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Fiorelloni di spinaci dal cuore fondente: il piacere di trovare la soluzione perfetta

L'ispirazione di questa pasta ripiena mi è venuta leggendo il post de le Pellegrine Artusi, in cui narravano e illustravano questi splendidi ravioli crema di crescenza e fiori di zucca. Geniale questo ripieno, ho pensato. E visto che la crescenza, seppur light, è un peccato a cui cedo volentieri, per non ricadere sempre sulla simil focaccia di Recco, che un giorno prometto vi presenterò, ho voluto seguire la loro idea. Ovviamente, non me ne vogliano queste splendide fanciulle dall'indiscussa bravura, ne ho fatto la mia versione. A partire dall'impasto, per finire al ripieno..... il risultato è stato strepitoso. Non si fa e non si dice, ma io ho leccato il piatto.... e ve lo dico!!

Ingredienti

Per la pasta
130 g di spinaci (pesati a crudo)
1 tuorlo d'uovo
160 g di semola rimacinata (io Mugnaio di Altamura)
sale alle erbe
olio evo

Per il ripieno
100 g di Certosa (io light)
20 g di semi di zucca non salati
20 g di parmigiano

Pulite e lavate accuratamente gli spinaci. Cuoceteli per circa 15 minuti in padella con un filo di olio evo e con sale speziato alle erbe. Quando avranno consumato parte della loro acqua, ma non tutta, spegnete il fuoco e fate raffreddare. Tritateli, quindi, creando una crema (senza strizzarli, con la loro acqua). Aggiungete la semola e il tuorlo d'uovo e impastate, fino a formare un panetto compatto. L'impasto dovrà rimanere piuttosto morbido, ma regolatevi in base alla quantità di acqua degli spinaci ed eventualmente adeguate la quantità di semola. Avvolgete la pasta in una pellicola trasparente e fate riposare in frigo per mezz'ora.
Nel frattempo preparate la farcia: sistemate in una scodella la crescenza e unite i semi di zucca tritati grossolanamente e il parmigiano grattugiato (o tritato, anche lui).
Aggiungete del sale (non troppo) e mescolate bene, fino ad ottenere una crema omogenea. Coprite il contenitore e lasciate riposare.
Riprendete la pasta, infarinate una spianatoia e stendete una sfoglia sottile (1 mm circa) con il mattarello.
Adesso sbizzarritevi a creare la forma di raviolo che preferite. Io ho utilizzato una forma piuttosto grande (circa 10 cm di diametro). Formate tante sagome quante ce ne staranno sulla sfoglia. Assicuratevi che siano pari.
Ponete al centro della metà delle forme il ripieno. Con queste quantità di ripieno mi sono venuti 12 ravioloni. Adeguate la quantità in base alla forma del vostro stampo.
Con le altre metà, rimaste libere, coprite le forme farcite, avendo cura di non far rimanere aria all'interno.
Schiacciate bene i bordi e, aiutandovi con i rebbi di una forchetta, formate una raggiera sui contorni di ciascun raviolo.
Portate a bollore l'acqua, salatela e fate cuocere i ravioli per circa 4 o 5 minuti.
Io li ho proposti in due versioni: al maturale con un filo di ottimo olio evo pugliese a crudo e parmigiano grattugiato, e con una cremina di zucca e porro. A voi la vostra versione preferite.

A posteriori dico che il sapore della sfoglia di pasta e il ripieno fondente e gustosissimo non necessitavano di altre aggiunte.
Ed è finita davvero così.... piatto pulitissimo!! ; )



abc

Strozzapreti con vongole e broccoli: il piacere di prendersi sul serio con una pasta fatta in casa

Continuo a rincorrere il mio piatto di pasta preferito, girandogli intorno. E' come se, preparandolo e gustandolo, vedessi svanire il fascino dell'attesa. Gli spaghetti con le vongole, rigorosamente bianchi, rigorosamente con spaghettino fine (unico piatto in cui prediligo questo tipo al classico spaghettone), con un po' di prezzemolo e stop ! Cerco quindi delle alternative per gustare questi molluschi saporiti e non smettere di desiderare il buon piatto di spaghetti. E oggi.... oggi ho voglia di pasta fresca. Pasta fatta in casa. Generalmente quando parto con questa idea mi pento dopo i primi esemplari creati. Un pentimento che viene ampiamente ripagato dal piacere di gustarmi la pietanza finita, ma vi dico che per farmi questo piattino di strozzapreti ho impastato, steso, tagliato, arricciato e arrotolato pezzo per pezzo per oltre un'ora!! Però sì, ne è valsa la pena!! Probabilmente per più di un ospite a cena ricorrerei a pasta fresca confezionata (ebbene sì....), ma volete mettere la soddisfazione?????

