Ancora dolci. Ancora cioccolato. Ancora avocado. Ancora il binomio cioccolato-pera. Ancora scelte mirate verso ingredienti sani. Ancora il desiderio di dimostrare che il benessere ha sapori davvero travolgenti. Ancora le mie folli planate verso un ridottissimo utilizzo di zuccheri. Beh, ormai sapete che la piega presa sia quella di farmi paladina del sano con stile e soprattutto del sano con gusto. Questo non vuol dire arenarsi su concetti già assunti, ma divertirsi a provare, cercare, migliorare, scoprire, testare e anche condividere, per dimostrare e convincere quanto fondate siano queste teorie e, soprattutto, quanta concretezza prendano nella pratica. E allora beccatevi queste crostatine che, lo confesso senza timori di presunzione, profumavano di successo già in fase embrionale :D Ma che vengono a bussare sui vostri monitor in una replica che sarà sicuramente perpetuata, gustata, apprezzata, divorata, amata.... Perché se si fa del buono e ci si diverte, vale sempre la pena ripetersi. E, nel ripetersi, migliorarsi anche.
Ingredienti
Per la base
200 g di burro di arachidi*
180 g di farina di farro integrale
30 g di crusca di avena
20 g di zucchero bruno (per me Mascobado)
30 g di bevanda vegetale (per me di avena)
1/2 cucchiaino di vaniglia in polvere
Per la farcia
100 g di polpa di avocado
150 g di cioccolato fondente (per me 75%)
25 g di bevanda vegetale (per me di avena)
5 g di cacao amaro in polvere
1 pera
Pesate gli ingredienti secchi e mescolateli tra loro. Uniteli al burro di arachidi freddo (io lo preparo e lo conservo in frigorifero) e iniziate ad impastare. Aggiungete il latte necessario a creare un impasto compatto, ma non troppo umido. Dovrà sbriciolarsi piuttosto facilmente, ma rimanere legato.
Ungete le formine da crostatina (con queste dosi ne vengono circa 10 da 10 cm di diametro) e riempitele con un cucchiaio e mezzo di impasto. Dovrebbe rimanervene una parte, che potrete lavorare con un po' di latte, da avvolgere in un foglio di pellicola trasparente e lasciare nel frigo. Schiacciate la pasta nelle formine, con un cucchiaio, in modo da creare una base uniforme e non troppo spessa. Fate riposare gli stampi, in frigorifero, per un'oretta.
Inserite in un boccale il cioccolato fondente e tritatelo. Aggiungete il cacao, la polpa di avocado e frullate tutto insieme. Versate il latte e amalgamate bene. Fate sciogliere il composto, a bagnomaria o nel microonde, fino a creare una crema liscia e omogenea.
Pelate la pera e tagliatela in fettine sottili, aiutandovi con una mandolina. Sistemate poche fettine alla base delle crostatine. Copritele con un buon cucchiaio abbondante di crema al cioccolato e decorate con striscioline, ottenute stendendo l'impasto lasciato a parte in precedenza.
Cuocetele a 170° per 45 minuti circa. Sfornatele e lasciatele raffreddare completamente, in modo che diventino friabili e possano essere estratte dagli stampini. Si conserveranno in frigorifero per una settimana, per cui non temete di eccedere con le dosi: moltiplicate a piacere e godetene a dismisura!!
* Il burro di arachidi, per questa occasione, l'ho preparato piuttosto morbido: 180 g di arachidi e 30 g di olio extravergine di oliva. E un grammo circa di sale integrale.abc
Si cerchino una momentanea distrazione da questa pagina gli amici vegani e vegetariani per questa mia parentesi carnivora. Rara, ma comunque presente, a cadenza regolare, nel mio quadro alimentare.
