close

Filetto di merluzzo farcito in crosta di porro: piccoli spaccati di sapori veri

Nel tempo, grazie al mio trascorso di vita, ho imparato che quelle piccole e sane regressioni, che mi hanno fatto perdere l'accessibilità alla materialità superflua, mi hanno permesso di entrare in contatto con una parte di me più vera, forte e sensibile. Nelle grandi difficoltà ho imparato che sono in grado di non arrendermi. Ho imparato che non è importante se qualcuno mi dà della pazza perché non ho quasi più vita sociale: so accettare di non averla, se la necessità mi impone questo. Non è importante che tutti capiscano. L'importante è che io continui a lottare per costruire qualcosa. Che sappia di esserne all'altezza. E che lo faccia non per avere un consenso, ma per poter vivere di qualcosa di edificante, da far crescere su sani principi. Non mi sono mai piaciute le scelte semplici, trovo diano poche soddisfazioni. Mi piacciono le decisioni per cui mostrare di avere quel pizzico di follia, forte determinazione e sufficiente fiducia in se stessi. Mi piacciono quelle decisioni che mi fanno credere di essere qualcuno. Ed è proprio nel momento in cui reimposto e contengo la mia vita, che mi accorgo di quanta bellezza risiede nelle piccole cose.
Con voi condivido una passione, ma forse in questa stessa passione, vi trasmetto qualcosa di più...

Leggendo e rileggendo le tue ricette mi viene in mente Picasso... Ora spiego.... 
L'arte e la passione nel creare... Picasso usava la pittura...e sono famosi i suoi periodi, evidenziati dalla diversità di colori utilizzati e anche dalla diversità di pittura...e la stessa cosa mi è capitato con te ! Dalle tue ricette traspaiono anche i tuoi stati d'animo ed è bellissimo.
E' come se i tuoi lettori sbirciassero il tuo diario segreto... Per farla breve la magia che avvolge le ultime tue creazioni mi fa capire che sei in un periodo combattivo: impasti tutto piadine, brioche, sfoglie, biscotti e non solo.. Hanno tutti gusti cazzutti da nn smettere mai di mangiarli ..
Sei forte potente e decisa nel tentare il tutto per tutto....

Ingredienti

1 filetto di merluzzo
2 foglie di porro + q.b.
20 g di foglie di sedano
10 g di nocciole
15 g di olive taggiasche
1/2 cespo di insalata scarola
1 cucchiaino di farina di mandarino
sale rosa dell'Himalaya
olio evo
semi di sesamo

Prelevate due foglie dal porro, lavatele e sbollentatele in acqua salata. Stendetele su un canovaccio e lasciatele asciugare. 
Tagliate una parte di porro a fettine sottili, quindi fatele rosolare in una padella con dell'olio. Unite l'insalata scarola tagliata a striscioline, salate, aggiungete la farina di mandarino e cuocete a fiamma moderata per circa 10 minuti, in modo da farla appassire.
Nel frattempo occupatevi del battuto di sedano. Lavate le foglioline e asciugatele. Unite le nocciole e le olive taggiasche, quindi tritate tutto. Io preferisco utilizzare la mezzaluna per avere omogeneità, qualsiasi sia il livello di finezza del trito. In questo caso ho lasciato tutto piuttosto grossolano. Le olive, per i miei gusti, danno già un sapore deciso, per cui ho preferito non aggiungere sale.
Sistemate le due foglie di porro una accanto all'altra, sovrapponendole leggermente. Togliete le lische dal filetto di merluzzo, quindi sciacquatelo e salatelo appena su entrambe i lati. 
Ricoprite le foglie di porro, nella parte centrale, con metà pesto di sedano. Adagiatevi il merluzzo, quindi terminate con il pesto, coprendo la superficie superiore del filetto.
Avvolgete il merluzzo nelle foglie di porro, sistematelo in una pirofila leggermente unta e cospargetelo, in superficie, con i semi di sesamo. Finite con un filo di olio. Portate il forno a 180° e infornate, per 30 minuti.
Quando la superficie sarà dorata, estraete la pirofila e servite, insieme alla scarola e al porro.

