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Filoncini al farro con le noci: nuvole di fragrante piacere che coccolano il palato e alimentano l’orgoglio

NON VOGLIO CEDERE ALLA PASTA MADRE! Non sono pazza, tranquilli (beh, insomma, un pochino.....). Generalmente è quello che mi ripeto, come un mantra, quando vedo pani meravigliosi ed è quello che dico abitualmente quando qualcuno mi esorta a lasciarmi andare a questa creatura dal cuore pulsante. Non mangio tanto pane, contollo l'assunzione di carboidrati, non faccio pizza in casa e i lievitati mi vengono benissimo con il lievito madre secco. Poi però sforno pane a gogò, impasto dolci a lunga lievitazione, sfoglio crackers in tutte le versioni. MA IO NON CEDO!! Sì, forse sono proprio folle, ma questa cosa un po' mi piace (qualcosa in più di "un po'"). Quello che vi sto presentando oggi è in assoluto il miglior pane di sempre. Il toscano, con cui deliziai mio padre e che mi valse la nascita del blog, lotta e si difende caparbiamente, ma questa soffice nuvola fragrante, delicata, avvolgente, è una coccola che riempie il palato e l'orgoglio!! Le fasi dell'impasto lasciavano presagire un grande successo, ma si sa, le considerazioni si possono trarre solo a lavoro finito. E a lavoro finito.... le mie deliziose papille gustative sono impazzite di gioia, e le ospiti, per cui questo pane è stato creato, pare abbiano gradito ampiamente. Dal momento che l'articolazione dell'impasto è stato un mio capriccio, frutto di una valutazione estemporanea, ho voluto dare forza, con una farina importante, solo nella fase del pre impasto, utilizzando soltanto farine speciali nella seconda fase. La lunga lavorazione mi ha sostenuto nella lavorazione. La pazienza è essenziale. E il risultato non è mancato!! Insomma, ora dite che cederò alla pasta madre? Io continuo a dire NO, PER FAVORE NO!! ^_^

Ingredienti

Per il pre-impasto
20 g di malto di riso
80 g di acqua
65 g di farina di Manitoba
4 g di lievito madre secco (Antico Molino Rosso)

Per l'impasto
245 g di farina di farro bianca
65 g di farina di segale Jurmano
12 g di lievito madre secco
6 g di sale
210 g di acqua
15 g di olio evo
50 g di gherigli di noci

Sciogliere il malto di riso in 80 g di acqua tiepida. Nel caso in cui la temperatura fosse superiore, lasciatela raffreddare fino a farle raggiungere i 27°. Setacciate la farina e mescolate il lievito madre.
Aggiungeteli all'impasto, lavorando velocemente fino ad ottenere una pastella non troppo amalgamata. Lasciate lievitare per un'ora e mezza. Io ho lasciato tutto nel boccale in cui ho impastato.
Preparate, nel frattempo, tutti gli altri ingredienti. Setacciate le farine e unitevi il lievito madre. Quando sarà trascorso il tempo di lievitazione, iniziate ad aggiungere poca farina alla volta.
   Impastate con cura e pazienza, versando l'acqua per mantenere morbido l'impasto. Questa lavorazione mi ha richiesto 6 minuti buoni. Quando avrete ultimato l'aggiunta di acqua e farina, inserite il sale e continuate ad impastare. Solo quando sarà ben incorporato all'impasto, unite l'olio a filo e a più riprese. Lavorate bene l'impasto fino al totale assorbimento dell'olio, prima di procedere con l'aggiunta dell'altro. E quando lo avrete terminato impastate fino a quando si sarà amalgamato tuttio perfettamente. L'impasto dovrà essere molto elastico e, seppur morbido, dovrà staccarsi bene dalle mani. Dovrete sentirlo incordato e forte.
Versate la pasta in una terrina unta con un po' di olio, coprite con un foglio di pellicola trasparente e lasciate lievitare fino al raddoppio. A me ci sono volute 2 ore, in forno con la sola lucina accesa.
Quando la pasta sarà lievitata, versatela su una spianatoia infarinata. Aiutandovi con le dita delle mani, sgonfiatela leggermente e allargatela in un rettangolo non troppo sottile.
Fate attenzione a coprire bene la superficie con la farina, altrimenti vi si appiccicherà rovinosamente al piano di lavoro.
A questo punto coprite la superficie con i gherigli di noci spezzettati grossolanamente.
Arrotolatela partendo da uno dei lati minori, cercando di chiudere bene su se stesso l'impasto.
Lavorate leggermente il salsicciotto appena ottenuto, allungandolo un po'. Dividetelo in 4 pezzi. Attorcigliate su se stesso ciascuno di questi. Non sarà facile mantenere la forma, perché tenderà a riaprirsi, ma non demordete e lavoratelo, magari a più riprese.
Trasferite ciascun filoncino su una teglia, coperta da carta forno e spolverizzata con della farina. Lasciateli lievitare ancora un'ora circa.
Portate il forno alla temperatura di 200° e infornate. Abbassate a 190° e lasciate cuocere 40 minuti.
Se fosse necessario, e solo dopo la mezz'ora di cottura, girate la teglia per rendere la cottura omogenea. Ormai conosco il mio forno e so quali sono i suoi difettucci. Abbiate cura di valutare le caratteristiche del vostro!!
Sfornate i vostri filoncini e, dopo esservi stupiti della loro leggerezza, lasciateli raffreddare.
Vi garantisco che ci vorrà poco tempo, per cui potrete resistere!!