"Lo farai felice, Massimo. Perché non gli lasci rimasugli". Già, il mio macellaio di fiducia, che mi vede solo quando finisco le scorte di pollo, è felice che io gli dica "separami tutto, petto, ali, cosce, sovraccosce. E..... dammi anche il collo, che ho voglia di un buon brodo". Le zampe se le tiene strette, ma la prossima volta non la scampa. Non è forse della gallina che non si butta via niente? Ahahahahahah. I suoi polli sono buoni, non c'è dubbio e io mi diverto ad arricchire la loro semplicità con sapori sempre nuovi, talvolta bizzarri, sempre appaganti. Questa volta è nata la sfida di una farcitura audace. La dolcezza della frutta, la nota pungente del cavolo verza, la croccantezza delle nocciole e una crosticina sfiziosa a mo' di panatura all'esterno. Beh, io mi avvalgo della preziosa alleanza con una friggitrice ad aria calda che rende tutto più leggero e lascia, così, che i sapori delle materie rimangano liberi di esprimersi naturalmente. Per chi ancora non avesse ceduto ^_^ il forno può sempre rappresentare una valida alternativa. Insomma, trovate il vostro escamotage, ma provate questo piatto: rimarrete meravigliati!
Ingredienti
170 g di petto di pollo intero
50 g di nocciole sgusciate
30 g di frutti rossi essiccati
1 spicchio d'aglio
2 foglie di alloro
40 g di foglie di cavolo verza
20 g di miele d'arancia
1/2 cucchiaino di foglie di aneto essiccato
albume d'uovo
sale rosa
pepe
1 cucchiaio di fiocchi d'avena
1 cucchiaio di pangrattato (io di riso)
olio evo
4 foglie di cavolo verza
1/2 pera Williams
Fate ammorbidire in acqua i frutti rossi, per almeno un paio d'ore. Strizzateli e insetiteli in un boccale. Aggiungete le nocciole, l'aglio, le foglie di alloro, l'aneto, il sale, il pepe e tritate tutto.
Lavate le foglie di cavolo verza, asciugatele bene e tagliatele a striscioline. Unitele al trito di frutti rossi e frullate nuovamente, aggiungendo anche il miele.
Incidete il petto di pollo in modo da ricavare una tasca. Farcitelo con il trito appena preparato e chiudetelo sigillandolo bene con un filo o con degli stuzzicadenti.
Sistemate su un piatto il pangrattato e i fiocchi d'avena e mescolateli tra loro. A parte versate del tuorlo d'uovo (io uso quello pastorizzato, ma in alternativa potreste usare un uovo o una parte di questo), passateci il petto di pollo farcito. Rotolatelo nel pangrattato e lasciatelo riposare per una decina di minuti. In questo modo la panatura aderirà bene alla carne.
Irrorate leggermente la superficie con dell'olio evo, quindi cuocete per 30 minuti nel cestello della friggitrice ad aria calda, oppure in forno, a 200°.
Nel frattempo lavate le restanti foglie di cavolo verza, asciugatele e tagliatele a julienne. Tagliate a bastoncini anche la pera e unitela al cavolo. Condite con olio, sale e pepe a piacere.
Quando avrete ottenuto una bella crosticina dorata, estraete il pollo farcito e lasciatelo riposare qualche minuto.
Tagliate la vostra tasca a fettine non troppo sottili e servite accompagnandolo con l'insalata.
Dolcezza, pienezza, freschezza, per un piatto che vi sorprenderà.abc
Ripercorro il tempo, torno a qualche mese fa. Mi spaventa quasi pensarci, ma è quanto è trascorso da quando sfornai le presenti, sorprendenti, crostatine. Le pere erano ancora frutto di stagione ^_^ Ma vi viziai con le foto, vi incuriosii e qualcuno, sempre che non si sia fatto vincere dalla rassegnazione, sta ancora aspettando che sveli di cosa siano fatte. Credo sia arrivato il momento. Comprate le pere, anche se non di stagione, o cambiate frutto se non voleste peccare di incoerenza. Ma fatele. Il guscio è avvolgente, la crema è intensa. Cioccolato, fagioli, datteri. Dimenticatevi degli ingredienti poco salubri delle creme già pronte e dedicatevi un tuffo nell'inebriante travolgenza della genuinità. Cedete, coccolatevi, sporcatevi le mani e imbrattatevi il muso. Non ponetevi limiti, perché li rimpiangereste a cottura ultimata. E trovate un nascondiglio sicuro dai vostri coinquilini. Perché di tale bontà..... si muore :D
Ingredienti
Per la base
150 g di mandorle pelate
100 g + 1 cucchiaio di farina di riso
50 g di farina di mais fioretto
1 cucchiaio abbondante di malto di riso
1 cucchiaino di farina di limoni
50 ml di acqua
20 ml di olio di riso
cannella in polvere
Per la crema di cioccolato
35 g di fagioli con l'occhio secchi
3 datteri
185 g di cioccolato fondente
1 cucchiaio di olio evo
cannella a piacere
1 pera Abate
Mettete i fagioli in ammollo per una notte intera, poi fateli bollire in acqua non salata per un paio d'ore, o comunque fino a quando saranno ben morbidi.