Boccone dopo boccone, un percorso di semplicità, dove i sapori si accostano delicatamente senza coprirsi. Si rispettano e si completano in maniera incantevole, coccolando il palato con morbide pennellate.


Non servono grandi magie per portare in tavola sapori appaganti e genuini. Talvolta serve soltanto quel sano pizzico di follia ^_^


abc

Pizzette di polenta taragna al pesto di… : dal più audace al più delicato, l’idea perfetta per ogni palato

Se non sono pazze, non le vogliamo.
Spesso, quando condivido su Instagram le mie avventure, accompagno le immagini con questo hashtag, perché, ne sono consapevole, la follia è il motore della mia creatività e della voglia di fare, di sperimentare e di non fermarmi mai.
Tempo fa, quando preparai il cardo gratinato, di cui vi ho parlato pochi giorni fa, mi chiesi se non fosse possibile utilizzarne le foglie e trasformarle in qualcosa di unico e commestibile. Sono partita dalla totale ignoranza in merito alla loro edibilità, ma ho fatto io stessa da cavia. Ve lo confesso, queste pizzette sono per palati audaci: l'amaro del cardo è decisamente dominante. Tanto che vi consiglio, se proprio non vi sentite pronti ad un simile passo, di gustare la meraviglia di queste polentine con un pesto di sedano. Sono certa saprà rendere unica questa esperienza.
Ma perché questa forma? Perché questo formato? Per chi mi segue su Fb l'anticipazione c'è già stata.
Dalla scorsa settimana è online il nuovo sito della mia agenzia viaggi, la Mai Soli nel Mondo. Ci sto lavorando anima e corpo, un passo alla volta, divisa tra millemila impegni, lavoro e passioni. Lo sto riempiendo, poco alla volta, di contenuti. Ci saranno racconti, ci saranno consigli, ci saranno articoli che racconteranno curiosità, ci sarà esperienza e voglia di crescere. Parallelamente al sito, infatti, è nato un blog che mi permetterà di esservi un po' più vicina. E sapete qual è il logo della Mai Soli nel Mondo? Ve lo dico in un linguaggio culinario: eccolo ^_^
Questa pizzetta vuole essere un invito a conoscermi meglio, nelle mie conquiste quotidiane, nelle fatiche e nei piccoli grandi traguardi raggiunti.
Ed ora, gustando la bontà di un piatto semplice e inebriante, preparatevi a gustare le mie nuove avventure in giro per il mondo ^_^ Vi aspetto!!

Ingredienti

Per la polenta
50 g di farina precotta per polenta taragna
210 g di acqua
2 g di sale grosso
30 g di caciotta vaccina

Per il pesto
40 g di foglie di cardo
10 g di pistacchi
25 g di caciotta vaccina
10 g di olive taggiasche
5 g di olio di riso
20 g di latte vegetale
sale rosa dell'Himalaya
noce moscata

parmigiano grattugiato

Preparate la polenta portando ad ebollizione l'acqua con il sale e l'olio. Versate a pioggia la polenta, mescolando, e fate cuocere, a fiamma moderata, per 10 minuti circa. Prima di spegnere la fiamma unite il formaggio, tagliato a pezzi, e moscolate fino a farlo sciogliere. Versate la polenta ancora bollente in stampi rotondi. Con questa quantità, dose per 1 persona, mi sono venute 6 pizzette del diametro di circa 8 centimetri. Lasciate raffreddare completamente. In questo modo si rapprenderà e manterrà la forma.
Lavate molto bene le foglie di cardo, quindi asciugatele accuratamente. Inseritele in un boccale, insieme ai pistacchi e al formaggio. Tritate per qualche secondo, poi unite le olive taggiasche, l'olio, il latte, il sale e la noce moscata.
Tritate fino ad ottenere una crema compatta.
Versate tutto in una padella calda, con un filo d'olio e allungate con acqua sufficiente a rendere tutto piuttosto cremoso. Lasciate cuocere per circa una decina di minuti, a fiamma bassa.
Estraete le polentine dalle forme, quindi ungetele leggermente. Scaldate una padella antiaderente e fate rosolare le pizzette, girandole più volte, fino a quando formeranno una bella e invitante crosticina dorata. Resistete dall'assaggiarle ^_^ Per me è stato davvero difficile: ci sono cose per cui perdo la testa!
Procedete con il condimento: su ciascuna pizzetta mettete un cucchiaino di pesto di cardo, o se preferiste, di pesto di sedano (questa versione è buonissima). Cospargete con del parmigiano grattugiato, quindi passate tutto sotto il grill per qualche minuto.
Quando il parmigiano sarà sciolto e la crosticina ben croccante, allora servite e assaporate.
Cuore morbido, esterno croccante, sapori audaci, avvolgenza e intensità. Tutto in un solo morso.