La croccantezza della crosta raccoglie una soffice nuvola di mollica leggera e fragrante. Le noci danno quel tocco in più, che rende tutto ancor più magico!!

Resistere a questo pane per me è stato.... IMPOSSIBILE!!
Provare per credere!!



abc

Tartufini di panettone al rum ricoperti di cioccolato bigusto e la distanza dai luoghi comuni

Non farò la solita osservazione del dopo festività. No, non la farò per due motivi: non mi piacciono i luoghi comuni e non mi trovo nelle condizioni di avere chili e chili di agglomerati industriali da smaltire. Semplicemente mi sono trovata di fronte ad un piccolo ostacolo, ed ho cercato di superarlo. Impastai il secondo panettone a mano, quello di cui mai vi ho parlato, prima di adesso. Lo impastai con tutta la cura possibile, con attenzione e amore, quello che è essenziale per un lievitato. Era così bello.... tanto soffice quanto delicato. Sì, troppo, direi.... o troppe le mie pretese. Quell'ananas, seppur disidratato da buona parte del suo succo, proprio non ci sarebbe potuto stare là dentro. La consistenza si è lasciata andare in un baleno e, ciò che ho ottenuto, seppur buono e goloso nel gusto, era assolutamente lontano dall'essere definito, visivamente, panettone. Diamogli l'aspetto di un pan di spagna, sicuramente ricco e spesso, ma il sapore, quello non avrei mai potuto sprecarlo!! Allora eccomi alle prese con qualche strategia per rendere giustizia al mio lavoro di braccia ^_^

Ingredienti

530 g di panettone (il mio ananas e pistacchi)
170 g di succo d'arancia
30 g di rum
60 g di mandorle pelate
60 g di gherigli di noci
200 g di nocciole tostate
100 g di cocco in scaglie
300 g di cioccolato fondente exra (o il cioccolato che preferite)
40 g di margarina

Sbriciolate accuratamete il panettone e raccoglietelo in una ciotola capiente. Spremete l'arancio e raccogliete il succo necessario. Unitevi il rum e versatelo sulle briciole di panettone. Impastate tutto con una mano, fino a quando tutto l'impasto sarà inzuppato uniformemente. Fate macerare bene per almno un paio di ore. Io ho lasciato che riposasse per una notte intera.
Tritate finemente le noci e le mandorle e unitele al composto. Mescolate fino ad ottenere un impasto perfettamente amalgamato.
Prendete poco impasto alla volta e formate delle palline, cercando di compattarle bene, grandi poco meno di una noce. Sistematele su un piano e lasciatele riposare.
Prendete le nocciole, tritatele grossolanamente, dando piccoli colpi di lama in successione, in modo che non fuoriesca l'olio per il surriscaldamento e tenetele da parte, mettendole in una ciotolina sufficientemente capiente.
Spezzettate il cioccolato fondente e scioglietelo a bagno maria, facendo attenzione che l'acqua non arrivi mai ad ebollizione. Quando sarà completamente sciolto unitevi la margarina e mescolate fino a farla incorporare del tutto. Togliete il cioccolato dal fuoco e versatelo in una ciotola. Fatelo intiepidire.
Sistemate in un altro scodellino le scaglie di cocco e sistematele, con il cioccolato e la granella di nocciole, sul piano di lavoro. Procedete ora alla copertura dei tartufini.
Immergete ciascuna pallina nel cioccolato, fate in modo che venga completamente ricoperta e cercate di far colare il cioccolato in eccesso. Passate, quindi, la pallina nella granella di nocciole, girandola in modo che venga coperta interamente.
Trasferite la pallina su una teglia o un tagliere coperto da carta forno e lasciate raffreddare. Procedete fino al termine delle palline, dividendo le farciture tra nocciole e cocco, a piacimento. Volendo potrete usare altri gusti tra i vostri preferiti.
Quando saranno tutte pronte riponetele in frigorifero per qualche ora (o anche una notte). In questo modo il cioccolato solidificherà e i vostri tartufini saranno pronti per essere assaporati.

Vi avviso, creano dipendenza. E qualcuno lo sa!! ^_^

Ora sbizzarritevi a "tartufinizzare" qualsiasi lievitato dolce che avanzi nelle vostre dispense!!

abc

Cioccolatini ‘fino’ alla cannella: il contrasto tra ali croccanti e un cuore morbido

Spesso, chiudendo gli occhi, identifico una forma, una precisa presentazione di ciò che sento di desiderare. Gli ingredienti si allineano e giocano tra loro creando quella armonia. Poi, aprendo gli occhi, inizia la sfida: ricreare la stessa armonia e darle la forma immaginata. Sarò sincera, il più delle volte la realizzazione assume sembianze del tutto differenti dal prototipo idealizzato, ma fondamentalmente il risultato mi appaga sempre. Questa volta, invece, è così che li ho desiderati. Così li ho visti pararsi davanti ai miei occhi chiusi e così li ho immaginati di sapore. Il cuore morbido di fichi e noci, fino appunto, aromatizzato alla cannella, si fa goloso sotto una veste di cioccolato dolcissimo arricchito con pepite di muesli.

