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Polpette di cereali alla cannella e pistacchi con salsa di senape: le forme di una dispensa da riorganizzare

Per fare spazio a nuovi prodotti, che ho già adocchiato e segnato sul taccuino dei must have, occorre dare fondo a quelli già presenti, magari da un po', in dispensa. E, credetemi, la mia dispensa non ha bisogno di presentazioni. Della serie chiedete e vi sarà dato ^_^
Avena, orzo e riso integrale. Li prendi per mettere a punto un progetto e concretizzare un'idea. Poi rimangono lì, perché tre chili di prodotto, per le dosi e le frequenze a cui sono abituata, sono davvero un eccesso, per me. Arriva sempre, però, il momento in cui si corre ai ripari e lo si fa in un modo che non sia banale. Si aspetta il momento giusto, ma quando arriva, si afferra e si esalta. Un amuse bouche che arriva al centro del bersaglio. L'ecletticità dei sapori, che rimane racchiusa in una leggera panatura e che viene rinfrescata e solleticata dalla pungenza di una salsa dal carattere forte, mi fa sorridere di fronte al pensiero che, in fondo, non ci sia mai fine alle sinfonie di sapori che un piatto può donare. Continuo a immaginare, a mettere insieme, ad assaggiare e continuo a godere dell'interminabile sequenza di vibrazioni che un boccone può donare. Magia, poesia, senza che una sola parola venga espressa. Il potere emozionale della cucina è una forza contagiosa che porta oltre, sempre oltre.

Ingredienti

Per 15 polpettine
25 g di riso integrale
25 g di orzo
25 g di avena
25 g di feta light
10 g di pistacchi tostati
10 foglie di basilico
1 cucchiaino di olive di Riviera
1/2 cucchiaino di cannella in polvere
sale rosa dell'Himalaya
pangrattato di riso
olio evo

Per la salsa
1 cucchiaio di senape
10 foglie di basilico
10 g di semi di zucca
zenzero in polvere
pepe mix creolo

Fate bollire i cereali in acqua salata fino a quando saranno ben morbidi. Scolateli e lasciateli intiepidire.
Tritate grossolanamente i pistacchi tostati. Aggiungete il mix di cereali, la feta, le foglie di basilico lavate e asciugate accuratamente, cannella e olive. Frullate tutto il tempo necessario per creare un impasto non troppo liscio, ma ben omogeneo. La feta e le olive daranno sapidità sufficiente a non aggiungere ulteriore sale. Fate riposare l'impasto per una decina di minuti.
   A questo punto create delle polpettine non troppo grandi. Passatele nel pangrattato di riso e lasciatele a riposo, in frigorifero, per un'oretta (potrete anche prepararle il giorno prima, o la mattina per la sera). In questo modo la panatura si compatterà bene.
Preparate la salsa. Lavate e asciugate accuratamente le foglie di basilico. Tritatele, insieme ai semi di zucca, quindi mescolate tutto alla senape. Aggiungete pepe e zenzero a piacere e mescolate bene.
Lasciate riposare la salsa, in modo che i sapori si armonizzino bene.
Scaldate in una padella un cucchiaio di olio evo, oppure coprite una teglia con carta forno e un filo di olio. Sistemate le polpettine e fare in modo che vengano irrorate completamente.
Nel caso di cottura in padella, fatele girare continuamente, in modo che cuociano e dorino in modo omogeneo. Nel caso di cottura in forno, lasciatele circa 20 minuti a 200° (il mio forno non è fortissimo, per cui potrebbe essere sufficiente portare la temperatura a 190°), girandole un paio di volte.
Quando saranno croccanti e dorate, sistematele su un piatto da portata e servitele, insieme alla salsa alla senape.

Se da sole saranno piene, gravi e avvolgenti, la punta acidula e pungente della salsa saprà donare freschezza e carattere, trasformando ogni boccone in un assaggio di poesia. Tanto che..... vi verrà da chiudere gli occhi, ogni volta ^_^

Accompagnatele con verdura di stagione e saranno perfettamente bilanciate!!abc

Biscotti di riso rosso al pistacchio: quel che spinge una mente a trovare sempre un’immagine nuova

E' il secondo tentativo, quello che mi porta a parlarvene. Al primo non pensavo che il risultato potesse essere tanto notevole. Avevo semplicemente pensato di dare fondo alla mia scorta di riso rosso, in dispensa, in un modo leggermente diverso da quello che ci si aspetterebbe. Ho buttato tutto nel Bimby trasformando il chicco in farina. Fine, finissima. Ed ho messo insieme pochi altri ingredienti, un olio delicato, arricchendo il sapore con piccole pepite dei miei amati pistacchi. Non ho voluto uova, non uso latticini, neanche una traccia di lievito. Completamente gluten free. Il risultato è un impasto leggerissimo, friabile, croccante, delicato, ma allo stesso tempo pieno. Appaga. Ed è perfetto per qualsiasi momento della giornata. Perché non replicare, allora, e parlarvene? Ah, cosa non si inventa per giustificare un peccato di gola!!!! ^_^
Accompagnato, o solo, non ha bisogno di grandi presenazioni. Il colore è tipico del riso, il profumo inebriante. Il vantaggio di essere una biscottatrice seriale è quello di poter elaborare sempre una finezza oltre il confine appena superato. Di non fermarsi mai, sempre alla ricerca del sapore nuovo, del bilanciamento perfetto. Mi diverto, mi proietto in un pensiero e mi plasmo nella finalizzazione.
E' sentire la vita scorrere sotto pelle, è benEssere.

