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Crespelle soffici agli spinaci: il sapore conosciuto in una contesto rivisitato

A cadenze regolari, sembra che il mio palato abbia bisogno di sapori precisi, come a rievocare piaceri e chiederne concretezza. Così capita che ceda a piatti ampiamente collaudati, anche se, ogni volta, le immancabili varianti arrivano a bussare alla porta del mio estro. E' come se qualcosa, dentro di me, proprio non voglia rassegnarsi a ripetere meccanicamente un gesto, anche quello di preparare un semplice piatto. E' come se ogni decisione sia uno spunto per misurarsi e per creare qualcosa di nuovo. Allora entrano in scena gli alambicchi e la mia testolina inizia a studiare pozioni magiche. Questa volta è la personalizzazione di crèpes che hanno visto l'impiego di formaggio cremoso al posto del latte e di un ripieno impreziosito da pepite he ne arricchiscono la consistenza. Un viaggio sensoriale tra sapori e consistenze che mi ha letteralmente

Ingredienti

Per le crèpes
1 uovo
50 g di philadelphia (io Balance)
15 g di farina d'orzo
1 pizzico di sale
noce moscata

Per la farcitura
5 cespi di spinaci freschi
10 g di pinoli
20 g di parmigiano
olio evo

Versate in una terrina l'uovo, il philadelphia, il sale e la noce moscata. Mescolate e poi, con una frusta elettrica, sbattete bene il composto fino a farlo divntare perfettamente liscio.
Aggiungete, poco alla volta, la farina e incorporatela bene con le fruste. Unitela interamente, fino ad ottenere una pastella densa e senza grumi. Lasciate riposare la pastella in frigo per almeno mezz'ora, coperta con un foglio di pellicola trasparente.
Nel frattempo lavate molto bene gli spinaci. Fate scaldare un filo di olio in una padella e fate soffocare leggermente le foglie. A me piacciono ancora piuttosto consistenti, per cui le lascio cuocere per pochi minuti, 7 o 8 al massimo. In questo caso non ho salato la verdura, perché il parmigiano avrebbe reso la giusta sapidità, ma voi regolatevi secondo i vostri gusti.
Scaldate molto bene un pentolino con qualche goccia di olio evo, che poi spargerete sull'intera superficie con un foglio di carta assorbente. Quando il padellino sarà molto caldo, versate impasto sufficiente a ricoprirne la superficie in uno strato piuttosto sottile. Io ho utilizzato un padellino da 20 cm di diametro. Distribuite uniformemente la pastella su tutta la base e lasciate cuocere la crèpe per circa 1 minuti. Girate la sfoglia e lasciatela cuocere per 30 secondi circa. Trasferite la crèpe su un piatto, ungete con lo scottex il padellino e procedete ancora, fino alla fine dell'impasto. Con queste dosi a me sono venute 3 crèpes (più una piccolina che ho ottenuto da un'accurata pulizia della ciotola d'impasto, che ho conservato per l'assaggio a "secco" ^_^).
Trasferite le crepes su un ripiano (io ho utilizzato un tagliere) e copritele con gli spinaci. Attenzione che siano ben asciutti e che non siano troppo acquosi, per non compromettere la cottura successiva.
Tritatevi sopra i pinoli e il parmigiano, in maniera uniforme.
A questo punto iniziate ad arrotolare ciascuna crèpe in maniera piuttosto stretta.
Lasciate riposare per circa 10 minuti i cannelloni appena ottenuti. Nel frattempo ungete una pirofila con pochissimo olio.
Tagliate ciascun rotolo di crèpe a fettine spesse circa un paio di centimetri.
Sistemate le chioccioline appena ottenute nella pirofila, accavallandole le une alle altre. A questo punto potrete coprirle nuovamente con del parmigiano. Io ho evitato questo passaggio lasciando che si sentisse il sapore del solo formaggio aggiunto all'interno.
Versate sopra un filo di olio evo e infornate, a 200°, per circa 20 minuti.
Quando saranno ben dorate in superficie sfornate la pirofila e impiattate. Da assaporare calde sono divine!!
La delicatezza degli spinaci, con la sapidità del parmigiano in un abbraccio mobido e soffice rendono queste crespelle una vera ghiottoneria!!