Ingredienti

Per la pasta
80 g di semola di grano duro rimacinata (io Mugnaio di Altamura)
50 g di acqua
noce moscata
sale alle erbe

Per il condimento
1/4 di broccolo
300 g di vongole veraci
1 spicchio d'aglio
olio evo
sale

Mettete le vongole in ammollo in acqua salata per 4 ore, in modo che spurghino la sabbia presente all'interno.
Lavate il broccolo e separate le cimette dal torsolo. Cuocete le cimette a vapore per pochi minuti e fate bollire in acqua appena salata il torsolo, tagliato a pezzi, fino a quando risulterà tenerissimo (ci vorrà almeno mezz'ora).
Versate la farina a fontana su una spianatoia. Grattugiatevi sopra una buona quantità di noce moscata e versateci del sale speziato alle erbe. Aggiungete l'acqua e impastate fino a creare un panetto liscio e compatto. Tagliate piccoli pezzi alla volta, stirateli a spaghettoni del diametro di mezzo centimetro, tagliateli a tocchetti di circa 4 cm, appiattiteli e arrotolateli su un ferro. Trasferiteli su un canovaccio ben separati tra di loro e procedete il lavoro fino ad ultimare la pasta.
Fate scaldare un filo d'olio in padella e aggiungete lo spicchio d'aglio tagliato a metà. Tagliate le cimette in piccoli pezzi e fatele soffriggere aggiungendo poco sale.
Sciacquate le vongole e fatele aprire in padella, a fuoco medio, coperte. Quando si saranno aperte sgusciatene metà e aggiungetele alle cime del broccolo. Scolate il torsolo bollito in un bicchiere da mixer, aggiungete un cucchiaino di olio e frullate tutto fino ad ottenere una crema liscia.
Aggiungete poco fondo di cottura delle vongole alla volta, diluendo la salsa. Quando sarà piuttosto liquida aggiungetela alle vongole rimaste con il guscio e fate insaporire bene.
Portate intanto a bollore l'acqua per la pasta, facendo attenzione a non salarla troppo perché la vongola ha già un sapore deciso.
Unite il soffritto di cimette e vongole alla crema con i gusci e fate cuocere a fiamma bassa. Aggiungete eventualmente un po' di acqua di cottura del torsolo di broccolo se dovesse asciugare troppo.
Fate cuocere la pasta piuttosto al dente. Facendola fresca come nella mia versione basteranno pochi minuti.
Scolatela senza farle perdere troppa acqua e trasferitela nella padella insieme alle vongole. Saltate e lasciate insaporire a fiamma alta e servite.
Sul fatto che finisca troppo in fretta rispetto al tempo di preparazione non ci sono dubbi.

Ricordate quanto riportato nella pagina diamoci un taglio : uno dei segreti di una buona digestione è la masticazione lenta!!


Mai come in questa occasione.... fate tesoro del consiglio ; )


abc

Riso venere al parmigiano aromatizzato su cialda di asparagi: colori e sapori in un’alchimia di contrasti

Sempre lui, ancora lui, con il suo profumo dolciastro di cui riempie la casa, in cottura. E' un riso che va d'accordo un po' con tutto, ma che predilige soprattutto i frutti di mare. Ovviamente ho voluto dargli un'identità diversa. Grazie al fascino del suo colore violaceo è interessante giocare con tonalità vivaci. Questa volta ho voluto contrastare con il verde degli asparagi e con il paglierino di parmigiano e del sesamo. Già, perché il parmigiano qui copre un ruolo fondamentale. Sapori, colori, consistenze si cercano e si legano tra loro in un piatto dal gusto deciso.