Siamo arrivati all'ultimo giorno, siete stati generosi e preziosi. GRAZIE.

http://www.lacuocherellona.it/2015/06/unidea-un-pensiero-un-progetto-il-primo.html

Ingredienti

150 g di riso rosso Jasmine
70 g di farina di ceci
60 g di farina di pistacchi*
20 g di granella di pistacchi*
50 g di zucchero grezzo di canna
50 ml di latte vegetale (per me di nocciola)
50 ml di olio di riso
1 pizzico di sale rosa
 
*ottenuti da 80 g di pistacchi di Bronte

Iniziate dalla preparazione della farina di riso. Se non aveste il Binby, utilizzate un macina caffè e polverizzate i chicchi di riso rosso. Tenete da parte.
Inserite in un boccale i pistacchi e iniziate a tritarli. Separate 20 g di granella di pistacchi, quindi continuate a tritare, ottenendo dai 60 g rimanenti una farina fine. Lavorate a più riprese, in modo da non surriscaldare i pistacchi e non fare uscire l'olio, che trasformerebbe la farina in pasta.
   Unite alla farina di pistacchio quella di riso ottenuta prima e la farina di ceci. Mescolate bene, quindi aggiungete lo zucchero, il sale e, in ordine, il latte e poi l'olio.
Lavorate fino ad ottenere un impasto compatto. Regolatevi, in base alla qualità della farina utilizzata, aggiungendo o limitando la quantità di latte.
Fate riposare il panetto avvolto in un foglio di pellicola trasparente per un'ora almeno, in frigorifero. Procedete, quindi, alla formazione dei biscotti.
Per la versione ricoperta dalla granella ho utilizzato uno stampo in slicone per babà. Mettete la punta di un cucchiaino di pistacchi sul fondo, quindi prelevate una noce di impasto e pressatela sopra.
Riempite tutto lo stampo, quindi ribaltatelo ed estraete i biscotti.
Sistemate tutto su una teglia coperta da carta forno. Infornate a 180° e cuocete per circa 10/15 minuti. Il tempo varierà in base allo spessore del biscotto. La versione più sottile ha cotto 10 minuti appena
Quando li sfornetere saranno piuttosto morbidi, ma vedrete che, nel raffreddare, acquisiranno la croccantezza perfetta.
Una volta sfornati trasferiteli su una gratella e attendete che siano completamente..... scrocchiosi ^_^

Potrete farne una grande scorta, aumentando le dosi degli ingredienti. Si conservano perfettamente in un barattolo di vetro o in una scatola di latta, chiuse ermeticamente. E la colazione, lo spuntino, lo sfizio, la merenda, il dopo pasto.... saranno sempre a portata di palato e sempre pronti a deliziarvi.











Con questa ricetta partecipo al Gluten Free (Fri)day

abc

Marinatura di seppie e zucchine al basilico con patate in panatura di pistacchio: monocromie di sapori poliedrici

Cedo sempre volentieri ad un buon piatto di pesce. Mi piace la sua delicatezza, mi piace la leggerezza e mi piace come si presta ad essere interpretato, vestito e insaporito. Per le seppie provo un'attrazione totale: è difficile trovare un modo in cui non mi piacciano, la sua consistenza rappresenta metà della riuscita del piatto. Farcite, al forno, in una croccante panatura, su spiedino, in casa mi diverto sempre, anche se, quando scelgo di gustarle in qualche ristorante, cedo sempre alla semplicità di un salto sulla piastra.
Questa volta la mia seppia volevo regalasse freschezza. Che non vuol dire solo piatto non caldo, ma vuol dire piatto ricco di sapori leggeri e rinfrescanti. Un inno all'estate, con questi compagni di scena. Le zucchine della mamma e il basilico del mio piccolo vaso, un incanto. E la patata rossa dell'orto di famiglia, in quella panatura di pistacchi di Bronte.... cheddire, non è la morte sua?
Ho messo insieme tutto, in un giorno in cui il tempo rappresentava un lusso. La marinatura concede tempi di gestione generosi e variabili. E, alla fine, incastrare tutto e assaporarne la meraviglia è soddisfazione allo stato puro.

Ingredienti

2 seppie di media grandezza
10 foglie di basilico fresco
1 cucchiaino di miele di tiglio
1 cucchiaio di semi di zucca
1 cucchiaio di olio evo
sale rosso di Cipro
pepe mix Creolo
2 zucchine chiare
1 patata rossa media
1 cucchiaio di pistacchi di Bronte

Cuocete a vapore le seppie, precedentemente pulite. Nel frattempo preparate la marinatura, tritando le foglie di basilico lavate e asciugate, con i semi di zucca. Versate tutto in una terrina e unite il miele, l'olio, il sale e il pepe. Mescolate bene.
Quando le seppie saranno cotte, tagliatele a striscioline e, ancora calde, mettetele nella marinatura.
Lasciatele raffreddare, in modo che assorbano bene tutti gli aromi.
Sbucciate la patata rossa e tagliatela a fettine spesse circa mezzo centimetro. Io generalmente le lascio a mollo in acqua, in modo che perdano un po' del loro amido. E' una mia fissa, quindi sentitevi liberi di saltare questo passaggio.
Cuocetele a vapore per pochi minuti, in modo che si ammorbidiscano appena. Nel frattempo tritate i pistacchi piuttosto finemente e rovesciateli su un foglio di carta assorbente. Passate ciascuna fettina di patata sul trito, premendo leggermente, prima da un lato, poi dall'altro. Tenetele da parte.
Mondate e lavate le zucchine, quindi tagliatele in bastoncini approssimativamente delle stesse dimensioni delle seppie. Cuocete anche queste a vapore, facendole appena ammorbidire, quindi unitele alle seppie. Mescolate bene e fate raffreddare tutto.
Quando avrete impanato tutte le fettine, scaldate un filo di olio in una padella antiaderente e fare rosolare le patate da entrambi i lati.
Sistemate le patate su un piatto, quindi accompagnate con l'insalata di seppie e zucchine.