Ingredienti

Per il ripieno
175 g di fichi secchi
50 g di gherigli di noci
15 ml di Amaretto di Saronno (o rum)
20 ml di latte di riso alla vaniglia
1 cucchiaino di cannella
15 g di malto di riso

Per la copertura
180 g di cioccolato al latte
135 g di cioccolato fondente al 75%
25 g di burro vegetale
60 g di muesli di avena al cioccolato

Prendete i fichi secchi, eliminate il picciolo e trasferiteli in un frullatore.
Unite la cannella, il latte e il liquore e frullate fino ad ottenere una pasta piuttosto compatta. Aggiungete, quindi, il malto di riso e mescolate bene.
Frantumate i gherigli di noci piuttosto grossolanamente e uniteli alla pasta. Mescolate cercando di amalgamare tutto perfettamente.
Fate riposare l'impasto in frigo per almeno mezz'ora. Nel frattempo occupatevi del cioccolato.
Sciogliete a bagnomaria i due cioccolati, mescolando spesso. Non portate mai l'acqua ad ebollizione. Quando sarà perfettamente sciolto in una crema liscia incorporate il burro vegetale mescolando fino ad averlo amalgamato bene. Spegnete il fuoco e lasciate intiepidire il cioccolato.
Unite, a questo punto, il muesli. Non dovrà essere in briciole troppo grosse, per cui eventualmente, prima, frantumatelo un po'. Lavorate bene con un cucchiaio, in modo da incomporarlo del tutto.
Riprendete la pasta di fichi secchi e preparate un ripiano (un tagliere, una spianatoia, una teglia o un vassoio).
Inumiditevi le mani e, prendendo poco impasto alla volta, formate delle palline di circa due centimetri di diametro. Sistematele sul piano e procedete fino ad aver terminato l'impasto.
Quando saranno tutte in forma, passate alla copertura. Immergete ciascuna pallina nel cioccolato fuso e, con l'aiuto di due cucchiaini, togliete l'eccedenza di cioccolato dalla copertura e adagiatela su un foglio di carta forno.
Procedete con tutte le palline. In teoria, con queste dosi, il cioccolato dovrà essere leggermente abbondante per la quantità di palline.
Fate riposare in frigo per almeno un paio di ore. Potrebbe bastare meno, ma questo tempo vi garantirà la perfetta solidificazione del cioccolato.

A questo punto non vi resta che assaporarle. Ali croccanti, cuore morbido. Sapori avvolgenti e golosità fuori controllo.
A voi il verdetto!!

abc

Panettoncini con noci e gocce di cioccolato: la generosità del maestro e il suo metodo semplice, e di successo

Non glielo dissi, quando mi illustrò il suo metodo. Lo ascoltai parlare con l'umiltà di chi ha solo da imparare, da un maestro come lui. Mi chiese: "Vuoi che ti dica come lo faccio io?". Come poter rifiutare? Con la titubanza di chi ha paura di osare un po' troppo, mi sentii tanto orgogliosa di quella domanda che accettai senza aggiungere altro. Mi scrisse tutto, pesi, quantità, tempi e misure. E alla fine chiusi gli occhi e feci mie quelle dosi, quei procedimenti, quegli ingredienti. Poi mi svelai. In realtà non sono nuova a questo tipo di preparazione. Solo che sono passati due anni da quando provai e confezionai i miei piccoli capolavori. E in questi due anni l'assenza è legata a salite decisamente ripide e a fatiche inestimabili, che hanno tolto le energie da poter dedicare a lavorazioni così laboriose. Forse questa associazione di pensieri, più che la paura di affrontare la difficoltà della preparazione, mi ha spaventato, all'inizio. Ma ho accettato la sfida, cogliendo l'occasione d'oro. Ho rivisitato a modo mio qualche dettaglio, come l'utilizzo della margarina, il latte di avena e la farcitura. Ho lasciato che il tempo della lievitazione non fosse mai abbastanza, idratando (ohimè per errore, ma con successo) la biga oltre il 100% e mostrando la mia gratitudine per ogni piccolo movimento di questo impasto. Prima infornata dell'anno. Non credo ne farò ancora molte, ma il mio sorriso di gratitudine, riflesso in queste meraviglie, è tutto per quel maestro così ricco di insegnamenti preziosi e di un sapere genuino, che va rispettato e apprezzato.

Ingredienti

Per il poolish
110 g di acqua a 27°
10 g di lievito madre secco
80 g di farina per dolci (io Antico Molino Rosso)

Per l'impasto
Poolish
650 g di farina per dolci (io Antico Molino Rosso)
180 g di margarina + q.b. per la superficie
130 g di zucchero grezzo di canna
130 g di gherigli di noci
135 g di gocce di cioccolato
120 ml di latte di avena a temperatura ambiente
4 uova + 2 tuorli a temperatura ambiente
15 g di lievito madre secco
6 g di sale
la scorza di un arancio
1 fiala di essenza di vaniglia