Ideali da contestualizzare a piacere e da proporre come aperitivo, magari a buffet, non vi lasceranno di certo indifferenti.

Ricordate che il sapore del cardo sarà molto deciso e non a tutti i palati potrà piacere. Ma anche un semplice concentrato di pomodoro, o un saltato di germogli, potranno rendere giustizia a delle pizzette veramente sfiziose ^_^


abc

Rosti di zucchine farciti con crema di ricotta e pesto di sedano: quel che resta di un’idea

Avevo preso gli ingredienti, pochi e semplici. Li avevo assemblati seguendo un istinto fluente e indisturbato. Mi ero ripromessa di scrivere dosi e dettagli, prima che svanissero tra pensieri, impegni, meccanismi tortuosi. Sono passate settimane e non solo non ho mai solcato le pagine del mio quadernetto di ricette con la solita mina morbida della matita, ma non vi ho ancora e mai parlato di questi semplici e freschi sapori.
Furono un lampo e si materializzarono senza troppi ingegni. Ma mi appagarono nella loro semplicità e intensità. Uno stesso ortaggio può assumere caratteri diversi, in base al taglio che scelgo di riservare loro. Rondelle, fiammiferi, cubetti, fettine. A ciascuna forma il suo sapore e la sua cottura. Questa volta il fiammifero sarebbe stato d'obbligo. Una veloce infarinata ed ecco formarsi dei croccanti rosti, pronti per essere farciti. Un tocco di colore e il piatto si anima.
Poche sono state le giornate che richiedessero piatti freschi e leggeri, ma questi ultimi strascichi d'estate potranno ancora regalarci grandi spunti ed enormi soddisfazioni.

Ingredienti

100 g di ricotta vaccina
1 cucchiaio di pesto di sedano
2 zucchine
5 pomodorini Pachino
farina di riso
olio evo
sale

Lavate le zucchine e mondatele. Asciugatele, poi tagliatele a fiammiferini, a coltello o aiutandovi con una mandolina. Lasciatele in ammollo in acqua e sale per una decina di minuti.
Versate la ricotta in un recipiente. Unitevi il pesto di sedano e mescolate fino ad amalgamare tutto perfettamente. Conservate in frigorifero, in modo che il sapore si armonizzi.
Scolate le zucchine tagliate e asciugatele su un telo asciutto.
Scaldate un cucchiaio di olio evo in una padella. Infarinate una piccola manciata di zucchine alla volta, eliminate la farina in eccesso con un colino e rovesciatele nella padella. Con l'aiuto di una paletta compattatele bene e date loro una forma circolare.
Fatele cuocere a fiamma viva, schiacciandole leggermente, fino a quando la parte inferiore sarà ben dorata. A questo punto girate e cuocete dalla parte opposta, fino a renderla dorata come in precedenza. Ci vorranno 4 minuti circa per lato.
Sistemate la cialda appena ottenuta su un piatto, salatele a piacere e procedete con un'altra. Con queste quantità di zucchine dovrebbero venirvene quattro.
Una volta cotte, sistemate su due cialde metà del composto di ricotta e pesto di sedano. Coprite con le altre due cialde e compattate bene. Lavate i pomodorini e tagliateli a spicchi. Cospargete i rosti e lasciate riposare per qualche minuto.
Servite e gustate.

Tortini deliziosi, leggeri e avvolgenti nel loro sapore delicato e appagante.
Veloci da preparare, stupiscono in modo insolito.

   Perché l'imperativo è non cedere al banale e rispettare i sani principi!