Servite e gustate la semplicità e la freschezza di questo piatto. Mono nella cromaticità, poliedrico nei sapori.

Adatto da preparare con anticipo, acquisirà maggior sapore con il prolungamento del tempo di marinatura. Non abbiate timore ad avanzarne, anche se di forza, quella sì, ne servirà abbastanza!!

abc

Biscotti salati di scamorza e porro: la soluzione sfiziosa e ideale che incontra piacere, immaginazione e necessità

Avete presente quei periodi in cui, aggiungi di qui e aggiungi di là, ti trovi a gestire innumerevoli impegni e a dover dare forma a progetti importanti? Bene, di cucinare, in quei periodi, davvero non c'è possibilità. Per quei giorni esistono soluzioni tampone, di cui un esempio sono questi biscotti. Avevo preso della scamorza per preparare una teglia di lasagne da condividere con colleghi ad una cena in compagnia. Per paura di non averne a sufficienza, ne ho avuto in abbondanza. La scamorza NON rientra tra i formaggi che mi concedo, per cui ho voluto assolutamente che il suo utilizzo fosse sinonimo di creatività e novità. Dal momento che c'è, che almeno sia originale! Allora ecco il frollino, o meglio, il biscotto salato, perché di frollino non ha proprio niente. Ho tenuto questi biscotti nel barattolo, in attesa del momento libero per immortalarli, fino a quando..... si sono rivelati la soluzione perfetta per i miei pranzetti veloci e indolori ^_^
E' un periodo in cui manco dalle pagine dei miei amici blogger. Un periodo in cui mi limito a pubblicare su Instagram le foto di pasti veloci, leggeri, spesso improvvisati, ma sempre sani e gustosi. Mi manca il tempo. L'appetito manca. Sono concetrata su tutt'altro.
Dopo il lancio del nuovo sito della mia agenzia viaggi, la Mai Soli nel Mondo, dopo una collaborazione a favore dell'emergenza in Nepal, di cui ho parlato sulla pagina Facebook, ho lavorato ad un progetto in cui ho sempre creduto molto. Si tratta di una proposta di vacanza differente, un perCorso di benEssere, dove la destinazione è solo una cornice, ma la vera meta siamo noi stessi. Così ecco che la consapevolezza sconfina dalla piattaforma culinaria e approda su aspetti più completi, toccando un approccio olistico del concetto. Curiosate, ne vale la pena!!!
Sono state settimane di lavoro intenso, e tanto altro ancora mi aspetta, ma le vere emozioni sono qui e io le voglio vivere tutte. Così ecco che i miei biscotti hanno saputo dare il loro contributo. Sapori avvolgenti, consistenze intriganti, perfetti per accompagnare qualsivoglia farcitura. Li ho provati con le pere essiccate, ve li propongo con questa crema di melanzane. Insomma.... da svenimento!!

Ascoltare il corpo, respirare il relax.
Un percorso da vivere momento per momento.
Un’esperienza che trasforma.
Ascoltare il corpo, respirare il relax. Un percorso da vivere momento per momento. Un’esperienza che trasforma.

Ingredienti

240 g di scamorza bianca
100 g di porro
30 g di noci
20 g di fiocchi d'avena
95 g di farina di ceci
25 g di farina di soia tostata
50 g di Senatore Cappelli
noce moscata
sale rosa dell'Himalaya
semi di sesamo

Per la farcitura
1/2 melanzana viola 
2 rametti di salvia
30 g di bresaola
10 g di pistacchi tostati
sale rosa dell'Himalaya

Pulite il porro, lavatelo e tagliatelo a rondelle. Fatelo ammorbidire in un tegame, con un filo di acqua e un pizzico di sale.
Tagliate la scamorza a dadini ed inseritela in un boccale. Unite le noci e i fiocchi d'avena, quindi frullate tutto.
Aggiungete il porro stufato e tritate ancora. Iniziate ad unire le farine, la noce moscata e il sale a piacere. Lavorate tutto fino ad ottenere un impasto omogeneo e morbido. Avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e fatelo riposare in frigorifero per un'ora circa.
Portate il forno alla temperatura di 175°, quindi riprendete l'impasto.
Stendetelo in una sfoglia spessa circa mezzo centimetro e ritagliate i biscotti della forma desiderata. Sistemate metà dei biscotti ottenuti su una teglia coperta da carta forno. La metà rimasta passatela sui semi di sesamo, rovesciati su un piano.
   Posizionate anche questi sulla teglia ed infornate. Saranno sufficienti 15 minuti. Rimarranno morbidi, ma saranno anche dorati. Fate attenzione a verificare la cottura omogenea, girando eventualmente la teglia per gli ultimi 5 minuti.
Una volta trascorso il tempo di cottura, estraete la teglia e trasferite i biscotti su una gratella, fino al totale raffreddamento. A questo punto non posso negarvi l'assaggio e, visto che la versione che vi propongo oggi prevede un passaggio in forno, non vi nego che ne valga decisamente la pena ^_^