Gradite un assaggio?



abc

Cheesecake pesca e pompelmo che racchiude il sapore di un’estate dai momenti di indimenticabile felicità

Ciò che vi racconterò in queste righe non è solo la storia di una torta. Non vi parlerò soltanto dell'amore per questo dolce, non solo della mia prima versione di cheesecake cotta. Vi racconterò di un'estate, di un'esperienza, di incontri, di momenti di sana e vibrante felicità. La mia estate, fatta di piccoli frammenti, di piccole parentesi alla ricerca di un sorriso vero.
Quando si decide di prendere in mano la propria vita e di mettersi in gioco, nuovamente, si sa di dover affrontare stravolgimenti che talvolta faranno tremare, talvolta tentennare, talvolta retrocedere. Si mette tutto in conto, anche se non si sa realmente quale profondità arriveremo a raschiare. La mia vita è una continua ripartenza. Ho iniziato a vivere proprio quando ho iniziato a mettermi in discussione. Trasformo la paura dell'ignoto in stimolo e il desiderio di raggiungere un obiettivo in carburante per raggiungerlo. Quanto è difficile uscire da una visione di vita ed entrarne in un'altra. Ma cerco di vedere ogni situazione nelle sue accezioni positive, a trarne insegnamenti e spunti per aggrapparmi e scalare la vetta. Sacrifici. Inesauribili sacrifici che spesso tolgono il respiro. Ma che trasformo in sorrisi. E quando qualcuno mi osserva e mi dice "beata te, bella vita che fai", sorrido, perché non serve dare spiegazioni. Io so, questo è sufficiente. E so che, in fondo, tutto questo l'ho voluto io e io l'ho raggiunto. Non penso a tutto quello che queste scelte mi stanno costando. Perché tutto ha un risvolto positivo, anche il maggiore ostacolo. Non mi fermo a pensare a tutto quello che non riuscirò a fare, a tutto quello che mi manca. Ho un lettino in riva al lago, pochi chilometri di strada per raggiungerlo, nuovi amici che mi accolgono "benvenuta a casa tua, Erica", che mi coccolano e che mi chiedono solo un sorriso. E so che sono molto fortunata. Lo so perché so guardare la mia vita.
Poche settimane fa, per volere del destino, una elegantissima coppia mi si avvicina e mi passa accanto, mentre, in spiaggia, raggiunge la propria postazione. Uno sguardo, un sorriso (avete mai provato a sorridere alla gente solo per il piacere dei vostri sguardi che si incrociano? E' un'emozione che si fatica a descrivere....). Poco dopo la signora mi rivolge un apprezzamento sul taglio di capelli, piuttosto insolito, che porto. Due battute, veloci.  La volta successiva un saluto. Poi ancora un confronto su quella che è una delle mie più grandi passioni: la lettura. Mi conquista la dolcezza di questa donna delicata e rispettosa. Ed è un piacere incontrarli. Fino a quando da una coppia diventano due coppie, e poi tre. Fino a quando ad ognuno di loro do un nome. Fino a quando dal lei si passa ad un tono più informale. Fino a quando mi fanno sentire una di loro. Quella dolcissima signora si chiama Carla, il marito Walter e gli amici sono Franco e Manuela, di cui Irene e Enzo sono parenti e vicini di lettino. Persone piacevolissime, con cui sabato scorso ho condiviso una indimenticabile serata.


Un'intera giornata insieme, conclusa con l'accoglienza nelle loro casette del campeggio in cui trascorrono le loro vacanze, con una sfida all'ultima griglia, un po' (!!!) di buon vino, risate e balli.