Preparate l'impasto iniziando dalle mandorle: inseritele in un boccale e tritatele finemente, insieme ad un cucchiaio di farina di riso, fino ad ottenere una polvere sottile. Unite la restante farina di riso, il mais fioretto, la farina di limoni e la cannella. Mescolate bene, quindi unite il malto di riso, l'acqua e, per ultimo, l'olio di riso.
Lavorate fino ad pttenere un impasto compatto, quindi avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo riposare in frigorifero.
Scolate i fagioli e inseriteli in un boccale. Unite i datteri, privati del nocciolo (io uso quelli naturali marocchini, che sono piuttosto grandi e carnosi) e la cannella. Frullate tutto fino ad ottenere una purea omogenea.
Sciogliete a bagno maria il cioccolato fondente, insieme all'olio evo, quindi unitelo alla purea di fagioli e datteri. Amalgamate tutto, finché non si sarà creata una crema perfettamente uniforme.
Riprendete l'impasto e stendetelo in una sfoglia spessa circa mezzo centimetro. Ritagliate dei dischi poco più grandi della circonferenza degli stampi che utlilizzerete e foderateli, ciascuno con un dischetto.
Lavate la pera e affettatela finemente, in modo da ottenere dei tondi. Sistematene un paio sul fondo di ciascuno stampo ricoperto. Riempite, quindi, con la crema di cioccolato e infornate, per circa 20 minuti, a 170°.
Trascorso il tempo, sfornate le crostatine e lasciatele raffreddare. Solo quando saranno completamente fredde, procedete ad estrarle dagli stampi.
Adesso lasciatevi guidare dall'istinto: condividete, nascondete, lasciate tracce, mettete sottovuoto. Oppure replicate.
Creano una pericolosa dipendenza (e non fanno male!!). A voi la scelta ^_^
Io ho ampiamente replicato. Le mie colazioni non possono prescindere dalla genuina e casalinga dolcezza.
abc
Ingredienti
Per la base
150 g di mandorle pelate
100 g + 1 cucchiaio di farina di riso
50 g di farina di mais fioretto
1 cucchiaio abbondante di malto di riso
1 cucchiaino di farina di limoni
50 ml di acqua
20 ml di olio di riso
cannella in polvere
Per la crema di cioccolato
35 g di fagioli con l'occhio secchi
3 datteri
185 g di cioccolato fondente
1 cucchiaio di olio evo
cannella a piacere
1 pera Abate
Mettete i fagioli in ammollo per una notte intera, poi fateli bollire in acqua non salata per un paio d'ore, o comunque fino a quando saranno ben morbidi.
Preparate l'impasto iniziando dalle mandorle: inseritele in un boccale e tritatele finemente, insieme ad un cucchiaio di farina di riso, fino ad ottenere una polvere sottile. Unite la restante farina di riso, il mais fioretto, la farina di limoni e la cannella. Mescolate bene, quindi unite il malto di riso, l'acqua e, per ultimo, l'olio di riso.
Lavorate fino ad pttenere un impasto compatto, quindi avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo riposare in frigorifero.
Scolate i fagioli e inseriteli in un boccale. Unite i datteri, privati del nocciolo (io uso quelli naturali marocchini, che sono piuttosto grandi e carnosi) e la cannella. Frullate tutto fino ad ottenere una purea omogenea.
Sciogliete a bagno maria il cioccolato fondente, insieme all'olio evo, quindi unitelo alla purea di fagioli e datteri. Amalgamate tutto, finché non si sarà creata una crema perfettamente uniforme.
Riprendete l'impasto e stendetelo in una sfoglia spessa circa mezzo centimetro. Ritagliate dei dischi poco più grandi della circonferenza degli stampi che utlilizzerete e foderateli, ciascuno con un dischetto.
Lavate la pera e affettatela finemente, in modo da ottenere dei tondi. Sistematene un paio sul fondo di ciascuno stampo ricoperto. Riempite, quindi, con la crema di cioccolato e infornate, per circa 20 minuti, a 170°.