Tagliate la melanzana in due e tenetene una sola parte. Praticate dei tagli lungitudinali, salate e inserite nei tagli le foglie della salvia, lavate e spezzettate. Fate cuocere a vapore o in forno, fino a qundo sarà morbida (io non eccedo mai con i tempi di cottura!!).
Prelevate la polpa della melanzata e tritatela, con la mezzaluna, insieme alla bresaola. Sgusciate i pistacchi e pestateli in un mortaio, ottenendo una granella irregolare e piuttosto spessa, quindi uniteli alla crema di melanzana. Mescolate e assaggiate che sia sufficientemente sapida. La bresaola dà molto sapore.
Adesso prendete il numero desiderato di biscotti senza semi di sesamo (con questa quantità riuscirete a farcire circa 6 biscotti, per cui ve ne serviranno in tutti 12). Sistemate su ciascuno di questi un cucchiaio di crema e coprite con un biscotto con i semi di sesamo in sperficie.
Sistemate i sandwiches su un piatto e passateli in forno per qualche minuto.

Sfornate e servite. Gustatene l'inebriante sapore e coccolatevi con le sue consistenze morbide e travolgenti.

Ideali per uno spuntino, per un aperitivo, sono un delizioso fingerfood che vi farà leccare le dita ^_^

Posso assicurarvi che anche con la dolcezza di un fritto sono un vero incanto!!!
Certo non sono proprio dietetici (e il mio stomaco, ormai abituato alla sana leggerezza, se n'è accorto), ma abbinato ad un ripieno così goloso, diventa un biscotto da veri gourmandier!! :D

abc

Millefoglie di spinaci con farcitura di patate, feta e pistacchi: di sfide, dimostrazioni e piccole soddisfazioni

Per molti, nel mondo foodblog, io sono l'anti-social. Non partecipo agli eventi, non riesco mai a seguire contest. Incontro altre blogger solo quando mossa dall'istinto, non riesco a pianificare di esserci a quell'incontro. Ho i miei tempi, ho i miei stimoli. Mi piace condividere la folgorazione di un momento. Mi piace farmi conquistare da nuove scoperte e testare sempre sapori e tecniche un po' nuove, un po' inconvenzionali.
Questa volta, però, il lavoro tenace di coinvolgmento di due care amiche, Leti e Manu, mi ha convinto: leggo spinaci proprio quando nel carrello della spesa ci sono spinaci. E allora mi dico che sarebbe il caso di farmi venire qualche deliziosa idea, perché questa volta non voglio perdere l'occasione. E va bene che mi esorto a trovare una soluzione all'altezza, ma non è detto che l'ispirazione arrivi sotto esortazione. Non è detto, ma questa volta la fortuna mi guarda in faccia.
Ho mantenuto semplici gli ingredienti, dando loro consistenze che potessero essere affascinanti per i bambini, protagonisti di questo contest, dove le intolleranze sono argomento base. Per il mese di maggio si parla dell'intolleranza all'uovo. Io spesso cucino senza, e non sempre ne sento la necessità. E poi ci sono loro, i prodotti di stagione. Questa volta è toccato agli spinaci, ma..... che ci sia spazio anche per una prossima partecipazione? ^_^ Iniziate a gustarvi questa insolita millefoglie, al resto pensiamo strada facendo!

Con questa ricetta partecipo al contest

Ingredienti

250 g di spinaci freschi
1 patata media
10 g di pistacchi tostati non salati
1 cucchiaino di origano secco
60 g di feta light
sale rosa dell'Himalaya
1 cucchiaio di pangrattato di riso
olio evo

Lavate accuratamente le foglie degli spinaci. Cuocetele al vapore fino ad ammorbidirle appena, quindi strizzatele. Salatele a piacere e compattatele dormando delle cialde dello spessore di pochi millimetri. A questo punto io ho utilizzato l'essiccatore, ma se non lo aveste potrete utilizzare il forno. Servirà che facciate asciugare il più possibile i medaglioni appena formati.
Nel frattempo fate bollire la patata fino a renderla morbida. Schiacciatela con una forchetta, unite i pistacchi tagliati a coltello e l'origano. Coreggete di sale e mescolate tutto. Lasciate raffreddare: in questo modo i sapori si armonizzeranno perfettamente.
Una volta che saranno asciutti e ben uniti, schiacciateli su del pangrattato, in modo da avere una leggera panatura.
Scaldate un filo di olio in una padella e, quando sarà ben caldo, adagiatevi i medaglioni di spinaci. Fateli rosolare bene a fiamma viva, girandoli un paio di volte in modo da avere una doratura omogenea. Mentre gli spinaci sono sul fuoco, sbriciolate la feta sulle patate e mescolate, fino a rendere il composto ben amalgamato.
Togliete i medaglioni dalla padella e iniziate a sistemarne uno su un piatto. Cospargete la superficie con una parte di farcitura. Ponete, quindi, un altro disco di spinaci e continuate con la farcitura.
Arrivate a comporre la millefoglie con tutti e quattro i medaglioni.
Coprite la cima con la farcitura e passate in forno a fare gratinare (io ho gratinato nel microonde) per pochi minuti.
A questo punto estraete il vostro tortino e servite.
   La feta si sarà sciolta solo leggermente, mantenendo la compattezza della millefoglie e donandole un sapore pungente e deciso, addolcito dalla presenza delle patate, reso sfizioso dalla croccantezza dei pistacchi e saporito dal tocco dell'origano. Il taglio sarà perfetto, gli strati ben definiti e i sapori si imprimeranno sui vostri palati senza lasciare dubbi: questo piatto conquista al primo assaggio!
Che mi piacciano le sfide, ormai lo sapete. Ma sfidare le convenzioni è uno stimolo senza prezzo! E questa volta, nello spazio della folgorazione di un minuto, ho dimostrato a me stessa che non c'è limite che non possa essere superato.