Aromatizzati con noce moscata, con zenzero in polvere, o arricchiti cn semi di sesamo: sbizzarritevi!!


abc

Lasagna di farinata di ceci con pesto di sedano e spinaci filanti: l’insolito incontro tra certezze

Un sacchetto da un chilo di farina di ceci. Farina comprata sfusa. Sacchetto di carta, artigianale, come ai vecchi tempi. Dosi scritte a penna sulla carta, per non dimenticare. Adoro la farinata, lo sapete e ve lo rammento ogni volta. E mi piace che ogni volta sia diversa: nelle forme, nelle metodologie di cottura, nelle aromatizzazioni, nelle presentazioni.
Questa volta il desiderio è nato guardando quel deliziosissimo vasetto di pesto di sedano (che confesso di avere finito secoli or sono, ma questo piatto, anche lui, rappresenta solo un piacevolissimo e alquanto lontano ricordo per il mio palato). Come per infinite altre volte ho solo chiuso gli occhi, ho accostato consistenze, sapori e proprietà e ho dato libero sfogo alle idee. Ne sono uscita deliziata, ancora, da qualcosa di nuovo e di sorprendente. Semplice, intenso ed essenziale. Un piatto bilanciato, che rispetta saldi principi alimentari e nutre organismo e spirito. Una pietanza che ho assaporato boccone dopo boccone e che, con piacere, ora vi presento. E vi suggerisco ^_^

Ingredienti

50 g di farina di ceci
125 g di acqua
8 g di olio evo
1 rametto di rosmarino
sale q.b.
noce moscata
100 g di spinaci cotti al vapore
40 g di pesto di sedano
2 cucchiai colmi di parmigiano grattugiato

Setacciate la farina di ceci in una ciotola capiente. Versateci poca acqua alla volta, mescolando con una frusta per evitare che si formino grumi. Lavate il rametto di rosmarino e mettetelo in infusione nella pastella. Coprite con un foglio di pellicola trasparente e lasciatela riposare in frigorifero per un paio di ore.
Trascorso il tempo, aggiungete l'olio e un pizzico abbondante di sale, mescolate e togliete il rormarino.
Ungete 4 stampi dal diametro di 10 centimetri e versateci 3 cucchiai circa di pastella. Portate il forno alla temperatura di 200° e infornate. Fateli cuocere per 30 minuti, controllando che dorino in superficie uniformemente.
Saltate velocemente gli spinaci in una padella, con poco olio evo. Salate e insaporite con la noce moscata e lasciate che si aromatizzino bene.
Quando le piccole farinate saranno cotte estraetele dal forno e toglietele dagli stampi.
Iniziate la preparazione della lasagnetta sporcando leggermente il piatto con un cucchiaino di pesto.
Adagiatevi sopra una farinata. Cospargetela con un altro cucchiaino di pesto, aggiungete una forchettata di spinaci e una manciatina di parmigiano grattugiato.
Procedete con una nuova farinata e continuate con la preparazione fino ad avere ultimato tutti gli ingredienti.
   Schiacciate leggermente le farinate tra di loro, in modo da assestare la torretta creata.
Quando avrete terminato, adagiatevi accanto gli eventuali spinaci rimasti, spolverizzate con il parmigiano e passate in forno, sotto il grill, per una decina di minuti.

Sfornate e servite immediatamente.
La fragranza della farinata si sarà legata alla morbidezza del pesto e la freschezza degli spinaci legherà perfettamente con il parmigiano sciolto. Spiegarvi in altre parole cosa si prova all'assaggio è impossibile. Occorre assaggiare ^_^

Pronti a farlo?

abc

Melanzane grigliate al pesto di sedano: piaceri semplici e condivisioni che infondono gioia