Trascorso il tempo, sfornate le crostatine e lasciatele raffreddare. Solo quando saranno completamente fredde, procedete ad estrarle dagli stampi.
Adesso lasciatevi guidare dall'istinto: condividete, nascondete, lasciate tracce, mettete sottovuoto. Oppure replicate.
Creano una pericolosa dipendenza (e non fanno male!!). A voi la scelta ^_^
Io ho ampiamente replicato. Le mie colazioni non possono prescindere dalla genuina e casalinga dolcezza.
abc
Si fa presto a dire insalata. Che poi uno pensa sia un piattino veloce, indolore e senza troppi scervellamenti. E NO! Anche sulle insalate il lavoro di studio e bilanciamento di sapori è essenziale. Non è che prendo e butto dentro. I percorsi di assaggio mentale e pianificazione degli accostamenti sono lavori che non risparmiano neanche una semplice insalatuccia.
Parliamoci chiaro: formaggio, pere e noci è legge. Non ho inventato niente. Ma la grande scoperta è stata QUESTO formaggio. La feta l'ho sempre amata. Ma un conto è il sentimento, un conto è la frequentazione. La percentuale di grassi presenti nella feta mi fa strabuzzare gli occhi, tra le moltitudini di prodotti e clienti avventori sui bancali, alla sola visione (perché prima ancora della data di scadenza, la tabella nutrizionale scorre sotto i miei occhi come il codice a barra sotto il laser della cassiera). E a volte ci riprovo, sia mai che il tempo abbia mostrato clemenza su quei valori poco affini alle mie inclinazioni. Questa volta è successo. Questa volta ho trovato una feta che, garantito al pepe verde, mantiene lo stesso sapore in soli 12 grammi di grasso su 100 grammi di prodotto. La parola light scritta accanto alla parola feta. Pazzesco. Non avrei dovuto approfittarne?
Intorno a questo evento è nata l'insalata, nello studio preciso di dettagli e ingredienti. Un piatto fresco, leggero e completo. E senza esuberi di grassi!!
Ingredienti
3 gambi di sedano
50 g di feta light
1 manciata di rucola
1 pera
40 g di bresaola
1 cucchiaio di olio evo
succo di 1/2 limone
sale
Lavate il sedano, asciugatelo, pulitelo dai filamenti e tagliatelo a tocchetti. Mersatelo in una ciotola.
Mettete a bagno la rucola, sciacqutela nebe e asciugatela tamponandola in un canovaccio, senza rovisarla. Tagliatela a striscioline e aggiungetela al sedano. Unitevi anche la feta, tagliata in piccoli dadini, e i gherigli di noci, spezzettati grossolanamente.
Lavate la pera (io ne ho usata una piccola), pulitela dal torsolo e tagliatela a piccoli spicchietti. Versatela nella ciotola insieme al resto degli ingredienti.
Emulsionate l'olio con il succo di limone e il sale. Volendo potrete aggiungere pepe o altre spezie a piacere. Versate tutto nella ciotola e mescolate delicatamente.
Sistemate su un piattino le fette di bresaola e versate nel centro l'insalata appena preparata.
Servitela come fresco aperitivo o come sfizioso contorno. Oppure assaporatela come piatto unico per un pasto leggero e gustoso.
L'amore per il cibo non ha niente di banale e non chiede ricercatezza estrema. Basta davvero quel pizzico di fantasia e tutto prende forma, sia sotto gli occhi, sia sul palato.
abc
Parliamoci chiaro: formaggio, pere e noci è legge. Non ho inventato niente. Ma la grande scoperta è stata QUESTO formaggio. La feta l'ho sempre amata. Ma un conto è il sentimento, un conto è la frequentazione. La percentuale di grassi presenti nella feta mi fa strabuzzare gli occhi, tra le moltitudini di prodotti e clienti avventori sui bancali, alla sola visione (perché prima ancora della data di scadenza, la tabella nutrizionale scorre sotto i miei occhi come il codice a barra sotto il laser della cassiera). E a volte ci riprovo, sia mai che il tempo abbia mostrato clemenza su quei valori poco affini alle mie inclinazioni. Questa volta è successo. Questa volta ho trovato una feta che, garantito al pepe verde, mantiene lo stesso sapore in soli 12 grammi di grasso su 100 grammi di prodotto. La parola light scritta accanto alla parola feta. Pazzesco. Non avrei dovuto approfittarne?