abc

Polpette di seppie ripiene di asparagi e pistacchi: le caparbie volontà di una folle testarda

Nella mia dimensione creativa, che proprio non trova piacere nel banalizzare il cibo o nel concepirlo sempre nella stessa forma e dello stesso sapore, mi capita di confrontarmi con sfide talvolta ai limiti del realizzabile. Le idee prendono forma nella testa con una facilità inversamente proporzionale alla fattibilità di realizzazione. O, quantomeno, alla semplicità di esecuzione. Ma, del resto, se non fossi così brava a complicarmi la vita non sarei io. Vi dico solo che ago e filo è stata l'idea di partenza di queste seppie. Le volevo chiuse a polpetta e chiuse a polpetta sarebbero dovute essere. La cucitura sartoriale sarebbe stato l'unico modo per permettermi di ottenere il risultato sperato senza intervenire rovinosamente sull'aspetto della polpetta cotta. L'estetica, laddove non si possa assaggiare con un bel morso (mi spiace davvero tanto per voi, perché talvolta è proprio un'occasione persa!!!), ha la sua fondamentale importanza. Eppure, non me ne voglia la mia brava mamma sarta, ago e filo non erano sufficientemente a portata di mano. E allora come fare? Sfidiamo la sorte: mi affido alla naturale forma di questo mollusco giocando sulla cottura. Il risultato? Guardate e giudicate. Io lo trovo perfettamente corrispondente alla mia idea di polpetta ^_^

Ingredienti

4 seppioline
50 g di asparagi bolliti
7 g di pistacchi
1/2 cucchiaino di farina di limoni
4 rametti di timo limone
sale rosa dell'Himalaya
olio evo
1 cucchiaio di farina di riso
1 cucchiaio di farina di mais fioretto
2 cucchiai di latte vegetale

Lavate le seppie, quindi prelevate tuttti i tentacolini e tritateli, insieme ai pistacchi e al timo limone. Aggiungete gli asparagi tagliati a tocchetti, la farina di limoni e il sale rosa, quindi mescolate tutto e lasciate riposare per una mezz'oretta, in modo che i sapori di armonizzino.
A questo punto prendete le vostre seppie e farcitele con il composto preparato. Fate attenzione a non rompere l'anello della parte del tentacolo prelevato: in questo modo sarete facilitati nel mantenere la forma chiusa del mollusco. Riempitele bene, quindi chiudete bene la carte della seppia intorno alla farcitura.
Passatele nella farina di riso, facendo in modo che ne siano completamente coperte. A questo punto immergetele velocemente nel latte e impanatele nella farina di mais fioretto. Lasciate che prendano bene la panatura e, facendole riporare per una decina di minuti, che la mantengano a sé in modo compatto.
Scaldate in una padella un cucchiaio scarso di olio evo. Quando sarà molto caldo adagiate le seppie dal lato dell'apertura. Lasciatele cuocere per qualche minuto, quindi giratele. Procedete, girandole continuamente e a distanza di qualche minuto, fino a quando saranno perfettamente dorate. Ci vorranno circa 30 minuti a fiamma moderata. Prestate attenzione a non rovinare la panatura negli spostamenti. Non essendoci l'uovo rimane un po' più delicata. Il tempo di riposo pre cottura servirà proprio a far aderire meglio la farina.
A questo punto trasferite nei piatti e gustate. Io ho accompagnato la pietanza con delle semplicissime melanzane grigliate: accostamento perfetto per bilanciare i sapori.

La crosticina croccante che nasconde una carne tenera e un cuore morbido e saporito: un insieme di consistenze perfetto che dà valore ad un piatto sfizioso e insolito.
Il taglio è ad effetto. La coroncina bianca della seppia racchiude perfettamente sapori delicati e particolari. Oltre che genuini.

abc

Saccottini al cioccolato con farro monococco e semi di canapa: il valore aggiunto di una dispensa ricca e fornita