Ingredienti

70 g di riso Venere
5 asparagi bolliti o cotti al vapore
15 g di parmigiano
5 foglioline di basilico
50 ml di latte di avena (o vaccino)
5 g di semi di sesamo
sale

Portate a bollore l'acqua salata e fate cuocere il riso Venere per 35 minuti (in genere il tempo di cottura è 40 minuti, ma è necessario interromperla prima. Regolatevi assaggiando).
Lavate e asciugate delicatamente le foglie di basilico e tritatele insieme al parmigiano. Mettetene un paio di cucchiaini in un bricco, e il resto tenetelo da parte. Scaldate il latte di riso e, prima del bollore, versatelo poco alla volta nel bricchetto con il parmigiano. Mescolate in modo da sciogliere il formaggio e mettete sul fuoco a fiamma bassa per pochi minuti.
Nel frattempo scolate il riso e versatelo nuovamente nella pentola di cottura. Versateci la crema di parmigiano e fate cuocere fino a quando la crema stessa si sarà addensata.
Tagliate gli asparagi in bastoncini di circa 5 centimetri di lunghezza e fateli saltare a fiamma alta in padella con un filo d'olio, per qualche minuto. Trasferiteli in un piatto, formando un cerchio (sopra dovrete sistemarci il riso), che ricoprirete con 1 cucchiaino di parmigiano (di quello tenuto da parte) e i semi di sesamo. Gratinate in forno per 5 minuti circa.
Quando la salsa del riso si sarà addensata, spegnete la fiamma e unite il parmigiano rimasto, meno un cucchiaino che servirà alla fine, e mescolate bene. Sistemate il riso sopra gli asparagi, copritelo con il parmigiano tenuto da parte e fate gratinare ancora per 5 minuti.
Il mio consiglio è di assaporarlo caldo. In ogni caso.... finisce sempre troppo in fretta!abc

Pancakes d’orzo alle zucchine: storia di un viaggio che ha fatto breccia…. nella gola!

Ho scoperto i pancakes per la prima volta in viaggio in Sudafrica. Viaggio meraviglioso che mai dimenticherò e che è stato, è e sarà parte dei momenti migliori che abbia mai vissuto. Durante una tappa nello Mpumalanga ci imbattiamo in uno di quei momenti di chiari e non ignorabili languori e ci troviamo in faccia ad una vetrina, tra le tante, così bella e caratteristica che ci strega all'istante. Il nome, confesso, ci ha ispirato parecchio: Mama e qualcosa.... che, beh, è un gran bel dire raccontarvi di quanto sia stata fonte di ispirazione senza ricordarne interamente la natura. Ma quell'ambiente stile british, caldo e accogliente.... insomma, non abbiamo certo incappato in un tranello: quel Mama e qualcosa ci ha deliziato alla grande. E non solo perché fossimo affamati!! Pancakes in tutte le salse: salati, dolci, in un numero così infinito di varianti che...... cosa scegliamo???? Ricordo di aver pensato: "mio bel pancake tu non uscirai più dalla mia vita!!". E alla fine non c'è mai uscito, come quei ricordi e quel compagno di viaggio che ancora c'è, in una forma differente, ma comunque, e sempre, speciale.

Ingredienti

Per circa 6 pancakes di 10 cm di diametro
1 uovo
100 ml di latte d'avena (o vaccino)
100 g di farina d'orzo
5 g di olio evo
1/2 cucchiaino raso di sale
1/2 cucchiaino raso di bicarbonato di sodio

Per il condimento
2 zucchine
1 pezzo di porro
10 g di pinoli
10 g di semi di zucca
olio evo
sale
pepe

Mettete a scaldare un po' di olio in una padella e fate soffriggere un po' di porro tagliato a fettine sottili. Lavate le zucchine e tagliatele a rondelle fini. Fatele saltare in padella per 15 minuti circa in modo da farle rosolare e dorare, ma fate attenzione a non farle bruciare! Salate e pepate a piacere. Verso fine cottura aggiungete i pinoli e i semi di zucca e lasciate insaporire.
Separate il tuorlo dall'albume. Aggiungete al tuorlo il latte, l'olio e mescolate fino a rendere tutto omogeneo. Aggiungete quindi la farina, il sale e il bicarbonato e sbattete con una frusta elettrica (se fosse.... a mano lavorate energicamente) fino a quando il composto risulterà soffice. In ultimo montate a neve fermissima l'albume e incorporatelo delicatamente al restante impasto, mescolando con un cucchiaio di legno dal basso verso l'alto, fino al completo assorbimento. Dovrà rimanere una crema liscia e omogenea.
Scaldate una padella antiaderente (io ho usato una crèpiera) e ungetela con un foglio di carta assorbente e poco olio. Quando sarà ben calda versateci un cucchiaio colmo di impasto, date una forma tondeggiante e spessa in centimetro circa e fate cuocere a fiamma moderata. Dopo un minuto circa girate e cuocete i pancakes dall'altra parte.
Trasferiteli in un piatto e farciteli a piacere: formate una torretta alternata da pancakes e zucchine, oppure preparateli singolarmente.
Mani o forchetta....non c'è regola: l'importante è goderne!!!!abc

