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Tagliatelle alla spirulina con spada marinato al whiskey su crema di topinambur

Ci sono abitudini che un po' si perdono, che cambiano lentamente. Trasformazioni che ci affacciano su panorami nuovi, da scoprire e da fare nostri. Io li chiamo percorsi. Tempi. E, inevitabilmente, diventiamo la proiezione dei nostri cambiamenti. Ma poi succede qualcosa, comunque e sempre traccia del destino, frutto di un desiderio, ma anche incontro di energie, e torni ad affacciarti a tradizioni, a sapori accantonati. Per dirla in termini più pragmatici: non sono una mangiatrice di pasta, ma sono tornata a questa tipologia di pietanza sfruttando un palato ben contento di farlo. E, giusto perché certe abitudini non si perdono mai, quando decido che sia pasta, lo è a modo mio: farine selezionate, mani sporche e il valore aggiunto del benessere. Nasce così l'idea di questa tagliatella. Semplicissima pasta all'uovo, come la faceva papà ogni domenica, come ci ha insegnato lui settimana dopo settimana, mese dopo mese, anno dopo anno, in un'incessante sfida del "ma senti che buona!! Sono stato veramente bravo", in cui lui, col sorriso compiaciuto, risultava (e sarebbe sempre risultato, noi poveri illusi :) ) invincibile. Ho preso l'asse di legno, ho versato la farina come faceva lui, ho creato una fontana, ci ho rotto un uovo dentro e ho iniziato a sbatterlo con la forchetta, a incorporare farina, a sporcarmi le mani e a lavorare l'impasto fino a quando tutte le briciole si sono unite in un unico panetto. Certo è che, ai tempi, mai ci saremmo sognati di parlare di spirulina, ma.... che spunto migliore potrebbe esserci nel tornare alla tradizione, se non l'evoluzione? [embed]https://youtu.be/XAvuEAUej-8[/embed] Ingredienti Per la pasta 100 g di farina di grano duro Senatore Cappelli 1 uovo 3 g di spirulina in polvere sale q.b. Per il condimento 80 g di pesce spada 75 g di topinambur (pulito) 150 g di latte (per me di avena) 1 cucchiaino di olio extravergine di oliva 1 cucchiaio di whiskey Laphroaig 1/2 limone biologico liquirizia in polvere q.b. pepe q.b. sale q.b. Tagliate il pesce spada a cubetti e conditelo con l'olio, il sale, il pepe e la punta di un cucchiaino di polvere di liquirizia. Aggiungete qualche goccia di succo di limone e mescolate. Scaldate il whiskey in un pentolino e sfiammatelo, in modo da bruciare l'alcool. Fatelo raffreddare e versatelo sul pesce. Mescolate nuovamente, coprite con un foglio di pellicola trasparente e lasciate marinare tutto per almeno un paio di ore. Mescolate la farina con la spirulina. Formate una fontana sulla spianatoia, rompeteci l'uovo all'interno, salate q.b. e iniziate ad impastare. Formate un panetto, avvolgetelo in un panno umido e lasciatelo riposare per mezz'ora circa. Tagliate il topinambur e inseritelo in un pentolino, insieme al latte e alla scorza del mezzo limone. Portate a ebollizione, quindi abbassate la fiamma e lasciate sobbollire fino al quasi completo assorbimento del liquido. Comunque fino a quando il topinambur risulterà morbido. Spegnete e lasciate intiepidire. Frullate tutto, aggiungendo poco sale, fino ad ottenere una crema vellutata. Stendete la pasta in una sfoglia sottile e tagliatela creando delle tagliatelle. Fatele cuocere in acqua salata per 4 minuti circa (il tempo dipenderà dallo spessore della pasta), quindi scolatela, conditela con un filo di olio a crudo e servitela sulla vellutata di topinambur. Adagiatevi sopra il pesce spada marinato e servite, con una spolverata di pepe e un filo di ottimo olio extravergine di oliva.abc

Ravioli di merluzzo al cacao con salsa agli spinaci e noci: gioie e imprevisti di una vita vissuta a mille

Non so se capiti anche a voi, ma a me succede di riuscire a trovare tempo proprio quando ne ho meno. Esattamente quando gli impegni si susseguono e si incastrano tra loro portando i miei emisferi cerebrali in modalità lobotomizzazione. Il fatto è che sono sempre mossa dalle emozioni. Quindi perché non organizzare una cena in pieno periodo di acquisto casa (con conseguente cantiere aperto, serate di lavoro raddoppiate, burocrazie inclementi)? E crederci, crederci fortemente, per poi fare i conti con la realtà dei fatti che mi vede sola a consumare la stessa cena (futili dettagli). Così, mentre pianifico i lavori del carpentiere e dell'idraulico, pensando che tutto dovrà essere perfetto per l'arrivo dell'elettricista, mentre cerco soluzioni affini alle richieste e preparo preventivi per clienti, mentre cerco il sanitario giusto e la rubinetteria perfetta, immagino un piatto, lo compongo mentalmente, mi procuro gli ingredienti e lo cucino. Ovviamente tutto in tempo per andare a vestire il nero della divisa. Ovviamente con il piacere di condividere una passione, un momento, un sorriso (futili dettagli).
La pasta al cacao, che ad oggi, oltre a costituire numero 3 razioni di pietanza nel congelatore, è stata gustata, in extremis, dal muratore (felice e incredulo di vivere una pausa pranzo con un piatto gourmet e una tartare di tonno!!!!!!), non è una novità nella mia cucina, seppur lo sia per questa pagina. A testimonianza del fatto che la cucina diversamente tradizionale è parte del mio dna e trova espressione da molto, molto tempo ^_^ Insomma, assaggiamo?