Ebbene sì, sono giunta al termine delle mie scorte per le colazioni domenicali. Mi fa star bene l'arrivo di questo momento: lo attendo con trepidazione, perché mi piace l'idea di mettermi nuovamente al lavoro su nuovi impasti. Mi piace utilizzare nuovi ingredienti speciali, di cui riempio la dispensa, o semplicemente affinare procedimenti già applicati. E mi piace sfornare brioche su brioche, da riporre, come una formichina, nel congelatore, pronte a deliziare i miei gioiosi risvegli domenicali.
Questa volta la conta ha decretato, vincente, la farina di farro monococco. Preziosissima. Rappresenta un vero e proprio multivitaminico, in quanto contiene da 5 a 8 volte in più antiossidanti come i carotenoidi ed un contenuto proteico maggiore e di qualità. Voglio dire, me la sarei potuta perdere, secondo voi? Le sue proprietà la portano ad essere altamente digeribile e vi posso garantire che tutto è reale. Mentre oggi vi parlo di questa delizia, in cantiere ci sono state altre preparazioni che, di soddisfazioni, me ne hanno regalate molteplici ^_^ In questa sfogliatura ho voluto provare la mia margarina, questa volta preparata con l'olio di riso al posto dell'olio di semi di soia: una favola, la migliore di sempre. Vi consiglio questa piccola modifica sulla ricetta originaria e vedrete che splendida resa!! Ingredienti Per il poolish 200 g di farina Petra 1 200 g di acqua 15 g di lievito madre secco naturale Per l'impasto poolish 250 g di farina di farro monococco 125 g di farina Petra 1 25 g di crusca 27 g di lievito madre secco natrale 30 g di semi di canapa 7 g di malto d'orzo in polvere 55 g di zucchero di canna grezzo Demerra 235 g di latte vegetale 35 g di olio di riso Per il ripieno 90 g di cioccolato fondente extra 25 g di pistacchi di Bronte tostati 50 g di fichi secchi 20 g di latte vegetale 10 g di olio di riso Per la sfogliatura 85 g di margarina 15 g di farina di riso Preparate il poolish mescolando la farina con il lievito madre. Quindi versate l'acqua e mescolate velocemente, fino a quando tutta la farina sarà bagnata, ma senza lavorare troppo.    Coprite la terrina con un foglio di pellicola e lasciate riposare, al riparo dalla luce, per un tempo che possa andare dalle 15 alle 18 ore. Il poolish sarà pronto quando vedrete tante bollicine in superficie e vedrete il centro dell'impasto affondare leggermente. Preparate le farine per l'impasto. Mescolatele con il malto, il lievito, la crsca e i semi di canapa. Trasferite il poolish nell'impastatrice (io utilizzo il Bimby), unite una parte di farina, lo zucchero e il latte. Iniziate a impastare. Unite, poco alla volta, la farina restante. In ultimo versate l'olio, a filo, flasciando che venga ben assorbito e che l'impasto incordi bene e acquisisca elasticità. Trasferite la pasta in una terrina leggermente infarinata, copritela con la pellicola e lasciatela risposare, al riparo da correnti di aria e dalla luce, fino al raddoppio. Io l'ho lasciata riposare per 7 ore. Nel frattempo occupatevi del ripieno. Inserite in un boccale il cioccolato e tritatelo finemente. Unite i fichi secchi, privati del picciolo, e i pistacchi. Tritate tutto fino ad ottenere una pasta. Unite il latte e portate ad ebollizione, a bagno maria (io utilizzo la cottura del Bimby). Versate l'olio e mescolate fino a farlo assorbire completamente. Dovrete ottenere una pasta lucida decisamente densa, che, raffreddando, diventerà una pasta modellabile. Tenetela da parte fino al momento dell'utilizzo. Mescolate la margarina con la farina di riso, quindi riprendete l'impasto lievitato e stendetelo, su un piano infarinato, in una sfoglia rettangolare. Versate la margarina al centro della sfoglia, in un quadrato che lasci due lembi di pasta liberi, ai lati.    Piegate a libro l'impasto: i lati esterni dovranno essere ripiegati verso il centro. Avvolgete tutto con un foglio di pellicola trasparente e lasciate riposare in frigorifero per un'ora. Riprendete l'impasto, stendetelo leggermente, quindi procedete con una piega a tre. Avvolgetelo nuovamente nella pellicola e lasciatelo nuovamente riposare. Procedete con un'altra piega a tre, quindi fate ancora riposare l'impasto in frigorifero.
Trascorso il tempo, stendete la sfoglia su una spianatoia, formando un rettangolo spesso poco meno di un centimetro. Con l'aiuto di una rotella, tagliate delle strisce di circa 10 cm per 25/30 cm di lunghezza (la dimensione la deciderete in base ai vostri gusti). Prendete la farcitura al cioccolato e formate, con poco impasto alla volta, dei cordoncino, che andrete a posare sulle estremità di ciascuna striscia di pasta. Iniziate ad arrotolare la pasta verso il centro, da entrambe le parti, fino a fare incontrare i due rotolini al centro. Trasferite i saccottini appena ottenuti su una teglia rivestita da carta forno, lasciando una buona distanza tra loro. Coprite con un foglio di pellicola trasparente e ponete in frigorifero per una notte intera, o per almeno una decina di ore. Estraete la teglia mezz'ora prima della cottura, in modo da fare acclimatare l'impasto. Portate il forno alla temperatura di 190°. Spennellate i saccottini con una parte di margarina mescolata ad un cucchiaino di latte vegetale. Infornate e lasciate cuocere per 30 minuti. Controllate che non scuriscano troppo in superficie. Sfornati, trasferite i saccottini su una gratella e lasciateli raffreddare. A questo punto non vi resterà altro che gustarli. Crosticina croccante e cuore soffice. L'assenza dell'uovo rende leggero l'impasto e il morso è assolutamente una coccola a cui cedere senza ripensamenti. E senza possibilità di resistenza. La farcitura sarà intensa e consistente, ma allo stesso tempo delicata e inebriante. Un binomio perfetto, per una colazione da signori e per una scelta di genuina golosità. A voi l'assaggio e la scelta di coccolarvi per molte e molte colazioni ^_^
 abc

Barrette essiccate con Goji, fichi e pistacchi: l’energia che si diffonde in una eco interminabile