Setacciate la farina per il poolish con il lievita madre secco. Versate l'acqua tiepida e mescolate fino a quando si saranno amalgamate. Coprite con un foglio di pellicola trasparente e lasciate che lieviti per 11 ore circa. Io ho impastato alle 8.30 del mattino.
Quando sarà trascorso il tempo, troverete una pasta gonfia, piena di bollicine. Il vostro poolish sarà pronto. Passiamo all'impasto, che ho effettuato alle 19.30.
Preparate tutti gli ingredienti sul vostro tavolo di lavoro. Ricordate che uova e latte andranno utilizzati a temperatura ambiente.
Setacciate i 650 g di farina con i 15 g di lievito madre secco. Sbattete le uova e i tuorli con lo zucchero, la scorza dell'arancio grattugiata, l'essenza di vaniglia, il burro e il sale. Quando saranno ben omogenei aggiungete circa la metà della farina e incorporatela, formando una pastella.
Aggiungete, quindi, il poolish e poca farina alla volta fino a terminarla, alternandola con il latte tiepido, aggiunto a filo. Controllate che l'impasto sia ben idratato, ma non troppo liquido. Eventualmente regolatevi con la quantità di latte. Quando avrete formato un impasto omogeneo, unite le gocce di cioccolato e i gherigli di noci spezzettati. Impastate bene, cercando di non surriscaldare troppo l'impasto. Io ho usato il Bimby, perfetta sarebbe una planetaria. Per chi lavorasse a mano, il compito sarebbe decisamente impegnativo.
Dovrete ottenere una pasta molto elastica. A questo punto preparate i pirottini da panettone. Io ho usato quelli da 100 g.
Prelevate un pugno di impasto alla volta e lavoratelo con le mani, attocigliandolo su se stesso ripetutamente. Posatelo in un pirottino. Continuate fino a terminare la pasta. Verranno circa 15 pezzi. Fate attenzione che la quantità non superi la metà dello stampo, se no fuoriescerà come un fungo atomico ^_^
Lasciate lievitare per 12 ore in luogo fresco. Io li ho lasciati per tutta la notte. AL mattino seguente, ore 8.30, praticate con meticolosa attenzione un taglio a croce su ciascuna superficie. Cospargete il taglio con un po' di margarina e infornate, a 170°, per circa 35 minuti. Il tempo di cottura dipenderà dal vostro forno.
Aiutatevi con uno stuzzicadente per verificarne la cottura.
Quando satanno cotti sfornateli.
Lasciateli raffreddare a testa in giù (e qui date il via alla vostra fantasia! Io li ho infilzati alla base con uno spiedo e li ho allineati sullo stendibiancheria) per almeno un paio d'ore. Se doveste confezionarli, fate attenzione che siano completamente freddi, in modo che evitino di rilasciare umidità, che genererebbe muffa.
A questo punto procedete al taglio e all'assaggio.


" Mentre lo addentavo sentivo la dolcezza del cioccolato.. Qua e là la croccantezza delle noci... Tutto ciò ha fatto sì che a un morso ne seguisse un altro, un altro ancora.. sempre più grosso ... Finito ^_^"

Testimonianze che emozionano.

abc

Panbrioche sfogliato alle mele annurche e il pensiero che si sofferma, poi corre lontano

Quando mi consigliarono di creare uno spazio, tutto mio, in cui mostrare e condividere la mia grande passione per la cucina, non mi dissero quanto mi sarei arricchita. Insegnamento vecchio stampo: sarà un lavoro, dovrai impegnarti, ti darà soddisfazioni se ti ci dedicherai con pazienza e costanza. L'insegnamento che mi ha sempre aiutato, negli anni. Probabilmente, se mi avessero detto ma sì, ogni tanto lasci in giro un commento e vedrai che qualcunoverrà da te, non sarei arrivata a tanto. Ma del resto so bene che, chi mi ha spinto ad arrivare qui, credeva e crede fortemente in me. E così scopro piacevolmente che le emozioni si susseguono, una dietro l'altra, giorno dopo giorno, pagina dopo pagina. Si susseguono in quegli sguardi di chi legge, ma non compare, di chi si riempie delle mie parole e tace. Si susseguono in nuove "amicizie", in conoscenze che svelano anime deliziose con cui condividere sorrisi e affetto. Anche solo virtualmente. Si susseguono in chi trova allettanti le mie proposte e si cimenta nel riprodurle. Ultima, in ordine di tempo, è la cara amica Roberta, con i suoi cavoletti di Bruxelles, ma non dimentichiamo la grande Lucia, amica di Facebook e moglie di un vecchio compagno di classe, che ha il più alto numero di rivisitazioni all'attivo. Ma c'è un aspetto, in questo susseguirsi di emozioni, che mi prende dritto al cuore. Parole come "mio figlio è un tuo grande fan", giuro, mi fanno venire la pelle d'oca e le lacrime agli occhi. "Ti segue sempre", oppure "è lei che mi dice 'hai visto Erica cos'ha preparato?'"..... trasformano in dolce zucchero a velo tutte le ore passate a sistemare foto e scrivere, scrivere e ancora scrivere. Questo panbrioche, nello specifico, lo voglio dedicare alla mia piccola fan Chiara. So che mi leggerà, perché so che non si perde mai un post. Mamma Ale me l'ha detto. Grazie dolcissima cucciola, grazie perché tu non lo sai, ma mi dai tanta forza e grande volontà di proseguire.