Ingredienti

Per la pasta
190 g di farina di khorasan
10 g di cacao amaro
2 uova
1 cucchiaio di latte vegetale

Per il ripieno
200 g di merluzzo fresco
100 g di latte di cocco
olio piccante
sale
noce moscata
1 cucchiaino di farina di limoni

Per la salsa
2 cespi di spinaci
1 cucchiaio di olio evo
50 g di latte di cocco
20 g di gherigli di noci
noce moscata
sale

Miscelate la farina con il cacao, quindi rompeteci dentro le uova e iniziate a impastare, aggiungendo, all'occorrenza, il latte vegetale.
Create un panetto morbido, avvolgetelo in un canovaccio pulito e lasciatelo riposare per almeno mezz'ora.
Pulite il merluzzo, eliminando le lische. Fatelo rosolare a fiamma bassa in padella, insieme all'olio piccante, al sale e alla noce moscata. Aggiungete, quindi la farina di limoni e il latte di cocco e fate cuocere fino a ridurre tutto in un composto sufficientemente asciutto. Schiacciate il merluzzo con una forchetta, in modo da sbriciolarlo perfettamente per utilizzarlo come farcitura.

Stendete la pasta in una sfoglia molto sottile (il più sottile possibile. Io l'ho mantenuta più spessa e ne ho pagato in cottura). Sistemate un cucchiaino di impasto su una parte di sfoglia e, con la restante, coprite tutto.
  Chiudete i ravioli accertandovi di fare uscire completamente l'aria tra le due sfoglie. Schiacciate bene i bordi, quindi tagliate i ravioli con un coppapasta della forma desiderata. Sistemateli su un tagliere e teneteli da parte. Portate ad ebollizione, nel frattempo, abbondante acqua salata.
Fate appassire le foglie degli spinaci, lavate bene, in una padella, con un po' di acqua e sale. Quando saranno morbide e piuttosto asciutte trasferitele in un boccale, unite la noce moscata, il latte di cocco e l'olio, quindi passate tutto con un frullatore ad immersione, fino a creare una crema vellutata.
Trasferite tutto in padella e lasciate andare a fiamma bassa, aggiungendo le noci sbriciolate.
Buttate i ravioli nell'acqua bollente e lasciateli cuocere per qualche minuto (il tempo dipenderà dallo spessore della sfoglia).
Create una base di salsa su un piatto da portata (o in ciascun piatto). Quando i ravioli saranno pronti scolateli e trasferiteli nel piatto. Conditeli con la restante salsa, unite altre noci spezzettate e servite. A piacere versate altro olio piccante.

Ed ora lasciatevi trasportare dall'incontro di sapori. Inconsueti. Delicati. Perfettamente armonizzati.

Un abbraccio di sorprendente bontà.

abc

Tagliolini alla chitarra con vongole e pistacchi: confronto di idee e fusione di pensieri

Gli spaghetti alle vongole, il mio primo piatto preferito. L'unico per cui preferisco lo spaghettino numero 3. Mamma ho intenzione di fare i tagliolini freschi alle vongole. Ma con le vongole ci metti la pasta fresca? Per me non rende! Credo che la pasta fresca così assorba bene il sugo di cottura delle vongole e ne esalti maggiormente il sapore. Mah, fai tu!! 
Li amo, è vero, e li amo con un formato particolare di spaghetto. Ma li ho sentiti sfiorare il palato, chiudendo gli occhi, e quell'impasto all'uovo, di semola di grano duro (Senatore Cappelli, mica una a caso?!), mi ha conquistato all'istante. L'ho avvertita come un valore aggiunto, la ruvidità di una chitarrina all'uovo, e legarci immediatamente il pistacchio è stato un attimo. Così la scorta di pasta che preparai quando vi proposi la chitarrina in brodo ha avuto una degna interpretazione. Il risultato è stato assolutamente affine al pensiero. Inutile dirvi che festa per il palato!!

Ingredienti

80 g di tagliolini all'uovo (qui)
170 g di vongole
15 g di pistacchi sgusciati
1 cucchiaio di olio evo
peperoncino
sale

Se non siete soliti fare come me, che quando preparo faccio scorte, preparate i tagliolini all'uovo secondo la ticetta indicata.
Laciate le vongole in ammollo per una notte intera in acqua salata.
Scolatele, sciacquatele e trasferitele in una padella. Accendete in fuoco, copritele con un coperchio e fatele cuocere dolcemente fino a farle aprire.
A questo punto filtrate il liquido e versatelo nuovamente in una padella, insieme alle vongole, per metà sgusciate e per metà con il guscio.
Sgusciate i pistacchi, cercando di pulirli dalle pellicine, e tritateli finemente.
Unitene i 2/3 alle vongole, con del peperoncino in quantità variabile secondo i vostri gusti. Il terzo rimanente tenetelo da parte.
Lasciate insaporire bene le vongole e i pistacchi, a fuoco basso, mentre portate ad ebollizione abbondante acqua salata.
Cuocete i tagliolini al dente.
Quando saranno pronti scolateli e versateli nella padella insieme alle vongole. Versate sopra i pistacchi che avete tenuto da parte e fate saltare tutto, a fiamma viva, per un paio di minuti, versando eventualmente un po' di acqua di cottura della pasta.
A questo punto non avrete altro da fare, che servire!



Lo sentite quel sapore speciale che ha deliziato il mio palato?

abc

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