Non che mi stanchi di iniziare la giornata con i miei amati frollini al mandarino (peralto una delle ricette maggiormente preparate, richieste, condivise e.... apprezzate) oppure i biscotti ai cereali, ma quando vengo stimolata e punzecchiata da idee e combinazioni sfiziose, non riesco davvero a tenermi alla larga da nuove sperimentazioni.
Vidi la giusta prospettiva in una pubblicazione della splendida Alice nel suo blog Ricette Vegolose. Le sue barrette avrebbero avuto ben poche speranze di finire nel girone delle ricette da provare e mai provate. E, infatti, il giorno dopo mettevo le mani in pasta. Fu colpo di fulmine, avvalorato dalla certezza che, ORA, non mi sarei più dovuta arrendere di fronte alla parola essiccatore. Alice aveva domande e risposte e io non mi sarei lasciata sfuggire l'occasione. Nel mio percorso di consapevolezza alimentare (e non solo), vanto piccoli traguardi, che mi rendono fiera e orgogliosa. L'essiccatore è uno di questi. Desiderato, voluto, cercato, atteso, è arrivato a darmi il suo preziosissimo supporto. Avrò un paio di jeans in meno nel guardaroba, ma posso dire che ho guadagnato un fedele alleato: stimola la fantasia e appaga palato e curiosità.
Queste barrette possono anche essere consumate crude, senza il passaggio di essicazione. Come indica Alice, dovrete solo accertarvi che vengano conservate in frigorifero.
Preziosissime per una bilanciata carica energetica, a inizio giornata o prima dell'attività sportiva, sono intense, ricche, gustose e appaganti. Insomma, non esistono scuse!!

Ingredienti

85 g di fichi secchi
40 g di fiocchi d'avena
succo di 1/2 pompelmo
2 bacche di cardamomo
40 g di mandorle
40 g di pistacchi di Bronte
40 g di cocco fresco
20 g di bacche di Goji
10 g di farina di mandarino
sale rosa dell'Himalaya
cannella in polvere

   Eliminate il picciolo dai fichi e tagliateli a dadini. Interiteli in una ciotolina, unitevi i fiocchi d'avena e irrorate tutto con il succo del pompelmo. Lasciate riposare e ammorbidire tutto per circa mezz'ora.
Inserite in un boccale le mandorle, i pistacchi, il cocco e le bacche di Goji. Tritate tutto finemente, quindi aggiungete la farina di mandarino e i semi delle bacche di cardamomo, precedentemente pestati con un mortaio e ridotti in polvere. Unite il un pizzico di sale rosa e cannella a piacere, quindi mescolate tutto, fino a formare un impasto omogeneo, che lascerete riposare per almeno un'oretta.
Riprendete l'impasto e stendetelo su un piano di lavoro, formando uno strato spesso non meno di mezzo centimetro.
Tagliate i biscotti della forma gradita, quindi sistemateli sui ripiani dell'essiccatore (in alternativa potreste passarli in forno a 50° con lo sportello socchiuso, o ancora lasciarli crudi e trasferirli direttamente in frigorifero). Impostate la temperatura a 45° e lasciateli tutta la notte.
Quando saranno ben asciutti, ma comunque morbidi e compatti, spegnete l'essiccatore e prelevate i biscotti.
Potrete conservarli in un barattolo di vetro o in una scatola di latta: dureranno due settimane senza colpo ferire ^_^

Fragranti e golose, riempiranno la cucina di profumi e il palato di sapori. Sono irresistibili, tanto da richiedere attenzione: per quanto salutari e ricche di preziosi nutrienti, sono assolutamente caloriche!

Ma sono buone da togliere il fiato!!
abc

Fiore di carciofo ai pistacchi con occhio di bue al forno: appagare occhi e palato con una semplice scintilla

Una delle rare sere in cui sono in casa, in questo periodo. Tra il Natale da mia madre e le serate di lavoro, diventa un'impresa riuscire ad organizzare anche un'uscita di piacere. Figuriamoci una cena tranquilla e spensierata. Ma poi arriva quel giorno. E vorresti fare miliardi di cose, ma vorresti anche riposare un po', dedicarti alla lettura. Magari cucinare qualcosa. Ebbene, il nulla regna sovrano. Il frigorifero è pieno di verdura (unica cosa che riesco a mangiare con piacere in questo periodo) e nessuna idea in testa. Lo sapete, io cucino solo se scatta la scintilla. Diversamente non mi cimento neanche: mi nutro e via, nel minor tempo possibile, con il minor impiego possibile di energie. Focalizzavo l'attenzione su quel cespo di catalogna. Ho cercato di girarlo e rigirarlo, ma niente, nessuna ispirazione. Poi ecco che arriva, pungente, quel pensiero accantonato tempo fa. Si verifica la presenza degli ingredienti e..... si cambia rotta. Esperimento in corso, scintilla scattata e.... successo raggiunto!!!! Questo carciofo è delicato e sfizioso. Ultimamente è di moda "scomporre" i piatti, separando ogni singolo ingrediente. Questa volta, per la mia smania di andare controcorrente, ho compattato un secondo piatto e il suo contorno. E il risultato non lascia indifferenti.

Ingredienti

1 carciofo
12 g di pistacchi tostati
1 rametto di rosmarino
1 uovo
sale
olio evo
sale nero di Cipro