Ingredienti

250 g di farina 0 di Manitoba
120 g di farina di segale Jurmano
225 g di latte vaccino
8 g di lievito madre secco (io Antico Molino Rosso)
30 g di olio evo
60 g di malto di riso (oppure 50 g di zucchero di canna)
2 mele annurche
30 g di noci
70 g di margarina (per la sfogliatura)
1 pizzico di sale

Setacciate le farine e il lievito madre secco. Sciogliete il malto di riso nel latte appena tiepido e versateci la metà delle farine. Mescolate fino ad ottenere una pastella omogenea. Versate l'olio a filo e, poco alla volta, la restatnte farina. Per ultimo unite il sale. Impastate fino ad ottenere un composto omogeneo e compatto.
Infarinatelo leggermente e formate un panetto, che metterete in una boule di vetro, coperta da pellicola trasparente. Fate lievitare la pasta in un luogo tiepido (circa 28°) fino al raddoppio.
Sbucciate le mele annurche (la vuccia potete utilizzarla, cotta in forno, per arricchire cereali o muesli. Non buttatela, è ricca di proprietà preziosissime!!). Tagliatela a julienne, con l'aiuto di una mandolina. Tritate i gherigli di noci e tenete tutto da parte.
Riprendete l'impasto, una volta che sarà lievitato, e rovesciatelo su una spianatoia infarinata. Allargatelo con le dita, sgonfiandolo leggermente, fino a formare un rettangolo di cica 20 x 30 centimetri, non troppo sottile.
Coprite la sfoglia con un generoso strato di margarina (un po' più della metà richiesta per la sfogliatura). Se utilizzaste quella fatta in casa, di consistenza piuttosto cremosa, non avvicinatevi troppo al bordo, perché fuoriuscirebbe con le pieghe.
Versate sopra metà delle mele e metà delle noci tritate, in modo da ricoprire tutta la superficie (nella foto la copertura è parziale per mostrare lo strato di margarina).
Arrotolate dalla parte del lato più corto, cercando di mantenere stretto e compatto il rotolo. Appiattite il salsicciotto ottenuto e allargatelo nuovamente. Ripetete l'operazione, utilizzando la margarina rimasta (tenetene da parte mezzo cucchiaio da utilizzare in superficie), le mele e le noci.
Arrotolate nuovamente la pasta e formate un salame. Allungatelo leggermente, facendo attenzione che non si sfaldi, e attorcigliatelo su se stesso, come per formare una spirale. Ungete uno stampo da plumcake e sistemate il pancrioche. Effettuate 4 o 5 tagli nel verso delle pieghe e spennellatelo con la margarina tenuta da parte. Se vi avanzassero delle noci, ricopritevi la superficie.
Fate lievitare, in un luogo tiepido, fino a quando raggiungerà il bordo dello stampo. Ci vorrà circa un'oretta. Non abbiate fretta.
Portate il forno alla temperatura di 220°. Infornate il panbrioche e abbassate la temperatura a 190°. Ponete la teglia su un ripiano medio basso, in modo che non bruci in superficie.
Cuocete per circa 50/55 minuti. Le mele tenderanno a rendere l'interno piuttosto unido, per cui anche se dall'esterno vi sembrerà cotto, è necessario lasciarlo tutto quel tempo in forno.
Sfornatelo e lasciatelo raffreddare completamente. Completamente. Con una sfogliatura il taglio a caldo sarebbe deleterio.
Quando sarà perfetto, toglietelo dallo stampo e procedete: fettine di circa 2 centimetri, o secondo il vostro gusto, e infinito e morbido piacere!!
Conservatelo avvolto in un foglio di pellicola trasparente, in frigo. Si conserverà per 3 o 4 giorni, morbido e profumato!!
E ad ogni morso, una grande soddisfazione.abc

Frollini al mandarino con ripieno di albococche e cannella: sapori tradizionali che si vestono di genuinità

Ci sono sapori e profumi che, come fossero una seconda pelle, vivono in me. Sapori e profumi che, nonostante la voglia di mettermi sempre in gioco e di sperimentare nuovi approcci, mi riportano la pace nel cuore. Sapori e profumi che mi rassicurano, quando mi sento fuori dal mondo, senza forze, sconfortata. Sapori e profumi che, di tanto in tanto, devo rievocare. E' così che nascono questi frollini. Il desiderio di fermare, per un attimo, il tempo, di guardarmi dentro e di riconoscermi, di prendere il fiato prima di procedere. Nascono così, in una giornata apparentemente tranquilla. Forse troppo. Nascono e mi riempiono di quelle sensazioni incantevoli. E mi danno forza, quella forza che la mia determinazione richiede costantemente. Non una frolla tradizionale. Lo sapete, seguo principi salutistici, seleziono le materie prime. Una frolla rivisitata, perché anche la rassicurante rievocazione dei sapori tradizionali per me deve avere personalità. E questa è la mia "personale" versione.