Cucinare mi è sempre piaciuto. E' una passione che si tramanda da generazioni, ormai. Ho ricordi piacevoli di pranzi in casa dei nonni, quando noi piccini, cinque cugini, occupavamo il tavolino accanto a quello dei grandi e ce la contavamo assaggiando tutto quello che la nonna aveva preparato con le sue sapienti mani. Ricordo anche che mi affascinava un sacco guardarla mentre lavorava la farina, le uova e le patate lesse. Crescendo, poi, il ruolo di incantatore di palati si è spostato in casa dei miei genitori: se in settimana le esigenze lavorative non permettevano altro che pranzi veloci, le cene erano sempre tanto semplici, quanto ingegnose, il sabato sera la pizza era fatta in casa e la domenica non mancava mai la pasta fresca, rigorosamente impastata a mano e tagliata, talvolta, con la chitarra abruzzese di papà. Ricordo cene con amici di famiglia. Era sempre una festa!! Fino a quando il testimone è arrivato a me: ora quella che è l'energia culinaria, prima di nonna, poi di mamma, si è impossessata delle mie mani. La cucina è piacere, è sfogo, è estro, è gratificazione, è scoperta, è gioia. Mi ha aiutato molto in momenti difficili, mi ha donato tanto nella condivisione e mi solletica sempre la fantasia. E' qualcosa di terapeutico, a cui sento di dover dedicare tempo. E se l'importanza che dà a me, mettere le mani in pasta, può coinvolgere anche qualcun altro, la gioia è amplificata. Così ecco che torno al mio pesto di sedano. Vi avevo anticipato che qualcosina ne avrei fatto. Bene, è giunto il momento di svelare come io e la mia mamma ci siamo deliziate. Così, in un attimo, è nata l'idea di questo piatto: semplice, senza troppe elaborazioni, ma di una intensità di sapore da togliere il fiato. Ovviamente non ho fatto tutto da sola. Ovviamente lei è stata una preziosissima compagna di cucina!!

Ingredienti

1 melanzana viola
80 g di pesto di sedano
25 g di olio + q.b.

Pulite e lavate la melanzana. Asciugatela bene. Tagliatela a fettine spesse meno di un centimetro e sistematele in uno scolapasta a strati, cospargendole con del sale. Schiacciatele con un peso e lasciate che perdano il loro liquido. Io le ho lasciate riposare per tutta la notte, ma saranno sufficienti anche un paio di ore.
Mescolate il pesto con 25 g di olio evo. In questo modo diventerà più liquido e ideale per il condimento. Se voleste e se vi piacesse il sapore, potrete aggiungere delle fettine sottilissime di aglio.
Sciacquatele e asciugatele tamponandole con un canovaccio pulito. Grigliatele su una padella o in una bistecchiera (io ho utilizzato la bistecchiera, perché mi piace la striatura che lascia sulla fetta).
Sistemate le fettine appena grigliate, e quindi ancora calde, in un contenitore di vetro. Copritele con un po' di pesto, aiutandovi con un pennellino o una spatola di silicone.
Procedete fino a terminare le fette di melanzane. A questo punto lasciate riposare fino al completo raffreddamento. Solo a quel punto trasferite le melanzane in frigorifero: più tempo staranno a riposo, più assorbiranno il sapore e diventeranno buone ^_^
Se vi risultassero troppo asciutte (va a gusti, io non ho aggiunto niente), versate un filo di olio tra uno strato e l'altro.

Divertitevi, ora, a gustarle come desiderate. Anche solo su una fettina di pane sapranno incantarvi e avvolgervi con sapori intensi e frizzanti.

Il ditino di mamma testimonia il prezioso aiuto: un momento di condivisione che fa star bene, fa sorridere e apprezzare la vita.


abc

Tagliatelle di castagne e rosmarino con pesto di sedano in crema di scarola: incontri, conoscenze e nuove conquiste