Intorno a questo evento è nata l'insalata, nello studio preciso di dettagli e ingredienti. Un piatto fresco, leggero e completo. E senza esuberi di grassi!!
Ingredienti
3 gambi di sedano
50 g di feta light
1 manciata di rucola
1 pera
40 g di bresaola
1 cucchiaio di olio evo
succo di 1/2 limone
sale
Lavate il sedano, asciugatelo, pulitelo dai filamenti e tagliatelo a tocchetti. Mersatelo in una ciotola.
Mettete a bagno la rucola, sciacqutela nebe e asciugatela tamponandola in un canovaccio, senza rovisarla. Tagliatela a striscioline e aggiungetela al sedano. Unitevi anche la feta, tagliata in piccoli dadini, e i gherigli di noci, spezzettati grossolanamente.
Lavate la pera (io ne ho usata una piccola), pulitela dal torsolo e tagliatela a piccoli spicchietti. Versatela nella ciotola insieme al resto degli ingredienti.
Emulsionate l'olio con il succo di limone e il sale. Volendo potrete aggiungere pepe o altre spezie a piacere. Versate tutto nella ciotola e mescolate delicatamente.
Sistemate su un piattino le fette di bresaola e versate nel centro l'insalata appena preparata.
Servitela come fresco aperitivo o come sfizioso contorno. Oppure assaporatela come piatto unico per un pasto leggero e gustoso.
L'amore per il cibo non ha niente di banale e non chiede ricercatezza estrema. Basta davvero quel pizzico di fantasia e tutto prende forma, sia sotto gli occhi, sia sul palato.
Con questo piatto partecipo al contest della Cuisine di Tantocaruccia
abc
Avete presente quelle giornate.... wow...che iniziano con il sorriso e con una carica in corpo pazzesca? Il sole splende alto, la lista delle cose da fare è notevole, ma contempla solo impegni graditi e passioni, anche nel lavoro. Parto in quarta, sapendo che ci sarà da galoppare, ma ogni cosa si incastra alla perfezione nei ritmi quotidiani e negli orari. E lo sento.....oggi è una di quelle giornate da successo!! Sì, oggi concluderò grandi cose.
Amo il mio lavoro, lo amo con tutta me stessa, e quando c'è da correre dietro ad un filo che non riesce ad entrare nella cruna dell'ago....un po' mi sento stimolata. E oggi di stimoli ne ho avuti tanti!! Ma loro.....intendo dire.....i miei amici Ivano e Irene, che quegli stimoli me li hanno procurati.....sono all'oscuro di tutto! Loro mi immaginavano con i capelli dritti, il fumo nelle orecchie e le occhiaie nero pece, gestire le loro richieste e accogliere le indecisioni, mentre le mie idee, sollecitate da quel turbinio scomposto di viaggi, date, ombrelloni, orari e quotazioni, si definivano intorno a questo piatto che.... corona magistralmente i presupposti di un risveglio da favola! Cari amici miei, questo piatto racconta di voi e porta con sé quel sapore di.....tropici!!!! Perché, sì, lo ammetto.....è arrivato anche il secondo successo: ho accontentato la loro richiesta. Valigie in vista!!!!!!!!!!!! L'anniversario speciale si tinge di magia...
Ingredienti
1 branzino (oppure 2 filetti)
1 pera Williams rossa
1 cucchiaio di mosto d'uva cotto
2 cucchiai di aceto balsamico
1 carota
25 g di porro
sale
pepe
zenzero
6 bacche di ginepro
Lavate la pera e tagliatela a spicchi. Bagnatela con il composto di mosto e aceto balsamico a cui avrete aggiunto 4 cucchiai di acqua e le bacche di ginepro. Di tanto in tanto girate gli spicchi, in modo che insaporiscano bene su entrambi i lati. Lasciate marinare per un paio d'ore almeno.
Sfilettate il branzino e ricavate delle striscioline larghe un paio di centimetri e lunghe una decina (dipenderà dalla grandezza del filetto). Con i ritagli create un fumetto, aggiungendo la carota pulita e tagliata a rondelle e il porro affettato. Salate, unite lo zenzero a piacere e lasciate bollire a fuoco dolce fino a quando l'acqua si sarà quasi completamente consumata. Passatela con un frullatore ad immersione rendendola una crema vellutata e tenetela al caldo.