Ingredienti

Per la frolla
300 g di farina integrale
45 g di tuorli (corrispondono a 2 tuorli di uova medie)
100 g di olio evo
4 g di lievito per dolci
la scorza di un mandarino
60 g di zucchero di canna Mascobado
1 pizzico di sale

Per il ripieno
135 g di albicocche secche
50 g di nocciole tostate
50 g di gherigli di noci
8 g di zucchero di canna Mascobado
1 cucchiaino raso di cannella

Pesate la farina, setacciatevi, sopra, il lievito e mescolate. Separate i tuorli dagli albumi e sbatteteli con lo zucchero Mascobado.
Lavorate a lungo, fino a quando non avrete ottenuto una crema spumosa. Il Mascobado è uno zucchero grezzo scuro, per cui non otterrete una crema omogenea e chiara, come se utilizzaste un normale zucchero raffinato.
Unite, a filo e sempre con le fruste in movimento, l'olio evo. Quando sarà tutto ben amalgamato, versate la pastella al centro della farina. Iniziate ad impastare con le mani, incorporando la farina poco alla volta e creando un impasto compatto.

Date alla pasta una forma di panetto, avvolgetelo nella pellicola trasparente e fatelo riposare in frigo. Io l'ho lasciato un paio d'ore abbondanti, ma sarebbe sufficiente una.
Preparate, ora, la farcitura. Unite le albicocche secche alle noci e alle nocciole. Tritatele fino ad ottenere una pasta piuttosto appiccicosa. Aggiungete lo zucchero e la cannella e mescolate molto bene, affinché tutto sia perfettamente amalgamato. Lasciate riposare in frigo per un'ora circa.
Riprendete la frolla e tagliatela in tre parti. Appiattite ciascuna parte su una spianatoia e, con l'aiuto di un matterello, stendete l'impasto in un rettangolo spesso circa un centimetro e alto circa 25 centimetri. Non importerà la larghezza, ma sarà di circa 20 centimetri.
Ricoprite ciascun rettangolo con la farcia di albicocche e frutta secca, lasciando un paio di centimetri liberi su uno dei due lati più corti (quello di misura variabile). Lo strato di farcia dovrà essere di 3 millimetri circa e steso in maniera uniforme.
Iniziate ad arrotolare ciascun rettangolo partendo dalla parte libera dalla farcitura. Continuate fino al fondo, cercando di rendere il rotolino il più possibile compatto. Se la frolla si rompesse durante questa operazione, tenetela unita con le mani.
Avvolgete i rotolini appena ottenuti in un foglio di pellicola trasparente e lasciate riposare in frigorifero per mezz'ora circa.
Riprendete quindi le forme e iniziate a tagliarle a fettine, dello spessore di un centimetro circa. Rivestite una teglia con carta forno e posizionatevi sopra i biscotti appena ottenuti. Non lasciateli troppo vicini, perché in cottura tenderanno ad aumentare di volume.
Portate il forno in temperatura e cuocete, a 180°, per 20 minuti.
Trascorsi i primi 10 minuti, estraete velocemente la teglia e girate i biscotti dalla parte opposta. Procedete, quindi, con gli altri 10 minuti di cottura. In questo modo risulteranno dorati uniformemente.
Sfornate i biscotti e lasciateli raffreddare. Acquisiranno, in questo modo, tutta la friabilità tipica del frollino.
Potrete conservarli in un barattolo di vetro, o in una scatola di latta.
In questo modo, sempre che ci riusciate, potranno durare una settimana buona!!
Io vi dico solo che, dalla teglia al barattolo, ne è sparita un'importante quantità.

In fondo, come poter resistere a tanta fragranza?

abc

Panchiocciole alle castagne con le noci e la certezza che dietro un fallimento si nasconde un successo

Lo confesso: queste chiocciole sono il frutto di un esperimento fallito. L'idea, quella prima volta, era chiara in testa, ma non sempre il risultato ripecchia l'immagine che ci si è creata nell'immaginario. Beh, non che il fallimento sia stato proprio deludente. Seppur abbia sfornato uno sgorbietto poco presentabile, ne ho fatto un goloso spuntino, che i miei amici di Fb hanno potuto gustare con gli occhi sabato mattina. Ma, testarda e tenace come sono, mentre assaporavo quella camuffatura d'autore, valutavo le mosse che avrei potuto mettere in atto per miliorare l'opera. Ehm.... per creare qualcosa di commestibile e presentabile ^_^ Insomma, alla fine ne è uscito un impasto che mi ha conquistato da subito. La fragranza di queste chiocciole è intensa, la crosticina croccante racchiude un soffice concentrato di sapori e noci e marroni contrastano la consistenza morbida rendendo il risultato veramente soddisfacente.

Ingredienti

60 g di marroni crudi (peso da puliti)
25 g di gherigli di noci
115 g di farina integrale
65 g di farina di castagne
5 g di lievito madre secco (io Antico Molino Rosso)
30 g di malto di riso
135 g di latte di avena
15 ml di olio evo
1 pizzico di sale