Se un dettaglio fa la differenza, tanti dettagli fanno un capolavoro? Chitarrina Senatore Cappelli con salmone

E' piacevole, talvolta, tornare alle vecchie abitudini di famiglia, quando domenica era sinonimo di pasta fresca all'uovo e papà impastava con forza e tagliava con maestria ora tagliatelle, ora tagliolini. Ci si sedeva intorno al tavolo e si commentava. Mmmmmm, sono davvero buone..... sei stato bravissimo! Non che cambiasse, di settimana in settimana, ma era il nostro grazie. Perché il dettaglio dell'amore che ci si mette nella preparazione....è un ingrediente fondamentale per un risultato speciale.
Questa "arte", perché la sua è davvero arte, mi è stata tramandata, e anche se non sono solita a lasciarmi andare a piatti di pasta, quando desidero deliziarmene tengo viva la tradizione di famiglia. Questo piatto è fatto di tanti piccoli dettagli, dove il condimento è solo una comparsa. L'amore per la pasta all'uovo, una semola da chapeau, un taglio alla chitarra che esalta il sapore.... insomma, non esistono parole che possano realmente descriverla. E assaggiarla è un viaggio tra i sensi....

Ingredienti

100 g di semola di grano duro Senatore Cappelli
1 uovo
1 trancio di salmone fresco
1 piccola zucchina
1 spicchio d'aglio
vino bianco secco
prezzemolo
sale
olio evo

Impastate la farina con l'uovo, un pizzico di sale e un filo di olio. Create una pasta liscia e compatta. Coprite con un canovaccio e fate riposare per 30 minuti.
Scaldate in una padella un po' di olio e, quando sarà caldo, unite uno spicchio d'aglio tagliato a metà e privato dell'anima. Lavate la zucchina e tagliatela a dadino piccoli. Fatela rosolare nell'olio, aggiungendo sale e prezzemolo tritato. Pulite il trancio di salmone dalla pelle e dalle lische e tagliatelo a cubetti piccoli. Aggiungetelo alle zucchine e fate saltare per un minuto a fiamma piuttosto viva. Sfumate con il vino bianco, abbassate il fuoco e procedete la cottura per una decina di minuti.
Prendete l'impasto tenuta da parte e iniziate a stenderlo in sfoglie non troppo sottili. Ricavatene dei tagliolini. Io mi sono avvalsa dell'ausilio di una chitarra di origine abruzzese.
Infarinate i tagliolini appena tagliati e poneteli su un canovaccio.
Mettete a bollire l'acqua con il sale, per la cottura della pasta.
Cuocete al dente, basteranno 3 o 4 minuti. Scolate e fate saltare in padella, insieme al condimento, aggiungendo un filo di olio evo a crudo.


                                       Impiattate e servite. 
Ma soprattutto...... GUSTATELA !!



abc

Ravioli al saraceno con pere al pepe…. e la prova che anche i caratteri forti vanno d’accordo

Avete presente quella versione di spaghettone al ragù di polpo che vi ho presentato qualche giorno fa? Bene, 100 g di farina e 1 uovo sono decisamente eccessivi per sfamarmi una sola volta e onestamente perfino per due volte, ma prometto che non vi riproporrò più questo impasto. Non prima di avervi illustrato questa nuova versione, chiaro.
Il pensiero di partenza è stato il condimento, decisamente insolito per una pasta. Ma ormai l'avrete capito che l'azzardo è un aspetto fondamentale dei miei esperimenti. Che volessi una pasta ripiena era il secondo punto fermo. Ma.....ripiena di cosa? Di certo avevo bisogno di un sapore semplice, ma che allo stesso tempo risaltasse l'accento pepato delle pere. Credo che un pesce bianco e delicato ci sarebbe stato d'incanto- Ho, invece, optato per del semplice formaggio....con una punta di.....carattere.