Preparate gli spiedini alternando le fettine di pera con quelle di branzino arrotolate su se stesse. Ponete gli spiedini su una teglia, salateli, aggiungete pepe a piacere e infornate, a 200°, per circa mezz'ora. Il branzino dovrà risultare dorato, ma non dovrà seccare.
Raccogliete il mosto in un pentolino e fatelo ridurre, a fiamma bassa, insieme alle bacche di ginepro. Controllate che non bruci, mi raccomando!!!! E' facile che accada quando inizierà a consumarsi....
Quando gli spiedini saranno cotti sfornateli e sistemateli su un piatto.
Versateci sopra la riduzione di mosto e accompagnate il tutto con la salsina di carote, che avrete versato in uno scodellino.
Il dolciastro del mosto, insieme alla pera, daranno valore alla delicatezza del branzino. La vellutata contrasterà i sapori, rendendo vario e gradevole il vostro piatto!
Credo che questa sia davvero una giornata di successi!!!
abc
Amo il mio lavoro, lo amo con tutta me stessa, e quando c'è da correre dietro ad un filo che non riesce ad entrare nella cruna dell'ago....un po' mi sento stimolata. E oggi di stimoli ne ho avuti tanti!! Ma loro.....intendo dire.....i miei amici Ivano e Irene, che quegli stimoli me li hanno procurati.....sono all'oscuro di tutto! Loro mi immaginavano con i capelli dritti, il fumo nelle orecchie e le occhiaie nero pece, gestire le loro richieste e accogliere le indecisioni, mentre le mie idee, sollecitate da quel turbinio scomposto di viaggi, date, ombrelloni, orari e quotazioni, si definivano intorno a questo piatto che.... corona magistralmente i presupposti di un risveglio da favola! Cari amici miei, questo piatto racconta di voi e porta con sé quel sapore di.....tropici!!!! Perché, sì, lo ammetto.....è arrivato anche il secondo successo: ho accontentato la loro richiesta. Valigie in vista!!!!!!!!!!!! L'anniversario speciale si tinge di magia...
Ingredienti
1 branzino (oppure 2 filetti)
1 pera Williams rossa
1 cucchiaio di mosto d'uva cotto
2 cucchiai di aceto balsamico
1 carota
25 g di porro
sale
pepe
zenzero
6 bacche di ginepro
Lavate la pera e tagliatela a spicchi. Bagnatela con il composto di mosto e aceto balsamico a cui avrete aggiunto 4 cucchiai di acqua e le bacche di ginepro. Di tanto in tanto girate gli spicchi, in modo che insaporiscano bene su entrambi i lati. Lasciate marinare per un paio d'ore almeno.
Sfilettate il branzino e ricavate delle striscioline larghe un paio di centimetri e lunghe una decina (dipenderà dalla grandezza del filetto). Con i ritagli create un fumetto, aggiungendo la carota pulita e tagliata a rondelle e il porro affettato. Salate, unite lo zenzero a piacere e lasciate bollire a fuoco dolce fino a quando l'acqua si sarà quasi completamente consumata. Passatela con un frullatore ad immersione rendendola una crema vellutata e tenetela al caldo.
Preparate gli spiedini alternando le fettine di pera con quelle di branzino arrotolate su se stesse. Ponete gli spiedini su una teglia, salateli, aggiungete pepe a piacere e infornate, a 200°, per circa mezz'ora. Il branzino dovrà risultare dorato, ma non dovrà seccare.
Raccogliete il mosto in un pentolino e fatelo ridurre, a fiamma bassa, insieme alle bacche di ginepro. Controllate che non bruci, mi raccomando!!!! E' facile che accada quando inizierà a consumarsi....
Quando gli spiedini saranno cotti sfornateli e sistemateli su un piatto.
Versateci sopra la riduzione di mosto e accompagnate il tutto con la salsina di carote, che avrete versato in uno scodellino.
Il dolciastro del mosto, insieme alla pera, daranno valore alla delicatezza del branzino. La vellutata contrasterà i sapori, rendendo vario e gradevole il vostro piatto!
Credo che questa sia davvero una giornata di successi!!!
abc