Mondate il carciofo, eliminando il gambo, le foglie esterne e le punte. Allargatelo leggermente, quindi bollitelo, in acqua salata, per circa 3 minuti. Scolatelo e lasciatelo a testa in giù, cercando di allargare bene le foglie.
Lavate un rametto di rosmarino e asciugatelo bene. Prelevate le foglioline e sminuzzatele con ul coltello. Unite i pistacchi e tagliateli, sempre a coltello, creando una granella quanto più uniforme possibile.
Mescolate bene pistacchi e rosmarino e versatelo all'interno del carciofo, facendo in modo che vengano farcite tutte le foglie, tra i differenti strati. Salate leggermente e irrorate con un filo di olio evo.
Accendete il forno e portatelo alla temperatura di 180°.
Rompete l'uovo e versatelo al centro del carciofo, che avrete sistemato in un piccolo stampo o in una teglia. Spolverizzatelo in superficie con del sale nero di Cipro e infornatelo. A piacere potreste aggiungere spezie, o pepe, o peperoncino o qualsiasi gusto di vostro grandimento.
Cuocete per circa 25 minuti, controllando che il tuorlo non diventi sodo.
Quando sarà pronto estraete la teglia e trasferite il carciofo nel piatto.
Personalmente l'ho cotto in una terrina piccola e l'ho gustato direttamente lì.
Divertitevi, ora, a sfogliare il carciofo, assaporando le foglie esterne pistacchiose, fino ad arrivare al cuore morbido e avvolgente. Rompete il vostro tuorlo e..... deliziatevi.
Sapori che non si intralciano, lasciando la magia dell'assaggio nella grandezza della semplicità.

Ancora una coccola riuscita!!

abc

Strudel salato di ricotta e castagne con briciole di frutta secca alla salvia: momenti, sorrisi ed energia pura

Non è da me lasciare che le cose accadano. Io pianifico, valuto, programmo, studio e non lascio nulla al caso. Sono sempre stata così. Fino a quando la vita mi ha insegnato che niente si può programmare. Il destino spiega il suo progetto sul nostro mondo a prescindere dai nostri calcoli e dalle nostre statistiche. E' destabilizzante, per chi deve sempre avere tutto sotto controllo, come me. Ma ho imparato ad accettare che non posso domare il destino. Lui arriva, e travolge. Nel bene e nel male. E ho imparato a lasciarmi trasportare, senza puntare troppo i piedi. E vivere di cuore, più che di testa. La possibilità di avere quattro sere consecutive libere da impegni di lavoro è davvero insolita, direi impossibile. Ma a volte anche l'impossibile accade. Così ho seguito il cuore e ho abbandonato, per un po', i miei modesti set fotografici di preparazioni bizzarre, le ore interminabili passate a sistemare foto, scrivere post, condividere articoli e ho destinato questo tempo al mio più grande amore: la mia scricciolina. Nulla è scontato con lei. Non più. Abbiamo trascorso giornate meravigliose, nella loro semplicità. Ci siamo inventate tempi e spazi, facendo cose che andassero oltre i soliti schemi. E siamo state bene. Abbiamo riso, sorriso e condiviso. Ho cucinato, sì. Non posso farne a meno ^_^ Ma con uno spirito diverso. Ho riabbracciato vecchi amici, ritrovando un sorriso lontano. Ed ora torno qui, con la serenità di cui mi sono arricchita e tanto desiderio di dedicarmi, nuovamente, a questo spazio.
Torno con una ricetta che avevo in archivio. Perdonate la presenza di un ortaggio non più di stagione, ma questo strudel è tanto buono da meritare la condivisione, a prescindere dai dettagli. Attualizzatelo a piacimento, ma non lasciatevelo sfuggire: merita un assaggio e, dopo l'assaggio, merita la replica ^_^

Ingredienti

1 melanzana
100 g di castagne bollite
15 g di anacardi
10 g di pistacchi
4 foglie di salvia
100 g di ricotta vaccina
50 g di Fontal Nazionale
4 fogli di pasta fillo
1 spicchio d'aglio
sale
noce moscata
olio evo

Lavate la melanzana. Tagliatela nel senso della lunghetta e cuocetela in forno (o al vapore) fino a quando sarà morbida. Lasciatela raffreddare e prelevate la polpa, tagliandola a tocchetti.
Riducete in briciole gli anacardi e i pistacchi e teneteli da parte.
Fate scaldare un cucchiaio scarso di olio in una padella e, quando sarà caldo, unitevi l'aglio schiacciato. Lasciate insaporire, quindi togliete l'aglio e versate le melanzane. Salate a piacere e unite la noce moscata. Cuocete a fiamma media per qualche miuto, quindi unite le foglie di salvia, precedentemente lavatem sepezzettandole con le mani. Unite anche le castagne bollite, ridotte a tocchetti, e lasciate che i sapori si armonizzino, per circa 5 minuti, sul fuoco dolce.
   Nel frattempo preparate la pasta fillo, sovrapponendo i fogli tra loro, ciascuno unto con un po' di olio evo.
Spegnete il fuoco sotto la farcia, unite il Fontal a dadini, mescolate velicemente e versate tutto sulla fillo, lasciando un buon margine su un lato della sfoglia.
Ripiegate i due bordi laterali verso l'interno e arrotolate lo strudel lasciando la parte libera alla fine. Trasferitelo su una teglia coperta da carta forno e spennellatelo con pochissimo olio.
   Accendete il forno, portatelo a 190° e, quando sarà in teperatura, infornate per circa 20 minuti. Controllate che la pasta diventi bella dorata, senza che scurisca troppo.
Quindi sfornate e lasciate intiepidire.
Ragliate lo strudel a fette di circa un paio di centimetri e servitelo. Accompagnatelo con una fresca insalata o con verdura saltata in padella e avrete grande successo.

Vi confesso che le due estremità, per gli amanti della croccantezza come me, sono una vera e irresistibile tentazione, per cui, se avrete più di due ospiti a tavola, evitate liti e teneteli per voi :D Non è mai un bene mettere in difficoltà i commensali, ahahahahahah.

In ogni caso vedrete quanto le singole fettine sapranno conquistare i vostri palati, e quelli dei fortunati assaggiatori.abc

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