Sbucciate i marroni, facendo molta attenzione di eliminare tutte le pellicine, che conferiscono un sapore amaro. Tagliateli in piccoli dadini (per un risultato più morbido, sbollentatele per un minuto). Spezzettate anche i gherigli di noci e mischiateli ai marroni.
Setacciate la farina di castagne e mescolatela alla farina integrale e al lievito madre secco. Aggiungete, ora, il malto di riso e il latte di avena. Iniziate ad impastare, incorporando l'olio a filo. Per ultimo unire il sale e lavorare l'impasto fino ad ottenere un panetto compatto. Ponetelo in una terrica, copritelo con un foglio di pellicola trasparente e fate lievitare in un luogo caldo per almeno 5 ore. Trascorso questo tempo riprendete l'impasto, rovesciatelo su una spianatoia infarinata, unitevi le noci e i marroni e impastate.
Date alla pasta una forma tonda e ponetelo nuovamente nella terrina. Copritelo con la pellicola e lasciate che lieviti ancora per 2 ore. Io lo lascio nel forno con la sola lucina accesa.
Quando sarà ben soffice e gonfio, prelevatelo dalla terrina e stendetelo sulla spianatoia infarinata, creando un rettangolo di circa un paio di centimetri di spessore. Con una rotella per pizza tagliate delle strisce larghe circa 3 centimetri. Attorcigliatele su loro stesse, una ad una, e chiudetele a chiocciola, pizzicando l'estremità sotto la chiocciola stessa.
Coprite una teglia con carta forno e posatevi sopra le chioccioline.
Lasciatele lievitare per altre due ore, sempre in un luogo tiepido. A questo punto portate il forno in temperatura e cuocete, a 190°, per circa 30 minuti. Fate attenzione alla cottura, controllando che non brucino. Potrebbe essere sufficiente anche un minor tempo. Valutate in base al vostro forno.
Sfornate e lasciate raffreddare su una griglia. Resistete, resistete, resistete ^_^ Almeno che siano tiepide, poi assaporatele come desiderate.
Sogliatele, addentatele, farcitele, queste chiocciole in ogni caso vi daranno soddisfazioni!


Il sapore è dolciastro, per merito della farina di castagne e del malto di riso, ma è un impasto che si presta molto ad accompagnare anche le pietanze salate. A voi la fantasia e il gusto!!
abc

Burro vegetale: dolce, salato o aromatizzato saprà conquistarvi dal primo assaggio

La cosa che amo delle sfide è che, appena affrontata una, faccio sì che il risultato sia uno spunto per la successiva. E' più forte di me: non riesco a sedermi sulle mie conquiste. Così, dopo aver scoperto la margarina, essermi accostata al burro di anacardi mi sono approcciata da un burro vegetale, ottenuto con un mix di frutta secca lavorato a freddo. Il risultato è stato così buono, che ho ritenuto fosse il caso di dedicare a questa lavorazione uno spazio tutto suo. Non serve dire che l'abbia già utilizzato e che ne sia rimasta soddisfatta. Con il tempo avrete modo di vederne i risultati. Per il momento vi lascio sognare davanti a questa crema, che, salata o aromatizzata come desiderate, non vi darà scampo!!! E', infatti, una preparazione che può essere utilizzata naturale o arricchita, per dolci o per salati. Il sapore che conferisce, in ogni caso, è formidabile. Attenzione alle calorie, ma..... quante proprietà preziose!!!

Ingredienti

20 g di gherigli di noci
20 g di mandorle spellate
30 g di anacardi
5 ml di olio evo

Per la versione salata
1/3 di cucchiaino di sale

Pulite la frutta secca e sistematela in un tritatutto. Azionate le lame poco alla volta, raccogliendo con un cucchiaio la parte che si depositerà sul bordi. Continuate pazientemente questo lavoro fino a quando la frutta sprigionerà l'olio e creerà una sorta di pasta.
Aggiungete l'olio evo e continuate a lavorare l'impasto. Se voleste creare la versione salata, aggiungete il terzo di cucchiaino indicato e continuate la lavorazione.
Quando avrete ottenuto una crema densa, trasferite tutto in un barattolino di vetro, sterilizzato, e conservate in frigorifero.


Sempre che riusciate a resistervi, si manterrà per 5 o 6 giorni, al fresco, ben chiusa.



abc

Chiocciole integrali alle noci con cacao e burro di anacardi: partire da zero e crederci!

Si parte da zero. Spesso mi chiedete come mi vengano certe idee, da dove tragga ispirazione la mia creatività. Ecco, credo di avere la risposta. Trasporto in termini culinari quello che è il mio modus operandi nella vita. Parto da zero. Unica aspettativa è tagliare un traguardo. Non mi affido a raccomandazioni, non utilizzo pappe pronte, non accetto l'arresa, credo in me stessa, cerco di sfruttare al meglio le mie forze, mi concentro sul successo ma con un occhio puntato sull'insuccesso, in modo da prevenire eventuali cadute e se proprio dovrà arrivare un fallimento, che almeno sia stato toccato per mezzo di un tentativo e non per arrendevolezza e che almeno mi insegni qualcosa, per le volte successive. Avevo del semplice burro di anacardi, il desiderio di impiegarlo per la creazione di qualcosa di nuovo, una dispensa ricca di preziosi elementi e tanta speranza. Ho perfezionato l'idea strada facendo e questo è quanto mi è riuscito.

