di radicchio il giorno prima. Le ho lavate, ho privato la costa centrale e le ho fatte essiccare per tre ore.
Onestamente non so se l'utilizzo del forno, a bassissima temperatura, possa sostituire l'essiccatore.
Tritate le foglie di radicchio con le nocciole, in modo da ottenere una farina piuttosto fine. Tenete da parte e iniziate ad occuparvi del riso.
Fate imbiondire in una padella, con un cucchiaio di olio, il porro sminuzzato. Unite il riso integrale e fatelo tostare per un paio di minuti.
Versate il Nebbiolo e lasciate che venga assorbito, quindi procedete con la cottura versando poco brodo alla volta.
Nel frattempo preparate la farcitura. Lavate il rametto di rosmarino e asciugatelo. Prelevate le foglioline e tritatele finemente con la mezzaluna. Tagliate a pezzetti la scamorza e unitela al rosmarino. Continuate a tritare tutto, fino a quando avrete ottenuto tante bricioline fini.
Quando il riso sarà cotto, versate il parmigiano e mescolate. Lasciatelo intiepidire, coperto, per circa cinque minuti.
A questo punto prendete una tazzina, ungetela all'interno, e procedete a formare i bon bon.
Versate un cucchiaio di riso, compattatelo alle pareti della tazzina, creando un buco all'interno. Versate un cucchiaino di scamorza e rosmarino e chiudete con altro riso. Rovesciate il fagottino appena ottenuto su una placca coperta da carta forno.
Procedete con la preparazione, fino ad ultimare gli ingredienti.
Quando avrete terminato la preparazione, spolverizzate i bon bon con la farina di radicchio e nocciole.
Accendete il forno a 200° e, una volta in temperatura, infornate e gratinate per circa 20 minuti.

   Sfornateli quando li vedrete ben dorati. La superficie dovrà essere croccante. Sarà meraviglioso assaporarlo, in contrasto con il cuore morbido e saporito.

Sono perfetti per un buffet. Che sia un appetizer o un primo piatto, sapranno deliziare e stupire i palati interessati.

E ancheil giorno dopo, appena scaldati, sono una delizia da leccarsi le dita!!


abc

Tartufini di tofu e cioccolato bianco su biscotto integrale e salsa d’arancia: le coccole dell’anima

Mi piacciono le cose semplici, non ho mai pensato di essere tagliata per le elaborazioni folli. E seppur, nella vita, abbia ampiamente dimostrato di avere il dono di cacciarmi sempre in complicazioni da urlo, e abbia anche imparato a destreggiarmi tra esse, continuo a trovare pienezza nelle piccole e semplici azioni. Tra queste ce n'è una che mi affascina e mi soddisfa più di altre: il tavolino imbandito di piccole e semplici pietanze amorevolmente studiate e cucinate, un calice di vino, un paio di candele, due cuscinoni sul tappeto e un film, oppure un libro. Mi concedo questa coccola raramente, ma quando accade, dedico alla preparazione profonda attenzione. E il dessert non deve mancare. Era da diverso tempo che avevo in mente l'idea di trasformare il tofu in qualcosa di dolce. E' un po' come se volessi dare dimostrazione di quanto sia sufficiente un tocco di fantasia, per apprezzare un ingrediente, solitamente ostile. E il tarlo del tofu vestito a dessert non mi ha lasciato scampo. Fino ad oggi, giorno in cui ho avuto la conferma che la sua versatilità sia davvero impagabile. Deliziarmi con queste piccole prelibatezze mi ha soddisfatto: niente di 'già visto' o di lontanamente paragonabile ai dolci da grande distribuzione, ingredienti selezionati, leggerezza, avvolgenza..... non si finisce mai di assaporarli e di trovare qualità appaganti.
Riprendo da un dolce, quello che avevo concluso con un dolce. Mi piace viziarvi!!!

Ingredienti

Per i tartufini
160 g di tofu
40 g di cioccolato bianco
4 g di datteri al naturale
4 bacche di cardamomo
40 g di nocciole

Per i biscotti
250 g di farina integrale
30 g di fiocchi d'avena
20 g di crusca di grano
55 g di zucchero di canna Dulcita
80 g di olio di semi di soia
4 g di ammoniaca per dolci
100 ml di latte d'avena