In questo mondo di foodblogger si conosce tanta gente. Non una conoscenza visiva, fatta di condivisioni di esperienze e di materialità, non sempre almeno, ma una conoscenza di storie, di passioni, di culture, condivisioni e saperi. A pochi blog ho associato uno sguardo (e quei pochi mi hanno segnato e arricchito), ma molti mi hanno stimolato con nuove sfide e nuovi traguardi. Così ecco che, tra i tanti incontri, arriva anche lui, il Supremo, Luigi Sorrentino. Al di là della sua bravura e della sua professionalità, ciò che mi ha colpito di lui è stata la sua umanità. Lui che dice di avere tanto da imparare e non si sottrae mai ad un apprezzamento o all'entusiasmo di aver davanti agli occhi un piatto che lo colpisce. Credo che questo sia il segreto di grandi chef, ma più in generale di grandi uomini. Chi si approccia al mondo con l'umiltà di avere sempre qualcosa con cui arricchire la propria conoscenza trovo abbia una marcia in più. A me arriva al cuore. Tra le sue creazioni, un giorno mi sono imbattuta in questo piatto di scialatielli. Ho strabuzzato gli occhi, sapendo che presto avrei personalizzato questa sua grande proposta. Quel momento è arrivato e il mio piatto ha preso forma. Non posso spiegare la delicatezza di questi sapori, tanto differenti, ma così vicini nel legame tra loro. Ringrazio Luigi per avermi dato questo grande spunto, per avermi insegnato qualcosa di nuovo e per avermi fatto assaggiare qualcosa di veramente speciale.

Ingredienti

Per la pasta
60 g di semola di grano duro
40 g di farina di castagne
1 rametto di rosmarino
1 uovo
sale

Per il pesto
1/2 cespo di scarola
15 g di foglie di sedano
10 g di semi di zucca
10 g di pinoli
10 g di parmigiano
13 g di olio evo

Lavate e asciugate il rametto di rosmarino. Prelevate gli aghi e tritateli finemente.
Setacciate le farine e mischiatele.
Unitevi il rosmarino tritato, l'uovo e un pizzico di sale. Impastate tutto, fino ad ottenere una pasta compatta e omogenea.
   Datele la forma di un panetto, avvolgetela in un canovaccio pulito e fatela riposare in frigorifero per almeno mezz'ora.
Nel frattempo lavate accuratamente la scarola. Tagliatela in piccole strisce e fatela appassire in una padella, a fuoco lento, coperta, aggiungendo un pizzico di sale. Giratela di tanto in tano e lasciatela cuocere per una decina di minuti. Quindi spegnete il fuoco.
   Lavate le foglie del sedano e asciugatele accuratamente. Versatele in un boccale, unitevi i semi di zucca, i pinoli, il parmigiano, l'olio e il sale.
Tritate tutto fino ad ottenere un pesto non troppo fine, ma piuttosto omogeneo. Tenete temporaneamente da parte.
Passate la scarola con un tritatutto, creando una crema non troppo vellutata.
Accendete nuovamente la fiamma, piuttosto bassa, e aggiungete il pesto precedentemente preparato.
Mescolate tutto e lasciate insaporire dolcemente, per pochi minuti. Mantenete coperto e al caldo, in modo che i sapori si armonizzino perfettamente e si assestino nei loro aromi.
   Riprendete ora l'impasto e stendete una soglia non troppo sottile. Tagliate delle tagliatelle, o un formato di pasta di vostro gradimento. Questa volta ho utilizzato la macchina sfogliatrice dell'Impera anche per il taglio.
Stendete le tagliatelle su un canovaccio e lasciatele asciugare per una decina di minuti.
Portate quindi a bollore abbondante acqua salata e fatevi cuocere la pasta per circa 5 o 6 minuti (assaggiatela per verificarne il grado di cottura).
Quando sarà ancora abbastanza al dente scolatela, senza buttare via l'acqua di cottura.
Trasferitela nella padella in cui avrete preparato la salsa di scarola e pesto e fatela saltare a fiamma viva per qualche minuto, unendo un buon mestolo di acqua di cottura. In questo modo ultimerete la cottura in padella, facendo in modo che la porosità della pasta assorba il gusto del pesto. Abbiate cura di muoverla continuamente con un forchettone di legno, in modo da mantenere il condimento ben distribuito su tutta la pasta.
Quando il pesto e la crema di scarola si saranno addensati e l'acqua sarà quasi completamente evaporata, spegnete il fuoco e impiattate.
Gustatela nella sua fragrante corposità e nell'insieme di sapori delicati. la dolcezza della castagna sposa alla perfezione la delicatezza del rosmarino e la cremosità della scarola saprà mettere in risalto il carattere del sedano e la consistenza del pesto.
Un piatto da scarpettta!!abc

INSTAGRAM FEED

Follow on Instagram