Ingredienti

30 g di gherigli di noci
90 g di farina di segale Jurmano
60 g di farina integrale
3 g di lievito madre secco (io Antico Molino Rosso)
20 g di malto di riso (+ 10 g per ma farcitura)
105 g di acqua
15 g di olio di semi di soia
8 g di zucchero integrale di canna
30 g di burro di anacardi (+ 10 g per la farcitura)
2 g di cacao amaro
zenzero a piacere
un pizzico di sale

Setacciate e mescolate tra di loro le farine e il lievito madre secco. Aggiungete il malto di riso, il sale e, poco alla volta, l'acqua e l'olio, e impastate fino ad ottenere una pasta molto morbida e appiccicosa.
Trasferitela in un recipiente, possibilmente di plastica, infarinato. Coprite con la pellicola trasparente e lasciate lievitare per 6 ore circa in un luogo tiepido, al riparo dalla luce. Io l'ho lasciato nel forno spento.
Prendete, quindi, l'impasto lievitato e trasferitelo su una spianatoia infarinata. Stendetelo con un mattarello, non troppo sottile e copritelo con uno strato di burro di anacardi. Piegatelo in 3 e stendetelo nuovamente. Copritelo ancora con uno strato di burro di anacardi e piegatelo di nuovo in 3.
Avvolgetelo in una pellicola trasparente e lasciatelo riposare per mezz'ora circa.
Preparate, nel frattempo, la farcitura: mescolate il malto di riso con il cacao, il burro di anacardi e lo zenzero. Create una crema omogenea, che terrete da parte.
Riprendete l'impasto e stendetelo su un ripiano infarinato, dello spessore di circa un centimetro, cercando di dargli una forma quadrata o rettangolare. Tagliate con una rotella delle strisce alte circa 3 centimetri.
Spennellate, su ciascuna striscia, un po' della crema ottenuta.
Arrotolate, ora, ciascuna striscia su se stessa, cercando di formare delle chioccioline piuttosto strette. Imburrate ciascuno stampo per babà (io ne ho utilizzato uno in silicone) e inserite una chiocciolina per ogni spazio.
Lasciate riposare ancora mezz'ora e infornate, a 190°, per 25 minuti circa.


Sfornate e lasciate raffreddare i coni. Quindi assaggiate ^_^

Un incontro delicato di sapori, la fragranza di un pane dolce, la soffice consistenza in ciascun morso..... un viaggio sensoriale.

                                 

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Muffin con fichi, noci e quell’ingrediente segreto che… stupisce: un nuovo esperimento, di dolce vestito

Colpita da un raptus di tofuite acuta, mi trovo a elucubrare su un ingrediente generalmente ostico, che fa storcere spesso il naso. E' vero, il tofu al naturale non ha un grandissimo sapore. Anzi, diciamola tutta: di sapore proprio non ne ha. Ricordate quando ve ne parlai in occasione della presentazione del peperone ripieno al pesto di basilico e tofu? Ebbene, tanto era stato il successo di quel ripieno, che mi sono fatta conquistare da questo panetto biancastro e ho voluto testarne la versatilità in una preparazione dolce. In fondo ve l'avevo anticipato. Ed ora eccomi qui a parlarvene. Cerco sempre di utilizzare ingredienti tipici della stagione, rispettando il naturale ciclo di vita. Allora ho pensato: perché non creare qualcosa unendo al tofu dei dolcissimi fichi? E come rendere tutto ancora più gustoso? Dovete sapere, e scusate se torno sempre là, che quando preparai il risotto ai fichi alla mia plurimenzionata amica Laura, si aprì una sorta di sfida con una carissima amica, Gianna, chef e proprietaria di un favoloso ristorante di Sanremo, il G&G da Gianni e Gianna. Laura le inviava le foto della preparazione e Gianna cercava di indovinare gli ingredienti. Bene, in quell'occasione lei disse che in quel risotto sarebbero state bene delle noci. In realtà non ho previsto l'utilizzo di frutta secca, ma ho tenuto prezioso quel suggerimento e l'ho concretizzato in questa preparazione. Devo dire che il gioco di consistenze è stato decisamente azzeccato e, provare per credere, questi muffin, seppur molto morbidi all'interno, sono una vera ghiottoneria.

Ingredienti

180 g di tofu al naturale
60 g di gherigli di noci
40 g di zucchero grezzo di canna
150 ml di latte di avena
160 g di farina integrale
50 ml di olio di semi di soia
1/2 bustina di lievito per dolci
1 pizzico di sale
3 fichi

Tritate il tofu insieme a 40 g di gherigli di noci, fino ad ottenere un composto piuttosto omogeneo. Aggiungete lo zucchero e il sale e amalgamate tutto.
Pulite i fichi (o lavateli se voleste utilizzarli con la buccia) e tagliateli a pezzi. Setacciate la farina insieme al lievito e uniteli al tofu, insieme al latte e all'olio. Iniziate ad impastare in modo da far legare tutti gli ingredienti.
Aggiungete, a questo punto, i rimanenti 20 g di gherigli di noci spezzettati, i fichi e mescolate bene il tutto. Dovrete ottenere un impasto decisamente morbido, ma comunque consistente.
Sistemate i pirottini nella teglia da muffin e versate un cucchiaio abbondante di impasto in ciascuno di questi. Con queste dovi dovreste riuscire a ricavarne 12.
Accendete il forno a 200° e fate cuocere per 45 minuti. All'interno rimarranno molto morbidi, poiché il fico inumidisce parecchio l'impasto, ma all'assaggio scoprirete il piacevole contrasto tra morbidezza e la croccantezza delle noci.
Sfornate quando vedrete la superficie dorata. Sistemate i muffin su una griglia e fateli raffreddare.

Morbidi, avvolgenti e fragranti, vi sapranno conquistare fin dal primo morso.


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