Per la salsa
1 arancia
1 cucchiaino di farina di riso

Partite dalla preparazione dei tartufini: più tempo rimarranno a riposo, più si armonizzeranno i sapori.
Tagliate a tocchetti il tofu e inseritelo in un boccale. Unite anche il cioccolato bianco in pezzetti e i semi delle bacche di cardamomo (se non amaste trovare parti di cardamomo sul palato, prima polverizzatelo). Frullate tutto, a più riprese, fino a creare una crema vellutata.
Tagliate i datteri in parti piccole, privandoli dal nocciolo, e uniteli alla crema. Frullate ancora tutto, fino a creare un composto omogeneo. Trasferite l'impasto in un contenitore e lasciatelo riposare in frigorifero, più tempo possibile.
Passate alla preparazione dei biscotti.
   Sminuzzate i fiocchi d'avena e mescolateli alla farina integrale e alla crusca di grano. Aggiungete lo zucchero. Sciogliete l'ammoniaca nel latte d'avena e aggiungete tutto agli ingredienti secchi. Impastate, creando un composto compatto. Versate, quindi, l'olio a filo e continuate a lavorarlo fino a quando sarà perfettamente assorbito. Formate un panetto e avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente. Lasciatelo riposare in frigorifero, almeno per un'ora.
Prendete le nocciole e tritatele, formando una farina piuttosto grossolana.
Riprendete la crema di tofu e, con le mani inumidite, prelevatene una noce e formate una sfera. Passate ciascun tartufino nella farina di nocciole e posate su un piano. Quando avrete ultimato l'impasto, sistemate le sfere in frigorifero.
Spremete il succo dell'arancia. Stemperate un cucchiaino di farina di riso con una parte di succo, fino a unirlo tutto. Mettetelo sul fuoco e portate a bollore, mescolando. Se l'arancia sarà dolce non ci sarà bisogno di aggiungere zucchero (è bene che si senta la nota acidula nel dolce terminato). Abbassate la fiamma, quando vedrete che si addenserà, e cuocete mescolando per circa 4 minuti.
Spegnete la fiamma e lasciate raffreddare la crema. Occupatevi ora dei biscotti.
Stendete l'impasto in una sfoglia spessa circa un centimetro. Tagliate un numeri di biscotti uguale al numero di tartufini, della dimensione pari al raggio dei tartufini, o poco più grandi.
Il rimanente impasto tagliatelo della forma gradita e ricavatene biscotti da assaporare a colazione, o per un delizioso spuntino (magari uniti a due a due e farciti con marmellata, o cioccolata, oppure glassati, deorati, zuccherati in superficie.... sono decisamente versatili).
Sistemateli su una teglia foderata da carta foro e cuocete a 175° per 30 minuti. Quando saranno leggermente dorati sfornateli e sistemateli su una gratella, a far raffreddare. Raffreddando perderanno il sapore dell'ammoniaca sprigionato in cottura e acquisiranno croccantezza.
Una volta freddi procedete alla composizione dei dolcetti.
Versate su ciascun diamantino di biscotto un po' della salsa di arancia. Sistematevi sopra un tartufino di tofu. Procedete con tutti i biscotti e tutti i tartufini.
Lasciate riposare in frigorifero ancora per un'oretta.

Prima di servirli lasciateli a temperatura ambiente: in questo modo i sapori verranno esaltati e saranno perfettamente armonizzati.
La festa sul palato, tra la dolcezza del tofu al cioccolato, l'aroma del cardamomo, l'asprognolo dell'arancia e la consistenza del biscotto, sarà decisamente inevitabile!
Fermarsi sarà un'impresa, ma se assaporerete queste delizie con un buon calice di vino, in un momento di pace e tranquillità, magari su un tappeto ^_^ allora sarà un piacere non potersi fermare.abc

Chicche di tofu e rucola alle nocciole: strategia d’approccio alle buffe espressioni della diffidenza

Negli anni in cui l'approccio ad ingredienti nuovi ha iniziato a decretare il mio reale cambiamento nell'alimentazione, facendomi scoprire alimenti visti con diffidenza dalle tradizioni mediterranee, ho collezionato così tante dichiarazioni di 'disprezzo' da poter scrivere un libro ^_^ Il primato, come peggior sostituto proteico, lo detiene il tofu.
Non sa di niente, è l'asserzione più comune. E il naso arricciato, la bocca serrata e lo sguardo torvo, è la più comune espressione. Ma il ricordo più affettuoso appartiene alla reazione di un carissimo amico che, ipotizzando una cena con la sua famiglia in cui avrei potuto cucinare io, mi disse: "Basta che non prepari nulla con il polistirolo". Beh, quella cena, per problemi logistici, non si è mai tenuta, ma sono certa che, se assaggiasse qualcosa con il polistirolo interpretato dai miei due neuroni e preparato dalle mie umili manine, non ne rimarrebbe affatto schifato. La prova, l'ennesima, sono questi sfiziosissimi bocconcini croccanti. Io ho ottimizzato gli ingredienti ottenuti dalla preparazione del latte di nocciole proposto qualche tempo fa, utilizzando l'okara, cioè quello che rimane dalla spremitura delle nocciole tritate, ma si possono usare direttamente le nocciole tritate (peraltro il sapore sarà più pieno!!). Nessuna scusa, quindi: la fantasia e un po' di furbizia non vi faranno pentire della scelta intrapresa!! Sono pronta a sperimentare!!

Ingredienti

90 g di tofu
50 g di okara di nocciole (o nocciole tritate)
1 mazzetto di rucola
sale
noce moscata
pangrattato di riso
olio evo
salsa rubra (la mia è fatta in casa)

Lavate la rucola e asciugatela accuratamente. Tritatela insieme al tofu in una ciotola e unitevi l'okara di nocciole.
Mescolate tutto, quindi aggiungete il sale, la noce moscata ed eventualmente altre spezie a vostro piacere (o del peperoncino ^_^).
Lasciate riposare l'impasto per una decina di minuti, quindi formate delle polpette grandi come noci.
Su un foglio di carta assorbente versate il pangrattato. Rotolateci le polpette, impanandole completamente.
Lasciate riposare le polpette panate in frigorifero per circa mezz'ora, oppure passatele in congelatore per una decina di minuti. Quindi mettete a scaldare poco olio evo in una padella antiaderente.
Quando sarà bel caldo, posatevi le polpette e fatele rotolare in modo che vengano completamente irrorate dall'olio. Fatele cuocere a fiamma viva per una decina di minuti, in modo che si formi una bella crosticina croccante e dorata.
Quando saranno pronte trasferitele su un piatto da portata. Accompagnatele con della verdura fresca tagliata a julienne, o con un'insalata e lasciate al centro del piatto della salsa. Io ho scelto una rubra dolcissima fatta da mia mamma (non vi so descrivere l'intensità del sapore).
Il mix perfetto di sapori rende il piatto completo e sfizioso, nutriente e leggero, ricco e saporito.

Il polistirolo si veste a festa!!!! E si tinge di colori intensi ^_^

Che qualcuno possa mangiare tofu senza saperlo e, soprattutto, senza disprezarlo? Credo che non verrò chiamata per l'organizzazione di una cena per molto, molto, molto tempo ^_^

abc

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