Ringrazio davvero tutti, e lo faccio con queste parole. Grazie a Manuela e Carla (che vedete qui sopra con accanto Micheal). Ringrazio Nadia (qui sotto accanto al padre mentre cerca di rubargli un boccone) e Alberto, con il loro piccolo batuffolo Neve. Ringrazio Franco, con le sue chiacchierate, le battute, le risate. Ringrazio Walter, tra le tante cose egregio ballerino. Ringrazio Irene ed Enzo per la loro costante compagnia.

 

Ringrazio ognuno di loro per quel sorriso che mi hanno saputo regalare. Con loro ho condiviso, oltre alla mia gioia di esserci, la mia piccola passione per la cucina. A loro ho presentato la mia prima cheesecake cotta e il pane di segale (entrambi esperimenti).... e pare che entrambi siano stati apprezzati. Qui vi parlerò del dolcetto, ma presto vi illustrerò anche l'altra preparazione.....

Il vincitore della sfida all'ultima griglia????? Guardate un po': Walter e la sua griglia....

  

Franco e la sua griglia..... sì.... proprio così!!! 

  

Non ci credete????? Allora guardate bene...... 


Per me vincitori lo siamo stati tutti. Grazie, GRAZIE, G R A Z I E ! !

Ingredienti

Per la base
45 g di nocciole
30 g di zucchero di canna integrale
40 g di muesli di farro bio (io Krunchy di Barnhouse)
35 g di farina di riso
35 g di farina di mais fioretto
25 g di orzoflakes (io Baule Volante)
50 g di olio di semi di soia

Per la farcia
100 g di ricotta
100 g di Philadelphia (io Balance)
2 uova
70 g di fruttosio
succo di 1/2 pompelmo
1 g di agar agar

Per la copertura
1 pesca noce
1 cucchiaino di fruttosio
succo di mezzo pompelmo

Tritate finemente le nocciole insieme allo zucchero di canna. Unite il muesli, le due farine, l'olio e impastare. Aggiungere gli orzoflakes e amalgamare tutto.

Coprite con carta forno la base di una teglia tonda apribile. Sistemate la granella appena ottenuta sul fondo e compattare bene. Mentre vi occupate della farcia lasciare riposare in frigo.
Setacciate la ricotta, unite il Philadelphia, il fruttosio, l'agar agar e i due tuorli d'uovo. Mescolate tutto fino a rendere il composto omogeneo.
Spremete mezzo pompelmo (io ho usato quello rosa) e aggiungetelo alla crema di formaggio. Amalgamate tutto, versatelo sulla base compattata nella tortiera e infornate a 180° per mezz'ora. Abbassate poi il forno a 160° e cuocete ancora per 20 minuti. 
Durante la cottura preparate la copertura. Tagliate a spicchi sottili la pesca, mettetela in un pentolino con il succo di mezzo pompelmo e il cucchiaino di fruttosio. Fate cuocere a fiamma bassa fino a quando il succo di pompelmo si sarà rappreso e le pesche saranno morbide.
Controllate la cottura del cheesecake, in modo che sia uniforme e, quando sarà ben dorata in superficie, sfornatela e lasciatela intiepidire. Togliete, quindi, la corona laterale della teglia.
Coprite la superficie con le pesche e lasciate raffreddare almeno un paio d'ore. Quando sarà completamente fredda potrete conservarla in frigorifero.
Tagliate e servite. Perdonate le foto poco curate, ma in un'occasione così è senz'altro più importante il modo in cui si assapora.... e vi garantisco che il risultato è stato decisamente apprezzato!
 

Ringrazio Ada, blogger di Siciliani creativi in cucina per gli spunti che mi ha dato nella proposta della sua cheesecake. Lei ci deliziava con questa torta lo stesso giorno in cui avrei creato la mia versione. Confrontarmi con la sua bravura è sicuramente un grande piacere.



abc

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