Ingredienti

1 sfoglia di pasta al grano saraceno
100 g di ricotta
10 g di parmigiano (o del pecorino saporito)
peperoncino
2 cucchiai di confettura di pere con zafferano e pere
1 acciuga
olio evo
sale

Grattugiate il parmigiano, o il pecorino, e unitelo alla ricotta. Aggiungete il peperoncino (consiglio una quantità decisa) e il sale. Mescolate bene.
Tirate la pasta in una bella sfoglia non troppo sottile. Ponete su una metà il quantitativo di un cucchiaino di ricotta, a distanza di circa 7 centimetri uno dall'altro. Bagnate con un pennellino la metà sfoglia rimasta libera, ripiegatela sopra l'altra parte e schiacciate bene i bordi intorno al ripieno, in modo da unire le due sfoglie. Tagliate i ravioli della forma desiderata e sistemateli su un piatto.
Scaldate un filo di olio evo e unite un filetto di acciuga, lasciandola sfaldare. Aggiungete le pere e fate insaporire bene. Fate cuocere la pasta per circa 3 minuti (dipenderà dallo spessore della sfoglia). Con una schiumarola scolate i ravioli e sistemateli sul piatto. Cospargeteli con il sugo di pere e cospargete con un filo d'olio e una macinata di pepe.
Gustatene l'insolito contrasto e....fate il bis!!



abc

Amore a prima….. Basmati integrale con uovo strapazzato e alga Wakame

Quando si dice amore a prima vista..... Questo è stato qualcosa del genere, ovviamente adattato al senso coinvolto che va ben oltre la vista, diventando amore alla prima forchettata. Ciò che ho sempre amato della cucina cinese è un piatto piuttosto classico e tra i più semplici da un punto di vista di impatto metabolico, visto l'enorme quantitativo di grassi utilizzati generalmente nelle preparazioni. Si tratta del riso alla cantonese. Ciò che realmente mi piace del riso alla cantonese è quell'insieme di agglomerati di uovo così profumati che si adagiano armoniosamente sul palato! "Lo provo"!! E l'ho fatto in un modo semplice, che rende questo piatto riconoscibile alle mie papille gustative alla semplice vista!! Come una sorta di sistema domotico: l'occhio vede, lo stomaco fibrilla! Ho pensato ad un basmati, rigorosamente integrale, perché credo che il suo sapore possa valorizzare il gusto dell'uovo. E per non "spezzare" questa armonia, ma arricchire il piatto, ci ho aggiunto l'alga Wakame. Il risultato è un gioco di profumi e consistenze che deliziano l'olfatto e incantano il palato.

Ingredienti

40 g di riso basmati integrale
1 uovo
2 g di alga Wakame (dose giornaliera consigliata)
olio evo
sale
pepe

Mettete l'alga Wakame in ammollo in acqua per una decina di minuti.
Versate il riso in un pentolino e copritelo con il doppio del volume di acqua. Aggiungete un pizzico di sale (l'acqua si consumerà, per cui non salate come una comune pasta!) e mettetelo sul fuoco. Portate l'acqua ad ebollizione a fiamma bassa e rigorosamente coperto. Da quando inizierà a bollire fate cuocere per circa 15 minuti senza mescolare. Spegnete la fiamma (accertatevi che l'acqua sia stata interamente assorbita) e lasciate riposare.
Sbattete l'uovo in un piatto con un pizzico di sale e un po' di pepe macinato. Fate scaldare un filo d'olio evo in padella e, quando sarà caldo, versateci l'uovo sbattuto. Continuate a girare l'uovo con una forchetta, in modo che si rapprenda in piccoli bocconcini. E' questione di un minuto al massimo. Togliete dal fuoco, aggiungete il riso e spezzettateci sopra l'alga, che avrete prelevato dall'ammollo e strizzato delicatamente. Mettete nuovamente la padella sul fuoco, aggiungete un cucchiaio scarso di olio evo e saltate, a fuoco vivo, per qualche secondo. Il vostro riso è pronto e il mio stomaco......fibrilla!!
E' ottimo da gustare anche freddo, per un pranzo fuori casa!



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